ambienti deltizi ospitano il cinghiale, lo sciacallo e il cervo rosso. La tigre del Caspio è estinta: l’ultimo esemplare di questa sottospecie venne ucciso nel delta dell’Amudarja nel 1972. Sui rilievi orientali vive, assieme allo stambecco siberiano, alla lince, al lupo, al cinghiale e all’orso bruno, un’altra specie minacciata dall’uomo: il leopardo, cacciato per la sua pelliccia. Diverse specie di uccelli abitano le steppe e i rilievi, tra le quali il fafiano, il tetraone, la pernice, il falco, l’aquila e l’avvoltoio. L’anatra, l’oca e altri uccelli migratori si fermano nella Piana di Ustjurt. Lago d’Aral L’isolato capoluogo della Repubblica Uzbeka del Karakalpakistan si trova 166 m a nord-ovest di Urgench, molto oltre la portata di quasi tutti gli autobus turistici. Nukus karakalpako “Nökis”, una città tranquilla con viali alberati. E’ l’accesso al Lago d’Aral che sta velocemente scomparendo e ospita un notevole museo d’arte che per alcuni viaggiatori merita il faticoso viaggio. L'Aral (in russo Aralskoje More, in kazako Арал Теңізі) è un lago salato di origine oceanica, situato alla frontiera tra l'Uzbekistan (nel territorio della repubblica autonoma del Karakalpakistan) e il Kazakistan. Erroneamente è chiamato mare d'Aral, poiché possiede due immissari ma non ha emissari che lo colleghino all'oceano. Il Mar d’Aral nel 1987 era diviso in due e la sua frontiera da quel tempo oscillava tra l’ovest dell’Uzbekistan e sud del Kazakstan. Negli ultimi 30 anni, il livello dell’Aral è diminuito di circa 15-16 metri e la riva è andata via per decine di kilometri. La quantità dell’acqua, portata in Aral da Amu-Darya e Syr-Darya, sta diminuendo di anno in anno. Adesso, è 8,3 km cubi, rispettivamente, 30 anni fa l’Amu-Darya da solo portava 50 km cubi. La tabella d’acqua dell’Aral è stata ridotta di 5 volte da allora. La Natura d' Uzbekistan Flora e fauna Oltre i due terzi del territorio sono desertici o presentano una vegetazione erbosa e cespugliosa tipica della steppa. Parte dei boschi originari di castagni è ancora presente alle altitudini medio-basse; salendo si incontrano l’abete rosso, il larice e il ginepro. L’olmo e il pioppo sono diffusi lungo le rive dei fiumi, assieme a fitti cespugli chiamati tugai. Nelle steppe vivono, oltre alla Saiga tatarica, un’antilope a rischio d’estinzione, il capriolo, il lupo, la volpe e il tasso. Tipica del deserto di Kyzylkum è una lucertola gigante che può raggiungere la lunghezza di 1,60 m; diffusi anche diversi roditori. Gli Il fiume Syr-Darya Il Syr-Darya è un fiume dell'Asia centrale, conosciuto dai greci come Jaxartes o Yaxartes. Nato dalla confluenza dei Kara Darya e Naryn nelle montagne del Tien Shan, il fiume attraversa tutto il Kirghizistan, la parte orientale dell'Uzbekistan e quella meridionale del Kazakistan fino al Lago d’Aral per un totale di circa 2.200 km. Nel suo lungo corso, il Syr Darya fornisce l'acqua per irrigare la zona dell'Asia Centrale con le migliori coltivazioni di cotone. Un complesso sistema di canali artificiali, costruiti nel XVIII secolo dal Khanato di Kokand, circondano il letto del fiume in tutte le regioni che attraversa. La portata d'acqua e detriti del fiume era così abbondante che dal 1847 al 1900 si è osservato un aumento della superficie del suo delta di ben 33 Kmq. Il massiccio aumento dell'irrigazione durante il governo sovietico ha contribuito a causare il disastroso ritiro del Lago d'Aral: il fiume, per molto Pag: 1 tempo, non è arrivato neanche sfociare nel lago poiché tutta l'acqua veniva prelevata per irrigare i campi di cotone. I governi dei paesi attraversati dal Syr Darya non sono ancora riusciti a fare fronte a questa situazione, che ha ridotto alla miseria le popolazioni che vivono sulle rive del Lago. Solo in tempi recenti le autorità Kazake hanno messo in opera alcuni lavori di ottimizzazione che ha riportato il fiume (seppur in misura ridotta) a sfociare nel PiccoloAral. Il nome Syr Darya è abbastanza antico, ma è stato accettato in Occidente solo all'inizio del Novecento, sostituendo l'antico nome greco. Questo fiume era il confine più a nord dell'impero di Alessandro Magno. Lungo il suo corso, fu fondata la città di Alessandria Eschate (oggi Chodjend) nel 329 a.C. Il fiume Amu-Darya L' Amu-Darya (anche Amudarya, Amudar'ya, Darya vuol dire "mare" in persiano e Amu significa "fiume" in turco, in tagico Амударё - Amudaryo), è un fiume dell'Asia centrale. La sua lunghezza totale è di 2400 chilometri ed è navigabile per oltre 1450 chilometri. Nell'antichità classica, era conosciuto con il nome di Oxus in greco. La sorgente si trova nelle montagne del Pamir. Inizialmente prende il nome di fiume Pamir, parte da Zorkul, scorre verso est fino a Ishtragh. Lì gira verso nord e poi verso est nord-ovest attraverso l'Hindu Kush con il nome di Pjandž, marcando il confine tra Afghanistan e Tagikistan e successivamente quello tra Afghanistan e Uzbekitn per circa 200 km, fino a passare da Termez. Seguendo il confine tra Afghanistan e Turkmenistan per altri 100 km prima di entrare in Turkmenistan presso Kerki. Come Amu Darya, il fiume scorre attraverso il Turkmenistan da sud a nord, passando Turkmenabad e segnando il confine tra Turkmenistan ed Uzbekistan da Khalkabad. Si divide poi in molti corsi d'acqua che formavano il delta che sfociava nel lago d’Aral, passando Urgench, Dashoguz e altre città, ma, a causa dell'abbassamento del livello del lago il fiume ora non riesce a raggiungerlo e si perde nel deserto. Questo è dovuto anche alla diminuzione della portata del fiume stesso; infatti l'uso di acqua dell'Amu Darya per irrigazione è stato uno dei fattori principali nel restringimento del lago d'Aral iniziato alla fine degli anni ‘50. Il più grande dei canali che deviano l'acqua dell'Amu Darya è il canale del Karakum. Il canale, che corre dall' Amu Darya fino al Mar Caspio attraverso il Turkmenistan è il principale responsabile della carenza d'acqua che il fiume patisce nel suo Delta. Esso è infatti il più grande canale artificiale di irrigazione al mondo per portata d'acqua. Progettato negli anni ‘40 ma i suoi lavori non iniziarono prima del 1954. Documenti storici affermano che in differenti epoche il fiume è sfociato nel lago d'Aral (da sud), nel Mar Caspio (da est) o in entrambi, così come il Syr Datya (chiamato Jaxartes dagli antichi greci). Il fiume Zeravshan Il fiume Zeravshan o Zarafshan, che significa «colui che sparge oro», nonostante sia più piccolo e meno conosciuto dei due grandi fiumi dell'Asia centrale, l'Amu-Darya (o Oxus) e il Syr-Darya (o Jaxartes), è molto più importante di questi ultimi per l'irrigazione della regione. Il suo nome significa «dispensatore d'oro» in persiano e si riferisce alla presenza di sabbie aurifere nel corso superiore del fiume. Era conosciuto dagli antichi greci come Polytimetus. La catena dello Zeravshan o montagne Zeravshan corre a sud del fiume. Raggiungono un'altitudine di 5630 metri. Nasce sulle pendici del Pamir, in Tagikistan, a 39,30° N 70,35° E, e scorre verso ovest per 300 km, attraversando Penjikent prima di entrare in Uzbeistan a 39,32° N - 67,27° E, dove devia verso ovest-nordovest, attraversando la leggendaria città di Samarcanda, dipendente interamente dall'oasi che questo fiume ha creato, finché non curva ancora a sinistra a nord-ovest di Navoi per svoltare verso sudovest, oltrepassando Bukhara prima di disperdere le sue acque nel deserto oltre Karakul, e non raggiungendo quindi l'Oxus, di cui era in precedenza un affluente. Zeravshan è anche una città dell'Uzbekistan. Il Pamir Il Pamir (chiamato anche Bam-i Dunya, in cinese Congling o ancora montagne della cipolla) è una regione fisica dell'Asia centrale, situata su un altopiano di circa 100000 km² e compreso tra i 3000 e i 4000 metri sul livello del mare. Si trova al sud del Tien Shan e a nord del Karakorum, del Kunlun, dell'Hindu Kush. Il suo territorio è diviso tra il Tagikistan (in particolare con la regione del Gorno-Badakhshan), l'Afghanistan, il Kirghizistan, il Paistan e la Cina. È orlato da catene montuose la cui vetta più alta è il Kungur (7719 m); seguono il Muztagata (7546 m), il picco Ismail Samani (7495 m) e il picco dell’Indipendenza (7134 m). Il Pamir è percorso dagli affluenti del Pjandž (a sua volta affluente dell'Amu-Darya) e caratterizzato da molti laghi, tra cui il Karakul. Inoltre, sono presenti alcuni ghiacciai, tra cui il Fedcenco (lungo 72 km). Il clima è alpino, con estti corte e fresche e inverni lunghi e rigidi con scarse piogge. La vegetazione è tipica della steppa e il territorio è coperto per la maggior parte dell'anno dalla neve. Questa regione è scarsamente abitata: la popolazione è formata da Pamiri, Tagiki e Kirghisi, che vivono delle miniere di carbone e allevamento di ovini. Negli anni sessanta sono stati scoperti dei depositi di clinohumite (una gemma) che sono rimasti gli unici al mondo fino alla scoperta di un altro deposito nella penisola di Taymyr nel 2000. Un tempo attraversato dalla Via della Seta, oggi il Pamir possiede le due autostrade più alte del mondo: l'autostrada del Karakorum (che collega il Pakistan alla Cina) e quella del Pamir (che collega il Tagikistan al Kirghizistan). Pag: 2 Il lago Issyk-Kul Il lago Issyk-Kul, situato nel Kirghizistan essenzialmente un enorme bacino pieno d'acqua incastonato fra i monti Küngey Alatau a nord e i Terskey Alatau a sud, che insieme formano il braccio settentrionale della catena del Tian Shan. Il nome significa «lago caldo». La grande profondità dello specchio d'acqua, unita all'attività geotermica e ad una scarsa salinità, fa sì che il lago non geli mai; il suo effetto moderatore sul clima della regione insieme alle abbondanti precipitazioni lo hanno reso nel corso dei secoli una sorta di oasi. Con un'estensione di 170 km in lunghezza e 70 km in larghezza e una profondità massima di 695 m, l'Issyk-Kul è il secondo più grande lago alpino al mondo dopo il lago Titicaca in Sudamerica. La parte settentrionale del lago ha acque poco profonde e rive piatte e sabbiose, mentre la porzione meridionale è bordata da sponde ripide e rocciose che si affacciano su acque profonde. L'area attorno all'estremità occidentale è arida e spoglia, mentre l'estremità orientale riceve numerose precipitazioni grazie alle masse d'aria che raccolgono l'umidità del lago e quindi si elevano sulle montagne. Numerosi corsi d'acqua si gettano nel lago lungo i 600 km della sua linea costiera ma non c'è alcun emissario e di conseguenza l'acqua è leggermente salata. Questo, unito ai fenomeni fisici delle acque molto profonde e a una modesta attività geotermica sotterranea, fa sì che l'acqua non geli mai. Alcuni sostengono che il livello del lago si sia periodicamente alzato e abbassato nel corso dei secoli, inondando antichi insediamenti lungo la costa. Nonostante le fluttuazioni, le prove geologiche indicano che, nel lungo periodo, il livello dell'acqua è calato. Nessuno sa spiegarne il motivo, anche se può aver influito l'interruzione degli immissari per favorire l'irrigazione. All'estremità settentrionale del lago sono stati rinvenuti manufatti di quella che è chiamata la città sommersa di Chigu, che risale al II secolo a.C. L'insenatura di Mikhaylovka nei pressi di Karakol sembra sia stata formata da un terremoto e vi si possono scorgere i resti di un villaggio. Dopo che i primi esploratori e gli ufficiali dell'esercito dello zar contribuirono a portare il lago sulle cartine della Russia, ripetute ondate di immigranti vi si riversarono fondando cittadine dagli edifici bassi, tranquille e operose. Oggi slavi e kirghisi vivono in comunità numericamente quasi equivalenti nelle principali città affacciate sul lago. Lungo la sponda settentrionale è concentrata la maggior parte della popolazione, le strade sono in condizioni migliori e ci sono diversi sanatori. Al contrario, la sponda meridionale offre maggiori possibilità di visitare aree poco frequentate. Karakol è l'epicentro turistico di Issyk-Kul. Il lago Aydar-Kul La lunghezza totale di lago Aydar-kul è più di 200 km, e larghezza 40 km. Lago comincia dall fiume di SyrDarya nel regione di Tashkent e finita nel deserto di regione di Navoi, davanti a montagni di Nurata. Dapertutto si trovano prati smeraldini con tulipano e papavero rosso. Straordinari, bei paesaggi si può vedere tra le sabbie e il bacino del lago Aydar-kul. Il deserto del Karakum Il deserto del Karakum (anche Qaraqum) si estende in Asia centrale ed essenzialmente nel Turkmenistan, del quale occupa circa il 70% della superficie. Il suo nome significa "le sabbie nere". Caratteristici di questo deserto sono i takyr, particolari conche di notevoli dimensioni separate da dune generate dai venti che spirano con forza nella regione. La depressione di Unguz divide il Basso Karakum da un altopiano a sudest. La vegetazione è limitata a qualche arbusto come il saksaul e l'acacia delle sabbie. Il deserto del Kizilkum Il deserto del Kizilkum (anche Kyzyl Kum e Qyzylqum) è un ampio deserto che si estende tra Kazakistan e Uzbekistan, in Asia centrale. Il suo nome significa "le sabbie rosse". Il territorio è costituito per la maggior parte da una piana coperta di dune sabbiose. Il principale centro abitato della regione è Bukhara. Importanti per l'economia sono i giacimenti minerari, in particolare oro, uranio, alluminio, rame, argento, petrolio e gas naturale. Pag: 3