Il Secondo Cervello
Articolo di Paolo Raccagni dal Bolg: http://lalunanellago.blogspot.com
Ognuno di noi avrà notato che forti emozioni o le difficoltà della vita di tutti i giorni, si manifestano
attraverso stati d’animo particolari ma anche nella sensazione di avere una mano che “stringe lo stomaco”.
Per il pensiero Taoista, nell’uomo risiedono tre DAN TIAN o Campi di Cinabro e sono suddivisi su tre aree
del corpo:
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Superiore (localizzato nella testa),
Mediano (localizzato nel petto)
Inferiore (localizzato nell’addome).
Quello Inferiore, in particolare, è considerato il “Centro Energetico” del corpo ed è paragonato a un
“secondo cervello” il cui funzionamento merita un poco di attenzione.
Innanzitutto occorre precisare che per la Tradizione Medica Cinese, il Cervello non è la sede del Pensiero
ma è considerato un Viscere Straordinario, dipendente dalle “funzioni” del Cuore.
Al Cuore sono attribuite delle funzioni mentali che in Occidente sono assegnate al cervello: le Emozioni, la
Coscienza, la Memoria e il Pensiero, indicate dall’ideogramma SHEN (神), si dice che “risiedano” nel Cuore.
Il Cuore, nell’ambito dei Cinque Elementi o Movimenti, e nella relazione Yin –Yang, fa parte del Movimento
Fuoco, ne è l’Organo. Il Viscere abbinato è l’Intestino Tenue.
Che relazione esiste tra il Cuore e l’Intestino Tenue?
Oltre a far parte dello stesso Movimento, tra i due esiste un legame molto stretto in particolare livello
psicologico.
Al Cuore, oltre alle funzioni mentali, sono attribuite anche la capacità di trasformare il QI del cibo in sangue
e la responsabilità di farlo circolare.
L’Intestino Tenue trasforma il cibo, dopo il passaggio dallo Stomaco e la Milza, separandolo il puro
dall’impuro. L’Intestino Tenue è in grado di distinguere ciò che è giusto da ciò che è errato, è capace
dunque di manifestare una “valutazione”, e questa capacità di formulare giudizi “chiari” allo scopo di
prendere una decisione giusta nella vita, dipende proprio da un Intestino Tenue in buone condizioni.
D’altra parte, la possibilità di giudicare con chiarezza dipende dalla capacità mentale intesa nella sua
globalità, che dipende dal Cuore.
Questo spiega come una forte paura possa scatenare un cataclisma intestinale che a priori non ha alcuna
ragione di prodursi se una relazione psicologica e una comunicazione permanente non esistesse tra i due
“cervelli”. Essere coscienti dell’esistenza di questo Centro e del suo funzionamento, è un dono importante.
Il senso di benessere si verifica solo quando i due cervelli sono in "armonia".
L’accento deve essere messo sulla necessità di legare il “Cervello Superiore al Cervello Inferiore”, di fare
scendere il primo verso il secondo.
Nel libro intitolato “The Second Brain o Your gut has a maind of its own” (1998), l’autore Michael D.
Gershon, direttore del dipartimento di anatomia e biologia cellulare dell’Università della Columbia, a New
York, descrive l’esistenza, nell’intestino, di neuroni e neuro-trasmettitori identici a quelli presenti
nell’encefalo.
Come è possibile tutto ciò?
Semplicemente perché durante lo sviluppo embrionale, i tessuti del sistema nervoso centrale e i futuri
organi della sfera gastrica hanno la stessa origine. In seguito, ciò che li collega è soprattutto il nervo vago il
cui importante ruolo è stato sottovalutato. In effetti, lo stato degli intestini ha un impatto significativo sullo
stato del “Cervello Superiore" e quindi dello stato emotivo e lo stato psicologico.
In realtà, il numero di connessioni dei neuroni intestinali con l’insieme dell’organismo è molto numerosa e
importante, se non maggiore, rispetto ai collegamenti diretti dei neuroni dell’encefalo con altri organi.
I neuroni intestinali sono coinvolti anche in aree diverse come il regolamento dei cicli del sonno, la
regolazione del dolore e dell'ansia, ecc ...
In Europa, la dissezione anatomica dell'uomo ha avuto un aspetto analitico e a volte riduzionista, ed ha
proceduto sequenzialmente verso lo studio degli organi isolati, poi delle cellule, e, infine, a quello
molecolare.
I cinesi in un approccio più "olistico" dell’uomo, hanno posto più attenzione ai complessi rapporti tra gli
organi e le influenze reciproche tra loro.
La "scoperta" del secondo cervello da parte dei Taoisti ha duemila anni (considerata come una fantasia
senza interesse nel secolo scorso), merita dunque di essere riconsiderata alla luce delle scoperte
scientifiche di questi due decenni.