«Interessi negativi», leitmotiv del 2016 La consulenza della Banca Migros / 28.11.2016 di Albert Steck I tassi negativi stravolgono i principi basilari dell’economia. Inoltre colpiscono la Svizzera più di gran parte degli altri paesi. Per questo motivo una giuria di esperti finanziari l’ha eletto leitmotiv della finanza svizzera nel 2016. Ciò che si è verificato sui mercati finanziari contraddice il buon senso: il debitore ottiene capitale dal creditore e per questo viene addirittura pagato. A trarne vantaggio sono soprattutto gli Stati, che per la prima volta guadagnano denaro con i propri titoli di debito. I tassi d’interesse negativi favoriscono dunque i debitori e penalizzano i risparmiatori, con la conseguenza di una massiccia ridistribuzione del reddito. I mancati interessi guadagnati mettono in difficoltà soprattutto le casse pensioni, che non sono più in grado di garantire le prestazioni promesse. Con l’introduzione dei tassi negativi le banche centrali hanno adottato uno strumento ancora sconosciuto di politica monetaria, nell’intento di stimolare l’economia in affanno per le conseguenze della crisi finanziaria. Percorrendo queste nuove strade, danno tuttavia adito a interrogativi sostanziali: che cosa comporta lo strapotere delle banche centrali per l’economia? Come cambia un’economia se il tasso d’interesse non riesce più a svolgere la sua funzione di coordinamento? I tassi negativi dove raggiungono la «soglia del dolore», che innesca una fuga generalizzata nella liquidità? Questi interrogativi sono particolarmente importanti per il nostro paese, poiché la Banca nazionale svizzera (BNS) è andata oltre tutti gli altri paesi portando il suo attuale tasso di riferimento al meno 0,75 percento. Così vuole impedire un’eccessiva rivalutazione del franco. La Svizzera è dunque diventata un «laboratorio» sotto gli occhi del mondo, che attende di conoscere gli effetti degli interessi negativi. Per il momento non sappiamo se questo esperimento di politica monetaria sia già arrivato al limite. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) consiglia alla BNS di ridurre ulteriormente i tassi. Con la scelta di «interessi negativi» come leitmotiv della finanza svizzera nel 2016 la giuria vuole contribuire a un ampio dibattito sulle conseguenze dell’attuale politica monetaria. Tra queste si annovera anche il rischio che le valute e il sistema monetario perdano di credibilità nel lungo termine. Dall’introduzione delle cosiddette valute cartacee, che non sono più vincolate a una riserva come l’oro, la fiducia della società nell’ordine monetario è l’unica garanzia della sua stabilità. E questa fiducia deve essere difesa. Che cosa pensate dei tassi negativi? Partecipate al dibattito all’indirizzo www.blog.bancamigros.ch