Lentisco

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LENTISCO
Nome scientifico: Pistacia lentiscus L.
Famiglia: ANACARDIACEAE
MORFOLOGIA
Pianta arbustiva sempreverde con tronco irregolare portante numerosi rami robusti e
tortuosi, con corteccia che tende a desquamarsi con l’età.
Foglie alterne, coriacee, glabre e lucide, composte paripennate, con 2 – 6 paia di
foglioline sessili, da lanceolate a obovato – lanceolate, con margine intero.
E’ una pianta dioica con fiori unisessuali portati in infiorescenze a pannocchia
cilindrica, nascenti all’ascella delle foglie, sui rami dell’anno precedente, giallastri o
porporini, privi di corolla, i maschili con 5 stami ad antere rosse, i femminile con tre
stili. Frutti (drupe) globosi contenenti un solo seme, inizialmente rossi e quasi neri a
maturità.
FIORITURA
Da Marzo a Maggio
ECOLOGIA
Pianta eliofila e termo – xerofila, priva di particolari esigenze pedologiche pur
privilegiando terreni sabbiosi e fertili; vegeta fino a 700 m di altitudine nelle zone più
termofile dei bassi rilievi collinari, in boschi con Leccio e Pino d’Aleppo.
ORIGINE
E DIFFUSIONE
Originario del bacino del Mediterraneo, è diffusa nelle zone più calde del
Mediterraneo, dalle isole Canarie all’Asia Minore. In Italia è presente lungo i litorali
delle regioni centro – meridionali e della Liguria.
PROPRIETA’
E USI
LEGGENDE,
SIMBOLI,
CREDENZE
POPOLARI,
CURIOSITA’
La pianta ha proprietà emostatiche, balsamiche ed espettoranti. Dalla corteccia del
fusto e dei rami si estrae una resina aromatica da cui si ottiene “il mastice di Chio”
(cosiddetto perché la sua produzione era abbondante nell’isola greca) usato come
masticatorio, nella tecnica odontoiatrica, nell’industria farmaceutica e cosmetica.
Il mastice contiene vari acidi resinosi, principi amari e oli essenziali. Il legno dà un
ottimo carbone.
Fin dall’antichita’ naturalisti e medici, da Dioscoride a Ippocrate e Galeno ne hanno
apprezzato le molteplici proprietà. Le drupe, in epoca romana,venivano usate per
aromatizzare le carni. In Grecia il Lentisco era consacrato a Dictymna, una ninfa di
Artemide, che amava adornarsene. Lo stesso facevano le vergini elleniche imitandola.
Per questo motivo ha evocato i simboli della purezza e della verginità.
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