Fuoritempo Prova di morte Inviato da Francesco Montanari domenica 03 luglio 2011 Ultimo aggiornamento lunedì 04 luglio 2011 p { margin-bottom: 0.21cm; } “Combat proven” (provato in combattimento) è un cartellino che viene esibito da un veicolo da combattimento (cacciabombardiere o elicottero) come marchio di qualità per convincere l'acquirente dell'ottima scelta che sta per compiere. p.sdfootnote { margin-left: 0.5cm; text-indent: -0.5cm; margin-bottom: 0cm; font-size: 10pt; }p { margin-bottom: 0.21cm; }a.sdfootnoteanc { font-size: 57%; } E' un po' come si vede nelle pubblicità televisive, quando per confermare la validità di un farmaco contro la stitichezza si vede il vecchietto sorridente che dice: “L'ho provato, e funziona!” Il problema è che non tutti i prodotti hanno un'etica... le armi certamente no. Al Salone aeronautico internazionale di Le Bouget, svoltosi a Parigi dal 20 al 26 giugno, si poteva “ammirare” il famigerato cartellino “combat proven”. Al Salone erano presenti oltre 2.100 espositori che hanno esibito 140 tipi di velivoli, compresi quelli militari, la cui industria non va mai in crisi. Al Salone sono arrivate 200 delegazioni da oltre 88 paesi... purtroppo si è trattato di un vero e proprio successo! I prodotti “Combat proven” quest'anno erano di grande interesse perché, “grazie” alla guerra in Libia, molti velivoli hanno avuto la possibilità di “mettersi in mostra”. Difatti è più corretto affermare che per le aziende aeronautiche francesi il Salone non si è aperto il 20 giugno in Francia ma il 19 marzo in Libia, quando il suo caccia Rafale, già impegnato in Afghanistan, è stato il primo a bombardare. Come scrive il giornalista Manlio Dinucci1: “Il governo francese ha investito (con denaro pubblico) l'equivalente di 55 miliardi di dollari per acquistarne oltre 300. Finora però nessun altro lo ha acquistato. Importante è presentarlo ora a Le Bourget anche con il cartellino «combat proven in Libya». Sembra che stia per andare in porto la vendita di 60 Rafale, per un valore di 10 miliardi di dollari, agli Emirati arabi uniti, dove il piazzista Nicolas Sarkozy si recò due anni fa ritornando però senza la firma sul contratto. Ancora più decisiva è stata la guerra in Libia per la promozione dell'Eurofighter Typhoon del consorzio europeo formato dalla britannica Bae Systems, dall'italiana Finmeccanica e dalla Eads (nata dalla fusione di aziende di Germania, Francia e Spagna, e con sede in http://www.fuoritempo.info Realizzata con Joomla! Generata: 1 June, 2017, 09:06 Fuoritempo Olanda). Questo cacciabombardiere, del costo di 120 milioni di dollari, ha ricevuto il suo primo marchio «combat proven» il 21 marzo, due giorni dopo che la Francia aveva impiegato il Rafale, quando l'aeronautica britannica lo ha usato nell'attacco alla Libia dalla base di Gioia del Colle. L'acquisizione del marchio di qualità ha convinto l'Arabia saudita a considerare l'acquisto di altri 24 Eurofighter, da aggiungere ai 72 già comprati per un valore di oltre 7 miliardi di dollari. C'è però la concorrenza degli F-15 della statunitense Boeing, anch'essi «combat proven», di cui l'Arabia saudita ha acquistato 82 esemplari nel quadro di un contratto da 60 miliardi di dollari concluso con Washington. La competizione è apertissima. Ai caccia attuali si aggiungerà un outsider, lo statunitense F-35 Lightning II, di cui l'Italia acquisterà 131 esemplari. Dati i ritardi e la lievitazione del prezzo (da 50 a 113 milioni di dollari per aereo), appena entrato in funzione l'F-35 avrà bisogno di dimostrare le sue qualità in una guerra. Nessun problema. Nell'ottobre 2009, il Rafale e l'Eurofighter Typhoon venivano esibiti nell'aeroporto di Mitiga, presso Tripoli, dove si svolgeva la Quarta mostra aeronautica arabo-africana. Nemmeno un anno e mezzo dopo, sono stati usati per bombardare la Libia, accrescendo il loro valore col marchio «combat proven»”. 1Dal quotidiano Il Manifesto del 21 giugno 2011 http://www.fuoritempo.info Realizzata con Joomla! Generata: 1 June, 2017, 09:06