Evoluzione storica-sociale e Arte Quantistica
Roberto Denti
In un momento di crisi totale dei sistemi economici che governano il pianeta occorre trovare un
nuovo modello di sviluppo che vada al di là della concezione meccanicistica dell’economia.
Vediamo cosa si intende con questo aggettivo, partendo dalla concezione newtoniana
dell’astronomia.
Nei Principia Newton scrive: “Lo spazio assoluto, per sua natura senza relazione ad alcunché di
esterno, rimane sempre uguale e immobile” … “Il tempo assoluto, vero, matematico, in sé e per
sua natura senza relazione ad alcunché di esterno, scorre uniformemente”.
Il mondo newtoniano è quindi formato da particelle materiali, piccoli oggetti solidi e indistruttibili
da cui sarebbe composta tutta la materia, il tutto in un movimento particellare inserito in uno spazio
assoluto e in un tempo assoluto. Questo universo newtoniano è concepito come una macchina
perfetta, un orologio dagli innumerevoli meccanismi creato da Dio e da lui messo in moto. Un
universo in cui la divisione cartesiana tra spirito e materia prese il sopravvento con la conseguenza
che si concepì non solo l’universo, ma anche il mondo e la natura come un sistema meccanico che
poteva essere descritto obiettivamente e nettamente separato dall’osservatore. Il successo della
meccanica newtoniana in astronomia è fuori di dubbio ed incoraggiò i fisici ad estendere tali
concetti in tutti gli altri campi della scienza, quali il moto dei fluidi, le vibrazioni dei corpi elastici,
la teoria del calore e, in generale, a tutti i fenomeni termici.
Così nel settecento tutte le scienze, anche quelle sociali, modellarono i loro sistemi di osservazione
e di deduzione alla fisica newtoniana con la conseguenza che la creazione dei modelli di
osservazione della società e del comportamento dei singoli individui veniva basata su singoli
elementi gli uni separati dagli altri. Così ogni individuo, ogni attività umana e naturale veniva
considerata come particella singola, separata da tutte le altre e facenti parte di un ingranaggio
meccanico, ossia la società, governato prima da Dio e successivamente dalla classe politica.
Un esempio lampante è la concezione che Thomas Hobbes ( 1588-1678) ha della società. Filosofo e
pensatore politico inglese fu uno dei primi a rompere con la tradizione filosofica della scolastica,
propria della società greca e medievale per abbracciare la nuova fisica cartesiana che considerava il
mondo materiale come un sistema che si può spiegare con il rigore della matematica e della
geometria. Hobbes considera gli individui nella duplice qualità di soggetti ed oggetti sociali
elaborando una dottrina politica basata su uno stato di natura in cui gli uomini hanno paura gli uni
degli altri e pertanto, devono affidarsi alla neutrale ed assoluta autorità dello stato per dirimere le
questioni sociali e religiose. Da questa filosofia basata sulla matematica e sulla geometria e che egli
applica a tutti i corpi chiamati “enti”, ne deriva una concezione etica anch’essa basata sul calcolo
matematico in base al quale ogni individuo, ogni gruppo sociale e ogni stato individua le azioni più
vantaggiose in funzione del proprio tornaconto e dell’appagamento dei propri bisogni.
Tale concetto etico trova la sua “massima” espressione in Bernard de Mandeville (1670-1733); nel
suo poema satirico “Fable of the Bees: or, Private Vices, Publick Benefits” afferma: “ … il vizio è
tanto necessario in uno stato fiorente quanto la fame è necessaria per obbligarci a mangiare. E’
impossibile che la virtù da sola renda mai una nazione celebre e gloriosa”. Secondo la teoria di
Mandeville dal vizio dipende l’attività economica di una nazione, il suo sviluppo, la sua espansione
e la sua prosperità; senza il vizio lo stato è destinato al fallimento e alla miseria.
Questa sua teoria del vizio come elemento di sviluppo economico influenzò numerosi economisti
come Adam Smith e Any Rand, autrice dell’opera “La virtù dell’egoismo”.
Dall’ottocento in avanti la concezione meccanicistica, iniziata con la scienza dell’astrofisica, si
diffuse in tutte le branche del sapere, dalla fisica alla chimica, alla biologia, alla psicologia, alle
scienze sociali e tale meccanicismo si permeò delle teorie mandevilliane del vizio, della ricchezza e
della crescita economica basata sulla prevaricazione e a danno degli altri individui, delle altre
attività, delle altre economie a degli altri stati. La cooperazione economica che poteva essere
desunta dalle concezioni rinascimentali dell’arte e della scienza vengono del tutto escluse dal
dibattito scientifico, sociale ed economico. Così la concezione del mondo come macchina si diffuse
in tutto il sapere occidentale divenendo una struttura complessa. Infatti, come scrive Fritjof Capra
nel suo libro Il Punto di svolta, “Lo spirito Baconiano modificò profondamente la natura e i fini
della ricerca scientifica … l’antico concetto della terra come alma madre fu radicalmente
trasformato negli scritti di Bacone e scomparve del tutto quando la Rivoluzione Scientifica
procedette a sostituire la concezione organica della natura con la metafora del mondo come
macchina. Questo mutamento che avrebbe assunto un’importanza determinante per l’ulteriore
sviluppo della civiltà occidentale, fu inizialmente completato da due fra le figure più eminenti del
Seicento, Descartes e Newton…. Descartes diede al pensiero scientifico il suo sistema di
riferimento generale: la concezione della natura come macchina perfetta, governata da leggi
meccaniche esatte.”
Il meccanicismo guidò l’intera osservazione scientifica e la formazione di tutte le teorie di fenomeni
naturali e sociali fino a quando la fisica del XX secolo introdusse un mutamento radicale con la
relatività ristretta di Einstein che implicava un salto di qualità nei concetti tradizionali newtoniani
che culminarono nel 1915 nella teoria della relatività generale che descriveva le proprietà dello
spazio-tempo a 4 dimensioni nella quale la gravità altro non è che la manifestazione della curvatura
dello spazio-tempo. Successivamente la fisica quantistica elimina la precedente distinzione tra
particelle e onde: un sistema quantistico presenta le caratteristiche tipiche delle onde, ma nel
momento in cui viene misurato, o anche solo osservato, assume le caratteristiche di un insieme di
particelle (quanti) (dal latino quantum, quantità, da cui il nome della teoria).
Questa proprietà presuppone che la realtà sia un insieme di possibilità potenzialmente infinite, che
solo l’interpretazione può determinare e “concretizzare” fenomeni percepibili dall’uomo. Questo
aspetto viene ripreso in ambienti filosofici e spirituali, ad affermare che tutto ciò che l’uomo
percepisce non sarebbe altro che una sua creazione.
Se nella meccanica newtoniana l’osservatore è esterno al sistema nel suo complesso, nella fisica
quantistica l’osservatore determina il risultato dello stesso esperimento, introducendo così il
concetto della coscienza umana nel processo di osservazione, passando così dal concetto
meccanicistico di “verità assoluta” a quello di “corretti punti di vista”, sempre rispetto al sistema
che si sta osservando. L’uomo, con tutte le sue proprietà fisiche, psichiche e di coscienza, ridiventa
quindi il centro del sistema, sia esso naturale, sociale, scientifico, culturale ed economico,
acquisendo la responsabilità di ogni sua azione, in una sorta di un nuovo libero arbitrio. Il rapporto
con la natura ridiventa un approccio di tipo leonardesco, ossia uno studio artistico e nello stesso
tempo scientifico dei fenomeni naturali, sociali ed economici considerati come totalità integrate di
sistemi non lineari nei quali la realtà è molto più complessa della somma delle parti che la
compongono.
Si passa quindi da un metodo di rilevazione e di descrizione della natura di tipo analitico ad uno più
olistico, così come previsto da Arthur Koestler (1905-1983), scrittore e filosofo ungherese che ha
coniato il termine di olone. Nella sua teoria dei sistemi non lineari, l’olone è una parte di un sistema
complesso che, pur avendo una propria individualità, è anche parte integrata di un sistema di ordine
superiore, anch’esso olone. Quindi l’olone è composto da altri sotto-sistemi che sono, anch’essi,
oloni. Di conseguenza tutta la realtà, esseri viventi compresi, viene concepita come un ordine
stratificato in cui ogni interazione è sensibilmente diversa dal singolo comportamento; ne consegue
che la somma è maggiore o minore delle parti. La caratteristica dell’olone, che afferma la sua natura
individuale pur facendo parte in modo integrato di un sistema di ordine superiore, ci porta
direttamente al concetto di realtà, inteso nel senso più vasto del termine.
Hazel Henderson, economista, da oltre trent’anni è una delle principali promotrici di misure
economiche alternative, secondo le quali è necessario superare il concetto del Pil introducendo
indicatori non solo economici, ma anche sociali e di eco-sostenibilità come la salute, l’aria pulita, la
sicurezza, il senso di appartenenza e di scopo di una comunità, l’inquinamento e così via.
In questo contesto QuantumArtGroupItaly, QAGI, ritiene che lo sviluppo di una società si debba
basare su un entanglement creativo tra arte e scienza, concentrandosi nella natura quantistica della
realtà che sembra essere sia in forma d'onda che di particella, a seconda di come gli elementi
quantistici sono osservati attraverso la scienza o espressi attraverso l'arte. Pertanto QAGI mira a
sviluppare una comunità quantistica globale per sviluppare un sistema trans disciplinare
cooperativo “Arte e Scienza" che emergerà come cultura fondamentale dell’innovazione, al fine di
migliorare la diffusione delle tecnologie emergenti in tutto il mondo. In base a quanto sopra
enunciato QAGI intende sviluppare un processo creativo internazionale, basato su una cultura
quantistica, per produrre una serie di idee e processi innovativi al fine di ottenere una forte
influenza e di miglioramento sociale ed umano nel quadro delle tecnologie emergenti che
caratterizzano l’innovazione scientifica e tecnologica contemporanea.