LIBRETTO DELLE CELEBRAZIONI IN OCCASIONE DELLA VISITA DELLA MADONNA DI FATIMA CHIESA PARROCCHIALE MARIA SS. DEL ROSARIO POLISTENA «Qualsiasi cosa vi dica, fatela»( Gv 2,1-119). 24-25-26 FEBBRAIO 2017 Venerdì 24 febbraio 2017 Ore 18.45 Accoglienza, intronizzazione della statua, celebrazione dei Vespri Il parroco, e la Comunità parrocchiale, accolgono la statua davanti la porta, mentre il coro e l’Assemblea cantano Il tredici maggio - apparve Maria a tre pastorelli - in "Cova d'Iria". Ave, Ave, Ave Maria. Ave, Ave, Ave Maria. Ed ai spaventati - di tanto spendore, si dettero a fuga - con grande timore. Splendente di luce - veniva Maria e il volto suo bello - un sole apparia. E d'oro il suo manto - avea ricamato; qual neve il suo cinto - nitea immacolato. In mano un Rosario - portava Maria, che addita ai fedeli - del cielo la via. Dal maggio all'ottobre - sei volte Maria ai piccoli apparve - in "Cova d'Iria". "Miei cari fanciulli, - niun fugga mai più; io sono la mamma, - del dolce Gesù. Dal ciel son discesa - a chieder preghiera pei gran peccatori - con fede sincera. Ognor recitate - mia bella corona: a quel che si prega - sue grazie Dio dona". Un inno di lode - s'innalzi a Maria, che a Fatima un giorno - raggiante apparia. O madre pietosa - la stessa sei tu, che al cielo ci guidi, - ci guidi a Gesù. V. O Dio, vieni a salvarmi. R. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia. INNO Ave, stella del mare, madre gloriosa di Dio, vergine sempre, Maria, porta felice del cielo. L'Ave del messo celeste reca l'annunzio di Dio, muta la sorte di Eva, dona al mondo la pace. Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene. Mostrati Madre per tutti, offri la nostra preghiera, Cristo l'accolga benigno, lui che si è fatto tuo Figlio. Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo, rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore. Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino, fa' che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo. Lode all'altissimo Padre, gloria al Cristo Signore, salga allo Spirito Santo, l'inno di fede e d'amore. Amen. 1 ant. L'angelo Gabriele portò l'annunzio a Maria: ed ella concepì dallo Spirito Santo. Lodate il nome del Signore, * lodatelo, servi del Signore, voi che state nella casa del Signore, * negli atri della casa del nostro Dio. Lodate il Signore: il Signore è buono; * cantate inni al suo nome, perché è amabile. Il Signore si è scelto Giacobbe, * Israele come suo possesso. Io so che grande è il Signore, * il nostro Dio sopra tutti gli dèi. Tutto ciò che vuole il Signore, egli lo compie † in cielo e sulla terra, * nei mari e in tutti gli abissi. Fa salire le nubi dall'estremità della terra, † produce le folgori per la pioggia, dalle sue riserve libera i venti. Egli percosse i primogeniti d'Egitto, * dagli uomini fino al bestiame. Mandò segni e prodigi in mezzo a te, Egitto, * contro il faraone e tutti i suoi ministri. Colpì numerose nazioni * e uccise re potenti: Seon, re degli Amorrèi, Og, re di Basan, * e tutti i regni di Cànaan. Diede la loro terra in eredità a Israele, * in eredità a Israele suo popolo. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. 1 ant. L'angelo Gabriele portò l'annunzio a Maria: ed ella concepì dallo Spirito Santo. 2 ant. Forte stava la Madre vicino alla croce del Figlio. Signore, il tuo nome è per sempre; * Signore, il tuo ricordo per ogni generazione. Il Signore guida il suo popolo, * si muove a pietà dei suoi servi. Gli idoli dei popoli sono argento e oro, * opera delle mani dell'uomo. Hanno bocca e non parlano; * hanno occhi e non vedono; hanno orecchi e non odono; * non c'è respiro nella loro bocca. Sia come loro chi li fabbrica * e chiunque in essi confida. Benedici il Signore, casa d'Israele; * benedici il Signore, casa di Aronne; Benedici il Signore, casa di Levi; * voi che temete il Signore, benedite il Signore. Da Sion sia benedetto il Signore. * che abita in Gerusalemme. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. 2 ant. Forte stava la Madre vicino alla croce del Figlio. 3 ant. Rallegrati, Vergine Maria: Cristo è risorto dai morti, alleluia. Grandi e mirabili sono le tue opere, † o Signore Dio onnipotente; * giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti! Chi non temerà il tuo nome, † chi non ti glorificherà o Signore? * Tu solo sei santo! Tutte le genti verranno a te, Signore, † davanti a te si prostreranno, * perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. 3 ant. Rallegrati, Vergine Maria: Cristo è risorto dai morti, alleluia. LETTURA BREVE Gal 4, 4-5 Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. MEDITAZIONE RESPONSORIO BREVE R. Ave, Maria, piena di grazia, * il Signore è con te. Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te. V. Benedetta tu fra le donne, benedetto il frutto del tuo seno, il Signore è con te. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Ant. al Magn. Maria meditava nel suo cuore gli eventi meravigliosi del suo Figlio. L'anima mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. * D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente * e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen. Ant. al Magn. Maria meditava nel suo cuore gli eventi meravigliosi del suo Figlio. INTERCESSIONE Uniti nella preghiera di lode, rendiamo grazie a Dio che ha voluto Maria amata e venerata da tutte le generazioni. Diciamo con fiducia. Maria piena di grazia interceda per noi. Tu, che hai costituto Maria madre di misericordia, - fa' che sperimentiamo, in mezzo ai pericoli, la sua bontà materna. Hai voluto Maria madre di famiglia nella casa di Nazareth, - fa' che tutte le mamme custodiscano la santità e l'amore. Hai reso forte Maria ai piedi della croce e l'hai colmata di gioia nella risurrezione del tuo Figlio, - sostienici fra le prove della vita e rafforzaci nella speranza. In Maria, attenta alla tua parola e serva fedele della tua volontà, ci mostri il modello e l'immagine della santa Chiesa, - per sua intercessione rendici veri discepoli del Cristo tuo Figlio. Hai incoronato Maria, regina del cielo, - fa' che i nostri fratelli defunti godano la felicità eterna nell'assemblea dei santi. PADRE NOSTRO Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. ORAZIONE Infondi nel nostro spirito la tua grazia, Signore; tu, che all'annunzio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male, e ci conduca alla vita eterna. R. Amen. Inno Mariano 1. Sopra una grotta appare da Oriente, bello d'aspetto e di umane fattezze, un giovinetto raggiante di luce che scalda il cuore dei tre pastorelli. 2. Dolce visione di un Angelo in terra, come d'incanto adorante ci invita a contemplare il mistero divino offrendo suppliche al Cuor di Maria. Rit. Ave, Maria, Madre e Maestra. Ave, Regina di Misericordia! (x2) 3. Ave, tu sei Messaggero di Pace, ave, Custode dell'Eucarestia, con te, prostrati, adoriamo con fede il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. 4. Dolce visione di un calice e un Ostia come d'incanto alimenta e disseta: per i peccati degli uomini ingrati offriamo suppliche al Cuor di Maria. Rit. Ave, Maria, Madre e Maestra Ave, Regina di Misericordia! (x2) 5. Nostra Signora che sorgi da Oriente come la luce più chiara del sole, vieni nel cuore dei tre pastorelli e inviti l'uomo a far penitenza. 6. Dolce riflesso del Dio che s'incarna, eco del Verbo che annuncia la Pace spargi nel mondo la grazia divina, apri la strada che porta al Signore. Rit. Ave, Maria, Madre e Maestra Ave, Regina di Misericordia! (x2) 7. Nostra Signora di bianco vestita, con fede ardente offriamo preghiere, il tuo Rosario è una pioggia di rose che bagna il cuore di chi non ha pace. 8. Dolce rifugio è il tuo Cuore di Madre tutto coperto di fiamme e di spine, misericordia chiediamo al Signore per chi t'affligge negando l'Amore. Rit. Ave, Maria, Madre e Maestra Ave, Regina di Misericordia! (x2) Sabato 25 febbraio 2017 Ore 10.00 Incontro con la Comunità scolastica Inno Mariano 1. Sopra una grotta appare da Oriente, bello d'aspetto e di umane fattezze, un giovinetto raggiante di luce che scalda il cuore dei tre pastorelli. 2. Dolce visione di un Angelo in terra, come d'incanto adorante ci invita a contemplare il mistero divino offrendo suppliche al Cuor di Maria. Rit. Ave, Maria, Madre e Maestra. Ave, Regina di Misericordia! (x2) 3. Ave, tu sei Messaggero di Pace, ave, Custode dell'Eucarestia, con te, prostrati, adoriamo con fede il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. 4. Dolce visione di un calice e un Ostia come d'incanto alimenta e disseta: per i peccati degli uomini ingrati offriamo suppliche al Cuor di Maria. Rit. Ave, Maria, Madre e Maestra Ave, Regina di Misericordia! (x2) 5. Nostra Signora che sorgi da Oriente come la luce più chiara del sole, vieni nel cuore dei tre pastorelli e inviti l'uomo a far penitenza. 6. Dolce riflesso del Dio che s'incarna, eco del Verbo che annuncia la Pace spargi nel mondo la grazia divina, apri la strada che porta al Signore. Rit. Ave, Maria, Madre e Maestra Ave, Regina di Misericordia! (x2) 7. Nostra Signora di bianco vestita, con fede ardente offriamo preghiere, il tuo Rosario è una pioggia di rose che bagna il cuore di chi non ha pace. 8. Dolce rifugio è il tuo Cuore di Madre tutto coperto di fiamme e di spine, misericordia chiediamo al Signore per chi t'affligge negando l'Amore. Rit. Ave, Maria, Madre e Maestra Ave, Regina di Misericordia! (x2) Il parroco, rivolge un indirizzo di saluto ai ragazzi Dopo il saluto del parroco, i ragazzi pongono le domande Lettura biblica I ragazzi, con il parroco, elevano la preghiera del Padre nostro Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Saluto conclusivo da parte del Dirigente scolastico Sabato 25 febbraio 2017 Ore 21.00 Rosario meditato con la Comunità PRENDIMI PER LA MANO Voglio imparar da te o Madre mia a vivere d’amore e di preghiera. Voglio imparar da te, Vergin Maria a vivere d’unione con Gesù. RIT. Prendimi per la mano o Mamma buona, portami per la strada del Signore. Solo così sarà il mio cammino sicuro per la via che porta al ciel. Se questa vita mia modellata sarà sulla tua vita, Vergin bella, non l’avrò spesa invano né sciupata allora che a Dio me ne andrò. Voglio per te, Madonna diventare, d’amore schiava per tutta la vita. Tutta me stessa voglio a te donare e tu donami, Madre il tuo Gesù. Rivivi o Mamma nella figlia tua, col tuo mister d’amore e di dolore. Perché Gesù mi trovi tutta sua ancella pronta a dire sempre “si”. V. O Dio vieni a salvarmi, R. Signore vieni presto in mio aiuto Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli Amen Contemplazione dei misteri gaudiosi Avendo visto come la preghiera del santo rosario o corona è l’orazione che Dio ha più raccomandato per tutti in generale mediante il Magistero della Chiesa e attraverso il Messaggio che ci ha inviato per mezzo di Nostra Signora, vediamo ora i misteri della nostra redenzione che questa preghiera ci stimola a ricordare e contemplare in ogni decina. Per la maggior parte dei cristiani che vivono in mezzo all’atmosfera corrotta del mondo, diventa quasi inutile parlare della preghiera mentale. Si raccomanda perciò l’orazione vocale, collettiva e privata: l’orazione liturgica della santa Messa e la preghiera della corona. Nel santo rosario o corona troviamo tutta la ricchezza delle verità di Dio, o meglio, la rivelazione di Dio agli uomini: dal mistero della Santissima Trinità, che Dio ci ha rivelato nell’Annunciazione dell’angelo san Gabriele a Maria; fino al mistero del Verbo fatto uomo, alla sua vita, passione morte, risurrezione e ascensione al Cielo, dove rimane vivo, sia alla destra del Padre, sia tra noi nella sua Chiesa, nei Sacramenti, nel tabernacolo dove rimane nelle ostie consacrate, sia nei fratelli che formano con noi il suo Corpo Mistico del quale tutti siamo membra vive e operanti. Questa è la fede che traiamo dalla preghiera, ed è la preghiera che sostiene e aumenta la nostra fede. Percorrendo i misteri del rosario riceviamo la luce della verità e la forza della grazia per ben accogliere l’opera redentrice compiuta da Cristo e cooperare con essa. Primo mistero L’Annunciazione a Maria Nella prima decina ricordiamo l’annunciazione dell’Angelo san Gabriele a Maria: « Vangelo Gabriele fu mandato da Dio in una citta della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Li saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. Vangelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e reggerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l’angelo: “Lo Spinto Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio » (Le 1,26-35). In questo passo sacro Dio ci rivela come si realizzò l’incarnazione del Verbo Eterno; ci fa conoscere il mistero della Santissima Trinità, ossia il mistero di un solo Dio in tre Persone distinte: Lo Spirito Santo scenderà su di te; su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Ci rivela la verginità e la purezza immacolata di Maria: Dio non volle come madre di' suo figlio una donna qualsiasi, perché egli non poteva assumere una natura macchiata dal peccato. Perciò Dio fece Maria immacolata sin dal primo istante della sua vita, sin dal momento del suo concepimento; ed ella rimase sempre vergine, perché . il figlio di Dio non poteva confondersi con nessun altro secondo la natura umana, cosa che sarebbe avvenuta se un altro fosse nato dalla stessa madre. L’angelo disse a Maria che era piena di grazia: Li saluto, o piena di grazia, il Signore è con te! Se Maria non fosse stata immacolata e tutta santa, l’angelo non avrebbe potuto dirle che era piena di grazia, perché avrebbe avuto la macchia del peccato. « Il Signore è con te » — le dice l’angelo —, perché Maria è tutta soltanto di Dio e tutta solo per Dio. E pensare che Gesù ha condiviso con noi sua madre! Ci ha dato Maria come madre nell’ordine spirituale della grazia. Dono grande che Dio ci ha concesso! E l’angelo continuò: « Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio ». Sì, attrasse su di sé lo sguardo di Dio perché era vergine, pura, immacolata e perciò fu scelta per essere il primo tempio umano abitato dalla Santissima Trinità. Per i meriti del Verbo umano da cui riceviamo il perdono e la grazia, anche noi, se abbiamo la fortuna di possedere il dono della fede e di vivere senza peccato siamo templi viventi della Trinità da adorare che dimora in noi secondo i testi sacri. Infatti Gesù ha detto: « Se mi amate osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spinto di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi » (Gv 14,15- 17). E san Paolo ci avverte allo stesso modo: « Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi. Nessuno si illuda » (1 Cor 3,16-18). Gesù Cristo e l’Apostolo ci dicono qui che noi siamo i templi viventi di Dio e che è necessario conservare puro il nostro tempio, perché siamo la dimora di Dio e perché la vita di Dio risieda in noi e ci trasmetta l’immortalità. Padre nostro… Ave, o Maria… Secondo mistero La visita di Nostra Signora a santa Elisabetta Nella seconda decina del rosario ricordiamo la visita di Nostra Signora a sua cugina Elisabetta, Abbiamo lasciato nel primo mistero l’angelo in dialogo con Maria, il quale poi aggiunse: « Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Eccomi’ sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei. In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? (...) Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore” » (Le 1,36-45). Questo incontro di Nostra Signora con sua cugina Elisabetta ci mostra la grande fede e l’umiltà profonda di Maria. Si notano subito queste virtù dalla risposta che dà all’angelo quando questi le annuncia che è stata scelta come madre di Dio. Non si sente esaltata o elevata ad un livello superiore. Crede nelle parole dell’angelo; riconosce la sua piccolezza di fronte a Dio e si offre per servirlo in qualità di serva: « Eccomi', sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto ». Ed è sempre con lo sguardo rivolto alla misericordia del Signore che Maria risponde a sua cugina: « L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva » (Le 1,46-48). La Vergine Maria e santa Elisabetta intonano qui il più bel cantico di lode a Dio. Il fatto è che le loro labbra sono mosse dallo Spirito Santo. Oh, non è forse Maria il tempio vivo dell’adorabile Trinità! Padre nostro… Ave, o Maria… Terzo mistero La nascita di Gesù Cristo Nella terza decina del rosario ricordiamo la nascita di Gesù Cristo, il Dio fatto uomo. E l’opera prima dell’amore! Dio che scende dal cielo sulla terra per salvare le sue povere creature. «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo » (Gv 6,51) — dirà più tardi, nella Sinagoga di Cafarnao. Sì, è venuto dal cielo, si è fatto uomo abbracciando l’umile condizione della creatura! Egli, che è Dio, eterno come il Padre, uguale al Padre in potere, sapienza e amore! Nasce come uomo, ma è eterno come Dio! Mistero che l’apostolo san Giovanni così descrive: « In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. (...) E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità » (Gv 1,1.14). Venne al mondo fatto uomo e si manifestò come luce. Luce che splende nelle tenebre: presente tra noi, oggi come allora, ma oggi ci occulta l’umanità; è presente con la sua parola e con le sue opere, con l’Eucaristia e con i Sacramenti, con la Chiesa e nella persona di ciascuno dei nostri fratelli. Egli dice: « Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita » (■Gv 8,12). Coloro che seguono Cristo, in Lui troveranno la luce e la vita. Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: « In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non cera posto per loro nell’albergo ». « C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”. Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: “Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”. Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Butti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, corriera stato detto loro » Che 2,1-20). Come san Luca racconta, i pastori videro e sentirono ciò che era stato detto loro, credettero e lodarono Dio. Allo stesso modo, noi dobbiamo ravvivare la nostra fede nella rivelazione che Dio qui ci fa, credere e dire: « Mio Dio, io credo, adoro, spero e vi amo. Vi chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non sperano e non vi amano ». E come Nostra Signora dobbiamo serbare tutte queste verità nel nostro cuore con fede, con speranza e con amore. Padre nostro… Ave, o Maria… Quarto mistero La presentazione di Gesù al tempio Nella quarta decina del rosario ricordiamo la. presentazione di Gesù al tempio. San Luca ci descrive questo passo della vita di Cristo nei seguenti termini: « Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli. fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mose, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore » (Le 2,21-23). La circoncisione, prescritta da Dio nella Legge Antica, fu sostituita dal Battesimo del quale era immagine, e che Gesù Cristo più tardi doveva istituire come sacramento per cancellare in noi la macchia del peccato originale, farci membri del suo Corpo Mistico e partecipi delle grazie della sua opera redentrice. L’esempio della fedeltà all’osservanza della legge di Dio che Nostra Signora qui ci dà, ci deve muovere a seguire la stessa strada della fedeltà a Dio e alla sua Chiesa. Nel compiere questo precetto di presentare il suo primogenito al tempio perché sia offerto al Signore, Maria compie al tempo stesso la missione che Dio le ha affidato di corredentrice del genere umano. Maria conosce le Sacre Scritture e da esse comprende che suo figlio è destinato ad essere vittima di espiazione per i peccati degli uomini e ostia della lode offerta a Dio. Maria medita ciò che, al riguardo, ha profetizzato Isaia: « Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? E cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi\ non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l’iniquità del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore » (Ir 53,1-10). Maria sa che tutta questa profezia si compirà nella persona di suo figlio; sa che è lui rinviato di Dio per compiere l’opera della nostra redenzione. E, lungi dal volerlo sottrarre a tante pene e amarezze, lo prende tra le sue braccia dalla purezza immacolata, lo porta al tempio con le sue mani virginali e lo depone sull’altare affinché il sacerdote lo offra all’eterno Padre come vittima espiatoria e ostia di lode. Qui, Maria non offre solo suo figlio, ma offre se stessa con Cristo, perché il suo corpo e il suo sangue Gesù lo aveva ricevuto da Maria; così Maria si offre in Cristo e con Cristo a Dio e perciò è corredentrice con Cristo dell’umanità. In questo mistero della presentazione di Gesù, le mani pure di Maria sono la prima patena sulla quale Dio ha posto la prima Ostia; e questa patena l’ha presa il sacerdote di turno al tempio di Gerusalemme per elevarla sull’altare e offrirla al Padre come proprietà che gli è dovuta e offerta in cui egli si compiace in maniera assoluta. Abbiamo qui un’immagine, ma più tardi sarà la vera Messa, quando il sacrificio dell’espiazione si consumerà sul Calvario: Gesù, con le sue proprie mani, si offre al Padre per gli uomini sotto le specie consacrate del pane e del vino, dicendo ai sacerdoti della Nuova Alleanza: « Vate questo in memoria di me » (Le 22,19), cioè offrite al Padre il mio sacrificio affinché sia rinnovato sull’altare per la salvezza del mondo. Perché « questo e il mio corpo che è dato per voi. (...) Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi » {Le 22,19-20). Padre nostro… Ave, o Maria… Quinto mistero La preghiera di Gesù nel tempio di Gerusalemme Nella quinta decina del rosario ricordiamo l’andata di Gesù Cristo al tempio di Gerusalemme per prendere parte all’orazione collettiva del popolo di Dio. Così ci descrive San Luca questo passo della vita del Signore: « I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se. ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava (...) e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” » {Le 2,41-49). La Santa Famiglia ci dà qui un grande esempio di vita cristiana. Non li trattiene la distanza, né la mancanza di mezzi di trasporto dall’andare al tempio di Gerusalemme e unire la loro preghiera a quella che il popolo di Dio offriva al Signore. Il tempio di Gerusalemme ricorda quei luoghi di culto che oggi, per noi, sono le nostre chiese, dove anche noi dobbiamo andare tutti insieme per offrire a Dio le nostre preghiere e le nostri lodi. Nella risposta data a sua madre, Gesù Cristo ci dice che il tempio è la casa di Dio: « Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? ». Così le chiese sono la casa del Padre nostro; perciò dobbiamo andarci con fede, con rispetto e con amore. Andiamo alla casa del Padre nostro e là, uniti intorno alla stessa tavola, ci nutriamo dello stesso pane: il pane dell’Eucaristia, il pane della parola di Dio. A imitazione di Gesù Cristo dobbiamo ascoltare lì la parola di Dio che ci viene trasmessa dai suoi ministri, come allora era trasmessa dai dottori della legge al popolo di Dio. Oggi i continuatori di questo popolo siamo noi; noi che abbiamo la fortuna di aver ricevuto il Battesimo e con esso il dono della fede e siamo stati inseriti nel Corpo Mistico di Cristo che è la Chiesa. Padre nostro… Ave, o Maria… Salve Regina Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo Seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria! Litanie lauretane Signore, pietà Cristo, pietà Signore, pietà. Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici. Padre del cielo, che sei Dio, Abbi pietà di noi. Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio, Spirito Santo, che sei Dio, Santa Trinità, unico Dio, Santa Maria, prega per noi. Santa Madre di Dio, Santa Vergine delle vergini, Madre di Cristo, Madre della Chiesa, Madre della divina grazia, Madre purissima, Madre castissima, Madre sempre vergine, Madre immacolata, Madre degna d'amore, Madre ammirabile, Madre del buon consiglio, Madre del Creatore, Madre del Salvatore, Madre di misericordia, Vergine prudentissima, Vergine degna di onore, Vergine degna di lode, Vergine potente, Vergine clemente, Vergine fedele, Specchio della santità divina, Sede della Sapienza, Causa della nostra letizia, Tempio dello Spirito Santo, Tabernacolo dell'eterna gloria, Dimora tutta consacrata a Dio, Rosa mistica, Torre di Davide, Torre d'avorio, Casa d'oro, Arca dell'alleanza, Porta del cielo, Stella del mattino, Salute degli infermi, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, Aiuto dei cristiani, Regina degli Angeli, Regina dei Patriarchi, Regina dei Profeti, Regina degli Apostoli, Regina dei Martiri, Regina dei veri cristiani, Regina delle Vergini, Regina di tutti i Santi, Regina concepita senza peccato originale, Regina assunta in cielo, Regina del santo Rosario, Regina della famiglia, Regina della pace. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, ascoltaci, o Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Prega per noi, Santa Madre di Dio. E saremo degni delle promesse di Cristo. Preghiamo. Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito, per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen. Per ottenere il dono dell’Indulgenza Plenaria, secondo le intenzione del Santo Padre Padre nostro… Ave, o Maria… Gloria al Padre… Il celebrante Il Signore sia con voi R. E con il tuo spirito Vi benedica Dio onnipotente Padre Figlio e Spirito Santo DALL’AURORA TU SORGI PIU’ Dell'aurora tu sorgi piu' bella, coi tuoi raggi fai lieta la terra, e fra gli astri che il cielo rinserra non v'e' stella più bella di te. Bella tu sei qual sole, bianca piu' della luna, e le stelle piu' belle, non son belle al par di te. Bella tu sei qual sole, bianca piu' della luna, e le stelle piu' belle, non son belle al par di te. T'incoronano dodici stelle, ai tuoi piedi hai l'ali del vento e la luna si curva d'argento: il tuo manto ha il colore del ciel. Bella tu sei qual sole, bianca piu' della luna, e le stelle piu' belle, non son belle al par di te. Bella tu sei qual sole, bianca piu' della luna, e le stelle piu' belle, non son belle al par di te. Gli occhi tuoi son piu' belli del mare, la tua fronte ha il colore del giglio, le tue gote baciate dal Figlio son due rose e le labbra son fior. Bella tu sei qual sole, bianca piu' della luna, e le stelle piu' belle, non son belle al par di te. Bella tu sei qual sole, bianca piu' della luna, e le stelle piu' belle, non son belle al par di te. Domenica 26 febbraio 2017 Ore 12.00 Preghiera dell’Angelus L'angelo del Signore portò l'annuncio a Maria, ed ella concepì per opera dello Spirito Santo. Ave, o Maria, piena di grazia... "Ecco sono la serva del Signore." "Avvenga in me secondo la tua parola." Ave Maria, piena di grazia... E il verbo si fece carne. E venne ad abitare in mezzo a noi. Ave Maria, piena di grazia... Prega per noi santa madre di Dio. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo. Preghiamo: Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre, tu che, all'annuncio dell'Angelo, ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel Principio ora e sempre nei secoli dei secoli Amen. (x3) l'Eterno riposo dona loro Signore risplenda ad essi la luce perpetua riposino in pace Amen. Inno Mariano 1. Sopra una grotta appare da Oriente, bello d'aspetto e di umane fattezze, un giovinetto raggiante di luce che scalda il cuore dei tre pastorelli. 2. Dolce visione di un Angelo in terra, come d'incanto adorante ci invita a contemplare il mistero divino offrendo suppliche al Cuor di Maria. Rit. Ave, Maria, Madre e Maestra. Ave, Regina di Misericordia! (x2) 3. Ave, tu sei Messaggero di Pace, ave, Custode dell'Eucarestia, con te, prostrati, adoriamo con fede il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. 4. Dolce visione di un calice e un Ostia come d'incanto alimenta e disseta: per i peccati degli uomini ingrati offriamo suppliche al Cuor di Maria. Rit. Ave, Maria, Madre e Maestra Ave, Regina di Misericordia! (x2) 5. Nostra Signora che sorgi da Oriente come la luce più chiara del sole, vieni nel cuore dei tre pastorelli e inviti l'uomo a far penitenza. 6. Dolce riflesso del Dio che s'incarna, eco del Verbo che annuncia la Pace spargi nel mondo la grazia divina, apri la strada che porta al Signore. Rit. Ave, Maria, Madre e Maestra Ave, Regina di Misericordia! (x2) 7. Nostra Signora di bianco vestita, con fede ardente offriamo preghiere, il tuo Rosario è una pioggia di rose che bagna il cuore di chi non ha pace. 8. Dolce rifugio è il tuo Cuore di Madre tutto coperto di fiamme e di spine, misericordia chiediamo al Signore per chi t'affligge negando l'Amore. Rit. Ave, Maria, Madre e Maestra Ave, Regina di Misericordia! (x2) PREGHIERA ALLA MADONNA DI FATIMA Nostra Signora di Fatima, l' Angelo della pace che ai tuoi pastorelli, insegnò a pregare, a chiedere preghiere e sacrifici come atto di riparazione per la conversione dei peccatori da offrire alla Ss. Trinità con il Preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di nostro Signore Gesù Cristo, nell'Anno a Te consacrato nella nostra diocesi (2016/2017) con il fuoco di verità del Padre il fulgore della verità del Figlio la passione per l'unità del Santo Spirito Madre, Maestra e Regina di Misericordia, guidaci e sostienici affinché desiderata sia la riconciliazione vera la pace nel cuore di ognuno sincera nelle famiglie stabile e duratura nelle menti di tutti Amen Francesco Milito Vescovo