ECONOMIA MONETARIA Livello e nanziamento del capitale produttivo Economia Monetaria 1/29 I queste diapositive Analizzeremo gli aspetti magiormente rilevanti per i settori istituzionali con saldo economico negativo e che pertanto necessitano di nanziamenti: I Le imprese per eettuare investimenti I Il settore pubblico Economia Monetaria 2/29 Gli investimenti Articoleremo la scelta per quanto riguarda gli investimenti in tre fasi I decisioni di investimento per dato costo del capitale I costo del capitale e struttura del passivo I la struttura del passivo desiderata Economia Monetaria 3/29 Le decisioni di investimento I Gli investimenti vengono fatti dagli imprenditori per aumentare la capacità produttiva dell'impresa. I Per decidere se eettuare un investimento, si calcola il tasso interno di rendimento e lo si confronta con il costo del capitale. I Si deve inoltre tenere conto del rischio dell'investimento. Economia Monetaria 4/29 La decisione di investimento Per decidere se fare un investimento occorre confrontare il costo che dobbiamo sostenere per l'acquisto del bene con il Rke ) che questo bene valore attuale dei redditi futuri (∆ produrrà. Il costo da sostenere è pk Ik mentre il valore attuale dei redditi futuri è ∞ X 1 1 1 + rk t ∆Rke Economia Monetaria 5/29 Il Tasso Interno di Rendimento (TIR) atteso Si ottiene risolvendo rispetto a pk Ik = assumendo ∆Rke rke ∞ X t 1 1 1 la seguente equazione + rke ∆Rke costante possiamo scrivere pk Ik = ∆Rke ∞ X 1 1 t 1 + rke Dalla matematica sappiamo che ∞ X 1 1 e 1 + rk t 1 = e r k Economia Monetaria 6/29 per cui possiamo scrivere pk Ik = ∆Rke 1 rke il tasso interno di rendimento è dunque rke = ∆Rke pk Ik Da questa formula possiamo esprimere la variazione attesa del reddito causata dall'investimento come rke pk Ik = ∆Rke Economia Monetaria 7/29 Investimenti aggregati I Nel sistema economico vengono eettuati tutti quegli investimenti che hanno un tasso interno di rendimento superiore al costo del nanziamento. I Nel confronto tra tasso interno di rendimento e costo del nanziamento dobbiamo tenere conto del rischio I I togliendo il premio per il rischio dal TIR e confrontando con il tasso privo di rischio, oppure confrontando il TIR con il tasso di mercato per titoli aventi stesso grado di rischio Economia Monetaria 8/29 L'attivo delle imprese di produzione Oltre agli investimenti reali, nell'attivo delle imprese possiamo trovare investimenti nanziari. Essi vengono eettuati I per accumulare valore in vista di nuovi investimenti I nel caso si vogliano ritardare gli investimenti reali a causa di situazioni di incertezza I acquisto di titoli rappresentativi della capacità produttiva di altre imprese (partecipazioni) L'evoluzione della capacità produttiva di un'impresa può essere dierente da quella del suo attivo Economia Monetaria 9/29 Il passivo delle imprese: il costo del capitale Si supponga che per eettuare l'investimento occorre I variare la quantità di titoli emessi di I che il valore di ogni titolo sia I che il costo del capitale sia rFa pF ∆F la somma da pagare ai nanziatori sarà Z = rF pF ∆F Economia Monetaria 10/29 L'investimento verrà fatto se la variazione del reddito ottenuta dall'investimento non è inferiore alla somma da pagare per interessi: ∆Rke ≥ Z Sostituendo i risultati ottenuti per queste due variabili si ha rk pk Ik ≥ rF pF ∆F Economia Monetaria 11/29 Il singolo investimento L'ammontare del nanziamento richiesto deve essere lo stesso del valore del bene da acquistare: pk Ik = pF ∆F ne segue che per decidere se eettuare investimenti si confronta il tasso interno di rendimento capitale Mentre rk rF . rF è dato in un dato momento, rk con il costo del è diverso per ogni investimento. Economia Monetaria 12/29 L'investimento marginale Si possono dunque ordinare gli investimenti in senso decrescente rispetto ai loro rk . Tutti gli investimenti per i quali r k ≥ rF vengono eettuati. L'investimento per cui rk = rF viene detto investimento marginale. Economia Monetaria 13/29 Investimenti e bilancio dell'impresa Si assuma che le attività e le passività di bilancio siano omogenee Aggregando i singoli investimenti abbiamo r k pk e ponendo P I =K e X P Ik = rF pF F =F r k pk K X ∆F si ha = r F pF F Questa ci dice che in equilibrio, il usso di redditi dell'impresa deve soddisfare gli impegni nei confronti dei nanziatori. Economia Monetaria 14/29 Converrà aumentare K se r k pk K da cui si ottiene ≥ r F pF F rk ≥ rF pF F pk K ovvero l'investimento marginale è caratterizzato da rk = rF pF F pk K Economia Monetaria 15/29 Mercati nanziari e investimenti rF vediamo che rk pF F aumenta pk K diminuisce Dato I I aumenta se Un aumento del valore di borsa dell'impresa ( pF F ) a parità del pk K ) rende convenienti progetti che rk > rF ). prezzo del capitale sico ( prima non lo erano ( Questo implica I aumento del numero di investimenti che verranno eettuati. Il rapporto pF F pk K viene detto q di Tobin. Economia Monetaria 16/29 Il costo del capitale Consideriamo il passivo di bilancio di un'impresa pB B il valore del debito pV V il valore dei titoli di proprietà il totale sia pF F = pB B + pV V Il reddito viene diviso tra i titoli di credito e di proprietà R = RB + R V ma R = rF pF F , RB = rB pB B e RV = rV pV V Economia Monetaria 17/29 Abbiamo dunque r F pF F dividendo per pF F = r B pB B + r V pV V si ha rF = rB pB B pF F + rV pV V pF F l'identità di bilancio implica pV V pF F =1− pB B pF F abbiamo dunque rF = rB pB B pF F + rV − rV pB B pF F Economia Monetaria 18/29 pB B pF F Questa relazione determina rF se rV e rB sono dati. Ma, risolvendo per rV è anche possibile scrivere rF = rV − (rV − rB ) rV = rF + ( rF − rB ) Questa relazione determina rV se pB B pV V rF e rB sono dati. La domanda è: Quali sono i dati del problema? Economia Monetaria 19/29 Modigliani-Miller 1958 Assunzioni: I mercati nanziari ecienti I obiettivo delle imprese coincidente con quello degli azionisti I gli azionisti sono pienamente informati sull'andamento dell'impresa I non vi sono ostacoli all'arbitaggio sui mercati nanziari Sotto queste assunzioni, i dati del problema sono cui si determina rV : rF e rB , per Economia Monetaria 20/29 rV = rF + ( rF − rB ) pB B pV V Questo implica un costo del capitale costante, ovvero che non dipende dalla composizione del passivo dell'impresa. Infatti, ricordando che il costo del capitale è dato da: rF = rB pB B pF F + rV pV V pF F si ha che le variazioni del primo addendo vengono compensate da quelle del secondo addento. Economia Monetaria 21/29 Implicazioni del risultato di Modigliani-Miller I Le varie forme di nanziamento dovrebbero essere indierenti agli occhi degli imprenditori; I non esiste una struttura del passivo ottimale: tutte sono equivalenti; I nella realtà dovremmo osservare una distribuzione uniforme delle strutture del passivo delle imprese Economia Monetaria 22/29 La realtà e il risultato Modigliani-Miller I Nella realtà, le fonti di nanziamento non sono equivalenti per gli imprenditori. I Essi in genere preferiscono l'autonanziamento ai titoli di credito e questi ultimi ai titoli di proprietà. I Si parla pertanto di gerarchia nanziaria. Economia Monetaria 23/29 Spiegazioni alla gerarchia nanziaria I Le ipotesi utilizzate da Modigliani-Miller sono troppo restrittive. I Il problema principale è rappresentato dalle asimmetrie informative tra i vari soggetti che rendono i mercati nanziari imperfetti: I le asimmetrie informative tra imprese e nanziatori implicano costi di selezione e di segnalazione. I I Questi costi aumentano progressivamente per autonanziamento, credito, azioni; i costi di segnalazione sul credito e sulle azioni sono maggiori per le imprese giovani di cui non si conosce la storia e per cui si hanno meno informazioni. Economia Monetaria 24/29 I (segue) I le asimmetrie informative tra manager e azionisti fanno sì che gli azionisti preferiscano il debito I I I un azionariato diuso diminuisce il potere di controllo sui manager; un alto autonanziamento riduce i dividendi e evita che l'operato dei manager venga assoggettato al giudizio dei nanziatori esterni. il ricorso al nanziamento bancario segnala la disponibilità dei manager a sottoporsi al giudizio di un controllore credibile e qualicato quale una banca. In denitiva, la struttura del passivo rappresenta un segnale sulla situazione e sulle prospettive dell'impresa. Economia Monetaria 25/29 Il settore pubblico I Accanto alle imprese, il secondo emittete di titoli è il Settore Pubblico. Economia Monetaria 26/29 Sostenibilità del debito pubblico Si valuta in base al rapporto Debito Pubblico/ PIL. Partendo dalla dinamica del debito: DPt +1 = DPt + rDPt + (G − T ) Il raporto debito PIL DPt +1 Yt +1 = non varia: se gY =r e G −T (1 + r )DPt (G − T ) + (1 + gY )Yt Yt +1 DPt +1 Yt +1 = DPt Yt =0 Economia Monetaria 27/29 Sostenibilità del debito pubblico La sostenibile del debito pubblico migliora quando: I aumenta il tasso di crescita del PIL ( gY ) r I si riduce il tasso di interesse sui titoli pubblici ( ) I si riduce il disavanzo primario delle amministrazioni pubbliche ( G − T) Economia Monetaria 28/29 Il nanziamento del debito pubblico I Le banche centrali non possono nanziare il Tesoro sul mercato primario. I Il tesoro deve dunque collocare i titoli tra i privati. Deve quindi curare I I la negoziabilità la sicurezza I Il tesoro deve cercare di emettere titoli alle condizioni più favorevoli attraverso I I I la varietà della tipologia di titoli oerti la essibilità nella gestione delle emissioni l'allungamento delle scadenze Economia Monetaria 29/29