Lo spettacolo è stato sostenuto, per la sua messa in scena in un Teatro prestigioso, come il Parioli, dal Ministro della Giustizia On. Clemente Mastella e dal Capo del Dipartimento Compagnia Teatrale Stabile Assai della Casa di Reclusione di Rebibbia dell’Amministrazione Penitenziaria Ettore Ferrara. Ringraziamenti Al Maestro Maurizio Costanzo e ai professionisti del teatro Parioli, al Tribunale di Sorveglianza, alla Direzione Generale Detenuti e Trattamento del DAP, al Provveditorato Regionale del Lazio, al Direttore della Casa di Reclusione di Rebibbia Stefano Ricca, agli operatori del trattamento e della sicurezza di Rebibbia. Associazione Voci Dal Mondo “e…” La Direzione Nazionale dell’AICS, rappresentata dal Presidente Bruno Molea, l’Istituto per lo Studio delle Psicoterapie del Prof. Filippo Petruccelli, l’IPA rappresentato dal Professore Enrico Fantauzzi, il Consorzio Artemisia rappresentato da Pietro Rossi, che ha di Antonio Lauritano e Antonio Turco curato la diffusione dell’iniziativa, l’associazione Il Gruppo Libero editrice di nonsolochiacchiere, l’AICS Rino Gaetano e EdilVerde, hanno sostenuto la realizzazione dell’evento. La Compagnia Stabile Assai Roma, 15-20 gennaio 2008 TEATRO PARIOLI La Direzione della Casa di Reclusione di Rebibbia e la Direzione Nazionale dell’AICS in collaborazione con l’Istituto per lo Studio delle Psicoterapie e il Consorzio Sociale ARTEMISIA presentano “e…” di Antonio Lauritano e Antonio Turco con il contributo di Gaetano Campo e Massimo Tata I temi dello spettacolo Il nuovo spettacolo della Compagnia “Stabile Assai” della Casa di Reclusione di Rebibbia, la più antica delle compagnie teatrali penitenziarie italiane, narra la storia dell’ultima partita di un torneo di calcio che si svolge all’interno di un carcere, con la squadra locale, in lotta per la vittoria finale, contro una rappresentativa che viene dal mondo esterno. Questo “Finale di partita”, che si svolge in una area di rigore, ha come protagonista Massimo, il portiere, che, il giorno successivo, uscirà definitivamente dall’Istituto di pena dove è rimasto molti anni. Massimo compirà due parate importanti che salveranno temporaneamente il risultato. Alle due parate corrisponderanno due incontri simbolici, con la madre e con gli amici che non lo hanno abbandonato e che rappresentano due vicende positive della sua esistenza. Massimo subirà, poi, due reti. A queste azioni negative corrisponderanno l’incontro con la moglie, che lo ha lasciato, per non avergli mai perdonato l’aborto della figlia, cui l’ha costretta, e il rapporto con il padre della sua vittima che ha atteso, da sempre, questo momento. Sul risultato di parità, all’ultimo minuto, l’Arbitro, imparziale, fischierà un rigore. Con una figura irreale, che torna dal suo passato, Massimo avrà un ultimo incontro. Dalla sua capacità o meno di parare il rigore dipenderà il futuro della sua complessa vita. Il tiro parte. “e…” Gli Autori Il testo è stato composto dal regista di RAI Utile Antonio Lauritano e dall’educatore Antonio Turco, con il contributo dei detenuti Gaetano Campo e Massimo Tata. Hanno sostenuto il lavoro di coordinamento l’aiuto regista Terry Gisi, la direttrice artistica del Coro Voci dal mondo Monia Ruggeri e l’attrice Caterina Venturini,. I brani musicali sono stati selezionati dal direttore artistico della Compagnia Antonio Turco, che ha scritto, inoltre, alcune canzoni dello spettacolo e dai musicisti Roberto Turco dell’Associazione “Rino Gaetano” dell’AICS di Velletri e Maurizio Catania del gruppo etnico Unnaddarè. Un ringraziamento particolare va a Riccardo Cucchi, “voce storica”di Tutto il calcio minuto per minuto, che ha fornito il commento alle fasi della partita. La storia della compagnia “Stabile Assai” E’ la più antica compagnia teatrale penitenziaria italiana. E’ stata fondata dall’educatore Antonio Turco. Il 5 luglio 1982 è la data di esordio: al Festival di Spoleto con la messa in scena di "Sorveglianza Speciale" di Jean Genet. Da allora, a differenza di molte altre compagnie penitenziarie, la "Stabile Assai" si è caratterizzata per la stesura di testi del tutto inediti, dedicati ai grandi temi dell’emarginazione, come l'ergastolo (“Fine pena mai”) la follia (“Nella testa un campanello”), la questione meridionale (“Carmine Crocco”, uno spettacolo rappresentato ben 32 volte in tutta Italia), la integrazione interetnica (“Nessun fiore a Bamako”). Il 20 aprile 2007 ha ottenuto, dalle mani del Maestro Maurizio Costanzo, la Palma dell’Eccellenza del Premio Cardarelli a Tarquinia, come migliore produzione di teatro sociale dell’anno. Lo spettacolo “Tutti i colori della notte”, premiato per l’occasione, è stato rappresentato per la prima volta alla presenza del Ministro Mastella all’indomani dell’entrata in vigore dell’indulto. Gli Attori Recitano in questo spettacolo alcuni attori storici della compagnia: Gaetano Campo, Massimo Tata e Carlo Fanelli. Attualmente la compagnia è integrata da Emanuele Nalli, Marco Valeri e Bob Abbah. Il gruppo si è avvalso della partecipazione delle attrici professioniste Caterina Venturini, Silvia Venti, Barbara Brizzi e dell’attore Alessandro Morbidelli, oltre che della studiosa di teatro sociale Patrizia Spagnoli. La particolarità della compagnia è quella di vedere in scena anche agenti di polizia penitenziaria come Rocco Duca e Adriano Romani. I Musicisti Anche il gruppo musicale si avvale di artisti di professione, come Terry Gisi voce, Lucio Turco batteria, Antonio Lauritano piano elettrico e voce, Alfredo Intagliato sax tenore. Per l’occasione saranno presenti il bluesman Marcello Convertini, il percussionista e cantante degli Unnaddarè Maurizio Catania e il chitarrista Tony Perucatti. Antonio Turco, chitarra elettrica e voce, Daniele Rossini, basso, e Roberto Turco, chitarra e voce fanno parte di “Terapia d’urto”, la cover band che accompagna gli spettacoli della compagnia. Il coro polifonico Voci dal mondo è diretto dal Maestro Monia Ruggeri. Regia di Antonio Lauritano.