Anno Accademico 2016-2017 CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELLA NATURA E DELL’UOMO – CLASSE LM-60 (http://www.scienzenaturalimagistrale.unifi.it) Il Corso ha la durata normale di 2 anni. Di norma l'attività dello studente corrisponde al conseguimento di 60 crediti all'anno. Lo studente che abbia comunque ottenuto 120 crediti adempiendo a tutto quanto previsto dall'Ordinamento può conseguire il titolo anche prima della scadenza biennale. Il Corso di Laurea in Scienze della Natura e dell’Uomo si articola in due percorsi formativi: Curriculum “Conservazione e gestione della natura” Curriculum “Scienze antropologiche” con possibilità di articolazione in moduli di alcuni insegnamenti. La Tabella indica gli insegnamenti attivati, la suddivisione in moduli e la suddivisione degli insegnamenti attivati nei due anni del corso di studi magistrale. Le informazioni generali sul Corso di Laurea Magistrale sono pubblicate sulla Guida dello Studente dell’Anno Accademico 2016-17. Insegnamenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Natura e dell’uomo – LM-60 INSEGNAMENTO I anno comuni ai due curricula – I semestre Chimica dell'ambiente Geochimica con elementi di analisi dei dati Microbiologia Botanica evoluzionistica Biologia dei vertebrati – modulo Zoologia I anno comuni ai due curricula – II semestre Biologia dei vertebrati – modulo Primatologia Un corso Ecologia e genetica delle a scelta popolazioni fra i Ecosistemi acquatici seguenti: CURRICULUM Conservazione e Gestione della Natura I anno di indirizzo – I semestre Un corso Geologia applicata del a scelta territorio fra i Valutazione di impatto seguenti: ambientale I anno di indirizzo – II semestre Scienza della vegetazione CFU DOCENTE SSD Roberto Bianchini CHIM/0 6 Antonella Buccianti GEO/08 Enrico Casalone BIO/19 Marta Mariotti BIO/02 6 Marco Zaccaroni BIO/05 6 Roscoe R. Stanyon BIO/08 6 5 lezioni + 1 laboratorio/esercitazioni 5 lezioni + 1 laboratorio/esercitazioni 6 5 lezioni + 1 laboratorio/esercitazioni 5 lezioni + 1 laboratorio/esercitazioni 6 6 5 lezioni+1 laboratorio/esercitazioni Claudio Ciofi BIO/07 Caterina Nuccio Giuliano Gabbani Chiara Del Ventisette Daniele Viciani GEO/05 BIO/03 Diritto ambientale 6 CURRICULUM Scienze Antropologiche I anno di indirizzo – I semestre Un corso Antropologia molecolare a scelta (II sem) fra i Comportamento ed seguenti: ecologia dei primati I anno di indirizzo – II semestre 6 Archeozoologia Un corso a scelta (Paleontologia dei fra i Vertebrati*) seguenti: Paleoantropologia Un corso a scelta Laboratorio di fra i Antropologia e Biologia seguenti: umana (annuale) CURRICULUM Conservazione e Gestione della Natura II anno di indirizzo – II semestre Conservazione delle risorse vegetali Conservazione e gestione Un corso delle risorse faunistiche a scelta fra i Entomologia (annuale) seguenti: Parassitologia Laboratorio di zoologia molecolare Micologia e Lichenologia Invasioni biologiche CURRICULUM Scienze Antropologiche II anno di indirizzo – I semestre Geologia e Paleontologia Un corso a del Quaternario scelta fra i (Evoluzione degli seguenti: ecosistemi terrestri*) Paletnologia Francesca De Santis mutuato da LM Scienze e Gestione IUS/03 delle Risorse FaunisticoAmbientali Martina Lari BIO/08 6 4 lezioni + 2 laboratorio/esercitazioni 5 lezioni + 1 laboratorio/esercitazioni 6 CFU 6 6 2 lezioni + 1 laboratorio/esercitazioni Roscoe R. Stanyon Paul Mazza GEO/01 (Lorenzo Rook) Jacopo Moggi Martina Lari (I sem) BIO/08 Jacopo Moggi (II sem) DOCENTE Bruno Foggi SSD BIO/03 Elena Tricarico BIO/05 Rita Cervo (I sem) BIO/05 6 Stefano Turillazzi (II sem) Felicita Scapini 6 Mariella Baratti BIO/05 Renato Benesperi BIO/02 Felicita Scapini Bruno Foggi BIO/05 BIO/03 DOCENTE Paul Mazza SSD 3 4 lezioni + 2 laboratorio/esercitazioni 3 3 CFU 6 6 6 (Lorenzo Rook) Fabio Martini mutuato da LM Archeologia BIO/05 GEO/01 L-ANT/01 A libera scelta dello studente Tirocinio Prova finale 18 6 24 *Il corso non sarà attivato per l’anno accademico 2016-2017. Nel mese di febbraio 2016 il Ministero dell’istruzione, Università e Ricerca (MIUR) ha aggiornato i requisiti per l'accesso all'insegnamento a partire dal 2019/20 come segue: “Le lauree (compresa la LM in Scienze della Natura), conseguite dall’a. a. 2019/2020, sono titoli di accesso purché il piano di studi, fra laurea triennale e laurea magistrale, abbia previsto almeno 132 crediti nei settori scientifico disciplinari MAT, FIS, CHIM, GEO, BIO, INF/01, INFING/05, di cui almeno 30 in MAT, 12 in FIS, 6 in CHIM, 6 in GEO, 6 in BIO, 6 in INF/01 o in INGINF/05 o in SECS-S/01, nonché, dei predetti 132 crediti, almeno 90 crediti nel corso della laurea triennale, articolati come segue: almeno 12 in MAT, almeno 6 in FIS, almeno 6 in CHIM o GEO, almeno 6 in INF/01 o ING-INF/05 o SECSS/01.” Mentre i laureati della Laurea Magistrale hanno già tutti i requisiti per insegnare nelle scuole medie superiori, l'attuale piano di studio non dà accesso diretto per l'insegnamento nelle scuole medie di primo grado: • I laureati della Laurea Triennale in Scienze Naturali devono conseguire 6 CFU in INF/01 o SECSS/01 • I laureati della Laurea Magistrale devono conseguire 3 CFU in FIS e 18 CFU in MAT. Insegnamenti consigliati come corsi a libera scelta: • • • • • • • Informatica con Applicazioni B015675 (INF/01), 6 CFU (Corso di Laurea in Scienze Geologiche, II anno, I semestre) Elementi di Informatica B015942 (INF/01), 6 CFU (Corso di Laurea in Diagnostica e Materiali per la Conservazione e il Restauro, I anno, I semestre) Laboratorio di Fisica per la Biologia B019238 (FIS/03), 3 CFU (Corso di Laurea in Scienze Biologiche, II anno, II semestre) Elaborazioni matematiche di dati sperimentali B015963 (MAT/07), 6 CFU (Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Materiali per la Conservazione e il Restauro, I anno, II semestre) Calcolo numerico B002372 (MAT/08), 6 CFU (Corso di laurea in Ingegneria meccanica, II anno, I semestre) Calcolo Probabilità e Statistica B019998 (MAT/05), 6 CFU (Corso di laurea in Ingegneria meccanica, II anno, I semestre) Geometria e Algebra lineare B003273 (MAT/03), 6 CFU (Corso di laurea in Ingegneria informatica, I anno, I semestre) PROGRAMMI DEI CORSI - ANNO ACCADEMICO 2016-17 I anno - Corsi comuni ai due curricula Chimica dell’ambiente (Prof. Roberto Bianchini) I anno, I semestre, 6 CFU La Chimica della stratosfera: lo strato dell'ozono. Formazione e distruzione dell'ozono nella stratosfera, per via catalitica e non. Ozono come filtro dei raggi UV. Effetto dei raggi UV sull'uomo. Effetto distruttivo sull'ozono degli ossidi di azoto e del radicali ossidrile. Bromo e cloro atomici come nemici dell'ozono. Il buco nell'Ozono sopra i poli e il suo assottigliamento nelle regioni temperate. Sostituzione dei CFC con derivati innocui all'ozono. L'ozono urbano, processo di genesi nello smog fotochimico. Limitazioni alla generazione di ossidi di azoto e di VOC per ridurre l'ozono nelle aree urbane. Emissioni a base di zolfo ed effetto sul patrimonio artistico. I particolati. Natura, localizzazione, presenza, movimenti. I PM. Foschie e piogge acide, loro effetto sull'ambiente. Inquinamento indoor e rimedi vegetali naturali. Effetto serra. Sua origine, distribuzione, cause ecc. La CO2 in crescita. Suo assorbimento nella regione infrarossa dello spettro. Altri gas serra, loro importanza relativa. Riscaldamento globale. Sua natura, estensione, cause. Energia da combustibili : Il petrolio, sua natura, localizzazione, estrazione, trasporto, raffinazione, consumo. Il petrolio oggi: da sabbie bituminose, comparsa dello shayle oil ed effetto sulle politiche energetiche dei paesi. Gas metano. Carbone. Gli oceani come riserva di anidride carbonica. Previsioni in conflitto sul riscaldamento globale. Energia da combustione biomassa. L'etanolo come carburante. Sua produzione biologica. Il bioetanolo, il biogasolio. Gli oli vegetali come alternativa al gasolio. Il caso della Jatropa Curca. L'idrogeno, alternativa reale ai combustibili fossili? Energia idroelettrica, energia eolica, geotermica, solare. Celle solari. Vantaggi e svantaggi. La radioattività. Sua natura. Utilizzazione militare e civile. Pericoli e rimedi, parziali. Incidenti nucleari. La fusione come alternativa alla fissione. Chimica e inquinamento delle acque. Ossido riduzione nelle acque superficiali. Il BOD e il COD come indici di inquinamento. Contaminazione delle acque superficiali dolci e salate, e delle acque di falda. Moderne tecniche di disinquinamento delle acque reflue e dei liquami. Metalli pesanti, loro pericolosità e diffusione naturale e artificiale. I pesticidi, gli insetticidi naturali. Diossine furani e PCB e loro effetti sulla salute. Gli aromatici ed i PAH. Estrogeni ambientali. Inquinamento del suolo, riciclaggio dei rifiuti domestici ed industriali. La termovalorizzazione e la pirolisi, sua possibile alternativa. Geochimica con elementi di analisi dei dati (Prof.ssa Antonella Buccianti) I anno, I semestre, 5 CFU lezioni + 1 CFU laboratorio/esercitazioni Origine degli elementi. Processi di nucleosintesi. Origine dell'universo e dei pianeti. Meteoriti, loro composizione e classificazione. Differenziazione chimica della Terra. Cicli geochimici e biogeochimici degli elementi. Equilibri chimici: modelli concettuali, configurazione, equazioni necessarie, incertezza. Descrizione termodinamica dell'equilibrio chimico. Processi di reazione: trasferimento di massa, buffers geochimici, cinetica delle reazioni chimiche. Geochimica della fase gassosa. Geochimica della fase acquosa. Geochimica di suoli e sedimenti. Valutazione del rischio geochimico, procedure per l'identificazione dei valori del fondo naturale, individuazione di anomalie geochimica, impatto antropico. Metodi grafico-numerici per l'analisi dei dati, applicazione di metodi statistici univariati e bivariati. Analisi dei dati temporali e spaziali. Utilizzo delle piattaforme software R e/o Matlab per le analisi graficonumeriche e statistiche. Principi di programmazione, esercitazioni con applicazioni a casi studio. Microbiologia (Prof. Enrico Casalone) I anno, I semestre, 5 CFU lezioni + 1 CFU laboratorio/esercitazioni Storia della Microbiologia. Batteri, Archaea, microrganismi eucarioti, virus. Struttura e funzione della cellula microbica. Aspetti qualitativi e quantitativi della crescita microbica. Parametri ambientali che influenzano la crescita microbica. Controllo della crescita microbica. Metabolismo microbico e ruolo dei microrganismi nei cicli bio-geochimici degli elementi. Produttori di antimicrobici e meccanismi di resistenza agli antimicrobici. Genetica microbica e meccanismi di scambio di materiale genetico tra microrganismi. Identificazione e classificazione dei microrganismi. Evoluzione dei microrganismi. Diversità microbica. Microrganismi e loro habitat. Metodi di analisi di comunità microbiche: campionamento, analisi qualitativa e quantitativa con metodi convenzionali e molecolari. Determinazione di attività microbiche in campioni ambientali. Come i microrganismi comunicano tra loro. Simbiosi microrganismi-animali, microrganismi-piante e tra microrganismi diversi. Applicazioni biotecnologiche di microrganismi in campo ambientale. Botanica evoluzionistica (Prof.ssa Marta Mariotti) I anno, I semestre, 6 CFU Il corso affronta l'evoluzione degli organismi vegetali sotto diversi punti di vista. La prima parte del corso è dedicata allo studio delle piante attuali e prende in esame l'individuo e le popolazioni, la variabilità individuale, le forme di adattamento, le strategie riproduttive. Verranno trattati la diffusione del polline, la presentazione secondaria del polline, il rapporto tra la morfologia delle strutture riproduttive ed il tipo di impollinazione, ed inoltre la riproduzione vegetativa ed i processi apomittici. Passando al concetto di specie applicato agli organismi vegetali, si affronteranno ibridazione e introgressione, speciazione graduale e speciazione improvvisa, auto- e allopoliploidizzazione. La seconda parte del corso è dedicata allo studio delle testimonianze fossili come strumento per ricostruire le tappe evolutive delle piante. Si prenderanno in esame i vari tipi di fossili e le informazione che se ne possono trarre, nonché i metodi di indagine per la ricostruzione della vegetazione del passato analizzandone potenzialità e limiti. Alcune lezioni saranno infine dedicate alle metodologie utilizzate in archeobotanica per studiare l'interazione tra uomo e ambiente, le piante utilizzate nell'alimentazione, la coltivazione e la domesticazione, le conseguenze dell'introduzione di specie esotiche. Biologia dei Vertebrati – modulo Zoologia (Prof. Marco Zaccaroni) I anno, I semestre, 6 CFU Organizzazione dei Cordati e origine dei Vertebrati. Agnati. Origini, caratteri generali ed eco etologia degli agnati primitivi e attuali. Sistematica e distribuzione geografica di Petromyzoniformes e Myxiniformes. Gnatostomi. Gli gnatostomi acquatici primitivi e loro radiazione evolutiva. Il valore adattativo delle mascelle mobili e delle pinne pari. Caratteri generali di Antiarchi, Artrodiri e Acantodi. Gli gnatostomi acquatici attuali: Condroitti e Osteitti. Organi di senso, biologia riproduttiva. Sistematica, eco-etologia e distribuzione geografica. Il successo evolutivo dei Teleostei. Anfibi. Origini e caratteristiche strutturali dei primi tetrapodi. Organizzazione strutturale e biologia riproduttiva degli anfibi moderni. Sistematica, eco-etologia e distribuzione geografica. Rettili. Origini, caratteristiche strutturali e radiazione evolutiva. Biologia riproduttiva e valore adattativo dell'amnios. Sistematica, eco-etologia e distribuzione geografica. Uccelli. Origini e caratteri generali. La penna: caratteristiche strutturali e funzionali. Origine del volo battuto. Apparato respiratorio e termoregolazione. Eco-etologia e biologia riproduttiva. Sistematica e distribuzione geografica. Mammiferi. Origini e caratteristiche strutturali. Origine del pelo e termoregolazione. Ghiandole del tegumento. Ghiandola mammaria ed evoluzione della viviparità. Evoluzione dell'eterodontia. Sistematica, eco-etologia and distribuzione geografica. Biologia dei Vertebrati – modulo Primatologia (Prof. Roscoe R. Stanyon) I anno, II semestre, 6 CFU Il corso è orientato a ricostruire, con metodo comparativo, le linee di tendenza evolutive e i principali adattamenti che caratterizzano l'ordine dei Primati. Caratteristiche dei Primati. Sistematica dei Primati. Teorie sull'origine dei Primati. Differenze nelle classificazioni su base morfologica, genetica e comportamentale. Distribuzione dei Primati. Struttura fisica dei Primati. Variabilità nelle dimensioni corporee. Anatomia: caratteristiche e diversità morfologiche nel cranio. La dentatura nei primati. Strutture, formule dentarie e adattamenti specifici. Tipi diversi di locomozione e adattamenti morfologici relativi. Parametri del ciclo vitale nei Primati. Caratteristiche delle varie famiglie e dei diversi generi di Primati. Cenni di paleoprimatologia. Primati ancestrali e Plesiadapiformi. Proscimmie fossili. I primi Antropoidea. Teorie sull'origine delle scimmie Platirrine. Scimmie Platirrine fossili. Scimmie Catarrine fossili. Antropomorfe fossili. I primi Ominidi. Tendenze generali nell'evoluzione dei Primati. Elementi di etologia dei Primati. Tipi di aggregati e sistemi sociali: primati solitari, coppie monogamiche, bande unità unimaschili, gruppi multimaschili, sistema fissione-fusione. Selezione sessuale. Note di ecologia del comportamento. Problemi relativi alla conservazione dei Primati. Principali cause del rischio di estinzione. Ecologia e Genetica di popolazioni (Prof. Claudio Ciofi) I anno, II semestre, 5 CFU lezioni + 1 CFU laboratorio/esercitazioni Il codice genetico. Elementi di statistica in genetica delle popolazioni. Variabilità genetica. Polimorfismo ed eterozigosi. Il genoma nucleare e mitocondriale nelle analisi di diversità genetica intra- ed interspecifica: descrizione di marcatori molecolari e tecniche di analisi. Equilibrio di Hardy-Weinberg e sue implicazioni. Struttura di popolazione. Statistica di Wright. Inincrocio o inbreeding. Deriva genetica e dimensione effettiva delle popolazioni. Variabilità genetica e idoneità o fitness. Depressione da inincrocio. Effetto delle mutazioni e dei flussi genici sulla variabilità genetica. Modelli di selezione naturale. Stime di distanza genetica e distribuzione di varianza tra popolazioni. Ricostruzione della storia evolutiva e demografica delle popolazioni. Filogeografia e filogenesi. Identificazione di unità gestionali e concetto di specie. Introgressione e ibridizzazione. Sistemi di accoppiamento e relazioni di parentela. Genetica di popolazione e piani di gestione faunistica. Ecosistemi acquatici (Prof.ssa Caterina Nuccio) I anno, II semestre, 5 CFU lezioni + 1 CFU laboratorio/esercitazioni I diversi ecosistemi acquatici e la loro importanza. Proprietà dell’acqua e ciclo idrologico, caratteristiche fisiche e chimiche degli ambienti acquatici, metodologie di misura e strumentazione. Gli ambienti lotici, concetto di “river continuum”, comunità caratteristiche. Valutazione della qualità delle acque correnti, classificazione saprobia. Gli ambienti lentici, struttura verticale, classificazioni e bilancio termico nei laghi. Ambiente marino pelagico, generalità su correnti e circolazione oceanica, mescolamento e stratificazione, successioni stagionali planctoniche, reti trofiche pelagiche. Il Mar Mediterraneo. Eutrofizzazione delle acque interne e marine, metodologie di valutazione. Uso di indici e indicatori per la valutazione della qualità delle acque, cenni sulle normative. Esempi di comunità bentoniche. Plancton e adattamenti alla vita planctonica, caratteristiche morfologiche ed ecologiche del fitoplancton, metodologie di studio degli organismi planctonici. Sono previste attività di laboratorio ed esercitazioni fuori sede. Curriculum Conservazione e Gestione della Natura I anno di indirizzo Geologia applicata del territorio (Prof. Giuliano Gabbani) I anno, I semestre, 6 CFU Principi di geologia applicata e geologia ambientale. Realizzazione e utilizzo di cartografia tematica. Introduzione ai rischi geologici (concetto di pericolosità, vulnerabilità e rischio). Rischio idrico: processi fluviali, piene. Rischio idrogeologico: frane e loro classificazione. Sistemi di monitoraggio. Terremoti e rischio sismico: effetti dei terremoti, zonazione sismica. Rischio vulcanico: attività vulcanica e prodotti. Georisorse. Prospezioni del sottosuolo. Valutazione di impatto ambientale (Prof.ssa Chiara Del Ventisette) I anno, I semestre, 6 CFU Significato della VIA. Quadro normativo. Procedure di VIA. Strumenti di gestione ambientale volontaria, procedure di VIA casistica e verifica di assoggettabilità. Struttura di uno studio di impatto ambientale, valutazione degli impatti, uso di modelli. Scienza della vegetazione (Prof. Daniele Viciani) I anno, II semestre, 5 CFU lezioni + 1 CFU laboratorio/esercitazioni Introduzione storica. La specie in fitogeografia, tassonomia e gruppi di diversità. Corologia, studio degli areali, areale generale e area occupata, endemismo, classificazioni dell'endemismo, vicarianza, territori floristici. I regni floristici di Takhtajan e Cox. Concetti di Flora e di Vegetazione. Cause della distribuzione delle piante. Classificazioni del clima in funzione delle piante, bioclima. Piante e suolo. Classificazione dei suoli di Duchaufour. Zone e piani di vegetazione. La storia della flora europea fino al post-glaciale. Caratteri fisionomici, strutturali e floristici della vegetazione. La fisionomia della vegetazione e il concetto di formazione vegetale. Descrizione dei principali tipi di vegetazione italiana con particolare riferimento alla vegetazione regionale toscana. Le principali metodologie di rilevamento della vegetazione. L'approccio floristico-ecologico, il concetto di associazione vegetale e la fitosociologia. La classificazione sintassonomica e le principali classi di vegetazione italiana. La cartografia vegetazionale. L'importanza della vegetazione nella definizione degli habitat di importanza conservazionistica. Cenni ad aspetti conservazionistici relativi a specie e comunità vegetali. Cenni all'approccio statistico rigoroso per lo studio della vegetazione. Dinamismo della vegetazione (teorie di Clements, Gleason, Tansley, del mosaico fluido; successioni; vegetazione potenziale naturale, climax statico e dinamico). Il paesaggio vegetale: cenni storici, definizione e limiti. Lo studio fitosociologico del paesaggio vegetale: Sinfitosociologia e Geosinfitosociologia. Elementi di base e metodi dell'ecologia del paesaggio: macchie, corridoi, matrici; scala, grana, estensione; configurazione del paesaggio e biodiversità. Diritto ambientale (Prof.ssa Francesca De Santis, mutuato da LM Scienze e Gestione delle Risorse Faunistico-Ambientali) I anno, II semestre, 6 CFU Nozioni giuridiche di base su: fonti del diritto, nazionali e comunitarie; autonomie territoriali; funzioni amministrative; principi costituzionali sui rapporti tra p.a. e cittadini; organizzazione amministrativa; situazioni giuridiche soggettive; procedimenti e atti amministrativi; responsabilità. La disciplina dell'ambiente: interessi tutelati e tecniche utilizzate; pianificazione generale con particolare riferimento al modello toscano. Ambiente: lineamenti generali; principi e strumenti; valutazioni ambientali; inquinamento; difesa del suolo. II anno di indirizzo Conservazione delle risorse vegetali (Prof. Bruno Foggi) II anno, II semestre, 6 CFU Introduzione sui problemi della Biosfera con particolare riferimento alla parte vegetale. Inquinamento atmosferico e vegetali. Cambiamenti climatici. Lo sfruttamento delle foreste equatoriali. Perché conservare. I valori della Natura con particolare riferimento ai valori della componente vegetale. Valori di mercato e non di mercato. La Biodiversità: problemi nell'applicazione del termine. Biodiversità “buona” e biodiversità “cattiva”. Le specie esotiche e le invasioni biologiche. La conservazione come scienza delle scelte. Dalla protezione alla conservazione e alla gestione delle risorse vegetali. Cosa conservare, dove conservare e Come conservare: i tre principali quesiti che cerca di rispondere la Scienza della Conservazione. Specie (popolazioni), habitat, paesaggi: tre livelli gerarchici della Natura verso i quali dirigere le attenzioni. Le specie rare e le specie vulnerabili: coincidenze e differenze. Alcune scale di vulnerabilità. Le Categorie IUCN. Le liste Rosse. Problemi nell'applicazione dei parametri richiesti dalla IUCN. Alcuni esempi per le specie vegetali. La Direttiva 92/43 “Habitat”. Gli habitat: concetti e problemi. Gli meritevoli di conservazione secondo la Direttiva Habitat. I manuali di interpretazione degli habitat. Alcuni problemi interpretativi. Gli esempi di alcune regioni e di altre nazioni. I Siti di Importanza Comunitaria. La Rete Natura 2000. La posizione della CEE e della Regione Toscana: due esempi di scelte di cosa e dove conservare. Gli habitat meritevoli di conservazione I problemi del come conservare. Rapporti fra "tecnica e scienza delle conservazione". I paesaggi "rossi de Mediterraneo". Ager-saltus-sylva e dehesa-montado. Conseguenze dei due modelli di gestione sui livelli di diversità: α-, β-, γ-diversità. Il corso prevede lezioni frontali, seminari ed esercitazioni in campagna. Conservazione e gestione delle risorse faunistiche (Prof.ssa Elena Tricarico) II anno, II semestre, 6 CFU Concetto di biodiversità. Storia della conservazione. Come misurare la biodiversità (indici qualitativi e quantitativi). Genetica e conservazione. Biodiversità ecosistemica. Servizi ecosistemici. Sesta estinzione. Minacce alla biodiversità. Concetto di allodiversità. Specie alloctone, loro impatti e gestione. Cambiamento climatico e colonizzazione assistita. Classificazione IUCN e gestione delle specie minacciate. Etologia e conservazione. Gestione ex situ e ruolo degli zoo e degli acquari. Reintroduzioni. Aree protette. Enti preposti alla conservazione. Normative in materia di conservazione. Progetti LIFE. Conservazione al di fuori delle aree protette. Cenni di restoration ecology. Strategie sulla biodiversità (mondiale, europea, italiana). Conservazione e sviluppo sostenibile. Economia ecologica. Percezione sociale della conservazione e citizen science. Entomologia (Prof.ssa Rita Cervo, prof. Stefano Turillazzi) II anno, annuale (Prof.ssa Rita Cervo, I semestre, 2 CFU lezioni + 1 CFU laboratorio/esercitazioni; Prof. Stefano Turillazzi, II semestre, 3 CFU) Entomologia generale: L'importanza e la diversità degli insetti. Fattori che ne hanno determinato il successo evolutivo. Radiazione degli insetti. Antichità degli insetti e loro filogenesi; principali tappe evolutive. Anatomia esterna: Cuticola, produzione del colore, segmentazione e tagmosi. La testa: pezzi boccali, organi sensoriali. Il torace: zampe e ali. Evoluzione delle ali. L'addome e appendici addominali. Anatomia interna e fisiologia: muscoli e locomozione; l'apparato circolatorio, emolinfa e circolazione; il sistema tracheale e gli scambi gassosi; l'intestino, nutrizione e digestione; l'apparato escretore e l'escrezione. Organi riproduttivi, sviluppo e riproduzione negli insetti. Il processo e il controllo della muta. Sistematica degli insetti. Apterygota: entognatha ed ectognatha. Pterygota: paleoptera e neoptera. Caratteristiche principali morfologiche e anatomiche, ecologiche ed etologiche degli ordini degli insetti. Durante il corso verranno svolte numerose esercitazioni pratiche. Entomologia Speciale: Introduzione, i gradi degli insetti sociali. Le vespe sociali, caratteristiche generali e classificazione. Le vespe Stenogastrinae. Le vespe Polistes. Le vespe Epiponine. Le vespe Vespinae. Origine ed evoluzione del comportamento sociale nelle vespe. Le formiche, caratteristiche e classificazione. Le formiche del genere Myrmecia. Le formiche del genere Myrmica. Le formiche del genere Monomorium. Le formiche tagliafoglie. Le formiche combattenti. Origine ed evoluzione del comportamento sociale nelle formiche. Api sociali: generalità e classificazione. Halictidae. Allodapinae. Bombus. Apis mellifera..Origine ed evoluzione del comportamento sociale nelle api. Termiti: generalità e classificazione. Mastotermitidae. Kalotermitidae. Termitidae. Origine ed evoluzione del comportamento sociale nelle termiti. Hemiptera Omoptera. Gli afidi sociali. Tisanoptera. Tisanotteri sociali. Coleotteri sociali e caratteristiche degli Ordini presociali. Comunicazione: aspetti generali. Comunicazione visiva e sonora. Comunicazione chimica. Riconoscimento. Allarme. Mobilitazione e tracce di odore. Comunicazione: la Danza dell'ape e la sua decodificazione. Controllo della colonia. Gerarchie di dominazione. Caste e divisione del lavoro. Differenziamento castale. Il nido e l'omeostasi delle colonie. Origine ed evoluzione del comportamento sociale. Teoria genetica. Fattori ecologici. Parassitismo sociale. Parassitologia (Prof.ssa Felicita Scapini) II anno, II semestre, 6 CFU Definizione di associazioni biologiche e simbiosi: mutualismo, commensalismo e parassitismo. Evoluzione delle simbiosi e del parassitismo. Epidemiologia storica: le popolazioni umane e i parassiti. Adattamenti dei parassiti e contro-adattamenti degli ospiti: la corsa alle armi. Biodiversità e parassiti, pesticidi e parassiti. Come i parassiti trovano i loro Ospiti. Parassiti accidentali: Naegleria. Manipolazione dell'ospite da parte del parassita. Relazioni ospite-parassita-vettore; ruolo e importanza dell'ospite intermedio. Zooflagellati: i tripanosomi e le tripanosmiasi. Trypanosoma brucei brucei, T. b.gambiense, T. b. rhodesiense, T. cruzi. Le leishmanie: Leishmania tropica, L. donovani, L. infantum,L. braziliensis. Polimorfismo e trasmissione dei Tripanosomatidi. Cicli ed epidemiologia. Polimastigidi: Trychomonas vaginalis, Giardia lamblia. Entamebe: Entamoeba hystolitica e le altre entamebe. Apicomplexa: i cicli dei Coccidi. Toxoplasma gondii e la toxoplasmosi. Malaria: trasmissione ed epidemiologia. Plasmodi umani: ciclo, malattia ed evoluzione. Le diverse specie di plasmodi parassiti dell'uomo: riconoscimento al microscopio e diagnosi. Adattamenti morfologici e fisiologici dei Trematodi Digenei and evoluzione. Trematodi Digenei: Fasciolopsis buski, Fasciola epatica, Dicrocoelium dendriticum, Chlonorchis sinensis, Opistorchis felineus. Bilarziosi intestinale e genitourinaria: Schistosoma mansoni, S. japonicum, S. haematobium. Cestodi: evoluzione e adattamenti. Cicli ed epidemiologia di Diphyllobotrium latum, Taenia solium, T. saginata, Dipylidium caninum, Hymenolepis nana, H. diminuta, Echinococcus granulosus, E. multilocularis. Echinococcosi. Nematodi: preadattamenti alla vita parassitaria; riproduzione e cicli. Nematodi parassiti dell'uomo: Trichuris trichiura, Trichinella spiralis, Ascaris lumbricoides, Enterobius vermicularis. Le filarie: Dracunculus medinensis, Wuchereria bancrofti, Brugia malati, Onchocerca volvulus, Loa loa. Sanguisughe e artropodi ematofagi. Acari: zecche e Sarcoptes scabiei. Insetti parassiti e vettori. Esercitazioni pratiche di riconoscimento di preparati microscopici dei parassiti studiati. Laboratorio di Zoologia Molecolare (Prof.ssa Mariella Baratti) II anno, II semestre, 6 CFU Conservazione ed estrazione del DNA e RNA. Genetica non invasiva. Lo studio del DNA antico. Biodiversità genetica e principi di genetica della conservazione. Tecniche molecolari (PCR, clonaggio, RTPCR, sequenziamento e NGS). La scelta del marcatore molecolare nelle problematiche di zoologia. Marcatori molecolari (mtDNA, SNPs, microsatelliti, marcatori legati ai cromosomi sessuali etc). I campi di intervento della zoologia molecolare (principi, applicazioni, casi di studio). L'identificazione delle specie, Barcoding; Casi di ibridazione tra domestici e selvatici. Lo studio e le problematiche delle specie di interesse venatorio ed alieutico. Casi di ibridazione intra ed interspecifica. Casi di studio di specie di interesse conservazionistico. La filogenesi molecolare. Genotipo e scelta sessuale. Ecotossicologia molecolare. Software ed analisi statistica di base dei dati molecolari. Banche dati e loro interrogazione. Laboratorio: estrazione di DNA, RNA, da tessuto, da sangue, PCR, RT-PCR, sequenziamento, determinazione del sesso in uccelli. Micologia e Lichenologia (Prof. Renato Benesperi) II anno, II semestre, 4 CFU lezioni + 2 CFU laboratorio/esercitazioni Funghi: Evoluzione e filogenesi dei funghi, il regno dei funghi, anatomia, morfologia, sviluppo. Biologia riproduttiva. Gli Eumicota; Classificazione: Chytridiomycota, Blastocladiomycota, Glomeromycota, Zygomycota, Ascomycota e Basidiomycota Licheni: anatomia del tallo, morfologia del tallo, strutture vegetative; riproduzione sessuata e propagazione vegetativa; metodi per il riconoscimento tassonomico. Tecniche di individuazione e riconoscimento dei metaboliti secondari nei licheni. Classificazione. Licheni come biomonitors: particolare riferimento all’uso dei licheni nella bioindicazione, bioaccumulo, valutazione dell’alterazione degli ecosistemi. Invasioni biologiche (Prof.ssa Felicita Scapini, Prof. Bruno Foggi) II anno, II semestre, 6 CFU (Prof.ssa Felicita Scapini 3 CFU; Prof. Bruno Foggi 3 CFU) Introduzione al problema delle Invasioni Biologiche. Storia della disciplina (da Elton a Davis). Teorie, termini e concetti di base. La storia delle invasioni biologiche e gli stadi di invasione (arrivo, naturalizzazione, invasione). Da un problema di tipo geografico ad un problema di tipo ecologico: la scala di osservazione. Classificazione delle specie aliene in funzione del loro momento di arrivo alla prima stabilizzazione della popolazione fino all’espansione e al loro impatto sulle specie e/o comunità native. Classificazione in funzione del periodo storico di arrivo. Classificazione in funzione dei motivo di introduzione. Aree di origine, vettori e vie di ingresso principali (es. porti, aeroporti, vivai, allevamenti, acquariofilia). Gli effetti sulle comunità locali. Le caratteristiche delle specie invasive e degli ambienti più vulnerabili. Il ruolo del comportamento nel successo delle specie invasive. Invasione e diversità locale. Effetti sulla parte abiotica. Effetti a livello ecosistemico. La valutazione dell’invasività delle varie specie. I principali metodi di valutazione del rischio: EPPO, WRA, GABLIS, IUCN ecc.. La gestione (approccio gerarchico: prevenzione, pronta individuazione e rapida risposta, mitigazione e controllo). La normativa europea e italiana. Nuove tecniche molecolari per la pronta individuazione (environmental DNA). Specie aliene e cambiamenti climatici. Modelli di previsione. Il rapporto con la cittadinanza (percezione sociale del problema). Casi studio con indicazioni gestionali dai vari ambienti (terrestre, dulcacquicolo e marino). Curriculum Scienze Antropologiche I anno di indirizzo Comportamento ed ecologia dei primati (Prof. Roscoe R. Stanyon) I anno, I semestre, 6 CFU Il corso è orientato a ricostruire, con metodo comparativo, le linee di tendenza evolutive e i principali adattamenti che caratterizzano l'ordine dei Primati. Parametri del ciclo vitale nei primati. Elementi di etologia dei Primati. Tipi di aggregati e sistemi sociali: primati solitari, coppie monogamiche, bande unità unimaschili, gruppi multimaschili, sistema fissionefusione studiate in un contesto ecologico. Selezione sessuale e evoluzione umana sono discusse. Il corso tratta l'evoluzione delle capacità cognitive nei primati inclusi argomenti come verbale e non verbale comunicazione, uso di utensili e trasmissione della cultura. Argomenti attuali come parametri di aggressione e competizione vengono discussi e particolare attenzione viene data all'evoluzione di collaborazione empatia e altruismo. Archeozoologia (Prof. Paul Mazza) I anno, II semestre, 4 CFU lezioni + 2 CFU laboratorio/esercitazioni Evoluzione delle interazioni uomo/animale, evoluzione delle strategie di sussistenza umana e di sfruttamento degli animali da parte dell’uomo, dalla necrofagia alla caccia all’addomesticazione; origine della domesticazione e dell’allevamento; anatomia osteologica di vari animali domestici e selvatici; anatomia osteologica comparata fra le principali specie di mammiferi del Pleistocene superiore – Olocene; tafonomia dei vertebrati: composizione degli organismi, cause di morte; processi biostratinomici, necrolisi dei carboidrati, degli acidi nucleici, delle proteine, dei biolipidi, il kerogene, conservazione della materia organica in ambiente deltizio, lacustre, terrestre, seppellimento, fossilizzazione; analisi multivariata: dati di associazione, dati di giacitura, dati di modificazione delle ossa; introduzione ai principali indici tafonomici e al protocollo di analisi finalizzate alla ricostruzione della storia di formazione dei giacimenti archeofaunali; tecniche di recupero di ossa da siti archeologici; metodi di analisi archeozoologica: stima delle età e analisi delle curve di mortalità finalizzate alla ricostruzione della struttura delle comunità faunistiche e alla individuazione degli agenti di formazione di un accumulo osseo; stima dei pesi corporei e delle biomasse rappresentate in una archeofauna; analisi delle alterazioni dei reperti con distinzione fra quelle di origine antropica e non antropica. Paleoantropologia (Prof. Jacopo Moggi) I anno, II semestre, 5 CFU lezioni + 1 CFU laboratorio/esercitazioni Che cosa è la paleoantropologia. Storia e significato delle principali scoperte paleoantropologiche. Principali meccanismi evolutivi. Cenni ai metodi di datazione relativa e di datazione assoluta. Paleomagnetismo. Hominoidea del Miocene superiore africano. Sahelanthropus; Orrorin; Ardipithecus kadabba. Modelli alternativi di evoluzione dei primi Hominini. Ipotesi sull'origine del bipedismo. I più antichi Ominini del Pliocene. Ardipithecus ramidus. Australopithecus anamensis. Caratteristiche morfologiche principali dei reperti. Australopithecus afarensis: storia delle scoperte. Caratteristiche anatomiche craniali e post-craniali. Evidenze della locomozione bipede. Le orme di Laetoli. Dimorfismo sessuale in Australopithecus afarensis. Altre forme di Australopithecinae nell'arco temporale 4 - 3 milioni di anni. Australopithecus bahrelghazali. Kenyanthropus platyops. Australopithecus sp. Sudafricano. I siti fossili sudafricani. Caratteristiche e localizzazione. Scavi e ricerche in corso. Il sito di Drimolen. Australopithecus africanus. Caratteristiche anatomiche craniali e post-craniali. Mutamenti climatici a 2.5 milioni di anni e loro possibile influenza sull'evoluzione degli Ominini. Australopithecus garhi. Caratteristiche anatomiche craniali (e post-craniali). Evidenze del possibile uso di utensili. Radiazione evolutiva delle Australopithecinae robuste (P. aethiopicus, P. robustus, P. boisei). Caratteristiche anatomiche craniali (e post-craniali). Origine del genere Homo. Homo habilis e Homo rudolfensis. I primi utensili in pietra. La cultura olduvaiana. Uso degli utensili negli scimpanzé. Encefalizzazione in Homo habilis. Idee sulla relazione tra aumento della capacità cranica - uso di utensili - appartenenza al genere Homo. Caratteristiche di Homo erectus. Homo ergaster e H. erectus asiatico. Proporzioni corporee di H. ergaster. Il primo popolamento dell'Europa. Resti di Dmanisi. Georgia. La cultura acheuleana. Fasi successive del popolamento dell'Europa. H. antecessor. Siti di Atapuerca TD e Ceprano. Inquadramento del sito di Ceprano Campogrande e caratteristiche del cranio di Ceprano. Homo heidelbergensis, caratteristiche morfologiche. Homo neanderthalensis, caratteristiche morfologiche e culturali. Origine dell'Homo sapiens. Teorie attuali. Contributo dell'antropologia molecolare agli studi sull'origine dell'uomo moderno. Caratteristiche morfologiche e culturali dei primi H. sapiens. Antropologia molecolare (Prof.ssa Martina Lari) I anno, II semestre, 6 CFU Introduzione all'antropologia molecolare. Cenni sulla struttura del genoma umano. Variabilità del genoma umano e principali marcatori (SNPs, STRs). Concetto di evoluzione molecolare. Il DNA mitocondriale come principale marcatore negli studi di antropologia molecolare. Struttura del DNA mitocondriale. Eredità del DNA mitocondriale. Teoria dell'orologio molecolare. Albero filogenetico del DNA mitocondriale umano e aplogruppi mitocondriali. Il DNA antico e la paleogenetica. Caratteristiche del DNA antico. Principali problematiche legate allo studio del DNA antico. La contaminazione. Criteri per l'autenticazione dei risultati. Come si effettua uno studio sul DNA antico. La struttura del laboratorio di paleogenetica. Metodiche tradizionali per l'analisi del DNA antico: preparazione dei campioni, estrazione del DNA, PCR, clonaggio, sequenziamento di Sanger, software per l'analisi dei dati di sequenziamento e la ricostruzione delle sequenze consenso. Metodiche di nuova generazione per lo studio del DNA antico: principi e principali piattaforme di Next Generation Sequencing (NGS); preparazione delle librerie genomiche, quantificazione delle librerie tramite PCR quantitativa real-time; cattura del genoma mitocondriale tramite ibridazione con sonde biotinilate; cenni sul workflow bioinformatico per la ricostruzione delle sequenze consenso del genoma mitocondriale. DNA antico ed evoluzione umana. Variabilità genetica nei Neandertaliani e implicazioni per l'origine dell'uomo anatomicamente moderno. Caratteristiche fenotipiche dei Neandertaliani. Dalle paleogenetica alla paleogenomica. Genoma dei Neandertaliani e degli ominidi di Denisova. Flusso genico tra antiche popolazioni di ominidi e contributo al genoma umano attuale. Storia genetica dell'Europa. Analisi del DNA moderno e del DNA antico. Primo popolamento dell'Europa. Transizione paleolitico-mesolitico-neolitico da un punto di vista genetico. Studio dei processi di domesticazione. Analisi genetica di antiche popolazioni protostoriche e storiche. Cenni di genetica forense per l'identificazione personale. Pannelli di STRs autosomici e del cromosoma Y. Metodi di tipizzazione genetica: PCR multiplex ed elettroforesi capillare. Random match probability e database di confronto. Laboratorio di Antropologia e Biologia umana (Prof.ssa Martina Lari, I semestre; Prof. Jacopo Moggi, II semestre) I anno, annuale, 6 CFU Nozioni di biologia umana con particolare riferimento all'antropologia molecolare. Comprensione dei metodi di laboratorio di base inclusi isolamento del DNA, amplificazione del DNA tramite PCR, quantificazione del DNA con metodi spettrofotometrici, sequenziamento del DNA tramite metodo di Sanger. Utilizzo di banche dati genetiche, software per il disegno sperimentale e la gestione dei dati genetici ottenuti. Costruzione di alberi filogenetici da sequenze di DNA umane. Cenni di anatomia dello scheletro umano. Tecniche di laboratorio per lo studio di materiale osteologico umano. Restauro. Riconoscimento di ossa isolate. Determinazione del sesso e dell'età. Rilievo dei principali caratteri metrici e morfologici. Indicatori scheletrici di attività e patologici. Cenni sul trattamento statistico dei dati. Cenni di antropologia molecolare. II anno di indirizzo Geologia e Paleontologia del Quaternario (Prof. Paul Mazza) II anno, I semestre, 6 CFU Il tempo in Geologia: tempo lineare, ciclico, relativo e assoluto. Metodi di datazione: tecniche di datazione radiometrica utilizzate per il Quaternario; metodi di datazione incrementale; tephrocronologia; cronologia basata su processi di alterazione chimica. Astrocronologia: datazione dei sedimenti con unità di calibrazione astronomicamente sintonizzate; variazioni cicliche nella registrazione stratigrafica. Cicli di Milankovitch: variazioni periodiche degli elementi orbitali (inclinazione dell’asse di rotazione planetario rispetto al piano dell’orbita – precessione degli equinozi; inclinazione dell’orbita rispetto al piano dell’eclittica; eccentricità dell’orbita). Cicli dell’attività solare e dei raggi cosmici: influenza sul clima terrestre della ciclicità solare e del tasso di incidenza dei raggi cosmici. Il Quaternario glaciale: evidenze geomorfologiche: morfologie glaciali, morfologie periglaciali, variazioni del livello marino, terrazzi alluvionali, morfologie quaternarie alle basse latitudini. Evidenze litologiche: sedimenti glaciali e periglaciali, paleosuoli, sedimenti lacustri, eolici, di grotta, stratigrafia delle carote di ghiaccio. Heinrich events. Stratigrafia degli isotopi stabili dell’ossigeno e del carbonio. Paleontologia del Quaternario: cenni di palinologia, analisi delle diatomee, analisi dei macrofossili vegetali, analisi entomologiche, foraminiferi, ostracodi, molluschi. Biocronologia e caratteristiche dei vertebrati quaternari. Cenni di evoluzione umana e delle strategie di sussistenza umana (dalla necrofagia alla caccia all’addomesticazione). Il Younger Dryas e le sue potenziali cause. Teoria dell’overkill. Colonizzazione delle isole: modi di immigrazione, dinamiche ecologiche insulari, modelli di MacArthur e Wilson e Island Rule di Foster. Paletnologia (Prof. Fabio Martini, mutuato da LM Archeologia) II anno, I semestre, 6 CFU I modulo - Metodologia della ricerca di archeologia preistorica: integrazione tra scienze naturali e scienze storiche. Evoluzione culturale dal Paleolitico all’età del Bronzo: definizione delle culture, archeologia delle produzioni, archeologia degli insediamenti, archeologia della morte, manifestazioni artistiche. Uomo e ambiente nel Pleistocene: glaciazioni, stadi isotopici, evidenze di adattamenti da parte dei gruppi umani, territorio e risorse. II modulo - Gli aspetti simbolici pre-sapiens; il rito funerario: origine ed evoluzione; aspetti rituali nel Paleolitico; la pratica figurativa: origine ed evoluzione, sistemi concettuali e modernità del sapiens.