Elementi di microeconomia a.a. 2015/2016 CURVA DI DOMANDA La curva di domanda: pendenza negativa Una curva di domanda con pendenza negativa mette in relazione la quantità domandata e il prezzo Reddito medio dei consumatori p Dimensione del mercato Gusti e preferenze p1 Alcuni beni possono dipendere da influenze particolari p2 q1 q2 q Curva di Offerta La quantità offerta può variare per due ragioni. Variazione del prezzo di mercato del bene; variazioni di altre determinanti dell’offerta P 3.00 2.50 2.00 Variabili che influenzano l’offerta progresso tecnico; Prezzi dei fattori produttivi; Intervento pubblico Aspettative 1.50 1.00 0.50 0 1 2 3 4 5 6 q [email protected] 3 CURVA DI DOMANDA Prezzo Un movimento lungo la curva di domanda Reddito Spostamento della curva di domanda Prezzo di altri beni Spostamento della curva di domanda Preferenze Spostamento della curva di domanda Aspettative Spostamento della curva di domanda Numero di compratori Spostamento della curva di domanda [email protected] 4 Curva di Offerta Prezzo Movimento lungo la curva di offerta Prezzo dei fattori di produzione Spostamento della curva di offerta Tecnologia Spostamento della curva di offerta Aspettative Spostamento della curva di offerta Numero dei venditori Spostamento della curva di offerta [email protected] 5 Equilibrio di mercato • • Equilibrio di mercato: il mercato di un bene è in posizione di equilibrio quando la quantità di una merce che le imprese vogliono vendere, alle vigenti condizioni di mercato (offerta), è esattamente uguale alla quantità che gli acquirenti desiderano acquistare (domanda) Disequilibrio di mercato: si ha quando il mercato si trova in una posizione di eccesso di domanda o di eccesso di offerta [email protected] 6 Elasticità della domanda Permette di conoscere quale è la dimensione dell’incremento di domanda provocata da una certa diminuzione di prezzo del bene, degli altri beni oppure del reddito Variazione % del prezzo e della quantità domandata (elasticità della domanda rispetto al prezzo) Variazione % del reddito e della quantità domandata (elasticità della domanda rispetto al reddito) Variazione % del prezzo altro bene e della quantità domandata del bene (elasticità incrociata della domanda) [email protected] 7 Categorie di elasticità L’elasticità della domanda rispetto al prezzo può essere divisa in cinque categorie: Perfettamente elastica Relativamente elastica Elasticità unitaria Relativamente rigida Perfettamente rigida Categorie Valore dell’elasticità Perfettamente elastica e=∞ Relativamente elastica 1<e<∞ Elasticità unitaria e=1 Relativamente rigida 0<e<1 Perfettamente rigida e=0 [email protected] 8 Isoquanti di produzione Isoquanto: una curva che rappresenta tutte le possibili combinazioni di fattori di produzione che generano lo stesso livello di produzione Si consideri ad esempio la produzione con due fattori di produzione: Lavoro (L) e Capitale (K) Ad ogni livello di K, la produzione cresce all’aumentare di L Ad ogni livello di L, la produzione cresce all’aumentare di K Con varie combinazioni di fattori produttivi si riesce ad ottenere la stessa produzione Gli isoquanto non possono intersecarsi e sono convessi [email protected] 9 Funzione di produzione La funzione di produzione è la relazione tra la quantità massima di output ottenibile e la quantità di input necessaria per ottenerla, ed è definita per un determinato livello di conoscenze tecnologiche [email protected] 10 Costi Costi variabili: comportano un costo che varia con la quantità impiegata del fattore (materie prime) e quindi con il livello della produzione. I costi variabili possono essere esattamente proporzionale alle variazioni dei volumi di produzione; più che proporzionale rispetto ai volume di produzione; meno che proporzionale rispetto a ai volumi di produzione. Esempi classici di costi variabili sono le materie prime e il costo della manodopera. Costi semivariabili: presentano due componenti: una fissa (indipendente dai volumi di produzione) e una variabile (aumenta o diminuisce al variare dei volumi). Es: i costi relativi al gas, all’energia elettrica, all’acqua perché hanno un canone fisso iniziale e diventano crescenti all’aumentare delle q consumate. Costi fissi: costi che non variano al variare del volume di produzione, nell’ambito di un determinato intervallo di significatività che può essere di tipo spaziale (una determinata capacità produttiva) o temporale (breve periodo, ad es. 1 anno). Esempi di costi fissi sono i canoni di locazione agli immobili, gli stipendi dei dirigenti. Costi semifissi: costi che variano secondo un andamento a scatti, detto anche a gradini. Essi rimangono costanti all’interno di un intervallo ridotto del volume di produzione, poi crescono fino ad un certo livello e tornano ad essere costanti fino ad un ulteriore volume, per poi aumentare ancora e così via. Es: costi degli insegnanti, a ciascuno dei quali è affidato fino a un certo numero di studenti, etc. [email protected] 11 Andamento dei costi Il Costo totale è la traslazione in alto del Costo variabile per un ammontare pari al costo fisso, ne consegue che il costo totale deriva dall’andamento del costo variabile [email protected] 12 Rette di isocosto Il costo totale nel caso di due input variabili (L e K) è pari a CT = wL + rK Se fissiamo il livello di costo CT0 è possibile rappresentare il costo totale nel piano (L,K) A rette più lontane dall’origine corrispondono combinazioni dei due input che comportano un costo maggiore per l’impresa Otteniamo la retta di isocosto È una retta i cui punti rappresentano le combinazioni dei due input che comportano lo stesso livello di costo totale di produzione per l’impresa [email protected] 13 Combinazione ottima degli input Dato il livello di produzione fissato, q, l’impresa sceglie la combinazione dei fattori in modo da minimizzare il costo di produzione La combinazione (L1, K1) ottima corrisponde al punto di tangenza tra isocosto e isoquanto [email protected] 14 Forme di mercato Concorrenza Perfetta Monopolio Oligopolio Concorrenza imperfetta [email protected] 15 CONCORRENZA PERFETTA E’ una forma di mercato riscontrabile nella realtà solo in alcuni casi. Elementi distintivi: Polverizzazione della domanda: insieme molto numeroso di consumatori. Nessun consumatore, con la propria domanda, può influenzare quella complessiva e quindi non può incidere sulla formazione del prezzo di mercato. Polverizzazione dell’offerta: numerose imprese di piccole o piccolissime dimensioni, che non sono in grado di influenzare l’offerta complessiva, e quindi il prezzo. Omogeneità del prodotto : tutte le imprese producono un bene con le stesse caratteristiche, per cui il consumatore è guidato, nella sua scelta, dal prezzo del bene e non da altri elementi Trasparenza del mercato: tutti gli operatori economici sono informati sulle condizioni della domanda e dell’offerta Libertà di entrata: le imprese possono liberamente entrare ed uscire dal mercato. Mobilità dei fattori produttivi: i fattori produttivi sono facilmente trasferibili da un luogo all’altro, da un’impresa all’altra. Materie prime, capitale, lavoro affluiscono dove sono meglio remunerati. Unicità del prezzo: in ogni momento, vige un unico prezzo, uguale per tutti i produttori e i consumatori, non modificabile dai singoli attori. Quindi sia i consumatori che le imprese sono price-taker 16 MONOPOLIO Mercato in cui l’offerta è concentrata nelle mani di un unico produttore, che può regolarla senza temere la concorrenza delle altre imprese. Si tratta per lo più di un mercato teorico, difficilmente riscontrabile nella realtà in tutti i suoi caratteri Elementi distintivi: Concentrazione dell’offerta: L’offerta è esercitata da un unico produttore e non sono disponibili beni succedanei su cui possa indirizzarsi la domanda dei consumatori Polverizzazione della domanda: La domanda è polverizzata tra una moltitudine di consumatori, le cui decisioni individuali non sono in grado di influenzarla in modo decisivo Barriere all’entrata: Esistono barriere all’ingresso di nuove imprese, che favoriscono il monopolista e lo riparano dagli effetti della concorrenza Controllo sul prezzo: Il monopolista è in grado di influenzare l’equilibrio del mercato mediante l’imposizione del prezzo o la determinazione della quantità Massimizzazione del profitto: Il monopolista fissa il prezzo al livello che gli garantisce il massimo profitto [email protected] 17 OLIGOPOLIO Mercato in cui l’offerta è concentrata nelle mani di poche grandi imprese legate da un rapporto di interdipendenza Elementi distintivi: Polverizzazione della domanda: Pochi offerenti Omogeneità o meno del prodotto: è omogeneo quando tutti i produttori offrono lo stesso bene o beni perfettamente sostituibili tra loro; è differenziato quando i produttori differenziano i loro prodotti Interdipendenza: quando un’impresa prende una decisone deve tenere conte della reazione delle altre e, inoltre, influenza le scelte delle altre imprese e ne è a sua volta influenzata Differenziazione del prezzo: ogni impresa determina il prezzo secondo la propria strategia, tenendo però conto della reattività della domanda, della fedeltà al prodotto ed alla elasticità della curva, della reattività della concorrenza. Barriere all’entrata: tecnologiche, commerciali OLIGOPOLIO COMPETITITVO : le imprese si fanno concorrenza e si confrontano sul mercato OLIGOPOLIO COLLUSIVO: le imprese concludono accordi che trasformano il mercato in un monopolio di fatto (fissano quote di produzione, prezzi minimi, aree di vendita ..) OLIGOPSONIO : Pochi acquirenti- Offerta polverizzata tra un gran numero di piccoli imprenditori [email protected] 18 CONCORRENZA MONOPOLISTICA Mercato in cui le imprese operano in concorrenza, ma con la possibilità di differenziare il prodotto e determinare il prezzo di vendita Elementi distintivi: Polverizzazione della domanda: Polverizzazione dell’offerta Differenziazione del prodotto: Creazione di differenze in prodotti simili che possono essere reali (qualità, gusto..), immaginarie (packaging, marchi, ..) Differenziazione dei prezzi: In questa forma di mercato l’impresa è una price- setter cioè fissa il prezzo in base al potere di mercato Libertà di entrata e uscita Mobilità dei fattori produttivi [email protected] 19