Il corpo in adolescenza: I Disturbi del Comportamento Alimentare Responsabile Ambulatorio Multidisciplinare DCA Marinella Di Stani DSM-AUSL Ra DCA Emilia-Romagna Di madre in figlia: le radici transgenerazionali dei Disturbi del Comportamento Alimentare Nella costruzione della relazione madre-figlia, il rapporto che la madre ha con il proprio corpo e con la propria femminilità assume un’importanza centrale, permettendole di trasmettere alla figlia confidenza e cura verso il proprio corpo Un adattamento problematico e patologico della madre finisce invece per minare il rapporto corporeo con la figlia. Non solo la donna le trasmetterà sentimenti di disagio e di insicurezza riguardo alla corporeità, ma non sarà in grado di manipolare il corpo della bambina in modo affettivo e rispondente ai bisogni della piccola È infatti in questa fase che comincia quella distorsione corporea che, tipica, ritroviamo nei disturbi alimentari adolescenziali. Parma 10 Marzo 2011 2 Il cibo come comunicazione La relazione con il cibo Fonte di soddisfazione e di piacere, ma anche di dispiacere, quando manca, il cibo assume dei significati che travalicano la sua primitiva funzione, divenendo un importante strumento relazionale Nel lattante la cavità orale ha due funzioni: la prima è la suzione che assicura la sopravvivenza fisica; la seconda è la percezione del contatto, da cui si svilupperanno le altre modalità percettive del gusto, dell'odorato, della vista e dell'udito L'attività orale rappresenta quindi una forma primitiva di conoscenza e di rapporto con il mondo esterno Se le prime relazioni del bambino risultano mediate dalla cavità orale, l'affettività correlata alle prime esperienze alimentari può influire sul comportamento alimentare, assai più delle caratteristiche organolettiche dell'alimento Parma 10 Marzo 2011 4 Il corpo in adolescenza: i Disturbi del Comportamento Alimentare Marinella Di Stani Annamaria Gibin Si ringrazia per la collaborazione: Pietro Domiano Psicologo Psicoterapeuta Corpo Se’ Identità Il percorso di individuazione passa attraverso alcuni “compiti evolutivi specifici” (G.Pietropolli Charmet) che ogni ragazzo/a deve affrontare: La separazione dalla nicchia affettiva primaria (la famiglia di origine), costruendo una propria idea di sé; La mentalizzazione della corporeità erotica, cioè l’integrazione della sessualità nell’immagine di sé, con la costruzione di un ideale di un ruolo sessuale; La formazione dell’Ideale dell’Io autonomo e di nuovi modelli valoriali; La nascita sociale intesa come sia come socializzazione e costruzione di legami affettivi e relazionali, sia come assunzione del ruolo sociale di studente. Parma 10 Marzo 2011 6 Adolescenza: processo di separazioneindividuazione DEFINIZIONE DELL’IMMAGINE DI SE’: Poiché il corpo, oltre a essere mediatore tra l’Io e il mondo interno, è anche mediatore relazionale tra ragazzo/a e mondo esterno, sia familiare che sociale, domina in questa fase il tentativo di adeguare il proprio aspetto fisico a modelli esterni reali, rappresentati dai coetanei, ma anche immaginari, come quelli proposti dai mass-media (14-16enni le + bersagliate dai mass media) DEFINIZIONE DELL’IDENTITA’ SESSUALE, FISICA E PSICHICA: Questo complesso intreccio di trasformazioni fisiche, endocrinologiche e psicologiche, può far emergere manifestazioni morbose, il cui fulcro è costituito dal tema corporeo. Rabbia e dolore, eccitazione e depressione diventano i poli affettivi tra cui questi cambiamenti si attuano7 Parma 10 Marzo 2011 La famiglia I GENITORI DOVRANNO MODIFICARE L’IMMAGINE DEL LORO FIGLIO: Questa elaborazione assume l’aspetto di un lavoro sulla separazione, su un vero e proprio lutto per parti di sé che si dovranno lasciare definitivamente; muta anche l’intimità fisica tra i genitori e l’adolescente. DI TRASFORMARE IL TIPO DI RELAZIONE Proprio nel tentativo di affermare la propria personalità l'adolescente manifesta un globale rifiuto-opposizione verso la famiglia e le sue regole, e verso tutte le figure che rappresentano l'autorità genitoriale. SI RIPROPONE L’ATTIVAZIONE NELL’ADOLESCENTE DI ASPETTI PROBLEMATICI RADICATI NELLE PRIME RELAZIONI FAMILIARI I NUOVI VALORI ASSUNTI DALLA FAMIGLIA : la tensione verso il miglioramento economico, l’esaltazione del potere e del controllo altrui, si vanno ad intersecare con la perdita della funzione contenitiva e strutturante di alcuni valori etico-spirituali. IL GIOVANE SI TROVA ALLORA A PERCORRERE I DIFFICILI SENTIERI DELLA PATOLOGIA Parma 10 Marzo 2011 8 Corpo Se’ Identità SEMPLIFICANDO Separazione fisica e mentale dai propri genitori Nuova Identità Corporea Nuovi modelli valoriali di identificazione (non più solo quelli genitoriali) Nuovi legami e nuovi ruoli (non più solo quello di figlio) Parma 10 Marzo 2011 9 Corpo Se’ Identità Cambiamenti peso, altezza, forme sessuate, timbro della voce, abbigliamento Rottura della immagine corporea di bambino/a attraverso il passaggio da un corpo indifferenziato ad un corpo sessuato Prese in giro da parte dei compagni rispetto alle trasformazioni corporee perché sono disarmoniche e segnalano il cambiamento in atto Parma 10 Marzo 2011 10 Corpo Se’ Identità Attraverso il confronto con gli altri si cerca di definire la propria identità (in che cosa sono simile agli altri, in che cosa sono diverso) Piacere agli altri (lo sguardo degli altri) /Piacere a se stessi (lo specchio) Parma 10 Marzo 2011 11 Corpo Se’ Identità MODELLI IDENTIFICATORI MASS-MEDIA FEMMINE VELINE LETTERINE BALLERINE TOP MODEL ATTRICI MASCHI CALCIATORI CANTANTI MUSICISTI TRONISTI ATTORI Parma 10 Marzo 2011 12 Corpo Se’ Identità L’autostima è in prima battuta un piacersi a livello corporeo Necessità di venire a patti tra il corpo desiderato (ideale) e il corpo reale Manipolazione del corpo come tentativi di definizione identitaria Corpo come comunicatore di messaggi ancora privi di parole (abbigliamento, trucco, tatuaggi, piercing) Parma 10 Marzo 2011 13 Corpo Se’ Identità IDENTITA’ AUTOSTIMA AUTOEFFICACIA Parma 10 Marzo 2011 14 Cosa accade In ADOLESCENZA PSICOLOGICO, scoperta della propria identità, bisogno di rafforzare l’autostima, vergogna per come si è, sensi di colpa, perfezione e idealizzazione PSICHIATRICO, gestione delle emozioni, difficoltà nel sentire il proprio valore (alti e bassi umorali), ansia della prestazione, “o è tutto bianco o è tutto nero” INTERNISTICO, ambivalenza per alcune parti del corpo, tendenza a confrontarsi con chi è “meglio” di noi, ricerca della perfezione per superare le insicurezze NUTRIZIONALE, il cibo segue le mode che vigono tra i pari (es.: no colazione a casa), i gusti danno identità (come la musica e gli abiti) Parma 10 Marzo 2011 15 Perche’ un approccio interdisciplinare di cura? DCA PSICOLOGICO, ossessioni ideative, processi del pensiero che non riescono ad uscire dal circolo vizioso dell’autosvalutazione, vergogna e sensi di colpa INTERNISTICO, il corpo diviene il teatro nel quale si riflettono i conflitti e per questo viene colpito e non protetto PSICHIATRICO, isolamento, comportamenti autolesivi, pensieri depressivi, stati d’ansia opprimenti NUTRIZIONALE, il cibo è il mezzo per arrivare a colpire il corpo per questo si mettono in atto comportamenti alimentari“scorretti” IL RILIEVO PRECOCE DEI DISTURBI DELL’IMMAGINE CORPOREA Parma 10 Marzo 2011 17 FATTORI DI RISCHIO FATTORI DI RISCHIO INSODDISFAZIONE DEL CORPO DIFFICOLTA’ DI AUTOREGOLAZIONE FISICI CONTESTUALI EVOLUTIVI FAMILIARI TEMPERAMENTALI TRAUMATICI IMMAGINE NEGATIVA DEL CORPO PREOCCUPAZIONI PER IL PESO DIETE RIPETUTE ATTACCAMENTO INSICURO BASSA AUTOSTIMA DISORDINI AFFETTIVI EATING DISORDERS NO DCA DIETING Parma 10 Marzo 2011 18 Epidemiologia Prevalenza in Italia, donne 12-25 anni (Documento Min.San. 2010) Anoressia Nervosa 0,3% (maschi/femmine 1:9) Bulimia Nervosa 1,8% DCA-Non Altrimenti Specificati 6% Disturbo da abbuffate compulsive 3-7% degli obesi adulti L’incidenza = nuovi casi ogni 100.000 abitanti/anno: AN: 12 F, 2 M; BN: 29 F, 1 M; In Regione ER i casi attesi sono quindi 652 AN, 2.175 BN, 13.050 DCA-NAS Parma 10 Marzo 2011 19 FP Classificazione Classificazione dei dei DCA DCA ad ad esordio esordio precoce precoce Lask LaskeeBryant-Waugh, Bryant-Waugh,2000 2000 Disturbo emotivo di rifiuto del cibo Anoressia nervosa Bulimia nervosa Rifiuto pervasivo Alimentazione selettiva Disfagia funzionale Parma 10 Marzo 2011 20 PREVENZIONE E INTERVENTI PRECOCI PER I DCA (SOPSI-Psichiatria 2011: E.Stice, University of Texas at Austin, USA) A chi si rivolge? Programmi di Prevenzione Universale: rivolti a popolazione non selezionata Interventi poco utili e dispendiosi Programmi di Prevenzione Selettiva: rivolti ad individui ad alto rischio di sviluppare un DCA (es. quelli con insoddisfazione corporea) Programmi di Prevenzione Indicati: per individuare persone con sintomi iniziali di un DCA (es.quelli con livelli sottosoglia di patologie alimentari) Parma 10 Marzo 2011 21 Revisione meta-analitica programmi di prevenzione Maggiore efficacia: Programmi selettivi ed indicati (versus universali) Programmi di supporto all’accettazione del corpo Programmi che usano procedure di dissonanza-induzione per ridurre i fattori di rischio attitudinali Programmi con contenuti educativi Programmi interattivi (versus didattici) Programmi multisessioni (versus unica sessione) Programmi rivolti a partecipanti >15 anni d’età (versus individui più giovani) Programmi rivolti alle sole donne Programmi condotti da operatori professionisti Parma 10 Marzo 2011 22 FATTORI DI RISCHIO FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI: ASPECIFICI: FATTORI DI PROTEZIONE Insoddisfazione Problemi di salute Stile di vita per il peso e le forme del corpo (malattie croniche) corretto Scarsa capacità di Abilità nella Dieting Esperienza di gestione dei problemi gestione della vita e difficoltà quotidiana essere stati derisi Momenti della vita Solida stima di sé esposti a maggiori Percezione della stress pressione ad essere Sviluppo di un pensiero critico magri Mancanza di (14-16 anni) supporto sociale Abuso di sostanze Affetti negativi Parma 10 Marzo 2011 23 Fattori di rischio e DCA Il peso corporeo rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo dei sintomi sia anoressici che bulimici Molte ragazze si considerano grasse pur avendo un indice di massa corporea nel range normale Esiste una connessione tra obesità, prevenzione, trattamenti, diete e patologie dell'alimentazione Questi tre punti stanno ad indicare che il tentativo di correggere l'insoddisfazione di sé, la bassa autostima e i disagi dell'adolescenza, attraverso il ricorso a cortocircuito ad una dieta è molto diffuso fra le adolescenti e le giovani donne. Parma 10 Marzo 2011 24 Personalità e Temperamento Comportamenti diffusi in adolescenza quando diventano DCA? Predisposizione personologica (e/o familiare) a DCA Rigidità Perfezionismo e tratti OCPD Diminuita capacità di coping (strategie di fronteggiamento) allo stress Impulsività e Disregolazione Emotiva Patoplasticità tra personalità e DCA Parma 10 Marzo 2011 25 Perché prevenire i DCA? L’esordio clinico dei DCA è prevalente in adolescenza (soprattutto tra i 14 e i 18 anni), con prodromi in età prepubere Fattori di rischio universalmente riconosciuti: Insoddisfazione per il peso e per il corpo Obesità infantile (9% dei bambini in sovrappeso) Il DCA in età adulta è spesso l’esito di situazioni pregresse non riconosciute/non adeguatamente trattate/cronicizzate Parma 10 Marzo 2011 26 Direttive della Regione Emilia-Romagna(2000; 2004): “…Nelle Aziende dovrà essere attivata una collaborazione strutturata, fortemente integrata, tra tutti quei servizi e dipartimenti che si occupano delle problematiche dell’adolescenza e dell’età adulta… garantendo la multidisciplinarietà…” PLS e MMG: prevenzione dei DCA e promozione della salute con interventi in età evolutiva, di tipo educazionale e/o clinico, e col supporto di Pediatria di Comunità, Consultori, UONPI e DSM La prevenzione va motivata in quanto prevenzione di costi per la società e per il singolo (Kelly et al. 1999; Reilly et al., 1999; Schur et al., 2000; Sahota et al., 2002) Parma 10 Marzo 2011 27 Direttive della Regione Emilia-Romagna La Regione Emilia-Romagna considera la prevenzione e la cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) tra le priorità di politica sanitaria (Saluter.it-Document.SaluteMentale-Infanzia e Adolescenza): Linee di indirizzo tecnico per la costruzione di percorsi clinici per persone affette da Disturbi del comportamento alimentare (pdf, 349 kB) [in attuazione della delibera di Giunta 1298/2009 - settembre 2009] Programma per l'assistenza alle persone con Disturbi del comportamento alimentare in Emilia-Romagna 2009-2011 (pdf, 163 kB) [delibera di Giunta 1298/2009] "Promozione della salute per i disturbi del comportamento alimentare" (pdf, 686 Kb) [dossier n. 89/2004 dell'Agenzia sanitaria e sociale regionale] Linee guida per il potenziamento dell'assistenza ai disturbi del comportamento alimentare (pdf, 90 kB) [delibera di Giunta regionale 1016/2004] Parma 10 Marzo 2011 28 Piano della Prevenzione RER 2010-2012 PROGETTO 3: Prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) L’eziologia complessa dei DCA rende difficile istituire appropriati programmi di prevenzione L’obiettivo specifico da conseguire è il seguente: Implementare e migliorare lo stile di lavoro integrato fra servizi sociali, educativi, scolastici, formativi, sanitari, ricreativi e associazioni utenti e familiari DCA Azioni principali costruire e stabilizzare gruppi di lavoro integrati, multidisciplinari, permanenti, che progettino insieme gli obiettivi della prevenzione sia rivolta ai fattori di rischio che ai fattori protettivi rispetto all’insorgenza ed alla diffusione dei DCA. 29 Parma 10 Marzo 2011 Ruolo del PLS e del MMG: Diagnosi precoce e possibilità affinare capacità diagnostiche Primi attivatori della rete Valutano i fattori di rischio per l’esordio di DCA (diabete mellito, celiachia etc..) Tengono conto dei fattori di protezione (valori etici, responsabilità individuale, sviluppo, capacità critica etc) Parma 10 Marzo 2011 30 La continuità del percorso assistenziale integrato Discrepanza tra n° pazienti assistiti e n° atteso, nella fascia di età maggiormente a rischio di 14-25 anni, e scarsa accessibilità alle strutture (Documento tecnico del gruppo di lavoro regionale sull’assistenza ai DCA in Emilia-Romagna , Marzo 2004) Le AUSL hanno l’impegno formativo (rilevazione precoce DCA e fattori di rischio) e il governo clinico (riferimenti certi per l’invio attraverso chiara definizione dei percorsi assistenziali) Progetto unitario di ricerca, formazione e aggiornamento per uniformare il linguaggio culturale, scientifico ed organizzativo e per la costruzione di una reale rete locale e regionale degli operatori coinvolti nell’assistenza ai DCA Parma 10 Marzo 2011 31 Motivi di insoddisfazione dei programmi di prevenzione per i DCA e l’Obesità Mancanza di dati epidemiologici nazionali rappresentativi su fattori di rischio e sintomi predittori Possibile istigazione o fattori di mantenimento per sindromi subcliniche o cliniche (campagne di educazione alimentare inadeguate, enfasi sul controllo del cibo, suggerimenti non controllati all’iperattività etc) Assenza di studi di follow-up e di risultati a lungo termine Interventi di prevenzione unidimesionali Parma 10 Marzo 2011 32 Livelli di intervento 1. Vulnerabilità personale: Obesità infantile L’insoddisfazione corporea durante la preadolescenza può essere conseguenza di aumento di peso durante gli anni dell’infanzia Studio longitudinale su 153 bambine da 5 a 9 anni: sogg. a rischio di sovrappeso a 5 anni mostrano livelli significativamente più elevati di restrizione, disinibizione alimentare (tendenza ad abbuffarsi), preoccupazione per il peso corporeo e insoddisfazione corporea a 9 anni. (Shunk, Birch; J Am Diet Assoc. 2004 Jul) Parma 10 Marzo 2011 33 Insoddisfazione per l’immagine corporea Valutazione dell’immagine corporea differisce in relazione al sesso e al BMI Insoddisfazione corporea si rileva già a partire dall’infanzia Femmine maggior insoddisfazione corporea correlata ad BMI più elevato (desiderio diffuso di essere magre) Maschi se sovrappeso desiderano dimagrire, se sottopeso vogliono essere più robusti Parma 10 Marzo 2011 34 Bassa autostima Relazione causale tra BMI e livelli di autostima, riferiti dai genitori, in bambini in età scolare Studio randomizzato su 1157 bambini (età 5 – 10 anni): soprappeso e/o obesità precedono il decrescere dell’autostima, suggerendo una relazione causale (Hesketh., Wake et al.; Int. J. Obes. Relat. Metab. Disord. 2004 Oct) Difficoltà a comunicare cognizioni ed emozioni Immagine corporea disturbata e alessitimia (incapacità di identificare o verbalizzare gli stati affettivi interni) sono le principali caratteristiche dei pz con DCA Parma 10 Marzo 2011 35 Comunicazione intra-familiare scarsa o disfunzionale Necessità di aumentare i livelli di consapevolezza di genitori/fratelli/sorelle, sui rischi dei bambini di sviluppare un disturbo dell’ immagine corporea, se presi in giro Studio su 372 ragazze (età media 12,6 anni): 23% presa in giro dai familiari per l’aspetto fisico 12% per il peso L’esser presi in giro dai padri è predittore di insoddisfazione corporea, tendenza a fare paragoni con le altre ragazze, internalizzazione dell’ideale di magrezza, restrizione alimentare, comportamenti bulimici, bassa autostima e depressione. L’esser presi in giro dalle madri è predittore significativo di depressione. Parma 10 Marzo 2011 36 Comportamenti alimentari restrittivi da dieta, individuali e/o in famiglia Lo stare a dieta è influenzato dai comportamenti di dieta percepiti (non reali) dei genitori Studio dell’Università di Jena su 230 bambini (dagli 8 ai 12 anni) e sui loro genitori: 42% dei maschi e 53% delle femmine hanno ideale corporeo di magrezza 32% dei bambini normopeso desidera dimagrire 18% dei maschi e 19% delle femmine avevano comportamenti di restrizione alimentare nel periodo della ricerca 17% dei bambini normopeso era convinto di essere sovrappeso Parma 10 Marzo 2011 37 2. Fattori socio-culturali: Pressione socioculturale alla magrezza La pressione ad essere magri esercitata dai massmedia è fortemente associata all’internalizzazione dell’ideale di magrezza, quindi, insoddisfazione corporea in adolescenza Fattori socio-culturali come l’appartenenza ad un gruppo sono associati all’internalizzazione dell’ideale di magrezza Parma 10 Marzo 2011 38 Variabili del contesto sociale Relazione tra preoccupazioni e insoddisfazione per l’immagine corporea + comportamenti di dieta, da un lato e percezione di scarsa accettazione dei pari dall’altra; Variabili relazionali: accettazione da parte degli amici, supporto sociale percepito, intimità nell’amicizia, impatto percepito della magrezza sulle amicizie coi maschi e con le femmine; Variabili immagine corporea: preoccupazione per imm. corp., insoddisfazione corp., restrizione alimentare) Il sostegno dei pari è fattore protettivo rispetto all’insoddisfazione corporea e ai comportamenti di dieta. Parma 10 Marzo 2011 39 DCA nell’Adolescenza I DCA sono in aumento e l’età d’esordio si abbassa Negli adolescenti si presentano: Insoddisfazione per il proprio peso Desiderio di avere un corpo magro Desiderio di perdere peso, anche se normopeso Tendenza a correlare successo e magrezza Il rischio di sviluppare un DCA aumenta con: Età Aumento del BMI Parma 10 Marzo 2011 40 L’obesità infantile, fattore di rischio per DCA, ha un’incidenza elevatissima ed è in aumento 2-4% degli adolescenti soffre di Bulimia Nervosa, 0.51% di Anoressia Nervosa, 7-20% di sindromi parziali Gruppi a rischio: frequentatori di scuole di danza e di palestre, scuole di stilismo, moda, indossatrici, fotomodelle La maggioranza delle ragazze con un Disturbo del Comportamento Alimentare non viene curata (solo 30% chiede un trattamento, solo 15% una psicoterapia) I DCA non trattati tendono alla cronicità I DCA sono spesso associati a complicazioni mediche e comorbilità psicopatologiche (disturbi affettivi, disturbi d’ansia ed abuso di sostanze stupefacenti) Parma 10 Marzo 2011 41 Immagine corporea Insoddisfazione per il peso corporeo e spinta a dimagrire, molto importanti in adolescenza in tutte le classi sociali, cominciano a manifestarsi già dopo gli otto anni L' insoddisfazione del corpo, specie se accompagnata da esperienze di derisione, è associata ad altre manifestazioni psicopatologiche (spec.depressione e DCA) Le donne la cui obesità inizia in età evolutiva interrompono prima gli studi, si sposano meno, trovano lavoro con più difficoltà e guadagnano meno delle coetanee normopeso Parma 10 Marzo 2011 42 Infine, da studi epidemiologici su sogg tra 9 e 14 anni emerge che: L'erronea percezione di essere sovrappeso e la conseguente focalizzazione emotiva sul peso sono relativamente comuni e più frequenti nelle femmine (nonostante maggiore prevalenza di obesità nei maschi) Tale alterata percezione tende a crescere con l'età e con l'approssimarsi della soglia puberale Vomito autoindotto e abuso di lassativi sono molto rari (< l%) fino a 12 anni, mentre la loro prevalenza aumenta progressivamente negli anni successivi, soprattutto nelle ragazze Nelle femmine il binge (abbuffata) aumenta in modo lineare con l'età: da 0,4% a 9 anni al 3,6% a 14 anni In entrambi i sessi i comportam bulimici sono correlati sia a sviluppo puberale sia a pubertà anticipata (quest'ultima favorita dall'obesità) Parma 10 Marzo 2011 43 CONCLUSIONI L’evidenza della ricerca deve oggi guidare più esplicitamente l’organizzazione dei servizi e più in generale la tutela della salute mentale in adolescenza La prevenzione selettiva, cioè mirata a sottogruppi di popolazione e ad individui a rischio, è forse meno attraente sul piano ideologico e certo più impegnativa, perché richiede formazione e competenza e non soltanto entusiasmo e buon senso, ma ha un supporto scientifico che, per quanto parziale, è assai più convincente. Il riconoscimento e l’intervento precoce nei disturbi mentali, tra cui i DCA, non può prescindere dallo sviluppo di una rete di servizi per la salute mentale nell’età evolutiva, oggi ancora assente Quelli della psichiatria e della neuropsichiatria infantile non possono essere due mondi separati che comunicano solo occasionalmente tra loro L’intervento dei servizi di salute mentale nella scuola, nei luoghi di lavoro etc, non può dipendere soltanto dall’iniziativa di singoli gruppi o operatori, ma deve essere sistematico e seguire protocolli validati. Parma 10 Marzo 2011 44