Tabella I.TuNSvalutati suddivisi per tipo istologico, sede di partenza

G Ital Med Lav Erg 2010; 32:4, Suppl2
http://gimle.fsm.it
180
GltalM
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nazionalità italiana viventi al 1/1/2010 operati presso la Clinica Otorino-
BIBLIOGRAFIA
INTRODU
laringoiatria dell'università
dell'Insubria per un totale di 76 soggetti.
La valutazione della storia clinica, professionale e abitativa dei soggetti è stata effettuata da specialisti in Medicina del Lavoro anche attraverso questionario ReNaTuNS 2. La scelta dei casi da valutare è avvenuta
in cieco rispetto all'attività lavorativa. Nei casi in cui sia emerso un probabile ruolo causale dell'attività lavorativa si è provveduto alla denuncia
I)
Baroncelli G, Bonetta A, La Face B. Radiotherapy in the treatment
of carcinoma of the maxillary sinus: a study of 94 cases. Acta
Afi
Tumori
Otorhinolaryngol Ital1987; 7(6): 571-580;
Mensi C, Sieno C, Bordini L. Dicredico N, Pesatori AC, Riboldi L.
cerca e
di malattia professionale
2)
Ricerca sistematica dei tumori professionali:
Seni Nasali e Paranasali della Lombardia.
1:19-25;
e agli altri adempi menti medico-legali.
3)
RISULTATI
A maggio 2010 è stata effettuata la valutazione
completa di 30 casi
di TuNS, rappresentanti il 39% della casistica eleggibile.
I! 27% della casistica finora raccolta non risiede in Lombardia. L'età
4)
media alla diagnosi è risultata di 57 anni per le donne (n=9) e 65 anni per
gli uomini (n=21). I casi con esposizione professionale probabile/possibile sono risultati 21 (70%), per il 27% dei soggetti (n=8) non è stato possibile individuare esposizione a cancerogeni noti, mentre in un paziente
è stata evidenziata una esposizione extra-professionale a polveri di cuoio
(vedere Tabella 1).
I! fattQre di rischio professionale più frequentemente riscontrato è la
polvere di cuoio (60% dei casi), mentre il 21% dei casi sono risultati
esposti a polveri di differenti legni duri. Infine un paziente è risultato
esposto a attività di concia ed uno a fumi di saldatura. La latenza media
è risultata di 53 anni (minimo=30 anni), la durata di esposizione media
25 anni (minimo=4).
Dei 18 casi di adenocarcinoma (tutti di tipo intestinale) risultati di
origine professionale, 6 soggetti sono risultati esposti a polveri di legno,
Il hanno rilevato una pregressa esposizione a polveri di cuoio, I è stato
addetto alla attività di concia del cuoio. I! 94% degli adenocarcinomi
professionali sono risultati a sede di partenza etmoidale.
Degno di nota è il dato che per tutti i 2 casi di adenocarcinoma di
tipo non intestinale è stato possibile ricostruire una esposizione a cancerogeni noti.
I! 20% (n=6) della nostra casistica è costituito da carcinomi squamocellulari, uno solo di questi è risultato di natura professionale (polveri
di legno con concomitante possibile esposizione a solventi e IPA). Infine
un paziente è risultato affetto da carcinoma adenoido-cistico con documentata esposizione a polveri di cuoio.
DISCUSSIONE
La collaborazione
tra la nostra unità e la Clinica Otorinolaringoia-
trica ha permesso una valutazione tempestiva e sistematica dei tumori
naso sinusali (TuNS) riconoscendo il possibile ruolo dell' attività lavorativa in una larga quota di soggetti (specialmente adenocarcinomi a partenza etmoidale). Dal presente lavoro emerge infatti come la frazione attribuibile all' esposizione a fattori professionali nei TuNS maligni di tipo
epiteliale sia del 71 %. Di particolare suscettibilità per l'esposizione lavorativa si conferma l'adenocarcinoma
intestinale (ITAC) a partenza etmoidale (FAE=90%).
5)
6)
7)
8)
9)
il Registro Tumori dei
"'-1ed Lav 2010; 101,
rantire l'adempimento degli obbligo di denuncia di malattia professionale quando ne è emersa la necessità. La ricerca attiva dei casi in ambito
ospedaliero si conferma strumento efficace e imprescindibile per una
corretta identificazione dei tumori professionali, che nel nostro Paese si
considera essere sottodenunciati.
Tabella I. TuNSvalutati suddivisi per tipo istologico,
sede di partenza e eziologia professionale (n=31)
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Demers PA, Kogevinas M, Moffetta P, Leclerc A, Luce D, Gérin M,
Battista G, Belli S, Bolm-Audorf U, Brinton LA, et al. Wood dust
and sino-nasal cancer: pooled reanalysis of t\Velve case-control studies. Am J Ind Med. 1995 Aug; 28(2): 151-66;
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D'Errico A. Pasian S, Baratti A, Zanelli R. Alfonzo S. Gilardi L,
MATERI~
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Beatrice F, Bena A. Costa G. A case-contro! study on occupational
risk factors for sino-nasal cancer. Occup Environ Med 2009;66:448455:
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Demers PA, Koge\"inas 1\1, Moffetta P, Leclerc A, Luce D, Gérin M,
Battista G, Belli S, Bolm-Audorf U, Brinton LA, et al. Wood dust
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and sino-nasal cancer: pooled reanalysis of twelve case-controi
dies. Am J Ind Med. 1995 Aug:28(2):151-66.
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TUMORI
DEI SENI
NASALI
RISULTATI
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L. Bordinj1, D. Consonnil,
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DEI PRIMI
E PARANASALI
DELLA LOMBARDIA:
ANNI
DI ATTIVITÀ
L. Riboldi1,2
l Dipartimento di Medicina Preventiva, Fondazione IRCCS Ca' Granda
- Ospedale Maggiore Policlinico. Clinica del Lavoro "L Devoto".
Mi/ano (MI)
2 Celltro Effetti Biologici Polveri Inalate. Dipartimento
di Medicina del
Lavoro, Uni\'ersità degli Studi di Mi/ano
Corrispondenza:
Carolina
Mensi, Clinica
del Lavoro
"L. Devoto",
È stato possibile stimare il numero di casi professionali attesi ogni
anno in Italia e in Lombardia: rispettivamente
85 casi/anno e 17
casi/anno. Questo fa ritenere la casistica qui presentata di rilevanza nazionale. Si confermano le esposizioni professionali più importanti nel nostro Paese: polveri di cuoio e polveri di legno duro ma il nostro studio
suggerisce anche un possibile ruolo eziologico di altri agenti nocivi,
quali: formaldeide, fumi di saldatura, solventi e IPA, con particolare riferimento alle neoplasie etmoidali diverse dal!' adenocarcinoma (i.e. carcinoma squamocellulare). La nostra attività ha inoltre permesso di ga-
eziologi
via ~,'~Barnaba,
8: 20122 Milano. Tel. +39 0255032595;
0250~20139:
[email protected]
THE SINONASAL
REGION: RESULTS
Fax. +39
CANCER REGISTRY
IN THE LOMBARDY
OF THE FIRST YEARS OF ACTIVITY
ABSTRACT. We present the findÙzgs 01 the first years 01 activit)' 01
the Lambardy registry 01 sinonasal cancers (SNC), \l'hicll \l'as started at
the end 01 2007. The registI}' collects ali potential cases 01 primal}'
malignant epithelialneoplasm
01 the nasal cavit)' and accessol}' sinllses.
verifies clinical records. and illten'ie\l's tlze patients or their next-of-kin
to investigate exposllres IO knOH'/lSNC carcinogens. Case ascertainmellt
is complete for tlze year 2008: \l'e recorded 31 verified cases among men
and 24 among \l'omen. The age-standardized regional incidence rates
\l'ere 0.8 and 0.5 x 100.000 in me/! and women, respectil·ely. For 87
cases diagnosed in 2008-2010 period \l'e obtained an illten·ie\l'. ilz 34
cases (32 M and 2 F), \l'e docl/lnented occllpational exposllre to wood
dllst (61.8%), leather dllst (29.4%), bitllmell fllmes (5.9%). and
hexavalent
clzromillln compollnds
(2.9%).
For these sllbjects
compensation claims \l'ere 1II1dertaken. In 4 cases \l'e fOl/lld leiSllre-time
exposllres. In 49 cases (56.3%) no evidence of exposllre to known SNC
carcinogem \l'as fOllnd.
Key
registI}'
words:
sinonasal
cancer.
occllpational
expOSllre, cancer
sospetti
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G Ital Med Lav Erg 2010; 32:4, Suppl 2
http://gimle.fsm.it
181
2 donne. Le latenze mediane sono risultate rispettivamente 51.6 anni
(min 18.2, max 73.5) 44.6 anni (mi n 29.6, max 57.7).
Si sono evidenziati anche 4 casi (4.6%) con esposizioni avvenute nel
tempo libero (3 a polveri di legno ed I a polveri cuoio), mentre in 49 casi
INTRODUZIONE
i
A fine 2007 in Lombardia è stato istituito il Registro regionale dei
Tumori dei Seni Nasali e Paranasali (TuNS), rendendo sistematica la ricerca e l'approfondimento
di queste neoplasie rare e ad elevata frazione
eziologica professionale nei residenti (3).
Il Registro regionale è gestito secondo le indicazioni delle Linee
Guida Nazionali (2) e raccoglie tutti i casi di TuNS epiteliali incidenti a
partire dal 01.01.2008.
(56.3%) non si è riconosciuta
per TuNS.
I soggetti fumatori ed ex-fumatori ai momento della diagnosi erano
34 (38.6%) e 26 (29.6%), rispettivamente.
MATERIALI E METODI
n
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f
j
S
ù
a
DISCUSSIONE
Nel Registro sono inclusi tutti i casi di tumori maligni primitivi delle
cavità nasali (cod. 160.0 ICD IX) e dei seni para nasali (cod. 160.2-160.9)
con istotipo epiteliale, che si verificano in soggetti residenti, al momento
della prima diagnosi, in Lombardia (9.1 milioni di abitanti).
I casi sono segnalati dai reparti di diagnosi e cura dei TuNS degli
Ospédali regionali, in particolare quelli di otorinolaringoiatria, chirurgia
maxillofacciale, radioterapia e anatomia patologica.
Inoltre sono effettuate verifiche di completezza dell'incidenza mediante confronti sistematici con gli archi vi dei servizi di anatomia patologica, le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), i registri di mortalità presso le ASL, i registri tumori di popolazione presenti in Lombardia
ed infine l'INAIL per la quota di casi ad eziologia professionale. Per ciascun caso segnalato, oltre alla documentazione clinica, è acquisito un {
questionario per verificare l'esposizione a sostanze cancerogene, somministrato dal personale dei Servizi di Medicina del Lavoro ospedali eri
(UOOML) o territoriali (SPSAL). La documentazione clinica ed espositiva di ciascun caso è sottoposta ad un Gruppo di Valutazione composto
da 6 componenti specialisti in anatomia patologica, oncologia, otorinolaringoiatria, medicina del lavoro, epidemiologia ed igiene e tecnologia industriale. In relazione ai casi in discussione possono essere coinvolti colleghi con particolare competenza ed esperienza a riguardo delle problematiche in esame, ivi compreso personale delle ASL o delle UOOML direttamente coinvolte, al fine di poter raggiungere il massimo di approfondimento e concordanza nel giudizio finale.
I risultati di questi primi anni di attività dimostrano l'efficacia della
struttura organizzativa del Registro. La distribuzione dei casi con esposizione lavorativa a cancerogeni noti per TuNS, oltre a confermare la
dominanza del genere maschile, ha riguardato soprattutto esposizioni a
polveri di legno e di cuoio, riflettendo la pregressa realtà produttiva regionale con industrie di produzione di mobili e di calzature. La quota di
casi con esposizione lavorativa è stata pari al 40% e per ciascun caso
sono state avviate le procedure medico-legali finalizzate al riconoscimento assicurativo. Tale risultato evidenzia la necessità della ricerca attiva e sistematica di queste neoplasie, soprattutto
1
È da notare come la latenza media dei casi con esposizione professionale superi i 40 anni, sottolineando l'importanza di un'accurata raccolta anamnestica che consideri ed approfondisca tutti i periodi lavorativi. L'avvio soddisfacente di questo nuovo Registro deriva dalla collaborazione sinergica con vari enti coinvolti nella rete di sorveglianza, in
particolare ASL, Ospedali, Regione, Registro Nazionale ed INAIL.
BIBLIOGRAFIA
l)
D' Errico A, Pasian S, Baratti A, et al. A case-control study on oceupationa! risk facrors for sino-nasal cancer. Occup Environ Med
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2)
Marinaccio A, Binazzi A, Gorini G, et al. Manuale operativo per la
definizione di procedure e standard diagnostici e anamnestici per la
rilevazione, a livello regionale, dei casi cji tumore dei seni nasali e
paranasali e attivazione del Registro Nazionale ReNaTuNS. ISPESL
Roma, dicembre 2008
Mensi C, Sieno C, Bordini L, Di Credico N, Pesa tori AC, Riboldi L.
sono pervenute al Registro 679 segnai azioni di casi
sospetti dei quali 105 (15.5%) sono finora risultati incidenti secondo i
criteri di inclusione del Registro; in particolare 54 casi nel 2008, 44 nel
2009 e 7 nel 20 I O. Il tasso di incidenza regionale, standardizzato per età,
nell'anno 2008 (unico finora completo) è risultato 0.8 e 0.5 per 100.0000,
rispettivamente negli uomini e nelle donne.
I casi per i quali si è concluso l'iter di valutazione sia della documentazione clinica che di quella espositiva sono attualmente 88 (57
uomini e 31 donne) con età mediana di 66 anni (range 21-88). La sede
di insorgenza ha interessato le cavità nasali in 34 casi (38.6%), il seno
etmoidale in 20 casi (22.7%) quello mascellare in 16 (18.2%) e quello
sfenoidale in 3 (3.4%); per 15 casi (17%) non è stato possibile individuare la sede primitiva in quanto, al momento della prima diagnosi, la
neoplasia era estesa a più sedi. Un solo caso non disponeva di accertamenti bioptici ed è stato concluso come TuNS probabile, mentre gli
altri 87 sono TuNS certi. Nel 33.3% dei casi l'istotipo è Adenocarcinoma (di tipo intestinale in 21 casi) e in oltre il 66% dei casi Carcinoma con una dominanza dello squamocellulare (32 casi). L'anamnesi
f
espositiva è disponibile per 87 soggetti ed il questionario è stato somministrato direttamente al paziente in 61 casi (70%), mentre nel rimanente 30% a familiari. In 34 casi (32 M e 2 F) (39%) è emersa una
esposizione in ambito lavorativo. Le esposizioni professionali sono
state in 21 casi (61.8%) a polveri di legno ed hanno riguardato soprattutto la produzione di mobili e serramenti, in lO casi (29.4%) a polveri
di cuoio ed ha riguardato esclusivamente la produzione di calzature, in
2 casi (5.9%) a fumi di catrame utilizzato da asfaltatori e in I caso
(2.9%) a composti del cromo esavalente in tipografia. In 3 soggetti
oltre all'esposizione
professionale si è evidenziata anche un'esposizione allo stesso cancerogeno che è avvenuta nel tempo libero (2 casi
a legno e I a cuoio).
L'istotipo maggiormente associato alle esposizioni professionali è risultato essere l'adenocarcinoma (24 casi esposti su 29 pari all'82.3%); la
proporzione di esposti era comunque elevata anche tra i soggetti con carcinoma squamocellulare (9/32=28.1%) e con altri istotipi (5/27=18.5%).
La durata mediana dell'esposizione nei casi professionali è risultata 27.5
anni (mi n 2.0, max 54) nei 32 uomini e 11.0 anni (min 2.0, max 20) nelle
se si considera che sul-
l'intero territorio nazionale nel 2007 (ultimo dato INAIL disponibile)
sono stati rilevati 17 casi di TuNS da polveri di legno ed 8 da polveri di
cuoio. L'istotipo maggiormente rappresentato fra i casi esposti si conferma essere l'adenocarcinoma,
anche se non è trascurabile la proporzione degli altri istotipi epiteliali, in particolare il carcinoma squamocellulare (l).
RISUlTATI
AI 30.07.2010
una esposizione ad agenti cancerogeni noti
3)
Ricerca sistematica dei tumori professionali: il Registro Tumori dei
Seni Nasali e Paranasali della Lombardia. Med Lav 2010; IOI(I):
19-25
CANCRO
CUTANEO
OCCUPAZIONALE
NON
MELANOMA
NEI LAVORATORI
DI ORIGINE
OUTDOOR
A.G. Si sinni, S. Rendo, F. Peccianti, M. Biagiolil, C. Miracc02,
M.G. Mastrogiuli02, M. Roggi3, P. Sartorelli
Sezione di Medicina
del Lavoro e Tossicologia
occupazionale,
Università degli SII/di di Siena, (Viale Bracci 16,53100 Siena)
J Sezione di Dermarologia,
Università degli Studi di Siena
2 Sezione di Anaromia Parologica, Università degli StlIdi di Siena
3 1NA1L Toscana
Corrispondenza:
Antonietta Gerardina Sisinni ([email protected])
OCCUPATIONAL
NON
OUTDOOR WORKERS
ABSTRACT.
MELANOMA
SKIN
CANCER
IN
Non melanoma skin cancer (NMSC) is more common
then melanoma and represents abollt 90% oJ skin cancers. The II1OS1
common NMSC are basai celi carcinoma (BCC) and squamolls celi
carcinoma (SCC). A population oJ 70 olllparienrs suffering Jram NMSC
was stlldied. The aim oJ the stlldy was lO characterize the prevalence oJ