Omelia nella Solennità dell’Assunzione e Festa del Mare Senigallia, Molo di Levante, 14 agosto 2007 1. Celebriamo con gioia la festa dell’Assunta. Non posiamo infatti non rallegrarci per un evento che ci tocca da vicino ed apre il cuore e la mente ad un orizzonte di grande speranza. Effettivamente noi ci rallegriamo e facciamo festa quando si vive un evento significativo così come quando noi stessi o una persona cara si raggiunge un importante obiettivo. Si fa festa quando nasce un bambino, quando ricorre il compleanno, quando due giovani coronano con il matrimonio il loro sogno di amore, quando si ottiene una promozione a scuola o si realizza un’importante aspirazione. Noi oggi facciamo festa perché una persona cara, una madre, “la” madre, Maria, ha raggiunto l’obiettivo veramente fondamentale della vita: al termine del suo pellegrinaggio terreno è entrata nella gloria di Dio, è stata assunta in cielo con la sua anima e il suo corpo. E’ un fatto di straordinaria importanza: ci ricorda che la nostra patria è il cielo e che il cielo è raggiungibile, le sue porte sono aperte anche per noi. 2. Nel cielo brillano molte stelle. Le stelle si presentano come un segnale luminoso e posseggono un loro fascino misterioso: per quanti operano in mare esse sono sempre state fondamentali per la sicurezza della navigazione. Il popolo cristiano attribuisce a Maria diversi titoli non privi di un tocco altamente poetico, come Rosa mistica, stella del mattino, stella del mare. Perché la Madonna viene chiamata stella del mare? Con la sua bellezza, con la sua luce, con la sua protezione Maria è quella guida materna che può illuminare, incoraggiare, sostenere il nostro cammino. Stella del mare: Maria ci invita ad apprezzare, custodire e difendere la bellezza del creato, in particolare del mare. Il problema ecologico è sempre più oggi una priorità. Ricordiamo le parole della Bibbia: Dio ha posto l’uomo nel mondo “perché lo coltivasse e lo custodisse” (cf. Gn 2,15). Senigallia deve tanto al suo mare. Il mare appartiene alla sua storia e alla sua identità come città. Il mare è la sua ricchezza non solo economica, ma anche culturale e valoriale. Sia sempre il nostro mare occasione di lavoro onesto, di sano diporto, di bellezza da preservare e da difendere. Mare e spiaggia sono per definizione luoghi di incontro e di dialogo. Nel rispetto della tradizione ospitale della nostra terra è necessario che non si dia spazio a forme di degrado dei costumi; è necessario che la persona e le famiglie siano rispettate e salvaguardate nella loro dignità con opportune proposte di cultura e di divertimento. E’ importante ricordare che la libertà personale trova il suo limite nella libertà degli altri. In particolare credo sia doveroso ricordare che il divertimento non significa trasgressione. Di fronte ai numerosi, tragici fatti di incidenti stradali in cui perdono la vita i giovani del “sabato sera” o, come sarebbe meglio dire, della “domenica mattina”, qualcuno dice che bisogna garantire ai giovani lo sballo, purché qualcuno rimanga sobrio per guidare l’auto! Come Vescovo, e quindi come pastore a cui sta a cuore la vita di ogni persona e perciò anche la vita, preziosa, preziosissima, di ogni giovane, dico che non è accettabile questa equiparazione del divertimento con la trasgressione. No, non possiamo rassegnarci ai tanti, troppi casi di giovani vite spezzate a causa della trasgressione, si tratti di sballo dovuto all’alcool o a sostanze stupefacenti, o si tratti comunque di comportamenti non rispettosi e della propria vita e della vita degli altri. 3. Desidero cogliere questa occasione per rivolgere un saluto cordiale e augurale a tutti i presenti: alle Autorità cittadine, in primo luogo al Signor Sindaco, ai cittadini, agli ospiti della città. Estendo il mio saluto a tutti coloro che lavorano sul mare e sulla spiaggia. Saluto le Associazioni di categoria. Saluto il personale della Capitaneria di Porto, in particolare il Comandante della Capitaneria, che ringrazio per la sua disponibilità e fattiva collaborazione per la buona riuscita di questa festa. Allo stesso tempo saluto le Forze dell’Ordine che operano in questa città, per garantire a tutti sicurezza, legalità e tranquillità. Esprimo un ricordo affettuoso per i caduti del mare, in pace e guerra, per i quali ci accingiamo ad elevare una speciale preghiera. A Maria Santissima assunta in cielo, stella del mare, affidiamo quanti sul mare, sulla spiaggia, vivono, lavorano o sono ospiti. “O Vergine Santa, madre della speranza, come vieni invocata attraverso l’immagine qui presente che si custodisce nella nostra Cattedrale, veglia su di noi e fa che un giorno possiamo anche noi trovarci con te in cielo per contemplare in eterno il frutto del tuo seno, Gesù, nostro unico salvatore. Noi confidiamo in te, o clemente, o pia, o dolce vergine Maria”.