Linee guida FEI per il disegno dei percorsi di Cross Country

Linee guida FEI per il disegno dei percorsi di Cross Country
(versione 1.5 – 27 Gennaio 2011)
Contenuti
→ Premessa
→ Obiettivo e filosofia
→ Linee guida generali e livelli
o Una stella
o Due stelle
o Tre stelle
o Quattro stelle
→ Fluidità e misurazione del percorso
→ Intensità dello sforzo- CIC e CCI
→ Difficoltà degli ostacoli e livello di rischio
o Criteri per valutare il livello di difficoltà e di rischio
o Dimensioni
o Combinazioni e distanze relazionate
→ Lezioni imparate !!!
→ Il punto di vista del cavallo
→ Integrazione alle linee guida FEI sulla costruzione dei percorsi di cross
Premessa
Questo documento delinea gli obiettivi fondamentali e le aspettative della FEI riguardanti il disegno dei percorsi di
Cross Country nei differenti livelli e tipi del nostro sport.
Essendo un documento ufficiale del FEI Eventing Committee sul disegno del Cross Country, deve stabilire una
chiara indicazione di ciò che ci si aspetta dai disegnatori di percorso negli anni a venire, ma è anche inteso, come “
progetto aperto”, per riflettere tutte le nuove idee, scoperte e lezioni imparate.
Questo documento sarà costantemente aggiornato con tutte le nuove scoperte e le migliori soluzioni pratiche
basate sull’esperienza sia a livello internazionale che nazionale.
Le note seguenti sono un indirizzo e non vogliono rappresentare una guida completa al disegno dei percorsi!
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Obiettivo e filosofia
Regolamento FEI per il Concorso Completo
Il Cross Country costituisce la più emozionante ed impegnativa prova
completa di abilità equestre e conoscenza del cavallo, nella quale
vengono premiati i corretti principi dell’allenamento e dell’equitazione.
Questa prova si basa sulla capacità dei cavalieri e dei cavalli di adattarsi
alle differenti e variabili situazioni di gara (condizioni meteorologiche,
terreno, ostacoli, fondo etc.) mostrando abilità nel salto, armonia,
fiducia reciproca e, in generale “ una bella immagine”.
Lo scopo del CD è produrre una prova adeguata a ciascun livello ma anche “una bella immagine”. Pertanto i
migliori cavalli e cavalieri dovrebbero essere in grado di far sembrare facile il percorso.
È responsabilità del CD disegnare percorsi che aiutino a rendere migliori i cavalli e i cavalieri.
Il CD non dovrebbe costruire per “trovare il migliore” ma piuttosto dovrebbe pensare a un percorso onesto per il
livello in modo che tutti abbiano l’opportunità di finire il percorso senza usare un gran numero di alternative.
Ai livelli più bassi l’ attenzione principale è posta sulla crescita del cavallo e del cavaliere, introducendoli a una
grande varietà di ostacoli e di semplici richieste. Via via che i livelli progrediscono, il grado di difficoltà dei percorsi
dovrebbe riflettere adeguatamente il livello raggiunto. Al livello più alto l’equilibrio è spostato più sull’esame
dell’abilità di cavallo e cavaliere. L’intensità dei percorsi può crescere all’aumentare dei livelli.
Come filosofia generale, il numero dei binomi che finiscono il percorso è più importante del numero dei percorsi
netti. Deve essere accettato che la qualità del terreno e le condizioni meteo possono incidere sulle statistiche e che,
in particolare ai livelli più alti, molti cavalieri adesso scelgono di ritirarsi una volta che sono chiaramente fuori
dalla competizione o non raggiungeranno un risultato qualificante, e che queste questioni si riflettono sulla
classifica con più ritiri e meno punteggi alti. Alla stessa maniera, l’eliminazione per caduta del cavaliere produrrà
molte più eliminazioni.
Lo scopo di avere il maggior numero possibile di atleti che finiscono il percorso è desiderabile a tutti i livelli, ma
per raggiungerlo non deve essere compromesso il grado di difficoltà, per esempio con un numero eccessivo di
alternative.
Si ritiene che, con l’introduzione di piedi più grandi e di profili più morbidi, si stia perdendo una essenziale
capacità del montare in Cross Country. I cavalieri devono essere in grado di rallentare e di saltare, con un diverso
ritmo , in qualche caso, un semplice ostacolo più verticale.
Questo è applicabile a tutti i livelli di gara. Qualunque ostacolo di questo tipo, se previsto, deve essere posto nella
parte centrale del percorso, dopo una girata e/o in leggera salita in modo che i cavalieri non siano tentati ad
affrontarlo con un galoppo veloce e deve essere costruito con materiali non punitivi per i cavalli e senza spigoli
vivi.
Deve essere posta particolare attenzione, soprattutto ai livelli più bassi, su come e dove piazzare e
costruire questi ostacoli.
È anche importante che tutti gli ufficiali di gara riconoscano i diversi standard dei livelli di stelle e comprendano
cosa è appropriato. Si crede che i livelli dovrebbero essere gli stessi in tutto il mondo, ad esempio un 2 stelle in
Gran Bretagna o in Brasile dovrebbe avere lo stesso grado di difficoltà di un 2 stelle in Australia o in Russia.
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Inoltre ci si aspetta che le categorie nazionali di pari livello (CNC**) siano, in linea di massima dello stesso
standard. Questo è particolarmente importante poiché fanno parte del processo di qualificazione della FEI.
Quando diverse categorie si svolgono nello stesso impianto, per tutti i livelli non ci dovrebbero essere più di due
salti in comune tra diverse categorie.
Linee guida generali e livelli
Alcune semplici linee guida per tutti i livelli
→ L’obbiettivo del disegnatore è di produrre una prova adatta al livello di gara senza esporre i cavalli e i cavalieri
ad un rischio più alto di quello strettamente necessario ad ottenere un test corretto per quel livello.
→ Gli ostacoli e le richieste non dovrebbero mai essere superiori al livello della competizione neanche se
giustificate dall’uso di alternative od opzioni.
→ Cavalli e cavalieri dovrebbero essere incoraggiati a costruire la loro fiducia, non a distruggerla.
→ Deve essere riconosciuto che il nostro sport consiste nell’ottenere uno standard non nel spingerlo oltre a
quello che dovrebbe essere. Questo comprende una misurazione corretta e ragionevole della lunghezza dei
percorsi .
→ Tutte le richieste devono essere oneste. Non è accettabile provare a mettere in difficoltà i cavalli usando
distanze scorrette o cercando di essere troppo astuti o esageratamente complicati.
→ I cavalli devono avere il tempo ( due o tre falcate) per capire chiaramente cosa viene loro richiesto di saltare.
→ I CD devono tenere conto dell’influenza che le condizioni meteo inclementi possono avere sulla difficoltà di un
percorso. Gli ufficiali di gara, in tali condizioni, devono essere pronti a ridurre l’impegno di salto richiesto ai
cavalli a tutti i livelli, poiché le condizioni naturali assorbono energia.
→ I CD devono essere i più grandi critici di se stessi!
→ Bisogna che i CD comprendano che i percorsi devono preparare cavalli e cavalieri per il livello successivo di
gara e, quindi, devono avere il corretto grado di difficoltà.
→ I CD sono incoraggiati a usare occasionalmente più ostacoli verticali, larghi e angoli aperti a tutti i livelli,
posizionandoli in modo appropriato e non punitivo (ad esempio dopo una curva e/o in leggera salita. La
reintroduzione di questi tipi di salti deve, comunque, avvenire gradualmente e con grande attenzione.
→ Ogni cavallo deve essere in grado di saltare un ostacolo semplice delle massime dimensioni per la categoria.
Grosso non è necessariamente sinonimo di difficile!
→ Noi dovremmo dare ai cavalli e ai cavalieri l’opportunità di mostrare ciò che sono in grado di fare, anziché
andare a cercare quello che non riescono a fare.
→ Tutti i percorsi devono essere fluidi e permettere un buon ritmo. Girate strette dovrebbero essere evitate
all’inizio del percorso e, soprattutto nella parte finale dello stesso. Le linee a “s” non sono raccomandate se non
si sono almeno quattro tempi di galoppo tra un ostacolo e l’altro.
→ Dove è possibile è meglio avere le curve prima degli ostacoli, specialmente le combinazioni, che dopo gli stessi.
→ Tutti i percorsi dovrebbero offrire un’esperienza positiva.
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Una stella
→ La categoria una stella è in realtà una categoria didattica e di introduzione alle competizioni internazionali.
Non è appropriato proporre esercizi visti in un quattro stelle con l’altezza di un metro e dieci in un percorso a
una stella!
→ Il primo gradino della scala consiste nell’introdurre cavalli e cavalieri ad una grande varietà di ostacoli e
semplici richieste.
→ Ci sarà, probabilmente, una grande varietà nell’età dei cavalli che gareggiano e nella capacità dei cavalieri.
→ L’enfasi è posta principalmente sulla crescita di cavalli e cavalieri.
→ Devono essere introdotte semplici combinazioni, richieste di curve e di precisione di direzione, angoli, fossi etc.
→ L’ intensità dello sforzo è bassa e, in maniera regolare, sono opportuni “salti di riposo”.
→ Il CD si dovrebbe chiedere se la via diretta è appropriata o se ritiene sia necessaria una alternativa.
→ Se è necessaria una alternativa, probabilmente la via diretta è troppo difficile. Le alternative dovrebbero essere
assolutamente un’eccezione al livello una stella, eccetto per gli ostacoli di fronte piccola o per le situazioni nelle
quali sia difficile ripresentare il cavallo all’ostacolo dopo una fermata.
→ Non dobbiamo essere in imbarazzo se la maggioranza dei cavalli finisce “netto e nel tempo” a questo livello.
→ Dobbiamo sempre ricordare che questo livello ha anche lo scopo di preparare i cavalli per i due stelle.
Due stelle
→ Molti considerano questa categoria come la più difficile da disegnare bene, poiché ha ancora uno scopo
didattico ma anche di preparazione al grande passo verso il tre stelle.
→ Spesso la maniera migliore per determinare questo livello è domandarsi se la richiesta è da una stella o da tre
stelle. Se la risposta è in entrambi i casi “no”, probabilmente è da due stelle!
→ Se la risposta è “si” il livello di difficoltà va alzato o abbassato in maniera adeguata.
→ Essendo ancora un livello didattico, i CD dovrebbero chiedersi se è adeguata la via diretta nel momento in cui si
ritiene necessaria un’alternativa, visto che le alternative nel due stelle dovrebbero essere ancora un eccezione,
tranne per gli ostacoli di fronte piccola o per le situazioni nelle quali sia difficile ripresentare il cavallo
all’ostacolo dopo una fermata.
→ Devono essere fatte delle richieste più complicate basandosi su ciò che si ha appreso al livello una stella.
→ Meno “ostacoli di riposo” rispetto all’una stella ma sempre tenendo conto che questo è il livello in cui molti
cavalieri introdurranno i propri cavalli ai CCI, evitando il livello una stella.
→ La tendenza attuale in questo livello, è di iniziare a raggruppare gli ostacoli in modo di porre più enfasi
sull’intensità in certi punti del percorso. Non bisognerebbe comunque esagerare a nessun livello perché
mantenere una certa regolarità degli ostacoli è la chiave per l’equilibrio e la fluidità del percorso.
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Tre stelle
→ Il tre stelle è il primo livello al quale si cominciano ad esaminare le doti tecniche del cavaliere e l’abilità e
disponibilità del cavallo. L’equilibrio inizia a spostarsi dal livello didattico a quello di esame.
→ Le richieste inizieranno dunque a diventare più complesse e ci sarà un maggior raggruppamento di ostacoli per
gli spettatori e per la TV. Non bisognerebbe comunque esagerare a nessun livello perché mantenere una certa
regolarità degli ostacoli è la chiave per l’equilibrio e la fluidità del percorso.
→ Questo è un livello che qualifica i cavalli per le gare di campionato, e come tale, deve rappresentare una
trampolino di lancio per i partecipanti.
→ L’intensità dello sforzo aumenterà rispetto al due stelle, quindi ci saranno meno “ostacoli di riposo” e più
ostacoli relazionati. Tuttavia, tale livello deve continuare a dare a cavalli e cavalieri la possibilità di imparare e
di trarre beneficio dalla loro esperienza.
→ Nel produrre questa prova, i CD devono stare attenti a non esagerare nell’intensità delle richieste (riferirsi alla
sezione sull’intensità dello sforzo).
Quattro stelle
→ Questo è l’esame finale del cross country, con i percorsi più impegnativi, dove l’accumulo di sforzi ha effetto
sulla reciproca fiducia e sulla stanchezza sia fisica che mentale di cavallo e cavaliere.
→ Questi sono i percorsi più difficili da realizzare, poiché il margine di errore è minimo, quindi dovrebbero essere
impiegati solo disegnatori di percorso e ufficiali di gara esperti.
Fluidità e misurazione del percorso
Fluidità
→ In ogni percorso devono esserci una parte iniziale, una centrale ed una finale.
→ Parte iniziale: 3 -5 ostacoli che mettano cavalli e cavalieri “in avanti” con un buon ritmo. Più basso è il livello
di gara, maggiore è il numero degli ostacoli.
→ Parte centrale: La fase del percorso con le richieste più impegnative. Non iniziare con la richiesta più difficile.
E’ preferibile che le difficoltà crescano progressivamente per poi diminuire gradualmente verso la fine di
questa parte, quando i cavalli cominciano a stancarsi. In pratica, ciascuna richiesta dovrebbe essere seguita da
un ostacolo che ridia fiducia al binomio, in particolare ai livelli più bassi.
→ Parte finale: 3 o 4 ostacoli più semplici che producano un effetto positivo. Alla fine del percorso, questi
ostacoli dovrebbero essere situati, se possibile, dopo una curva, per prevenire un galoppo troppo veloce verso
l’arrivo.
→ Dove possibile, cercare di evitare situazioni in cui i cavalli si ricevano fermi dopo un salto, in particolar
modo nelle combinazioni e dove sia prevista una curva dopo l’ostacolo.
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Misurazione
Il percorso deve essere misurato, dopo aver posizionato ostacoli e corde, seguendo una traiettoria realistica per un
cavallo. Se la misurazione effettuata dai cavalieri risulta più lunga di 50-100 metri rispetto a quella effettuata dagli
ufficiali di gara, quest’ultima non è appropriata.
Intensità dello sforzo – CIC e CCI
→ Nel prendere in considerazione “l’intensità dello sforzo”, gli ufficiali di gara devono anche tenere conto delle
condizioni del dislivello e del fondo e discutere con il CD il loro pensiero riguardo ai percorsi che esulano da
queste linee guida.
→ I CD devono comprendere il numero degli sforzi presenti in ogni minuto del loro percorso. Un grande numero
di sforzi (6-9), in combinazione con un dislivello significativo, non è accettabile in nessuno dei minuti dati.
→ I CD devono anche capire lo sforzo fisico imposto da ogni ostacolo. Per esempio, l’ostacolo semplice, affrontato
fuori dal ritmo, permette al cavallo di “respirare”. Al contrario, un ostacolo dal quale il cavallo si riceve “fermo”
e dopo il quale è costretto ad accelerare all’improvviso, procura molta fatica.
→ E’ importante anche ricordare l’effetto psicologico che un percorso può avere sui cavalli; i percorsi possono
essere impegnativi mentalmente. Ogni volta che cavallo o cavaliere salgono di categoria, per loro è come
affrontare il primo quattro stelle!!
→ L’intensità è un argomento molto discusso, ed è compito di tutti gli ufficiali di gara non eccedere al riguardo. E’
impossibile trattare questo tema nel dettaglio, poiché ogni luogo di gara è differente.
→ La tabella delle distanze e degli sforzi è stata formulata per dare flessibilità ai disegnatori di percorso, ma è
essenziale che i percorsi abbiano comunque fluidità, equilibrio e diano una sensazione positiva.
→ Se il CD desidera usare il massimo numero di sforzi permesso in un CIC, il percorso sarà inevitabilmente molto
più intenso di come lo sarebbe stato un CCI con il massimo numero di sforzi permesso, pertanto i CD
dovrebbero sempre rifarsi alle sottostanti linee guida.
→ Si suggerisce, riconoscendo l’intensità come un possibile problema, che nei CIC siano presenti uno o due
combinazioni o salti relazionati in meno rispetto a ciò che ci aspetteremmo di trovare nei CCI.
Linee Guida
CIC: Non deve mai esserci più di uno sforzo per ogni 100 metri iniziati a nessun livello. Secondo la linea guida, non
dovrebbe esserci più di uno sforzo per ogni 110 metri in un tre stelle, per ogni 105 in un due stelle e per ogni 100
in un una stella.
CCI: Non più di uno sforzo per ogni 125 metri iniziati.
Per i CCI le linee guida per ciascun livello sono le seguenti:
Una Stella
125 - 130
Due Stelle
130 - 135
Tre stelle
135 - 140
Quattro stelle
140 - 145
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CCI e CIC
→ Ad ogni livello, il CIC è una preparazione per il CCI, pertanto il CIC deve essere un esercizio preparatorio per il
CCI, e non un CCI su più breve distanza.
→ Allo stesso modo, il CCI è la parte più importante per una qualifica superiore, e deve quindi rappresentare un
esercizio più impegnativo rispetto ad un CIC di pari livello.
→ In ugual modo si spera che le FN producano categorie nazionali all’altezza, ma anche di preparazione ai CIC a
tutti i livelli.
Regolamento del Concorso Completo 23esima edizione, in vigore dal 1 Gennaio
2011
CCI
Quattro stelle (4*)
Tre stelle (3*)
Due stelle (2*)
Una stella (1*)
Distanza
5700 – 6840 m
5130 – 6270 m
4400 – 5500 m
3640 – 4680 m
Sforzi
42 – 45
38 - 40
35 - 37
30 - 32
Sebbene il CD e il TD possano aggiustare la distanza in entrambe le direzioni, tenendo conto del terreno, il numero
degli sforzi dovrebbe essere sostanzialmente proporzionale alla lunghezza del percorso.
CIC
Tre stelle (3*)
Due stelle (2*)
Una stella (1*)
Distanza
3200 – 4000 m
2800 – 3600 m
2400 – 3200 m
Sforzi
Max 36
Max 32
Max 29
Difficoltà degli ostacoli e livello di rischio
Dichiarazione per la politica di gestione del rischio nel Concorso Completo
Il concorso completo costituisce un’emozionante ed impegnativa prova completa di
abilità equestre e conoscenza del cavallo nei limiti di un accettato e accettabile
livello di rischio. Tutte le persone coinvolte devono garantire ad ogni costo e ad
ogni livello, che cavalieri responsabili partecipino con cavalli preparati
gradualmente, in modo da non essere esposti ad un livello di rischio superiore a
quello strettamente inerente alla natura della competizione e generalmente
accettabile per le parti interessate.
La sicurezza di cavallo e cavaliere ha un’importanza sempre maggiore nell’immagine, nell’evoluzione e nel
benessere finanziario del nostro sport, e non sarà mai sottolineata abbastanza.
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Il compito del disegnatore è di produrre una prova di cross country adatta al livello di gara senza esporre i
cavalli e i cavalieri ad un rischio più alto di quello strettamente necessario ad ottenere un test corretto per
quel livello.
Le richieste possono essere difficili ma non “rischiose”, e il CD deve sempre tenere conto delle conseguenze, per
cavalli e/o cavalieri meno esperti, che potrebbero derivare da un errore.
I disegnatori di percorso devono considerare le possibili conseguenze di una caduta a ciascun ostacolo, ad esempio
le situazioni pericolose dopo l’ostacolo.
Relazione Internazionale di Hartington – Aprile 2000
Una conclusione fondamentale che pervade ogni indicazione dettagliata è che deve essere fatto
tutto il possibile per prevenire le cadute dei cavalli: questo singolo obiettivo dovrebbe ridurre di
gran lunga la possibilità di seri infortuni dei cavalieri, così come aumentare in modo significativo
la sicurezza dei cavalli in gara.
Sono in corso rilevanti studi che potrebbero portare a miglioramenti nell’abbassamento del livello di rischio della
prova di cross country, sia sulla forma che sul posizionamento degli ostacoli, e sull’ideazione di speciali dispositivi
che, in alcune situazioni, limitino le conseguenze di un errore o gli incidenti.
La FEI si è impegnata nel rendere i suddetti studi prontamente disponibili attraverso tutti i canali possibili, e
nell’aggiornare costantemente questo documento, in modo che rispecchi tutte le nuove scoperte e lezioni
imparate.
Queste note sono basate sull’esperienza nell’uso di determinati tipi di ostacoli sia a livello internazionale che
nazionale, e costituiscono una guida riguardante la maniera di disegnare e costruire gli ostacoli in modo tale da
abbassare il rischio di cavalli e cavalieri nella prova di cross country.
Criteri per valutare il livello di difficoltà e di rischio
Avvicinamento
→ In salita – più facile
→ In discesa – più difficile
→ Su un rettilineo – più difficile
→ Dopo una curva – più facile
Fondo
→ Fondo buono – più facile
→ Fondo pesante o sciolto – più difficile
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Materiali
→ Siepe – più facile e meno punitiva
→ Tetto/facciata anteriore inclinata – non punitivo
→ Tronco – ancora non punitivo
→ Staccionata/spigolo anteriore arrotondato – poco punitivo
→ Spigoli vivi/spigolo anteriore di 90° gradi – punitivo
→ Pietra – punitivo
Profilo
→ Verticale con avvicinamento in salita – accettabile
→ Verticale con avvicinamento in discesa – non accettabile
→ Verticale con avvicinamento in piano – solo nei 3* e 4*
Piede
→ Il piede deve essere usato per migliorare il profilo degli ostacoli, dove si ritiene essenziale.
→ E’ appropriato discutere col CD la necessità o meno di un piede (ostacoli con tetto e grossi tronchi non hanno
bisogno di piede, a meno che siano in discesa).
→ In linea generale il piede è opportuno a tutti i livelli su un avvicinamento in discesa.
→ Il piede può essere appropriato per gradini ad uscire dall’acqua.
Ogni sforzo deve essere fatto in modo da non avere uno spigolo anteriore punitivo. Ricerche
hanno mostrato che più si riesce a deviare la massa di un cavallo, evitando di fermarla
nell’impatto, meno è punitivo l’ostacolo e minore è la possibilità di ribaltamento. In ugual modo,
una superficie liscia è meno punitiva rispetto ad una superfice grezza e ruvida.
Dimensioni
→ Ad eccezione del primo ostacolo del percorso, tutti gli ostacoli semplici dovrebbero essere costruiti
rispettando l’altezza della categoria in cui si compete. Non aiuta nessuno prendere la qualifica da 1.15 m ,
gareggiando su un percorso di 1.10 m.
→ Come orientamento, gli ostacoli in discesa, prima di un gradino,fosso o altra situazione inaspettata, dovrebbero
essere all’incirca 5 cm in meno rispetto all’altezza massima.
→ Tutti i larghi devono avere l’estremità posteriore almeno 2 cm più alta dell’estremità anteriore.
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Combinazioni e distanze relazionate
→ I CD non devono ingannare i cavalli o i cavalieri, e i cavalli devono avere a disposizione almeno 2 o 3 falcate per
poter capire la richiesta.
→ Qualunque ostacolo a 4 tempi (18 metri) o meno, deve essere su una distanza corretta.
→ Deve essere chiaro a tutti gli ufficiali di gara che maggiore è il numero di falcate tra due ostacoli, più semplice
sarà la richiesta, poiché il cavaliere ha più tempo per effettuare correzioni ad eccezione delle distanze dove il
CD usa un ostacolo come introduzione ad un esercizio.
Linee guida per ostacoli in curva (soggette ai tipi di ostacoli usati)
→ In 1 – 2 falcate è molto difficile curvare più di 10° gradi. Ciò sarebbe opportuno solo nei livelli di 3* e 4*.
→ In 3 falcate è possibile curvare di più (60° gradi). Come sopra, ciò sarebbe opportuno solo nei livelli di 3* e 4*.
→ In 4 falcate si può curvare di 90° gradi nei 3* e 4*, 60° gradi in un 2*, e 45° gradi in un 1*.
→ In 5 falcate si può curvare di 90° gradi in un 2* e di 60° gradi in un 1*.
→ In 6 falcate ed oltre, si può curvare di 90° gradi in un 1*.
Lezioni imparate !!!
Una richiesta chiara
→ Innanzitutto è fondamentale che la richiesta cui deve rispondere il cavallo sia chiara, e non equivocabile.
Distrazioni
→ Figure innaturali, in particolare somiglianti ad un essere umano, non devono essere posizionate dopo un
ostacolo in modo tale da distrarre il cavallo durante la parabola.
Tavoli
→ In tutti i livelli fino al 3 stelle incluso, i tavoli devono essere costruiti con un piano superiore inclinato in senso
ascendente.
→ Nel caso di tavoli da pic-nic con panchina, sia il punto più alto del tavolo che quello della panchina davanti ad
esso, devono avere una facciata verticale di almeno 25 cm.
→ In tutti i livelli, deve essere evitata la possibilità di un falso invito. Nel caso del tavolo da pic-nic, ad esempio,
bisogna fare attenzione quando esso ha una panchina sul lato in cui ci si riceve.
→ E’ vitale che un cavallo sia in grado di giudicare la larghezza di un ostacolo – ciò significa che potrebbe essere
necessario inclinare in maniera leggermente ascendente il piano superiore del tavolo, o colorare l’estremità di
ricezione se si dovesse confondere con lo sfondo.
→ La parte posteriore del tavolo deve essere più alta della parte anteriore di circa 3 – 5 cm.
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Verticali
→ Veri ostacoli verticali non devono essere posizionati dove è probabile o possibile che cavalieri/cavalli li
affrontino ad una cadenza molto elevata o fuori dall’equilibrio.
→ Il grado preciso di pendenza del terreno per suddetti ostacoli, non può essere specificato, poiché dipende dal
luogo dove sono situati, dal tipo di ostacolo, dal livello di difficoltà del percorso e dall’esperienza dei cavalieri.
Larghi
→ Ostacoli con una larghezza alla sommità vicina a quella massima permessa per quella categoria, non
dovrebbero trovarsi in prossimità di distrazioni. In queste circostanze, bisogna avere un particolare riguardo
nel riempire tali larghi. E’ importante assicurarsi che il cavallo possa vedere la parte posteriore, usando
materiali differenti, colori, fiori, etc. Bisogna avere un’attenzione particolare nel posizionare un largo come
ultimo elemento di una combinazione, poiché potrebbe essere molto punitivo per un cavallo in difficoltà nella
combinazione.
Triplici
→ Per triplici o “open ditches” deve essere usata, per la base, un massimo di tre – quarti della larghezza
consentita per ciascuna categoria.
→ In generale, dove deve essere usata la larghezza massima della base, il punto più alto dell’ostacolo dovrebbe
essere un punto compreso tra la metà e i tre – quarti della larghezza.
Fossi
→ Negli 1* e 2*, un fosso di significative dimensioni, di regola non dovrebbe essere posizionato davanti ad un
ostacolo costituente il secondo o successivo elemento di una combinazione, se la distanza tra gli elementi è
inferiore a tre falcate di galoppo.
→ E’ molto importante che la facciata interna posteriore e la profondità del fosso possano essere chiaramente
distinti dal suolo circostante – il colore/superficie del suolo deve essere differente – si è anche provato, con
successo, a verniciare il terreno di un altro colore.
→ Bisogna avere riguardo per la profondità dei fossi: un fosso poco profondo non è sufficientemente valutato dal
cavallo, mentre un fosso con profondità maggiore di 60 cm, necessita di disposizioni tali da rendere possibile
estrarre un cavallo bloccato al suo interno.
→ Tutti i fossi dovrebbero essere predisposti con una rampa in modo che il cavallo possa essere condotto
facilmente fuori dal fosso.
Siepi
→ Un ostacolo, dove sono presenti sia una parte solida o fissa che una parte di siepe “morbida” (tale da non
causare lesioni ai cavalli che ci passano in mezzo) risulterà un salto migliore se ci sono 25 cm o 30 cm di siepe
sopra alla parte solida.
→ Siccome i regolamenti specificano l’altezza massima per la siepe, allora la parte fissa dell’ostacolo dovrebbe
essere più bassa del massimo consentito.
→ Ad esempio, nei tre e quattro stelle, dove l’altezza massima permessa per la siepe è di 1.40 – 1.45 m, la parte
solida dovrebbe essere piazzata approssimativamente a 1.10 – 1.15 m.
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Siepi doppie e triple
→ E’ altamente consigliabile che le siepi doppie e triple vengano “riempite” tra le file di siepe, in modo che il
cavallo eventualmente possa mettere giù un piede in sicurezza.
→ Nel caso di siepi doppie, è opportuno “riempire” lo spazio tra le file di siepe.
Parti non saltabili dell’ostacolo
→ Le parti non saltabili di un ostacolo o di una combinazione di salti, devono essere veramente “non saltabili”. Ciò
significa che il Costruttore di Percorso ed il Delegato Tecnico devono essere sicuri di chiudere tutti i punti
dove non vogliono che i cavalieri vadano a saltare, in maniera tale che per il cavallo ci sia inequivocabilmente
una barriera impossibile da provare a saltare.
Alternative
→ Dovrebbero essere progettate, se possibile, alternative dello stesso tipo della via diretta, senza interferire con
essa.
→ Un’alternativa non deve essere situata in modo tale da incoraggiare un salto veloce dopo un rifiuto. Ad
esempio, non è permesso avere, come alternativa, un “gomito” fissato al fronte di un ostacolo.
→ Dove possibile, le alternative dovrebbero essere posizionate solo dietro la via diretta, e sul lato in cui ci si
riceve. Se questo non è praticabile (dove il terreno scende o in presenza dell’acqua), l’alternativa deve trovarsi
ad una certa distanza, assicurando spazio sufficiente per riprendere l’impulso necessario per saltarla (almeno
3 falcate).
→ Per questo motivo, l’utilizzo delle bandiere nere è molto utile al CD.
Dentro – Fuori
→ Gli elementi di un dentro – fuori non devono essere veri verticali – il fronte degli elementi dovrebbe essere
inclinato. E’ altamente raccomandato l’uso di colori contrastanti per ciascun elemento.
→ Nei completi ad una o due stelle, i dentro – fuori non devono essere costruiti su una discesa. Un dentro – fuori
di altezza massima non è opportuno nelle categorie più basse.
→ Il doppio dentro – fuori è permesso solo nelle gare a tre e quattro stelle, ad eccezione del caso dei gradini.
Buchi
→ Il buco deve avere un’altezza non inferiore ad 1.80 m ed una larghezza non inferiore ad 1.60 m.
→ Qualunque superficie che possa essere toccata dal cavallo, deve essere sempre morbida (non suscettibile di
ferire cavallo o cavaliere).
→ La larghezza non deve essere superiore al 50% di quella permessa per il livello. E’ applicabile la stessa
osservazione fatta sulle siepi doppie.
Ostacoli con tetto
→ Il tetto non deve essere posizionato a meno di 2.20 m dal vertice dell’ostacolo.
→ Non è consigliabile usare i tetti nelle combinazioni nell’acqua, dove il cavallo deve saltare attraverso l’area
coperta (ad esempio dove è presente un terrapieno coperto nell’acqua).
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Ostacoli d’acqua
→ E’ opportuno usare colori diversi o di diverse tonalità. Questo permette al cavallo di capire immediatamente
cosa deve saltare. Evitare illusioni ottiche e anche materiali riflettenti/vernice lucida/lacca brillante.
→ Il bordo superiore di un gradino a uscire dall’acqua deve essere ben visibile in ogni condizione, in particolar
modo quando è bagnato dopo il passaggio di pochi cavalli
→ In un gradino a uscire dall’acqua è raccomandata una linea di piede e il salto precedente non dovrebbe essere a
meno di 13,7 metri dal gradino.
→ Sebbene una leggera discesa del terreno sia raccomandata dove i cavalli si ricevono in acqua, non dovrebbero
esserci più di 20 centimetri di differenza nella profondità dell’acqua nei primi due tempi di galoppo dopo la
ricezione.
→ Un drop da acqua ad acqua non è considerata una richiesta accettabile ad alcun livello.
→ L’uso di ostacoli di colore bianco non è opportuno come ingresso in acqua.
Angoli
→ Angoli aperti sono raccomandati quando l’avvicinamento sia in dirittura o dopo una curva
→ Angoli con la parte superiore chiusa sono raccomandati quando vi sia un tempo di reazione limitato, ad
esempio dopo un gradino o un fosso o subito dopo la cresta di un dislivello.
→ Angoli con l’elemento posteriore corto sono raccomandati a condizione che la bandiera interna sia posta con le
seguenti caratteristiche consigliate
Apertura dell’angolo
1 stella 45/50 gradi
2 stelle 60/65 gradi
3 stelle 75/80 gradi
Lunghezza dell’elemento posteriore
1 stella mt 2,70
2 stelle mt 2,35
3 stelle mt 2,00
Il punto di vista del cavallo
→ Avvicinamento in salita – più facile finche c’è la possibilità di mantenere l’impulso.
→ Avvicinamento in discesa – più difficile poiché il cavallo ha maggiore bisogno di aiuto da parte del cavaliere
per mantenere l’equilibrio.
→ Avvicinamento dopo una curva – più facile perché la curva aiuta l’equilibrio.
→ Dalla luce al buio – difficile perché al cavallo ci vuole tempo per capire dove si riceverà o andrà.
→ Dal buio alla luce – molto più facile poiché è semplice per il cavallo capire dove va, ma guardarsi dal costruire
una silhouette in contro luce perché potenzialmente pericoloso.
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→ Combinazioni in linea retta – più facile per il cavallo poiché ha più tempo per capire e valutare la richiesta.
→ Combinazioni in curva – può essere più difficile perché il cavaliere deve prendere una decisione.
→ Girata senza visuale – difficile e non appropriata negli 1* e 2* poiché il cavallo ha poco tempo per valutare la
richiesta.
→ Capacità visiva – il cavallo è una “preda” e può vedere in avanti e indietro, quindi non può mettere a fuoco
come il cavaliere, un “predatore”. Dunque vede i fronti stretti e gli angoli con un occhio e un grande spazio
aperto con l’altro.
→ Colore – tutte le creature con due gambe vedono a colori, tutti gli animali con quattro gambe, inclusi i cavalli,
vedono i contrasti. Perciò gli ufficiali di gara devono tenere conto dei contrasti ( ad esempio, non è una buona
idea una staccionata scura in ombra).
→ Stanchezza – Ricordare che un cavallo può stancarsi, oltre che fisicamente, anche mentalmente.
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Integrazione alle linee guida FEI sulla costruzione dei percorsi di
cross
Avendo la FISE deciso di adottare una traduzione il più fedele possibile delle linee guida FEI sul disegno dei
percorsi di cross del Completo, come documento da adoperarsi, appunto come guida, anche a livello nazionale, si
ravvisa la necessità di aggiungere qualche considerazione sulle categorie più piccole (1,2 e3) che non hanno un
corrispettivo nel regolamento internazionale.
Ovviamente tutte le considerazioni di carattere generale contenute nel documento citato hanno valore per tutte le
categorie di CCE.
Per quanto riguarda le categorie CNC 1,2 e 3 stelle vale quanto scritto per le corrispondenti categorie
internazionali. Se è vero che le gare nazionali sono da considerarsi di preparazione all’attività agonistica
internazionale, è anche vero che queste sono parte integrante del sistema delle qualifiche e pertanto il livello
richiesto va assolutamente rispettato. Se in una gara nazionale si può prevedere qualche piccolo addolcimento
rispetto alla corrispondente categoria internazionale, questo può riguardare la distanza, l’uso dei dislivelli,
l’intensità dello sforzo, ma non deve mai riguardare le dimensioni degli ostacoli.
Qualche indicazione sulle categorie 1 , 2 , 3
Categorie 1
Queste sono le categorie che introducono cavalli e cavalieri alla specialità del Completo e pertanto l’aspetto
agonistico è da considerarsi assolutamente in secondo piano rispetto all’aspetto didattico e soprattutto
promozionale. Un disegnatore di percorso può ritenersi assolutamente soddisfatto se tutti i binomi effettuano
percorso netto sulla sua categoria 1
Le categorie 1 sono inoltre usate come inizio dell’attività dei cavalli molto giovani (4 anni nel primo periodo). Di
questo aspetto il CD deve tenere molto conto soprattutto nella fluidità del percorso e nella progressione delle
richieste.
→ È opportuno cominciare a usare una grande varietà di ostacoli sempre , però, tenendo conto che alcuni
binomi sono alle primissime esperienze di campagna e quindi semplificando il più possibile le difficoltà
caratteristiche di un cross (fossi, acqua, dislivelli)
→ I primi due o tre ostacoli del percorso devono essere semplici anche nella costruzione e non essere troppo
pieni in modo da evitare di mettere in difficoltà un cavallo timido. Spesso gli ostacoli portatili non sono i
più adatti a iniziare questi percorsi. Come numero 1 un tronco è senz’altro meglio di una casetta!
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→ Gli ostacoli in dislivello devono essere particolarmente semplici e affrontabili senza particolari rischi anche
da un cavaliere principiante che non ha chiaro il controllo della cadenza. Sono da evitare ostacoli alla fine
di una discesa.
→ Le combinazioni (non più di due elementi) devono essere semplici, chiare e non proporre richieste
particolari di accuratezza (linee diagonali, curve, fronti modeste.) Essendoci una grande varietà di falcata
nei partecipanti ( cavalli e pony) le distanze con più di un tempo di galoppo sono le più opportune. In ogni
caso sono assolutamente da evitare i dentro-fuori. In nessun caso una distanza troppo corta deve
penalizzare un normale cavallo!
→ Le misura degli ostacoli sono da rispettare! Se può sembrare che un ostacolo da 80 sia uguale a uno di 90
bisogna ricordare che un pony piccolo può trovare la stessa differenza che trova un cavallo tra un salto da
1 stella e un salto da 3 stelle! Allo stesso modo un ostacolo troppo piccolo, oltre a poter essere addirittura
pericoloso, non assolve minimamente allo scopo didattico e non permette nessuna crescita al binomio.
→ I passaggi nell’ acqua devono essere il più possibile semplici. Si può prevedere solo un attraversamento del
laghetto o un piccolo ostacolo all’uscita. Non si deve mettere un salto in ingresso. È da evitare un gradino a
uscire
→ Ricordare che i fossi naturali sono più facili di quelli banchinati e comunque adoperare tutte le attenzioni
per rendere semplice il passaggio dei fossi (tronco di invito ect.). Anche sui fossi rispettare le dimensioni
previste effettuando delle misurazioni corrette.
Nessun ostacolo con fosso deve essere usato in combinazione o comunque a distanza ravvicinata da un
altro ostacolo. Sono sconsigliati gli open ditch.
→ Sono da evitare angoli.
→ Sono da evitare ostacoli con fronte stretto (meno di 3 metri) se non opportunamente inquadrati.
→ Pur mantenendo la giusta fluidità del percorso può essere opportuno ideare il tracciato in modo che sugli
ultimi ostacoli i cavalieri non siano invitati a prendere una velocità eccessiva.
→ Tenere sempre conto che una buona categoria 1 deve anche essere di preparazione alle successive
richieste agonistiche e deve permettere una certa crescita dei binomi. Un percorso di barriere a terra non
darebbe nessuna soddisfazione a chi lo salta e non sarebbe di nessun aiuto per affrontare, in seguito, le
categorie 2.
→ È assolutamente superfluo e pertanto sconsigliabile l’uso di alternative.
Categorie 2
Anche per queste categorie gli aspetti preponderanti rimangono quello didattico e quello promozionale anche se
l’attenzione si sposta, rispetto alle categorie 1, più su quello didattico.
Tuttavia, in qualche caso (Pony e manifestazioni giovanili) si comincia a delineare anche un aspetto agonistico che
deve essere considerato serenamente dal CD senza, però, assolutamente farsi prendere dall’ossessione della
classifica.
Anche in questo caso il CD terrà molto conto dell’utilizzo che di queste categorie fanno i cavalli giovani ( 4 anni nel
secondo periodo e 5 anni nel primo periodo). In ogni caso un percorso con tracciato fluido e richieste chiare e
progressive sarà un ottimo percorso sia per i cavalli giovani che per i cavalieri principianti
→ Si userà grande varietà di ostacoli cercando di introdurre, in maniera semplice e chiara, gli ostacoli
caratteristici del cross country, fossi, salti con siepe, salti collegati all’acqua, talus eccetera.
→ Come per la categoria 1 i primi ostacoli devono essere semplici e invitanti in modo da introdurre in maniera
positiva i binomi al percorso.
→ Si può introdurre qualche semplice ostacolo in dislivello, sempre evitando situazioni potenzialmente
pericolose e mantenendo la scorrevolezza del percorso. Sono da evitare combinazioni in dislivello.
→ Le combinazioni(in linea di massima non più di due elementi) devono essere semplici chiare e non proporre
richieste di accuratezza. È consentita una moderata linea diagonale o una leggerissima curva se tra gli elementi
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ci sono almeno tre tempi di galoppo. Non sono consentite combinazioni che presentino ostacoli con fosso salvo
nel caso di un semplice fosso preceduto o seguito da un ostacolo in piano situato ad almeno due tempi di
galoppo (preparazione al tombarello). Non sono ammessi i dentro-fuori. Combinazioni che prevedano l’utilizzo
di talus, a salire o a scendere, dovrebbero essere ad almeno due tempi di galoppo.
Possono essere previsti salti all’entrata o all’uscita del laghetto. Particolare attenzione dovrà essere usata per
rendere facili e invitanti i salti all’ingresso nell’acqua e, quando siano previsti due passaggi nel laghetto è
opportuno utilizzare un salto a entrare soltanto nel secondo laghetto. Non è comunque assolutamente
criticabile un percorso di categoria 2 che non preveda un salto di ingresso in acqua! Sono da evitare i salti
acqua-acqua e le combinazioni sia in ingresso che in uscita, così come sono da evitare i gradini ad uscire. Nel
caso in cui si vogliano prevedere un salto all’ingresso e uno all’uscita del laghetto, questo deve essere
sufficientemente grande da consentire almeno quattro tempi di galoppo tra un salto e all’altro.
Gli ostacoli su fosso devono essere facili e chiari, costruiti con l’intento di introdurre gradualmente i cavalli a
questo tipo di ostacolo e non di creare selezione e posizionati nelle parti opportune del tracciato. Se sono
previsti più salti su fosso è opportuno che ci sia progressione nella loro difficoltà lungo il percorso. In ogni caso
non è opportuno proporre due salti su fosso consecutivi. Un eventuale semplice open ditch dovrebbe essere
proposto in modo da favorirne la corretta esecuzione (ad esempio : nella seconda parte del percorso, con un
avvicinamento dritto, in piano, verso casa).
Possono essere introdotti degli angoli, non in combinazione, e solo se di apertura tale da poter rispettare la
larghezza massima anche nella parte più larga saltabile.
Ostacoli con fronte stretta (meno di 3 metri) sono, in linea di massima, da evitare o da proporre
opportunamente inquadrati.
Anche nel caso delle categorie 2 è opportuno che il tracciato non inviti ad affrontare con velocità eccessiva gli
ultimi ostacoli del percorso.
Ovviamente la categoria 2 è da considerarsi un importante gradino nella crescita dei binomi e deve essere la
naturale preparazione alla categoria 3.
L’uso delle alternative è da considerarsi assolutamente eccezionale, in un buon percorso di categoria 2 nessun
ostacolo dovrebbe rappresentare una difficoltà tale da suggerire al CD o agli altri ufficiali di gara l’opportunità
di una alternativa. Se si ravvisa questa esigenza, probabilmente l’ostacolo non è appropriato per la categoria.
Categorie 3
Le categorie 3 rappresentano il naturale anello di congiunzione tra le categorie più semplici e introduttive e le
categorie a 1 stella che costituiscono il primo livello dell’attività agonistica nazionale e internazionale. Pertanto,
sebbene rimanga l’aspetto promozionale, quello didattico assume maggiore importanza e una certa valenza tecnica
è necessaria per consentire la crescita dei binomi. Si introduce anche una certa rilevanza agonistica in quanto
rappresentano il livello dei primi circuiti giovanili a livello nazionale e possono essere il trampolino di lancio per i
cavalieri che affronteranno la carriera da yuniores .Nel caso dei pony, la categoria corrispondente CNCP 2*
costituisce il massimo livello ed è quindi anche di preparazione all’attività internazionale.
Le categorie 3 sono anche affrontate dai cavalli giovani che hanno già effettuato una certa esperienza (5 anni nel
secondo periodo).
→ Dovrà essere usata grande varietà di ostacoli ed è necessario che siano presenti i salti caratteristici dei cross
country (ostacoli su fosso, ostacoli collegati all’acqua, ostacoli in dislivello eccetera).
→ I primi ostacoli devono essere tecnicamente semplici ma potranno essere di costruzione più piena e imponente
rispetto a quelli delle categorie 1 e 2.
→ L’uso di semplici ostacoli in dislivello è incoraggiato. Nel caso di combinazioni il CD porrà molta attenzione nel
non proporre difficoltà eccessive.
→ Le combinazioni possono essere a più di due elementi e possono prevedere una linea diagonale tra i salti. Può
essere prevista anche una leggera curva tra un elemento e l’altro se vi sono almeno tre tempi di galoppo. È,
comunque, sempre opportuno che la prima combinazione del percorso sia costruita in maniera semplice e
lineare. In ogni caso la richiesta deve essere bene evidente a cavallo e cavaliere con il dovuto anticipo. Sono da
evitare combinazioni nelle quali uno degli ostacoli non sia visibile quando si affronta il primo elemento. È
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opportuno prevedere un semplice tombarello in piano o in leggero dislivello. È permesso, ma non incoraggiato,
l’uso di un semplice dentro fuori. In questo caso gli elementi saranno dei verticali invitanti e il CD adopererà
tutte le attenzioni per ridurre le situazioni di rischio. Nel caso di combinazioni tra un talus e un altro elemento
ci dovrà essere almeno un tempo di galoppo. Non sono ammessi ostacoli su fosso in combinazione.
Nell’acqua si potranno usare ostacoli a entrare, a uscire e da acqua a acqua. In quest’ultimo caso le dimensioni
saranno ridotte (soprattutto la larghezza) e si dovrà considerare con grande attenzione la qualità del fondo e la
profondità dell’acqua. Sono ammesse semplici combinazioni in ingresso e in uscita dall’acqua con almeno un
tempo di galoppo tra gli elementi. È ammesso, ma non consigliato, un gradino a uscire dall’acqua, non in
combinazione con un altro ostacolo.
È opportuna la presenza di ostacoli su fosso di varia natura. Questi saranno proposti in situazioni di tracciato e
di terreno che ne favoriscano la corretta esecuzione.
È opportuna la presenza di almeno un angolo con apertura di circa 45 gradi. L’utilizzo degli angoli in
combinazione deve essere valutato dal CD con molta attenzione a questo livello. Per quanto riguarda la
costruzione degli angoli vedere quanto riportato nelle linee guida FEI.
Nel complesso la categoria 3 deve essere considerata, nella ideale scala di crescita dei binomi, il gradino
immediatamente precedente alle categorie CNC 1*. Anche per questo aspetto le dimensioni degli ostacoli
devono essere rispettate, una categoria 3 con troppi ostacoli da categoria 2 non può essere una buona
preparazione per la categoria CNC 1*.
Un moderato uso delle alternative può essere considerato, soprattutto in quelle situazioni nelle quali, dopo
una fermata, sarebbe molto difficile riaffrontare l’ostacolo. In linea di massima non sono opportune alternative
sugli ostacoli singoli. Comunque non è assolutamente criticabile una categoria 3 che non presenti alternative.
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