GRATIS Solo per adulti. Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi Bugie e contraddizioni della war on drugs In questa edizione: Caccia all’untore di Franco Casalone Marijuana ed epilessia L’1% degli italiani è affetto da epilessia, una patologia che porta a un disturbo ricorrente dell’attività celebrale, attività motoria incontrollabile e alterazioni sensoriali. Stefano Cucchi, trovato morto in prigione lo scorso anno in seguito a un arresto per qualche grammo di fumo, era epilettico. Per la cura vengono utilizzati farmaci anticonvulsionanti (benzodiazepine e barbiturici) ma, a fronte di diversi effetti collaterali, diventa necessario trovare una valida alternativa. Negli ultimi decenni sempre più pazienti hanno riferito del beneficio derivante dall’uso di marijuana. 23 L’uomo, e tutti gli esseri viventi, hanno bisogno di poter cambiare stato mentale. Questo cambiamento è continuo e viene provocato da qualunque attività fisica o mentale. Da anni è in atto una campagna di criminalizzazione delle persone che cercano anche nell’uso di sostanze un mezzo per cambiare stato di coscienza. Ultimamente, in Italia, si sono raggiunti livelli di persecuzione pesantissima e di imposizione di un’ideologia basata su ipocrisia, bigottismo, bugie e cecità. A livello governativo si riescono a dire menzogne incredibili: dopo l’ultima conferenza internazionale sugli stupefacenti, la delegazione italiana ha comu- nicato che “l’Europa è d’accordo con le nostre posizioni sulla lotta alle droghe”, mentre da ogni parte d’Europa si diceva che “l’Italia è l’unico stato che si rifiuta di fare una sperimentazione intesa come riduzione del danno e che rifiuta di depenalizzare il consumo e la coltivazione per uso personale di cannabis”. Ultimamente c’è stato un attacco pesantissimo alle libertà del singolo ed ai diritti del cittadino, con obblighi di sottoporsi ad analisi umilianti per moltissimi lavoratori e tranquilli cittadini al volante delle loro auto, ed alle proteste (pochissime) contro questo attentato alla capacità di gestire la propria vita, viene risposto con frasi deliranti e dati presi da studi faziosi. Numero 6 - 2010 Questo attacco è diretto anche contro tutti quei posti (smartshops, growshops, centri sociali) dove si fa un’informazione diversa da quella “ufficiale”, dove c’è la possibilità che le sostanze non vengano demonizzate con foga inquisitoria ma valutate in modo obiettivo, e la critica sia diretta non contro un oggetto, ma contro il modo di gestirlo da parte del potere. Si spediscono giornalisti a far domandetrabocchetto ai gestori di questi luoghi, per mettere in cattiva luce un’ideologia che da fastidio, perché critica contro un potere che si serve della disinformazione per creare “il nemico di turno”. Perché così non ci si accorge delle loro ruberie continue e della loro collusione con gli ambienti che hanno tutto l’interesse a mantenere il proibizionismo. Sento dire, a livello governativo, che “la cannabis danneggia il cervello in modo permanente”, è causa di incidenti stradali, provoca danni fisici, ed altre amenità del Continua a pagina 3 Per una buona resa Che bella la nostra passione, è l’unico hobby che ti ripaga” e in effetti è vero, se penso ai soldi che un grower risparmia e soprattutto non paga alla narcomafia. Per cominciare servono pochi euro e del tempo. Anche il minimo investimento in più si trasforma in dieci volte tanto il suo valore quando si raccoglie. Prendendo un prezzo medio di strada è facile, facendo due conti, rendersi conto di che risparmio enorme si genera producendo da soli la Cannabis. Anche un novellino con pochi soldi a disposizione troverà soddisfazione nell’autoproduzione. 33 Sempre in questo numero: La bimba di pagina 3 (Page 3 Girl) Caro Soft Secrets Prodotti Comic Così in cielo come in terra Jorge Cervantes Fiera anti proibizionista Porco Dio, la band GrowerPlanet Ed Rosenthal Il Giardino Idroponico Music reviews La seconda venuta Coltivazione outdoor per novizi Malati e perseguitati Thanks for smoking Pin up Shop reviews 3 4 14 16 18 21 22 26 27 34 35 36 38 42 43 44 45 Haze Automatic Best Automatic Ever by Dinafem w w w. d i n a fe m . o r g 3 Continua dalla prima pagina genere, che i cannabinoidi sintetici usati in alcuni sostituti della cannabis sono “scarto della ricerca scientifica e quindi pericolosi per la salute”, che “ogni sostanza che provoca modificazioni dell’attività mentale è da proibire”. Su PubMed e su tutti i siti di informazione medica, ci sono circa 20.000 studi scientifici che trattano della cannabis, e, a parte poche decine (perlopiù sponsorizzati da interessi proibizionisti), sono tutti concordi nell’affermare che è una delle sostanze meno tossiche, meno pericolose per la guida e con più applicazioni terapeutiche esistenti. Power Flower è un ceppo commerciale molto conosciuto. Facile, rapido e affidabile. Questa varietà si adatta alla coltura indoor e outdoor e si comporta molto bene in un buon terreno, ma una volta piantata in idroponico, Power Flower esploderà di cime e THC. A predominanza indica, la Power Flower ha un’influenza sativa che energizza il suo effetto, incrementandolo fino a farlo diventare potentemente fisico. La Power Flower è perfetta per i novizi e un sogno diventato realtà per i professionisti. La Power Flower produce una resa affidabile e consistente (fino a 150 grammi per pianta!) di cime molto dense e appiccicose. Detto questo, è senz’altro un ceppo vincente! Background genetico: Altezza: THC: Periodo di fioritura: Resa: Raccolto outdoor: Foto: Royal Queen Seeds a predominanza indica con influenza sativa 100 – 140 cm circa 15% da 7 a 8 settimane ± 500 g per m2 inizi di ottobre Power Flower Il responsabile del dipartimento antidroghe chiede di valutare le ricerche scientifiche, e se ne esce con l’affermazione che “il THC crea una frammentazione del DNA dei neuroni dell’ippocampo”. Ho cercato “cannabis e ippocampo”, e ho trovato studi che concludono che l’uso di cannabis porta a sviluppo cerebrale, che protegge il cervello in caso di traumi, che non causa problemi psicologici, non crea danni cerebrali permanenti, è efficace nel curare e/o nel ridurre i sintomi di moltissime malattie, gravi e non, inclusi numerosi tipi di cancro. Si legge sui quotidiani “è partita la caccia ai coltivatori di marijuana”. Siamo forse animali? Girano elicotteri delle forze dell’ordine per individuare e fotografare poche piantine su un balcone ma non dicevano che non hanno nemmeno i soldi per la benzina delle volanti? E quanto costa individuare tre piantine su un balcone con gli elicotteri? Quanto costa appostarsi per giorni in un bosco, sperando di sorprendere qualcuno che vada a bagnare poche piante assetate? A chi stanno facendo del male queste persone perseguitate come se fossero la peggior feccia della società? Leggo su un quotidiano nazionale “Precipita dal 4° piano. Oggi l’autopsia che chiarirà quanto aveva bevuto e fumato. Caccia a chi ha venduto l’hashish per la festa”. L’articolo prosegue: “Bisogna accertare quanto principio attivo aveva l’HASHISH circolato in quella serata maledetta e se Bianca ha fumato (o no) uno spinello. Quel tipo di stupefacente, secondo molti esperti, rischia di non rientrare più nella liste delle droghe leggere, a causa della percentuale molto alta di principio attivo, in grado di provocare alterazioni mentali gravi” . Incredibile quanto si riesca a diffamare una sostanza con notizie false, che si contraddicono da sole nello stesso articolo: la tipa aveva bevuto, ma ci sarà la “caccia a chi ha venduto l’hashish”. Si sente su televisioni locali: “i carabinieri hanno scoperto 5 grammi di hashish, 33 semi di marijuana, un taglierino ed una confezione di cartine!” ed anche: “Scoperti 50 grammi di semi di canapa. Denunciati tre agricoltori. Raffica di perquisizioni degli uomini delle Compagnie Carabinieri di xxx che, con il supporto dei loro colleghi delle unità cinofile e dello Squadrone Eliportato xxx, hanno passato al setaccio le campagne di xxx. Sono stati denunciati tre agricoltori della zona e perquisiti vasti appezzamenti di terreno ed edifici rurali solitamente utilizzati per il ricovero degli animali e degli attrezzi agricoli....50 grammi di semi di canapa indiana sono stati rinvenuti all’interno di una cassapanca posta nell’abitazione di xxx, denunciato per detenzione abusiva di sostanze stupefacenti”. Due compagnie di carabinieri, unità cinofile ed elicotteri passano al setaccio le campagne per 50 grammi di mangime per uccelli: siamo proprio scemi a permettere uno stato di cose del genere! Che i nostri politici siano in contatto costante con ambienti mafiosi è cosa risaputa, che difendano i loro interessi è logico, e per questo si scatenano contro chi, in qualche modo, cerca di sfuggire da questa ipocrisia e di non alimentare un mercato nero. È ora che questi politici se ne vadano. Che non siano più riconosciuti come rappresentativi della volontà popolare e che smettano di ricavare profitti enormi dal loro lavoro, che viene svolto non per l’interesse del cittadino ma solo per gonfiare il proprio portafogli. È ora che venga fatta un’informazione reale, obiettiva, su tutto: l’uso delle sostanze è solo un esempio dell’ipocrisia e delle menzogne che ci vengono raccontate su tutto da questo branco di delinquenti! 4 Lettere dai lettori Mantis Fantastico Mantis: donna e cime. O hai una sorgente luminosa molto potente o la sai lunga. In ogni caso hai fatto un buon lavoro, ci piace.. ci gustano proprio le cime grasse e ben formate. Da catalogo direi! Attenzione lettori italiani! Volete vincere semi FEMMINIZZATI di DINAFEM? Mandateci una fotografia della vostra stanza di coltura o della vostra miglior pianta di cannabis, dove si veda chiaramente una copia di Soft Secrets e DINAFEM vi manderà una confezione 3 semi femminizzati. Se nella fotografia dovessero figurare anche la vostra bellissima moglie o ragazza che indossano un micro bikini sexy o dell’intimo molto allettante, riceverete una confezione 2 x 3 di semi femminizzati. La fotografia del mese riceverà una confezione 3 x 3 di semi femminizzati di prima qualità! Il tutto è un omaggio di Soft Secrets Europa e DINAFEM! Mandate le vostre fotografie via e-mail a [email protected] o mandatele alla nostra PoBox. Fate attenzione: il materiale verrà gestito con la massima discrezione. Non pubblichiamo foto sfuocate e non ci piacciono le fotografie di piante in fase vegetativa. Vogliamo vedere grosse cime e belle tette! Buona fortuna! Cara redazione di Soft Secrets Vi invio le foto del mio 2° esperimento, questa volta riuscito meglio. La pianta in questione è una S.A.D. coltivata con una lampada da 250W. HPS e la linea completa di fertilizzanti della Bio Bizz. Grazie continuate cosi siete grandi! Anonimo Terremo questa foto per ricordarci quanto un vaso grosso influenzi la produzione.. Solo 250 Watt per un piantozzo da acquolina, complimenti. Il terzo esperimento, se ci sarà, ancora bio! Soft Secrets Italia, PoBox 17250, 1001 JG Amsterdam, Paesi Bassi E-mail: [email protected] Anonimo Se è fatta outdoor probabilmente ha il vaso troppo piccolo, peccato non vederla nella sua integrità! E’ forse una madre portata a fioritura? Perchè noto un tronco grosso ma cime smilze smilze. Big up per il lavoro fatto, al prossimo giro cura di più I dettagli e avrai cime grasse e grosse. Aspettiamo una tua foto e magari anche la firma! Mi chiamo Claudio, queste sono le mie ultime selvagge Bubblegum e mi spiace se non ho tette e culi da abbinarci. Grazie a tutta la redazione e alla prossima! Anonimo Eh Clod che ti posso dire... una cima lunga come un braccio e niente culi..è una proposta strana? :) Complimenti per la formazione florale, da ritagliare. Ah... quel braccio alzato è solo per indicare la grandezza, nevvero? ;) Big up! 6 Ecco le miei bimbe! Per il mio primo ciclo, ho realizzato un armadio con una lampada grow da 400 W., con 5 White Widow e una Top 44, il tutto in 4 mesi, 65 giorni di fioritura, coltivazione con prodotti interamente biologici. Che ne dite, me la sono cavata? Il raccolto non è stato entusiasmante come quantità, circa 35 per piccola, ma buonissima! Grazie anche alla mia “infermiera” che le ha seguite fin dall’inizio! Complimenti per la rivista! Anonimo Ma invece complimenti a te! Se avessi usato vasi più grossi e una 600 Watt raffreddata avresti raccolto molto di più, ma vatti a lamentare di fronte a piante esplose così! Complimenti!!! E mandaci la dottoressa che uno di noi è svenuto.... Salve Soft Secrets Questo è il risultato della mia prima esperienza da pollice verde, sono tre trovatelle fatte outdoor in montagna, putroppo le ragazze non hannno dato il meglio di loro. Un saluto. Loveganja Se con ragazze intendi le piante allora ritieniti soddisfatto per essere trovatelle. Cime enormi outdoor, queste sono lunghe ma comunque non paiono piccole. Le signorine, invece, anzichè ascoltare Ligabue potrebbero mostrarsi di più ;) Al prossimo giro prova genetiche conosciute, coi trovatelli non si sa mai. Enjoy! 7 Ciao ragazzi, vi presento la mia bambina, una Sativa coltivata in outdoor! Grazie per tutti i vostri consigli, saluti dal vostro grower Anonimo Sativa sinonimo di qualità. Fumerai bene, ma che foglioni!!! Non prenderla come una critica perchè come si fa a criticare un incappucciato? Sempre sativa e complimenti per l’avvventura! Ciao, Mando queste fotine. Continuate così. Anonimo E noi te le commentiamo subito le tue fotine! Non sei certo un principiante, l’occhio esperto ha subito notato il sog con luce raffreddata... e quello sembra cocco... Man detto alla Corleonese suonerebbe all’incirca così: “Minchia che lavoro coi controfiocchi!”. Ottimo lavoro: sempre un occhio al compromesso resa/rischio. 10 e lode. Fai sentire orgoglioso il popolo di growers italiano: EHI MONDO GUARDA QUA! Che stile, che classe... Salve, Vi mando le foto del mio primo ciclo indoor due Weed Skunk in fioritura da un mese e mezzo, tirate su con due Ufo Led e nutrite con Advanced Hydroponics. Per essere la mia prima esperienza che ne dite , devo potenziare di piu l illuminazione? Spero di avere qualche semino di Moby Dick o Ak 47 Un saluto e continuate cosi... Liuk77 Allora, piante non male, purtroppo giudicarle a 3 /4 di fioritura sul prodotto finale. Ma con un’HPS e vasi più grandi avresti inciccionito di più quelle buds. 10 per la prima esperienza, prova a variare il setup, vedrai che tenderai sempre più all’innalzamento della qualità. Beeella Man! 9 Hola carissimi, Condivido con voi le mie 3 bimbe, una buonissima Blue Cheese, una Vanilla Kush e una Crimea Blue, e ovviamente pure uno dei piu bei culi della storia! Mia terza esperienza in assoluto, e prima volta che uso un impianto a led da 150W. A dir poco spettacolare! Niente consumi e una resa proprio speciale! Siete dei grandi e ci date una grossa mano! Grazie di esistere, Soft Secrets! Matteo Genetiche cool, setup cool e un gran bel culo. Le piante sembrano un pochetto allungate, però non posso dir di più, I led ancora mi mancano e purtoppo non vedo come li hai utilizzati... Ma non riesco a distogliere lo sguardo dalla foto piccola... Respect! Anonimo Anonimo We all love outdoor! Ma non ci divi che è, che le stai dando... Ci lasci solo l’acquolina in boccaaaaaaaa! Sdraiate per far la foto e poi ancora appese.. Tra poco taglierai le foglioline alla base dei cimotti e dopo ancora poco tempo in barattolo saranno pronte per gustarle... Te le auguriamo dolci come l’estathè. Beeella! Skunk#1 White Widow Blue Mistic Indoor Mix Outdoor Mix Critical 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi E8,- E20,- E8,- E20,- E8,- E20,- E8,- E20,- E8,- E20,- E9,- E23,- 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi E30,- E55,- E30,- E55,- E30,- E55,- E30,- E55,- E30,- E55,- E35,- E65,- Ice Power Flower Fruit Spirit Northern Light Shining Silver Haze Amnesia Haze Royal Cheese 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi E9,- E23,- E9,- E23,- E9,- E23,- E9,- E23,- E9,- E23,- E10,- E27,- E9,- E23,- 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi E35,- E65,- E35,- E65,- E35,- E65,- E35,- E65,- E35,- E65,- E40,- E75,- E35,- E65,- Special Kush #1 Special Queen #1 Royal Moby Easy Bud Quick One Royal Automatic Royal Dwarf 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi 1 semi 3 semi E3,50 E8,50 E4,- E8,75 E13,- E34,- E7,- E17,50 E8,- E20,- E8,50 E21,50 E6,- E15,- 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi 5 semi 10 semi E13,- E23,- E13,50 E25,- E54,- E90,- E27,- E50,- E30,- E55,- E32,50 E60,- E25,- E45,- INGROSSO +39-(0)23 984 59 08 +39-(0)12 134 11 86 Royal Queen Seeds +31-73-5479916 [email protected] www.royalqueenseeds.com 11 GROWING L’esperienza di un lettore di Lowy76 Ciao sono Lowy76, un grower italiano del profondo e freddo nord, Trentino Alto Adige per la precisione. Qui da noi non c’è molta possibilità di fare outdoor A causa della forte presenza di polizia forestale, fungaioli e cacciatori, ed è quindi duretta trovare posti piccoli assolati e comodi dove piantare una o tre piante al Massimo. Ogni anno piu del 70 % scompare, quindi si lavora sopprattutto indoor. Da un anno e mezzo circa ho fatto un po’ di esperienza con le autofiorenti out e in, ho fatto un po’ di incroci con le regolari della Doctor Joint Blueberry, incrociando con altre ditte: discreti risultati, quasi buoni direi. Ora ho invece provato ad incrociare una Critical Royal Queen Seeds da indoor con una Purlple Royal Queen Seeds da outdoor, ho sacrificato una femmina da outdoor che mi ha dato un discreto raccolto e una bella busta di semi tigrati e maturati 3 mesi di stagionatura sulla piñata: ora provo a coltivarla in indoor. Ho sentito parlare bene di luci sodio e bene anche delle fluorescenti neon, ma ero ideciso e quindi le ho prese entrambe. Ora volevo vedere gli effetti che potevano dare le varie luci e come si evolvevano, lavorando sulla stessa piñata, con la stessa temperatura, umidità, aria e terra ma in 2 aree separate. Dapprima ho cimato la pianta molto bassa per divedere poi le 2 cime principali e piano piano incanalarne una sotto la sodio e l’altra sotto la fluorescente al neon, il tutto non senza fatica e con molti metri di spago. Quindi le mando in fioritura dopo 28 giorni di vegetative: sin dall’inizio i fiori sotto alla lampada al sodio da 400 watt erano enormi ma con i peli bianchi del fiore molto corti e la cima era rigogliosa; invece quelli sotto la fluorescente da 200 watt erano piu piccoli di dimensione ma ricoperti di peli lunghissimimi. Entrambe le lampade però davavano i fiori a forma di fragolone e la struttura e il disegno di base simili. Dopo 2 mesi di fioritura e comunque un allungamento esagerato delle due cime principali, noto che le cime sono sempre piu divese tra loro: sotto sodio sono enormi a forma di fragola, con forte aroma e colori molto piu autunnali, buon raporto resina-calici-folglie; sotto la fluo ci sono invece meno fiori e più piccoli, ma con un’enorme quantità di resina e foglioline molto piu verdi . Tre mesi e il raccolto è in arrivo. Comincio a smontare la doppia camera e già si sentono i due aromi diversi, slego il tutto e tiro fuori la mia bestiola. Tagliando le foglie per la cimatura, noto con mia incredulità che la luce al sodio aveva fatto montare bene le cime, ma la resina era poca ma aveva un profumo fruttato ¬– con richiami un po alla Skunk – che dominava sull’odore dell’altra cima; invece la lampada neon aveva ricoperto in modo esagerato le cime che davano un odore piu da hash, molto incensato. Quindi taglio, cimo e poi essicco per 12 giorni. Infine circa 2 mesi e venti giorni di concia in vetro al buio. Momento del test finale con i miei fidati amici: assaggiamo! Apriamo e notiamo soppratutto il colore che le fa sembrare uguali il viola della Purple si nota bene in entrambi ma, gurdando meglio con una lente, sono molto diverse sia nella grandezza dei fiori che nella resina (quantita e grandezza della stessa). Alla fine la sodio si è dimostrata più produttiva e puzzona, con i toni della Skunk e un dolcissimo aroma, con peli rossi in quantità e sballo buono per farsi 4 risate. La fluo ha reso meno ma è tuttora ricoperta di resina, ha un sapore da incenso e lo sballo è pari a quello dell’hash di ottima qualità. Germinazione 2 piatti e scottex Terriccio Per vegetativa: humus di lombico, torba , terriccio Bio canna Per fioritura: torba, dolomia, guano, terriccio Plangron Vasi Per vegetativa: 2 litri, 7,5 litri Concimi Nessun radicante Per vegetative: sangue di bue e Green Sensation Per fioritura: Alga Bloom e Green Sensation Plagron, Bloom-c organic Atami Luci Sodio: 400 watt cool tube Fluorescente: 200 watt solo fioritura Voto finale Sodio: potenza 9, sapore 8, durata 7 Fluorescente: potenza 9, sapore 5, durata 10 12 PRODOTTI ATAMI Root-C Un sistema radicolare ampio e sano contribuisce notevolmente a un buono sviluppo della pianta. Perché ciò sia possibile, questo stimolatore radicolare organico garantisce una crescita rapida e vigorosa del sistema radicolare e previene le malattie del terreno come Pythium, Fusarium e i pidocchi delle radici. Le radici si svilupperanno rapidamente e in particolare il volume aumenterà, offrendo maggior presa alla pianta. Aumenteranno inoltre le dimensioni al di sopra del terreno. Una pianta con un sistema radicolare ben sviluppato e ancorato può sostenere più rami di fiori nella fase finale, il che porterà a un raccolto migliore! Root-C può essere usato durante tutta la fase di crescita in aggiunta all’alimentazione utilizzata in fase d’irrigazione della coltura. Atami consiglia l’utilizzo di Root-C all’inizio del ciclo di crescita e di passare poi ad Alga-C, lo stimolatore di crescita organico, dopo tre settimane. Garantiscono i risultati migliori! Visitate il nuovo sito atami per avere campioni omaggio! www.atami.com R.I.P. Elemental – Guru e attivista italiano cannabis è stata evidente sin dall’inizio. Sempre preso nella chat room di Soft Secrets (e in altre chat room sulla cannabis) a tradurre dall’inglese all’italiano e dall’italiano all’inglese – lavorando strenuamente per tutti i membri online, prima ancora di pensare a se stesso. Ha sempre condiviso le sue conoscenze con gli altri e ha espresso i valori di pace e unità – alimentando le aspirazioni della gente e l’amore condiviso per la coltivazione della cannabis. Agli inizi di agosto Soft Secrets ha purtroppo appreso la notizia della dipartita del Guru italiano della Cannabis: Elemental. Elemental era ancora giovane, un pacifico Rastafari, che rispettava la natura e ogni persona e pianta avesse mai incontrato sulla sua strada. Elemental è stato un membro ampiamente rispettato e apprezzato della comunità internazionale della cannabis online – un Maestro estemporaneo per tutti noi. Purtroppo si è spento inaspettatamente ed è stato un grave shock per tutti coloro che hanno avuto il piacere di condividere del tempo con lui e di assaporare la sua saggezza. La passione unica di Elemental per tutto ciò che fosse connesso con la Elemental è noto per il suo ‘avatar’ (logo sul computer) online: una versione a cartone animato di se stesso. Analogamente, le fotografie multicolore, le immagini e gli insegnamenti passo dopo passo su come trattare tutti gli aspetti della cultura della cannabis, mancheranno a tutti. L’approccio di Elemental, orientato costantemente all’informazione, su come agire in modo organico (come studente online di Soma) l’ha trasformato nel Guru dei guru italiani. Le sue parole venivano sempre ascoltate da tutti. I post di Elemental su temi diversi, come le tecniche più recenti di estrazione della resina o sui suoi persona- li metodi ben studiati per ottenere fertilizzante organico e tè di guano a casa, usando i fornelli, sono ora diventati leggenda e il vero e proprio materiale di cui è fatta la vera Cultura della Cannabis! Soft Secrets vuole dunque celebrare il contributo di Elemental a nome di tutti. Elemental è stato uno degli Attivisti più importanti in Italia e in Europa. In questo momento difficile il nostro pensiero va ai suoi amici e alla sua famiglia. Riposa in pace! 14 15 16 HOLY CANNABIS Le confessioni di un prete antiproibizionista Così in terra come in cielo Don Andrea Gallo – mitico animatore della esperienza genovese della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova – si definisce da sempre come un prete da marciapiedi, anche se poi ha fatto il partigiano. Da poco festeggiato il suo ottantesimo compleanno, il nostro, con questa sua autobiografia, è riuscito a ripassare con incredibile humour le fasi salienti di una esistenza tumultuosa. Una vita avventurosa, che lo ha portato dalla militanza nella Resistenza tra le fila della Democrazia Cristiana, fino ad approdare ai movimenti antiproibizionisti del secondo millennio. Ma il suo impegno a fianco dei diseredati precede di molto il suo contributo alla nascita del movimento antiproibizionista, movimento che ha preso forma e sostanza nel corso della conferenza governativa di Genova sulle droghe dell’ormai lontano novembre 2000. tramutare il bombardamento di popolazioni inermi in un’azione a difesa della libertà”. Apriti cielo! A seguito di questa predica, considerata dai suoi superiori una vera e propria provocazione, ma probabilmente anche per cercare di recidere il suo legame con la Genova popolare, Don Gallo subì dei provvedimenti disciplinari e fu invitato a recarsi per punizione all’isola di Capraia, un’isola dell’arcipelago toscano a molte miglia dalla costa e difficilmente raggiungibile. Non distante però dall’isola di Montecristo da cui quasi nessuno era riuscito ad evadere, fino ad un certo momento descritto poi in un celebre romanzo. In questo caso il Gallo si decise per una evasione anticipata e, per salvarsi dalla morte civile, decise di occupare una sacrestia dove si insediò con una implicita richiesta di soccorso lanciata ad suo collega che da allora continua ad ospitare lui e i suoi compagni, nonostante le continue attenzioni della Curia scandalizzata dalle sue posizioni su sesso, droghe, aborto, antimilitarismo e contraccezione. Con questa occupazione Don Gallo decise di aprire l’esperienza della Comunità di San Benedetto al Porto, che nel corso di questi quarant’anni ha aiutato con l’autogestione e l’empowerment i soggetti deboli e marginali a ritrovare una loro dimensione. Il tutto senza la minima ombra di autoritarismo. Il succes- Nel novembre del 2000 Don Gallo ha partecipato alla nascita del movimento di massa antiproibizionista partecipando alla Conferenza governativa sulle droghe Per don Gallo passare dalla Resistenza all’antiproibizionismo è stato un passo naturale e quasi spontaneo, anche perché nel ‘68 genovese Andrea divenne famoso per una predica che fece in seguito al ritrovamento di una fumeria di hashish. Nel sermone incriminato, invece di inveire contro chi rollava qualche spinello aveva ricordato “quanto fossero diffuse e pericolose altre droghe, per esempio quella del linguaggio, talmente fuorviante da so di questa iniziativa libertaria è testimoniato anche dalle molte attività stabilite dai ragazzi, anche all’estero, con l’apertura dell’ormai storico ristorante La Lanterna. A Don Gallo ogni tanto qualcuno ha pure passato pure delle strane sigarette. Magari di puro tabacco, come racconta nel suo ultimo libro. Ma non è questo il punto, perché Andrea è divenuto l’antiproibizionista più famoso d’Italia quasi naturalmente essendo un grande amico di grandi musicisti come Fabrizio De André e Vasco Rossi e il principale animatore di una Comunità basata sulla libertà come principale terapia. Dopo “Angelicamente anarchico” e “L’imbroglio Droga” don Andrea Gallo torna nelle librerie con la sua ultima fatica “Così in terra, come in cielo” in cui ci presenta la sua vita in una prosa semplice e graffiante che ripercorre tanti episodi della sua vita burrascosa tra i vicoli e gli emarginati, dai matti per la vela passando per le prostitute dei carruggi. di Enrico Fletzer vavo a presentare un mio libro nel salone del Comune di Genova quando, dibattendo appunto sulla legge Fini-Giovanardi appena approvata, un ragazzo del centro sociale Terra di Nessuno si alzò all’improvviso e disse: “Io questa legge me la fumo!”. Estrasse di tasca una canna, me l’accese e me la passò. Senza esitare mi feci un bel tiro davanti alla platea e conclusi: “Se è vero quello che dice Fini, adesso sto male per tre giorni” E poi dico io, se dopo il diluvio universale la marijuana ancora c’è , vuol dire che Noè se l’è portata sull’Arca”. Ma le cose più interessanti Gallo continua a rivolgerle ad un altro salesiano, il sottosegretario Carlo Giovanardi. Personaggio che pur essendo della stessa parrocchia ha una visione diametralmente opposta per quanto concerne la canapa. Una visione d’insieme ispirata alle teorie terroristiche della serie “ti brucia il cervello” che, oltre ad essere pedagogicamente sbagliata, ha delle conseguenze terrificanti sullo stato della cultura di massa del nostro paese. Di tutto questo e del suo fortissimo impegno parla il nostro in “Così in cielo e così in terra” edito nel 2010 per i tipi della Mondadori. D’altronde qui in terra nessuno è perfetto, anche se rispetto alla scelta dell’editore lo stesso don Andrea avrebbe qualcosa da ridire. Anzi penso che ce l’abbia e sembra che abbia promesso di non peccare più. Io li conosco questi preti: è un’affermazione abbastanza cattolica per altro che molti peccatori reiterano per poi fare i loro porci comodi. Don Gallo non è uno di questi ma per una volta mi permetto di dirlo anch’io: che così sia! Amen! L’esperienza della Comunità di San Benedetto al Porto, nel corso di questi quarant’anni ha aiutato con l’autogestione e l’empowerment i soggetti deboli e marginali a ritrovare una loro dimensione Come dicevamo sopra, nel novembre del 2000 Don Gallo ha partecipato alla nascita del movimento di massa antiproibizionista partecipando alla Conferenza governativa sulle droghe. Ma anche tentando di reagire alla folle legge promulgata da Fini e Giovanardi. La reazione è stata, nel caso di don Gallo, una spinta in più per reagire alla follia proibizionista alla legge sulle droghe impiegando all’interno della sua comunità una filosofia che non potrebbe essere espressa meglio se non tramite il racconto che lo steso don Gallo ci propone nel suo ultimo libro: “Mi tro- Haze Automatic: Best Automatic Ever +INFO & PHOTOS: www.dinafem.org [email protected] TEL 0034 943 00 52 13 FAX 0034 943 02 11 16 18 Armadio di coltura Potatura Voglio coltivare nel mio armadio e leggo tutto ciò che c’è da sapere per coltivare ormai da tempo. Ho deciso di usare l’idrocoltura. Dato che sono un novizio, mi consigliate un armadio all inclusive? O sarebbe meglio comprare un sistema idroponico e costruire la mia stanza di coltura? Vorrei coltivare una Haze: ne avete una da consigliare a un novizio? Babel Cimare la cima principale rallenta la pianta? Incide anche sulle altre cime e non permette loro di raggiungere il loro pieno potenziale? Parlo di sative di 3-4 metri negli ultimi due mesi di fioritura. Zot Hai già un armadio e sembra che tu abbia fatto tutti i compiti per bene. Se acquisti un armadio di coltura, dovrai montarlo al di fuori del tuo armadio. Probabilmente potrai cavartela con il tuo armadio, purché tu garantisca aerazione a sufficienza. Se non hai un’apertura per l’aerazione, potresti te lasciare l’anta aperta, sempre che non sia un rischio a livello di sicurezza. Il passo seguente è quello di comprare un semplice sistema idroponico. Una coltura in acqua profonda e nutrimento o un semplice sistema ‘flood and drain’ sono le scelte più produttive. Assicurati di ricoprire il pavimento con della plastica spessa per evitare ogni tipo d’incidente. Una delle mie preferite è la NL #5 x Haze. Non posso consigliarti nessun tipo di Haze pura finché non avrai un po’ di esperienza. Le Haze pure sono un po’ più impegnative e ci mettono più tempo a maturare. La NL #5 x Haze matura in circa 9 settimane quando riceve un fotoperiodo di 12/12. Potare o cimare le piante incide sugli ormoni della crescita. Potando selettivamente si manipolano i livelli dell’ormone dell’auxina nei rami e sulle punte dei fiori. Togliere un ramo o la punta di un ramo porta a un cambiamento nell’equilibrio ormonale. Tagliare il meristema (punta) di una pianta di cannabis porta alla diffusione degli ormoni (auxine) e alla maggior concentrazione degli stessi nelle punte dei rami inferiori. La conseguenza è che le cime inferiori hanno maggior vigore e peso. Usa sempre strumenti puliti quando poti. Un potatore è la scelta ottimale in questo caso. Disinfetta le forbici e le lame fra un taglio e l’altro strofinandole con alcol. Dopo la potatura, la ferita aperta è un invito per malattie e insetti infestanti. Lava mani e strumenti prima e dopo la potatura. Pratica dei tagli con un angolo di 45 gradi per fare in modo che l’umidità non si depositi sulle ferite. Quando poti durante la fioritura, si diffondono gli ormoni dei fiori e la fioritura è ritardata. Ci vuole un mese o più perché gli ormoni possano raggiungere nuovamente le concentrazioni pre-potatura. Togli i rami più sottili e le parti che non ricevono energia luminosa, come le foglie morte o morenti. Potare i rami inferiori concentra le auxine nei rami superiori, il che obbliga la crescita a svilupparsi verso l’alto. Taglia i rami inferiori in maniera netta in modo tale che non rimangano ceppi che imputridiscono e attraggono insetti infestanti e malattie. Se si vuole raccogliere precocemente per fumare il prima possibile, si tolgono alcuni rami inferiori, in modo tale che il raccolto diminuirà di poco. Potare i rami sottili e l’interno della pianta apre la parte centrale e fornisce quindi una circolazione maggiore e migliore. Permette inoltre alla luce di raggiungere la pianta più all’interno. DOMANDE PER JORGE Jorge Cervantes è l’autore di: Marijuana Horticulture: the Indoor/Outdoor Medical Grower’s Bible (Gennaio 2006), Jorge Cervantes’ Ultimate Grow DVD (girato in BC) e Jorge Cervantes’ Ultimate Grow DVD II (girato in Spagna), Indoor Marijuana Horticulture: The Indoor Bible, Marijuana Indoors: Five Easy Gardens, Marijuana Outdoors: Guerrilla Growing e Jorge’s Rx. Scrive per 13 riviste in 6 lingue diverse. I libri di Jorge sono pubblicati in olandese, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Vai al sito www.marijuanagrowing.com per maggiori informazioni. Uccidere i ragni infestanti Volevo sapere qualcosa sugli spray di rotenone e piretro. Cosa hanno a che fare con i ragni infestanti? Sembra peggiorino. Al microscopio cominciano a somigliare a Bush e Cheney! Mr.Steven K. Guardare un ragno infestante da vicino è decisamente spaventoso! Evita le armi di distruzione di massa! Scegli il modo migliore. Il Rotenone è un estratto delle radici di varie piante, fra cui le specie Derris, Lonchocarpus e Tephrosia. Questo veleno è un insetticida a contatto non selettivo, un veleno per lo stomaco e un veleno ad azione lenta che agisce sui nervi. Il Rotenone controlla scarabei, bruchi, mosche, zanzare, tripidi, parassiti e insetti benefici. Devono mangiarlo per morire. Il Rotenone non uccide i ragni infestanti. Il Piretro, un pesticida botanico, viene estratto dai fiori del crisantemo piretro, del Chrysanthemum coccineum e del C. cinerariifoliu. Le Piretrine – piretrine, cinerine e jasmoline – sono i principi attivi del piretro naturale e uccidono gli insetti al solo contatto. Il Piretro è spesso utilizzato in concomitanza con il rotenone o il ryania per garantire un’efficacia ad ampio spettro. Gli spray contengono sinergici. Si tratta di un pesticida ad ampio spettro che uccide per contatto afidi, mosche bianche, ragni infestanti e vari insetti fra cui quelli benefici. È davvero efficace per controllare gli insetti volanti, ma devono ricevere una dose letale, altrimenti possono riprendersi e togliersi dai piedi. Attaccate delle ventole alle corde elastiche o alle cinghie per assorbire le vibrazioni e ridurre il rumore. Nebulizza attentamente le parti delle piante infestate dai ragni. Gli spray sono più efficaci sui ragni. Lo spray ha la temperatura del ghiaccio quando esce dall’effusore e se lo si applica a una distanza inferiore ai 30 cm, può bruciare le foglie. Lo spray contiene un sinergico, il piperonil butossido (PBO) o MGK 264. Sono entrambi tossici per l’essere umano. Il Piretro si dissolve nel giro di qualche ora in presenza d’aria, di luce HID e di luce solare. Superate questa limitazione applicando appena prima di spegnere le luci, l’aerazione e i ventilatori per la notte. Un produttore, Whidmere®, offre Piretro incapsulato sottoforma di spray sotto il nome di Exclude®. Quando lo spray esce dall’effusore, si forma una bolla attorno a ogni gocciolina di piretro nebulizzato. Il rivestimento esterno mantiene intatto il piretro ed estende la sua vita a vari giorni. Quando un insetto infestante entra in contatto con la bolla, scoppia, rilasciando il piretro. Il piretro liquido e bagnabile applicato con un nebulizzatore a pompa è di difficile applicazione sotto le foglie dove vivono i ragni infestanti. 19 Un amico mi ha detto di... Sto coltivando indoor per la prima volta. Ho delle buone piante di un mese. Un amico mi ha detto di tagliare la punta ma non sono so esattamente dove tagliare. In questo momento hanno circa quattro foglie ciascuna e delle nuove stanno uscendo. È questo che devo tagliare? Qualunque suggerimento sarà apprezzato. Nic Lascia stare le piante! Hanno solo un mese e tagliare piante sane non permetterà certo di farle crescere più rapidamente. Le piante devono essere nutrite e non potate. In realtà ti sei detto “Ho delle buone piante”. Concentrati sulla crescita di foglie grosse e sane e poi di cime grosse e sane. Le piante devono essere alte circa 30 cm e avere più di quattro foglie. Fra le cause più frequenti di crescita rallentata durante i primi due mesi figurano: mancanza di luce, terreno scarso, eccessiva irrigazione, scarsa aerazione e controllo della temperatura. Assicurati di avere tutto il necessario nelle proporzioni adeguate. Se utilizzi fonti HID da 400 w, posiziona le fonti di luce a circa 45 cm di distanza al di sopra delle piante. Possono essere avvicinate (30 cm) quando le piante sono cresciute un po’. È un po’ tardi ora per cambiare il terreno. Usa sempre il terreno migliore che puoi comprare in negozio. La maggior parte dei terreni da risultati migliori se si aggiunge il 10-15% di perlite per accelerare il drenaggio, il che può anche essere d’aiuto in caso di eccessiva irrigazione. Aumenta l’aerazione e la ventilazione in modo tale che l’aria venga cambiata nella stanza di coltura ogni 1-5 minuti. Questo contribuirà inoltre a far respirare le piante in modo adeguato. Mantenete la temperatura attorno ai 25 gradi durante il giorno e ai 22 gradi durante la notte. Impostate un fotoperiodo di 12/12 quando le piante hanno 8-10 settimane per indurre la fioritura. Se le piante sono troppo alte e sottili, considera la possibilità di piegarle in modo tale che la luce raggiunga meglio il fogliame. Piegate le piante in modo tale che il canopo della coltura sia sullo stesso livello. Una volta che otterrai vari raccolti con successo, capirai che controllare le esigenze di base delle piante è tutto ciò di cui queste hanno bisogno. Clonare e coltivare qualsiasi ceppo di Haze è difficile. Trapiantare da Idro a Terra Di recente ho comprato una macchina per i cloni, dotata di appositi cesti con rete. Dopo che il clone si è radicato, come si rimuove il clone e le radici dai cesti con rete senza danneggiare le radici? Gman Togliere le radici, soprattutto se sono più lunghe di 2 cm, senza danneggiarle neanche un po’ è praticamente impossibile, senza tagliare la rete. Si può minimizzare il danno e permettere alle piccole radici di ricrescere nuovamente, ma ci saranno graffi e ferite aperte nelle piccole radici delicate, una porta aperta per gli insetti infestanti e le malattie. Si possono immergere le radici in acqua fredda per rallentare l’attività biologica. I cesti con rete sono economici e possono essere facilmente sostituiti. Usa un paio di forbici affilate o uno strumento per la potatura per tagliare la rete in modo che le radici vengano danneggiate al minimo. Se coltivi in pellet d’argilla espansa, le radici verranno strapazzate e soffriranno maggiormente. Se i cesti con rete contengono invece lana di roccia, il danno sarà minore. Se trapianti in terra o mix ‘soilless’, puoi piantare direttamente il cesto con rete. Se pianti per raccogliere la pianta in meno di tre mesi, questa potrebbe essere a soluzione migliore. Se la pianta produce radici molto più lunghe, avrà maggior vigore e la rete in plastica potrebbe ostacolare la crescita. Bonkers è un buon nome per questo ceppo perché le ghiandole di resina sono molto alte e si diffondono abbondantemente. Questa B.C. Kush piena di resina cresce bene sia indoor che outdoor. I coltivatori olandesi di Nirvana riempiono con le piante ogni centimetro quadrato dello spazio a disposizione e si assicurano che vi sia aerazione e circolazione d’aria a sufficienza. Simple words + Quick photos = Easy success! Marijuana Grow Basics The EASY Guide for Cannabis Aficionados by Jorge Cervantes €21.95 NEW Download FREE pages from Jorge’s books ONLINE www.amazon.com www.amazon.ca www.amazon.co.uk www.amazon.de www.amazon.fr www.amazon.jp Jorge’s simple easy guide shows American, Canadian and European techniques to grow the maximum yield of the most potent cannabis possible—including week-by-week photo-based instructions to grow a 12-week crop from seed and a 10-week crop of clones. Even first timers are guaranteed a heavy harvest! BY PHONE 24-Hour EUROPEAN ORDERS tel: +1-419-281-1802 (English) Become an expert on grow room and internet security, feminized seeds, seedlings, cloning, mother plants, spotting male and female plants early, peak “sinsemilla” harvest, and manicuring, drying and curing your crop for highest potency. UK—Freedom book Company +44 23 9278 0600 Germany—Grow in Berlin +49 30 34 99 80 70 Buy only the grow gear you need—hydroponics and soil, CFL, HID & LED lights, CO2, meters, fans and filters—to maximize your harvest. Design and set up your grow room with supplies from your local hardware store and garden center. Plus troubleshoot problems and control common pests and diseases! 24-Hour CREDIT CARD ORDERS (US ONLY) 1-800-247-6553 24-Hour CANADIAN ORDERS tel: 1-419-281-1802 WHOLESALE ONLY United Kingdom Avalon Wholesale [email protected] 6 x 8.25 inches (210 x 150 cm), 240 pages, 760 colour images, appendix, index ISBN: 978-1-878823-37-3 More than 600,000 sold! Austria/Germany/Switzerland Grow in Berlin http://www.grow-in-berlin.de Marijuana Horticulture: The Indoor/Outdoor MEDICAL Grower’s Bible by Jorge Cervantes Nachtschatten Verlag www.nachtschatten.ch €29.95 Spanish edition €29.95 Italian edition €29.95 6 x 8.25 inches (210 x 150 cm), 512 colour pages, 1,120 colour images, countless charts & graphs, plus detailed glossary and index ISBN: 978-1-878823-23-6 The Fifth Edition (2006) is the #1 marijuana grow bible with all the best cannabis grow information—greenhouses and outdoor growing, seeds, seedlings, vegetative growth, cloning, flowering, breeding and hash, grow room design and construction, tools, fertilizers… everything! Spain/Italy/Portugal Van Patten Editoral, S.L. www.marijuanagrowing.com “Contact Us” “Ask for Jorge’s books at your local bookstore or hydroponic shop!” Netherlands/Belgium/Northern Europe Kulu Trading http://www.kulutrading.com/ See a Complete Wholesale list at: www.marijuanagrowing.com “Contact Us” 21 IL CANAPAIO La festa anti proibizionista parmigiana strativo, privazione della patente, urine costosissime presso i SERT, a quello penale, da 6 a 20 anni per spaccio. E per prendere spaccio è sufficiente un quantitativo davvero minimo. Meno di un grammo. Come ogni anno da otto a questa parte si rinnova un appuntamento fondamentale per chi abbia a cuore un dibattito serio e articolato sui temi dell’anti proibizionismo italiano. A Parma presso il circolo Le Male Club un pubblico numeroso e attento, composto nella stragrande maggioranza da giovani (principale obbiettivo dell’attuale repressione legislativa) ha ascoltato gli esperti invitati da Luca Marola, del Canapaio Ducale: attivisti, politici e un persino un rappresentante del sindacato di polizia. Tutti così distanti dalla sacralità inamovibile della propaganda di regime, tutti giunti a raccontare anche in terra di Emilia gli effetti collaterali del proibizionismo nella sua variante operativa: la legge fondamentalista Fini-Giovanardi, la quale, come viene definita dai conferenzieri, rappresenta una delle leggi più ideologiche varate in Italia dal dopoguerra ad oggi. rappresentano solo interessi di parte, i loro, e di questo possiamo davvero esserne sicuri. Ideologica semplicemente perché la legge in questione non tiene conto, anzi, rinuncia esplicitamente al dato scientifico e quindi all’evidente realtà per quanto riguarda l’uso e abuso di sostanze stupefacenti, facendo un calderone unico fra tutte le droghe (come si è sempre sostenuto su queste colonne) e soprattutto, parlando di cannabis, senza separare il mero consumo e la coltivazione privata dalla produzione e dal traffico industriale. Antiproibizionismo parmigiano: uno spazio di approfondimento e controverifica delle notizie, risultati, statistiche, dati e conseguenti presunte vittorie, osannate dai politici come cartina di tornasole di una politica di salute pubblica che con la guerra alla droga si definisce e sostanzia. Franco Corleone, sottosegretario alla Giustizia nel 1996 e nel 2001, attuale Garante dei diritti dei detenuti di Firenze e segretario del Forum Droghe essendo un’autorità in materia non spreca il fiato ed esordisce fornendo senza giri di parole una chiara interpretazione della piega che sta prendendo a suo parere il paese: siamo in preda ad un orgia di ossessione securitaria che incide fortemente sul senso comune dei cittadini. La sicurezza prima dei diritti, la sicurezza che declina ogni intervento pubblico dei nostri rappresentanti, i quali, a vederci poi bene, Ogni giorno si legge di persone, di tutte le età, rovinate per avere una coltivazione personale di canapa nella propria casa. Questa è la nostra civiltà. Questa è una politica sociale, cioè finalizzata al benessere complessivo, o piuttosto una politica penale e quindi finalizzata alla persecuzione di uno stile di vita, non condiviso e non tollerabile? Sulle droghe, prosegue Corleone, ci viene imposto un pensiero unico, una sola maniera di guardare alla realtà: la droga fa male ( o meglio è il male). Da questo punto di partenza hanno buon gioco ad inserirsi quelle politiche che coniugano la repressione del consumo, da un punto di vista ammini- In Italia infatti si preferisce creare un problema, piuttosto che risolverlo e nel campo del consumo di stupefacenti questa prassi si è consolidata negli anni, nonostante un referendum del lontano 1993, che, oltre alle elezioni, è l’unico momento nel quale il popolo italiano sia chiamato in causa, abbia a suo tempo ribadito la contrarietà degli italiani alla sanzione penale del semplice consumo. Invece ai giorni nostri l’informazione racconta quotidianamente, come in una vera e propria campagna mediatica finalizzata al raggiungimento di un obbiettivo, un’Italia dove coltivazione e consumo sono sempre più tratti inestricabili del modo di essere italiano. Quali sono allora in definitiva gli effetti collaterali del proibizionismo? Nel 2010 ci sono stati ben 92 mila ingressi in carcere dalla libertà. Ovviamente non tutti esclusivamente per colpa di questa legge, ma indubbiamente ha giocato un ruolo di notevole importanza nel contribuire ad ingolfare il sistema penitenziario ben oltre la sua reale capienza. Ed oltre ogni sopportabilità umana: in carcere da gennaio si sono ammazzate infatti più di 50 persone, 5 al mese. Secondo Giovanardi poi ci sono stati 26.931 condannati per spaccio e chiaramente, ci riporta il dato, esibendolo come un risultato ottenuto nella sua guerra alla droga: sicuramente si tratta di tutte persone colpevoli di essere pericolose per la società? Tutti criminali incalliti? O c’era anche qualche povero diavolo che per arrotondare l’elemosina che guadagna legalmente con il lavoro di ogni giorno ha deciso di volgersi al traffico a fini integrativi? Arriviamo però al cuore degli effetti collaterali con il dato che più dovrebbe far riflettere: nel 2010 ci sono state 35 mila segnalazioni al prefetto per consumo e si calcola che dal 1990 siano avvenute circa 700 mila segnalazioni, il 75% delle quali per canapa. Che significa questo: semplicemente che negli ultimi 20 anni gli italiani non hanno scelto di rinunciare all’uso di cannabis e anzi continuano, in barba alla repressione e le sue conseguenze e allo spirito paternalista che ispira tale approccio che mistifica, osteggia e reprime con ogni modo e con ogni propaganda la realtà dei fatti. Questo andazzo viene esasperato al punto tale che sull’onda dei suoi colleghi su scala nazionale anche il sindaco di Parma Vignali, lo scorso 11 settembre, si è sentito in dovere di emanare un’ordinanza dal titolo: “Disposizioni per contrastare la diffusione dell’acquisizione di sostanze stupefacenti”. Ne riportiamo di seguito alcuni stralci, senza ulteriori commenti, per far capire ai nostri lettori il tenore della spinta politica che conduce un sindaco parmigiano a esprimere la propria preoccupazione per l’acquisto e uso di sostanze stupefacenti: “ Considerato che l’acquisizione di droghe, a qualsiasi titolo e uso, interessa sia gli individui assuntori abituali, sia individui che ricorrono al loro consumo per fronteggiare temporanee situazioni di disagio e di solitudine sia individui che nutrono scopi illeciti diversi; l’acquisto e l’uso di sostanze stupefacenti provoca, nel soggetto, uno stato di alterazione psico-fisica, da cui deriva una condizione di euforia e di alienazione sociale che comporta la distorsione delle percezioni sensoriali e della realtà; che anche le droghe comunemente considerate “leggere” producono danni gravi, transitori o permanenti, (danni celebrali, psicosi anche gravi, come la schizofrenia e il disturbo bipolare, crollo delle difese immunitarie, disfunzioni riproduttive) o indiretti (induzione a comportamenti aggressivi, abulia, perdita dell’attenzione, incostanza) sicuramente pregiudizievoli per la salute psico-fisica e per l’equilibrio di vita; sono frequenti episodi in cui sotto l’effetto dovuto all’assunzione di droghe, vengono compiuti atti criminosi che mettono a grave rischio non solo l’incolumità degli stessi assuntori, ma anche delle persone che con loro si relazionano, generando un grave vulnus alla sicurezza urbana, in particolare per i cittadini più deboli. Rilevato che l’acquisto di sostanze stupefacenti per uso personale, seppur non rilevante ai fini penali, lo è, senza alcun dubbio, sotto il profilo sociale e deve essere considerato quale comportamento generatore di fenomeni pericolosi, che favoriscono situazioni di isolamento, malessere sociale e pericolo di comportamenti criminosi e degenerativi della convivenza urbana. Il sindaco ordina che è fatto divieto di acquisire, a qualsiasi titolo e uso, sostanze stupefacenti di qualunque tipo, in luogo pubblico, o in spazi e luoghi aperti al pubblico, del territorio comunale. Le violazioni della presente ordinanza comportano nei confronti dei soggetti responsabili , l’applicazione di una multa da 25 euro a 500 euro, con facoltà del trasgressore di estinguere l’illecito con il pagamento della sanzione in misura ridotta di euro 300. Quando si parlava di deriva securitaria nella quale sguazza la classe politica. To be continued..... 22 INTERVISTA Porco Dio I Porco Dio sono un gruppo metal di Amsterdam composto da due italiani, un brasiliano e un olandese. Segue una chiacchierata con il fondatore e cantante (o in altre parole, il porco) Luka sulla vita nella capitale mondiale della cannabis e sulle ambizioni del suo Di Martijn Haas // Foto cccp gruppo. Brwraaaaaag!!!!! Voi vivete e lavorate ad Amsterdam. È questo il motivo per cui vi siete uniti come gruppo internazionale? Luka: “Sì, io sono originario di Bologna. Il nostro chitarrista viene dal Brasile. Anche il nostro bassista è italiano e il batterista è olandese. Due di noi lavorano in un ristorante italiano nel Jordaan (un quartiere trendy nel centro di Amsterdam - MH) dove lavoro anch’io. Ci siamo conosciuti dopo esserci incontrati a vari concerti in città e lasciando annunci nelle sale prove”. Qual è la vostra posizione per quanto riguarda il fumo? “Beh, questo ci riporta alla storia di Amsterdam. Ho fatto un lungo viaggio prima di arrivare qui. Da giovane lavoravo in un laboratorio fotografico per mio padre. A un certo punto ho lasciato questa attività e sono entrato nel Corpo di Pace delle Nazioni Unite in Bosnia. Ho preso parte a situazioni poco simpatiche laggiù. Mi sono trasferito ad Amsterdam perché non mi piaceva l’idea di tornare in madre patria ed ero stanco della vita che facevo in Italia. Ecco come sono finito a lavorare in un coffee shop e ho iniziato a fumare ogni giorno finché la mia faccia non era blu. È sempre così che ho incontrato un sacco di gente in città”. Come hanno reagito i tuoi vecchi amici italiani quando hanno saputo che lavoravi in un coffee shop? “Haha, ovviamente è un lavoro da sogno, lavorare in un coffee shop. Ho lavorato dietro al bancone del Blueberry, un posto molto conosciuto ad Amsterdam. A volte sono venuti a passare un fine settimana, per trascorrere del tempo con me al bar fumando fino a diventare verdi e gialli”. Cosa ti è piaciuto e cosa no della vita qui? “Trovare un posto dove vivere ad Amsterdam è un bel casino per i nuovi arrivati. Io e la mia ragazza abbiamo vissuto in stanze piuttosto sporche e piene di corrente d’aria. In realtà anche in questo momento”. Perché vi chiamate Porco Dio? “Beh, in Italia non si possono pronunciare le parole porco dio. È vietato dalla Legge. Per noi è un riferimento al nuovo Papa, Ratzinger e a tutto il casino che sta succedendo attorno alla Chiesa. Mi riferisco alle torture e alla corruzione. Ecco perché abbiamo raffigurato il Papa che fa il saluto nazista. Come ho detto, vivo ad Amsterdam. Nella mia vita quotidiana non ho più granché a che fare con l’Italia. Amsterdam naturalmente è una città Porco Dio (da sinistra a destra) Dizzy (chitarra), Siortak (basso), Melvin (batteria) e il cantante Luka. internazionale. Si possono comprare quotidiani italiani al negozio all’angolo, vedere le partite di Serie A in diretta all’Irish Pub, quindi non si è mai davvero lontani da casa. Posso seguire tutto quello che sta distruggendo Berlusconi e la rabbia che questo genera, la posso scaricare con l’aggressività della musica dei Porco Dio”. Come avete scelto il vostro stile? “È l’unione di più influenze. A ciascuno di noi piace un tipo diverso di heavy metal. A uno piace il trash, all’altro l’hardcore. Personalmente amo i Ministry, gli Slayer e i Pantera. Mi piace quando i gruppi riescono a trasmetter una sorta di minaccia politica, quando sono controversi. In realtà anche noi cerchiamo di trasmettere un senso di minaccia con i Porco Dio. Vogliamo rompere le scatole a molta gente, vogliamo che a loro diano fastidio i nostri testi e le nostre performance”. Ah certo, la performance: dicci qualcosa in proposito. “Suoniamo il più pesantemente e velocemente possibile. L’orso è a briglia sciolta!, come dicono ad Amsterdam. In Polonia, dove abbiamo fatto un tour, siamo riusciti a far aizzare un gruppo di persone. Ci chiedevano l’autografo e informazioni su di noi”. È uscito un vostro CD. “Esattamente. Speriamo che ci porti ad altro. Lo possiamo usare come una specie di biglietto da visita. I nostri pezzi non sono tutti sul Papa. Abbiamo anche pezzi sulla morte di due carissimi amici: il batterista Vitek dei Decapitated e Paul Raven, il bassista dei Killing Joke, che conoscevo perché ho lavorato anche come fotografo per un po’. Si può dire che abbiamo un lato aggressivo e uno sensibile”. Vinci il primo CD dei Porco Dio! Quando i Porco Dio suonano fanno tremare i tetti! I Porco Dio regaleranno cinque copie del loro primo CD Veni Vidi Vici! ai lettori di Soft Secrets. Vuoi essere fra i fortunati che si aggiudicheranno questo CD di musica metal prodigiosamente selvaggia? Mandaci una cartolina con il tuo nome e indirizzo e le parole ‘Porco Dio’ ed estrarremo i nomi dei cinque fortunati da un cappello. Il CD verrà spedito direttamente ai vincitori! Mandate la cartolina a: Soft Secrets, Postbus 17250, 1001 JG, Amsterdam. Le cartoline vanno spedite entro il 10 dicembre 2010. 23 MEDICAL CANNABIS Alcune considerazioni dal dibattito sull’uso terapeutico alla Festa di Radio Onda d’Urto Marijuana ed epilessia da la forza di alzarmi, rimettermi a letto e chiamare soccorso. Arrivata l’ambulanza, mi portano in ospedale e quando mi sveglio mi dicono che sono epilettico. Come ti curi? In ospedale non si accenna alla marijuana e mi viene detto che devo prendere dei farmaci per stare bene. Nel giro di un anno si ripresentano altre due convulsioni e i medicinali diventano di due tipi (Tolep e Kepra). Una quarta convulsione si presenta potentissima durante la notte e a quel punto mi vengono somministrati i barbiturici (il Gardenale). Mi curo con questi tre farmaci dal 2001. Fortunatamente non ho più avuto convulsioni, ma solamente auree che sedo con la marijuana. Oltre al mitigare gli effetti collaterali dei farmaci, l’assunzione regolare di cannabis mi permette di avere una vita più equilibrata anche dal punto di vista lavorativo. a favore della marijuana terapia, malato di sclerosi multipla e trovato in possesso di un pò di erba fornita dall’Als, tutto sarebbe più semplice. Eppure, per la stessa patologia, Alessandra Viazzi, fondatrice e presidentessa dell’Associazione Pazienti Impazienti Cannabis (PIC), è riuscita a ottenere una ricetta medica per 45 grammi di marijuana al mese. Alessandra da18 anni si cura solo con la marijuana. L’abbiamo incontrata quest’estate a Brescia durante un dibattito sull’uso terapeutico della marijuana, alla Festa Antiproibizionista di Radio Onda d’Urto. Una normativa completa dovrebbe rendere legale l’autocoltivazione e la coltivazione assistita per i pazienti. L’1% degli italiani è affetto da epilessia, una patologia che porta a un disturbo ricorrente dell’attività celebrale, attività motoria incontrollabile e alterazioni sensoriali. Stefano Cucchi, trovato morto in prigione lo scorso anno in seguito a un arresto per qualche grammo di fumo, era epilettico. Le epilessie sorgono prima dei 20 anni per cause non identificabili, ma possono verificarsi a qualsiasi età in seguito a malattie, traumi o intossicazioni. Un insieme di sintomi definito aura (fotofobia, perdita delle forze, disturbi del linguaggio), in alcuni soggetti, può precedere l’attacco di emicrania o la crisi epilettica. Nelle crisi epilettiche parziali il paziente tende a perdere il contatto con l’ambiente esterno, in quelle generalizzate si scatenano convulsioni in cui il paziente perde conoscenza per 1-2 minuti e cade al suolo rischiando di farsi male. Per la cura vengono utilizzati farmaci anticonvulsionanti (benzodiazepine e barbiturici), a fronte di effetti collaterali come sonnolenza, sedazione, danneggiamento delll’attività intellettiva, disturbi del comportamento, iper-attività motoria, ostilità, negativismo e eccessiva salivazione. In un terzo dei casi i farmaci funzionano, in un terzo riducono la frequenza della crisi, mentre il restante terzo non risponde ai farmaci e non sopporta gli effetti collaterali. Diventa quindi necessario trovare una valida alternativa e, mentre il medico Piero Arpino già la citava nel 1909 per la cura dell’epilessia, negli ultimi decenni sempre più pazienti hanno riferito del beneficio derivante dall’uso di marijuana. Sulla cannabis esistono studi medici con promettenti evidenze della sua validità e tali da giusticarne la sperimentazione sull’uomo. Negli anni ‘80 si è arrivati a identificare le differenze tra vari principi attivi della cannabis: mentre il THC può precipitare le crisi convulsive o avere un’azione anticonvulsionante a seconda delle condizioni sperimentali, il cannabidiolo (CBD) appare come un valido anticonvulsionante . Vediamo il caso di Matteo: SSIT: A che età hai avvertito i primi disturbi? A 13 anni ho iniziato a soffrire di emicrania preceduta da aura. Si presentava giocando a pallacanestro con annebbiamento della vista a zone. A 15 anni ho dovuto smettere con l’attività sportiva per il costante ripresentarsi dei sintomi. L’aura mi porta a stare sdraiato al buio, in assoluto silenzio, scombussoladomi la vita per un paio di giorni. Come hai scoperto di essere epilettico? A 19 anni ho avuto la prima convulsione. Già consumavo marijuna ignorandone il suo potere terapeutico, ma avevo capito che era in grado di aiutarmi in caso di aura. Un pomeriggio, con malessere e dejavu, tra scuola e lezioni di recupero, rincaso anticipatamente e, troppo spaventato dal mio stato, mi corico senza fumare la cannabis. Sono convinto di dormire invece i miei sogni sono aure. Decido di andare in bagno per pulire la pipa nella speranza mi passi tutto, ma vengo colpito da un’altra potente aura, mi volto per tornare a letto, ma mi raggiunge la convulsione facendomi cadere a terra sbattendo la testa contro il muro. Quando mi sveglio mi rendo conto di esser stato via un pò e sono tutto tremante. Il pensiero che la mia sorella minore mi veda in quello stato mi Sulla cannabis esistono studi medici con promettenti evidenze della sua validità e tali da giusticarne la sperimentazione sull’uomo. Non tutti i tipi di marijuana hanno un effetto corretto per sedare la mia epilessia. Preferisco Orange Bud, Blubarry, Sherazade, Silver Haze, Budda Sister, Afgan, Kush e Mendocino. Mi sono poi accorto che la marijuana coltivata outdoor ha un effetto più lungo, ma più lento nella percezione terapeutica rispetto all’indoor, dotata di un effetto più forte e rapido (cosa importante nei casi di necessità immediata, durante l’aura), ma meno duraturo. In diversi tipi di hash non riscontro l’effetto terapeutico; lo percepisco nell’ ice-o-lator, ma non lo gestisco nella quotidianità per la sua potenza. Assumere marijuana solo in caso di auree riesce a farmele passare, ma sto male per qualche giorno. Assumendo cannabis costantemente solitamente mi basta la sera non si scatenano i sintomi dell’aurea e gli effetti collaterali dei farmaci sono inibiti. Preferisco inalarla perchè già prendo diversi farmaci per via orale. Sto riuscendo a escludere lentamente i medicinali, aumentando inizialmente il consumo di cannabis per sedare l’astinenza dai farmaci, droghe di fatto. Un domani, un supporto medico sarebbe gradito, magari riusciendo a non prendere più farmaci. Sono convinto che se ci fossero gli informatori-venditori di marijuna come per altre medicine, i medici la prescriverebbero più facilmente. Certo, non fossimo in un periodo in cui i pazienti si ritrovano i carabinieri in casa per l’acquisto online di semi com’è successo a Andrea Trisciuoglio, dirigente dell’Associazione Luca Coscioni La discussione ha sottolineato come per ottenere la marijuna terapeutica in Italia non bisogna essere dei malati terminali, come molti pensano. L’erba può essere prescritta da qualsiasi medico, per qualsiasi patologia, su ricetta bianca non ripetibile e i fiori possono essere ritirati in farmacia a 30 euro al grammo, oppure rivolgendosi alla farmacia dell’Asl con il modulo per l’importazione dei farmaci stupefacenti (scaricalo da http://www.pazienticannabis.org/modello.rtf) compilato da un medico, il costo si riduce a 7 euro al grammo, ai quali vanno sommati 300 euro per le spese di spedizione, ammortizzabili se la farmacia della Asl riesce ad organizzare una singola richiesta per più pazienti. E’ importante riuscire a ottenere una ricetta medica scritta perchè può mettere al riparo il paziente da eventuali guai giudiziari. Il dibattito ha poi evidenziato il rischio che potrebbe avere la registrazione del Sativex (spray sublinguale a base di estratti sintetici di cannabis) da parte dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), così com’è avvenuto in Spagna. Se ciò accedesse diventerebbe un problema ottenere le infiorescenze dall’Olanda con il modulo per l’importazione. Il modulo recita infatti che l’erba non deve essere sostituibile con altri medicinali registrati e non devono essere disponibili al momento alternative terapeutiche. Se il Sativex fosse registrato resterebbe la possibilità di ottenere i fiori solo con la ricetta bianca. I costi, a parte i rari casi in cui sono coperti dal Asl, restano proibitivi per molti pazienti (almeno 400- 500 euro al mese). Una normativa completa quindi, oltre a introdurre e rendere la marijuana disponibile nelle varie forme, dovrebbe rendere legale l’autocoltivazione e la coltivazione assistita per i pazienti. 24 Hemporium Cose di Canapa, Vicenza 1 S.S. 11 Pandana Sup. Verso VR, 279 36100 Vicenza [email protected] dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19.30 sabota dalle 11 alle 19 cell. 339 61 02 455 cell. 339 27 99 178 Chacruna Head&Growshop, Trento 2 1 2 Chacruna Head & Growshop – Corso 3 Novembre 72 – TRENTO – ORARIO: 9.30-12.15 15-19 (LUN mattina CHIUSO) Web: www.chacruna.it – Email: [email protected] Chacruna da 7 anni seleziona solo le migliori marche, unendo discrezione, professionalità ed esperienza. Proponiamo un’ampia scelta di banche di semi da collezione e una vasta disponibilità di prodotti per la fertilizzazione, sistemi idro e aeroponici e sistemi di illuminazione, con soluzioni su misura. Siamo RIVENDITORI UFFICIALI per il TrentinoAltoAdige di ROOR, EHLE, BlackLeaf e 70’sUp,. Inoltre proponiamo ACCESSORI in CANAPA, BORSE, PIERCING e tanto altro. Big Budda, Alessandria 3 Il primo e l’unico Grow Seed Head shop ad Alessandria specializzato in coltivazioni indoor e idrocultura. Forniamo ai nostri clienti i migliori prodotti e le attrezzature + innovative presenti sul mercato. Da noi troverete 8 anni di esperienza unita a sincera passione e discrezione. BIG BUDDA Via s. Gorizia 23 15100 Alessandria Tel 0131260728 www.bigbuddagrow.com Orari: dal lunedì al sabato dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 20,00 chiuso la domenica. Canapaio Ducale, Parma 4 Quel che segue non e’ pubblicita’, e’ semplice e gioiosa realta’ antiproibizionista. Vieni a controllare. La bottega antiproibizionista di Parma è conosciuta anche fuori dai confini ducali grazie al vasto assortimento di prodotti per growers e collezionisti, i prezzi contenuti, l’alta competenza ed il savoire faire (savuar fèr) proprio di queste terre. Dagli impianti idroponici alle cartine, dall’olio corpo ai manuali, dagli armadi di ogni dimensione ai bong: tutto quel che riguarda il mondo-canapa è al Canapaio Ducale. Vieni a visitarci, rimarrai, come tutti, felicemente soddisfatto. Canapaio Ducale, 8 anni di lotta con classe. Canapaio Ducale, piazza Picelli 11/c e via D’Azeglio 66/e - Parma www.canapaioducale.com e myspace.com/canapaioducale. Orario negozio piazza Picelli: 15.30- 19.30. Negozio Via D’Azeglio 10.00- 13.00 e 15.30- 19.30. Fronto del Porto, La Spezia 5 “Oh, masnada di zuzzurelloni! Estimatori de lo verde sollazzo! Nelle adiacenze dell’urbe Spezzina a lo fronte de lo porto è ubicata la bottega nostra ove gli europei baiocchi possono acquistar ogni sorta d’ingegno e alchemiche mescolanze atte a coltivar e far crescer rigogliosa la flora vostra. Se bramate competenza e discrezione ivi troverete lo giusto loco. Perché chi ha una passione deve coltivarla! Fronte del Porto (cercaci su Facebook) Email: [email protected] Viale San Bartolomeo 317 La Spezia 0187 590221 349 8172369 Orario Estivo lun/ven 16:30 - 20:00 Orario Invernale lun/sab 10:00 - 12:30 || 15:30 - 19:30 l’apertura mattutina del Sabato potrebbe subire variazioni dovute al Venerdì sera... 3 4 5 6 25 Mysticanza, Perugia “Mescolanza di particolary varietà di ynsalata verde.” (Zingarelly) 6 Head and Growshop A Perugia in Via San Francesco n.9 (Piazza San Francesco) gli appassionati del biogardening troveranno Mysticanza. Dal 2003 punto di riferimento per il centro Italia. Sei anni di competenza, discrezione e cortesia sono le credenziali di Mysticanza. v. San Francesco, 9 06123 Perugia -Italytel/sms +39-338-8819198 fax n. +39-075-951183 [email protected] www.mysticanza.it MAR-SAB dalle 11:30 alle 14:00 dalle 15:00 alle 19:30 DOM-LUN chiuso Comune di Roma 9 6 8 Amsterdam Shop, Pomezia Siete dinamici e vi annoia stare in casa? Allora venite a trovarci a Pomezia (RM) in Viale Manzoni 25, il nostro negozio è facilmente raggiungibile da qualsiasi direzione e siamo forniti di accessori e prodotti per allestire la tua grow room. Vi offriamo professionalità, competenza e cortesia. Se invece preferisci ordinare comodamente da casa vai sul sito www.growhempshop.com, il nostro negozio on-line con pagamenti anche in contrassegno. Verdi saluti. Growshop Area 51, Ostia, Roma 7 7 8 Dopo anni di esperienza e dalla nostra grande passione nella coltivazione biologica, vista la continua richiesta e la difficoltà di trovare prodotti “veramente biologici” nasce la voglia di crearci un nostro orticello e nasce così la nostra attività, basata nel reperire, testare ed approvare per voi le ultime novità del mercato italiano ed estero nel campo della coltivazione indoor e outdoor. Da noi troverai esperienza, cortesia e tanta disponibilità. Ti aspettiamo in via Corrado del greco 32 – 00121 ostia – roma – aperti dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30 tel 06 56338761 o al sito http://www.growshoparea51.com L’Hempirico, Roma Un ampia scelta di fertilizzanti delle migliori marche come BIOBIZZ, PLAGRON, BIONOVA, GHE, GUANO KALONG, BIOMAGNO, impianti luci completi e ciò che serve per le vostre serre, semi da collezione, tanti articoli fumatori, accessori, cosmesi e vestiti a base di canapa. Visitate il nuovo sito con tante novità tra cui il negozio on-line. L’Hempirico Via Luca Valerio, 5 - 00146 ROMA Tel: +39 06 5594105 Web: www.hempirico.it Email: [email protected] ORARI: Lunedì: 16.00 - 20.00 Martedì - sabato: 10.30-13.30 / 16.30 - 20.00 9 26 SHOP REVIEW GrowerPlanet, Genova Multedo il sito internet si possono trovare anche su Facebook e Twitter. Ferma il treno a Genova Sestri Ponente, il tempo di prendere un autobus verso Pegli e sono arrivato. Riconosco la svolta dal benzinaio giallo sulla destra, attraverso a sinistra e mi avvio verso il mare. Che non si vede. Dietro, il porto e la Fincantieri. Arrivo seguendo qualche auto che mi precede e qualche furgone che mi viene incontro. GrowerPlanet è uno dei maggiori distributori del Nord Italia. In un capannone situato alla periferia del ponente di Genova, Jacopo ci accoglie mentre è alle prese con una giornata lavorativa tipo: via internet gestisce ordini all’ingrosso e intanto riceve con cortesia e competenza i suoi clienti. Grazie alla collaborazione con aziende leader nel settore della coltivazione indoor, Grow in Berlin su tutte, GrowerPlanet offre tutta l’attrezzature necessaria per coltivare con soddisfazione e nella maniera migliore. Come sei entrato in questo mondo e come nasce Grower Planet? Prima di aprire ho lavorato per due anni e mezzo per Italgrow, ex Hempatia e quando il vecchio proprietario ha deciso di vendere e mi ha fatto un’offerta, io, avendo un’idea del mercato e delle sue prospettive, e soprattutto nutrendo una grande passione per il mondo della coltivazione, ho accettato. Nell’aprile del 2010 nasce quindi Grower Planet. Ho preso le redini dell’attività e attualmente mi ci dedico al duemila percento. A livello lavorativo esisteva già un rapporto con i rivenditori, ed escludendo la parte gestionale sulla quale orami mi sono fatto le ossa, l’attività era già avviata. Qual è la politica commerciale del tuo negozio, o in altre parole, come soddisfate i vostri clienti? Qui cerchiamo di fare attenzione al mondo della coltivazione in generale, fra i miei clienti ho vivaisti, negozi di animali e poi ovviamente i canapai, i grower shops nel senso classico e gli head shops. Seguendo le orme di chi ci ha preceduto, continuiamo ad essere molto forti su internet, sul quale puntiamo molto, il nostro sito (www. growerplanet.it) è un po’ il nostro fiore all’occhiello, lo curiamo molto e adesso è più funzionale e navigabile per i clienti e con prezzi sempre più concorrenziali. Per i negozianti poi è riservato un sito dedicato esclusivamente a loro. Il sito internet contiene descrizioni dettagliate di ogni singolo prodotto è molto semplice e user friendly, chiunque ci si può orientare comodamente, dal negoziante interessato a grandi quantità, al privato interessato al singolo prodotto, dal novello, che nell’area principianti trova il minimo indispensabile per non perdersi nel mondo idroponico, al professionista più scafato, che nell’homepage trova ben organizzate tutte le informazioni delle quali può avere bisogno: illuminazione, nutrimenti, substrati, irrigazione, germinazione, strumenti di misura, ventilazione e grow boxes. Agli amanti delle coltivazioni in interni e delle piante in genere consiglio una visita alla gallery fotografica dedicata alle serre idroponiche. Oltre al sito poi, abbiamo un servizio aggiuntivo come l’assistenza via Skype e soprattutto gestiamo un gran bel blog (www. giardinaggioindoor.it). In che consiste la vostra attività di blogger? Il blog ci sta dando molte soddisfazioni ed è anche molto frequentato. Ci permette di essere sempre vicino ai nostri clienti, infatti diamo consigli utili per curare impianti casalinghi di ogni tipo e pubblichiamo aggiornamenti sui principali eventi del mondo della floricultura e della coltivazione in generale. Per i più afecionados o per chi ci volesse seguire in tempo reale sia il blog che Quali sono i prodotti ai quali i clienti sono più affezionati, a proposito di afecionados? Ognuno ha i suoi gusti. Per i nutrimenti soprattutto ADVANCED NUTRIENTS, GENERAL, HESI, ATAMI e PLAGRON. Come GrowerPlanet siamo anche distributori a livello europeo delle CO2 Tabs, le pastiglie che messe nell’acqua servono a facilitare la fotosintesi e quindi ad ottenere una maggiore produzione di fiori e frutti. Per il resto, per quel che riguarda nutrimenti, substrati, irrigazione, germinazione, strumenti di misura, ventilazione e grow boxes ovviamente trattiamo le migliori marche del settore. Parlando di illuminazione distribuiamo sia le PHYTOLITE a basso consumo, che ci permettono di raggiungere un livello più ampio di clientela, soprattutto chi vuole risparmiare qualcosa, sia per i professionisti che hanno esigenze più specifiche le tradizionali Hps ed MH. Le principali caratteristiche di GrowerPlanet sono competenza e prezzi convenienti. Da GrowerPlanet si possono trovare dall’idroponica alla coltura tradizionale in terra o cocco, dalle lampade per illuminazione ai vapori di sodio a quelle a risparmio energetico. E se ancora non avete messo la giacca perché non avete capito bene dove rimane il capannone di Jacopo, tornate a leggervi le indicazioni al principio dell’articolo e poi chiedete pure informazioni, ricordando che ciascuno troverà nel futuro ciò che vi avrà messo. GrowerPlanet Via Multedo di Pegli 2p rosso. Per trovarci è utile la cartina sul sito http://growerplanet.it/contatti.aspx Sito internet: www.growerplanet.it E mail:[email protected] Blog:www.giardinaggioindoor.it Orari: 9.00-13.00 / 14.00-19.00 dal lunedì al venerdì. 27 Ed Rosenthal è un’autorità riconosciuta a livello mondiale nel campo della marijuana. Considerato in America il “guru della ganja” da oltre 30 anni, Ed ha scritto e redatto più di una decina di libri sulla coltivazione della marijuana e le relative politiche sociali, di cui sono state vendute più di un milione di copie. Il suo primo libro, Marijuana Grower’s Guide, è stata la prima opera sulla cannabis recensita dalla rubrica del New York Times. Dopo quasi vent’anni, continua a rispondere a tutti i quesiti sulla marijuana, sulla sua rubrica Ask Ed (Chiedi a Ed), da lettori di tutto il mondo. Semi indesiderati Dalla polvere all’hashish Coltivo alcune piante in indoor in un ambiente controllato con aria filtrata. Per nessun motivo evidente le mie piante producono solo semi. Non ci sono maschi. Le piante sono nate da talee di una varietà nota. I semi sono abbondanti in ogni parte della pianta e sono tutti non fertili. È capitato svariate volte con diverse varietà. Le piante sono estremamente sane e forti e non sono state sottoposte a stress. Non ci sono insetti nella stanza e le piante sono state coltivate in alcuni vasi utilizzando fibra di cocco. Coltivo da oltre vent’anni e non ho mai visto nulla di simile in precedenza. Hai suggerimenti che potrebbero aiutarmi? Rod B. Vivo in una città del Pakistan dove la marijuana cresce in natura ovunque. Ciò significa che le piante sono maschio, sebbene abbiano caratteristiche delle piante femmina, come per esempio dei pilucchi bianchi che crescono sulla punta della cima. Ho raccolto alcuni rametti di queste piante e ho fumato l’erba essiccata. Ero confuso perché ha avuto effetto, un effetto che non avevo mai provato. Non è l’effetto che si ha con l’hashish, cioè l’unico che si trova in Pakistan. Vorrei ora trasformare le piante che mi hanno dato questo effetto in hashish. Sono riuscito a ottenere la polvere di hashish. Tuttavia, quando ho provato a estrarre l’hashish dalla polvere, non sono riuscito a farlo solidificare. Ho provato riscaldandolo per un bel po’, ma non ha dato risultato. Le mie domande sono: (a) La marijuana selvatica che cresce ovunque è maschio o femmina? (b) Perché è così impossibile solidificare la polvere di hashish? Io utilizzo il metodo della rete per setacciare l’hashish. Adam Kazi, Islamabad, Pakistan La partenogenesi, lo sviluppo degli embrioni senza impollinazione, non ha luogo nella Cannabis. I semi sono il risultato della fecondazione dei fiori. Ci sono due modi per cui ciò si può verificare: il primo è che la pianta produce fiori maschio. Dici che è improbabile perché hai esaminato attentamente la pianta. Un’altra indicazione del fatto che si sia verificato è che la produzione di semi ha avuto luogo in vari raccolti con varietà diverse. Se il polline non ha origine nella coltura, deve provenire da fuori ed essere trasportato dall’aria alla coltivazione. A circa 150 metri dalla tua coltivazione, probabilmente qualcuno sta coltivando delle piante maschio di cannabis e il polline sta dunque incidendo sulla tua coltura. Onestamente, delle due possibilità, direi che ci troviamo di fronte alla prima e non alla seconda. Questo è più probabile, nel senso che è estremamente improbabile che qualcuno stia coltivando piante maschio. Le piante maschio nella tua coltura ti sono sfuggite, ma ci sono. Il motivo per cui i semi non sono fertili è che le cime sono state raccolte prima che i semi maturassero. La marijuana selvatica che trovi ovunque è femmina o ermafrodita. Le piante maschio di solito fioriscono un po’ prima delle femmine. Dopo la fioritura perdono vitalità e cominciano a morire. Per trasformare la polvere setacciata in hashish, devi applicare calore e pressione. Fare pressione con dei piatti caldi può essere una buona idea. Per ottenere piccole quantità di hashish, avvolgi della polvere nel cellophane e posiziona il pacchetto nel tacco della scarpa. Indossando anche per poco la scarpa il calore e la pressione del corpo la trasformeranno in hashish. Clone in fioritura Ci sono stati svariati problemi di corrente nella mia regione e la mia pianta principale è morta. Mi è rimasta una parte della cima principale e ho prelevato alcune talee. Le talee sono state messe ora sotto luce continua. Il problema è che le foglie sembrano deformate. Le foglie hanno una struttura unica, non frastagliata e hanno macchie che variano dal verde chiaro al verde scuro. Hai consigli per me? Nuno, Portugal Twoje klony są aktualnie pomiędzy fazami kwitnienia, a wzrostu. Musi upłynąć jakiś czas, aby twoje roślinki powróciły do fazy wegetacji. Po kilku tygodniach zaczną wytwarzać się liście o normalnej budowie. Infestazione di acari Coltiviamo da più di cinque anni e abbiamo un problema costante di acari ragno. A volte usiamo un pesticida artigianale che otteniamo utilizzando detersivo per piatti, tabacco, alcol e acqua. Questo li elimina per un mese e mezzo o due, ma poi ritornano. Come arrivano alla nostra coltivazione? Come possiamo proteggere le nostre piante? P.O. Ci sono un paio di spiegazioni plausibili alla base del ripresentarsi degli acari. Una è che hanno ricolonizzato la coltura dall’esterno e l’altra è che lo spray che utilizzi per abbatterli, sebbene altamente efficace, non li ha uccisi fino all’ultimo. Anche solo una fetida femmina può riavviare il ciclo. Il percorso che seguono gli acari per arrivare alla tua coltivazione ha varie arterie: possono fare l’autostop salendo su scarpe, abbigliamento, capelli o utensili da giardinaggio. Possono cavalcare l’aria o scivolare attraverso un sistema di ventilazione senza filtro fino ad arrivare a un vero e proprio Sea Of Green. Possono anche veleggiare attraverso una finestra o una porta aperta. Il modo più facile è quello da coltivazione a coltivazione attraverso una pianta o una talea. Nulla di più conveniente: possono continuare a mangiare mentre viaggiano. Se la vostra coltivazione viene reinfestata durante l’inverno, quando non ci sono acari attivi all’esterno e non avete portato voi un acaro dopo aver visitato un’altra coltivazione, dovreste dedurne che non avete debellato completamente gli acari o le loro uova e i sopravvissuti hanno ripopolato la vostra zona di coltura. Le uova degli acari sono piuttosto difficili da colpire per gli insetticidi. Se è così, la prossima volta che nebulizzate, invece di fare un’unica applicazione, usate il pesticida tre volte, a distanza di tre o quattro giorni. In questo modo i sopravvissuti o i neonati saranno uccisi. Botrite cinera, muffa verde che attacca le cime in condizioni di umidità. La cima essicca e diventa croccante. 28 Raccolto continuo POTARE NELLA PARTE INFERIORE Sto seguendo delle cure mediche e sto coltivando S.A.G.E. a partire da cloni. Quale credi sia il metodo migliore per mantenere un raccolto una volta al mese? Lo spazio che ho è di 1,85 x 2,15 m e uso due fonti di luce da 400 HPS. Haltersad Ho un sistema aeroponico e sto utilizzando il metodo “sea of green”. Il canopo è enorme, ma le piante sono alte. Voglio potare sotto il canopo in modo tale che le cime ricevano più luce. Quanto posso potare senza ferire o modificare le cime delle piante? T.B. Le due fonti da 400 watt forniscono abbastanza luce per uno spazio di 4,6 metri quadrati (4,87 x 1,5 m) per favorire l’intensificazione delle cime. Dato che hai accesso ai cloni, devi solo portarli a maturazione. Ci vogliono circa 10 settimane. Le prime due settimane, subito dopo che i cloni sono stati trapiantati in contenitori più grandi, si trovano in fase vegetativa. Ci vogliono poi 7-8 settimane perché le cime crescano e maturino. Durante le prime due settimane, nella fase vegetativa, le piante hanno bisogno di 18-24 ore di luce al giorno, ma durante la fioritura hanno bisogno di 12 ore di buio ininterrotto al giorno. Queste due fasi devono essere separate nettamente, in modo tale che la luce non inquini la zona di fioritura nel periodo di buio. La legislazione del Montana permette a un paziente di avere fino a 10 piante. Per raggiungere l’obiettivo di un raccolto al mese, dovresti dividere la coltura in tre aree, ciascuna delle quali conterrà 3 piante. Crea una zona separata per ogni fonte di luce. In questo modo un gruppo di piante sarà in fase vegetativa e le altre saranno in fioritura. La prima fonte di luce, da aggiungere alla tua coltura, serve per far radicare 3 talee e farle entrare in fase vegetativa per circa un mese. L’area dovrebbe essere di circa 1,82 metri quadrati (0,6 x 0,9 m). Una fonte di luce HPS da 250 watt o circa 300 watt provenienti da fonti fluorescenti compatte, bianche e calde con l’aggiunta di riflettori, dovrebbero funzionare. Delle CFL a molti watt, come fonti di luce da 50 o 100 watt, potrebbero semplificare il lavoro. La seconda e la terza area vengono illuminate ciascuna da una fonte HPS da 400 watt. Ciascuna di esse copre una superficie di circa 2,7 metri quadrati (0,9 x 0,9 m). Per iniziare, 3 talee vengono poste nella sezione cloni/vegetativa. Si radicano e poi vengono trapiantate direttamente in contenitori da 11,4-18,9 litri. Rimarranno nei contenitori fino alla fine della fioritura. Quando hanno riempito il canopo, spostale alla Coltura 2, dove avranno luce di maggior intensità e giornate più brevi che le porteranno alla fioritura in un regime di luce 12/12. Al contempo prendi 4 cloni dalle piante e ricomincia il ciclo dei cloni. Scegli i migliori 3 da trapiantare in contenitori più grandi. Quando riempiono il canopo, mettili nella Coltura 3 e portali in fioritura abbassando le luci. Allo stesso tempo, prendi 4 talee delle piante che stai spostando nella Coltura 3. Da sette a otto settimane dopo che le piante sono state messe nella Coltura 2, queste saranno pronte per essere raccolte. Sostituisci le piante e prosegui con il ciclo. La maggior parte della resa delle cime sarà raccolta dalla punta del canopo, dove la luce è più intensa. Questa è l’area principale della pianta da trattare con più attenzione. Una volta che la luce colpisce una cima, una foglia o una superficie non riflettente, la sua energia viene assorbita. Per questo la luce penetra di soli 25-30 cm nel canopo. Se il canopo è pieno di vegetazione, tutto ciò che sta sotto questa zona si trova in ombra e non dovrebbero rendere molto. Esistono varie tecniche per aumentare la resa in questa situazione: primo, togliere le foglie che bloccano la luce che non arriva dunque alle cime. Non raccogliere le foglie che non bloccano la luce perché sono come fabbriche che trasformano la luce in zuccheri, il che è necessario affinché le piante abbiano energia e crescano bene. Se c’è dello spazio aperto nel canopo, lega, fascia o blocca i rami in modo che si concentrino in quell’area. Togli i rami, le foglie e i fiorellini poco sviluppati. Sprecano l’energia della pianta che potrebbe essere utilizzata meglio nelle aree più attive. Un’altra tecnica è quella di fornire luce laterale alla parte sottostante utilizzando fonti fluorescenti o HPS. Le fonti fluorescenti a tubo o fluorescenti compatte (CFL) possono essere posizionate attorno o anche all’interno della coltivazione e talvolta fra le piante, per permettere alla luce di arrivare alle cime più basse. Raccogli in modo scaglionato. A volte solo la parte più alta delle cime è matura. Raccogli la parte matura, ma lascia la parte più bassa sulla pianta qualche giorno in più. Mentre la parte più bassa matura, quella più alta al di sotto del canopo, dove si trovano le cime di dimensioni medie che non sono ancora mature, inizia a ricevere più luce e reagisce crescendo e maturando di più. Nel giro di tre-cinque giorni, le cime più basse maturano e possono essere raccolte. Questo lascia la parte sotto il canopo completamente esposta alla luce. Maturerà nei cinque-sette giorni seguenti. Problema di botrite Credo di avere un piccolo problema di botrite. Cerco una soluzione organica per risolverlo. Il problema si è verificato in outdoor e ora non riesco a regolare l’umidità. Ho trovato una cosa che si chiama GreenCure®: il principio attivo è il bicarbonato di potassio. È sicuro da utilizzare? Sembra che ci possa essere un altro tipo di muffa bianca leggera che si sta formando a piccoli gruppi. Si trova solo in due o tre punti per il momento. Se mi puoi consigliare quindi un buon fungicida organico per risolvere il tutto, te ne sarei grato. Grazie per la disponibilità. Continua così. Jason Il Botrite è una muffa e reagisce al bicarbonato di potassio. Le muffe proliferano in un ambiente acido. Il bicarbonato di potassio è alcalino e quando si scioglie, mantiene il pH elevato a livello superficiale. Il potassio è un nutriente e viene assorbito dal tessuto della pianta. Serenade® è un fungicida a base di Bacillus subtilis, un batterio che attacca le muffe. È organico e può essere utilizzato tranquillamente sulle piante fino al raccolto. Il fungicida Zero Tolerance, che ho sviluppato e produco, contiene oli naturali vegetali che attaccano le pareti cellulari delle muffe e distruggono gli organismi. Contiene inoltre bicarbonato di potassio. Ci sono altri fungicidi a base di oli vegetali che sono molto efficaci. L’olio di neem indebolisce le muffe, ma lascia un residuo oleoso sul tessuto. Bt per debellare i bruchi È troppo tardi per nebulizzare con il Bt a due settimane dal raccolto? C’è stata un’infestazione di bruchi alla fine della stagione. Alcuni stanno attaccando le cime. Michelle C. Bt è l’abbreviazione di Bacillus thuringenses, un batterio che attacca i bruchi. Non è interessato all’ospite ed è dunque considerato sicuro se utilizzato sui vegetali. Quando il bacillus entra in contatto con un bruco, lo invade e crea un’infestazione. I bruchi smettono di mangiare e muoiono nel giro di pochi giorni. I batteri si moltiplicano nel bruco e rilasciano spore infette che ne provocano la morte. Una foglia che ingiallisce sul fondo della pianta indica carenza di N. Molti insetticidi usano il B. thuringenses come principio attivo. Li si può utilizzare anche in prossimità del raccolto e sono molto efficaci. Il Bt è molto più sicuro rispetto agli agenti chimici. Ask Ed — TM “Ed Rosenthal is the guru of ganja”-- High Times LIGHT INDICAS, SATIVAS, ETC. HYDROPONICS MARIJUANA GROWER’S Handbook INDICA HANDBOOK INDICAS, SATIVAS, ETC. ASK ED® Edition HYDROPONICS All New Marijuana Grower’s Handbook: s Over 500 pages of grow info and full color photos s Ed’s methods guarantee better marijuana and bigger yields for experts and beginners alike s Preview the book online— Ed Rosenthal’s LIGHT Ed Spent 30 Years Perfecting His Grow Technique: All You Need Is THE BOOK tems because each diode emits light in an unusually narrow spectrum. The minerals used to make it determine LED fixtures the spectrum are more expens the diode emits. HID lamps emit ive than HID lights, most of but they save their light in spectrums that money in the long run: are not very useful to the plant. With LEDs, UÊ LED lamps fixtures can be design use less than ed to provide half the plants the electricity with exactly of HIDs per the spectrum unit that they need of PAR light for maximum produced. At growth. $.10 a kilowatt, LEDs By tailoring will save $215 the diodes’ per light specyear when compa trum to plant requirements, red to the cost LEDs can be of running a more efficien 1000w HID t PAR produc twelve ers. HPS lamps hours a day. deliver more total light per watt of input, UÊ LEDs last but LEDs are longer than HID twice as efficien bulbs. UÊ LEDs need t in PAR light per watt little to no as HPS lamps. cooling That means equipment, a 200w LED lamp in contrast can be substit to HIDs uted for a that require 400w HPS lamp, air or water and the 300w cooling, LED lamps ventilation system can be substit uted for 600w s, or air condiHPS lamps. tioners. The first genera tions of LED lamps did not emit an intense -enough light LEDs are powere to support either d by either a active vegetat transformer or a ive growth or flowering, but digital driver. modern fixtures Transformers are similar to , which use higher-capacit old-style magne y diodes, have tic ballasts for HID units; solved those early proble they use more ms. energy than digital contro llers and produc Higher quality systems use mostly e heat that may need to light along with red be dissipated. SYSTEM some blue.DRIP This is a small S OUTDOO consid Just RS eration as any other produc with compared to Drip irrigati t, manufacturers the heat HPS on is a 90% more lamps produc standards differ. A efficient e, which has method’ of few manufacturers delivering water to be vented LEDs are convenient LED lamps emit . to add to plants green light NASA virtually no heat, outhighly efficient light use because they are lightweight thanthe has shown doors other metho so they producers, and emit far to be be placed very ds. That is can with plants, and e less HPS lamps. They are much highereffectiv close to the garden than floodin amber is also small, so they are easy heat than g an area using are not encum and sometimes Stealth LED™ grow to install. The added. Most a hose, bered with tubes light manufacturersor overhead for air or reduces energy consumpti has a 50,000 hour lifetime and include a fewspraying. The result iswater cooling, white light emitter heavy ventila more water deliver systems by 60-70%. on as compared with HPS or MH s in their units. tion, ed to the root or any of the other zone than These diodes actuall problems or other waterin any y emit a combin inconvenienc of HID lamps. es ation of red, g system. Drip irrigati green, and blue on other spectrums,has which benefits that make it useful.Light from of a 1000w HID bine to appear LEDs can be is easy tocomIt system install, easy to white. White LEDs emit very little . combined lights help design andwith heat to both supply An advantage is in-HPS and MH lamps, so expens to the plants. The light and can be placed very close ive. useful wavele of using a combin there is no spreads at a 120° angle. reason to scrap ngths for the tion of HPS plants and soften afrom Maxx Power has your digital Drip system and LED lights the eerie purple a built in digital driver This LED HID lamp. s use pressu Adding LEDs is that you tors the power going can ensure that that monire from color generated by to your other public water the to the combination you are providi lights increas adjusts accordingly to the bulbs 100 times a second and es the amoun ng all the - spectrums of red andsystem, gravity or a pump blue light. Luckily t of light deliver ensure that maximum to deliver that plants need water output is being , the spectru achieved. ed to the garto thrive. If m range is where it is wsanted.den. For instance, more HID lamps usually wider Spaa garden using than the bandghetti lines tap rather than a 400w used, that is guar- off a main deliverHPS can be increas LEDs are anteed for each they y that line add ed is to the equiva PAR light, but connected to emitter. lent of increas 600 watts using most of the the water source 120 | MARIJ e is in the yellow 100 watts of LEDs. emitter on the . An UANA GROW ER’S HANDB other end of spectrum. AddAdding ing 300 watts of For O Oeven K distribution the spaghe red and blue LEDs creates ti line contro , use tLEDs instead the equivalent ls the rate at water through its porous a water soaker hose, which “leaks” increases PAR light, but which water material. flows. not in the yellow spectrum. As with other plumbing system eastern U.S., s there are all kinds and other areas, MARIJUANA of accessories GROWER’S H there may be A to N no need to irrigate DBOOK | 121 deal with problems that plants at all or may be encoun to use it as plants just a supplem tered by or gardens. Some ent to natural sources. of these are garIn areas where dens located there is a summe on different levels, remote drought such r gardens and as parts of southe different size rn Europe varying and the North plants with American west, water needs. The plants can irrigation fertilize is required or be the plants will d using a fertilize die. r siphon placed Outdoor plants in the water line. and gardens can be irrigated using Irrigation system a hose that fills s vary tremen a trough in reservoir, using dously their complexity a gravity powere resulting from d canal they that delivers the tasks are designed water to a group to accomplish. of plants or most efficien Store bought kits tly using a drip are suitable system. for most backOverhead waterin yard gardens. Even simpler g is very ineffici is the pinhole because of loss ent pail or bag irrigation. to evaporation A container is and the with shotgun approa filled water. The water ch of deliver ing water in slowly drips areas where there to the desired area throug are no crop roots. h small holes Once pierced the plants are drilled or flowering, overhe into the reservo ir. ad water slowly It delivers water is dangerous to the buds to the plant so which are susthat little is lost. ceptible to attack by mold when moisture is present. thrive under those specifi c conditions. Indica plants Thus, in any developed in season, no matter central weathe 292 | MARIJ what the U A N A Asia G R O Wbetwee the r, some plants E R ’ S H An and 35th latitud N D B O O 25th will do better K where the weathe es, others. than r is changeable. Drought one year may Indicas, includi be followed by ng Kush varietie cloudy, rainy or sunny weathe s, have broad genera r. For the popula l characteristic tion to early, s: they mature continue, the MARIJUANA have compact plant group GROWER’S short branch needed different individ es and wide, short leaves uals that survive which are dark and even someti green, mes tinged purple . Their buds are | 293 Your Complete Source for Medical & Personal Marijuana Cultivation MANGOLIAN INDICA: Smell/Taste: fresh woodsy,100% Indica, Flowering 55-60 days, High: heavy body mango citrus taste. stone, sleepy, long lasting, 36 | MARIJU ANA MAZAR: 100% Indica. Afghan weeks, early Nov. outdoors. x Skunk. The Afghani (Mazar-i-Shariff) part is a very short Christmast Photo: Dutch Passion Seeds ree-like plant. High: GROWER’S H ANDBOOK MARIJUANA Best from the Seed Breeders The Big Book of very "up." Flowering: GROWER’S H ANDBOOK 4 Big Book of Buds is back, and more spectacular than ever! Volume 4 features 86 new varieties. Find exactly what you want to grow and enjoy. (SZVH]HPSHISL!)\KZ HD9FL <AK=9K=K H=KL AFN9KAGFK E=9DQ:M?K9F<EAL=K Troubleshoot any problem with expert help, whether it is garden set up, nutrients, pests or disease. <ak]Yk]k Save Your Garden HGO<=JQEAD<=O D=9>K=HLGJA9 O@AL=>DA=K 9H@A<K EGD<Q:M< JGGLJGL L@JAHK >MK9JAMEOADL KHA<=JEAL=K KHA<=JEAL=K FMLJA=FL:MJF 9FLK =fnajgfe]flYdKlj]kk]k =FNAJGFE=FL9D KLJ=KK=K DA?@L:MJF s Best of Ask Ed s Marijuana Garden Saver Available through SENSI SEEDS www.sensiseeds.com ;9L=JHADD9JK9F<KDM?K GN=JO9L=JAF? D=9>EAF=JK 9F<EM;@EGJ= 9DKGAF;DM<=KAF>GJE9LAGFGF<==J$ >MF?MK?F9LK$?GH@=JK$EGD=K9F<J9LK @=9L:MJF ;GJF:GJ=JK 0UJS\KLZKPHNUVZ[PJN\PKL[V[OL TVZ[JVTTVUNHYKLUWYVISLTZ GROW IN AG Tel. 49 (0)30 / 34 43 64 2 www.grow-in-berlin.com All Books Available at AMAZON.COM www.amazon.com/books | 37 8-9 30 Sea of green in outdoor Ho sprecato la mia ultima coltivazione indoor nebulizzando le piante con acido gibberellico quando ho cambiato le luci per la fioritura. Tutte le piante, che erano cloni femmina, sono diventate ermafrodite. Ho raccolto oltre 3.000 semi da un incrocio di kush-afghani. Temo che questi semi siano tutti femminizzati. È così? Vivo in una zona agricola e pensavo d’inserire i semi nella terra a distanza di 15,24 cm, lungo delle file distanziate di 30 cm. Le piante cresceranno per cinque o sei settimane. Le forzerò poi dal 1° luglio. È corretto aspettarsi che le piante maturino entro il 15 agosto? Cosa devo prevedere a livello di copertura? A che profondità dovrei piantare i semi? Carl Kush I semi sono tutti femminizzati dato che le femmine sono state indotte alla fioritura chimicamente. Se copri le piante quotidianamente, in modo che ricevano solo 12 ore di luce al giorno, fioriranno. Copri il tutto con della plastica bianca/nera: bianca all’esterno, per riflettere la luce, mentre il nero all’interno, per tenere la pianta al buio. Alla tua latitudine, il 1° giugno, l’alba è alle 5:09 e il tramonto alle 20:36. Il sorgere e il calare del sole si verificano circa mezzora prima e dopo rispettivamente, il che porta gli orari alle 4:39 —21:06. Per agevolare la fioritura, copri le piante attorno alle 16:30. In questo modo le piante riceveranno 12 ore di luce e 12 di buio. Dopo le 21:06 togli la copertura, in modo tale che possa evaporare la rugiada o l’eventuale umidità condensatasi. Generosa foto di cime di Trainwreck coltivata in outdoor. Pianta i semi a 12,7 mm di profondità. Assicurati che la terra sia umida e metti la rete sul campo, in modo che gli uccelli non mangino i semi. I semi dovrebbero germinare nel giro di una settimana. Serbatoio caldo Coltivo utilizzando il sistema ebb and flow. L’acqua nel serbatoio da 151 litri diventa calda. Ha superato ora i 26°C. Come la posso portare a 20°C, temperatura che vorrei in estate? Ho scoperto che quando l’acqua è fredda, l’aria può essere un po’ più calda del normale. Jack M. Usa un refrigeratore d’acqua per acquari. Questi refrigeratori si trovano in varie dimensioni e sono utilizzati per tenere fresca la vasca dei pesci. Sono progettati per non rilasciare minerali nell’acqua. Alcuni refrigeratori sono dotati di tubazioni in rame che rendono l’acqua velenosa per le piante e vanno dunque evitati. I refrigeratori sono disponibili su Internet e sono pubblicizzati sulle riviste di acquari. Limite di sei piante Sono in cura e coltivo in indoor ad Amsterdam, dove il limite è di sei piante. Uso molti farmaci per la mia malattia devo coltivare il più possibile. A causa della Legge non posso tenere molta materia secca, quindi devo produrla continuamente. Cosa dovrei fare? Didi Smoke Crea il tuo clone in una piccola area sotto un’unica fonte CFL da 10 watt. Quando si radica e inizia a crescere, passa a una CFL da 20 watt. Dopo un mese trapiantalo in un contenitore da 11,4 litri e illuminalo con una fonte CFL da 50 watt in un riflettore. Dopo un mese prendi due talee dalla pianta e spostala sotto una fonte da 400 watt, dove diventerà lussureggiante in fase vegetativa per un mese. I profili dei cannabinoidi e le relative proporzioni dipendono dal semplice genotipo o l’ambiente di crescita li influenza in modo significativo? Magiclic La pianta è ora pronta per la fioritura. Spostala in un’area di fioritura (FR1) dove sarà illuminata da una fonte HPS da 1000 watt. Starà sotto questa luce per i due mesi seguenti. Mentre muovi la pianta, prendi nuovi cloni e sposta quelli vecchi nella zona vegetativa1 (V1); le piante da V1 vanno spostate in V2. Un mese dopo sposta tutte le piante di una zona. La pianta in V2 sarà da spostare in FR2 e il sistema può arrivare a una capacità di 9 o 10 piante. Il corredo genetico determina il potenziale di crescita di un organismo. L’ambiente determina come tale potenziale viene influenzato. Quando il sistema è pieno, ci sarà il primo livello, con 2 cloni sotto una fonte da 10 watt, per cominciare. Questa sarà sostituita da una CFL da 20 watt dopo due settimane. Pensa al corredo genetico come a una serie di piani e piani alternativi che dirigono i processi vitali della pianta. Contiene le informazioni di cui ha bisogno la pianta per crescere. Per esempio, se la pianta è in ombra, sente la mancanza di luce e produce ormoni (gibberellini) che portano il gambo ad allungarsi in modo che possa raggiungere la luce. La pianta nel secondo livello (V1) è illuminata da una CFL da 50 watt e dopo due settimane sarà sostituita da una CFL da 100 watt. Natura o nutrimento La pianta in V2 è illuminata da una fonte HPS da 40 watt. Le piante in FR1 e FR2 sono ciascuna illuminata da una fonte da 1000 watt. Il potenziale di una pianta di produrre THC e le terpine viene influenzato notevolmente dall’ambiente. Prima di tutto la produzione totale di cannabinoidi dipende dalla crescita in quanto una pianta grande produce più THC rispetto a una pianta piccola, anche se hanno la stessa potenza. Coltivare una pianta grande e sana utilizzando luce intensa e molti fertilizzanti aumenta la produzione totale di THC. Le piante coltivate sotto luce intensa producono una percentuale più elevata di THC rispetto a quelle coltivate sotto luci più tenui. Non solo la luce a elevata intensità aumenta la crescita, ma anche la potenza. Inoltre, nelle piante di elevata qualità la percentuale di THC aumenta anche in proporzione alla luce UV-B. I nutrienti influenzano anche la qualità dell’effetto. In un esperimento condotto nel 2000 sui fertilizzanti, i cloni hanno prodotto quantità notevolmente diverse di cime secondo il fertilizzante utilizzato. Le cime apparivano anche molto diverse e ciascuna ha prodotto un odore lievemente diverso. Ci sono sei piante nel sistema, ma ogni mese dovrebbero produrre fra 0,9 e 1,8 kg secondo la varietà utilizzata e altre condizioni ambientali. Potatura alla fioritura Si può potare quando si passa in fioritura? Tabuck07 Sì. Si può togliere la vegetazione estranea che non produce cime. Si parla quindi dei rametti e dei piccoli ramoscelli che interferiscono con la luce e non permettono dunque che arrivi ai rami più grandi. Se il canopo occupato dalla pianta è piccolo, pota i rametti e lascia che i più grandi maturino. 31 Perche’ questa coltura non funziona? Le mie piante sono in fioritura da una settimana. Innaffio con 0ppm di acqua in osmosi inversa e somministro nutrienti idroponici in quantità di 500ppm su lana di roccia su un tappetino di cocco da 2,54 cm. Delle radici bianche e vigorose stanno letteralmente esplodendo fuori da questo e dalla lana di roccia. Il problema comincia dalla parte bassa della pianta. Le estremità laterali della foglia diventano marroni, poi la foglia diventa gialla e si arriccia. I sintomi si sviluppano dal basso verso l’alto della pianta. Considerata la situazione, solo la punta delle piante è coperta di fiori. Perché si verifica tutto ciò? Cosa devo fare per ottenere risultati migliori? Hal Le tue piante soffrono di carenza di azoto (N), magnesio (Mg), potassio (K) e calcio (Ca). Le foglie che diventano gialle iniziano dal fondo della pianta per la mancanza di N. Inoltre c’è poco K, quindi la pianta reagisce con la nuova crescita, il che porta le foglie inferiori a morire. La carenza di Mg porta alla formazione di venature verdi sulle foglie, mentre il resto del tessuto diventa di un giallo biancastro. La carenza di Ca provoca piccole macchioline su tutta la pianta e la lieve necrosi sulle estremità delle foglie è provocata dalla carenza di K. Le piante stanno morendo di fame e stai usando acqua “morta”. Non contiene alcun minerale. C’è un buon motivo per utilizzare acqua R/O in molte parti d’Europa (per esempio in Olanda, in alcune zone l’acqua è molto ricca di minerali), dato che il contenuto salino dell’acqua di rubinetto è di circa 450ppm. Prima di fare qualunque altra cosa, arricchisci l’acqua con una formula di Ca/Mg. La maggior parte dei fertilizzanti sono formulati per condizioni medie, che hanno parti dissolte di Ca e Mg. Un altro modo per ottenere questo risultato è quello di utilizzare 1 parte di acqua di rubinetto ogni 3 parti di acqua R/O. Questo aumenta i livelli di Ca e Mg e stabilizza anche l’acqua in modo che il pH non sia altrettanto variabile. Dopo aver regolato l’acqua con Ca/Mg, aggiungi nutrienti di fioritura per aumentare il livello a circa 1200-1400ppm. Regola il pH a circa 1,6 e sarai pronto a rollare in un paio di mesi. Fertilizzare cloni Due settimane fa abbiamo trapiantato alcuni cloni nella lana di roccia nel Black Gold®, un mix di coltura arricchito. Le pianticelle sono ora di color giallo-verde pallido. Dobbiamo fertilizzare seguendo i dosaggi consigliati o cominciare con 1/4 della soluzione consigliata? Abbiamo appena acquistato Grow (3-1-2) e Micro (5-0-1) di Humboldt Nutrients. È una buona formula per le piante? Lanie Le piante hanno bisogno di molti nutrienti perché si trovano ora in una fase di crescita rapida. Devono ricevere fertilizzante per il ciclo vegetativo a pieno regime, come indicato sull’etichetta. I fertilizzanti che avete scelto sono poco equilibrati, perché contengono poco fosforo (P), il numero in mezzo riportato sull’etichetta del fertilizzante. Quel nutriente di solito si trova abbondantemente nella formula di fioritura. Il kit della Humboldt è un mix in tre parti e manca una componente. Questa parte è stata tolta dalle piante perché la luce non riesce a filtrare attraverso il canopo. La mancanza di tale parte consente una buona circolazione d’aria. Interruzione del ciclo di buio È vero che la pianta non può essere esposta alla luce di notte perché questo influenza lo sviluppo delle cime? Ci sono modi per correggere questo effetto? Una notte, durante la seconda settimana di fioritura, le cime della mia pianta sono state esposte a una luce molto forte. Ho anche una serra e sospetto che le cime sono state esposte alla luce dei lampioni sulla strada, a circa 9 metri di distanza. Ho notato che le cime iniziano a crescere molto e la produzione di pilucchi si è ridotta. È possibile che queste cime si riempiano? Pensi che l’effetto sia dato dall’unica esposizione alla luce forte o da quella ai lampioni? Imantia Una sola esposizione a una luce forte, anche durante le fasi importanti della seconda settimana, non ha molto effetto sullo sviluppo della cima. Se le cime diventano più sottili e lunghe rispetto al solito, deve essere colpa dei lampioni. Non c’è modo per riparare i danni e la crescita alterata che si è già verificata, ma puoi fare sin d’ora in modo che la luce non influenzi la crescita futura. Inizia bloccando la luce dalle piante. Puoi appendere una tendina opaca ogni sera all’interno della serra. Una linea di bambù su di un lato con della plastica opaca può essere un’altra possibilità. Ondata di caldo Durante le ultime due settimane ho irrigato eccessivamente durante un’ondata di caldo che ha raggiunto temperature al di sopra dei 41°C. Oltre a lasciare che la terra si asciughi, mi consigli di aggiungere qualcosa quando annaffio? Hal Phoenix Acari che viaggiano su una tela che essi stessi hanno creato. Quando hai annaffiato eccessivamente, l’acqua d’irrigazione deve essere penetrata nel terreno e ha continuato a scendere, portando con sé dei nutrienti solubili. Il terreno potrebbe essere dunque a corto di nutrienti, bisognerebbe quindi aggiungere dei fertilizzanti solubili all’acqua d’irrigazione. Il nutriente principale che forse è andato perso è l’azoto. Se le piante si trovano ancora in fase vegetativa, fai in modo che i nutrienti idrosolubili abbiano un’elevata percentuale di azoto. 33 GROWING Approccio tecnico per una buona resa “Che bella la nostra passione, è l’unico hobby che ti ripaga” e in effetti è vero, se penso ai soldi che un grower risparmia e soprattutto non paga alla narcomafia. Per cominciare servono pochi euro e del tempo. Anche il minimo investimento in più si trasforma in dieci di CBG volte tanto il suo valore quando si raccoglie. Una pompa osmotica ad esempio costa inizialmente diverse centinaia di euro, ma permette di risparmiarne migliaia in prodotto finito. Prendendo un prezzo medio di strada è facile, facendo due conti, rendersi conto di che risparmio enorme si genera producendo da soli la Cannabis. Anche un novellino con pochi soldi a disposizione troverà soddisfazione nell’autoproduzione. risaputo, non è il numero che conta, perché ostinarsi a voler far le cose male? L’approccio il più tecnico-scientifico possibile è basato sul fattore limitante. Niente di nuovo, ogni cosa rende al massimo del suo fattore limitante, cioè quel parametro ambientale (chimico o fisico) la cui assenza o la cui presenza risulta determinante per lo sviluppo biologico della popolazione di un ecosistema. Ecco, per farmi capire dai più svarionati farò un esempio. Se integro con anidride carbonica il mio growbox ma la quantità di luce rimane la medesima, non avrò nette differenze rispetto a prima in quanto la luce risulta scarsa, ergo funge da fattore limitante dell’utilizzo della CO2 da parte delle piante che si troveranno tanta CO2 ma poca energia per fare la fotosintesi. In Italia si rischia il carcere per due piantine: nel belpaese i coltivatori autonomi sono criminali. Peccato che in Italia sia illegale. E’ proibito coltivare Cannabis, è proibito risparmiare, è obbligatorio comprare schifezze in contesti da favelas. In Italia si rischia il carcere per due piantine, nel belpaese i coltivatori autonomi sono criminali. Purtroppo la situazione è questa e di certo non sarà il mio articolo a cambiar le cose e qualche consiglio scientifico, giusto per amor dell’informazione, non potrà certamente esser perseguito. Perlomeno d’ora in poi spero cambi l’approccio al mondo della coltivazione, più saremo informati meno ci prenderanno in giro. Ovviamente una coltivazione commerciale non è neanche da considerare nella nostra nazione, per quello ci sono altri posti nel mondo dalle idee ben più illuminate. Dovendo coltivare, per autoconsumo, in un paese dove non è molto ben tollerato il nostro hobby il compromesso da cui partire è il rischio (legale intendo) confrontato con la resa (il prodotto secco finito). Insomma l’autoproduzione deve coniugare un basso rischio penale con una soddisfacente resa, sia in termini di quantità che di qualità. Quante volte capita di sentire scarsissime rese, oppure invece rese alte ma non per l’investimento fatto, oppure ancora si sente spessissimo di giovani con ottimi setup e rese qualitativamente pessime. Per non parlare di quelli che consumano kilowatt di energia elettrica e hanno rese inferiori al grammo per watt !Sanno questi signori che difficilmente riusciranno a giustificarsi in tribunale? Mah... Solitamente il grower medio ragiona in base alla grandezza dello spazio o al numero di piante coltivate ma se, come I fattori limitanti sono: la disponibilità di luce – cioè quale lampada si usa, di quale potenza la si scelie e di che tipologia di spettro –, lo spazio – se si coltiva in un case da computer difficilmente ci staranno trenta piante – ed infine il tempo: sceglierei una indica se dovessi raccogliere entro due mesi, una sativona se invece posso prendermela comoda e darle anche 3 mesi di fioritura abbondanti. Nei growshops si trovano lampade HPS dai 75 Watt ai 1000, e le più comuni sono 250, 400 e 600. Una lampada, più consuma e più lumen rende. Quindi se servono tanti lumen per far fiorire questa pianta, sarà bene adeguare una giusta fonte luminosa al giusto spazio perché ricordo che i lumen sono correlati alla distanza dal bulbo sorgente. Una lampada da 250 Watt HPS copre adeguatamente e a giusta distanza dalle piante un’area di circa 60 per 60 centimetri. Una da 400 Watt è perfetta dagli 80 centimetri al metro per un metro mentre una 600 Watt si usa dal metro ai 120 cm per 120. Ecco spiegato perché i growboxes più venduti sono il modello medio 1m x1m o il large da 1,2m x1,2m di lato. Scegliete lo spazio in relazione alla giusta intensità luminosa che potete dare e viceversa scegliete la luce in base al vostro spazio. E’ inutile e decisamente stupido uscire dalle proporzioni consigliate. Se si dispone di un armadio o di una stanzetta o di un bugigattolo di dimensioni e forma strane sarà bene prendere in considerazione di comprare un growbox in tela smontabile così da ottimizzare la resa. Senza mai dimenticare che esistono in commercio degli strumenti particolari detti Cooltube. Il cooltube è un tubo o spesso un riflettore chiuso da vetro pirex resistente alle alte temperature. Con uno di questi aggeggi collegato ad un estrattore è possibile raffreddare la temperatura nell’ambiente di coltivazione, anche di parecchi gradi centigradi, in quanto l’aria in transito porta il calore al di fuori dell’ambiente di lavoro e le piante, sebbene sotto una 600 Watt, non cuociono! L’approccio migliore è decidere come coltivare dopo aver preso lampada adatta allo spazio scelto. Poi si possono valutare i vari metodi, a parità di efficienza luminosa si possono mettere tante piante quante ce ne stanno, in vasetti piccoli ed adiacenti, magari dei cloni e si ottiene il Sea Of Green altrimenti conosciuto come S.O.G. e qui rimando ai forum online con tanto di guide molto ben fatte sul S.O.G. Altrimenti si può decidere di coprire l’intera area con una o pochissime piante a formare una rete, un SCR.O.G. acronimo di Screen Of Green. Una pianta ad esempio ben legata a coprire lo spazio interessato, ma anche in questo caso i forum online sapranno aiutarmi nel delucidare le idee a chi non ha mai sentito parlare di ciò. La terza scelta è quella di fare una specie di S.O.G. con piante da seme, ben distanziate, ma col risultato di coprire omogeneamente lo spazio illuminato. Qualsiasi altra scelta pare decisamente azzardata: se son troppo fitte in uno spazio angusto c’è il grave pericolo che si sviluppino muffe, mentre se son troppo poche la resa non sarà equiparata alla fatica e al rischio. Non si mettono quattro piante a caso sotto una 400 Watt pensando di fare un buon lavoro. Intelligentemente si mettono tante piante quante ce ne stanno fisicamente, sempre contando che lo spazio dev’esser scelto in base alla potenza luminosa. L’autoproduzione deve coniugare un basso rischio penale con una soddisfacente resa, sia in termini di quantità che di qualità. Ho visto usare cooltube in armadi minuscoli con lampade da 250 Watt, che sono comunque bulbi HPS ad alto potere calorico ed ottenere risultati fantastici. Bisogna ricordarsi che una 250 Watt HPS in un growbox chiuso di 60x60 centimetri è una fonte troppo calda che obbliga ad allontanarla troppo dalle piante e soprattutto rischia di portare la temperatura interna oltre i 30 gradi. Vista la sorgente luminosa corretta in relazione al corretto spazio si passa alla scelta del metodo di coltivazione che poi porterà alla scelta della genetica più adatta. Mi raccomando con tutti i neofiti del growing di curare molto l’aria entrante, che dev’essere di buona qualità e quella uscente che dev’essere prontamente pulita da sgradevoli odori, raffreddata ed espulsa lontano dall’ambiente di coltivazione. Ma questo è un altro discorso. Prendete coscienza di ciò che potete fare e andate: il mondo è vostro! 34 SHOP REVIEW Il Giardino Idroponico, Veneto In quest’Italia dalle tinte fosche capita di conoscere qualcuno con le idee chiare ed i sogni cristallini. Perché la differenza, qualsiasi sia il problema, sta nell’approccio: arrendevole, entusiasta, compromesso, irriducibile. Ognuno cresce secondo le proprie esperienze e nel campo della nostra amata canapa, questo spesso fa la differenza. Questa è la storia del Guru di Maerne di Martellago che con passione prosegue per la sua strada, il tempo sarà suo consigliero, il futuro è una carta tutta da scrivere. Come nasce il Giardino Idroponico e il tuo amore per la canapa? Tutto comincia più di 20 anni fa, quando il mio caro nonno si accorse che iniziavo a fumare e frequentare luoghi e persone non molto affidabili(vista la mia giovane età) per acquistare hashish o canapa. Per fortuna non mi fece molte ramanzine e non disse nulla ai miei, disse semplicemente:”Nell’orto tanto ci stanno gli ortaggi quanto la canapa”. Rimasi di stucco..e subito a pensare a dove avevo nascosto i semi che avevo recuperato. Trovati i semi e preparata la terra iniziò la mia avventura. La chiamerei proprio così perché non sapevo nulla, ma proprio nulla sul nutrimento, seguivo quello che davo ai pomodori e agli altri ortaggi, non sapevo nulla dei fiori maschi e delle femmine. Non sapevo qual’era la parte buona e all’epoca, purtroppo, non esistevano internet, Soft Secrets e i semi schedati. Quindi di giorno in giorno osservavo le mie creature, notandone tre in particolar modo, che crescevano a dismisura raggiungendo i 4/5 metri e magari fossero state femmine!! Erano invece i miei primi super maschi, avevano un buon profumo e quindi decisi di provare ad essiccarli ma...... magico e meraviglioso giardino. Iniziavo a provare un’emozione unica, iniziai ad ammirare il suo modo di lavorare in silenzio, in armonia e sintonia con il creato. Fu così che mi innamorai e so benissimo che le persone che coltivano con amore mi capiscono sicuramente. Dopo qualche anno durante il periodo invernale iniziai a sentire la loro mancanza così decisi di provare a coltivare all’interno. Riuscii a mantenerle senza grandi risultati, ma il solo vederle mi dava una grande gioia. Dal sapore estivo. Diventato maggiorenne cominciai a “migrare” e tornare con delle belle novità che portarono notevoli migliorie alla mia coltivazione, quella indoor soprattutto. Nel 1990 da buon imprenditore costituisco l’OM. STRADE e la GREEN SERVICE, due società operanti nel settore delle opere pubbliche (appalti, costruzione e manutenzione strade e opere a verde) formate da una trentina fra collaboratori e dipendenti. Negli anni successivi sempre con la canapa al mio fianco, gestii nel migliore dei modi la mia azienda tanto da non aver mai ricevuto un ordine di servizio durante l’esecuzione di un’opera, arrivando in fretta sino al 2003. Cominciarono così i miei primi dubbi... Osservavo le altre piante, i pistilli bianchi, i calici e sempre più pistilli bianchi e incantevoli fiori e un profumo che catturò la mia anima. Iniziai così a capire quali piante dovevo tenere e quali allontanare un bel po’. Tra l’altro tutta la quantità di semi che avevo prodotto poi sono risultati ottimi per gli anni successivi. E poi che succede, dacci la bella notizia... Il 21 ottobre del 2003 è nata la mia dolce figlia Chantal ed è grazie a lei che nasce il Giardino Idroponico. Grazie a lei infatti sono ritornato alle origine e ho riscoperto la semplicità della vita, così ho deciso di chiudere l’azienda e dare più tempo e meno soldi alla mia bambina, trasformando la mia esperienza e la mia passione in una professione. Che successe poi quell’anno? Iniziò l’inverno più lungo della mia vita, non ho mai atteso la primavera come quell’anno, il 1987, non lo dimenticherò mai. Arrivò la primavera e da quell’anno l’orto di mio nonno si trasformò in un Quali sono gli aspetti che più ami del tuo lavoro? Un aspetto è coltivare: amo la dolce attesa della germinazione, la curiosità della crescita, l’incanto della fioritura e la gioia del raccolto. E per non parlare del dopo! Purtroppo con la canapa da gennaio di quest’anno non mi è più possibile farlo, visto l’arresto e sequestro di piante e semi avvenuto in casa mia. Con questo volevo precisare che nel negozio (pur avendo ricevuto le visite dei NAS)non è mai stato sequestrato nulla, perché non tengo nessun accessorio per fumatori, non vi sono misture “magiche” o “sintetiche”, salvie etc. Praticamente non si tratta di uno Smart Shop, è un semplice fioreria tecnica. Quindi ad alcune voci che sentite in giro non dategli peso. Per fortuna ho le mie orchidee, pomodorini in Bioponia, Girasoli e peperoncini in Aereoponia, piante carnivore, grasse, etc..., tutte tranne una...vabbé!! Comunque del mio lavoro amo vedere come le persone si avvicinano e scoprono le meraviglie di Madre Natura, sono persone di cuore, rispettose della vita e dell’ambiente. Amo vedere il rapporto che si instaura fra me e il cliente di fiducia e soprattutto di amicizia. Amo vedere il cliente (amico) venire in negozio solamente per un saluto o consiglio. Amo vedere con che spirito socializzano. Amo informare delle mie scoperte. Amo vedere i clienti che vengono da lontano lontano, per problemi, soprattutto di idrocoltura e vederli risolti per la maggiore. Amo ascoltare le loro esperienze perché aiutano a crescere. Amo vedere la gente entrare nel mio negozio sempre con un gran sorriso, perché il problema è stato risolto o perché siamo gioiosi e positivi di nostro. Ma spiegami un po’, com’è che sei diventato un Grower Guru? Nei primi anni di attività il mio negozio si era trasformato in un’aula, con tanto di lavagna dove esponevo le basi dell’idrocoltura perché la maggior parte della clientela disponeva dell’attrezzatura necessaria, ma aveva una gran confusione sia nell’uso dei sistemi (idro/aereo) che delle tecniche. Una buona parte dei clienti che avevano abbandonato l’idrocoltura sono tornati ad essere fieri di tali tecniche ottenendo dei risultati eccellenti. Che gioia. Per non entrare nel merito della Bioponia... prossimamente sarà salvata e recuperata la prima orchidea. Comunque iniziarono ad arrivare al negozio piante in fin di vita e per la maggiore le riuscivo a salvare. Dopo poco tempo però alcune tornavano come prima, se non peg- gio, così decisi che le piante “accettate” non le avrei più restituite al cliente una volta recuperate. Un po’ perché mi ci affeziono e poi vedendole tornare così mi fa star male. Il consumo spropositato di energia elettrica ha dovuto limitare il tutto, però solo momentaneamente perché mi sto attrezzando dei pannelli fotovoltaici!! Così ringrazio il Sole e non l’Enel. Il mio negozio era diventato un ospedale per piante così mi chiamavano Dottor Green. Poi con il passare del tempo, complice anche il mio aspetto: rasato con Dreadlocks), il mio modo di esporre le idee, il mio stile di vita, privo di alcolici, tabacchi e droghe mi ha portato la definizione di Guru. Per me è una gioia naturalmente, linfa vitale per continuare con Amore nel mio lavoro, dove ogni giorno è una scoperta. Perché hai deciso di cominciare quest’attività in Italia? Pur avendo varie opportunità di Olanda come in Spagna, ho deciso di rimanere in Italia, per mia figlia e perché ami gli italiani (quelli fuori da Palazzo Chigi o dal parlamento) e poi c’è molta informazione da fare. Quante sedi ha il Giardino Idroponico e quali sono i tuoi progetti? Attualmente il Giardino Idroponico ha due sedi, una in via Giotto n. 21 a Maerne di Martellago (Venezia) gestita da me e la seconda in via Santa Lucia di Montebelluno (Treviso) gestita dal grande Michele entrambi di cento metri quadrati.Come progetto sto ultimando in località Olmo di Mira un nuovo capannone dotato di pannelli fotovoltaici dove trasferisco il negozio di Maerne. Sempre su richiesta dei miei clienti sto selezionando un ragazzo/a di gran cuore e gran esperienza nel nostro settore per gestire una terza sede a Padova. Come ultimo abbiamo formato il Consorzio Canapai Italiani con sani principi e propositi atti semplicemente a diffondere la verità. Qual’è il sogno di un Guru? Visto che nella storia l’Italia è stata la seconda produttrice al mondo di canapa vederla al primo posto sarebbe Mondiale. Il bello è che lo potremmo già essere! E invece importiamo tutto da Spagna e Olanda. Comunque con il nostro ottimismo ce la faremo!! Sogno un Mondo Equilibrato dove tutti i bimbi mangiano in modo eguale, dove le fabbriche non producono più armi distruttive, ma energie alternative. Dove chi coltiva canapa non va in galera, ma lavora in una meravigliosa serra!! Il Giardino Idroponico via Giotto n. 21 a Maerne di Martellago (Venezia) via Santa Lucia n.5 di Montebelluno (Treviso). Orario: Dal martedì al venerdì 9.30-12.30 e 16.30 19.30 Sabato 15.30- 19.30 Telefono 337 21 16 38 35 MUSIC FOR STONEY EARS The Orb Feat. David Gilmour – Metallic Spheres (Columbia) RECORD OF THE MONTH Impossibile quantificare la grandezza degli Orb nella loro fase aurea ma anche in molti snodi, ci vorrebbero un miliardo di pagine e ancora non sarebbe umanamente possibile quantificarla, stiamo parlando sul serio di qualcosa che appartiene a un’altra concezione delle cose, una centrifuga di musica totale che ha fatto di una serena descrittività del disordine delle cose un ordine superiore di pensiero, con effetti sonori tra i più spettacolari, una delle musiche più fumabili che si possano ricordare. I Pink Floyd furono influenza fondante di quella macchina britannica fatta poi di molecole ambient, pulsioni house, dub, krautismo, psichedelia e allucinazioni dalla commedia umana, e senz’altro piace ora, a 20 anni dai fasti orbiani, quando Alex Patterson era affiancato da Thomas Fehlmann come ora ma soprattutto a far girare il tutto era l’ora ex Kris Weston aka Thrash, piace che dopo un periodo di sopravvivenza non disprezzabile ma a tratti affannato, arrivi questa jam. Il progetto nasce dal momento che l’ex bassista dei Killing Joke, Youth, uno che c’era nella fondazione degli Orb ed ha un’amicizia per la vita con Patterson, entra in studio con David Gilmour per una cover di Chicago di Graham Nash. In quella seduta era arrivato Alex a salutare, e da lì l’idea di espandere la jam fino a farne un album, con il Pink Floyd che donerà le sue royalties al fondo per Gary Mc Kinnon, programmatore britannico condannato negli States per hackeraggio militare e che sta cercando di difendersi contro l’estradizione. Gli Orb hanno scomposto i caratteri del meeting musicale in due parti di 25 minuti, “Metallic Side” e “Sphere Side”, molto ben fatte, che tornano al mood spacey e poi naturalistico e poi dubby e housey dei primi tempi, sanno dosare in un mix ricco la chitarra e la voce di Gilmour. Ne esce un disco che non è la freakerie bolsa che ci si potrebbe aspettare, seduto in una sua classicità ma capace, un lavoro che viene fuori in tutta la sua gradevolezza se saprete viverlo al di fuori della vostra quotidianità, o se dentro la vostra quotidianità riuscirete ad insinuarlo pian piano, per poi raccordarlo a un’epica, quella orbiana, che merita di essere ripercorsa, setacciata, celebrata come quella terra dell’oro e dell’esplorazione mentale che ancora si ricorda di essere. Disponibile anche in doppio CD, con tecnologia 3D60, che promette ascolti tridimensionali su qualsiasi impianto o cuffie. Brian Eno With Jon Hopkins & Leo Abrahams – Small Craft On A Milk Sea (Warp) ROLL UP Il cortocircuito sarebbe stato più potente se fosse stato un album del solo Eno su Warp. Certo, Hopkins e Abrahams sono quotati tra gli esegeti della nuova ambient anche se noi li troviamo un filo calligrafici e perfettini. Detto questo ogni però si disgrega mentre scorre questo perfetto update dei prototipi ambientali Eno di fine ’70. Dopo le luci scenografiche della sigla d’inizio Emerald And Lime, è Complex Heaven che riapre il gran teatro, tensione di arpeggi mesti, scie di desolazione che considerano coraggi impossibili e si lasciano cadere in acqua. Sono sei minuti che è iniziato il disco ma in un uno due demolitore già scorre quella poetica di terrori in miniatura che contengono paradisi, tutto quel gioco di altissima enigmistica. Ed è la title-track a certificarlo, 1:49 di volatili occhiate, senza cercare nulla, una rotazione del busto, intorno l’inferno, intorno la pace. I salti rapidi di Flint March quindi, marciare forte come un’azione orizzontale, passi che battono, sincronie. Horse implode fremiti elettrici e cadenze, 2 Forms Of Anger, il rock insonorizzato in pastiche allusivo e atmosferico, e Bone Jump ha bassi e passi acquitrinosi e falsi soundtrackismi come certe stanze di “Music For Films”. Dust Shuffle shakera krautismi pre e post techno in un che di intangibile, Paleosonic la asseconda più aspra e matematica, fino a che c’è una prima glaciazione, Slow Ice, Old Moon, e Lesser Heaven, luci fioche, quasi spente. La discesa è tale, i clangori di Calcium Needles, lo stucco romantico di Emerald And Stone, la perdita di Written, Forgotten, i titoli di coda di Late Anthropocene. Che dire? Superbo. Tricky – Mixed Race (Domino) Dopo la fase aurea, iniziata nel 1995 con “Maxinquaye” e culminata nel 1999 con quel capolavoro di terminalità pop che è stato “Juxtapose”, Tricky si è ritagliato la medietà solo apparente dei grandi, quella di chi ha un passato ma poi anche nei bassi ha sempre una stazza, e quindi se ne fotte, fa anche il mestiere senza mai andare di mestiere, perché sa che comunque in quel suo che di selvatico ci sarà sempre un antidoto contro il fallimento. Prima è stato il periodo americano, un’accelerazione di bella serie B, ora da “Knowle West Boy” del 2008 il ritorno a una vaga artisticità, ancora però con una praticità che spiazza, della serie se questo vi basta ok altrimenti chi se ne frega. È un disco veloce “Mixed Race”, mandato avanti nella scaletta con una piccola testa di ariete come Kingston Logic, di fatto una rilettura di Technologic dei Daft Punk, e invece nel mercato da un’altra piccola testa di ariete come il singolo Murder Weapon, su bassi Peter Gunn. In mezzo qualche bel passaggio fumoso, Ghetto Stars su tutto, la rogna che sa dare, del meticciato gradito nel gesto mediorientale di Hakim, il soffio retro jazzy dell’impalpabile Come To Me, una chiusa perfetta come il rap su falci ravey di Bristol To London, preceduta da un’occasione sprecata, date le parti in gioco, come Really Real, con Bobby Gillespie, che non gira ma non inficia la natura di un’idea di canzone legata alla sua caducità che ha radici nelle stanze mortali di “Juxtapose” e che ora genera un altro disco dotato di una sua classicità. Underworld – Barking (Edel) Se il precedente “Oblivion With Bells” del 2007 è stato l’unico calo nella discografia degli Underworld da quando decollarono con l’epocale “Dubnobasswithmyheadman”, questo “Barking” ce la riconsegna quella gioiosa macchina da guerra, con le sue ammaccature, con le sue esitazioni, ma anche con la sua potenza. Forse per concentrarsi sulla scrittura Karl Hyde e Rick Smith hanno affidato la produzione a una serie di generalisti, da Dubfire a Paul Van Dyk passando per Mark Knight & D. Ramirez e High Contrast. Tempo dell’appostamento atmosferico dell’iniziale Bird I, e quando parte Always Loved A Film è uno dei massimi capolavori targati Underworld di sempre, il più pop tra i tanti anthem creati, ma forte sempre di quel rush estatico che è un’esplosione di cieli. Scribble è UK power ai massimi, un clash tra radio e junglismo, hooliganismo ed eleganza british. E poi parte un’onda chiaroscurale, il ponte della strumentale Hamburg Hotel, la tinta di wave Grace, con chitarre che lacrimano Cure, e ancora suggestioni melodiche “Seventeen Seconds” si infiltrano nel cosmopolitismo di casa nella panoramica Between Stars. Poi da Diamond Jigsaw, che perde un po’ di peso, via via nella mancanza di identità di Moon In Water, voce femminile e base fuori fuoco, e nella poca riuscita chiusa radioheadiana di Luoisiana, c’è un’esitazione finale, ma i picchi del disco, considerando che questa è gente che è in giro da 30 anni (ai primi ’80 facevano i Fleurs), sono notevoli. Edward Larry Gordon – Celestial Vibration (SWN 1978) SMOKERS’ CHOICE Nato a Filadelfia nel 1943, Edward Larry Gordon ha studiato violino, piano e trombone da bambino, poi ha fatto teoria musicale e composizione all’Università di Washington tra il 1962 e il 1964, dopo di che si è trasferito a New York, dove ha lavorato come attore. Inizia a frequentare ambienti rock, suona il Rhodes nella band jazz-funk Winds Of Change. Dai primi ’70 si avvicina al misticismo orientale e alla meditazione e comincia a suonare lo zither, uno strumento a corde africano simile al dulcimer, una sorta di sitar, che lui elettrifica. Si esibisce nei grandi parchi, tipo prima di una lettura New Age. Durante una di queste occasioni viene approcciato da Stuart White, un avvocato newyorchese che aveva un’etichetta, la SWN, e che gli propone di fare un album intero di quella roba. Nel 1978 quindi, due anni prima di pubblicare per Brian Eno – che gli aveva lasciato un bigliettino durante una di quelle jam nei parchi, mentre era assorto a suonare, occhi chiusi, in trance - il mitologico “Ambient 3: Day Of Radiance” a nome Laraaji, e iniziare una carriera da grande guru ambientale, Gordon debuttava con questo splendido “Celestial Vibration”, recuperato ora dalla davvero meritoria Universal Sound. Registrato in presa diretta, improvvisato, dopo una seduta di meditazione, la mente sgombra, l’anima memore delle suggestioni assimilate dall’ascolto di Alice Coltrane, Albert Ayler e Sun Ra, come dall’ideale spirituale di madre terra Africa e da tutta una serie di prospettive trascendentali indiane, e poi editato in qualche sua parte, il disco è diviso in due pezzi di 24 minuti l’uno, All Pervading e Bethlehem, ed è una celestiale, serena caduta in acqua, su corde agili di risonanze gentili, floreali dronaggi dalla grazia immacolata, nel primo pezzo i tratti sono quelli di una cascata cristallina che lava via salvifica tutto il superfluo, nel secondo quelli di una risoluzione più fisica, con assestamenti sparsi, vuoti e qualche ostacolo, e poi luci, e il cerchio che si compie, come nel divenire manifesto di un ordine interiore nuovo e la scia di possibilità che rimane. Un grande dono, non solo musicale. 36 HOLY CANNABIS Il Rastafarianesimo e le profezie bibliche sul ritorno del messia La seconda venuta Nell’immaginario collettivo, viziato da stereotipi e pregiudizi privi di fondamento, è cosa comune associare la marijuana e il suo uso alla figura del “rasta”. Il rasta non è, come in troppi purtroppo pensano, una particolare acconciatura fatta intrecciando i capelli in lunghe e corpose ciocche, ma è l’appellativo che viene conferito a tutti coloro i quali scelgono di abbracciare il Rastafarianesimo. Certo i rasta utilizzano la marijuana come erba medicinale, ma anche come erba meditativa, apportatrice di saggezza, ausilio alla preghiera in quanto credono che l’erba Ganja sia nata e cresciuta sulla tomba del re Salomone, chiamato il Re Saggio, e da esso ne tragga forza. La marijuana è poi associata nel libro sacro dei rasta, il Kebra Negast, all’Albero della Vita e della Saggezza che era presente nell’Eden a fianco dell’Albero della conoscenza del bene e del male. Il Rastafarianesimo è infatti una religione completa di tutti i crismi, che però prende le sue mosse non tanto da un messia – come accade solitamente per le religioni monoteiste – ma da uno dei più importanti movimenti ideologici e politici che hanno attraversato il XX° secolo. Stiamo ovviamente parlando del movimento panafricano che teorizzava il ritorno alla madrepatria di tutti gli uomini di colore in risposta allo schiavismo americano e al colonialismo europeo – che tra il il 1800 e il 1900 aveva completamente disarticolato e sconvolto la geografia politica del continente nero. Se però pensiamo al Rastafarianesimo, la nazione che per prima affiora alla mente è l’Etiopia e il suo imperatore, il Negus Hailè Selassiè – al secolo Tafari Maconnen che dopo essersi insediato sul trono d’Etiopia prese il titolo onorifico di Ras, di qui Ras Tafari. turale e nazionale degli africani, annientati dalla deportazione e dalla schiavitù, mediante il riferimento spirituale e politico all’Etiopia. Nei primi del ‘900, gli etiopisti, guidati da Marcus Garvey (un sindacalista giamaicano, il cui ministero è spesso assimilato dai rastafariani a quello di Giovanni Battista precursore di Cristo) cominciarono a proiettare una viva attesa messianica di riscatto sull’Etiopia, e, nel 1930, dopo aver assistito alla sua incoronazione, alcuni discepoli di Garvey, videro di Giovanna Dark autorità romane, con la promessa dell’avvento del regno escatologico. Partendo da questo scritto i rasta hanno desunto le basi per la loro religione, convinti che Gesù avesse acquisito un altro nome dopo la sua resurrezione, indicativo del rinnovamento della sua carne e della dignità regale con cui fu premiato da Dio per la propria ubbidienza e il proprio sacrificio, e che con tale nome si sarebbe mostrato alle genti Al capitolo 3, verso 12 della Profezia di Giovanni, la cosiddetta Apocalisse, troviamo infatti: “Chi vince io lo porrò come colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più; scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, e della nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio, e il mio Nuovo Nome”. A quanto dicono i seguaci del Ras Tafari, la sua incoronazione e il suo regno erano già scritti da più di un millennio nell’Apocalisse Il nazionalismo propalato dal Negus era una corrente di ispirazione cristiana che rivendicava il recupero della dignità cul- in Hailé Selassié I il messia tanto atteso, che non era però, nella loro interpretazione, un generico liberatore politico, ma Gesù stesso. Questa persuasione diede il via ad un nuovo e autonomo movimento, detto in seguito Rastafarianesimo, in virtù dell’abitudine dei primi fedeli di definirsi RasTa, per indicare la propria identificazione con Hailé Selassié I, la cui rivelazione diventò il punto di riferimento essenziale. Ma cosa ha spinto Garvey e i suoi sostenitori a leggere gli eventi etiopici come il segnale di una seconda venuta? Le risposte paiono essere molto più vicine di quanto si possa pensare. A quanto dicono i seguaci del Ras Tafari, la sua incoronazione e il suo regno erano già scritti da più di un millennio nell’Apocalisse, la famosa profezia di Giovanni che chiudendo il Nuovo Testamento annuncia non tanto la fine del mondo, come erroneamente si crede, ma appunto la nuova venuta di Cristo. L’autore Giovanni – da non confondersi con il battista – la stese nella prima metà degli anni ’90 del I secolo indirizzato alle sette chiese dell’Asia Minore (Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea) con lo scopo precipuo di incoraggiare i fedeli durante la crisi delle persecuzioni da parte delle Ma le profezie riguardanti Hailè Selassiè I non finiscono con il libro di Giovanni, in base a quanto documentano i teologi rastafariani sono svariati i passi della Bibbia che preconizzano l’Etiopia e il suo imperatore come i naturali successori di Cristo e della cristianità. Ad esempio nel libro della Genesi, il primo che si incontra nella lettura del tomo, si legge: “Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino; poi di lì si divideva e diventava quattro corsi (....) E il nome del secondo fiume è Ghicon: esso circonda tutta la terra di Etiopia”. Ancora, fu un etiope il primo a portare fuori dai confini di Israele, presso il suo popolo e il suo governo, l’annuncio della buona novella di Cristo, rendendo l’Etiopia la più antica nazione cristiana della terra. Così negli Atti degli Apostoli, capitolo 8: “Ed ecco che un etiope (...)che era venuto a Gerusalemme per fare adorazione, se ne stava ritornando e, seduto sul suo carro, leggeva il profeta Isaia (...) Allora Filippo gli annunciò la buona novella di Gesù. E, mentre proseguivano il loro cammino, giunsero ad un luogo con dell’acqua. E l’eunuco disse: Ecco dell’acqua, cosa mi impedisce di essere battezzato?. Filippo disse: “Se tu credi con tutto il cuore, lo puoi”. Ed egli rispose, dicendo: Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio. E comandò al carro di fermarsi. Entrambi scesero nell’acqua e lo battezzò. Quando uscirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo, e l’eunuco non lo vide più; ma proseguì il suo cammino pieno di gioia”. C’è poi un particolare passo del libro di Isaia che confermerebbe le illazioni di quanti vedono nel Negus d’Etiopia, la reincarnazione di Gesù Cristo: “Io, il signore, ti ho chiamato secondo giustizia e ti prenderò per la mano; ti custodirò e farò di te l’alleanza del popolo, la luce delle nazioni, per aprire gli occhi dei ciechi, per far uscire dal carcere i prigionieri e dalle prigioni quelli che abitano nelle tenebre”. In questo passo i rasta vedono profetizzare il destino di Selassiè I che fu Padre fondatore delle Nazioni Unite, e originale firmatario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani; fu artefice del primo grande progetto di unificazione continentale della storia, l’Organizzazione dell’Unità Africana, nonché fondamentale sostenitore della de-colonizzazione e dell’uguaglianza delle razze e dei popoli; guida dei Paesi Non Allineati, contrari alla divisione del mondo in sfere di influenza ideologica ed all’imperialismo Hailè Selassiè I fu il primo statista a scendere in guerra contro il fascismo, a seguito dell’occupazione italiana dell’Etiopia nel 1936, e a sconfiggerlo nel 1941. Ras Tafari quindi non fa altro che riprendere la millenaria cultura cristiana, aggiornando i canoni di fratellanza tra popoli e accentuando la necessità di riscossa contro i simboli dell’Anticristo, allora associato al fascismo di Mussolini. Hailè Selassiè I fu infatti il primo statista a scendere in guerra contro il fascismo, a seguito dell’occupazione italiana dell’Etiopia nel 1936, e a sconfiggerlo con l’aiuto degli inglesi nel 1941. Se proprio avete una religione e sentite di volerla cambiare per i più svariati motivi (la cattolica ne offre almeno una a settimana, c’è l’imbarazzo della scelta!) quella del Negus potrebbe fare al caso vostro: non c’è nemmeno bisogno del catechismo e la nostra erbetta preferita è finalmente posta all’attenzione e al rispetto che merita. life‘s a party... ... smoke it! (QMR\UROOLQJZLWKSUHPLXPTXDOLW\SDSHUVLQFOXGLQJWKHWKLQQHVWUROOLQJSDSHU ÀQH_WKLQ_XOWUDWKLQ ZZZSDUW\LQKRXVHFRP )RUGLVWULEXWLRQDQGVDOHVRSSRUWXQLWLHVSOHDVHFRQWDFW 62/2,WDOLD6UO9LD0DJQD*UHFLD&DQWD]DUR7HO 38 OUTDOOR FOR DUMMIES Corso di coltivazione di cannabis per novizi IV Il raccolto Quando l’estate cede il passo all’autunno, si avvicina l’arrivo della maratona annuale dei coltivatori. Ora che s’intravede l’arrivo, è importante non ridurre il ritmo, anzi, bisogna darci dentro un po’ di più, investendo le proprie energie per lo sprint finale, perché abbassare la guardia può essere come morire quando si è quasi a riva dopo aver nuotato per miglia. Raccogliere al momento giusto, potare, essiccare, curare e immagazzinare sono gli ultimi passaggi della lunga corsa che abbiamo percorso. Se lo si fa male si possono rovinare i livelli di THC, per cui bisogna cercare di mantenere la psicoattività del materiale durante l’intero processo. Ultimi giorni Con la diminuzione delle ore di sole e con l’avvicinarsi dell’inverno, le piante accelerano il processo di maturazione e cominciano a ingrossare i loro fiori. Le cime si uniscono fra loro e i rami si piegano a causa del loro peso. È importante tenere le piante sotto controllo, legando i rami più deboli, oltre a preparare una struttura per coprire le piante stesse in caso di temporale. Controllate sempre il meteo per coprire le piante prima che piova, dato che una volta bagnato il substrato, coprirlo serve solo a formare condensa dovuta all’umidità sulla copertura, che comincerà a evaporare quando esce il sole. Scrutate il cielo e controllate le previsioni meteorologiche perché aiuta a essere preparati quando arriva il temporale. È meglio non concimare le piante durante questi ultimi giorni, in modo che possano assimilare i potenziali Cima poco matura eccessi presenti. Nella coltura in vaso si consiglia di lavare bene le radici, somministrando acqua nella misura del doppio dei litri del substrato. L’acqua deve defluire abbondantemente attraverso le aperture di drenaggio, dapprima unita ai resti di fertilizzante e poi più pulita e chiara. I complessi a base di enzimi aiutano a rompere gli accumuli di Sali e a disintossicare la pianta. Esistono anche concimi specifici per migliorare il sapore alla fine della fioritura, oltre ad altri volti ad accelerare di alcuni giorni la fine del processo. È vero anche che nel periodo finale conviene razionare l’acqua, in modo tale che la pianta riduca un po’ la produzione, rafforzando però le sue proprietà, sia a livello di fragranza e sapore, che di effetto. Naturalmente, nelle zone più asciutte o con piante invase dal ragno rosso non conviene razionare eccessivamente, bensì somministrare alle piante acqua a sufficienza perché possano arrivare vive al raccolto. Quando è troppo tardi per nebulizzare o liberare le piante dagli insetti infestanti, l’unica cosa che si possa fare contro il ragno rosso è aumentare l’umidità per rallentare il suo ciclo vitale. È importante tenere sotto controllo gli attacchi di muffa e insetti infestanti durante gli ultimi giorni: la concomitanza di bruchi e umidità elevata può contribuire a diffondere la temuta Botrite ai gruppi di fiori. È già tardi per nebulizzare con BT o prendere altri provvedimenti di controllo. La cosa migliore è controllare quotidianamente, togliendo i bruchi manualmente, mentre le cime infette devono essere eliminate prima che contamino il resto. Quando si lavora con cime prede delle muffe, bisogna trattarle con molta precauzione. La cosa più sicura è togliere l’intero gruppo di fiori, non solo la parte infetta. Chiudete la parte tagliata con pasta da potatura in modo tale che la ferita non costituisca una porta d’ingresso per le altre infezioni. Bisogna separare attentamente la parte ricoperta di muffa e buttarla nel contenitore adatto. La parte sana della cima può servire invece per un’essiccatura rapida che darà un’idea della qualità e della potenza del raccolto. Disinfettate con alcol e con un panno gli strumenti che sono entrati a contatto con la muffa. Scegliere il momento È normale che il coltivatore di cannabis sia impaziente e voglia giungere al raccolto quanto prima, ma impugnare le forbici prima del tempo diminuisce la produzione, oltre a portare al raccolto di piante con un contenuto inferiore di cannabinoidi. Bisogna dunque portare pazienza, oltre che controllare costantemente. Nella fase finale è meglio razionare l’acqua. Alla fine si settembre e all’inizio di ottobre si raccolgono le Indiche e le varietà più precoci, mentre gli ibridi Gruppo di cime maturo di solito sono pronti in ottobre. Le piante più Sative possono allungare la fioritura fino a novembre, dicembre e persino oltre, per cui prima di piantare una Sativa pura a fioritura lunga, bisogna essere certi che la zona climatica sia adatta, dato che richiederà un autunno mite, senza gelate o temporali. Bisogna controllare che le luci notturne non interrompano il ciclo di buio, dato che la pianta ha bisogno di un periodo di buio ininterrotto per una fioritura completa. È sbagliato raccogliere secondo le indicazioni riportate nel catalogo o i suggerimenti di altri coltivatori di cannabis che hanno già provato la genetica. Questi dati sono riferimenti generali, ma la realtà è un’altra. Ogni luogo e pianta sono realtà a sé. Il metodo maggiormente noto per determinare il momento del raccolto è quello dei pistilli: le cime sono composte di questi filamenti bianchi, che con la maturazione della pianta abbandonano il colore bianco immacolato e acquisiscono toni scuri. Una volta che oltre il 70% del colore è cambiato, è giunto il momento di raccogliere. Questo metodo è di facile applicazione, ma non è affidabile al 100%, dato che alcune varietà scuriscono le cime prima di altre e le condizioni climatiche possono bruciarle leggermente senza che la pianta sia pronta. Il metodo che prevede l’osservazione dei tricomi è più affidabile. Con un microscopio o una lente d’ingrandimento si tengono sott’occhio i tricomi: quando la pianta è in fase di fioritura, i tricomi hanno la punta trasparente. Quando cominciano ad allentarsi le punte di questi tricomi, abbandonando la loro trasparenza e tornano a un colore più simile al latte, o addirittura nei toni dell’ambra. Quando la metà dei tricomi di un gruppo di fiori ha riacquistato un tono tra il cristallino e il latte, 39 Piante alla fine della fioritura legate con lo spago è giunto il momento in cui si consiglia di raccogliere, sebbene ogni coltivatore debba adattare le norme alle sue esigenze. Da un lato l’impatto climatico e le previsioni del tempo per i giorni seguenti, dall’altro il gusto personale. Se si raccoglie una pianta prima della maturazione, si avranno meno CBD e l’effetto sarà più cerebrale, mentre se lo si fa oltre la maturazione, si otterranno più CBD e l’effetto sarà più narcotico. Per crearsi un criterio personale di coltivatore, non c’è nulla di meglio che provare in momenti diversi ed essiccare separatamente, in modo tale da poter poi comparare i risultati e decidere qual è più gradevole. così. Dato che non tutti i gruppi di fiori maturano allo stesso tempo, si possono raccogliere in modo scaglionato, in modo tale da avvisare i rimanenti che resta poco tempo prima della maturazione e da permettere loro di avere maggior accesso alla luce. Un buon metodo è quello di raccogliere prima i fiori più alti e lasciare altro tempo alle cime più basse meno sviluppate. A quanto pare, l’ora in cui si ha il maggior contenuto di THC è la mattina, per cui sarà meglio raccogliere molto presto. La cura consiste nel togliere le foglie senza resina dai rami delle cime. Si comincia dalle foglie più grandi e si procede poi a eliminare quelle vicine alle cime. Tagliate le foglie dalla base per non lasciare i piccioli e da ultimo le punte delle foglioline ricoperte di resina. A seconda delle preferenze e della situazione climatica dove opera il coltivatore, si può scegliere uno stile più o meno intensivo. L’ideale per il raccolto è lavorare in squadra, distribuendo i vari compiti: per esempio, uno si occupa di tagliare i rami ed eliminare le foglie più grandi, altri della cura, una quarta persona controlla il tutto alla ricerca di insetti infestanti o muffe, oltre ad appendere i rami fioriti nell’area preposta. Ci sono coltivatori che preferiscono curare le piante da vive, prima di raccoglierle e alcuni giorni prima tolgono le foglie più grandi, per poi passare alle più piccole. Questo da alla pianta un segnale del fatto che si sta avvicinando la fine dei suoi giorni, il che ne accelera la maturazione. Un buon metodo è quello di raccogliere prima i fiori più alti e lasciare altro tempo alle cime più basse meno sviluppate. Il raccolto Nelle operazioni del raccolto e della potatura, è importante disporre di strumenti adatti e affilati che taglino in maniera netta. Ci vuole uno strumento robusto per la potatura o persino un seghetto per tagliare il tallo o i rami principali. La potatura delle cime richiede varie paia di forbici affilate. In presenza di muffa, è meglio usare un paio di forbici a parte per pulire le parti contaminate. È meglio tenere a portata di mano alcol e panni per pulire costantemente le forbici. Scegliete dei modelli comodi, perché dovrete tenerli in mano molte ore. Esistono forbici da potatura con una parte morbida all’interno, che facilita il lavoro. Una confezione di guanti in lattice usa e getta è fondamentale per tenere pulite le mani, dato che senza protezione sarebbero ricoperte da uno strato denso di resina. È utile tenere anche contenitori di plastica o vassoi dove lasciare le cime prime di passarle all’essiccatura. Il sistema più tradizionale è quello di tagliare le piante intere e appenderle a testa in giù, ma non è necessario farlo Essiccatura Quando le si taglia, le piante devono essere essiccate affinché i cannabinoidi che contengono diventino psicoattivi. La luce e il calore degradano il THC, quindi le piante vanno essiccate in un luogo buio, fresco e arieggiato. La cosa Coltura pronta per il raccolto Essiccatura con deumidificatore Vassoi per l’essiccatura normale è quella d’improvvisare dei luoghi di essiccatura utilizzando dello spago teso da un lato all’altro di una stanza o uno stendibiancheria portatile. Appendere le piante a testa in giù non aumenta la quantità di THC, sebbene sia abbastanza comodo e dia al prodotto finale un aspetto più arrotondato. Si possono acquistare vassoi per l’essiccatura pieghevoli, che sono molto semplici da montare e trasportare, perfetti per sfruttare meglio lo spazio. Un sistema per chi voglia un’essiccatura rapida del raccolto è quello di mettere questi vassoi in un armadio di coltura e di utilizzare un estrattore per creare una corrente d’aria che acceleri il processo. Conviene utilizzare un termoigrometro per controllare i valori corrispondenti. L’ideale è avere un’umidità di circa il 60% e in presenza di eccessi, un deumi- 40 danno un eccellente hashish, le cime principali sono quelle con il maggior effetto, mentre quelle più basse sono quelle con meno potenza. Sebbene possano sembrare essiccate in superficie, le cime rimangono umide all’interno, per cui bisogna aspettare che l’essiccatura sia uniforme, prima di dichiarare chiuso il processo. Se non si vuole curare l’erba, basta aspettare che i talli fini siano ben croccanti: a questo punto si può stare certi che sia essiccata. Si da un ultimo colpetto e si conserva nei recipienti finali. Bisogna aprire i contenitori regolarmente per verificare che vada tutto bene, soprattutto all’inizio. Verificate che le cime non abbiano ripreso umidità: in questo caso toglietele ed essiccatele ancora un po’ prima di rimetterle nei contenitori. Per chi è ansioso di provare il raccolto, esistono metodi di essiccatura rapida, sebbene non siano consigliati, perché rovinano l’aroma e degradano parte del THC. Ad ogni modo, se il desiderio di un assaggio precoce è forte, si può fare una prima essiccatura usando vari sistemi. Il gel di silicio assorbe l’umidità: mettete in un recipiente uno strato di silicio, della carta assorbente e alcune cime. È possibile inoltre utilizzare un forno, dando qualche colpetto di caldo moderato e lasciandolo semiaperto. Un deumidificatore al massimo ci mette un paio di giorni, ma l’erba così è molto più fumabile, rispetto a quanto non sia con metodi più frettolosi. Cime raccolte precocemente dificatore può contribuire a mantenere un ambiente adatto. Se si sono raccolte piante molto umide e contaminate da muffa, non ci sono dubbi che bisogna cercare di assicurarsi il raccolto, dando una prima spinta di riscaldamento con aria calda nel luogo di essiccatura e dopo aver eliminato il rischio che la muffa si espanda, togliendo il riscaldamento e rallentando la fine del processo, per eliminare la clorofilla. Conviene utilizzare un ventilatore a bassa potenza nel luogo di essiccatura per creare una brezza che tolga l’aria all’interno, senza incidere direttamente sulle cime. Imballaggio sotto vuoto Luogo del raccolto Il momento ideale oscilla fra due e tre settimane. Alla fine la pianta deve aver perso tre quarti del suo peso. Se la si essicca troppo rapidamente, la clorofilla rimane intrappolata nei tessuti vegetali, per cui avrà il sapore di foraggio per mesi dopo il raccolto, mentre un’eccessiva lentezza la porta a marcire. Se il luogo d’essiccatura è caldo e con bassa umidità, la sfida è quella di ottenere un’essiccatura lenta. Appendete le piante intere e con la maggior parte delle foglie è una buona risorsa per amministrare correttamente il tempo a disposizione. Nelle zone umide il problema sta nel fatto che ci mettono troppo a essiccare: in questo caso conviene spezzettare al massimo i rami e curare a fondo. Attenzione alle cime molto grosse: all’interno si può nascondere della muffa. Conviene essiccare separatamente le varie parti della pianta. Le foglie grandi sono adatte alla cucina, quelle piccole Affumicatura e conservazione L’affumicatura è una sorta di fermentazione controllata, durante la quale i sapori si condensano e la fragranza si addolcisce. Per affumicare si rallenta l’essiccatura delle cime, prima che arrivi alla fase finale e si deve dunque passare dal luogo di essiccatura a scatole di cartone o cassette di legno, come quelle usate per il vino quando si fanno regali natalizi, che sono una risorsa molto utile in questo caso. Dopo questo periodo intermedio si porta a termine l’affumicatura nei contenitori a tenuta stagna. Se le cime sono un po’ più umide, questo processo è più delicato rispetto a un’essiccatura rapida e richiede attenzione e una buona manualità da parte del coltivatore. La marijuana essiccata o affumicata deve essere conservata in contenitori a tenuta stagna od opachi, che la proteggano della luce, dal calore e dall’aria. La plastica si dice degradi il THC, per cui di solito si utilizzano contenitori di vetro, che si vanno a stoccare in un ambiente buio. Una volta essiccata, i recipienti vanno lasciati pieni, in modo tale che entri meno aria. Si possono anche spezzettare le cime e metterle in contenitori utilizzando una macchina per il sottovuoto, in modo tale che l’aria non incida e che non esca odore. Una volta che il raccolto è nei contenitori, arriva per il coltivatore di cannabis il momento magico in cui può godersi il frutto del suo lavoro, mentre progetta la coltivazione seguente, con l’avvicinarsi della stagione successiva. 7DUWXÀPDJLFLHNLWSHU 7DUWXÀPDJLFLHNLWSHU ODFROWLYD]LRQH*URZNLW &KLHGLDOWXRJURZKHDGVPDUWVKRSGL ÀGXFLDRYLVLWDZZZPDJLFWUXIÁHVFRP 42 MEDICAL CANNABIS Le disavventure di chi si cura con la canapa in Italia Storia di chi è malato e passa per delinquente Se tutti gli italiani sono uguali, tutti i cittadini dovrebbero poter usufruire dei servizi del sistema sanitario nazionale con le medesime modalità e soprattutto con la medesima qualità. Per quel che riguarda il punto di vista di Soft Secrets vogliamo soffermarci su un aspetto molto delicato perché situato a cavallo fra il diritto alla salute e il desiderio di frapporre a questo sacrosanto ambito della vita collettiva, la necessità di trovare un argomento attorno al quale creare il fatidico consenso politico. I mezzi sono gli stessi da sempre, semplificando: disinformazione e propaganda, la manipolazione mediatica è completa e pronto per l’uso, di solito il più ipocrita. Le condizioni di chi è malato ovviamente sono deficitarie rispetto a chi gode di buona salute e, per arrivare ad un livello “normale” di esistenza, spesso servono delle medicine che permettano di condurre un buon tenore di vita, per l’appunto civile. Le leggi Nel caso dei pazienti che si curano con la marijuana invece la situazione risulta molto complicata. Nonostante, in base al Decreto Ministeriale del 18 aprile del 2007 – che inserisce il THC e i suoi omologhi sintetici nella tabella II b dei farmaci stupefacenti e quindi prescrivibili con semplice ricetta bianca non ripetibile – sia possibile fare richiesta alla farmacie delle ASL per l’importazione di medicinali registrati all’estero tramite il modulo previsto dal Decreto Ministeriale dell’11 febbraio 1997, e dal 2009 anche acquistare in una normale farmacia un preparato magistrale di infiorescenze di cannabis anche se ad un prezzo alquanto proibitivo per la maggioranza dei malati (30/40 euro al grammo) e non sempre in tempi rapidi. La realtà Nel concreto però l’applicazione del decreto del ’97 sulle importazioni in tutto il territorio italiano è discontinua e dettata più dalla volontà dei singoli dirigenti sanitari e delle Farmacie Territoriali delle ASL che da un’effettiva prassi consolidata. Tranne rare eccezioni, nella maggioranza delle ASL si hanno problemi a mantenere un regolare approvvigionamento, se non addirittura a ottenere la prima fornitura. Dal punto di vista economico poi, a parte pochissime situazioni dove la richiesta proviene dalle Farmacie ospedaliere e l’onere della spesa può essere attribuito a fondi pubblici, nel resto d’Italia il prezzo di un grammo di cannabis medica è intorno ai 7 euro più una serie di spese fisse che a seconda della quantità richiesta possono far superare tranquillamente i 10 euro al grammo. Considerando una necessità media di tre grammi al giorno si arrivano a pagare più di 600 euro ogni mese. Inoltre è possibile effettuare l’ordine per ottenere il farmaco ogni tre mesi, quindi la cifra da pagare ogni volta diventa davvero esosa, e poi, spesso, ci possono essere ritardi nell’autorizzazione o nelle spedizioni. La giornata tipo di chi si cura con la cannabis e ha finito le scorte Immaginiamo che una mattina un cittadino, che ha bisogno di assumere cannabis, perché malato di sclerosi multipla, epilessia, HIV, cancro o una delle molte altre patologie curabili con questa pianta, si svegli e abbia terminato improvvisamente la scorta di erba, pillole d’erba, derivati etc etc. Che succede in quel momento? Si potrebbe supporre in un paese civile che la medicina di cui si ha bisogno sia di semplice reperimento. Quando ti svegli ed hai finito la cannabis che dopo molte peripezie burocratiche sei riuscito a ottenere, cosa succede? O se magari per problemi economici non hai la possibilità di accedere all’erba olandese importata tramite ASL o tanto meno al preparato magistrale venduto in farmacia? Tutto dipende dalle condizioni fisiche della persona e molto dalle sue relazioni sociali. A volte può essere uno spasmo improvviso, un sentore di crisi epilettica, un attacco di asma: chi è in sedia a rotelle si attacca al telefono e bersaglia di telefonate gli amici, per recuperare un po’d’erba, chi può muoversi sulle proprie gambe, e non conosce nessun rifornitore fidato, corre a prendersi un pullman o il treno per arrivare nella città più vicina o sei si è già in città, nella piazza o via, dove si conosce un giro di spaccio. Chi è più fortunato in questi casi acquista direttamente dai canali in nero privati e già sondati, chi è meno fortunato deve accontentarsi della migliore merce trovata su piazza. Per fortuna esistono tutta una serie di persone che usano cannabis, la coltivano o l’acquistano, solo per scopi ricreativi ed in molti di quei casi diventano veramente indispensabili. La Soluzione L’unica soluzione sarebbe avere la possibilità di coltivarsela o potersela far coltivare, ognuno conoscendo il tipo di prodotto più indicato per la propria patologia, vista anche l’estrema variabilità di questa pianta e l’altrettanta soggettività dei suoi effetti. Se abitassi in Canada ad esempio, sarei tutelata/o rispetto alla continuità terapeutica senza dovermi rivolgere neanche occasionalmente al mercato nero, potendo scegliere fra la coltivazione personale o da parte di terzi autorizzati, o avendo accesso alla cannabis distribuita dal ministero della Salute. Stiamo infatti parlando di una sostanza legalmente riconosciuta a scopo terapeutico, con un dibattito a livello mondiale che in paesi non certo arretrati come Canada, Svizzera, Israele, Stati Uniti per dirne alcuni, ne sostiene l’utilizzo e non si sta più a livello di sperimentazione o di una novità ancora da testare. E Invece? C’è un assoluta ambiguità legislativa. Pur avendo in tasca la fotocopia dell’autorizzazione ministeriale o la prescrizio- ne del preparato magistrale, spesso si viene trattati come persone comuni che acquistano cannabis a scopo ludico, con i rischi delle conseguenti sanzioni amministrative e sempre con il rischio di venir accusati di detenzione o coltivazione a fini di spaccio. Essendo 0,5 grammi il limite di THC (che per uso terapeutico a seconda dei casi basta per una giornata o al massimo per una settimana) fissato nelle tabelle dall’ultima modifica di Fini e Giovanardi della legge 309/90 sugli stupefacenti, sopra il quale scatta automaticamente l’accusa di spaccio, finché hai i tuoi barattolini di erba olandese regolarmente importata o acquista in farmacia, ancora ancora sei tranquillo, ma dal momento in cui hai una sostanza diversa i rischi diventano davvero altissimi. Se poi te la coltivi non ne parliamo. Ti arrestano direttamente come chiunque e in teoria la pena prevista è da 6 ai 20 anni di carcere. Anche se alla fine, nella maggioranza dei casi si arriva ad un’assoluzione si è comunque dovuto affrontare, magari per anni, l’ingarbugliato sistema giudiziario italiano con tutto quello che comporta, oltre ai già notevoli disagi dovuti alla malattia. E’ come se un malato terminale di cancro dovesse andare a comprarsi la roba per la strada, invece che avere garantita dallo stato la sua dose di morfina. Nel paese dei paradossi chiedere, curandosi con la cannabis, di poter essere equiparati nel trattamento medico a tutti gli altri cittadini, sembra una pretesa inaccettabile. Nel frattempo, sulla pelle di chi ne ha bisogno, mentre proliferano gli anatemi dei politici per la guerra alla droga, il riconoscere la canapa come necessaria a scopi terapeutici potrebbe aprire l’opinione pubblica verso un atteggiamento certamente più sereno e meno di caccia alle streghe. Per chi volesse approfondire esiste un’associazione: il P.I.C. ( Pazienti impazienti Cannabis) che può aiutare a comprendere tutti gli elementi per interpretare nella maniera più completa, questa vicenda certamente complessa e sicuramente strumentalmente semplificata, in nome della propaganda politica. 43 BELPAESE Quando il governo italiano incentiva la droga più mortale Thank you for smoking Varcati i cancelli del XXI° secolo la nostra cara penisola rimane un compendio di contraddizioni e anacronismi. Ci ritroviamo così a raccontare l’ennesima assurdità che i nostri governanti ci stanno propinando ed è quella che mentre il Governo annuncia pene più severe per i consumatori di sostanze stupefacenti e spende cifre ingentissime per perseguirli, si adopera per rilanciare la produzione di tabacco, la sostanza che uccide più di tutte le droghe proibite messe insieme. Anni e anni di pubblicità progresso ci hanno fatto scoprire i catastrofici effetti del prolungato e massiccio consumo di tabacco e le innumerevoli ricerche scientifiche sull’argomento hanno delucidato in tutta la sua ampiezza quanto ogni boccata di fumo in più tagli si il respiro, ma anche la vita. Con 20 sigarette al giorno si vive in media cinque anni in meno se si inizia a fumare a 25 anni. Una dipendenza letale: 9 casi di tumore ai polmoni su 10 sono provocati dal fumo. Come se non bastasse un fumatore corre molti più rischi di ammalarsi di tante altre forme di tumore: bocca, esofago, laringe, pancreas, reni e stomaco. I danni si estendono al cuore: ictus, infarto e non solo. Il 30 per cento delle morti per malattie coronariche dipende dal vizio. Le ragioni per non smettere sono anche i bambini, quelli nati, più a rischio se i genitori fumano, quelli che stanno per nascere, ma anche quelli che non ci sono ancora. Il fumo, infatti, mette ko anche le funzioni riproduttive: infertilità e impotenza sono rischi probabili se non si smette per tempo. Insomma ci sono almeno 1000 motivi per lasciare le cossiddette “bionde”. E se da un lato le istituzioni ci propinano appunto quintalate di spot per dire no al fumo, dall’altro. nelle stanze. dei bottoni si ingegnano a legiferare di modo che l’offerta di tabacco sia sem- pre maggiore. Non dimentichiamo infatti che per ogni pacchetto di sigarette, sigari o tabacco sfuso acquistato, il 75,5% del prezzo di costo andrà a finire nelle tasche dello Stato, che grazie all’imposizione del monopolio trae da questo mortale vizio linfa vitale per le sue disastrate casse. Dicevamo insomma che, nonostante si punti pubblicamente il dito contro il tabacco, in privato si decide come renderlo ancora più appetibile. Lo scorso 30 settembre si è tenuto a Roma, presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, l’incontro tra il neo ministro Giancarlo Galan – entrato a far parte dell’esecutivo dopo l’1-2 con il leghista Zaia che l’ha rimpiazzato sulla poltrona di governatore del Veneto – e gli imprenditori della filiera del tabacco. Al tavolo di trattativa hanno preso parte rappresentanti del Ministero e della filiera, nonchè l’Assessore dell’Agricoltura della Regione Umbria, Fernanda Cecchini, e l’Assessore dell’Agricoltura della Regione Campania, Vito Amendolara. Linee guida dell’Organismo Mondiale della Sanità per l’uso degli ingredienti nei tabacchi lavorati, accordi con le manifatture, costo di produzione, e misure agroambientali per la coltivazione del tabacco: questi i temi principali affrontati. Se da un lato le istituzioni ci propinano spot per dire no al fumo, dall’altro incentivano la produzione del vizio più mortale Per quanto riguarda il tema ingredienti, in merito alle linee guida dell’Oms in applicazione della Convenzione Quadro sul controllo del tabacco (FCTC), già nei mesi scorsi il Ministero si era attivato per sostenere la posizione condivisa con la filiera, allo scopo di garantire - di concerto con il Ministero della Salute - una posizione unitaria dell’Italia. In parole povere, se da Bruxelles ci dicono che ogni incentivo all’industria del tabacco (che sono si, le case produttrici ma anche i coltivatori della pianta) è tecnicamente proibito a livello istituzionale, da noi si preferisce incorrere nel rischio di farsi appioppare l’ennesima sanzione europea e battersi affinché la filiera sia oliata al punto giusto per poter così produrre più di quanto è consentito. Tale posizione e’ stata ribadita in questi giorni in relazione alle riunioni sul tema in corso a Bruxelles e verrà sostenuta in novembre nella seduta ufficiale dell’OMS chiamata a decidere sul tema. Durante il tavolo, e’ stato inoltre riferito come, sul versante degli accordi con le manifatture, il Ministero delle politiche agricole abbia attivato prima della pausa estiva una serie di incontri con le manifatture operanti in Italia, finalizzato a verificare le condizioni per il rinnovo degli accordi bilaterali al fine di sostenere il percorso strategico di approvvigionamento e di riqualificazione che dovrà affrontare l’intera filiera. Il Ministero ha attivato singoli rapporti bilaterali con le Manifatture per la predisposizione dei testi con l’obiettivo di giungere alla loro definizione finale e sottoscrizione per inizio novembre. ne del tabacco – ribadiamolo: la dipendenza certificata come la più mortale – , il Governo non impone il suo sigillo anche sulla cannabis? Se è vero che in questo momento il problema principale è il bilancio di Stato, perché non seguire l’esempio della California? Li, la legge che verrà votata il 2 novembre e deciderà la legalizzazione, prenderebbe – come si suol dire – due piccioni con una fava: risanando il deficit che ha prosciugato le casse statali, risolverebbe allo stesso tempo il problema dell’affollamento delle carceri. Da noi, oltre che a sanare queste due piaghe, che sono entrambe esiziali sia in termini di costi di gestione che in senso più ampiamente sociale, un’eventuale legalizzazione andrebbe a colpire al cuore le mafie, che con il traffico di stupefacenti si autofinanziano e riciclano contante; risolverebbe le contraddizioni insite alla libertà di cura esonerando poi il sistema sanitario dai costi di importazione; incentiverebbe la corretta informazione sull’uso e l’abuso delle droghe ricreative e, infine, ridurrebbe in modo importante l’incidenza del fumo tra le generazioni più giovani. Queste infatti, tentate in primo luogo dalle “bionde” – più politically correct e socialmente accettabili – creano danni fisici che la marijuana invece non produce nemmeno in caso di consumo per inalazione. Se è vero che in questo momento il problema principale è il bilancio di Stato, perché non seguire l’esempio della California? Quindi, da quello che possiamo intendere, la crisi economica ha colpito anche questo settore dell’industria al punto che le varie lobbies hanno pensato di far pressione sull’istituzione preposta – il Ministero delle Politiche agricole appunto – per far si che i limiti imposti vengano aggirati in nome del profitto. Profitto che fa gola sia ai signori del tabacco che, come già detto sopra, al nostro erario, sempre più scarno e perciò continuamente bisognoso di nuove entrate. Se infatti il continuo aumento del prezzo delle sigarette ci viene propinato come un incentivo a smettere, in realtà questo è applicato in visone del fatto che i fumatori abituali non smetteranno ma al massimo, per risparmiare, migreranno verso altre marche meno costose; anche in quel caso però il monopolio riscuoterà la sua quota di guadagno. Viene perciò spontaneo farsi una domanda: se davvero il monopolio è una risorsa così fondamentale per l’economia di Stato perché, invece di incentivare la produzio- Ma, come premesso all’inizio di questo noioso articolo, abbiamo la sfortuna di essere nati in un paese che culturalmente rifiuta qualsiasi novità che vada in contrasto con i principi antiquati e ormai privi di senso di quella che ci dicono essere la collettività. Perciò è necessario concludere che lo stesso Stato che per costituzione dovrebbe “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art. 3), preferisce farli ammalare caricandosi dei costi sociali connessi, piuttosto che indirizzarli verso il benessere e la legalità. 45 SHOP REVIEWS Hemporium, Vicenza dotti che ci danno più soddisfazione comunque sono gli articoli per fumatori, visto che hai sempre a che fare con clienti molto simpatici. In che cosa è specializzato il tuo negozio? Il negozio é specializzato in prodotti per la coltivazione in generale, articoli per fumatori come pipe,bong,narghi lea,pharafenlia,etc. semi di vario tipi, da orto da fiore e piante esotiche. Poi abbiamo cosmetici e creme, prodotti da bagno a base di olio di canapa, abbigliamento in canapa, cotone biologici e chi più ne ha più ne metta. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Il nostro” progetto o sogno” è riuscire a far si che la “CANAPA” sia libera in tutto il “MONDO”, ma ad essere sinceri la vedo ancora dura!!! Nell’Italia del nord est nella periferia di Padova esiste un negozio che offre ai suoi clienti, professionalità, cortesia e soprattutto un angolo dove rilassarsi e gustarsi ogni momento con tranquillità. Il conformismo della vita quotidiana per dire un parolone, o lo stress per farsi capire, rimane fuori dalla porta. Hemporium di Davide e Irene rappresenta un posticino a parte di quella provincia italiana spesso chiusa su se stessa, senza mai veramente vedersi, e paurosa dei cambiamenti che giungono dall’Europa e dall’estero. Per non parlare di canapa ovviamente.. Da quanti anni sei nel business e cosa ti ha spinto a cominciare? Abbiamo questa attività da circa 9 anni e quello che ci ha spinto ad aprire è stata la passione per questa pianta e i suoi molteplici usi. Pensando che con questo lavoro avremmo avuto molte possibilità di sconfiggere Amanito, Trento Alle pendici del monte Bondone, nel cuore di Trento a due passi dal Duomo e dall’Università, Alberto ha aperto da due anni un negozio davvero interessante. Head shop, grow shop e tanto altro in un locale giovanile con un’atmosfera che non tradisce certo le attese, anche quelle dei più scettici. Amanito rappresenta uno spazio dove i giovani di Trento e provincia e tutti gli appassionati fumatori di passaggio possono trovare tutto l’assortimento migliore di oggettistica specializzata per fumatori, dalla A alla Z. Tutto quello che conoscete e tutto quello che non avevate mai visto, tutto quello di cui avete sentito solo parlare e quello che nemmeno potevate immaginare, il tutto condito da professionalità e molta attenzione per tutti i clienti. Amanito si trova anche su Facebook da dove Alberto riesce a seguire tutti i clienti, i più lontani e quelli che necessitano di spiegazioni in diretta web. Da dove nasce la tua passione per il lavoro che svolgi e come hai deciso di cominciare proprio in questo ramo? Ho sempre avuto la passione della coltivazione e del mondo della natura, dove si possono trovare tante risposte che veramente hanno molto da insegnarci. A questa passione iniziale si aggiunge quella per i prodotti alternativi, che con la loro esoti- l’ignoranza che impera attorno a questa pianta e riacquistare un po’ più di conoscenza e di cultura, che abbiamo perso, o meglio dire che ci hanno fatto perdere negli anni. Quali sono i tuoi prodotti di punta e quelli che ti danno più soddisfazione? Ci sono vari prodotti che vanno per la maggiore è difficile dire quali, anche perché è un campo molto vasto e il discorso è un po’ complesso. I pro- cità e un po’ di immaginazione ti mettono in contatto con il mondo aldilà di queste montagne, permettendoci di sognare e interrogarsi al di fuori della vita quotidiana. Nello specifico ho cominciato in un grosso magazzino del settore ed avendo sempre avuto la volontà di intraprendere un’attività mia ed essendo consapevole che un mercato in crescita come questo potesse offrire degli sbocchi interessanti, ho deciso di lanciarmi in un lavoro che unisce la voglia di sperimentare in prima persona all’esperienza e la competenza maturate durante gli anni sul campo. Cosa offre il tuo negozio e quali sono i prodotti più interessanti per i tuoi clienti? Il mio obiettivo principale è quello di creare un rapporto di fiducia con Hemporium Strada statale 11 padana superiore n.279 Vicenza. Orario di apertura:dal lunedì al venerdì 15.00/ 19.30 Sabato: 11.00/19.00 Per informazioni: [email protected] la clientela, senza soffermarsi ad un semplice rapporto formale tra commerciante e cliente. Nel negozio siamo specializzati negli accessori per fumatori e siamo punto Rizla ufficiale per Trento. Come accessori per fumatori quindi, ne abbiamo di tutti i tipi e per tutti i gusti, anche per i più raffinati. Tutti i tipi di bong, pipe di ogni dimensione e forma, chilum e poi ovviamente gli strumenti per il giardinaggio, tutto il necessario, sia per il principiante sino a soddisfare le esigenze più specifiche dei professionisti più navigati. Inoltre disponiamo di abbigliamento londinese, piercing, dilatatori e accessori di ultima tendenza per il mondo dei giovani. Insomma tutto, escluso, prodotti consumabili. Cosa ti aspetti dal futuro e quali sono i tuoi progetti? Non lo so sinceramente, come ti ho detto, visto il momento politico di deriva proibizionista e disinformazione di massa, il futuro per questo genere di cose non mi sembra molto roseo. Comunque, confidando nella buona volontà e nella voglia di fare bene per me ed i miei clienti, continuo a sperare sempre. Quindi vi aspetto tutti in Via Cavour 32 in pieno centro a Trento. Amanito Via Cavour 32 (vicino piazza Duomo) Trento. Orari: lunedì 14.00-19.00 Da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.00- 19.00 46 SHOP REVIEW / INDICE PUBBLICITÀ / COLOFON BCN Diesel Kannabia Seeds Di Suburban Ambiente: Metodo: Substrato: Nutrienti: 600w HPS super-cropped cocco Canna, Rhizotonic, Piranha, Voodoo, PK 13/14 Tempo di crescita: 4 settimane Tempo di fioritura: 9 e 11 settimane Struttura della pianta: varia, Diesel - Malawi Struttura della cima: varia, Diesel Malawi Fragranza: pungente Taste: dolce Effetto: arioso Resa: media I semi BCN Diesel sono arrivati direttamente da Kannabia Seeds. I semi erano femminizzati, in confezione da 5. Un seme non è germogliato nel cocco, ma gli altri 4 sono germogliati bene. Le pianticelle sono state travasate in vasi di cocco da 15 cm a 2 settimane con aggiunta di Piranha, Voodoo Juice e Rhizotonic. Dopo altre 2 settimane le piante sono state trapiantate di nuovo in vasi più grandi da 20 litri di cocco per 10 giorni, perché si radicassero. Le piante sono state messe poi in ciclo 12/12 per la fioritura. La BCN Diesel è cresciuta bene dall’inizio e le piante hanno risposto bene alla tecnica super-crop- Northern Light Royal Queen Seeds Di Di Mr Mash Ambiente: Luce del sole / 400w HPS con Diamond shade reflector Metodo: SOG Substrato: Concime Canna Professional Nutrienti: Te di Guano fatto in casa Tempo di crescita: 3 settimane Tempo di fioritura: 7 - 8 settimane Struttura della pianta: corta, foglie larghe Struttura della cima: compatta, pilucchi bianchi spessi Normalmente non coltiviamo semi femminizzati ma abbiamo coltivato la Northern Lights molte volte e volevamo fare una coltivazione di prova della Northern Light di Royal Queen Seeds. Ci sono voluti due semi della confezione. Li abbiamo coltivati in un piccolo contenitore di concime Canna Professional, li abbiamo coperti e ping. Una delle piante aveva foglie più grosse. Era corta con cime compatte ed è stata pronta per il raccolto dopo 9 settimane di fioritura. Le altre 3 piante avevano più Malawi, quindi ci hanno messo più tempo. Sono state lasciate a maturare prima del raccolto. Due delle piante ricordavano molto la Diesel con una copertura di pilucchi arancione spessi e una fragranza piacevole. L’altra pianta aveva punte aguzze con più Malawi. È diventata verde e grigia una volta potata. Tutte le piante avevano un aroma pungente con una fragranza incredibile durante il ciclo di fioritura e quando sono state essiccate. Le piante sono state appese per un periodo tra i 10 giorni e le 2 settimane in un ambiente con circolazione d’aria per essiccare. Le piante di 11 settimane con più Malawi erano ancora fruttate. La resa delle 4 piante è stata migliore della media. La parte superiore era bella su tutte e 4 le piante, ben formate, con cime più dense alla base. Quando fumata, è stata più dolce la pianta di 9 settimane. Le altre 3 avevano un tocco di dolcezza derivante dalla Diesel. Nel complesso buone piante da coltivare e fumare. L’effetto è arioso. Indice pubblicità Nome Amanito Atami Barney’s Big Budda Buddha Seeds Bank Chacruna Delicious Seeds Dinafem Seeds Dinafem Seeds Ed Rosenthal Fral Fronte del Porto Grow Hemp Shop Amsterdam Growerplanet Growshop Area 51 Hemp Passion Hemp Passion Hemporium IL Canapaio Ducale IL Giardino Idroponico It Grow Jorge Cervantes Katsu L’Hempirico Mycologics Mysticanza OP Papirna Procare Professional Seeds Royal Queen Seeds Strain.it Sweet Seeds World of Seeds Colofon Pagina 41 48 8 24-25 5 24-25 2 1 17 29 41 24-25 24-25 1 24-25 1 13 24-25 24-25 41 32 20 41 24-25 41 24-25 37 41 37 10 41 47 32 L’imperdibile SSIT 1/11 esce il 14 gennaio 2011 messi in un luogo caldo. Far germogliare i semi non sempre è facile senza l’utilizzo di luci artificiali, ma le pianticelle di Northern Light di RQS sono cresciute bene mentre gli altri semi non l’hanno fatto. Una delle NL RQS è diventata più alta e più sottile rispetto all’altra. La pianticella più sottile è stata tolta dal vaso. Questo ha lasciato alla pianta più sana, più corta e più grassoccia tutto il vaso. La Northern Lights è una pianta a fioritura rapida con un metabolismo veloce. Dato che la NL RQS era femminizzata è stato possibile trapiantare la pianticella in un vaso più grande di concime prima, dopo che erano spuntate solo poche foglie. In questo modo il sistema radicolare si è sviluppato bene nel vaso più grande prima della fase di fioritura. La pianta è stata alimentata con te di guano, estratto di alghe e composto di vermi in circa 1.2 EC nella fase vegetativa e 1.6 EC in fioritura. L’alimentazione è stata sempre diversa della lettura sul misuratore per evitare eccessiva nutrizione. Con cinquesei internodi la pianta è stata messa in ciclo 12/12 sotto una fonte 400w HPS utilizzando un riflettore Diamond shade. In generale la struttura era quella tipica della Northern Lights che abbiamo colti- vato in precedenza con metodo SOG. A predominanza Afgana con una piccola influenza di Thai nelle foglie. Il colore smeraldo scuro era familiare e le foglie erano grassocce e spesse su questa pianta sin dall’inizio. Dalla prima alla quarta settimana in ciclo 12/12 la pianta è cresciuta lentamente, all’inizio. Tuttavia alla terza settimana ha cominciato a svilupparsi una fragranza pungente. Entro la quinta settimana l’odore di “skunk” ha superato l’aroma delle altre piante (tutte sativa) della coltivazione. I rami laterali della NL RQS sono cresciuti un po’ e i fiori hanno cominciato a sviluppare gruppi compatti di pilucchi bianchi spessi. Dopo la quinta settimana alla pianta è stata somministrata solo acqua fredda, poco a poco e con frequenza. Forzata in fioritura in stile SOG, la pianta è arrivata a un’altezza di oltre 60 cm. Sarebbero cresciute di più con una fase vegetativa un po’ più lunga e probabilmente con una nutrizione più corposa durante il ciclo di fioritura. I fiori erano molto appiccicosi e avevano una fragranza dolce quando sono state raccolte dopo 7-8 settimane. La cima principale si era gonfiata a sufficienza per iniziare a raccogliere la pianta. La cima principale è stata tagliata prima Soft Secrets Italia è pubblicato da: Discover Publisher BV P.O. Box 362, 5460 Veghel, Paesi Bassi Tel: 0031.73.549.81.12 Fax: 0031.73.547.97.32 e-mail: [email protected] Editore: Cliff Cremer Collaboratori: Ed Rosenthal, Franco Casalone, Jorge Cervantes, Enrico Fletzer, Monsignor Jose Maria, Claudio B., Giovanna Dark, Davide Calabria, Sicktoy, Carlos Rafael Esposito e tanti altri. Traduzioni: Valefizz Indirizzo redazione: Soft Secrets Italia PoBox 17250, 1001 JG Amsterdam, Paesi Bassi E-mail: [email protected] Sito internet: www.softsecrets.nl Pubblicità: [email protected] Soft Secrets Italia non intende in alcun modo incentivare condotte vietate. Tutte le informazioni contenute sono da intendersi ai fini di una più ampia cultura generale. La redazione e i collaboratori non si assumono nessuna responsabilità per un uso imporprio delle informazioni contenute nella rivista. L’editore e i distributori non sono da intendersi implicitamente d’accordo con i contenuti pubblicati. Nessun contenuto di questa pubblicazione può essere copiato o riprodotto in alcun formato senza autorizzazione degli editori. per consentire a quelle inferiori di crescere meglio. I fiori inferiori hanno sviluppato un contenuto maggiore di resina con una fragranza di hash e il sapore è diventato anche più forte la settimana successiva. La pianta aveva una forte fragranza quando è stata appesa, ma questa fragranza è scomparsa dopo l’essiccatura. Quando sono state potate, le cime avevano una fragranza molto fruttata, una volta sminuzzate nelle rizla. Eravamo abbastanza in dubbio sulla coltivazione di semi femminizzati ma la Northern Light di RQS è cresciuta bene, senza dare segni di ermafroditismo o senza fiori anormali. La qualità finale era al di sopra della media e fumarla era rilassante, ma abbastanza forte allo stesso tempo: sapore piacevole e fruttato delle cime. Nel complesso la Northern Light di RQS è un ceppo d’indica che saremo felici di coltivare nuovamente in futuro! LQIR#LJURZLW 7 LQIR#KRUEL]FRP 7 VWDII#LGURSRQLFDLW 7 LQIR#LQGRRUOLQHFRP 7