Extract della conferenza Relazioni e scambi tra Mediterraneo e Centro Europa nell’ età’ del ferro, il ruolo
di Como di Marina Uboldi, conservatrice Musei Civici di Como
A cura di Taroni Chiara e Andrea Cacciaguerra , Classe IVD, Liceo Statale Giovio, Como
La città di Como subì nel tempo diversi mutamenti.
L’impianto murario risale all’epoca romana, i romani giungono in questi territori nel 196 a.C. ,in seguito
alla sconfitta dei galli insubri, ma l’edificazione della Novum Comum appartiene all’ epoca di Cesare,
quando il nucleo della città si sposta in pianura e assume l’impianto che noi oggi conosciamo. In precedenza
l’entità abitativa si trovava in collina, nella zona dell’attuale Spina Verde, infatti il territorio pianeggiante
della città era una palude, che è stata bonificata, appunto, in epoca più tarda.
Gran parte delle informazioni ottenute sulla città nell’età del ferro ci arrivano dalle necropoli. In
quest’epoca i riti funerari prevedevano la cremazione dei corpi e la deposizione delle ceneri in urne di
bronzo o terracotta poste, a loro volta, in tombe che contenevano anche armi, utensili e monili posseduti
dal defunto. Le necropoli dell’età del ferro sono individuate più facilmente rispetto ai villaggi abitati in
quella stessa epoca, perché meglio conservate. Il nucleo abitato, infatti, aveva subito nel tempo la
sovrapposizione di villaggi di epoche diverse che rendono più difficili i ritrovamenti.
Sappiamo che l’ abitato più antico si trovava nella zona di Pianvalle ( Spina Verde), dove sono stati ritrovati
pendagli, tombe con armi, vasi in bronzo e terracotta. Questi ritrovamenti confermano che Como faceva
parte dell’area culturale di Golasecca. Sono stati reperiti resti risalenti a questa cultura in tutto il Nord Italia,
da Golasecca (sul lago maggiore) al fiume Po. Como e Golasecca erano i due centri più importanti, perché
posizionati sul lago ed, in genere, su vie di comunicazione facilmente raggiungibili. I Golasecchiani hanno
lasciato pochissimi testi scritti, uno di questi è l’iscrizione di Prestino, che ci dice poco sulle tradizioni e le
abitudini di questo popolo, ma ci permette di capire che l’alfabeto usato era simile a quello etrusco.
Per la sua posizione strategica, situata all’incrocio delle principali rotte commerciali tra il Mediterraneo e il
Centro Europa, Como svolgeva il ruolo di mediatore dei commerci tra il Nord e il Sud del continente. Sono
stati, infatti, ritrovate in Centro Europa ceramiche di fattura greca (risalenti al periodo della grande
fioritura di Atene) ed Etrusca ed oggettistica Golasecchiana.
Questi reperti , che mostrano modificazioni a seguito del contatto con gli usi delle civiltà vicine, ci aiutano a
capire le abitudini della popolazione dell’epoca. Nella tomba del carrettino ad esempio, scoperta alla Ca’
Morta nel 1950, troviamo oggetti di diversa provenienza: un carro etrusco, un’anfora di fattura etrusca o
germanica ( il contatto tra le civiltà vicine aveva comportato una somiglianza di tecniche manifatturiere che
in alcuni casi rende difficile capire l’effettiva origine geografica del reperto), un’ ascia di bronzo e un coltello
dell’area bolognese e due morsi da cavallo dell’Est Europa. La varietà di provenienza ci rivela quale
importante ruolo avesse il commercio, e quindi la città di Como, nell’età del ferro.