Comune di Monterotondo M.mo PROVINCIA DI GROSSETO Elaborato n. 2.1 Relazione specialistica impianto elettrico con calcolo linee e schema quadri Lavori di recupero funzionale dell’immobile Vecchia Centrale di Lagoni Boraciferi con sistemazione esterne e rifacimento strada di accesso. PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO COMMITTENTE: Amministrazione Comunale di Monterotondo M.mo Massa Marittima, Ottobre 2012 IL PROGETTISTA Ing. Lorenzo Corsini Dr. Ing. Lorenzo Corsini Piazza Cavour n. 14 – 58024 Massa Marittima (GR) Tel.: 0566902273 – Fax: 0566905789 – Cell.: 3931611511 RELAZIONE TECNICA OGGETTO Il presente progetto è relativo alla costruzione degli impianti elettrici per la distribuzione e utilizzo di F.M. e di luce all’interno della “Vecchia Centrale di Lagoni Boraciferi”, allo scopo di realizzarvi un punto di accoglienza turistica per il Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere, oltre a ricavare un ambiente in cui poter ubicare anche il “Museo della Geotermia”. Norme tecniche e di legge I principali documenti normativi ai quali l’impianto e i suoi componenti devono risultare conformi sono i seguenti: • Legge 1/3/1968 n°186 “Costruzione e realizzazione di materiali ed impianti elettrici a regola d’arte” • Legge n°37/08 “Norme per la sicurezza degli impianti” • D.Lgs 81/08 “Testo unico sulla sicurezza”• Norme CEI 64-8/1-7 “ Impianti elettrici utilizzatori a Vn fino a 1000 V ac e 1500 V dc”; • Norme CEI 81-10; • D. 20/05/1992 n° 569 “Regolamento contenente Norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici ed artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre” • Prescrizioni USL e VV.FF competenti per territorio. Inoltre gli impianti rispetteranno, anche se non specificato, tutte le norme relative alle categorie di impianti da eseguire. Le caratteristiche degli impianti stessi nonché dei loro componenti, devono corrispondere alle norme di legge vigenti alla data di presentazione del progetto. DATI DI PROGETTO - Tensione di alimentazione con fornitura dall’Enel in BT (400/230). - Classificazione del sistema distributivo secondo le Norme CEI 64/8 di Tipo TT. - Potenza contrattuale di 15 Kw. -corrente di cortocircuito presunta al punto di installazione 12,5KA (determinata per eccesso) DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI , CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI ED ELEMENTI DI PROGETTAZIONE GENERALITÀ Il fabbricato oggetto dell’intervento, prevede un volume principale che costituirà la sala esposizioni vera e propria, con destinazione d’uso museale, corredata da locali ad essa adiacenti in cui trovano spazio a piano terra un locale tecnico, un ripostiglio, un locale quadri ed un front – office (sede della eventuale biglietteria di ingresso e della zona di controllo degli accessi) ed a piano primo un locale bagno, un magazzino ed un locale da destinare a temporary – shop. In ampliamento alla volumetria suddetta è previsto di realizzare un nuovo locale bagno, con accesso diretto esterno, fruibile ai visitatori dei locali e dell’area circostante il fabbricato. Il complesso non risulta soggetto ai disposti di cui al DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° agosto 2011 , n. 151 “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4 -quater , del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modifi cazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122”. 1) Area espositiva - museale In tutti gli ambienti, gli interventi costruttivi sono stati progettati per garantire una assoluta salvaguardia del luogo, con scelte impiantistiche volte anche a tutelare gli aspetti estetici della costruzione. 20 Gli impianti sono stati previsti tradizionalmente con impiego di tubazioni in PVC corrugate pesanti sottotraccia e sottopavimento, con percorsi studiati appositamente per rendere minimo il loro impatto visivo. L’illuminazione, studiata di concerto con apposite figure professionali, è stata predisposta per avere idonei valori di illuminamento in tutti gli spazi museali. Gli apparecchi di illuminazione, che costituiscono pertanto un dato di ingresso di progetto, hanno trovato collocazione in modo da rendere minimo il loro impatto visivo. L’illuminazione di sicurezza ha necessariamente previsto l’impiego di apparecchi autonomi a funzionamento non permanente, con lampada 1x18W con unità di ricarica ed accumulatori ermetici incorporati, con autonomia minima 1 ora. La funzione richiesta per tale ambiente, è quella di poter ospitare anche raffinati eventi culturali, con possibilità di organizzare mostre, convegni e conferenze. Per tale motivo esso è configurato come “Locale di Pubblico Spettacolo” ai sensi della parte 7 della Norma CEI 64-8, e , seppure la capienza sia da limitare ad un numero di persone inferiore alle 100 unità - per evitare sovraffollamenti ed impatto acustico sull’ambiente notevole e non controllabile -, sono stati previsti accorgimenti impiantistici e circuitali per soddisfare i requisiti imposti dalla Norma. Principali caratteristiche dell’impianto ai fini del rispetto dei disposti di cui al Cap. 752 della CEI 64-8 “Impianti elettrici nei Luoghi di pubblico spettacolo” aggiornata con la versione della Variante dell’Ottobre 2008: segregazione del quadro di comando con chiusura a chiave dello stesso e posizione strettamente controllata dal personale di servizio in zona non accessibile al pubblico (locale quadri); suddivisione dei circuiti in modo da facilitarne l’esercizio e limitarne il disservizio causato da interventi per guasto e manutenzione, con la previsione di numerosi circuiti di illuminazione per la zona con accesso del pubblico; impiego di apparecchi con alimentazione a tampone per la realizzazione dell’illuminazione di sicurezza con caratteristiche illuminotecniche idonee, 1 h di autonomia e tempo di ricarica non superiore a 12 h; prese a spina installate in modo da prevenire danneggiamenti con direzione di inserzione orizzontale. 21 GENERALITÀ I principali carichi previsti sono i circuiti di illuminazione dell’edificio, la disposizione dei circuiti di forza motrice, l’alimentazione dei servizi tecnici e l’alimentazione dei circuiti di illuminazione esterna. TIPOLOGIA COSTRUTTIVA DELL’IMPIANTO La derivazione dell’impianto è stata prevista in adiacenza della fornitura di energia elettrica in prossimità della Centrale di Teleriscaldamento, per mezzo di una linea costituita da conduttore multipolare di tipo FG7OR con anime da10mmq, posto in tubazione interrata. Questa linea è protetta in partenza, contro i corto circuiti ed i contatti indiretti, con un interruttore magnetotermico differenziale 4x40A/0,3A ritardato di 0,1 sec. DISTRIBUZIONE ILLUMINAZIONE L’illuminazione degli ambienti è stata curata da figure professionali altamente qualificate. In ambito della presente progettazione, si sono volute garantire adeguate condizioni di sicurezza, prevedendo una continuità delle alimentazioni tramite scelte opportune sugli interruttori. Elemento fondamentale è stata la cura della selettività degli interruttori con scelta di dispositivi differenziali idonei, a partire dal quadro di distribuzione subito a valle del contatore dell’Ente distributore, fino ai quadri finali di utilizzazione. In tutta la doppia volumetria di progetto, assimilabile a locale di pubblico spettacolo, pur non ricorrendo le prescrizioni di cui al paragrafo “752.3.8 Ripartizione delle lampade” della Norma CEI 64-8, sono stati in ogni modo previsti venti circuiti di illuminazione all’interno delle stanze. In allegato, (ALLEGATO 1), gli elementi di progetto e verifica dei parametri illuminotecnici. Il rispetto dei limiti imposti è stato verificato con specifici tools di calcolo; si riporta per esteso gli elementi di verifica dell’illuminamento medio e massimo del locale principale. Circuiti di illuminazione sono stati previsti anche in esterno, impiegando apparecchi da incasso a pavimento e/o a parete. Sul percorso che conduce all’ingresso principale dell’edificio, è stata prevista una illuminazione realizzata con faretti segnapasso, lampade da incasso a terra in prossimità del muro in corten e del portale di accesso e proiettori a parete sul retro del fabbricato, tali da garantire un grado di illuminamento adeguato anche a persone con ridotte capacità motorie e visive. 22 DISTRIBUZIONE FORZA MOTRICE La distribuzione della forza motrice nei locali sono del tipo per uso domestico e similare, bipasso 2P+T 10°, 2P+T 10/16A e UNEL 2P+T 10/16A; il portafrutto delle prese a spina è di tipo tradizionale, con alimentazioni in cavo unipolare da linea posta sotto traccia nelle murature. CONDUTTURE ELETTRICHE Sono state previste condutture conformi a quanto richiesto dalla Norma CEI 64/8. In particolare: - Condutture incassate in strutture non combustibile, riconducibili al Gruppo 1.a (CEI 64-8/7 art. 751.04.01 ). - Condutture in cavo unipolari non propaganti la fiamma posti in tubazione plastica con grado di protezione IP2: 4X (distribuzione nel controsoffitto), riconducibili al Gruppo 3.c (CEI 64-8/7 art. 751.04.01 ), con deviazioni con grado di protezione minimo IP 4X. Il dimensionamento delle condutture è commisurato alla potenza elettrica totale che si prevede di installare, e la loro protezione risulta quindi completa. In esterno, sono stati impiegati esclusivamente cavi multipolari con guaina del tipo FG7OR o HO7RN-F posti o in canalizzazione in PVC tipo pesante interrate, o in tubazione PVC per posa a vista o sottotraccia. Le derivazioni prevedono giunti stagni IP 68 in caso di realizzazione in pozzetto interrato, scatola IP 55 per posa in esterno a vista o sottotraccia. IMPIANTO DI TERRA Sezione minima dei conduttori di protezione: I conduttori di protezione sono stati dimensionati per avere una sezione minima come stabilito dalle CEI 64-8/5 come riportato nella tabella seguente: Sezione conduttori di fase S<= 16 16>=S<=35 S>35 S min del conduttore di protezione Sp Sp= S Sp=16 Sp=25 23 La sezione di ogni conduttore di protezione che non faccia parte dello stesso cavo o non sia infilato nello stesso tubo o canale, non deve in ogni caso essere inferiore a: 2,5 mmq se è presente una protezione meccanica; 4 mmq se non è presente una protezione meccanica. Conduttore di terra Il conduttore di terra che collega il nodo di terra al sistema disperdente sarà realizzato con corda gialloverde con anima di sezione minima di 16mmq (superiore alla maggiore sezione del PE che fa capo allo stesso collettore di terra). Conduttore equipotenziale principale I conduttori equipotenziali principali per il collegamento al collettore di terra delle masse estranee, devono avere una sezione minima uguale alla metà di quella del conduttore di protezione principale dell’impianto e comunque non inferiore a 6 mmq. Sistema disperdente Come sistema disperdente saranno installati 4 dispersori di terra all’esterno dell’edificio costituito da barra di acciaio zincato tipo a croce, lunghezza l=2m posto in apposito pozzetto ispezionabile. I collegamenti dei conduttori di protezione, del conduttore di terra e di equipotenzialità al collettore di terra e/o al nodo devono potersi rimuovere solo con l’impiego di attrezzi. CADUTA DI TENSIONE La caduta di tensione sul montante è del 1%, e i circuiti a valle sono stati dimensionati al fine di non superare una caduta di tensione complessiva del 4%. PORTATA DEI CAVI - PROTEZIONE DEI CONDUTTORI Per il dimensionamento dei cavi si avrà riguardo ai fattori di seguito elencati e comunque si dovrà procedere con metodi conformi alle norme IEC 364-5-523 e tabelle UNEL 35024-70: - corrente di impiego; - corrente nominale del dispositivo di protezione; - tipo di circuito; 24 - modalità di posa; - tipo di cavo; - tipo di isolante; - caduta di tensione. Una volta determinata la sezione del cavo sarà verificato il coordinamento con le protezioni da sovraccarico e cortocircuito; nel calcolo delle protezioni da sovraccarico saranno rispettate le seguenti condizioni: [1] Ib Ia Iz [2] If 1,45 Iz dove: Ib è la corrente di impiego della conduttura; Ia è la corrente nominale o di regolazione del dispositivo a protezione; Iz è la corrente di portata della conduttura; If è la corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di protezione. La corrente If per piccoli interruttori automatici, con caratteristiche conformi alle norme CEI 23-3 IV edizione EN 60898, è sempre minore od uguale a 1,45 Iz, pertanto la [2] è rispettata se è soddisfatta la [1]. Per gli altri dispositivi di protezione la If assume i valori di seguito riportati: - interruttori automatici (CEI EN 64947-2) If = 1,30 In - relè termici per contattori (CEI 17-7) If = 1,20 In - fusibili per correnti nominali maggiori di 16A (CEI 32-1) If= 1,60 In CALCOLO DELLE PROTEZIONI PER CORTO CIRCUITO Nel calcolo delle protezioni contro i cortocircuiti sarà considerata la corrente di corto più elevata che può generare la configurazione dell’impianto e dovrà essere rispettata la seguente condizione: (I2 x t) (K2 x S2) dove: 25 (I2 x t) è l’integrale di Joule per la durata del cortocircuito in (A2 x S2); S è la sezione del conduttore; K è un coefficiente che assume i seguenti valori a seconda dell’isolante del cavo: - 115 per i cavi in rame isolati in PVC; - 135 per i cavi in rame isolati in gomma naturale o butilica; - 146 per i cavi in rame isolati in gomma etilenpropilenica. CADUTA DI TENSIONE La caduta di tensione massima introdotta nei calcoli per la determinazione delle sezioni dei cavi non dovrà superare ai morsetti dell’utilizzare il 3% della propria tensione nominale nel funzionamento a regime, mente in fase di avviamento sarà tollerato un valore minore od uguale al 10%. I valori suddetti saranno verificati con la formula: V = K L I (R x cos + X sen) dove: K = 2 per linee monofasi K = 1,73 per linee trifasi L = lunghezza della linea in km I = corrente trasportata in Ampère R = resistenza della linea in /m X = reattanza della linea in /m cos = fattore di potenza dell’utilizzatore DIMENSIONAMENTO IMPIANTI Nella redazione del progetto dell’impianto in questione si partirà dalla determinazione della potenza assorbibile. Allo scopo si è effettuato un elenco preliminare di tutti gli ambienti, di tutti i possibili utilizzatori considerandone i carichi convenzionali moltiplicati per un coefficiente di contemporaneità che è stato assunto pari a 0,25. 26 FRONT OFFICE: frigorifero 2 x 200W P = 400 x 0,25 = 100,00W TEMPORARY - SHOP: frigorifero 200W P = 200 x 0,25 = 50,00W BAGNO ESTERNO: estrattorE d’aria da 400W P = 400 x 0,25 = 100,00W SALA ESPOSIZIONI: Installazioni ed impianti mobili in occasione di attività 1500W P = 1500 x 0,25 = 375W Postazione per PC (4) 400W P = 800 x 0,25 = 200,00W Per quanto riguarda la potenza dovuta all’illuminazione sono stati considerati 13 W/mq con un fattore di contemporaneità variabile da 0,65 a 1 tenendo conto che, in rapporto alle destinazioni previste per gli ambienti, quando vi si svolga attività in alcuni di questi sarà richiesto la contemporanea accensione di tutti i punti luce. Potenza assorbita dalle linee La conduttura che trasporta l’elettricità verrà dall’esterno e farà capo ad un contatore. La sezione di impianto per la struttura nella sua totalità si dovrà articolare in 6 linee: 1) Linea dell’illuminazione con tensione nominale di 220V. L’immobile sarà caratterizzato dalla presenza di 20 circuiti. 2) Linea delle prese 10A, 16A con tensione nominale 220V. Ci sarà un circuito linea prese 10A e 16A rispettivamente al primo piano ed uno al piano terra. 3) Linea della illuminazione di sicurezza. Ci sarà un circuito al piano terra ed uno al primo piano. 4) Linea per l’alimentazione del locale tecnico Per il locale tecnico è previsto un assorbimento di 2,2KW con coefficiente di contemporaneità pari ad 1. 27 5) Impianto di messa a terra. 6) Impianto di illuminazione esterna. Tutte le linee saranno ad incasso ed i tronchi congiunti attraverso scatole di derivazione. Per ogni presa, oltre a quelle considerate precedentemente, si dovrà calcolare una potenza pari a: P = 220V*10A*0,05 = 110W P = 220V*16A*0,05 = 176W CALCOLO PRELIMINARE DEGLI ASSORBIMENTI: PRESE FRONT OFFICE: 100 + (176x3) + (110X1) = 738W = 0,738KW TEMPORARY – SHOP: 50 + (176x5) + (2X100)= 1130W = 1,13KW BAGNO ESTERNO 100W + 176 = 276W = 0,276KW SALA ESPOSIZIONI 575 + (176x8) + (100x3)= 2283W = 2,283KW RIPOSTIGLIO – LOCALE TECNICO- BAGNO – MAGAZZINO (100x3) + 176 = 476w = 0,476KW ILLUMINAZIONE Superficie utile totale: mq. 434,50 x 13W/mq x 1 = 5650W = 5,65KW Illuminazione esterna: 1920W = 1,92KW LINEA RISCALDAMENTO 2200W = 2,2KW Quindi la potenza P totale assorbita è: P = (0,738+1,13+0,276+2,283+0,476+5,65+1,92+2,20) = 14,673 KW 28 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI Tutte le linee saranno protette contro i contatti indiretti mediante dispositivi differenziali previsti per i sistemi TT, nel rispetto della seguente relazione: Rt ≤ 50 / I∆n in cui: Rt = resistenza di terra I∆n= corrente nominale differenziale. protezione contro i contatti diretti Per la protezione contro i contatti diretti, tutte le parti sotto tensione sono dotate di isolamento adeguato e di involucri con grado di protezione minimo IP 4x. I circuiti di alimentazione della forza motrice e degli apparecchi di illuminazione, sono protetti da interruttore differenziale, con soglia di intervento 30 mA, quale protezione addizionale contro i contatti diretti. CAVI La scelta dei cavi sarà eseguita in base alla tensione di esercizio, al tipo di posa, alle prescrizioni delle normative CEI. Secondo norma, la sezione minima dei cavi unipolari sarà di 1,5 mmq. Dovrà essere previsto l’impiego di cavi per energia di tipo N07V-K, flessibili, isolati in gomma con guaina, con sezione da 1,5 mmq. per i circuiti luce e da 2,5 mmq. per i circuiti prese e per il circuito caldaia murale. Le dorsali, ovvero le linee che dal quadro giungono fino alle scatole di derivazione, saranno di sezione mmq. 2,5 per i circuiti luce e di sezione mmq. 4 per i circuti prese e caldaia murale. Tutti i cavi saranno posati nei diversi tipi di canalizzazione nel rispetto del coefficiente di riempimento, modalità di posa e raggi di curvatura imposti dalle norme. I circuiti appartenenti a livelli di tensione diversi dovranno essere posati in canalizzazioni separate od opportunamente segregati nell’ambito della stessa canalizzazione. Il collegamento dei cavi in partenza dai quadri elettrici e le derivazioni degli stessi all’interno delle scatole di derivazione saranno effettuati mediante appositi morsetti e saranno distinguibili fa loro attraverso i colori dell’isolamento, ovvero: - guaina giallo-verde per i conduttori di terra o protezione; - guaina blu per i conduttori di neutro (non in tensione); - guaina marrone o nera per i conduttori di fase (in tensione). 29 INTERRUTTORI DI MANOVRA, DI PROTEZIONE E APPARECCHI DI COMANDO Saranno di tipo modulare con comando a levetta; nel caso in cui debbano assolvere al compito di protezione da sovraccarichi o dai cortocircuiti, saranno automatici magnetotermici differenziali. Per il comando dei centri luce nei bagni saranno predisposti degli interruttori a comando di utilizzatori con assorbimento < 10 A e unipolari. TUBI PROTETTIVI Le “vie cavi” saranno realizzate in esecuzione sotto traccia con tubi corrugati serie pesante non propaganti la fiamma, con interposte scatole di derivazione dello stesso materiale e caratteristiche meccaniche ed elettriche. Nella posa si seguiranno percorsi lineari e con raggi di curvatura discretamente ampi. Nel caso di cavi di sezione mmq. 1,5 avranno diametro compreso tra 12 e 14 mm, mentre nel caso di cavi di sezione mmq. 2,5 tra 14 e 16 mm. PROTEZIONE DAL RISCHIO DI FULMINAZIONE La valutazione del rischio, condotta secondo i criteri dettati dalla Norma CEI EN 62305), rispetto a perdite di vite umane dovuta a fulminazione dell’edificio, rientra nei limiti tollerati, per cui la struttura é autoprotetta. A progetto sono stati comunque previsti dei limitatori di sovratensione opportunamente dimensionati per limitare l’entità dei danni di carattere economico, oltre che per ridurre drasticamente le possibilità di rischio per le persone presenti. Gli SPD proteggono l’impianto da sovratensioni anche di natura diversa da quella di fulminazione, ad esempio generate da cause interne al sistema elettrico di cui le linee protette fanno parte (manovre, guasti etc.). La scelta del sistema di protezione ad SPD necessaria, si è basata sulle seguenti considerazioni: • l’edificio non é dotato di parafulmine, per cui si esclude in modo prioritario la necessità di scaricare a terra parte della corrente del fulmine (fulminazione diretta), mentre risulta necessario la protezione per le correnti indotte; • la somma tra frequenza di fulminazione diretta della linea (Nl), e la fulminazione diretta dell’edificio (Nd) è stata valutata inferiore a 0,1 fulmini/anno. 30 Sul quadro generale é stato previsto un SPD di Tipo 1, coordinato con uno limitatore di sovratensione di Tipo 2 collocato sul quadro secondario. L’SPD di tipo 1, nella conformazione dell’impianto, si trova installato a valle di un interruttore differenziale (differenziale ritardato). Per soddisfare i requisiti di cui al paragrafo 534.2.2. della Norma ei 64/8, si è previsto, e sarà necessario installare, un dispositivo di cui il costruttore dichiari la non sensibilità alle correnti di scarica di forma 8/20 11 sec sino ad almeno 3KA. Caratteristiche dello scaricatore di TIPO 1: Scaricatore combinato modulare Capacità di scarica di correnti impulsive di fulmine fino a 100KA (10/350) Tensione massima continuativa Uc pari a 255V; Corrente impulsiva di fulmine Iimp = 25KA Estinzione corrente susseguente di rete 50KAeff Livello di protezione Up= <1,5KV Caratteristiche del limitatore di TIPO 2: Tensione nominale Un 230/400V Corrente impulsiva nominale di scarica (8/20) In= 20KA Livello di protezione Up= <1,25 KV In allegato la procedura di valutazione completa, in cui si è contemplato la presenza del sistema di protezione previsto. Il cablaggio dei dispositivi di protezione previsti sui relativi quadri, dovrà essere conforme alle relative Norme CEI 64-8 variante V2. Per il buon funzionamento dello scaricatore allo scopo per cui è predisposto, è strettamente necessario che i collegamenti del dispositivo alle fasi del circuito da proteggere e al collettore principale di terra (posto sul quadro protezioni c.a.) siano più brevi possibili. Il riferimento di istallazione può essere dedotto dalla seguente rappresentazione schematica: 31 SEZIONAMENTO DI EMERGENZA Dovranno essere posti in opera dei pulsanti di emergenza in apposito contenitore in materiale isolante con vetro frangibile, grado di protezione IP55. Il comando di apertura sarà a lancio di corrente con segnalazione ottica della funzionalità del circuito di comando. I sezionamenti riguardano l’alimentazione generale dell’impianto. QUALITÀ E CARATTERISTICHE DEI MATERIALI Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati dovranno essere adatti all’ambiente in cui sono installati e dovranno avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all’umidità alle quali possono essere esposti durante l’esercizio. Tutti i materiali e gli apparecchi devono essere rispondenti alle norme CEI ed alle Tabelle di unificazione CEI-UNEL, ove queste esistano. Inoltre tutti i materiali ed apparecchi per i quali è prevista la concessione del marchio di qualità dovranno essere muniti del contrassegno IMQ. 32 RISCHIO DI FULMINAZIONE Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme CEI: - CEI 81-10/1 (EN 62305-1): "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi Generali" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008); - CEI 81-10/2 (EN 62305-2): "Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008); - CEI 81-10/3 (EN 62305-3): "Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008); - CEI 81-10/4 (EN 62305-4): "Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008); - CEI 81-3 : "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni d'Italia, in ordine alfabetico." Maggio 1999. INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE L'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e le caratteristiche da utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta. La struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé stante, fisicamente separato da altre costruzioni. Pertanto, ai sensi dell'art. A.2.1.2 della Norma CEI EN 62305-2, le dimensioni e le caratteristiche della struttura da considerare sono quelle dell'edificio stesso. DATI INIZIALI 1.1 Densità annua di fulmini a terra Come rilevabile dalla Norma CEI 81-3, la densità annua di fulmini a terra per kilometro quadrato nel comune di MONTEROTON in cui è ubicata la struttura vale : 33 Nt = 2,5 fulmini/km² anno 1.2 Dati relativi alla struttura La destinazione d'uso prevalente della struttura è: MUSEO In relazione anche alla sua destinazione d’uso, la struttura può essere soggetta a : - perdita di vite umane - perdita di patrimonio culturale - perdita economica In accordo con la Norma CEI EN 62305-2 per valutare la necessità della protezione contro il fulmine, deve pertanto essere calcolato : - rischio R1; - rischio R3; Le valutazioni di natura economica, volte ad accertare la convenienza dell’adozione delle misure di protezione, non sono state condotte perché espressamente non richieste dal Committente. 1.3 Dati relativi alle linee elettriche esterne La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche: Energia Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle linee elettriche. 1.4 Definizione e caratteristiche delle zone Tenuto conto di: - compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare; - eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere specificamente) contro il LEMP (impulso elettromagnetico); i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione interni ad essa e l'eventuale presenza di persone; le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti interni e le misure di protezione esistenti; sono state definite le seguenti zone: Z1: Struttura Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le relative 34 componenti sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle Zone. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE L'area di raccolta Ad dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata graficamente secondo il metodo indicato nella Norma CEI EN 62305-2, art.A.2,. L'area di raccolta Am dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli impianti interni per sovratensioni indotte, è stata valutata graficamente secondo il metodo indicato nella Norma CEI EN 62305-2, art.A.3. Le aree di raccolta Al e Ai di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate analiticamente come indicato nella Norma CEI EN 62305-2, art.A.4. I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all’anno (N) sono riportati nell'Appendice Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi. I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di rischio considerate sono riportate nell'Appendice Valori delle probabilità P per la struttura non protetta. VALUTAZIONE DEI RISCHI 1.5 Rischio R1: perdita di vite umane I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati. Z1: Struttura RB: 4,31E-08 RU(Energia): 2,98E-08 RV(Energia): 5,97E-10 Totale: 3,0397E-10 Valore totale del rischio R1 per la struttura: 3,0397E-10 Analisi del rischio R1 Il rischio complessivo R1 = 3,0397E-10 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05 Poiché il rischio complessivo R1 = 3,0397E-10 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05, non occorre adottare alcuna misura di protezione per ridurlo. 35 CONCLUSIONI Rischi che non superano il valore tollerabile: R1 SECONDO LA NORMA CEI EN 62305-2 LA STRUTTURA E' PROTETTA CONTRO LE FULMINAZIONI. In forza della legge 1/3/1968 n.186 che individua nelle Norme CEI la regola dell'arte, si può ritenere assolto ogni obbligo giuridico, anche specifico, che richieda la protezione contro le scariche atmosferiche. APPENDICE - Caratteristiche della struttura Dimensioni: vedi disegni di progetto Coefficiente di posizione: isolata in cima ad un collina (Cd = 2) Schermo esterno alla struttura: assente Densità di fulmini a terra (fulmini/km² anno) Nt = 4,0 APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche Caratteristiche della linea: Energia Tipo di linea: energia Altezza della struttura nel punto di ingresso della linea esterna (m): 4 SPD ad arrivo linea: livello I (Pspd = 0,01) La linea ha le seguenti caratteristiche uniformi : Tratto di linea interrata Lunghezza (m) Lc = 70 Resistività (ohm x m) ρ = 250 Coefficiente di posizione (Cd): isolata in cima ad un collina Coefficiente ambientale (Ce): rurale Dimensioni della struttura da cui proviene la linea: A (m): 9 B (m): 4 H (m): 5 Coefficiente di posizione della struttura da cui proviene la linea (Cd): isolata in cima ad un collina APPENDICE - Caratteristiche delle zone Caratteristiche della zona: Struttura Tipo di zona: interna Tipo di pavimentazione: erba (ru = 0,01) Rischio di incendio: ridotto (rf = 0,001) 36 Pericoli particolari: ridotto rischio di panico (h = 2) Protezioni antincendio: manuali (rp = 0,5) Schermatura di zona: assente Protezioni contro le tensioni di contatto: nessuna 37 ALLEGATO 1 : Elementi di calcolo illuminotecnico I seguenti valori si basano su calcoli esatti di lampade e punti luce tarati e sulla loro disposizione. Nella realtà potranno verificarsi differenze graduali.Resta escluso qualunque diritto di garanzia per i dati dei punti luce. Il produttore non si assume alcuna responsabilità per danni anche parziali derivanti all'utente o a terzi. 38 39 40 41 42 43 44 45 Planimetria con posizionamento corpi illuminanti 46 47 48 Panoramica risultato 49 Risultati di calcolo, Tabella Suolo (E) 50 Risultati di calcolo, Tabella Superficie utile (E) 51 Rappresentazione isolinee, Suolo (E) 52 Rappresentazione isolinee, Superficie utile (E) Rappresentazione isolinee, Superficie utile (E) 53 Falsi Colori, Suolo (E) 54 Falsi Colori, Superficie utile (E)