PREPARAZIONE DELL'ACETATO DI ETILE. Scrivere la reazione: Occorrente: alcool etilico a 95°, acido acetico, acido solforico al 96%(m/m); termomanto, pinza, morsetto, pallone di vetro, refrigerante a bolle, sostegno con asta, un cilindro da 50 ml ed un becher piccolo per l’alcool, un cilindro da 100 ml ed un becher piccolo per l’acido acetico, un contagocce ed un becher piccolo per l’acido solforico. Procedimento: dopo aver misurato 25 ml di alcool etilico con il cilindro da 50 ml e 75 ml di acido acetico con il cilindro da 100 ml introdurre i due reagenti nel pallone di vetro; aggiungere nel pallone 1 ml di acido solforico (1 ml corrisponde all’incirca ad 1 contagocce; per una misurazione più precisa si può utilizzare una pipetta da 1 ml); agitare fino ad avere un miscuglio omogeneo; introdurre il pallone nel termomanto, collegare il pallone ad un refrigerante a bolle e fissare il refrigerante a bolle al sostegno con asta mediante pinza e morsetto; – collegare il refrigerante a bolle al rubinetto, aprire l’acqua in modo da farla circolare nel refrigerante e riscaldare all’ebollizione. PURIFICAZIONE DELL’ACETATO DI ETILE. L’estere deve essere separato dall’acido solforico usato per catalizzare la reazione nonché dall’acido acetico e dall’alcool etilico non reagiti. Occorrente. Termomanto, refrigerante a canna saldata, raccordo, termometro, beuta per raccogliere il distillato, becher per bagno di ghiaccio, imbuto separatore, sostegno con asta, anello e morsetto. Soluzione satura di bicarbonato di sodio, acqua deionizzata, ghiaccio, solfato di sodio anidro. Procedimento. Introdurre il pallone di vetro contenente l’estere da purificare nel termomanto e collegare il pallone al refrigrenabte mediante il raccordo; innestare il termometro sul raccordo. Accendere il termomanto e procedere alla distillazione: bisogna raccogliere il liquido che distilla alla temperatura di circa 80 °C (la temperatura di ebollizione dell’acetato di etile è pari a 77 °C). La beuta di raccolta del distillato deve essere immersa nel bagno di ghiaccio. Terminata la distillazione, trasferire il distillato nell’imbuto separatore e lavare con 50 ml di soluzione di bicarbonato: introdurre cautamente nell’imbuto la soluzione di bicarbonato ed agitare con prudenza senza tappare. Quando termina lo sviluppo di gas (anidride carbonica) si può tappare e continuare ad agitare: di tanto in tanto è necessario interrompere l’agitazione e, dopo aver rivolto l’imbuto vero l’alto, aprire il rubinetto per favorire la fuoriuscita dei vapori. Collegare l’anello ad un sostegno mediante il morsetto; introdurre l’imbuto nell’anello, togliere il tappo e aprire il rubinetto per far uscire il liquido e separare la fase acquosa (quella inferiore in quanto è la più densa) dalla fase organica costituita principalmente l’estere. (La fase acquosa, nella quale sono disciolti l’acido solforico e una parte dell’acido acetico e dell’alcool etilico, può essere scartata mentre la fase organica, rimasta nell’imbuto separatore, sarà sottoposta ad ulteriori trattamenti). Introdurre nell’imbuto altri 50 ml di soluzione di bicarbonato e ripetere il lavaggio e la separazione. Introdurre nell’imbuto 50 ml di acqua deionizzata e procedere al lavaggio agitando e sfiatando; separare la fase acquosa e la fase organica. Trasferire l’estere in una beuta: è presumibile che il liquido sia torbido perché nell’estere sono disperse minute gocce di acqua (emulsione); per eliminare l’acqua aggiungere 4 grammi di solfato di sodio anidro ed agitare. Filtrare per separare il solfato di sodio, che ha assorbito l’acqua, dall’estere: si deve ottenere un liquido limpido. 1 PREPARAZIONE DELL'ACETATO DI n-PENTILE (n-AMILE) e DELL'ACETATO di ISOPENTILE (ISOAMILE). Scrivere le reazioni: Occorrente: alcool n-pentilico (n-amilico, 1-pentanolo) oppure alcool isopentilico (alcool isoamilico, 3-metil-1-butanolo), acido acetico, acido solforico al 96%(m/m) termomanto, pinza, morsetto, pallone di vetro, refrigerante a bolle, sostegno con asta, un cilindro da 50 ml ed un becher piccolo per l’alcool, un cilindro da 50 ml ed un becher piccolo per l’acido acetico, un cilindro da 10 ml ed un becher piccolo per l’acido solforico. Procedimento: misurare con un cilindro 30 ml di alcool, misurare con il secondo cilindro 40 ml di acido acetico e quindi introdurre i due reagenti nel pallone di vetro; misurare 8 ml di acido solforico utilizzando il cilindro da 10 ml ed introdurre tale acido, cautamente, poco alla volta ed agitando tra un’aggiunta e l’altra, nel pallone di vetro (attenzione: l’aggiunta di acido solforico al miscuglio di alcool e acido acetico determina sviluppo di calore); agitare fino ad avere un miscuglio omogeneo; introdurre il pallone nel termomanto, collegare il pallone ad un refrigerante a bolle e fissare il refrigerante a bolle al sostegno con asta mediante pinza e morsetto; collegare il refrigerante a bolle al rubinetto, aprire l’acqua in modo da farla circolare nel refrigerante e riscaldare all’ebollizione. PURIFICAZIONE DELL'ACETATO DI n-PENTILE (n-AMILE) e DELL'ACETATO di ISOPENTILE (ISOAMILE). L’estere deve essere separato dall’acido solforico usato per catalizzare la reazione nonché dall’acido acetico e dall’alcool isoamilico non reagiti. Occorrente. Sostegno con asta, anello con morsetto, imbuto separatore, becher, beuta. Soluzione di bicarbonato di sodio, solfato di sodio anidro, acqua deionizzata. Procedimento. Trasferire il miscuglio liquido dal pallone di vetro in un imbuto separatore e aggiungere con cautela 100 ml di acqua; risciacquare il pallone con 20 ml di acqua e trasferire nell’imbuto separatore. Tappare l’imbuto ed agitare: è necessario di tanto in tanto interrompere l’agitazione e, dopo aver rivolto l’imbuto verso l’alto, aprire cautamente il rubinetto per permettere la fuoriuscita dei vapori. Collegare l’anello ad un sostegno mediante il morsetto; introdurre l’imbuto nell’anello, togliere il tappo e aprire il rubinetto per far uscire il liquido e separare la fase acquosa (quella inferiore in quanto è la più densa) dalla fase organica costituita principalmente l’estere. (La fase acquosa, nella quale sono disciolti l’acido solforico e una parte dell’acido butirrico e dell’alcool etilico, può essere scartata mentre la fase organica, rimasta nell’imbuto separatore, sarà sottoposta ad ulteriori trattamenti). Aggiungere cautamente 50 ml di soluzione satura di bicarbonato di sodio nella fase organica: agitare con prudenza senza tappare fin quando non termina lo sviluppo di gas (anidride carbonica); tappare e agitare con prudenza: di tanto in tanto, dopo aver rivolto l’imbuto verso l’alto, aprire con cautela il rubinetto per far sfiatare i vapori. Separare lo strato acquoso da quello organico; introdurre altri 50 ml di soluzione di bicarbonato di sodio e ripetere le stesse operazioni di prima (agitare sfiatando di tanto in tanto, separare lo strato acquoso da quello organico). Lo fase acquosa viene scartata. Lavare la fase organica aggiungendo 50 ml di acqua nell’imbuto ed agitando; procedere alla separazione delle due fasi liquide. Trasferire l’estere in una beuta: è presumibile che il liquido sia torbido perché nell’estere sono disperse minute gocce di acqua (emulsione); per eliminare l’acqua aggiungere 4 grammi di solfato di sodio anidro ed agitare. 2 - Filtrare per separare il solfato di sodio, che ha assorbito l’acqua, dall’estere: si deve ottenere un liquido limpido. PREPARAZIONE DELL’ACIDO ACETILSALICILICO. Scrivere la reazione Occorrente: acido salicilico, anidride acetica, acido solforico al 96 %(m/m); beuta da 125 ml, cilindro da 10 ml e becher piccolo per l’anidride acetica, contagocce e becher piccolo per l’acido solforico, becher per bagno di vapore, treppiede e reticella, becher per bagno di ghiaccio, pinza e morsetto, sostegno con asta. Procedimento: posizionare un becher con dell’acqua su una reticella sostenuta da un treppiede e scaldare per preparare il bagno di vapore pesare 4 g di acido salicilico nella beuta da 125 ml; misurare mediante il cilindro 10 ml di anidride acetica ed introdurli nella beuta che contiene l’acido salicilico; aggiungere nella stessa beuta 10 gocce di acido solforico al 96% e agitare fino a dissoluzione completa dell’acido salicilico; fissare la beuta all’asta mediante pinza e morsetto in modo da poter riscaldare con il bagno di vapore e scaldare per 10-15 minuti; – - lasciar raffreddare per qualche minuto e quindi raffreddare fortemente introducendo la beuta nel bagno di ghiaccio: in questa fase si potrebbe osservare la formazione dei primi cristalli di acido acetilsalicilico. PURIFICAZIONE DELL’ACIDO ACETILSALICILICO. Al termine della fase di preparazione nella beuta sono presenti più sostanze: il prodotto di nostro interesse cioè l’acido acetilsalicilico, il catalizzatore cioè l’acido solforico, il polimero (poliestere) che si forma per reazione tra le molecole di acido salicilico, una certa quantità di anidride acetica e di acido salicilico. L’obiettivo è quello di separare l’acido acetilsalicilico dalle altre sostanze. Occorrente. 2 beute codate, imbuto di Büchner, carta da filtro, becher piccoli e grandi, pompa aspirante, bacchetta di vetro soluzione satura di bicarbonato di sodio, soluzione concentrata di acido solforico, acqua deionizzata e ghiaccio, soluzione di cloruro ferrico. Procedimento. Montare un imbuto di su una beuta codata, collegare la beuta codata alla pompa aspirante. Introdurre nella beuta 50 ml di acqua deionizzata, trasferire nell’imbuto di Büchner, con l’ausilio di una bacchetta di vetro, la sospensione e filtrare per aspirazione; sciacquare più volte, ma con piccole quantità di acqua, la beuta, fino ad avere tutto il solido sul filtro. Lavare più volte i cristalli presenti sul filtro mediante acqua fredda continuando ad aspirare; dopo l’ultimo risciacquo aspirare ancora per qualche tempo finché i cristalli non siano privi di solvente. Prelevare una piccola porzione di solido e sottoporla al test del cloruro ferrico per verificare se è ancora presente dell’acido salicilico non reagito: una eventuale risposta positiva ci dice che, nonostante i lavaggi effettuati, esso è ancora presente. (N.B. L’acido salicilico, a differenza dell’acido acetilsalicilico, contiene un ossidrile legato all’anello aromatico: è dunque un fenolo e quindi dà risposta positiva al test del cloruro ferrico). Trasferire in un becher da 250 ml il solido raccolto sul filtro e aggiungere poco alla volta 50 ml di soluzione satura di bicarbonato di sodio; agitare fino a scomparsa dello schiumeggiamento (la formazione di schiuma è dovuta alla reazione tra l’acido acetilsalicilico e lo ione bicarbonato che determina sviluppo di anidride carbonica gassosa; la stessa reazione avviene quando si introduce in acqua l’aspirina effervescente). In questa fase l’acido acetilsalicilico passa in soluzione mentre il polimero, insolubile, rimane solido. 3 Filtrare per aspirazione mediante l’imbuto di Büchner: tutto il polimero rimane sul filtro. Lavare con 10 ml di acqua il becher e l’imbuto di Büchner e trasferire il filtrato (che contiene l’acido salicilico disciolto nonché il bicarbonato) in un becher da 250 ml. Aggiungere al filtrato, cautamente, mediante piccole aggiunte successive, una soluzione diluita di acido cloridrico precedentemente preparata mescolando in un becher 20 ml di acqua deionizzata e 7 ml di acido cloridrico concentrato: in questa fase si verifica formazione di anidride carbonica e quindi di schiuma ma soprattutto avviene la precipitazione dell’acido acetilsalicilico. Filtrare la sospensione appena ottenuta su imbuto di Büchner; lavare il solido con acqua ghiacciata e aspirare. Prelevare un piccolo campione e sottoporlo al test del cloruro ferrico. REAZIONI. L'acido acetilsalicilico è poco solubile in acqua. Se introduciamo dell'acido acetilsalicilico nell'acqua, esso si discioglierà solo in minima parte (reazione 1) ed essendo un acido debole, disciogliendosi, si dissocerà parzialmente (reazione 2). - Se ad una soluzione acquosa di acido acetilsalicilico si aggiunge una soluzione di bicarbonato + − di sodio, NaHCO3 (aq) → Na + HCO3 , si fa avvenire la reazione 3. 3) − + HCO3 + H → H O + CO 2 2(gas) ← La reazione 3) provoca lo spostamento verso destra dell'equilibrio 2) e, di conseguenza, anche dell'equilibrio 1) (per giustificare a livello teorico questo fatto: Principio dell'equilibrio − NaHCO3 , e quindi di HCO3 , è possibile mobile). Se si lavora con un eccesso di determinare il completo spostamento verso destra dell'equilibrio 2) e quindi anche dell'equilibrio 1) cioè si può provocare la dissoluzione completa dell'acido salicilico che passa in soluzione sotto forma di ione acetilsalicilato. Per riottenere l'acido acetilsalicilico solido, dopo averlo separato dal polimero, bisogna aggiungere alla soluzione di acetilsalicilato una soluzione acquosa di acido cloridrico, + − HCl(aq) → H + Cl . L'introduzione di H+ determina lo spostamento dell'equilibrio 2), e di conseguenza dell'equilibrio 1), verso sinistra (Principio dell'equilibrio mobile): se la quantità di HCl, e quindi di H+ , aggiunta alla soluzione di acetilsalicilato è sufficientemente elevata, l'acetilsalicilato si trasforma completamente in acido acetilsalicilico. Durante questa fase si verifica anche sviluppo di un gas, più precisamente di anidride carbonica: nella soluzione che contiene lo ione acetilsalicilato è presente infatti anche lo ione bicarbonato che reagisce con gli ioni idrogeno secondo la reazione 3). La formazione contemporanea di un solido e di un gas fa sì che, invece di originarsi dei cristalli più o meno grandi di acido acetilsalicilico, si formi una schiuma. BIBLIOGRAFIA Pavia-Lampman-Kriz A. Danieli Roberts-Gilbert-Martin Vogel Hart-Craine Il laboratorio di chimica organica Ed. SORBONA Milano Laboratorio di chimica organica e bio-organica Ed. HOEPLI Chimica organica sperimentale Ed. ZANICHELLI Chimica organica pratica Casa Editrice Ambrosiana Laboratorio di chimica organica Ed. Zanichelli 4