Saturno - Osservatorio Astronomico di Brera

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Saturno
Saturno è il sesto pianeta in ordine di distanza dal Sole ed è famoso per il suo maestoso sistema di
anelli che gli hanno valso il titolo
di “Signore degli Anelli”.
Saturno è il più schiacciato tra i
pianeti del Sistema Solare a
causa della sua elevata velocità
di rotazione e al fatto che
presenta la densità più bassa tra
tutti i pianeti. E’ infatti l’unico
ad avere una densità media
inferiore a quella dell’acqua:
messo dentro ad una gigantesca
vasca da bagno galleggerebbe!
Come gli altri pianeti giganti,
anche
Saturno
non
ha
una
superficie solida ma è composto
prevalentemente di idrogeno ed
elio, che a grandi profondità
diventa liquido per le enormi
pressioni cui è sottoposto. Al suo
interno è nascosto probabilmente
un piccolo nucleo di metallo e
roccia.
Credits: Archivio storico Osservatorio di Brera
L'atmosfera presenta una complessa struttura a bande dovuta alla rapida rotazione su se stesso.
Anche Saturno, come Giove, sembra avere una sorgente interna di energia che gli fa emettere circa
2.2 volte più energia di quella che riceve dal Sole. Probabilmente la lenta contrazione gravitazionale
del pianeta, si produce un riscaldamento: il suo nucleo ha una temperatura di circa 12000°C.
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INAF – OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI BRERA
segue foglio n.
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In comune con Giove ha anche un campo magnetico di polarità inversa rispetto a quello terrestre e
che crea una magnetosfera insolitamente estesa, in grado di intrappolare grandi quantità di particelle
cariche, provenienti dal Sole e da regioni remote della Galassia.
La caratteristica più spettacolare del pianeta è comunque rappresentata dal sistema di anelli
distribuiti sul piano equatoriale del pianeta, a distanza variabili fra 10.000 e 70.000 chilometri dalla
superficie di Saturno.
Gli anelli sono formati da miliardi di detriti di roccia, che orbitano intorno a Saturno con diverse
velocità e che possono variare in dimensioni, passando da sassolini a massi grandi quanto case.
Sono composti essenzialmente da ghiaccio d’acqua, silicati e tracce di ferro.
Il primo a scoprire che si trattava di anelli separati fu l’astronomo francese di origini italiane
Giovanni Cassini. Dalla Terra sono visibili due grosse fasce di anelli dette A e B, ed una più tenue,
la C. Tra le prime due c’è un intervallo vuoto chiamato divisione di Cassini, in onore dell'astronomo
che la scoprì nel 1675. In realtà il sistema è più complesso di quello visibile dal nostro pianeta e
presenta numerose altre fasce di anelli separate da altrettante divisioni.
Si pensa che l’origine del sistema debba essere attribuita a briciole di comete o resti di asteroidi
provenienti dalla periferia del Sistema Solare, chiamati Centauri, oppure ancora ad avanzi di lune
rimasti intrappolati dalla gravità del pianeta. Ci sono, però, ancora molte incognite su come e
quando si siano formati. Alcune osservazioni suggeriscono che si tratti di un sistema giovane – solo
qualche centinaio di milioni di anni. Se così fosse, gli anelli iniziarono a circondare Saturno nello
stesso periodo in cui i dinosauri apparvero sulla Terra, quindi poco tempo fa se paragonato alla
storia dell’universo.
Nella regione degli anelli sono presenti anche 18 satelliti: Atlas, Calipso, Dione, Enceladus,
Epimetheus, Helene, Hyperion, Iapetus, Janus, Mimas, Pan, Pandora, Phoebe, Prometeus, Rhea,
Telesto, Tethys e Titano. Alcuni di questi sono chiamati “lune pastore” perché grazie alla loro
attrazione gravitazionale mantengono stabili le orbite e la coesione interna degli anelli.
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