Impianto elettrico per l`alimentazione degli apparati IT

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I Data Center Telecom Italia di Pomezia
Il Data Center utilizzato per l’erogazione dei servizi di Hosting ed Housing nell’ambito del contratto
SPC è situato a Pomezia, alle porte di Roma, nella zona industriale, raggiungibile tramite la via Pontina al
km 29,100, nel cuore di uno dei poli industriali a sud della capitale.
L’IDC di Pomezia è costituito da tre edifici distinti denominati:
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POMEZIA PISP
POMEZIA 1
POMEZIA ENTERPRISE.
POMEZIA PISP comprende quattro sale sistemi di cui due di produzione di circa 2000 metri quadri ciascuna,
predisposte in modo completamente modulare, in modo tale da permettere hosting rack-intensive (fino a
0,75 rack per metro quadro netto), ma anche di configurare rapidamente spazio ad-hoc in modo
personalizzato, e due sale TLC.
POMEZIA 1 ospita 10 sale sistemi (8 di produzione e 2 TLC) per complessivi 1992 mq.
POMEZIA ENTERPRISE è composto da due sale sistemi destinate ad ospitare gli apparati IT per circa 700
mq complessivi più due sale TLC per 110 mq complessivi.
Tutti gli impianti di distribuzione elettrici, di rete e smaltimento termico sono realizzati nel sottopavimento in
modo modulare e non hanno impatto visivo sulla superficie calpestabile.
Il pavimento poggia su una magliatura metallica ed è realizzato con mattonelle aventi dimensioni di 60 cm x
60 cm.
Il sito nel suo complesso poggia logicamente e fisicamente sulla banda dati Telecom Italia che arriva
direttamente all’interno dello stabile entro apposite sale Telecomunicazioni (TLC).
Di seguito vengono descritte per ciascun edificio componente il DC di Pomezia, le caratteristiche
dell’impianto elettrico per l’alimentazione degli apparati IT; è da sottolineare che allo scopo di garantire il
livello di affidabilità impiantistico previsto, a partire dal Giugno 2012 lo standard infrastrutturale dei DC di
Telecom Italia non consente l’installazione di STS per l’alimentazione di apparati monoalimentati, in quanto
in primo luogo gli stessi costituiscono dei single point of failure ed inoltre perché il loro malfunzionamento
può essere causa di disservizio, oltre che per i sistemi sottesi, anche per apparati insistenti sulla stessa linea
di alimentazione dell’STS anche se non direttamente connessi ad esso. L’installazione di apparati informatici
non dotati di doppia alimentazione, che sarà da evitare in linea di principio, comporterà pertanto che il cliente
accetti esplicitamente che gli stessi siano connessi ad una sola delle due linee di alimentazione disponibili,
con conseguente decadimento dello SLA impiantistico secondo quanto specificato nel relativo capitolo del
presente documento. In conseguenza, tali apparati dovranno necessariamente subire la disalimentazione
durante le eventuali attività di manutenzione programmata e/o straordinaria che interessi la linea sulla quale
sono attestati. In caso di di attività programmate il cliente sarà preavvisato con un anticipo di almeno due
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settimane e sarà cura del cliente adoperarsi con le eventuali attività propedeutiche per evitare lo shut down
non controllato dei sistemi. Resta inteso che non saranno considerati nel computo degli SLA impiantistici i
periodi di spegnimento o fermo dei sistemi monoalimentati derivanti dalle attività di manutenzione sopra
specificate.
E’ bene sottolineare che nella categoria di apparati monoalimentati, quindi soggetti a quanto sopra
specificato, saranno inclusi non solo gli apparati dotati di singolo alimentatore ma anche quelli dotati di più
alimentatori che però non siano in grado di mantenersi in funzione con la metà degli alimentatori di cui è
equipaggiata la macchina, cioè che non siano in grado di mantenere inalterato il loro funzionamento anche
in caso di mancanza di una qualsiasi delle due linee di alimentazione A o B dell’impianto del Data Center.
Un esempio è rappresentato da quegli apparati dotati di numero di alimentatori dispari in logica n+m dove
n>m. Infatti in questi casi se supponiamo di collegare gli n alimentatori sulla linea A e gli m alimentatori sulla
linea B, si avrebbe la garanzia di funzionamento soltanto in caso di fault della linea B, mentre in caso di fault
della linea A non resterebbero attivi sufficienti alimentatori per mantenere l’apparato in servizio. Questo
evidenzia chiaramente il motivo per cui tali apparati sono da considerarsi monoalimentati rispetto ad una
logica di doppia alimentazione A+B.
Impianto elettrico per l’alimentazione degli apparati IT
POMEZIA PISP
L’IDC è alimentato in modo sicuro da 4 catene di UPS, una da 3x800kVA e tre da 4x400kVA ciascuno, tutte
in configurazione ridondante N+1, capaci di servire un’area di circa 4300 mq ripartita in due sale (Sala H0 e
sala H1).
L’assorbimento medio per metro quadro di sala sistemi che può nominalmente essere garantito è pari a 890
W/mq. Peraltro tale dato, pur essendo riferito ad assorbimenti medi nell’unità di tempo, costituisce il limite di
targa, e pertanto il valore di riferimento massimo che può essere garantito è di 850 W/mq (al di sopra dei
valori medi di mercato).
La distribuzione dell’energia elettrica è realizzata tramite blindo sbarre parallele, la cui potenza erogabile
risulta essere pari a 80 kW, valore che tiene conto del declassamento introdotto dalla distorsione armonica
del carico. Ciascuna blindo sbarra è lunga circa 40 metri, e consente di attestare su di essa fino a 60 rack.
In caso di condivisione di blindo sbarre da parte di più Clienti, la ripartizione della potenza per cliente viene
operata di norma in proporzione allo spazio occupato che insiste sulle stesse blindo sbarre.
Le prese di alimentazione sono a 25 A (due prese ogni 60 cm lineari di blindo sbarra, ed oltre 5000 prese
cablate nell’IDC): tali prese sono protette con interruttori magnetotermici/differenziali a 16 A.
Lo standard prevede alimentazione a 220 V, ed eventuali personalizzazioni (es. 380 V trifase) possono
essere implementate su richiesta.
La configurazione descritta permette di erogare in media 1200 W per ogni rack, ma in caso di esigenze di
potenza superiore a tale valore, la soluzione viene progettata ad hoc caso per caso, fino a punte di 5 kW su
un singolo rack o apparato.
I livelli di ridondanza sono molteplici:
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tutti i quadri elettrici e le blindo sbarre sono ridondati;
un sistema di batterie di back-up permette di gestire un transitorio, in caso di black-out, di oltre
mezz’ora, ma normalmente serve solamente per gestire il transitorio per l’entrate a regime dei gruppi
di continuità (dell’ordine del minuto);
quattro gruppi elettrogeni (in ridondanza N+1) entrano a regime in meno di un minuto in caso di
back-out dell’alimentazione da rete esterna, e la cui funzionalità è testata con cadenza mensile.
Tutto l’impianto elettrico (fino alla singola presa di alimentazione del rack) è presidiato H24 per 365 giorni
l’anno e controllato tramite Building Management System centralizzato.
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POMEZIA 1
Il Data Center di Pomezia 1 è dotato di alimentazione di continuità garantita da 6 UPS da 640 KW, in
configurazione A+B
La distribuzione dell’energia elettrica è realizzata tramite blindo sbarre parallele.
I livelli di ridondanza sono molteplici:
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tutti i quadri elettrici e le blindo sbarre sono ridondati;
un sistema di batterie di back-up permette di gestire un transitorio, in caso di black-out, di oltre
mezz’ora, ma normalmente serve solamente per gestire il transitorio per l’entrate a regime dei gruppi
elettrogeni (dell’ordine del minuto);
due gruppi elettrogeni, uno da 2250kVA e l’altro da 2500kVA, in configurazione A+B, costituiscono
backup esclusivamete dedicato ai carichi IT, mentre altri due GE da 1000kVA cadauno, in
configurazione A+B, sono al servizio degli impianti di produzione e dsitribuzione degli impianti di
raffreddamento; i sistemi GE entrano a regime in meno di un minuto in caso di back-out
dell’alimentazione da rete esterna.
Tutto l’impianto elettrico (fino alla singola presa di alimentazione del rack) è presidiato H24 per 365 giorni
l’anno e controllato tramite Building Management System centralizzato..
POMEZIA ENTERPRISE
L’impianto è dotato di cabina di trasformazione composta da 3 trasformatori da 2000 kVA ognuno in
configurazione ridondante N+1
L’energia di continuità alle sale sarà garantita 2 UPS Rotanti da 1700kVA cadauno in configurazione A+B
per un assorbimento elettrico medio di 850 w/mq. Il sistema UPS è dimensionato per garantire alimentazione
di backup anche agli impianti tecnologici al servizio delle sale dati
Tutta la linea di alimentazione dalla stazione di continuità alle blindosbarre di distribuzione agli apparati,
passando per la quadristica di distribuzione di sala, è a doppia linea in configurazione A+B
Impianto di Refrigerazione per degli apparati IT
POMEZIA PISP
L’impianto di raffreddamento dell’ IDC di Pomezia è costituito da un doppio anello di circolazione del fluido
refrigerante. Ciascun anello è in grado di soddisfare le esigenze di asportazione del calore di tutto l’IDC;
adeguati meccanismi di sezionamento consentono di trasferire il carico termico dall’uno all’altro dei due
anelli per esigenze di manutenzione.
Gli impianti di smaltimento del calore, situati sulla terrazza dell’IDC sono in ridondanza n+1 (5 gruppi frigo)
ed alimentati, oltre che dalla rete elettrica, anche dai Gruppi Elettrogeni di riserva.
Ai gruppi frigo sottendono 120 condizionatori di sala per una capacità frigorifera nominale di 8487,05 kWf.
La potenza termica smaltibile è di 850W/mq.
Gli impianti di condizionamento e di raffreddamento sono concepiti per poter smaltire tutto il calore generato
dagli apparati IT, corrispondente all’energia elettrica assorbita, garantendo una temperatura ambiente,
misurata nei corridoi freddi (corridoi in cui è immessa l’aria di raffreddamento), fino a 24+1°C.
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POMEZIA 1
L’assorbimento medio per metro quadro di sala sistemi che può nominalmente essere garantito è pari a 700
W/mq.
Gli impianti di condizionamento e di raffreddamento sono concepiti per poter smaltire tutta l’energia elettrica
potenzialmente assorbita, garantendo una temperatura ambiente misurata nei corridoi freddi (corridoi in cui è
immessa l’aria di raffreddamento) fino a 24+1°C
L’impianto di raffreddamento dell’IDC è costituito da un doppio anello di circolazione del fluido refrigerante.
Ciascun anello è in grado di soddisfare le esigenze di asportazione del calore di tutto l’IDC; adeguati
meccanismi di sezionamento consentono di trasferire il carico termico dall’uno all’altro dei due anelli per
esigenze di manutenzione. La capacità frigorifera nominale complessiva è di 2601 kWf.
POMEZIA ENTERPRISE
Il sistema di raffreddamento, dedicato esclusivamente alle nuove sale, è costituito da una centrale frigorifera
composta da 4 GF da oltre 500 kWf ognuno, in configurazione N+1. La distribuzione del fluido refrigerante è
realizzata da un sistema a doppio anello.
La circolazione primaria è realizzata attraverso due pompe di circolazione per ogni gruppo frigo in
configurazione A+B, mentre per il secondario la spinta è realizzata da un sistema di 4 pompe in
configurazione N+1. La distribuzione dell’aria agli apparati è realizzata da 8 condizionatori tipo UNDER da
80 kWf ognuno in configurazione N+1 per ogni sala Server, mentre la sale TLC sono servite ognuna da due
condizionatori tipo Under da 20 kWf cadauno, in configurazione N+1. L’aria è distribuita agli apparati
attraverso un pavimento sopraelevato plenum secondo il criterio dei corridoi caldo-freddo, in maniera da
garantire una temperatura dell’aria nei corridoi freddi non superiore ai 24+1°C. La dissipazione termica
media dell’impianto è tale da soddisfare ampiamente il carico termico medio previsto di 850 w/mq
Gli impianti di condizionamento e di raffreddamento sono concepiti per poter smaltire tutto il calore generato
dagli apparati IT, corrispondente all’energia elettrica assorbita, garantendo una temperatura ambiente,
misurata nei corridoi freddi (corridoi in cui è immessa l’aria di raffreddamento), fino a 24+1°C ed umidità
relativa compresa tra il 30% e il 70%.
Impiantistica e sicurezza
Struttura fisica di rete LAN
La distribuzione della rete di connessione dati avviene partendo dalla sala TLC (Centro Stella) dove vengono
attestati i flussi di comunicazione esterna di Telecom italia: le dorsali che costituiscono il livello due sono
realizzate in fibra ottica e attestate su coppie di permutatori switch layer 2 di sala.
Da tali coppie parte il cablaggio strutturato verso gli apparati che vengono forniti da patch panel con 24 punti
lan, offrendo la possibilità per i server forniti da più di una scheda di rete, di garantire la ridondanza del punto
rete.
Lo standard di cablaggio è la Categoria 6 in cavo rame Ethernet Gigaspeed, fornito di connettori RJ45.
E’ comunque possibile, su base progetto, la possibilità di realizzare cablaggi in fibra ottica o altro come
fuori-standard.
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Sistemi antincendio
Le caratteristiche di sicurezza del metro quadro attrezzato di sala sistemi sono mirate a ridurre al minimo i
rischi per le persone che si trovano ad operare in IDC, e per scongiurare eventuali manomissioni sui sistemi.
Ogni piano dell’IDC (nel sottopavimento e nel controsoffitto) è dotato di oltre 150 rilevatori ottici di fumo,
posizionati in modo modulare, e collegati al sistema anti-incendio.
Il sistema anti-incendio può essere attivato in modo manuale ovvero in modo automatico, circoscrivendo
soltanto l’area in cui è presente l’incendio.
L’erogazione avviene tramite appositi ugelli posti sul soffitto in modo modulare, e collegati alle bombole di
gas FM200.
La peculiarità del FM200 (a prevalenza di azoto) è quella di essere un gas inerte, tollerabile dall’organismo
dell’uomo, e pertanto, da un lato permette che l’evacuazione delle persone sia fatta con calma, dall’altro non
danneggia i sistemi ed è efficace nello spegnimento della fiamma.
L’IDC è dotato di un sistema antiallagamento a pavimento, che si attiva tramite rilevazione condotta con oltre
20 sensori (10 per sala).
In particolare il DC POMEZIA ENTERPRISE è dotato di impianto antincendio conforme alle seguenti
normative:
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Legge sulla prevenzione incendi del 25 luglio 1965 e successive modifiche,
integrazioni e regolamenti di attuazione;
Legge n.186 del 01.03.1968 sull’esecuzione degli impianti;
Legge n.46 del 05.03.1990 sulle Norme per la sicurezza degli impianti;
DM 10.03.1998 concernente i piani di gestione delle emergenze;
Norme UNI 9795 - “Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione
allarme incendio. Progettazione, installazione ed esercizio” Gennaio 2010;
Nel dettaglio l’impianto è composto dai seguenti elementi:
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una centrale di rivelazione incendio a microprocessore;
n. sei loop, dei quali quattro singolarmente a servizio di ognuna delle sale L0, M0, TDC0, TDD0
(ambiente, controsoffitto e sottopavimento) e due a servizio rispettivamente del locale cabina e
quadri elettrici, l’altro a servizio dei container dei gruppi rotanti di continuità assoluta.
Su tali loop sono collegati:
nelle sale apparati e nel locale cabina e quadri elettrici: rivelatori ottici di fumo ad effetto Tyndall,
collocati in ambiente e nelle relative intercapedini del pavimento galleggiante e del controsoffitto;
nei containers degli UPS rotanti, sopra la zona del motore diesel, in prossimità del soffitto: rivelatori
termovelocimetrici;
nelle sale apparati: moduli di comando e monitoraggio per l’invio di comandi ed il prelievo di
segnalazioni di stato funzionali al sistema di spegnimento automatico mediante aerosol a base di
carbonato di potassio;
in tutti gli ambienti: pulsanti di allarme incendio
Le sale L0, M0, TDC0 e TDD0 destinate alla installazione degli apparati informatici sono singolarmente
dotate di impianti di spegnimento automatico di incendio. Il sistema di spegnimento si basa sull’impiego,
come agente estinguente, di un aerosol a base di Carbonato di Potassio sviluppato da una miscela solida
definita “compound”, contenuta in erogatori in acciaio dotati di griglie per l’espulsione in ambiente e definiti
“generatori di aerosol”.
Dal punto di vista normativo, gli aerosol a base di carbonato di potassio sono coerenti con le indicazioni
contenute nella lettera circolare del Ministero dell’Interno, servizi Antincendi, prot. N. 018/4101 del 2 Gennaio
1997, (relativamente all’uso di sostanze estinguenti “a basso impatto ambientale”), e sono in accordo con le
seguenti normative:
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UNI CEN/TR 15276:2009 “Installazioni fisse antincendio – Sistemi estinguenti
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ad aerosol condensato” parte 1 e 2;
N.F.P.A. 2010 “Aerosol Extinguishing Technology”;
ISO/DIS 15779 attualmente in attesa di pubblicazione;
Norme CEI 64.8 per gli impianti utilizzatori;
Norma UNI 9795 per gli impianti di rivelazione incendi;
Norme CEI 20.22, 20.45 e 20.36 per i cavi elettrici;
DM 37/08 (ex Legge 46/90) per la Sicurezza degli Impianti;
Direttiva 2001/58/EC per la composizione dell’estinguente
Sistemi antiallagamento
Le sale sistemi sono dotate di un sistema antiallagamento realizzato mediante sonde puntuali collegate alla
centralina automatica di rivelazione incendi e dislocate sotto pavimento lungo la distribuzione idraulica.
Inoltre, i condizionatori di sala sono dotati di una propria sonda antiallagamento con riporto allarme al
pannello di controllo della macchina stessa.
In particolare, per quanto concerne l’IDC “Pomezia Enterprise”, nella intercapedine del pavimento
galleggiante delle sale apparati sono installati sensori in grado di rilevare la presenza di acqua e di
trasmettere l’allarme al sistema di supervisione, con la localizzazione della zona interessata.
Le misure di sicurezza fisica poste a protezione del Data Center sono:
Perimetro di sicurezza esterno:
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recinzione perimetrale che delimita il confine di proprietà composta da una protezione passiva
antiscavalcamento con altezza minima di 3 m.
le aree esterne sono monitorate da barriere infrarossi e/o sistemi di videoanalisi e sistemi di
videosorveglianza con videoregistrazione.
accesso pedonale selettivo/singolo
accesso veicolare selettivo
ronda armata
Perimetro di sicurezza interno
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presidio di vigilanza per controlli aree interne ed esterne, supervisione allarmi, gestione
Visitatori con consegna badge in osservanza a disposizioni aziendali e specifiche per i Data
Center di Telecom Italia
Presidio di reception per la gestione degli accessi
tornelli a braccio triplice prospicienti al locale del presidio vigilanza e reception
Perimetro di massima sicurezza interno
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Varco di accesso sala sistemi dotato di protezione passiva interbloccato.
Sistema di controllo accessi con gestione delle liste ABILITATI
sensori magnetici stato porta in grado di rilevare lo stato della porta.
uscite d’emergenza dotate di sensori stato porta.
Tutti gli allarmi sono remotizzati al presidio di vigilanza.
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Protezioni procedurali
identificazione visiva personale a mezzo nastri porta badge di identificazione
Procedura accesso ai siti Telecom Italia
Procedura accesso ai Data center
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L’edificio che ospita l’Internet Data Center è interamente recintato ed è provvisto di impianto perimetrale
antintrusione a raggi infrarossi, microonde e TVCC perimetrale.
L’ingresso all’insediamento avviene attraverso un primo livello di controllo costituito dalla portineria esterna,
presidiata da personale di vigilanza, che verifica il transito veicolare in ingresso, e attraverso un secondo
livello, portineria interna e sistema controllo accessi automatico installato su tornelli. L’accesso e’ disciplinato
poi dall’utilizzo di badge aziendale.
Per gli ospiti il personale di vigilanza, dopo aver identificato l’ospite e verificata l’autorizzazione all’accesso,
rilascia un badge provvisorio.
Sia il badge aziendale che quelli attivati per personale non dipendente sono poi abilitati secondo necessità
ad entrare nelle sale sistemi a loro volta dotate di sistema di controllo accessi con lettore di badge.
All’interno delle sale sistemi è presente un sistema di telecamere a circuito chiuso, controllate centralmente
dal servizio di guardiania H24: tale sistema consente il monitoraggio in tempo reale e la registrazione delle
immagini su videoregistratori digitali con un tempo di ritenzione delle registrazioni di 24 giorni.
I servizi accessori di sicurezza che possono essere messi in atto su richiesta del cliente sono poi:
•
Accesso cliente con accompagnamento H24
•
Delimitazione dello spazio cliente IDC con cage ed accesso controllato con badge.
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