FISIOLOGIA DELLA
RIPRODUZIONE
Modelli base della riproduzione
• Gli organi sessuali sono costituiti dalle gonadi, dalle
ghiandole, dai dotti accessori interni e dai genitali
esterni .
• I testicoli (gonadi maschili) e le ovaie (gonadi femminili)
producono rispettivamente spermatozoi e ovuli (gameti)
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Modelli base della riproduzione
• Ogni gamete contiene contiene 23 cromosomi (corredo
aploide): 22 autosomi più cromosoma sessuale X per
l’ ovulo e Y o X per lo spermatozoo fondamentali per la
determinazione del sesso
Quando spermatozoo e ovulo saranno fusi lo zigote risultante avrà un corredo completo di
46 cromosomi.
3
Il numero di cromosomi presente nei gameti è detto numero aploide
(corredo singolo).
Il numero di cromosomi presente nelle cellule somatiche è detto
numero diploide (corredo doppio).
In genere, il numero aploide è indicato con n e il numero diploide con
2n; per esempio, negli esseri umani n = 23 e 2n = 46.
Quando uno spermatozoo feconda una cellula uovo, i nuclei aploidi dei
due gameti si fondono (n + n = 2n) e si ripristina il numero diploide.
L. Savino
4
Gametogenesi
• Inizia con le divisioni mitotiche di spermatogoni e ovogoni che
aumentano di numero in età fetale e prosegue con la meiosi
processo da cui si formano i gameti.
• Nel primo stadio della meiosi si replica il DNA ma non si verifica
la divisione cellulare e i 46 cr appena duplicati formano 2
cromatidi fratelli legati tramite il centromero (gameti primari).
5
Gametogenesi
• Nella prima divisione meiotica il gamete si divide in 2 gameti
secondari ognuno dei quali contiene un cromosoma duplicato per
ogni coppia omologa.
• Nella seconda divisione meiotica ogni gamete si divide in due
cellelule ognuna con uno dei cromatidi fratelli del cromosoma
duplicato.
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Gametogenesi
• Negli uomini le gonadi diventano inattiva alla nascita e
producono continuamente spermatozoi da quando
raggiungono la maturità produttiva (pubertà). La produzione
di spermatozoi diminuisce con l’età ma non si ferma.
• Le donne alla nascita possiedono già tutti gli oociti primari
(circa mezzo milione), formatisi già al quinto mese di vita
embrionale, che hanno già completato la divisione mitotica e
il primo stadio meiotico. Durante il periodo fertile maturano e
vengono rilasciati dalle ovaie in modo ciclico per circa 40 anni
fino alla fine del ciclo del ciclo riproduttivo (menopausa).
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SPERMATOGENESI E OVOGENESIA
A CONFRONRO
8
•
•
L’ipotalamo fa parte del
sistema nervoso centrale e
svolge le seguenti funzioni:
– Integra le informazioni
neuronali e ormonali
– Rilascia neuroormoni che
regolano la funzione
dell’ipofisi
L’ipofisi (che si divide in
adenoipofisi e neuroipofisi)
è una ghiandola endocrina
che si trova alla base
dell’encefalo e che, sotto il
controllo
dell’ipotalamo
secerne ormoni stimolanti le
gonadi e altre ghiandole
bersaglio
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Sistema portale ipotalamo-ipofisi
• Ipotalamo e adenoipofisi
sono in comunicazione
grazie ad un sistema venoso
portale che permette il
passaggio
di
ormoni
ipotalamici all’ipofisi e
successivamente
l’
immissione
di
ormoni
ipofisari
nel
circolo
sistemico
per
e
il
raggiungimento degli organi
bersaglio.
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Ipotalamo e neuroipofisi
• Gli
ormoni
peptidici
(vasopressina e ossitocina)
prodotti
nei
nuclei
ipotalamici
seguono
terminazioni nervose che li
conducono
nella
neuroipofisi dove vengono
accumulati in vescicole
secretorie e poi rilasciati per
esocitosi
nel
circolo
sistemico.
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Come funziona l’asse
ipotalamo-ipofisi-gonadi?
• Il sistema nervoso centrale, influenzato da stimoli
esterni e interni, agisce sulla secrezione ipotalamica
PULSATILE dell’ormone rilasciante le gonadotropine
(GnRH) da parte della regione generatrice di
pulsatilita’.
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Come funziona l’asse
ipotalamo-ipofisi-gonadi?
• L’ipofisi anteriore, sotto lo stimolo del GnRH, secerne
gli ormoni Follicolo Stimolante (FSH) e Luteinizzante
(LH).
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Come funziona l’asse
ipotalamo-ipofisi-gonadi?
• Nel testicolo, sotto l effetto delle gonadotropine FSH
e LH, avviene la spermatogenesi e la produzione di
testosterone.
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Come funziona l’asse
ipotalamo-ipofisi-gonadi?
• Nell’ovaio, sotto l’effetto delle gonadotropine FSH ed LH,
avviene lo sviluppo follicolare, l’ovulazione e la secrezione
degli ormoni estrogeni e progesterone.
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Gli steroidi gonadici controllano la secrezione di
GnRH, FSH e LH tramite meccanismi di feedback
lungo, mentre le gonadotropine controllano il
rilascio di GnRH tramite un meccanismo di
feedback corto.
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Feedback positivo e negativo
• Gli androgeni presentano sempre un controllo a feedback negativo
sulla secrezione di FSH e LH da parte dell’ ipofisi.
• Gli estrogeni presentano un feedback negativo solo a basse
concentrazioni; se la secrezione di estrogeni aumenta sopra un
certo limite per 36 ore il feedback diviene positivo e viene
stimolata la secrezione di FSH ed LH (in particolare LH).
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FSH
•Stimola lo sviluppo follicolare
•Induce la produzione di estrogeni nelle cellule della granulosa
•Determina la sintesi di recettori per l’LH nelle cellule della teca
Estrogeni
•Aumentano i recettori per l’FSH nelle cellule della granulosa
•A livelli critici, attraverso un feedback positivo, aumentano il
rilascio di gonadotropine dall’ipofisi, generando un picco
Inibina
• prodotta dal follicolo e dalle cellule del Sertoli,inibisce selettivamente
la secrezione di FSH
Attivina
•prodotta dal follicolo e dalle cellule del Sertoli, stimola la produzione
di FSH, spermatogenesi, maturazione dell’ oocita e sviluppo
del SN embrionale
LH
•Il picco di LH si associa all’ovulazione ed alla formazione del
corpo luteo
Progesterone
•Viene prodotto dal corpo luteo dopo l’ovulazione
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Riproduzione maschile
Il sistema riproduttivo maschile è costituito da
Genitali interni:
• Testicoli;
• Ghiandole e dotti accessori (prostata, vescicole seminali,
ghiandole bulbouretrali del Cowper);
Genitali esterni : pene e scroto.
L’uretra ( circondata dal corpo spongioso) costituisce la via di
passaggio comune (ma non simultanea) di sperma e urina.
Il corpo spongioso, insieme ai due corpi cavernosi costituisce il
tessuto erettile del pene alla cui estremità distale è posto il
glande ricoperto dal prepuzio.
19
Anatomia genitale maschile
20
L’apparato genitale maschile
L’ apparato genitale maschile è costituito da
organi
• i testicoli;
• un sistema di dotti;
• le ghiandole sessuali anesse;
• scroto e pene.
L. Savino
diversi
21
Riproduzione maschile
L’uretra ( circondata dal corpo spongioso) costituisce la via di
passaggio comune (ma non simultanea) di sperma e urina.
Il corpo spongioso, insieme ai due corpi cavernosi costituisce il
tessuto erettile del pene alla cui estremità distale è posto il
glande ricoperto dal prepuzio.
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L’apparato genitale maschile
•Lo scroto, o sacco scrotale, è un sacchetto che contiene i testicoli,
assicurando protezione e il mantenimento di una temperatura
adeguata (2-3 °C inferiore rispetto a quella corporea).
•È rivestito da pelle lassa, da una guaina connettivale e da
muscolatura liscia.
L’apparato genitale maschile
• I testicoli sono una coppia di ghiandole di forma
ovoidale.
Sono ricoperti da una rigida capsula bianca fibrosa
introflessa e divisa in lobuli e in tubuli seminiferi dove
vengono prodotti gli spermatozoi.
L’apparato genitale maschile
• I tubuli seminiferi si uniscono nella rete testis e
confluiscono nell’ epididimo organo a forma di virgola
posto lungo il bordo posteriore del testicolo, dotato di un
dotto dell’epididimo strettamente attorcigliato in cui
avviene la maturazione degli spermatozoi che qui
acquisiscono motilità e capacità di fecondare).
L’apparato genitale maschile
All’estremità terminale, il dotto dell’epididimo diventa
meno convoluto e aumenta di diametro prendendo il
nome di dotto deferente.
L’apparato genitale maschile
I dotti deferenti hanno la funzione di immagazzinare gli spermatozoi
mantenendoli vitali per diversi mesi. I dotti deferenti, dopo esser passati nella
cavità addominale sboccano nelle vescichette seminali. Da qui partono i dotti
eiaculatori che confluiscono nell’ uretra dopo aver attraversato la prostata.
L’apparato genitale maschile
L’uretra nell’uomo è il dotto terminale dell’apparato genitale e
funge da via di transito sia per lo sperma sia per l’urina. Si apre
all’esterno tramite l’orifizio uretrale esterno.
L’apparato genitale maschile
Mentre i dotti dell’apparato genitale maschile
immagazzinano e trasportano gli spermatozoi, le
ghiandole sessuali annesse secernono la
maggior parte della componente liquida dello
sperma.
Esse sono
•le vescichette seminali
•la prostata
•le ghiandole bulbouretali
L’apparato genitale maschile
Vescichette seminali
Prostata
Ghiandole bulbouretali
L’apparato genitale maschile
Le vescichette seminali sono una
coppia di sacchetti che secernono
un fluido alcalino viscoso in grado di
neutralizzare l’acidità dell’uretra
maschile e del tratto genitale
femminile che inattiverebbe o
ucciderebbe gli spermatozoi.
L’apparato genitale maschile
La prostata è una ghiandola a
forma di castagna che secerne un
fluido lattiginoso, leggermente
acido, contenente diversi enzimi
che digeriscono le proteine, come
l’antigene prostatico specifico
(PSA), oltre ad acido citrico e
fosfatasi acida.
L’apparato genitale maschile
Le
ghiandole
bulbouretrali
hanno le dimensioni di un pisello
e durante la stimolazione
sessuale riversano nell’uretra una
sostanza alcalina che protegge gli
spermatozoi in transito dagli acidi
presenti
nell’urina
che
li
neutralizzerebbero.
34
L’apparato genitale maschile
•Il pene contiene l’uretra ed è una via di transito
per lo sperma eiaculato e per l’urina secreta.
•La radice è la porzione più vicina all’addome.
•Il corpo, la porzione centrale, è costituito dai
due corpi cavernosi che affiancano il corpo
spugnoso centrale contenente l’uretra.
•L’estremità distale leggermente ingrossata è il
glande in cui si apre l’orifizio uretrale esterno.
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Nel tubulo seminifero sono presenti cellule del Sertoli e spermatociti
in varie fasi di sviluppo. Questi si dispongono in colonne dal
margine esterno verso il centro del tubulo. Tra le colonne si trovano
le cellule del Sertoli che sono unite tra loro da giunzioni strette
formando la barriera emato-testicolare che ha il compito di non
permettere il passaggio di materiale tra i due compartimenti in
modo da mantenere le concentrazioni k+ e ormoni steroidei più alte
nel tubulo rispetto all’interstizio e viceversa per il glucosio.
37
L’apparato genitale maschile
•Nei tubuli seminiferi sono
presenti anche le cellule
del Leydig che secernono
testosterone.
Tubulo seminifero
Spermatogenesi
La spermatogenesi è il processo in cui gli
spermatidi maturano in spermatozoi e si divide
in tre fasi
1.meiosi I;
2.meiosi II;
3.Spermioistogenesi o spermiogenesi.
Spermatogenesi
Spermatogenesi
Durante l'attività sessuale del maschio, e per tutta la vita fertile, gli spermatogoni si
moltiplicano per mitosi, in modo da costituire una riserva stabile. Gli spermatogoni si
dividono per mitosi, e diventano spermatociti di I ordine; gli spermatociti di I ordine
entrano in meiosi diventando dopo la meiosi I spermatociti secondari (con un corredo
cromosomico aploide dicromatidico), e dopo la meiosi II spermatidi, con corredo
cromosomico aploide monocromatidico. Al termine della seconda divisione meiotica si
formano quindi 4 cellule aploidi (gli spermatidi) per ogni spermatogonio di partenza.
44
A questo punto inizia la spermioistogenesi (o spermiogenesi,
con durata di 24 giorni, a partire dal 40º giorno nella
spermatogenesi) nella quale gli spermatidi acquisiscono
quei caratteri indispensabili per la fecondazione, che sono
• formazione della testa: Nucleo (DNA altamente concentrato).
• Formazione dell’acrosoma: organo della penetrazione. Presenta un
grossissimo lisosoma, formato dal Golgi, prende posto sulla testa
dello spermatozoo davanti al nucleo; contiene enzimi litici.
• formazione della coda o flagello: organo di movimento, costituito
da asse centrale di microtubuli (detto assonema), circondato da
fibre esterne dense e in piccola parte da una guaina mitocondriale.
• formazione del corpo residuo: struttura che raccoglie tutte le parti
del citoplasma che vengono scartate durante la spermiogenesi ed è
destinata ad essere fagocitato dalle cellule del Sertoli.
45
Sia durante la meiosi sia durante la spermiogenesi, le
cellule vengono spinte lentamente verso il lume del
tubulo seminifero, sempre mantenendo stretti contatti
con le cellule del Sertoli.
• L’ intero processo dura 64 giorni(dallo spermatogonio
al rilascio nel tubulo). In ogni momento differenti
regioni del tubulo contengono spermatociti in
defferenti fasi di sviluppo. Ciò permette una
produzione costante di spermatozoi(200 milioni al
giorno).
• Gli spermatozoi entrano nell’epididimo e impiegano
12 giorni a percorrerlo completando la maturazione
e acquisendo la motilità per mezzo di proteine
rilasciate dalle cellule dell’ epididimo stesso.
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Lo spermatozoo
Ogni cellula spermatica è costituita da
•una testa, contenente materiale nucleare;
•un acrosoma, cioè una vescicola piena di enzimi che
favoriscono la penetrazione nell’ovulo;
•una coda, utilizzata per la locomozione.
Regolazione ormonale
•All’inizio della pubertà, le cellule
neurosecretrici
dell’ipotalamo
aumentano
la
secrezione
dell’ormone di rilascio delle
gonadotropine (GnRH). Questo
stimola l’ipofisi a secernere
l’ormone luteinizzante (LH) e
l’ormone follicolo-stimolante (FSH).
•Il GnRH è rilasciato in modo
pulsatile dall’ ipotalamo(ogni 1,5
ore) e l’ LH segue lo stesso
andamento. Meno regolare è il
rilascio di FSH a causa dell’
influenza di attivine e inibine.
Regolazione ormonale
-LH stimola le cellule di Leydig a
produrre testosterone che viene
convertito a livello periferico dalla
5 alfa-reduttasi nella sua forma
attiva diidritestosterone (DHT) .
FSH stimola le cellule del Sertoli a
produrre fatto ri paracrini utili per
la
maturazione
degli
spermatociti( tra cui la proteina
legante gli androgeni) e inibina
che inibisce il rilascio di FSH
tramite meccanismi di feedback.
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Effetti degli androgeni
• Determinazione dei caratteri sessuali primari
maschili : organi genitali interni ed esterni .
• Determinazione dei caratteri sessuali secondari:
configuarazione corporea, barba, distribuzione
pilifera, sviluppo massa muscolare (effetto
anabolizzante), ispessimento delle corde vocali,
effetti comportamentali come la pulsione
sessuale(libido).
51
Sperma
•Lo sperma è una miscela di spermatozoi e di
secrezioni prodotte dalle ghiandole annesse
contenente un numero variabile di spermatozoi,
da 50 a 150 milioni per mL.
•Contiene anche un antibiotico naturale che può
distruggere o limitare la diffusione di certi
batteri presenti sia nello sperma stesso che nelle
vie inferiori del tratto genitale femminile.
Composizione dello sperma
• 99% costituito da liquido prodotto da ghiandole
accessorie (ghiandole bulbouretrali, prostata,
vescichette seminali): muco, acqua, tamponi,
nutrienti, fruttosio, ac citrico, vit C, carnitina,
enzimi, zinco, prostaglandine. Questio oltre a
fornire un mezzo in cui nuotano e si nutrono gli
spermatozoi ha un effetto protettivo nei confronti
di patogeni eventualmente presenti nell’ uretra.
• 1 % cellule spermatiche.
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SPERMIOGRAMMA NORMALE
(WHO,2010)
Parameter
Lower reference limit
Semen volume (ml)
1.5 (1.4–1.7)
Total sperm number (106 per ejaculate)
39 (33–46)
Sperm concentration (106 per ml)
15 (12–16)
Total motility (PR + NP, %)
40 (38–42)
Progressive motility (PR, %)
32 (31–34)
Sperm morphology (normal forms, %)
4 (3.0–4.0)
Ph
>=7.2
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La risposta sessuale
• L’attività sessuale umana (coito)si divide in
entrambi i sessi in 4 fasi: eccitamento,
plateau, orgasmo, risoluzione.
• Stimoli erotici ( visivi, tattili e psicologici)
preparano i genitali per la copula.
• Nel maschio l’ eccitamento comprende l’
erezione del pene, per la donna l’ erezione del
clitoride e la lubrificazione vaginale.
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La risposta sessuale
• Nella fase di plateau, i cambiamenti iniziati durante la fase di
eccitamento si intensificano per culminare con l’ orgasmo (o
climax).
• L’ orgasmo è una serie di contrazioni muscolari accompagnate
da intense sensazioni di piacere.
Nella donna si contraggono le pareti di utero e vagina nel
maschio le contrazioni delle paredi dei dotti deferenti e delle
ghiandole determinano l’ eiaculazione.
L’orgasmo si associa ad un aumento della pressione arteriosa,
della frequenza cardiacae respiratoria.
• Con la risoluzione i parametri fisiologici e le prime tre fasi
tornano normali .
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La risposta sessuale
•Con l’eccitazione sessuale si verifica l’erezione,
cioè l’ingrossamento e l’indurimento del pene
causato dalla dilatazione delle arterie elicine che
fanno affluire più sangue ai corpi cavernosi grazie
agli impulsi nervosi provenienti dal sistema
parasimpatico.
•L’eiaculazione è la potente espulsione di sperma
dall’uretra verso l’esterno dovuta a un riflesso del
sistema simpatico coordinato dai segmenti lombare
e sacrale del midollo spinale.
La risposta sessuale femminile
58
La risposta sessuale maschile
59
ECCITAZIONE
Erezione
completa
Erezione
parziale
Flaccidità
I testicoli si sollevano
verso il perineo
PLATEAU
Colorito del glande aumentato
Secrezione
Delle ghiandole
Di Cowper
Testicoli
aumentati di
dimensioni
Prostata
aumenta
di volume
Ghiandole
di Cowper
ORGASMO
I deferenti si
contraggono
Lo sfintere
interno si
contrae
Contrazioni
peniene
Le vescicole
si contraggono
La prostata
si contrae
Contrazioni
uretrali
Lo sfintere
anale si
contrae
RISOLUZIONE
Scomparsa
erezione
I Testicoli tornano
nella sede normale
Flaccidità
Fisiologia dell’erezione
L’erezione impegna in un sistema integrato 4 meccanismi:
 Meccanismi ormonali: motivazione sessuale, erezioni
spontanee, trofismo tessuti erettili, recettività zone erogene
primarie e secondarie.
 Meccanismi nervosi: ricezione stimoli erotici, trasduzione in
impulsi, controllo centrale e periferico della risposta erettile.
 Meccanismi psichici: sfera psichica intellettiva e affettiva
condizionano il comportamento relazione, la motivazione del
bisogno orgasmico e quindi l’erezione.
 Meccanismi vascolari: attivati dagli impulsi efferenti causano
l’incremento di volume e di pressione nei corpi cavernosi.
SNC ed erezione
• Numerose zone del SNC ( cervello e midollo spinale) controllonano il
pene.
• Un’area cerebrale, il nucleo paragigantocellulare (PGN) inibisce le
erezioni.
• L’erezione è avviata da un gruppo d neuroni all’interno dell’ipotalamo:
l’area preottica mediale (MPOA). Questa area sembra che coordini gli
stimoli provenienti da varie areee del cervello, organizzando così il
comportamento sessuale.
• Un altro gruppo di neuroni nell’ipotalamo, il nucleo paraventricolare,
invia e riceve messaggi da aree del cervello e del midollo spinale. Questo
nucleo rilascia ossitocina durante l’eccitamento sessuale. L’ossitocina ha
una alto potere erettile.
• La PET (tomografia ad emissione di positroni) ha evidenziato diverse aree
della corteccia cerebrale che vengono attivate durante l’eccitamento
sessuale, alcune delle quali sono associate con le esperienze emozionali
e sono sotto il controllo del sistema nervoso autonomo.
Controllo centrale erezione
Sistema limbico
Lobo occipitale
(stimoli immaginativi)
(stimoli visivi)
Talamo
(stimoli tattili)
Ipotalamo
Mesencefalo
Rinoencefalo
Ponte
(stimoli olfattivi)
Midollo
allungato
Midollo spinale
Plesso pelvico
Pene
Controllo centrale dell’ erezione
La risposta sessuale è data da un bilanciamento tra impulsi inibitori
dal sistema nervoso simpatico ed eccitatori dal sistema
parasimpatico.
In assenza di eccitazione il pene è mantenuto in stato di flaccidità
dagli impulsi provenienti del sistema nervoso simpatico che limita il
flusso ematico.
L’eccitamento è il risultato di fantasie o stimoli visivi, uditivi, olfattivi
o tattili che giungono al sistema nervoso centrale da cui partono
segnali eccitatori attraverso il sistema parasimpatico.
Il rilascio di ossitocina a livello del nucleo paraventricolare attiva la
via nervosa eccitatoria che connette questo centro al pene.
Durante l’erezione, recettori tattili a livello del pene inviano segnali al
midollo spinale ed al cervello.
Innervazione peniena
BIOCHIMICA DELL’ EREZIONE
Il pene è mantenuto nello stato flaccido dal sistema simpatico che
regola il tono della muscolatura liscia.
Il rilascio di noradrenalina dalle terminazioni nervose simpatiche e
di endoteline e prostaglandine F2a dall’endotelio attiva i recettori
delle cellule muscolari lisce e quindi una serie di reazioni che in
ultimo determinano l’aumento intracellulare di calcio. Questo
comporta la contrazione muscolare.
Il rilascio di aceticolina, Ossido Nitrico ed altri neurotrasmettitori
proerettili dalle terminazioni parasimpatiche danno l’avvio agli eventi
biochimici che comportano il rilascio della muscolatura liscia peniena.
BIOCHIMICA
DELL’ EREZIONE
Questi neurotrasmettitori proerettili stimolano gli enzimi guanil ciclasi e
adenil ciclasi a produrre GMPc, il secondo messaggero intracellulare che
media il rilasciamento della muscolatura liscia.
Il GMPc attiva specifiche kinasi che vengono a fosforilare alcune proteine e
determinano l’apertura dei canali del potassio e la chiusura di quelli del
calcio. Il calcio intracellulare è sequestrato dal reticolo endoplasmatico, il
suo livello pertanto si riduce, la muscolatura liscia si rilassa ed avviene
l’erezione peniena.
Il rilascio di catecolamine e la rapida idrolisi del GMPc ad opera della
PDE5 causano la detumescenza.
Biochimica dell’erezione
Tono della muscolatura liscia peniena
Noradrenalina
Aceticolina
Ossido nitrico
aumento
rduzionei
DETUMESCENZA
EREZIONE
Fisiologia dell’erezione
FASE FLACCIDA
Muscolatura liscia:
Arterie:
Vene:
Prex intracavernosa:
contratta
contratte
aperte
20 mm Hg
FASE RIGIDA
Muscolatura liscia:
Arterie:
Vene:
Prex intracavernosa:
rilasciata
rilasciate
chiuse
250 mm Hg
EIACULAZIONE
LIBIDO

EREZIONE

PENETRAZIONE

ORGASMO

EIACULAZIONE
Volume eiaculato: 3 ml (2-6 ml)
1 % - spermatozoi
4 % - epididimi - deferenti
60 % - vescicole seminali
30 % - prostata
5 % - gh. Cowper – gh. Littrè
Fasi dell’eiaculazione
• Emissione
– Contrazione epididimi, deferenti,
ampolle deferenziali, spermatozoi
nell’uretra posteriore, contrazione
delle vescicole seminali
• Contrazione del collo vescicale
– Contrazione sfintere liscio e
muscolatura prostatica,
rilasciamento sfintere esterno
• Espulsione
– Contrazioni ritmiche sfintere esterno e muscolo bulbocavernoso.
FUNZIONE CENTRALE DELLA
SEROTONINA
• La EIACULAZIONE è determinata dalla complessa
interazione di influenze locali e distali. Anche se
l'eiaculazione è un riflesso simpatico vertebrale
generato nel midollo spinale lombosacrale, è
influenzato da input sensoriali genitale e idal
controllo tonico discendente serotoninergico
inibitorio dal nucleo paragigantocellulare (nPGi). Il
nPGi riceve influenze modulatori dalla zona preottica
mediale e nucleo paraventricolare dell'ipotalamo.
75
SEROTONINA
Area preottica mediale
Nc paraventricolare
Nc paragigantocellulare
Controllo tonico inibente
serotoninergico
(Nc paragigantocellulare)
Input
sensoriale
Midollo
lombo-sacrale
Controllo
simpatico
L’apparato genitale femminile
•Gli organi dell’apparato genitale femminile
comprendono
•le ovaie;
•le tube uterine;
•l’utero;
•la vagina;
•genitali esterni, che nel loro insieme prendono il
nome di vulva;
•le ghiandole mammarie.
Anatomia genitale femminile
78
Genitali Esteri e Interni
79
L’apparato genitale femminile
• Le ovaie sono un paio di organi che producono gli
ovociti secondari e ormoni quali progesterone,
estrogeni, inibina e relaxina.
• Sono ricoperte dall’epitelio germinativo al di sotto
del quale si trova la corticale, una regione di tessuto
connettivo denso contenente i follicoli ovarici.
• Ogni follicolo consiste di un ovocita e di un
numero variabile di cellule follicolari che gli
forniscono nutrimento durante lo sviluppo.
L’apparato genitale femminile
•Il processo di accrescimento del follicolo
procede sotto lo stimolo estrogenico fino a
diventare un follicolo maturo (o di Graaf)
grande e pieno di liquido, che si romperà per
espellere un ovocita secondario.
•Ciò che resta del follicolo dopo l’ovulazione si
trasforma nel corpo luteo secernente ormoni
(progesterone) e successivamente nel corpo
albicante.
L’apparato genitale femminile
•Si definisce ovogenesi la formazione dei gameti nelle ovaie.
•L’ovogenesi si svolge nella stessa sequenza della
spermatogenesi e passa attraverso la meiosi e la maturazione.
L’apparato genitale femminile
L’apparato genitale femminile
L’apparato genitale femminile
•Ai lati dell’utero si trovano le tube uterine (o
trombe di Falloppio), che servono per gli ovociti
secondari come vie di transito dalle ovaie
all’utero.
•L’estremità imbutiforme di ciascuna tuba,
l’infundibolo, si apre presso le ovaie nella cavità
pelvica e termina in proiezioni digitiformi
chiamate fimbrie.
L’apparato genitale femminile
L’apparato genitale femminile
•L’utero è l’organo di impianto di un ovulo
fecondato ed è la fonte del flusso mestruale se
non è avvenuta la fecondazione.
•Ha la forma di una pera rovesciata e consta di
tre parti
•fondo: la porzione superiore a forma di cupola;
•corpo: la porzione centrale più affusolata;
•cervice (o collo): una porzione terminale più
ristretta che sbocca nella vagina.
L’apparato genitale femminile
•Lo strato muscolare
intermedio,
il
miometrio, consiste
di muscolatura liscia e
le sue contrazioni
aiutano a espellere il
bambino durante il
parto.
L’apparato genitale femminile
La porzione più interna
o
endometrio
è,
invece, una membrana
mucosa che fornisce
nutrimento al feto in
via di sviluppo oppure
che si sfalda ogni mese
con la mestruazione.
L’apparato genitale femminile
La vagina è un canale muscolare elastico che si estende
dall’esterno del corpo femminile fino alla cervice uterina.
Ha il compito di accogliere il pene durante i rapporti sessuali,
costituisce la via di uscita del flusso mestruale ed è il condotto
attraverso cui transita il bambino durante il parto.
L’apparato genitale femminile
•Il perineo è l’area posta fra le cosce e le natiche
presente in entrambi i sessi in cui si collocano i genitali
esterni e l’ano.
•Col nome di vulva si indicano i genitali femminili
esterni che comprendono le grandi labbra, le piccole
labbra, il clitoride.
L’apparato genitale femminile
•Le ghiandole mammarie, poste sul torace, sono
ghiandole sudoripare modificate per la
produzione di latte. Ogni mammella presenta
una sporgenza pigmentata chiamata capezzolo
circondata da un’area circolare di pelle
pigmentata detta areola.
•Internamente ogni ghiandola mammaria si
presenta suddivisa in lobi disposti radialmente.
L’apparato genitale femminile
L’apparato genitale femminile
•Internamente ogni ghiandola mammaria si
presenta suddivisa in lobi disposti
radialmente.
•La funzione delle ghiandole è la lattazione
ovvero la sintesi, l’escrezione e l’emissione di
latte associate alla gravidanza e al parto.
Il ciclo riproduttivo femminile
Il ciclo ovarico comprende una serie di eventi
che si svolge nelle ovaie durante e dopo la
maturazione di un ovocita.
Il ciclo riproduttivo femminile
Il ciclo uterino (o mestruale), controllato dagli ormoni steroidei
rilasciati dalle ovaie, si svolge a livello dell’endometrio uterino in
modo che sia pronto all’eventuale impianto di un ovulo fecondato e
quindi alla gravidanza.
Il ciclo riproduttivo femminile
•L’ormone rilasciante le gonadotropine (GnRH),
secreto dall’ipotalamo, controlla il ciclo ovarico e
quello uterino inducendo il rilascio di
•ormone follicolo-stimolante (FSH): avvia lo
sviluppo del follicolo e la secrezione di estrogeni
dal follicolo;
•ormone luteinizzante (LH) induce l’ovulazione
e promuove la formazione del corpo luteo.
Il ciclo riproduttivo femminile
•Gli estrogeni
•promuovono lo sviluppo e il mantenimento delle strutture riproduttive femminili;
•stimolano la sintesi proteica;
•abbassano il tasso di colesterolo.
Il ciclo riproduttivo femminile
• Progesterone: insieme agli estrogeni prepara e
mantiene l’endometrio per l’impianto di un
ovulo fecondato e per predisporre le ghiandole
mammarie alla secrezione di latte.
• Relaxina: rilassa le pareti uterine diminuendo
le contrazioni del miometrio.
• Inibina: inibisce la secrezione dell’FSH e
dell’LH.
Il ciclo riproduttivo femminile
Fase mestruale (o mestruazione): dura circa 5
giorni durante i quali vengono eliminati sangue
e cellule in sfaldamento dei tessuti
dell’endometrio.
Il ciclo riproduttivo femminile
Fase preovulatoria: è il periodo compreso fra la fine
della mestruazione e l’ovulazione. Sotto l’influsso
dell’FSH nelle ovaie diversi follicoli crescono finché uno
solo diventa il follicolo dominante.
Il ciclo riproduttivo femminile
•Fase ovulatoria: con l’ovulazione, si verifica la
rottura del follicolo maturo e l’espulsione di un
ovocita secondario nella cavità pelvica.
•Fase postovulatoria: dopo l’ovulazione il
follicolo maturo collassa sotto lo stimolo dell’LH,
le restanti cellule follicolari si ingrossano e
vanno a formare il corpo luteo (fase luteinica).
Il ciclo riproduttivo femminile
•Se l’ovocita non è stato fecondato, il corpo
luteo permane per due settimane e poi
degenera in corpo albicante.
•Se, invece, l’ovocita viene fecondato, il corpo
luteo persiste oltre le due settimane e viene
mantenuto dalla gonadotropina corionica
umana (HCG).
L’apparato genitale femminile
Il ciclo riproduttivo femminile
Livelli ormonali plasmatici nel ciclo
mestruale
106
Altre modificazioni cicliche
• Vagina
Modificazioni citologiche con aumento delle cellule
superficiali nella fase proliferativa
• Utero
Sotto l’effetto degli estrogeni il muco cervicale diviene
abbondante, filante e trasparente. Lasciato all’aria
cristallizza assumendo l’aspetto di una foglia di felce
Dopo l’ovulazione, sotto l’effetto del progesterone la
cervice si restringe ed il muco diviene viscoso
• Mammella
Nella fase luteale tardiva si ha un edema della componente
ghiandolare con senso di tensione o dolore
107
Cristallizzazione del muco cervicale a
“foglia di felce”
108
Temperatura basale nel ciclo mestruale
109
La gravidanza: lo sviluppo
•La gravidanza è la sequenza di eventi che
hanno inizio con la fecondazione e procedono
con l’impianto dell’embrione nella parete
uterina, lo sviluppo embrionale e poi fetale e
sfociano nella nascita.
La gravidanza: lo sviluppo
•Con la fecondazione il materiale genetico
dell’ovulo e dello spermatozoo si fondono a
formare un nucleo diploide.
•Dopo che uno spermatozoo è penetrato al suo
interno, l’ovocita secondario completa la meiosi
II dividendosi in un ovulo maturo più grande e in
un corpo polare più piccolo destinato a
disintegrarsi.
La gravidanza: lo sviluppo
La gravidanza: lo sviluppo
Poco
dopo
la
fecondazione, lo zigote
va incontro a una serie di
divisioni
mitotiche
(segmentazione) fino a
formare una morula che
procede verso l’impianto
nell’endometrio uterino.
La gravidanza: lo sviluppo
•Successivamente tale
sferula prende il nome di
blastocisti dove è possibile
distinguere una massa
cellulare interna, da cui si
svilupperà l’embrione vero
e proprio e un trofoblasto
corrispondente alla
porzione fetale della
placenta.
La gravidanza: lo sviluppo
•Durante la seconda settimana di gravidanza le
cellule della massa cellulare interna si
differenziano in due strati, l’ipoblasto
e
l’epiblasto, al cui interno si formerà la cavità
amniotica.
La gravidanza: lo sviluppo
•Gastrulazione: il disco embrionale si trasforma
da bi a trilaminare, con tre strati germinativi
detti endoderma, mesoderma ed ectoderma. La
parete del sacco vitellino forma una tasca
vascolarizzata chiamata allantoide.
La gravidanza: lo sviluppo
•Nel frattempo si assiste alla formazione dei villi
coriali, proiezioni digitiformi contenenti i vasi
sanguigni fetali.
•La placenta consente il passaggio di nutrienti e
ossigeno dal sangue materno a quello fetale. La
connessione diretta tra placenta ed embrione è
costituita dal cordone ombelicale.
La gravidanza: lo sviluppo
Perché l’embrione non è eliminato?
• L’HCG prodotta dal trofoblasto stimola l’ovaio
• Il corpo luteo continua a produrre
progesterone
• Il progesterone mantiene la reazione
deciduale ed impedisce la mestruazione
119
La gravidanza: i cambiamenti materni
•Nei primi 3-4 mesi di gestazione il corpo luteo
dell’ovario
continua
la
secrezione
di
progesterone ed estrogeni che mantengono
inalterato il rivestimento uterino e preparano le
ghiandole mammarie alla lattazione.
•Il corion secerne nel sangue la gonadotropina
corionica (HCG), che stimola il corpo luteo a
mantenere la produzione di ormoni.
La gravidanza: i cambiamenti materni
•La relaxina aumenta l’elasticità della sinfisi pubica
e contribuisce alla dilatazione della cervice uterina
durante il parto.
•L’ormone lattogeno placentare (HPL) predispone le
ghiandole mammarie alla lattazione.
•L’ormone rilasciante la corticotropina (CRH)
stabilisce il momento della nascita e aumenta la
secrezione del cortisolo, necessario per la
maturazione dei polmoni fetali.
La gravidanza: i cambiamenti materni
•Con il procedere della gravidanza, le dimensioni
dell’utero aumentano progressivamente.
•Il seno si ingrandisce preparandosi alla
lattazione.
•Il volume del sangue circolante, la gittata
cardiaca, il ritmo cardiaco aumentano per
soddisfare il bisogno del feto di ossigeno e
nutrienti.
Il travaglio e il parto
•Il travaglio è il processo durante il quale il feto
viene espulso dall’utero attraverso la vagina al
momento del parto.
•L’aumentato livello di estrogeni inibisce l’effetto
del progesterone dando avvio alle contrazioni
della parete uterina.
Il travaglio e il parto
• Il travaglio si suddivide in tre fasi
1. dilatazione:
caratterizzata
dalle
contrazioni
dell’utero, dalla rottura del sacco amniotico e dalla
dilatazione completa della cervice;
2. espulsione del feto;
3. espulsione della placenta.
Il travaglio e il parto
•La lattazione è definita come l’insieme della
produzione e dell’emissione di latte da parte
delle ghiandole mammarie.
•Il principale ormone coinvolto nella produzione
lattea è la prolattina (PRL).
•Lo stimolo principale al mantenimento della
produzione è la suzione del capezzolo da parte
del neonato.
Il travaglio e il parto
•Nei primi giorni dopo il parto, le ghiandole
mammarie producono il colostro, un liquido
denso e giallastro ricco di anticorpi e fattori
protettivi per il neonato.
•Il latte materno, invece, è una soluzione sterile
che contiene i nutrienti necessari e sufficienti
allo sviluppo del bambino nei primi tre mesi.
The End