MORFOLOGIA IL VERBO = dal latinoverbum = parola DEFINIZIONE È l’elemento chiave di ogni frase, il legame indispensabile tra le varie parti per formulare un pensiero compiuto. È la parte variabile del discorso con la quale si indicano azioni compiute o subite, stati, condizioni o modi si essere. Il verbo è composto da 1) una parte invariabile = RADICE (che ne indica il significato) – es. cant 2) una parte variabile = DESINENZA (che dà tutte le informazioni grammaticali per completarne e precisarne il significato) – es. cant-o= 1° pers. sing, tempo presente, modo indicativo. LE CONIUGAZIONI = dal latinoconiugare= congiungere È l’insieme di tutte le forme che un verbo può assumere attraverso l’unione della desinenza alla radice. I verbi possono essere raggruppati in 3 coniugazioni: 1° coniugazione = tutti i verbi che all’infinito terminano in –ARE 2° coniugazione = tutti i verbi che all’infinito terminano in –ERE 3° coniugazione = tutti i verbi che all’infinito terminano in -IRE LE FORME DEL VERBO Attraverso il cambiamento della DESINENZA, il verbo può assumere diverse forme. Queste forme o voci trasmettono informazioni che possono riguardare MORFOLOGIA - la persona – canto (1° persona) il numero – mangi (singolare) il genere – è stata cantata (genere femminile) il tempo – leggerai (futuro) il modo – fa’ (ordine) LE PERSONE E IL NUMERO Danno informazioni sul soggetto del verbo. ESEMPIO Gioc-O Gioch-I Gioc-A GiocIAMO Gioc ATE Gioc-ANO Si riferisce alla persona che parla o scrive Si riferisce alla parsona a cui si parla o scrive Si riferisce alla persona (o cosa) di cui si parla o scrive Si riferisce ad un insieme di persone di cui fa parte la I pers. Si riferisce ad un insieme di persone di cui fa parte la II pers. Si riferisce ad un insieme di persone da cui sono escluse sia la I sia la II persona. I pers. Sing. IO Sing. TU Sing. EGLI, ELLA, ESSO, ESSA I pers. Plur. NOI II pers. Plur. VOI III pers. Plur. ESSI, ESSE LORO II pers. III pers. IL GENERE Indica il modo in cui il verbo organizza la relazione tra il soggetto e il resto della frase. Il verbo può essere di genere 1) TRANSITIVO= l’azione espressa dal verbo transita, si sposta direttamente dal soggetto su un oggetto (complemento diretto, complemento oggetto) senza aver bisogno di una preposizione. Es. Io mangio (verbo transitivo) il gelato (complemento oggetto). Il complemento oggetto risponde alla domanda CHI? CHE COSA? Es. Io compro > Che cosa? Il latte (complemento oggetto) Es. Io ascolto > Chi? Luca (complemento oggetto) Se il verbo è transitivo, ma il complemento oggetto non è espresso (es. Io mangio) si dice che il verbo transitivo è usato in modo ASSOLUTO. 2) INTRANSITIVO = l’azione espressa dal verbo NON transita, NON si sposta direttamente dal soggetto su un oggetto (complemento indiretto)ma necessita di una preposizione. MORFOLOGIA Es. Io vado AL mercato. Es. Luigi è partito CON Lorenzo. IN ANALISI LOGICA… Il complemento oggetto è introdotto sempre da un verbo transitivo e attivo (il soggetto compie l’azione espressa dal verbo o si trova in un determinato stato o modo di essere). LA FORMA Il verbo può instaurare con il suo soggetto 3 tipi di relazione: 1) ATTIVA – la persona o la cosa di cui si parla compie l’azione (es. Io chiamo Luca) 2) PASSIVA – la persona o la cosa di cui si parla subisce l’azione (es. Luca è chiamato da me). N.B. Solo i verbi transitivi possono avere la forma passiva. 3) RIFLESSIVA – l’azione indicata dal verbo ricade sul soggetto (es. Emma si pettina) Come si costruisce la forma PASSIVA? A) Con il verbo ausiliare ESSERE che indicherà il modo, il tempo, la persona + participio passato del verbo. Es. Io chiamo Luca (c. oggetto) >Luca (soggetto) è chiamato da me (agente). b) Con il verbo VENIRE + participio passato (quando si vuole sottolineare che l’azione è in corso o dura nel tempo). Es. Io chiamo Luca (c. oggetto) > Luca (soggetto) viene chiamato da me (agente). c) Con SI (PASSIVANTE) + verbo alla forma attiva (solo per la 3° persona sing. eplur.) Es. Si divise il premio fra i due contendenti = Il premio fu diviso tra i due contendenti. Es. Vendesi monolocale arredato = si vende un monolocale arredato. d) Con i verbi ANDARE, FINIRE, RESTARE, RIMANERE + participio passato Es. Alcuni oggetti andarono smarriti (= furono smarriti). Es. L’eroe finì sconfitto (=fu sconfitto). Es. Molti restarono feriti (=furono feriti). Es. La scuola rimase occupata (fu occupata) per molti giorni. MORFOLOGIA IN ANALISI LOGICA… Nella trasformazione della frase da attiva a passiva il soggetto diventa - COMPLEMENTO D’AGENTE (se si tratta di persona o animale) – Es. Il bambino fu chiamato dalla mamma. - COMPLEMENTO DI CAUSA EFFICIENTE (se si tratta di cosa) – Es. L’uomo fu schiacciato da un masso. LA FORMA RIFLESSIVA Può essere 1. PROPRIA ES. IO (SOGGETTO) MI (PARTICELLA PRONOMINALE RIFERITA AL SOGGETTO CON FUNZIONE DI COMPLEMENTO OGGETTO) LAVO (PREDICATO). IO LAVO (CHI?) ME 2. IMPROPRIA O APPARENTE ES. IO (SOGGETTO) MI (PARTICELLA PRONOMINALE RIFERITA AL SOGGETTO CON FUNZIONE DI COMPLEMENTO DI TERMINE) LAVO (PREDICATO) I CAPELLI (COMPLEMENTO OGGETTO). IO LAVO I CAPELLI (A CHI?) A ME 3. RECIPROCA ES. PAOLO E FRANCESCA (SOGGETTI) SI ABBRACCIANO (PREDICATO) > L’AZIONE PASSA SCAMBIEVOLMENTE DA UN SOGGETTO ALL’ALTRO > PAOLO ABBRACCIA FRANCESCA E FRANCESCA ABBRACCIA PAOLO.