Approccio conoscitivo
Come primo approccio, si devono ricercare punti positivi e negativi nella pianta che ci si accinge a
lavorare. Per fare questo, è necessario eseguire alcune operazioni di base che seppur semplici ed
apparentemente noiose, aiutano ad inquadrare e memorizzare il prebonsai in tutti i suoi aspetti.
Questo consentirà di effettuare scelte con maggior convinzione.
OPERAZIONI PRELIMINARI NOTE
Verifica del punto di spicco del Togliere dal vaso la terra in eccesso, in modo vi poter controllare
colletto
il punto di partenza effettivo del piede.
Se la pianta si trova in un vaso di plastica, è possibile tagliarne
una parte, in modo che non vi siano impedimenti durante la
lavorazione.
Eliminazione del superfluo
Eliminando ciò che sicuramente è antiestetico e superfluo:
Rami troppo bassi
Rami con diametro poco credibile rispetto al tronco
Parti troppo cilindriche o controconiche
Rami troppo deboli
Rimozione di getti “matti” , ascellari o con vegetazione
stentata
Sull’eliminazione dei rami, lasciare un po’ di abbondanza per
eventuale futura lavorazione a secco.
Pulizia del tronco e delle vene
In casi specifici come tasso e ginepro, è necessario procedere alla
da scorie
pulizia del tronco in modo tale di poter mettere in risalto
l’andamento naturale delle vene.
Sarà molto utile per effettuare scelte sull’estetica della pianta e
mettere in evidenza eventuali parti atrofiche o parti secche
naturali
Autore: Ivo
Saporiti
Approccio estetico
Messo in evidenza l’andamento naturale del tronco, le doti ed i difetti della pianta, si potrà
intraprendere le scelte estetiche fondamentali ad un livello superiore.
OPERAZIONI PRELIMINARI NOTE
Scelta del fronte
Ruotare la pianta sui possibili fronti, al fine di trovarne uno
interessante o comunque di maggior interesse.
Inclinazione
Tenendo conto che si lavora in piena tridimensionalità, è bene
cercare alternative sulla forma, cercando una corretta
inclinazione. L’utilizzo di cunei di legno, agevoleranno questa
operazione.
Parametri di scelta
Elenco dei parametri più comunemente usati:
Andamento delle naturali vene del tronco
Ricerca di cambi di direzione del tronco principale
Ricerca di una certa conicità o illusione ottica che dia
questo effetto
Disposizione della ramificazione
Possibilità effettiva di un futuro posizionamento in vaso
bonsai
Continuità della vena che trasporta la linfa dalle radici ai
rami
Piccoli trucchi
Con l’utilizzo di un pennarello bianco, è possibile tracciare già da
subito un approccio estetico, colorando grossolanamente
eventuali parti da scortecciare.
L’ausilio di un pennarello nero oppure un carboncino, può aiutare
a tracciare eventuali future scanalature nelle parti già secche o
scortecciate
Autore: Ivo
Saporiti
Definizione delle parti secche
La lavorazione del legno morto è un aspetto del bonsai che unisce il gusto estetico, all’arte della
scolpitura ed a quella della pittura per dare un effetto cosmetico.
OPERAZIONI PRELIMINARI NOTE
Scortecciatura
Scortecciando le parti da lavorare a secco, si potrà delineare una
aspetto grossolano del risultato futuro.
Scolpitura di shari e jin
Con l’aiuto di pinze, cesoie o attrezzi elettrici, è possibile rifinire
in modo credibile e naturale le parti a legna morta.
Messa in evidenza del naturale andamento dei fasci
legnosi
Scolpitura con canali su più livelli in modo di dare un
aspetto NON piatto
Parametri di scelta
Elenco dei parametri più comunemente usati:
Andamento delle naturali vene del tronco
Ricerca di cambi di direzione del tronco principale
Rapportare le misure dei jin con la silhouette futura della
pianta.
Piccoli trucchi
Con un microbruciatore è possibile invecchiare precocemente il
legno lavorato. Con delle spazzole è possibile levigarlo e dare un
aspetto naturale.
Durante l’applicazione del liquido jin, è possibile dare effetti di
chiaro e scuro, finalizzati ad accentuare le forme. Per ottenere
ciò, è possibile colorare il liquido jin in modo di non ottenere un
“bianco” uniforme, ma una scala di grigi che possano consentire
di esprimere sfumature credibili
Autore: Ivo
Saporiti
Scelte estetiche in dettaglio
Creata la base per il futuro bonsai, si può ora procedere con scelte estetiche più mirate. In questa
fase non è da escludere che la valutazione del primo fronte non possa subire piccole variazioni.
OPERAZIONI PRELIMINARI NOTE
Verifiche sulla pianta
Anche se certi aspetti li potrete aver valutati durante il primo
approccio, è bene rivedere alcuni aspetti della pianta che
potrebbero costituire dei limiti sulla lavorazione.
Vigoria
Flessibilità del legno
Stato di preparazione e coltivazione
Particolari proprietà della specie che si sta lavorando
Quadro completo delle tecniche Per procedere in modo corretto, ci si dovrà rendere conto dei
sfruttabili
propri limiti e delle proprie capacità, al fine di non procedere con
lavorazioni azzardate o che non porterebbero ad alcun risultato
positivo.
E’ fondamentale fare un quadro completo delle tecniche di cui si
è a conoscenza e dell’applicabilità sul particolare caso. In questo
modo, si potranno fare scelte sicure.
Alcune basi di tecnica
Un breve elenco delle tecniche da tenere in considerazione:
Rafiatura
Filatura
Filatura di grossi rami
Fessurazione
Snervatura di rami resistenti
Scanalatura
Protezione del tronco
Utilizzo di tutori
Autore: Ivo
Saporiti
Impostazione della ramificazione
E’ doveroso precisare che non tutte le piante possono raggiungere già da subito livelli di
definizione di medio/alto livello estetico. Qualora la pianta presentasse una scarsa vigoria o una
ramificazione misera, è bene lasciare il progetto di impostazione e dedicarsi alla coltivazione del
prebonsai al fine di portarlo a livelli di lavorabilità soddisfacenti. Nel caso contrario, è possibile
procedere.
OPERAZIONI PRELIMINARI NOTE
Definizione del tronco
Grazie alle tecniche sopra citate, è possibile creare maggior
movimento al tronco, oppure effettuare spostamenti ad hoc della
posizione, in modo di avere una pianta di base che sia armoniosa
e rientri in una silhouette gradevole.
Posizionamento delle linee
Con l’applicazione del filo e/o di tiranti, disporre la principali
principali
masse vegetative. I rami devono avere un aspetto armonioso ed
un andamento a scalare credibile.
Prima struttura dei palchi
Con l’applicazione del filo in modo fino, è possibile dare una
prima forma ai palchi.
Questo consentirà un’esposizione alla luce ed all’aria in modo più
omogeneo con uno sviluppo uniforme.
Accorgimenti
Durante una prima impostazione, è consigliabile mantenere
qualche ramo di scorta che oltre ad essere pronto qualora si
perdesse un altro ramo, aiuterà la pianta a stabilizzarsi grazie ad
un tiraggio di linfa superiore.
Autore: Ivo
Saporiti
Accorgimenti post lavorazione
Ogni lavorazione più o meno invasiva, può rappresentare per la pianta un motivo di stress. L’applicazione del filo sui rami, rappresenta
una costrizione.
La piegatura può creare screpolature nelle vene con interruzione di linfa o comunque con una diminuizione dell’apposto di essa.
Per questo motivo, le piante hanno particolari necessità nel periodo post-lavorazione.
OPERAZIONI PRELIMINARI
Esposizione
Concimazione
Stimolanti
Irrigazione
Apparato radicale
Prevenzione
Autore: Ivo
Saporiti
NOTE
Mantenere in luogo ombreggiato per circa tre o quattro settimane,
al riparo da vento o sbalzi termici elevati.
Se alla pianta è stata potata notevolmente la parte aerea, le radici
saranno sovradimensionate, quindi è inutile concimare.
Qualora la pianta abbia subito stress enormi e lavorazioni
particolarmente invasive, è consigliabile somministrare degli
stimolanti, ma senza eccedere nelle dosi.
Anche l’irrigazione, va rapportata alla quantità di vegetazione
rimasta. Se ad esempio si pota in modo significativo la parte
aerea, la pianta avrà esigenze idriche minori, rispetto a prima
della potatura
La pianta avrà necessità di stabilizzarsi, quindi dopo le
lavorazioni deve avere un periodo di stabilizzazione, in cui lei
stessa selezionerà le radici utili e se necessario ridurrà il pane
radicale scartando radici superflue.
Una pianta indebolita dalla lavorazione, può essere
maggiormente esposta agli attacchi di patogeni, pertanto è utile
tenere sempre osservata la situazione per evitare infestazioni che
indebolirebbero ulteriormente la pianta e/o ne provocherebbero la
morte.