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PISCINA COMUNALE, TEATRO PALAMOSTRE ED EX
GALLERIA D'ARTE MODERNA
1
via Ampezzo
1964
arch. Gianni Avon
Situato vicino p.le Diacono, luogo in cui sorgeva un lazzaretto, accanto a una delle
porte per entrare in città, l’edificio è stato progettato dall’architetto Gianni Avon fra il
1964 e il 1971 dove c’erano un ponte sulla roggia e una spiaggetta, frequentata in
estate dai “lazaroni” (residenti di Borgo San Lazzaro).
Fu chiamato Palamostre in quanto doveva ospitare la fiera della Casa moderna ma poi
finì per diventare sala teatrale, polo natatorio, galleria d’arte moderna e anche
discoteca. L’inaugurazione avvenne il 12 novembre 1970 con 600 spettatori accalcati e
contenti nell’applaudire “Le smanie della villeggiatura”, commedia goldoniana
interpretata dalla compagnia del Piccolo teatro Città di Udine. Il Teatro, dove Eduardo
De Filippo non voleva venire perché diceva che le sedie erano viola, è stato sede dagli
anni ‘70 di tutte, o quasi, le più significative esperienze culturali della città (compreso il
palio teatrale studentesco che ha prodotto molti talenti) e oggi, dopo una recente
ristrutturazione, è stato riqualificato a fulcro per programmazioni organiche, attente
soprattutto alle espressioni della sensibilità contemporanea.L’Impianto natatorio
annesso è caratterizzato da una zona atrio e servizi parzialmente interrati, da una zona
a verde e da un ampio terrazzamento per il relax e include una piscina coperta e una
piscina all’aperto utilizzata durante la stagione estiva.
IGIENE
in pillole
L’utilizzo delle ciabatte in gomma è raccomandato in ogni ambiente comune e nei vani doccia
delle piscine sia per evitare il contatto diretto con superfici che potrebbero essere contaminate
sia per evitare eventuali cadute da scivolamento su superfici bagnate.
denominazio
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localizzazion
e:
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RESIDENZA "AI FAGGI" E CENTRO POLIFUNZIONALE 2
MICESIO
via G. Micesio, via Superiore
1975
Fin dalla loro nascita nel Medioevo, i Comuni hanno giustificato la loro stessa esistenza
con la necessità delle comunità di poter avere un appoggio, un aiuto per i soggetti più
deboli che le componevano. Anche oggi la dimensione del sociale è centrale per le
amministrazioni comunali, che hanno come compito quello di provvedere ai bisogni
primari delle fasce meno abbienti che, in una fase economica difficile come questa, si
stanno allargando sempre più. A questo fatto va aggiunto che benessere e assistenza
medica allungano sempre più la durata della vita: tale positivo aspetto fa crescere però
notevolmente la fetta di popolazione anziana che va seguita per le sue necessità. Al
bisogno di attenzione verso la popolazione anziana di Udine risponde il complesso
residenziale “Ai Faggi” e l’annesso centro polifunzionale “Micesio”. Nel primo trovano
accoglienza e cura le persone anziane non autosufficienti mentre nel secondo sono
localizzate varie funzioni destinate agli ultrasessantacinquenni. Fra queste il Centro
diurno per anziani Salotto d’Argento con circa un migliaio di iscritti, che offre una serie
di opportunità che vanno dalla semplice lettura mattutina dei giornali ad attività mirate
di animazione, dai corsi di pittura, espressione artistica e bricolage, alle gite fuori porta
e a feste danzanti , attività motorie quali nuoto, yoga e ballo liscio e latinoamericano,
corsi di lingue straniere, ecc…
SANITA'
in pillole
Il centro polifunzionale Micesio, oltre ad ospitare diverse associazioni, dal 2013 è sede dello
Sportello Informativo dei Servizi Sociali (SISSU) del Comune, dove è possibile avere informazioni
sui servizi e sulle reti territoriali del welfare.
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PESCHERIA COMUNALE (ora spazio espositivo)
3
via E. da Valvason 2
1929
ing. Davide Badini
Impresa esecutrice Ditta Romolo Tonini
Il mercato del pesce si teneva fin dal XIX sec. nell'area dove sorge oggi l'ex pescheria,
nel cuore della zona medievale della città. La progettazione è stata affidata a Davide
Badini, impiegato dell'Ufficio Tecnico del Comune.
L'edificio, a pianta rettangolare, occupa un lotto d’angolo in un’area del centro storico;
lo spazio interno, a doppia altezza, è pilastrato.
I due affacci su strada presentano una composizione di prospetto similare: ampio
ingresso sull’asse centrale fiancheggiato da finestre quadrate e sormontato da finestra
pentafora intervallata da colonnine in pietra, e sottogronda con tre aperture di forma
ovoidale, incastonate da cornici liberty con motivi ittici ed allusioni a divinità marine.
Un alto zoccolo a finto bugnato definisce la parte basamentale; la parte superiore,
intonacata, è ripartita in ampie campiture delimitate da una cornice ad intonaco
graffiato e ingentilita da decorazioni a graffito dal disegno geometrizzante.
L’ampio sporto di gronda, sostenuto da puntoni in legno intagliati e decorati, protegge
il fregio sottogronda dipinto a fresco e graffito.
Il fabbricato risulta ben inserito, per proporzioni e disposizione, nel contesto
ambientale. Completamente restaurato negli anni Novanta è ora utilizzato dal Comune
come spazio espositivo.
ALIMENTAZIONE
in pillole
Il pesce
Dal
1 maggio
è un alimento
2016 l’Azienda
molto Ospedaliera-Universitaria
importante in quanto contiene
“Santaomega3,
Maria della
acidiMisericordia
grassi essenziali
di Udine”
per
e l’Azienda
la
protezione
perdel
l’Assistenza
sistema circolatorio,
Sanitaria n.100g
4 “Friuli
di tonno
Centrale”
frescosono
contengono
confluite3g
in di
unomega
unico ente
3 (come
il cui
nome
50g
di ènoci!).
“Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine”.
denominazio
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autore:
MERCATO ORTOFRUTTICOLO (ora nido d'infanzia)
4
via Volturno 26-36
1931-1934
arch. Pietro Zanini
Le due palazzine sono quanto rimane del mercato all’ingrosso di frutta e verdura
progettato nel 1931 da Pietro Zanini.
I fabbricati d'ingresso sono disegnati in forma speculare per formare, assieme alla
cancellata che li divide, l’ingresso principale al mercato permanente. La pianta è ad "L"
modulare, completata al primo piano da uno sporto semicircolare terrazzato sul lato
corto e da un volume aggettante verso il mercato di un modulo per tre, al quale si
attacca un porticato di sette moduli per uno. La modularità si legge anche al secondo
piano grazie alla presenza delle lesene. Negli edifici originali il porticato, in seguito
tamponato, occupava anche il lato corto non curvo.
I due padiglioni non hanno particolari pregi formali, ma l’accostamento delle due
strutture, grazie soprattutto al motivo caratterizzante degli sporti semicircolari, che si
avvicinano a definire l’entrata allo spazio per il mercato, forma una interessante
organizzazione planimetrica.
La demolizione dei padiglioni del mercato negli anni Ottanta e la realizzazione della
sede udinese degli uffici della Regione ha trasformato radicalmente la gerarchia della
zona urbana in cui le palazzine sorgono ed il loro diretto contesto, ma le ha riportate ad
un nuovo uso.
ALIMENTAZIONE
in pillole
Una buona regola per la salute è consumare giornalmente 5 porzioni di frutta e verdura,
possibilmente di 5 colori diversi (viola, verde, bianco, giallo, rosso).
denominazio
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COMPLESSO DELL'EX MAGAZZINO FRIGORIFERO
5
via Sabbadini 18
1921
ing. Francesco Mauro, possibile partecipazione dell’arch. Ettore
Gilberti - Impresa esecutrice Ditta Romolo Tonini
Il grande volume del Frigorifero costituiva, insieme ai complessi del Macello e del
Mercato, una zona di strutture pubbliche a scala urbana costituitasi fra le due guerre,
servita dal vicino raccordo ferroviario e dal canale Ledra e rispondente alle esigenze di
una città moderna in crescita.
Il tipo e la posizione per il grande edificio venne indicata dall’ing. Mauro, professore di
tecnologia del freddo al Politecnico di Milano; l’arch. Gilberti partecipò alla
progettazione del successivo ampliamento ed alla realizzazione del Nuovo Macello.
L’edificio è notevole per la derivazione delle scelte formali dalle esigenze funzionali e
per la struttura portante in cemento armato: una maglia regolare di pilastri permette la
realizzazione degli ampi vani di refrigerazione.
La facciata principale è sottolineata da due basse torrette simmetriche. L'interno era
caratterizzato sul lato est da un corridoio, su quello ovest dalla serpentina per la
refrigerazione e la parte centrale era suddivisa in due ambienti; al piano terra vi erano
le celle per il deposito e il generatore del ghiaccio. L'edificio è collegato all'ex
magazzino del grano, stilisticamente molto simile ma più basso, da una tettoia lunga
quanto gli edifici, realizzata con pilastri e due volte ad arco ribassato in cemento.
Il frigorifero è stato chiuso nel 1972.
IGIENE
in pillole
Il modo corretto per scongelare gli alimenti è in frigorifero o in microonde, per evitare la
proliferazione batterica non bisogna mai far scongelare i cibi, soprattutto quelli di origine
animale, a temperatura ambiente.
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EX CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO
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Via Cussignacco 56
Ottocento
ing. Girolamo Puppatti
6
Realizzato nell'Ottocento dal Comune, il complesso fu ideato dall’ingegner Girolamo
Puppatti per assolvere la funzione di macello, funzione che assolse fino alla fine degli
anni Venti.
Su una superficie totale di circa 6 mila metri quadri trovano posto, oltre agli spazi
scoperti, otto fabbricati.
Originariamente i due corpi centrali e quelli più lontani da via Cussignacco erano
utilizzati come ammazzatoi, mentre i due edifici che si affacciano su via Ciconi erano le
stalle.
Le due strutture su via Cussignacco - quella a pianta esagonale schiacciata sull’angolo e
la palazzina di tre piani - erano rispettivamente sede del Dazio e l'alloggio del
veterinario.
Negli anni Cinquanta, il complesso fu destinato a sede del Comando provinciale dei
Vigili del fuoco.
Uno dei due corpi centrali fu alzato di un piano e fu costruita la torre di esercitazione
dei pompieri.
Da alcuni anni, infine, parte del complesso è utilizzato come deposito della Protezione
civile e rimessa dei carri funebri comunali. L’ex Dazio, invece, è divenuta sede
dell’Accademia udinese di scienze lettere e arti, la più antica d’Italia.
SICUREZZA
in pillole
Per non sovraccaricare le prese elettriche e limitare il pericolo di incendi è meglio evitare di
utilizzare spine multiple che alimentino contemporaneamente più apparecchi.
denominazio
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localizzazion
e:
datazione:
autore:
EX DISTRETTO SANITARIO E ASILO PECILE
7
via Manzoni
1907/1925-26
arch. Ruggero Berlam/arch. Ettore Gilberti
Nei primi decenni del '900 lungo via Manzoni vengono realizzati numerosi servizi
dedicati all'infanzia.
Del 1907, attribuiti a Berlam, sono gli edifici del Padiglione Pro Infantia e
dell'Ambulatorio d’Infanzia, caratterizzati da un'architettura semplice ma funzionale e
da decorazioni esterne sia pittoriche che plastiche (più complesse quelle
dell'Ambulatorio).
Nell'edificio del Dispensario comunale, risalente al 1925-26, dove Gilberti riprende il
suo progetto del padiglione del Friuli per la biennale di Milano, l'effetto d’insieme é
invece caratterizzato dalla complessità dell’assemblaggio di forme, materiali e
decorazioni diverse, nel tipo di lavorazione ma anche nello stile.
In particolare i prospetti, caratterizzati da muratura in mattoni faccia a vista, sono
modellati dalla forma e dalle dimensioni delle ampie aperture ad arco ribassato,
impreziosite da un ricco apparato decorativo: colonnine, piastre, frontoni, architravi e
piattabande...
Sempre su via Manzoni l'arch. Antonio Measso, nel 1912-1913, realizza l'Asilo
d’Infanzia Pecile, completato nel 1920, dove la ricchezza dell’ornamentazione con
tondi, fregi, bassorilievi, riprende gli influssi della scultura toscana. L'edificio si presenta
come uno dei primi esempi di Giardini d'infanzia basati sul metodo froebeliano.
SICUREZZA
in pillole
Conservare i farmaci nel modo appropriato è importantissimo per mantenere integre le
proprietà curative dei medicinali, ed è fondamentale conservarli lontano dalla portata dei
bambini.
denominazio
ne:
localizzazion
e:
datazione:
autore:
OSPEDALE VECCHIO
8
Largo Ospedale Vecchio
1842
arch. Pietro Bianchi
Ex Ospedale di Santa Maria dei Battuti un "magazzino di memorie" la cui storia ha
avuto inizio nel 1842, anno in cui i lavori per la costruzione dell`immobile vennero
ultimati dopo sessant'anni di alterne vicende. Progettato da Pietro Bianchi, architetto e
scenografo collaboratore del Guardi a Venezia, il fabbricato venne costruito sul terreno
dove sorgeva il demolito convento di San Francesco. Lo acquistò l'Amministrazione
cittadina, accogliendo la proposta dell'Arcivescovo Gian Girolamo Gradenigo che si fece
carico del progetto composto da dodici tavole, oggi conservate presso la Biblioteca
comunale di Udine. La cerimonia della posa della prima pietra ebbe luogo il mattino del
23 giugno del 1782 alla presenza dell'Arcivescovo. Il fabbricato non era ancora ultimato
quando, nel 1813, divenne sede dell'ospedale dell'esercito prima francese e poi
austriaco. Nel 1833, il fabbricato -ancora incompiuto- apriva le sue corsie ai civili, negli
anni seguenti, fu Ospedale provinciale degli esposti e delle partorienti, psichiatrico, per
le malattie infettive, per malati cronici. L`Ospedale “è impostato su una planimetria
cruciforme, è collegato da un fronte unico alla vicina chiesa di San Francesco alla quale
viene imposta una facciata di stampo classicheggiante, mentre l`interno subisce alcune
modificazioni-regolarizzazioni rispetto al primo impianto trecentesco”. L`edificio era, ed
è, a forma di chiostro porticato a due piani, quadrato.
Attualmente il complesso è sede del Palazzo di Giustizia della città.
SANITA'
in pillole
Al Pronto Soccorso ha la precedenza il paziente più grave e non chi arriva per primo, a tale
scopo ad ogni paziente viene attribuito un colore che identifica la priorità di accesso alle cure.
denominazio
ne:
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datazione:
autore:
PALAZZO D'ARONCO - SEDE COMUNALE
9
piazza Libertà
1911-1932
arch. Raimondo D’Aronco
L’edificio è frutto di un lungo iter progettuale iniziato nel 1887, che ha comportato la
sostituzione di un tessuto urbano di casette in stile gotico (una delle quali verrà
ricollocata in piazza XX Settembre) e dell’antica sede comunale. L’evidente
monumentalità dell’edificio ben rappresenta la sua importanza istituzionale senza
peraltro renderlo elemento separato dal centro cittadino, ma al contrario, costituendo
con il piano porticato un elemento di forte coesione degli spazi centrali della città.
L’angolo tra Via Cavour e piazza Libertà si propone con una torre a pianta rettangolare
che domina la piazza e risolve con autorevole eleganza il raccordo fra l’edificio
municipale e la loggia seicentesca.
La nuova sala del consiglio (nuova Sala Ajace), ripropone le dimensioni dell’antica Sala
Ajace, storica sede delle adunanze del consiglio comunale. Al centro del palazzo trova
posto un grande salone luminoso, a tutta altezza; la "sala del popolo" che si presenta
come una piazza coperta con una volta ribassata in ferro e vetro, circondata da un
doppio ordine di loggiati e raccordata ai portici perimetrali del piano terra da tre scale
di accesso che scendono sui tre lati.
L’imponente scalone d’ingresso mette in comunicazione, attraverso vestiboli e corridoi,
i vari livelli, occupando l’intera altezza dell’edificio. E’ decorato con altorilievi di Valerio
Franco e con decorazioni zoomorfe e balaustre con eleganti volute.
MOVIMENTO
in pillole
Il Comune, riconoscendo l’importanza dell’attività fisica, promuove la pratica ludico-motoria e
sportiva negli impianti dedicati, nelle aree verdi, sulle piste ciclabili… spesso prevedendo anche
forme di finanziamento.
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datazione:
autore:
PALAZZO ANTONINI CERNAZAI
10
via T. Petracco
1595 – restauro nel 1968/72
del restauro arch. Gianni Avon
La data di costruzione del palazzo della famiglia Antonini, può essere fissata intorno al
1595 ma la presenza di elementi architettonici anteriori a questa data, conferma
l'ipotesi che non tutto l’edificio sia stato costruito ex novo, ma che ad esso siano stati
incorporati i muri di un fabbricato preesistente. Dagli archivi storici risulta la presenza,
all’interno del complesso di un ampio orto o “brolo” governato da un ortolano che ivi
aveva dimora; insieme ad altri orti cittadini forniva gli ortaggi per il mercato della città.
Nel 1821 il palazzo passa ai Cernazai: una famiglia di industriali e commercianti che
abitava nella contrada di San Cristoforo; viene poi acquisito dalla congregazione dei
Padri Stimmatini che, nel 1908 vi trasferisce il Collegio Arcivescovile, ivi rimasto fino
all’acquisto dell’immobile da parte del Consorzio per la Costituzione e lo Sviluppo degli
Insegnamenti Universitari alla fine degli anni sessanta. I Padri Stimmatini apportano
notevoli modifiche all’ impianto originario con la costruzione di due corpi adibiti ad
aule e dormitori del collegio nello scoperto retrostante il palazzo demolendo la facciata
originale prospiciente il parco; fortunatamente rimase inalterato il prospetto principale
su via Antonini. In questi anni sembra sia avvenuto anche l'accorpamento dei due
edifici prospicienti la Via Gemona al nucleo più antico del palazzo. Il complesso non
presenta un impianto omogeneo, nemmeno sulla via Mantica, ma è costituito da
accorpamenti di vari edifici di origine diversa.
SANITA'
in pillole
Dal 1° maggio 2016 l’Azienda Ospedaliera-Universitaria “Santa Maria della Misericordia di
Udine” e l’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 4 “Friuli Centrale” sono confluite in un unico ente
il cui nome è “Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine”.
denominazio
ne:
localizzazion
e:
superficie:
AREA VERDE R.G. McBRIDE
11
accessi da via S. Daniele e via S. Vito
9.490 mq
Udine è ai primi posti a livello italiano in quanto a superficie di verde "fruibile" (ovvero
la superficie delle aree verdi attrezzate, dei parchi naturali, dei giardini storici, dei
giardini scolastici e dei centri sportivi) disponibile per abitante, vantando un'estesa rete
di verde urbano, articolata in parchi, giardini, aree verdi scolastiche e viali alberati.
L’area verde R.G. McBride è situata a nord della circonvallazione interna della città nei
pressi del "Complesso Palamostre" di Piazzale Diacono; è un’ampia superficie a prato
che a sud si affaccia sulla pista ciclabile di via San Daniele ed è delimitata da una quinta
arborea verso nord.
E’ attrezzata con un’area giochi e vi trova collocazione una zona destinata alla
sgambatura dei cani, realizzata nel dicembre 2015.
Nel parco, dal 1981, troneggia un grande Totem dell'altezza di 8,5 m, realizzato con
legno di acero rosso dagli indiani Uroni, e regalato dai friulani emigrati in Canada alla
città.
Inoltre, nell’ambito del progetto di riorganizzazione della rete di rilevamento della
qualità dell’aria vi è stata installata una nuova centralina (in sostituzione della vecchia
postazione sita in piazzale Osoppo) che monitora il traffico urbano ed in particolare
fornisce i rilevamenti di biossido di azoto, PM10 e monossido di carbonio.
MOVIMENTO
in pillole
Le aree verdi della città, oltre a contribuire alla creazione di un favorevole microclima, aiutano a
combattere la sedentarietà permettendo di praticare attività motorie adatte a qualsiasi età.
11
1
2
10
1
Piscina
comunale,
teatro
palamostre ed
ex galleria
d'arte moderna
Area verde
R.G. McBride
11
Palazzo
Antonini
Cernazai
10
Palazzo
D'Aronco
9
Ospedale
Vecchio
8
3
2 Residenza "Ai
faggi" e centro
polifunzionale
Micesio
3
Pescheria
Comunale
4
Mercato
ortofrutticolo
9
Ex distretto
7
sanitario e Asilo
Pecile
Ex caserma dei 6
vigili del fuoco
8
5
Complesso
dell'ex
magazzino
frigorifero
7
6
4
5
Stazioni bike
sharing in
prossimità del
percorso
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