Studi clinici

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Epidemiologia sperimentale: quali
caratteristiche
Sono studi assimilabili a quelli di coorte
Il ricercatore DECIDE a priori l’allocazione
dell’esposizione (ricercatore “attivo”)
Si conducono per valutare l’efficacia, di nuovi
farmaci o di altri interventi
Sono considerati i più precisi (clinical trial; trial
randomizzati, doppio cieco) tra gli studi
epidemiologici -studi di riferimento-
Tipi di studio sperimentale
Trial terapeutici
Condotti su pazienti
Esaminano se un farmaco o una procedura guarisce
la malattia, migliora i sintomi, previene il decesso o
le ricadute
Il reclutamento può essere difficile – pochi “veri
malati” -
Tipi di studio sperimentale
Trial preventivi
Condotti su persone sane
Valutano la capacità di una procedura o di un
trattamento di prevenire la malattia
Si segue nel tempo lo stato di salute dei soggetti
partecipanti (incidenza nel gruppo di trattati vs
incidenza nel gruppo di non trattati)
Il reclutamento può essere difficile - “veri sani” -
Gli outcome perciò saranno …..
per i trial terapeutici:
guarigione
riduzione dei sintomi (abbreviazione della
malattia)
riduzione della letalità
per i trial preventivi
riduzione dell’incidenza di malattia
Quali particolarità distinguono gli
studi sperimentali da quelli
osservazionali ?
Necessità di definire e risolvere eventuali problemi
etici (comitato etico indipendente; confronto vs
placebo o vs farmaco già noto)
Sempre NO a trattamenti potenzialmente o
sicuramente dannosi
I pazienti devono comunque poter scegliere
eventuali alternative terapeutiche
Estremamente costosi
IL CONSENSO INFOMATO
cosa deve riportare
Tutti i dettagli dello studio, e descritti in modo
chiaro e comprensibile
Nessuna preclusione a trattamenti medici
alternativi
Possibilità di uscire dallo studio – trial, e in
qualsiasi momento (compliance)
Impegno ad informare i pazienti sui risultati dello
studio
NB: tutti gli studi, anche quelli osservazionali, prevedono la
firma di un consenso informato !
Selezione della popolazione
Rappresentatività: la popolazione in studio
dovrebbe rappresentare quella parte della
popolazione generale che trarrebbe maggiore
beneficio dal trattamento
Dimensione del campione: considerare i
potenziali rifiuti nella partecipazione (uscita dal
trial, reazioni avverse al farmaco, altro evento, etc)
Valutazione dei pazienti eleggibili ma non
partecipanti: considerare la popolazione che
ha potenziali controindicazioni al trattamento
Popolazione in studio
Popolazione generale
Rifiuti
Controindicazioni
Popolazione in studio
Trattati
Non trattati
Persi al follow-up
Persi al follow-up
Incidenza
Incidenza
Come deve essere il campione ?
è necessario avere una popolazione di
dimensioni adeguate (potenza dello studio,
stima dell’α)
bisogna prevedere una sufficiente dimensione
del campione, alla luce delle possibili uscite
dallo studio
può essere utile studiare una popolazione ad
alto rischio per la malattia
è necessario avere una sufficiente durata del
follow-up
Il Dove e il Come dell’esposizione
(il concetto di allocazione)
Metodo: randomizzazione
Singoli o a blocchi
Controllo del confondimento (fattore
principale)
Modalità: cieco o doppio cieco
Uguaglianza nelle popolazioni in studio
eccetto che per il trattamento
Perché randomizzare
Pazienti
arruolati
Pazienti
Efficacia
guariti
Pazienti
meno gravi
Farmaco A
Farmaco B
400
1600
200
720
50%
45%
Pazienti
più gravi
Farmaco A
Farmaco B
1600
400
400
80
25%
20%
Tutti i pazienti
Farmaco A
Farmaco B
2000
2000
600
800
30%
40%
Facciamo un esempio ……
Gruppi di età
Sesso
40-60
M
61-80
F
M
Stadio
di malattia
I II III
I II III
I
Gruppi
1 2
4 5 6
7 8 9
3
Gruppo 1: maschi, 40-60, stadio I
1: Farmaco A
2: Farmaco A
3: Farmaco B
4: Farmaco B
...
II III
F
I
II III
10 11 12
Gruppo 6: femmine, 40-60, stadio III
1: Farmaco A
2: Farmaco B
3: Farmaco B
4: Farmaco A
...
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