L’Asia centrale
Dalle dominazioni mongole e turche alla CSI
L’Asia centrale è stata abitata fin dall’antichità da
popolazioni nomadi; tra queste ricordiamo i mongoli.
Fu unificata dall’imperatore turco Tamerlano e poi
venne divisa in tanti piccoli regni. Nel 1922 questi
regni entrarono a far parte dell’URSS. Attualmente
sono indipendenti nell’ambito della CSI.
Un ampio territorio arido
L’Asia centrale si estende tra il Mar Nero e la Cina.
Presenta due aree montuose. A ovest si trova la zona
del Caucaso. Ad oriente si estendono i rilievi del Pamir e del Tian Shan. Tra le aree montuose si
trova il Bassopiano Turanico. Questa zona si affaccia sul Mar Caspio, un bacino di acqua salata,
considerato il lago più grande del mondo, non avendo sbocchi sul mare. Il lago principale è il lago
d’Aral, nel Bassopiano Turanico. I fiumi principali sono l’Amudarja e il Syrdarja. Il paesaggio è
arido. Il clima è continentale. Lungo il Mar Caspio è mediterraneo.
Una regione poco abitata
La popolazione si concentra nella regione sud – orientale, nel Caucaso e lungo i fiumi.
Le grandi città, tolte le capitali e le repubbliche, sono poche.
Vivono molte etnie: russe, curde, greche, tedesche, ucraine. La religione più diffusa è l’islam.
In Armenia e in Georgia si pratica la religione cristiana ortodossa.
Un’economia di tipo agricolo
Si coltivano: agrumi, ortaggi, patate, cereali, cotone. Per favorire l’agricoltura, sono stati creati
impianti d’irrigazione. Il lago d’Aral si sta prosciugando perché le acque dei suoi immissari
vengono convogliate in canali artificiali.
Si allevano ovini, caprini e yak. Le industrie principali sono quelle agroalimentari, per la
produzione di fertilizzanti, di macchine agricole, estrattive e metallurgiche. L’Asia centrale è ricca
di risorse energetiche, come petrolio e gas naturali.
Le vie di comunicazioni sono scarse. La regione è caratterizzata da instabilità politiche e conflitti
sociali.