AZIENDA SANITARIA LOCALE CASERTA Protocollo diagnostico-terapeutico per l’inquadramento clinico ed il trattamento delle infezioni delle alte vie respiratorie Progetto Regionale Sani.A.R.P. Settore Farmaceutico –Assessorato alla Sanità Dir. Dr.ssa M.De Florio Referente Regionale Progetto Dr. R. Francioni Il Gruppo di Lavoro I Tutor Medici di Medicina Generale dott. dott. dott. dott. dott. dott. dott. Francesco Basile Giuseppe Letizia Roberto Massi Antonio Natale Valerio Orlando Vincenzo Perone Paolo Perone Medici Specialisti dott. dott dott. dott. dott. dott. P. De Lucia Sposito T. Bencivenga Fausto D'Acunzo Mario Salafia Fioravanti Ievoli Armando Volpe Farmaciste Ospedaliere dott.ssa dott.ssa dott.ssa dott.ssa dott.ssa Rosa Cappabianca Anna Maria Fucile Mariangela Mercaldo Anna Maria Plomitallo Gemma Sciaudone Hanno collaborato: 1. ASL CE Dr. Michele G.Tari Dr.ssa Claudia Pagliaro Dr. Claudio Linguiti Dr. Innocenzo Lombardi 2. Dipartimento di Medicina Sperimentale- Sezione di Farmacologia “ L. Donatelli “ Seconda Università degli Studi di Napoli. Prof. Francesco Rossi Prof.ssa Annalisa Capuano Prof.ssa Maria Gabriella Matera Dott.ssa Carmen Ferrajolo Dott.ssa Concetta Rafaniello Dott.ssa Liberata Sportiello Dott.ssa Maria Giuseppa Sullo 3 Dipartimento Clinico e Sperimentale di Medicina e di Farmacologia-Università degli Studi di Messina. Prof. Achille Caputi Prof. Vincenzo Arcoraci Dott.ssa Rosarita Ferrara Dott. Angelo Cannata 2 Hanno collaborato in seduta plenaria: Cognome Nome APPERTI MARIA CLOTILDE BASILE FRANCESCO BERNARDI GUIDO BETTI ANTONIO BOLOGNESE ARTURO CAMPANILE MICHELE CANZANO SILVESTRO CENICCOLA MARIANNA CHIRICO MARIA TERESA CIARAMELLA ROSA CONCHIGLIA REMIGIO CORSETTO MARIA NICOLETTA COSTARELLA ATTILIO CRESCENTE ANGELO D'ARGENZIO ROSA DE ANGELIS ANTONELLA DE CESARE GIOVANNI DE CRESCENZO GIUSEPPE DE LUCIA VINCENZO DE ROSA PATRIZIA DELISATI FRANCO DELLA ROCCA GIACINTO DELLA ROCCA MARIA CONSIGLIA DELLA VEDOVA GIUSEPPE DELL'AQUILA ANNA MARIA DELLE CURTI DOMENICO DI GUGLIELMO GIUSEPPE DI MURRO ONORIO DI ZAZZO CESARE FAILLI GIANFRANCO FASTIGGI ROSANNA FERRAIOLO NICOLINA FERRARO FRANCESCO FIERRO GIANFRANCO FLORIO CARLO AMEDEO FRANCHINO VINCENZO GAGLIONE ANTONIO LASCO FRANCESCA LETIZIA GIUSEPPE LIPARULO ANTONIO LOMBARDI INNOCENZO LONARDO ANNA CAMILLA MANCINO ANTONIO Qualifica Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale 3 MANCONE MANFREDI MARINO STEFANO MARINO ANTONIO MASSI ROBERTO MINGIONE FRANCESCO MONTANARO CARMINE MORRA VITTORIA MUNNO NACCA AGOSTINO PASQUALE NAPOLITANO CARLO NATALE ANTONIO NEGRI MARIANO NIGRO VINCENZO PAPA BERNARDINO PASCARELLA SILVIO PASCARELLA GIUSEPPE PASQUARIELLO LORENZO PERONE PAOLO PERRINO MANFREDO PICCIRILLO ANDREA PONTILLO MARIA GIOVANNA RAGUCCI LUIGI RICCARDI GIOVANNI RICCIARDI BENEDETTO RUSSO GIOVANNI SABATINO NICOLA SAGNELLI CLEMENTE SALZILLO GIROLAMO SANTACROCE SABATINO SANTILLO LUIGI SATRIANO VIRGILIO SIBILLO ANTONIO SORTINO DOMENICO STRANGES MARIO PASQUALINO TARTAGLIONE GIACOMO TARTAGLIONE ETTORE TOMASONE GIUSEPPE TONTODONATO MARIA ANTONIETTA TONTOLI FRANCESCO TROMBETTA LUIGI TROTTA ANGELOANTONIO TROVATO FRANCESCO TROVATO FRANCESCA VAIANO FRANCESCA VISCO VALERIO MARINO VOZZA GIACOMO VINCIGUERRA MICHELE Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Pediatra di Libera Scelta Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico di Medicina Generale Medico Funzionario 4 ZACCHIA CALIFANO POTENZA MARIANO D'ACUNZO FAUSTO DE LUCIA SPOSITO PELLEGRINO DELLO IACOVO VINCENZO GRECO ANTONIO GRIMALDI ANTONIETTA IANNOTTI VIVIANA IEVOLI FIORAVANTE INFANTE GIOVANNI MAIO MICHELE MANCINO MICHELE ROMANO DONATELLA RONCIONI ATTILIO SACCO ANIELLO SALAFIA MARIO TARI DANIELE UGO TESTA FRANCESCO TROMBETTI DANIELE VOLPE ARMANDO CAPPABIANCA ROSA CAPUANO ANNALISA DI SAURO ANNA FANCIULLACCI FLAVIO FARINA GIUSEPPINA FUCILE IODICE ANNAMARIA CARMELA MANNA SONIA MERCALDO MARIANGELA MORELLI SILVANA PAGLIARO CLAUDIA PEZZELLA GABRIELLA PLOMITALLO ANNAMARIA RUBINO ANNAMARIA SCIAUDONE GEMMA TRONCONE CHIARA Medico di Medicina Generale Specialista Geriatria Specialista Otorino Specialista Pneumologo Medico Funzionario Medico Funzionario Specialista Med Generale Specialista Med.Generale Specialista Med. Interna Specialista Geriatria Specialista Otorino Medico Funzionario Specialista Anestesista Direttore di Distretto Dir. Coordinamento Socio Sanit. Specialista Otorino Specializzando Radiologo Medico Funzionario Medico Funzionario Spec.Medicina Int-Gastroenter. Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista Farmacista 5 INDICE: 1. Premessa e obiettivi. pag. 7 2. Introduzione pag. 8 2.1. Dati di prescrizione ASL CE pag. 9 2.2 Riferimenti Normativi: pag. 15 3. Infezioni Alte vie Respiratorie pag. 16 3.1 Faringiti e Faringotonsilliti acute pag.16 3.2 Rinosinusite e Otite Media Acuta pag.21 3.3 Laringite pag.29 3.4 Epiglottide acuta pag.30 4. Bibliografia pag.30 6 1. Premessa e obiettivi PREMESSA “Le resistenze batteriche costituiscono un rilevante problema di sanità pubblica e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, anche in collaborazione con l’Unione Europea, ha elaborato vari documenti sul “microbial threat”. Una delle cause dello sviluppo delle resistenze batteriche è costituita dal consumo eccessivo e/o inappropriato di antibiotici e per tale motivo in molti paesi (Francia, Germania, Svezia, Regno Unito, Italia) il consumo di antibiotici viene attentamente monitorato, anche in funzione del fatto che spesso gli antibiotici vengono utilizzati per malattie ad eziologia virale su cui questi farmaci sono inefficaci. Il Rapporto sull’uso dei farmaci antibiotici nelle regioni italiane ha dimostrato che: 1. il consumo in Italia è caratterizzato da un livello particolarmente elevato, inferiore soltanto a quello della Francia 2. i consumi hanno un trend in crescita (+ 13% nel periodo 1999-2007 vs. una riduzione del 16% in Francia nello stesso periodo) 3. esiste un uso eccessivo di formulazioni iniettabili 4. esiste un uso eccessivo di cefalosporine e chinoloni 5. esistono ampie differenze regionali (il consumo di alcune regioni è quasi triplo rispetto ad altre) 6. tra le prime cause di prescrizione di un antibiotico vi sono le infezioni delle prime vie aree generalmente sostenute da virus in cui l’antibiotico non ha efficacia. L’uso eccessivo di antibiotici è motivo di allarme in quanto esso pone un rischio sia alla salute individuale (esposizione a rischio di reazioni avverse) che alla salute pubblica (sviluppo di resistenze). La medicina generale rende conto di circa l’80-90% dell’utilizzo degli antibiotici negli esseri umani e costituisce pertanto il primo target di tutte le attività di monitoraggio d’uso degli antibiotici. Gli elementi di preoccupazione sono aggravati dal fatto che anche in Europa circolano ceppi di batteri totalmente o quasi totalmente resistenti agli antibiotici, con il rischio del ritorno ad un’era pre-antibiotica e l’impossibilità, a causa di infezioni sostenute da germi resistenti, di trattare infezioni batteriche in corso di trapianti, chemioterapia oncologica, chirurgia ortopedica, terapie intensive ecc. Gli elementi di preoccupazione sono talmente forti da aver spinto alla costituzione nel Novembre 2009 di una task force transatlantica per affrontare a livello globale il problema delle resistenze” (tratto da: Studio Aifa su Sovraconsumo di Antibiotici). OBIETTIVI Il documento contiene linee di indirizzo sull’utilizzo appropriato dei farmaci attualmente impiegati per il trattamento delle infezioni delle alte vie respiratorie, sulla base delle evidenze scientifiche ad oggi disponibili circa la loro efficacia e tollerabilità. Come è noto le linee di indirizzo non intendono sostituirsi alla responsabilità individuale del clinico nel prendere decisioni appropriate in relazione alle circostanze del singolo paziente e sulla base di tutti gli elementi informativi disponibili, ma lo scopo principale è quello di rendere fruibile uno strumento terapeutico utile a tutti gli operatori delle sedi territoriali dell’ambito della ASL CE. Queste linee di indirizzo sono raccomandazioni di comportamento per supportare tutti i medici prescrittori (in particolare MMG e PLS) nella scelta di un’appropriata terapia farmacologica in particolari condizioni cliniche. Come tali sono e saranno sottoposte a future revisioni sulla base di evidenze scientifiche aggiornate, ma anche dall’esperienza dei singoli nel territorio. 7 2. Introduzione Gli antibiotici rappresentano circa il 10% delle prescrizioni ambulatoriali e la quarta classe di farmaci per spesa (1). Le infezioni respiratorie comunitarie (ARI) rappresentano il principale motivo di prescrizione di un antibiotico (2). E’ noto che tra le ARI , le infezioni di origine virale e comunque autolimitanti, sono la maggior parte. Risulta, quindi, evidente che la selezione dei pazienti da trattare con antibiotici risulti di particolare importanza ai fini di un uso appropriato del farmaco e delle conseguenze in termini di diffusione delle resistenze, effetti collaterali e costi. Le ultime Linee Guida del NICE (National Institute for Clinical Excellence) raccomandano appunto l’identificazione di quei pazienti che sono a rischio di sviluppare complicanze e quindi ai quali può essere prescritto un antibiotico, subito o dopo accertamenti (5). In un contesto epidemiologico come quello attuale, l’ elevata incidenza di sindromi influenzali (Influenza-like Illness, ILI) rappresentate da influenza stagionale, influenza pandemica, altre forme virali di tipo similinfluenzale, costituiscono un fattore di confondimento e di dubbio nell’eventuale prescrizione di un antibiotico. Come sappiamo e come ribadito anche dalle ultime Linee Guida dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS) sulla gestione della sindrome influenzale (6) “non è raccomandato l’uso degli antibiotici nella sindrome influenzale senza complicanze”. Sappiamo altresì che esiste un picco di prescrizione di antibiotici nel corso di tutte le epidemie influenzali (7), sia per gli adulti che per i bambini. È verosimile ritenere che non tutte siano correlate ad una diagnosi di polmonite secondaria o comunque di complicazioni batteriche. 2.1. Dati di Prescrizione Arianna Database ASL Caserta: Follow up: 2009- I Semestre 2011 Set medici: 141 MMG che rispondono ai criteri di validità per entrare nello studio Set Popolazione:popolazione dinamica di assistiti registrati nelle liste dei 141 medici attivi nel periodo di follow-up.Set pazienti: assititi di età > = 15 anni all’inizio del follow-up o al momento dell’inizio assistibilità che hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici durante il periodo di follow-up (ATC: J01*) Prevalenza d'uso antibiotici distribuita per sesso (confronto 2009-2010) (2009) 60 50,4 50 (2010) 48,9 47,1 43,4 45,3 41,4 40 30 20 10 0 Femmine Maschi Totale Distribuzione % dei pazienti per fasce di età stratificati per periodo di follow-up 8 18 2009 16 14 % di pazienti 12 10 8 6 4 2 0 15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74 75-84 >84 La popolazione trattata con antibiotici si mantiene pressoché invariata tra il 2009 ed il 2010 con una lieve prevalenza per il sesso femminile. Pressoché invariata risulta anche la distribuzione per fasce di età. Organi ed Apparati maggiormente trattati con antibiotici (% di trattamenti con J01) M. della Pelle e del Tessuto Organi di Senso sottocutaneo A. Respiratorio A. Genitourinario A. Digerente ASL (2011) 55,2 14,8 14,4 3,5 2,9 9,1 ASL (2009) 52,0 17,2 15,1 3,7 3,8 8,0 Regione Campania 41,0 18,4 13,6 5,4 Altro Rispetto a quanto riscontrato in Regione Campania (anno 2009), l'uso di antibiotici nell'ASL Caserta nel 2009 è proporzionalmente maggiore per infezioni dell'apparato respiratorio con un ulteriore incremento nell'arco del primo semestre del 2011. Impatto sulla spesa delle patologie più frequentemente trattate con antibiotici (1° sem 2011) 9 spesa lorda bronchite acuta 18% cistite Laringo-tracheiti e laringofaringiti malattie denti 30% 14% bronc. Cronica/riesacerb. faringite e tonsillite acuta Altro 11% 11% 10% 6% Nell'arco del 1° semestre 2011, una fetta significativa della spesa per antibiotici è legata al trattamento di infezioni del tratto respiratorio ad eziologia principalmente virale. Trattamento antibiotico delle principali infezioni delle alte e basse vie respiratorie Motivazione d'uso Altro Faringo_Tonsillite Bronchite_Acuta Laringo-Tracheite BPCO/Riacutizzazioni Otite Bronchite Cronica Sinusite Polmonite Sinusite Cronica Rino-Faringite Influenza Pleurite Laringo-Tracheite Cronica Tonsillite Cronica Polmonite Virale % prescrizioni/ totale trattamenti 2009 2010 2011 54,7 55,8 53,2 14,9 13,2 13,7 13,2 14,0 15,5 6,7 6,1 6,7 2,9 3,3 3,5 3,3 3,1 2,9 1,6 1,8 1,9 1,2 1,1 1,1 0,9 1,0 1,0 0,2 0,3 0,3 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0 % pazienti/totale dei pazienti trattati con J01 2009 2010 2011 69,8 71,7 62,7 23,2 20,8 19,0 16,6 17,4 17,1 10,7 9,9 9,4 2,7 2,9 3,1 5,3 5,1 4,1 1,9 2,0 2,0 1,9 1,8 1,6 0,9 1,0 0,9 0,4 0,4 0,4 0,2 0,2 0,2 0,3 0,1 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0 Circa il 30% dei pazienti trattati con antibiotici e quasi il 50% dei trattamenti sono prescritti per infezioni dell'apparato respiratorio. Tra queste la maggior parte sono effettuate per faringo-tonsilliti, bronchiti acute e laringotracheiti. Non si riscontrano variazioni significative sul numero di prescrizioni o pazienti in trattamento nell'arco del 1° semestre 2011 rispetto al biennio precedente. 10 Principi attivi maggiormente utilizzati (n° di prescrizioni effettuate) nell'arco del 1° semestre 2011 per le patologie maggiormente trattate. 70000 Amoxicillina/inib Levofloxacina Azitromicina 60000 Amoxicillina Ciprofloxacina Bacampicillina Claritromicina Cefixima Ceftriaxone 50000 40000 30000 20000 10000 0 Faringo-Tonsilliti Bronchiti Ac Laringotracheiti Cistiti BPCO L'amoxicillina protetta risulta essere l'antibiotico maggiormente prescritto a discapito della sola amoxicillina anche nel caso di patologie ad eziologia verosimilmente virale quali le laringotracheiti o le bronchiti acute, le cui ultime, se di eziologia diversa, sono generalmente sostenute da microorganismi intracellulari verso i quali il trattamento con penicilline risulta inefficace. Cefalosporine iniettive e fluorchinoloni non sono da considerare come scelte di primo livello nei casi di bronchite acuta. TREND D'USO DI ANTIBIOTICI PER LE INFEZIONI DELLE ALTE VIE RESPIRATORIE (triennio 2008-2010) Consumo antibiotici Frequenza % sul totale (top 10 -> 77,7% tot) 25% 20% 15% 2008 2009 2010 10% 5% 0% 11 L'amoxicillina protetta risulta essere l'antibiotico maggiormente utilizzato con un trend in crescita nell'arco del triennio 2008-2010, a fronte di una diminuzione della % di utilizzo di amoxicillina non associata ad inibitori delle beta-lattamasi. Si rileva un lieve incremento del trend di utilizzo di fluorchinoloni azitromicina e ceftriaxone mentre rimane costante l'uso di claritromicina e fosfomicina. Tra i primi 10 antibiotici utilizzati rientra la lincomicina, per quanto in lieve diminuzione Consumo antibiotici per Faringotonsillite Frequenza % sul totale (top 10 -> 89,6% tot) 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 2008 2009 2010 L'amoxicillina associata ad acido clavulanico risulta essere l'antibiotico maggiormente prescritto per faringo-tonsillite con un trend in crescita nell'arco del periodo di follow-up a fronte di una diminuzione d'uso di amoxicillina. In crescita l'uso dei macrolidi, principalmente di claritromicina. Per quanto non elevato è da considerare verosimilmente inappropriato l'uso di levofloxacina e lincomicina. Macrolidi fluorchinoloni e cefalosporine non sono da considerare come scelte di primo livello. Consumo antibiotici per Laringotracheite Frequenza % sul totale (top 10 -> 87,8% tot) 35% 30% 25% 20% 15% 2008 2009 2010 10% 5% 0% 12 L'uso di antibiotici nelle laringo-tracheiti non è da considerare appropriato nella maggioranza dei casi. Inoltre, l'amoxicillina protetta risulta essere il trattamento maggiormente utilizzato con un trend in crescita nell'arco del trienno a fronte di una diminuzione di amoxicillina non protetta. Si evidenziano anche prescrizioni di fluorchinoloni e di ceftriaxone il cui uso nella laringotracheite non è supportato da alcuna evidenza scientifica. Consumo antibiotici per Otite Frequenza % sul totale (top 10 -> 86,1% tot) 30% 25% 20% 15% 10% 2008 5% 2009 0% 2010 Consumo antibiotici per Sinusite Frequenza % sul totale (top 10 -> 88,5% tot) 30% 25% 20% 15% 10% 2008 2009 5% 2010 0% Il trend d'uso di antibiotici non si discosta significativamente da quello delle altre patologie dell'apparato respiratorio. Da sottolineare il trend in crescita del ceftriaxone nelle otiti e l'uso ancora significativo di lincomicina nelle sinusiti, per quanto in flessione rispetto agli anni precedenti. Nelle sinusiti si 13 evidenzia un trend in crescita di levofloxacina ed un uso di moxifloxacina, comunque non elevato ed in riduzione nell'ultimo biennio. Indicatori di Appropriatezza Prescrittiva OSMED/AIFA_2010 1°INDICATORE: frequenza d’uso (%) di antibiotici (J01) nei casi di influenza (ICD9 465; 496), raffreddore comune (ICD9 460) e laringotracheite acuta (ICD9 464) sul totale pazienti trattati con antibiotici. Percentuale pazienti = 9,7% I Indicatore. ASL 9,7 % Appropriatezza d'uso -> L'indicatore deve tendere a 0 Quasi il 10% dei pazienti trattati con antibiotici ha un'indicazione d'uso per la quale non è previsto il trattamento antibiotico. L'uso, pertanto risulta inappropriato. 2°INDICATORE: prevalenza d’uso (%) di macrolidi, fluorochinoloni e cefalosporine sul totale dei casi di faringite e tonsillite acuta. 3°INDICATORE: prevalenza d’uso (%) di cefalosporine iniettive e/o fluorochinoloni nei casi di bronchite acuta in assenza di una diagnosi pregressa di BPCO/asma II Indic. III Indic. ASL 44,2 50,6 Campania 28,7 54,4 Italia 24,6 33,6 Appropriatezza d'uso -> L'indicatore deve tendere a 0 Macrolidi fluorchinoloni e cefalosporine non sono da considerare come scelta di primo livello (salvo i macrolidi in caso di allergia alle penicilline). Nell'ASL Caserta la scelta inappropriata di antibiotici è significativamente più elevata rispetto alla media regionale e nazionale Appropriatezza d'uso -> L'indicatore deve tendere a 0 Cefalosporine iniettive e fluorchinoloni non sono da considerare come scelte di primo livello. Nell'ASL Caserta la scelta inappropriata di antibiotici è significativamente più elevata rispetto alla media nazionale e solo marginalmente più bassa rispetto alla media regionale 2.2 Riferimenti Normativi: FARMACI ANTIMICROBICI- Nota prot. N. 4208/C del 06/07/2011 Criticità in oggetto: • Consumo in DDD più elevato rispetto alla media nazionale • Tendenza ad aumentare i consumi rispetto ad paesi europei • Uso elevato di formulazioni iniettabili • Uso elevato di classi di antibiotici ad alto costo 14 FARMACI ANTIMICROBICI DEC.55 del 12/07/2011 Obiettivi decreto 55: • Riduzione del 5% rispetto l’anno 2010 della propria media aziendale in DDD/1000 AB/DIE dei classe Antimicrobici Sistemici “J” dispensati, entro il 31/12/2011. • Riduzione del 25% rispetto l’anno 2010 della propria media aziendale in DDD/1000 AB/DIE dei classe Antimicrobici Sistemici “J” dispensati, entro il 31/12/2012. farmaci della farmaci della Le Patologie oggetto del percorso: 3. Infezioni alte vie respiratorie Le infezioni delle alte vie respiratorie comprendono: Faringotonsilliti Sinusite Otite media acuta Laringiti Epiglottite acuta 3.1. Faringiti e faringotonsilliti acute DEFINIZIONE (1, 3, 6, 7) Le Faringiti e faringotonsilliti acute sono flogosi acute del faringe, associate o meno a una flogosi acuta delle tonsille palatine. Esse hanno una etiologia virale o batterica. La Faringite e faringotonsillite streptococcica, causata dallo streptococco beta emolitico di gruppo A ( o streptococcus pyogenes) è il quadro clinico più importante nella medicina pratica. EPIDEMIOLOGIA (1, 3, 4, 6, 7) Le faringiti acute sono molto frequenti. L’incidenza delle forme virali è molto variabile, sia riguardo a periodi stagionali che a situazioni epidemiche ad essi correlati: in inverno e soprattutto durante le epidemie influenzali esse sono quasi esclusivamente virali, negli altri periodi dell’anno, specie in primavera, e nel bambino dai 5 ai 12 anni le forme batteriche possono raggiungere fino al 30-40%. La faringotonsillite risulta più frequente nei familiari di bambini in età scolare e negli individui che svolgono attività a stretto contatto con i bambini. Una incidenza più alta viene riscontrata, infine, nella popolazione dei paesi più poveri. Fig. 1. Eziopatogenesi delle faringiti 15 I sintomi e i segni della faringotonsillite sono: faringodinia, edema ed eritema faringeo febbre, cefalea, anoressia, nausea e vomito, essudato tonsillare e linfoadenopatia cervicale. Tra questi, la faringodinia ad insorgenza improvvisa, l’essudato tonsillare, la linfoadenopatia cervicale anteriore dolente, la febbre con brividi superiore a 38°C, la cefalea e l’assenza di tosse, soprattutto in un bambino tra i 5 e i 15 anni, sono segni e sintomi fortemente suggestivi di una faringite streptococcica di gruppo A (13-15) (faringotonsillite da GASH) anche se non sono specifici e simili a quelli che caratterizzano le faringotonsilliti di origine virale. Non è possibile, quindi, formulare una diagnosi eziologica corretta sulla base del solo esame obiettivo. Peraltro, la faringotonsillite da GASH è l'unica tra quelle di più frequente riscontro (con poche eccezioni) che richiede un trattamento antibiotico ed è quindi molto importante formulare una diagnosi eziologica corretta. L'incertezza diagnostica spinge il medico a prescrivere un antibiotico, anche quando non necessario, esponendo il paziente a possibili eventi avversi e determinando un aumentato rischio di diffusione di batteri resistenti ed un aggravio di spesa per la comunità. DIAGNOSI (3, 6, 7) La diagnosi di faringotonsillite acuta è clinica. Criteri diagnostici: • segni e sintomi clinici locali e/o generali di flogosi acuta delle prime vie aeree; • mal di gola; • difficoltà ad ingoiare; • essudato tonsillare • linfoadenopatia laterocervicale di tipo flogistico; • ipertermia La diagnosi di faringotonsillite streptococcica è clinico-strumentale: strisce-test rapido, eventualmente seguita da coltura da tampone faringeo. Criteri di sospetto per infezione da streptococco beta-emolitico di gruppo A (di CENTOR): 16 Tabella 1. Criteri di Centor. 1. Essudato tonsillare 2. Linfoadenopatia cervicale anteriore dolente 3. Storia di febbre 4. Assenza di tosse Si può affermare che la presenza di tre o quattro criteri di Centor, in un paziente con più di tre anni, immunocompetente e senza fattori di rischio, è fortemente indicativa di faringite acuta da streptococco beta emolitico di gruppo A (Tab. 1); con due, uno o nessuno la probabilità che ci si trovi di fronte ad una infezione streptococcica è ridotta al minimo. Se non sono presenti almeno due di questi segni, non c’è infezione batterica. COMPLICANZE (2, 6, 7, 13) Della faringotonsillite acuta da streptococco beta-emolitico di gruppo A √ non suppurative: febbre reumatica; glomerulo-nefrite post-streptococcica √ suppurative: linfadenite suppurativa ; ascesso peritonsillare o retro faringeo; sinusite otite mastoidite; meningite; polmonite endocardite. La diagnosi e la terapia delle complicanze richiede un coinvolgimento di tipo specialistico, spesso multidisciplinare. TRATTAMENTO (1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9) Le linee guida del trattamento delle faringotonsilliti, si basano su queste problematiche della medicina pratica: sono delle infezioni autolimitantesi che molto spesso guariscono senza la terapia antibiotica, anche qualora fossero causate da batteri; lo streptococco beta-emolitico di gruppo A non presenta mai resistenza alle penicilline/betalattamine; sono delle patologie in cui la clinica da sola a volte non basta a far diagnosi; sono delle patologie in cui, nonostante l’etiologia virale frequente, l’utilizzo di antibiotici è diffuso e quindi spesso inappropriato; sono delle patologie che colpiscono pazienti in pieno benessere, resi acutamente inabili. ⇒ Nelle forme con criteri clinici ( di CENTOR) che escludono una forma Streptococcica o batterica, informare i familiari e il paziente della patologia e del suo decorso abituale; non prescrivere terapia antibiotica; prescrivere terapia antidolorifica-antipiretica e/o antinfiammatoria e l’assunzione di grandi quantità di liquidi. ⇒ Nelle forme con coltura positiva o con tutti i criteri di CENTOR presenti, prescrivere anche terapia antibiotica. 17 Razionale La scelta dell'antibiotico più idoneo deve basarsi sui criteri di efficacia documentata in studi clinici controllati e di sicurezza. Andrà preferito il farmaco a minor rischio di resistenza e con spettro ristretto mirato all'agente eziologico, con un discreto profilo di tollerabilità, con un buon rapporto costo efficacia e che sia capace di garantire la migliore "compliance" del paziente (bambino e adulto). Nella faringotonsillite da GASH numerose molecole, anche di classi diverse, si sono dimostrate efficaci, ma le penicilline rimangono il trattamento di scelta perché più rispondenti ai criteri sopra elencati. La terapia può essere empirica (cioè non documentata microbiologicamente) o mirata (isolamento colturale positivo), ma la durata risulta critica per ottenere l'eradicazione del GASH. La terapia antibiotica può essere posposta sino a 9 giorni dopo l'inizio dei sintomi senza che ciò ne comprometta l'efficacia nella prevenzione della malattia reumatica. Questo lasso di tempo risulta prezioso laddove si voglia eseguire un tampone faringeo prima di iniziare la terapia. Nelle forme ad eziologia virale, in cui non si sospetti il possibile rischio di complicanze, la terapia di supporto più adeguata è rappresentata dalla somministrazione di analgesici, antipiretici ed altre terapie di supporto (gargarismi); possono essere utilizzati acetaminofene o ibuprofene (19); nei bambini non va somministrare l’ ASA (19), per il pericolo di sindrome di Reye . ADULTO: Antibiotici di I Scelta: 1. Amoxicillina : 1gr x 3/die per 10 giorni. 2. L’ Amoxicillina/Ac. Clavulanico nelle forme recidivanti: 1g x 2/die. In caso di allergia alle penicilline, la scelta deve ricadere su un Macrolide (eritromicina, azitromicina o claritromicina): 3. Claritromicina 250- 500 mg x 2/die per 10 giorni 4. Azitromicina 500 mg/die per 5 gg .(16). Antibiotici di II Scelta: 1. Macrolide : nelle faringiti persistenti (durata dei sintomi > di 7 giorni) o non risolte con la penicillina (insuccesso terapeutico) : 2. Cefalosporina Orale x 4-6 gg. 3. Fluorochinoloni IN AMBITO PEDIATRICO: Antibiotici di I Scelta: 1. Amoxicillina : 50mg/kg/ per 3/die per 10 giorni. 18 2. L’ Amoxicillina/Ac. Clavulanico nelle forme recidivanti: 50mg/kg/ per 2/die per 10 giorni. In caso di allergia alle penicilline, la scelta deve ricadere su un Macrolide (eritromicina, azitromicina o claritromicina): 3. Claritromicina 10 mg / Kg x 2/die per 10 giorni 4. Azitromicina : 10 mg/Kg/die per 3 giorni. Management della faringite acuta. Quadro suggestivo di FARINGITE BATTERICA (Amoxicillina, amoxicillina/ac.clavulanico) 3.2 Rinosinusite e Otite Media Acuta Le rinosinusiti acute e le otiti medie acute sono due patologie sono strettamente correlate, per lo più complicanze delle infezioni virali del tratto respiratorio superiore o di flogosi allergiche. Entrambe possono riconoscere una etiologia virale o batterica (22, 23). Le Rinosinusiti La sinusite è una infiammazione acuta o cronica dei seni paranasali, cavità del massiccio facciale e della base cranica che comunicano con le fosse nasali. I seni paranasali sono: i seni mascellari, i seni frontali, i seni sfenoidali e le cellule etmoidali anteriori e posteriori; sono rivestiti da mucosa di tipo respiratorio che normalmente secerne muco che viene drenato mediante il trasporto muco 19 ciliare verso le fosse nasali. La causa principale che determina l’insorgenza della sinusite è la riduzione o il completo blocco della ventilazione, cioè dell’ingresso dell’aria nella cavità che avviene nel corso della respirazione, alterando la fisiologia della mucosa sinusale e favorendo la stasi delle secrezioni e la conseguente sovrainfezione microbica. Poiché i seni paranasali comunicano con le fosse nasali attraverso piccoli orifizi chiamati osti, è sufficiente una lieve riduzione delle loro dimensioni per alterare la ventilazione ed il drenaggio. Tale ostruzione può essere causata da diversi fattori, il più frequente è l’infiammazione della mucosa nasale di natura infettiva (virale o batterica) o allergica. Esistono anche alterazioni anatomiche delle strutture nasali che comportano la riduzione del passaggio dell’aria e l’arresto del drenaggio delle secrezioni; tali alterazioni rappresentano delle varianti anatomiche dei turbinati medi, del setto o delle cellule etmoidali che generalmente non danno segno della loro presenza, ma in determinate condizioni favoriscono la comparsa di sinusite: speroni del setto nasale, turbinati medi ipertrofici, bollosi o con curvatura paradossa, cellule etmoidali iperpneumatizzate. L’ostruzione degli osti può anche essere determinata da neoformazioni delle cavità nasali come i polipi. Le sinusiti possono avere un’origine virale, la più frequente, batterica o fungina. Generalmente sono secondarie ad una rinite acuta (raffreddore) o cronica (allergica o ipertrofica), per tale motivo sarebbe più corretto usare il termine di rino-sinusite, tranne nel caso della sinusite mascellare odontogena, derivante da una patologia dei denti. In base all'agente infettivo responsabile (eziologia), si distinguono: - Sinusiti batteriche - Sinusiti virali - Sinusiti micotiche (da funghi) In base alla causa (patogenesi) si distinguono: - Cause nasali - Cause ematogene - Cause odontogene - Cause traumatiche - Cause barotraumatiche Le sinusiti acute batteriche seguono lo 0,5-2% delle flogosi PVA nell’adulto, il 5-10% delle flogosi delle prime vie aeree (PVA) del bambino. L’80% delle sinusiti è preceduto/associato a flogosi PVA, il 20% a flogosi allergiche nasofaringee. Si parla di sinusite ricorrente quando si hanno più di 3-4 episodi acuti l'anno e di sinusite cronica quando i sintomi persistono per più di tre mesi. In queste forme, che colpiscono solo un numero limitato di pazienti, è importante la ricerca dei fattori predisponenti, come allergie, difetti anatomici o disturbi del sistema immunitario. Spesso il solo sintomo presente in questi casi è la tosse (Tab. 4). 20 Qualche segno di riconoscimento forma acuta forma ricorrente, subacuta e cronica caratteristiche cliniche Malessere, febbre, naso chiuso, alitosi, Stessi sintomi della sinusite acuta, a volte più sfumati. Non di otalgia, rinorrea acquosa o rado è presente solo la tosse mucopurulenta, tosse secca o produttiva eziologia I patogeni responsabili della sinusite acuta sono in genere Streptococcus pneumoniae (30-40 %), Haemophilus influenzae (20 %) e Moraxella catharralis (20 %). Meno frequenti, gli streptococchi betaemolitici e gli pneumococchi (40 %). Nel dieci per cento degli aspirati sinusali si ritrovano anche virus (adenovirus, virus parainfluenzale e influenzale e rinovirus) Le cause più comune delle sinusiti ricorrenti e croniche sono le riniti allergiche. Altri responsabili sono le infezioni da anaerobi e da stafilococchi. Più raramente l'insorgenza può essere attribuita a difetti anatomici come deviazioni del setto, polipi, corpi estranei. Nelle pansinusiti piogene ricorrenti vi può essere una scarsa resistenza del sistema immunitario Diagnosi Si basa sull'anamnesi , semeologia e sul rilievo di scolo mucopurulento retrofaringeo Tabella 4 . Caratteristiche cliniche, eziopatogenesi e diagnosi delle sinusiti. Da un punto di vista eziopatogenetico, i patogeni più frequentemente responsabili delle sinusiti acute sono : Streptococco Pneumoniae (30%) Haemofilus influenzae (25%) Moraxella catarralis (20% nei bambini) Altri Gram neg. (9% in adulti) Anaerobi (> da infezioni dentarie). I sintomi della sinusite variano nel caso di quadro acuto o cronico. Nella sinusite acuta il dolore localizzato spesso in corrispondenza del seno interessato dalla patologia è il sintomo predominante: cefalea frontale, dolore al volto o alla radice del naso e all’orbita, sono presenti anche ostruzione nasale e rinorrea, la febbre è segno di un peggioramento del quadro. Il processo infiammatorio può estendersi a strutture e organi adiacenti come l’orbita. La sinusite cronica invece ha sintomi più sfumati ma di lunga durata, comunemente vengono riferiti un senso di pesantezza alla fronte o all’occhio e lateralmente al naso alternati alla comparsa di sensazione dolorosa. La diagnosi di sinusite acuta è essenzialmente clinica avvalendosi soprattutto dei segni e sintomi e 21 di una precisa anamnesi. Il ricorso ad esami di laboratorio quali l’esame colturale su secreto aspirato dai seni, ed a esami strumentali quali Rx., TAC, RMN, non è considerato utile nella routine del medico pratico di fronte ad un sospetto di sinusite acuta. È possibile effettuare anche l’esame colturale delle secrezioni al fine di determinare la natura dell’agente microbico, riservandolo comunque nelle forme resistenti alle terapie. In sintesi, la diagnosi è clinica. Criteri diagnostici per la rinosinusite acuta: · segni e sintomi clinici di recente o contemporanea flogosi acuta, per lo più virale, delle prime vie aeree; · dolore e senso di tensione, ripienezza dei seni paranasali; · ostruzione nasale, associata o meno a rinorrea; · anamnesi positiva per altri episodi di rinosinusite acuta o sinusite ricorrente ( 3 episodi in 6 mesi o 4 episodi in un anno). Criteri diagnostici aggiuntivi per la rinosinusite acuta batterica: · dolore intenso a livello dei seni mascellari o frontali, rinorrea purulenta, · evoluzione con peggioramento della sintomatologia( soprattutto: ripresa o aumento improvviso della febbre), o persistenza della stessa dopo 5-7 giorni. · Sintomi persistenti per 10-14 giorni, ma meno di 30 giorni, ed esito in guarigione clinica completa. Non sono utili: · esami colturali e/o strumentali, specie nei bambini al disotto di 6 anni; · una visita specialistica. La terapia delle sinusiti può essere medica nelle prime fasi (generalmente nelle forme acute è risolutiva) ed eventualmente chirurgica. La terapia medica prevede cicli di antibiotici ad ampio spettro associati a cortisonici per via inalatoria e decongestionanti nasali topici, eventualmente antistaminici nel caso di patologia allergica. Nel caso di forme micotiche, favorite dall’abuso di decongestionanti nasali a base di cortisonici è utile l’uso di antimicotici sistemici. Nella sinusite acuta è opportuno avviare un trattamento sintomatico per 7 giorni (mucolitici, antinfiammatori). Se compare la febbre o persistono dolore e secrezione purulenta è necessario avviare una terapia antibiotica con una durata di almeno 10 giorni. ADULTO: Antibiotici di I Scelta: 1. Amoxicillina 1 gr x 3 die per 10 giorni. Se si tratta di recidive, data la possibilità di resistenze alla Amoxicillina da parte di 22 Haemofili e Moraxella c. è utile passare ad un antibiotico di 2° scelta Antibiotici di II Scelta: 1. amoxicillina + acido clavulanico 1g x 2/die. 2. Macrolide (resistenze ci possono essere anche per i macrolidi, preferire pertanto : Claritromicina 500 mg. x 2 per 10 giorni o Azitromicina 500 mg per 5 giorni 3. Cefalosporine orali IN AMBITO PEDIATRICO: Antibiotici di I Scelta: 1. Amoxicillina: 50 mg/kg/die in tre somministrazioni per 10 -14 giorni. Se si registra una mancata risposta clinica entro 48-72 ore oppure si tratta di una recidive si consiglia di utilizzare un antibiotico di seconda scelta. Antibiotici di II Scelta: 1. Amoxicillina-Acido Clavulanico 50 mg/kg/die in due somministrazioni per 10-14 giorni. 2. Macrolidi (nei pazienti allergici alle beta-lattamine) 3. Cefalosporine Orali Nella sinusite cronica, invece, l’ etiologia batterica non è stata ancora ben definita. Si possono avere delle colture positive ma spesso come forma di colonizzazione e non di infezione. Si ritiene che tale condizione, caratterizzata da sintomi di infiammazione dei seni perdurante più di 3 mesi, sia causata da una disfunzione della secrezione mucociliare, come conseguenza di ripetute infezioni pregresse, piuttosto che da una infezione batterica persistente. Alla luce di quanto detto è ovvio che nelle colture si trovino spesso forme miste: -Anaerobi -Stafilococchi aurei -Gram neg. Resistenti Nelle riacutizzazioni si possono usare gli stessi antibiotici indicati per le sinusiti acute, ma è necessario prolungare la terapia fino a due-tre settimane. Talvolta è necessario associare un antibiotico per gli anaerobi, come Clindamicina o Metronidazolo. Utile associare terapia antiedemigena (Cortisone per aerosol o per os). Può essere necessaria la terapia chirurgica per correggere il blocco degli osti. Ricordarsi che esistono, inoltre, forme di sinusite micotica: - NON INVASIVA (in immunocompetenti) : ALLERGICA 23 - INVASIVA ( P. diabetici non controllati, P. immunocompromessi). Otite media acuta L’otite media acuta è un’infiammazione dell’orecchio medio caratterizzata da: 1) Esordio acuto, inteso come recente (entro 72 ore) ed in genere improvviso inizio dei sintomi di infiammazione acuta dell’orecchio medio; 2) Segni di infiammazione dell’orecchio medio, inclusi iperemia e colore giallastro della membrana timpanica; 3) Presenza di essudato (effusione) nell’orecchio medio, indicata da estroflessione (bulging) della membrana timpanica o da assente/fortemente limitata mobilità o da otorrea da perforazione spontanea. L’otite media è la patologia di più frequente riscontro in età pediatrica: oltre l’80% dei bambini al di sotto dei 3 anni di vita presenta almeno un episodio di otite media acuta (OMA) e in circa un terzo dei soggetti si evidenzia una significativa ricorrenza degli episodi. Per almeno due decenni l’otite media acuta è stata una patologia “statica”, di cui si conosceva (o si pensava di conoscere) l’incidenza (elevata o in aumento), l’eziologia (tre soli germi, con frequenza uniforme attraverso tutta l’età pediatrica), la terapia (sempre indispensabile il trattamento antibiotico), la prevenzione (complessa o inefficace) e le potenziali complicanze (rarissime). Negli ultimi anni, si sono acquisite conoscenze che sembrano condurre a profonde modificazioni eziologiche, diagnostiche, preventive e terapeutiche. Da qui la necessità di aggiornare le linee guida di diagnosi e trattamento. Un nuovo documento, pubblicato a cura della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), rende disponibili le prove aggiornate e le raccomandazioni per la pratica clinica. Secondo i suoi autori, l’implementazione di questa linea guida potrà permettere di: ridurre l’uso inappropriato di antibiotici; ridurre le reazioni avverse legate all’uso di antibiotici; ridurre i ricoveri inadeguati; ridurre l’incidenza della malattia mediante l’utilizzo di misure preventive di efficacia. I patogeni che devono essere considerati responsabili della maggior parte degli episodi di OMA sono S. pneumoniae, H. influenzae non tipizzabile, M. catarrhalis e S. pyogenes. Nelle aree ad alta diffusione del vaccino pneumococcico eptavalente bisogna considerare che l’eziologia dell’OMA si modifica, con una maggior proporzione di casi sostenuti da H. influenzae rispetto a S. pneumoniae. Nel neonato prevalgono: Streptococcbi e Bacilli Gram Neg. L’otite media può però essere sostenuta anche da altri fattori: -Infezioni virali 15-40% 24 -Modificazioni della pressione barometrica (Anomalie del palato-Patologie allergiche e adenoideeInfezioni ricorrenti) . I sintomi fondamentali sono: otalgia (dolore, che può manifestarsi anche con una non usuale attitudine del bambino a toccarsi o a sfregarsi l’orecchio), irritabilità e/o febbre. Esistono definizioni diverse e non sovrapponibili di gravità. Una di esse è quella di Le Saux, sulla base del quale un episodio è definito lieve se la somma dei punteggi è compresa fra 0 e 2, moderato fra 3 e 7 e grave fra 8 e 15. La diagnosi puramente otoscopica di OMA raggiunge il maggiore grado di affidabilità quando condotta con un otoscopio pneumatico corredato di una fonte luminosa adeguata e di uno speculum delle dimensioni adatte e non colorato. Criteri diagnostici per la otite media acuta: ·accumulo di liquido nel cavo del timpano a pressione positiva, con ·rigonfiamento/convessità o rottura della membrana del timpano all’esame otoscopio; con associati almeno uno di questi sintomi: · segni e sintomi clinici di flogosi acuta delle prime vie aeree; · otiti acute ricorrenti; · irritabilità o letargia; · otalgia acuta; · ipoacusia; · otorrea. Non vi sono criteri aggiuntivi per l’otite acuta batterica: nel 75% dei casi l’otite media acuta è associata a una infezione batterica. È importante la diagnosi differenziale con l’Otite Media Sierosa, perché questa è una forma sempre sterile, in cui non c’è pressione positiva endotimpanica, il timpano è lievemente concavo o retratto, non è teso e non c’è una sua rottura. È necessaria una visita specialistica con timpanometria solo quando la convinzione diagnostica di otite media acuta del MMG si scontra con un esame otoscopio negativo. Sono complicanze (23) della otite media acuta: L’otite media con effusione (OME) : è la più comune delle complicazioni. è caratterizzata dalla presenza, per oltre sei mesi, di un versamento all’interno dell’orecchio medio che, nella maggioranza dei casi, segue un episodio di OMA La risoluzione è spontanea entro 12 mesi in circa il 90% dei casi. La mastoidite La perforazione della membrana del timpano è frequente e, spesso, guarisce da sola. 25 Complicazioni intracraniche Timpanosclerosi e Colesteatoma TERAPIA FARMACOLOGICA La gestione terapeutica (28) dell’OMA deve prevedere una valutazione dell’otalgia e la sua cura. Il trattamento cardine dell’otalgia è rappresentato dalla somministrazione di antidolorifici a dosaggio adeguato per via sistemica (paracetamolo o ibuprofene). Nei bambini oltre i 3 anni di vita è accettabile la somministrazione topica di soluzioni analgesiche (lidocaina 2%) in soluzione acquosa, in aggiunta alla terapia antalgica sistemica, nelle prime 24 ore dalla diagnosi di OMA con otalgia da moderata a severa, in assenza di perforazione timpanica. Considerato il rapporto fra il beneficio in termini di riduzione del dolore e di febbre e il rischio di effetti collaterali, una terapia antibiotica immediata è sempre raccomandata nei soggetti con otite media acuta di età inferiore a 2 anni con otite bilaterale, nei soggetti con sintomatologia grave, in quelli con otorrea da perforazione spontanea, in quelli con storia di ricorrenza. La gravità dell’episodio deve essere tenuta in considerazione, pur in assenza di dati di evidenza sulla superiorità di un punteggio clinico rispetto ad altri. Le molecole raccomandate per il trattamento sono da distinguere in base a criteri clinici come segue: otite media acuta non complicata e con sintomatologia lieve in soggetti senza fattori di rischio per resistenze batteriche e senza storia di ricorrenza: scelta raccomandata sia negli adulti che in ambito pediatrico : Antibiotici di I Scelta: 1. Amoxicillina otite media acuta complicata da otorrea, con sintomatologia grave, e/o in soggetti a rischio di resistenza batterica o con recidività: scelta raccomandata sia negli adulti che in ambito pediatrico : Antibiotici di I Scelta: 1. Amoxicilina + acido clavulanico. 2. Cefpodoxime proxetil; Cefuroxime axetil / cefalosporine orali di 2 generazione Antibiotici di II Scelta: 1. macrolidi (Azitromicina per 5 giorni) 2. cotrimossazolo 26 Una complicanza rara ma temibile è la mastoidite ( di pertinenza O.R.L.). L’uso dei macrolidi è consigliabile nei casi di allergia sia ad amoxicillina che a cefalosporine. Si raccomanda che la durata della terapia antibiotica sia di 7- 10 giorni. L’ eventuale insorgenza di mastoidite acuta necessita di ricovero ospedaliero e di un attento monitoraggio clinico. La terapia della mastoidite acuta è medica, per via endovenosa, scegliendo farmaci attivi sui patogeni in causa, anche in considerazione delle possibili resistenze. Ceftriaxone (100 mg/kg/die in dose unica), cefotaxima (100 mg/kg/die in 3 dosi), amoxicillina+acido clavulanico (100 mg/kg/die, come amoxicillina, in 3 dosi), ampicillina- sulbactam (100 mg/kg/die, come ampicillina, in 3 dosi) possono essere considerati farmaci di scelta. La terapia della mastoidite acuta è chirurgica (mastoidectomia con o senza timpanocentesi) nei casi che non rispondono alla terapia medica dopo 48 ore o in caso di empiema mastoideo o di complicanze intracraniche. Le complicanze intratemporali diverse dalla mastoidite acuta richiedono sempre un intervento multidisciplinare aggressivo e immediato. 3.3 Laringite E’ un Infiammazione del laringe, causata principalmente da virus Clinicamente è caratterizzata dalla comparsa di segni clinici quali: • abbassamento della voce • bruciore • afonia • febbre • stridore • suono stridente prevalentemente inspiratorio • raucedine dovuta ad infiammazione delle corde vocali • tosse abbaiante tipo “leone marino” La forma più grave della laringite è il croup atto ad indicare una tosse aspra per infiammazione del laringe. Il croup può richiedere una intubazione tracheale o la tracheotomia. I virus sono la causa più comune di laringite. Il processo si può estendere anche alla trachea (laringotracheite) e ai bronchi (laringobronchite). I virus causa di laringiti sono: Virus parainfluenzali di tipo 1 (50% dei casi) Virus influenzali (tipi A e B) Adenovirus RSV Rhinovirus Coronavirus Virus echo Virus coxsackie HPV 27 Raramente, una laringite virale può complicarsi con una sovrapposizione batterica. I patogeni più frequentemente coinvolti in taluni casi sono: • S. pyogenes • C. diphteriae • Haemophilus influenzae tipo b • M. catarrhalis Le laringiti richiedo in rarissimi casi un trattamento antibiotico ed in tal caso gli antibiotici di scelta sono amoxicillina + ac. clavulanico o i macrolidi . La terapia si basa su Riposo vocale, umidificazione dell’aria e sedazione della tosse. Il “croup” è una forma di interesse pediatrico, ad eziologia virale (mycoplasma), il cui trattamento prevede : umidificazione dell’aria, steroidi per via generale, catecolamine inalatorie e macrolidi con ospedalizzazione nei casi più gravi. 3.4 Epiglottite acuta E’ un’ infiammazione batterica,dolorosa dell’epiglottide e delle regioni viciniori, prevalente nei bambini in età prescolare, ma presente anche nell’adulto. Negli adulti è una condizione meno grave ed ingravescente dato le maggiori dimensioni anatomiche delle vie aeree. I Germi più frequentemente responsabili sono Haemophylus influenzae tipo B, Streptococcus pneumoniae, stafilococco aureo. Il quadro clinico si caratterizza per una grave e marcata compromissione delle condizioni generali, forte dolore alla deglutizione, con riduzione o impossibilità all’alimentazione (deficit di liquidi), scialorrea, stridore inspiratorio (rumore “cigolante-gracidan.te’) con espirazione poco compromessa, cianosi, tachipnea con rientro del giugulo e degli spazi intercostali durante l’inspirazione, eloquio “da patata in bocca con voce normale, eventualmente raucedine e febbre. La diagnosi (di sospetto) si basa sulla sintomatologia per lo più tipica. Si tratta di una infezione batterica che induce un quadro cellulitico della regione sovraglottidea e dell’epiglottide e va considerata come una emergenza medica, di pertinenza otorinolaringoiatrica. Anche in caso di solo sospetto è necessario il ricovero immediato. Perché Può richiedere l’intubazione o la tracheotomia. In generale comunque richiede terapia antibiotica iniettiva (cefalosporine di 2°-3° generazione o ampicillina-sulbactam) associata terapia cortisonica. 4. Bibliografia: 1) Rapporto nazionale OS.MED, anno 2008 L’uso dei farmaci in Italia 2) Frischer M, Heatlie H, Norwood J, Bashford J, Millson D, Chapman S.Trends in antibiotic prescribing and associated indications in primary care from 1993 to 1997. J Pub Health Med 2001;23:69-73. 3) Price DB, Honeybourne D, Little P, Mayon-White RT, Read RC, Thomas M, Wale MC, et al. Trends in antibiotic prescribing for lower respiratory tract infections and excess winter pneumonia mortality. Resp Med 2004;98:17-24. 28 4) Winchester CC, Macfarlane TV, Thomas M, Price D. Antibiotic prescribing and outcomes of lower respiratory tract infections in UK primary care. Chest 2009;135:1163-72. 5) NICE Respiratory tract infections-antibiotic prescribing, July 2008. 6) SNLG. 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