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RAI CULTURA AL 59° FESTIVAL DEI DUE MONDI
Un ricco cartellone fino al 10 luglio
23/06/2016 - 18:15
Rai Cultura “entra” al 59° Festival dei Due Mondi di Spoleto, in programma nella città umbra dal 24 giugno al 10 luglio, con un ricco
programma di Teatro e Opera Lirica su Rai5. Ma anche con approfondimenti su Rai Storia e sul web, per raccontare il Festival, i suoi
protagonisti, la sua città.
Dopo aver già proposto a inizio settimana “Aspettando Spoleto” ­ un viaggio nel meglio della programmazione che la Rai ha dedicato al
Festival dei Due Mondi, a partire dal “Così fan tutte” di Mozart che ha aperto la scorsa edizione – Rai5 si avvicina alla rassegna spoletina,
giovedì 23 giugno alle 18.15, con il documentario “Festival di Spoleto 2015”: un incontro con il direttore artistico Giorgio Ferrara che racconta
la sua esperienza alla guida del festival umbro di opera, musica, danza e teatro.
Venerdì 24 giugno, alle 19.30, si apre ufficialmente il sipario con la diretta della serata inaugurale del 59° Festival dei Due Mondi e “Le
nozze di Figaro” di W. A. Mozart. Composta fra l’ottobre del 1785 e l’aprile del 1786, Le nozze di Figaro o sia La folle giornata è la prima
delle tre opere scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo da Ponte. Una collaborazione straordinaria che avrebbe prodotto
altri due capolavori del teatro lirico quali Don Giovanni e Così fan tutte. Il soggetto del libretto fu tratto dalla commedia di Beaumarchais “Le
mariage de Figaro” del 1781. Un intreccio serrato e travolgente, in cui donne e uomini si contrappongono nel corso di una "folle giornata",
ricca di eventi drammatici e comici e tale da consentire l’indagine musicale delle psicologie in gioco. Una satira sulle classi sociali
privilegiate dell’epoca, ma anche un’acuta metafora delle diverse fasi dell’amore. L’opera, andata in scena per la prima volta al Burgtheater
di Vienna il 1º maggio 1786, è articolata in quattro atti, e narra, tra mille complicazioni, l’ardua ma vittoriosa difesa che Figaro (Daniel
Giulianini), servitore del conte d’Almaviva (Alessandro Luongo), fa della propria fidanzata Susanna (Lucia Cesaroni), insidiata dal capriccio
del padrone, alla fine gabbato, deriso da tutti e costretto a consentire alle nozze dei due servi. Famoso è il monologo di portata rivoluzionaria
in cui Figaro denuncia i soprusi della nobiltà.
Nel nuovo allestimento prodotto per Spoleto, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, fondata da Riccardo Muti, è condotta da James Conlon,
la regia è di Giorgio Ferrara, le scene sono di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, i costumi di Maurizio Galante, il disegno luci di
A.J.Weissbard. L’International Opera Choir è diretto dal maestro Gea Garatti. La regia televisiva è di Lorena Sardi.
Domenica 3 luglio alle 13.00 è Rai Storia a raccontare Spoleto, la città del Festival, con il documentario “Spoleto, museo a cielo aperto” per
la serie “Italia: Viaggio nella Bellezza”. Un viaggio a ritroso nel tempo, fino al 1962, quando il critico d’arte Giovanni Carandente dà il via a
un’iniziativa artistica senza precedenti in Italia, invitando cinquantatre tra i più noti scultori al mondo a esporre le loro opere tra le piazze e i
vicoli della Città dei Due Mondi. Grazie alla collaborazione dei maggiori stabilimenti siderurgici italiani, scultori come Consagra, Pomodoro,
Moore, Calder, Manzù partecipano a un evento straordinario, costruendo un dialogo solo apparentemente complesso tra il patrimonio storico
e artistico di un luogo celebrato da millenni e le ultimissime tendenze dell’arte contemporanea. Un museo a cielo aperto fatto di oltre cento
sculture che convivono con la storia millenaria di una delle capitali della bellezza italiana. Città d’arte, preziosa per i Romani e trasformata in
Ducato dai Longobardi, dopo essere diventata punto di riferimento per i monaci e gli eremiti di tutta Europa, Spoleto conosce, in seguito alla
nascita del Regno d’Italia, un periodo buio. Artefice della rinascita della città è Giancarlo Menotti, che a partire dal 1958, con l’ideazione del
Festival dei Due Mondi, regala a Spoleto quella che è la sua attuale identità, facendone la sede di un’esperienza artistica unica e
internazionalmente acclamata sin dal suo apparire.
Domenica 10 luglio, alle 21.15 si torna su Rai5, per “riavvolgere” il Festival 2016 con il documentario di Felice Cappa “Appunti di regia”. Il
“contenitore scenico” storicamente più rilevante per la sperimentazione teatrale in Italia diventa occasione per un’indagine sullo stato della
regia nel nostro Paese attraverso l’approccio alla pratica della scena di sei registi, rappresentanti di diverse generazioni registiche italiane
così come di differenti ricerche estetiche e poetiche: Giorgio Ferrara, Liliana Cavani, Mario Martone, Emma Dante, Serena Sinigaglia e
Romeo Castellucci. Nasce così un dialogo – accompagnato da immagini delle messe in scena e delle prove – in cui vengono esaminati i
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pilastri di un’arte oggi particolarmente esposta alla trasformazione, alla fusione tra codici e linguaggi afferenti a discipline diverse, alla
manipolazione del tempo e dello spazio attraverso nuove tecnologie, alla contaminazione con la scrittura e la drammaturgia. Il lavoro
internazionalmente acclamata sin dal suo apparire.
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mercoledì 22 giugno 2016
Domenica 10 luglio, alle 21.15 si torna su Rai5, per “riavvolgere” il Festival 2016 con il documentario di Felice Cappa “Appunti di regia”. Il
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“contenitore scenico” storicamente più rilevante per la sperimentazione teatrale in Italia diventa occasione per un’indagine sullo stato della
http://www.ufficiostampa.rai.it/dl/UfficioStampa/Articoli/RAI-CULTURA-AL-59-FESTIVAL-DEI-DUE-MONDI---26bda482-d8b1-43cf-808fINDIRIZZO
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regia nel nostro Paese attraverso l’approccio alla pratica della scena di sei registi, rappresentanti di diverse generazioni registiche italiane
così come di differenti ricerche estetiche e poetiche: Giorgio Ferrara, Liliana Cavani, Mario Martone, Emma Dante, Serena Sinigaglia e
Romeo Castellucci. Nasce così un dialogo – accompagnato da immagini delle messe in scena e delle prove – in cui vengono esaminati i
pilastri di un’arte oggi particolarmente esposta alla trasformazione, alla fusione tra codici e linguaggi afferenti a discipline diverse, alla
manipolazione del tempo e dello spazio attraverso nuove tecnologie, alla contaminazione con la scrittura e la drammaturgia. Il lavoro
registico e i mezzi a sua disposizione paiono dunque in continua mutazione e la figura del creatore si configura come sincretica, trasversale
a svariate declinazioni formali (opera, prosa, cinema, televisione, performance, installazione), incarnate di volta in volta dai diversi
protagonisti della conversazione. Il discorso intorno alla regia non viene però esaurito soltanto sul piano teorico, ma sondato anche nelle sue
implicazioni pragmatiche, misurate su uno scenario nazionale in cui sembra mancare ogni progettualità sul lungo periodo e sul quale gravano
difficoltà più e meno nuove nel finanziamento di nuove produzioni.
Anche il web di Rai Cultura sarà al servizio del Festival del Due Mondi, in particolare seguendo in diretta streaming (www.cultura.rai.it/live)
"Gli incontri di Paolo Mieli", una rassegna di conversazioni condotte da una delle voci più influenti del giornalismo italiano. Tra gli ospiti Lilli
Gruber, Cesare Cremonini e Edoardo Albinati. Sempre sul web è in programma un’intervista a tutto tondo alla neuro­scienziata Maryanne
Wolf, cognitivista e studiosa della lettura, ospite del Festival. Tutti gli appuntamenti si trovano, inoltre, sul sito www.rai5.rai.it.
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