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AL COMUNALE
TEATRO DELLE PASSIONI
Galin Stoev, la realtà del sogno di Calder
“Incontri possibili” di Rachid Zanouda
Un rumore di catene, una luce fredda,
una cabina di plexiglass come porta del
regno di Polonia. Si
presenta così “La vie
est un rêve” di Galin
Stoev, che andrà in
scena con l’ultima replica oggi alle 15 al
teatro Comunale di Modena. Un allestimento di un classico del teatro
barocco spagnolo che ruota sull’il-
Una scena
dal lavoro
di Galin Stoev
lusione, in una sorta di gioco di ruolo dei personaggi, al confine tra la
menzogna e la verità. Una prova registica, quella sulla scelta di Sigismondo, di rinnovamento della tradizione, svolta nell’ambito del progetto Prospero, nella quale però
suona forzato il rapporto tra una
scena concepita secondo canoni moderni e un testo, proposto nella versione integrale, che risponde ancora a convenzioni barocche.
Alice Moro
Alle Passioni
lo spettacolo
di Zanouda
Un uomo d’affari
che vuole porre fine
alla sua vita per evitare il carcere e un
ragazzo figlio d’immigrati: due personalità diverse s’incrociano sulla banchina
di una città portuale.
Nell’evolversi della
vicenda i loro destini si sovrapporranno a quelli di nuovi personaggi
dando vita a confronti destabiliz-
Tornano a Modena Burrows & Fargion con due nuove creazioni presentate oggi e domani nella galleria
Alla Civica la danza ironica delle parole
Il duo anglo-italiano debutta con “Cheap lecture” e “The Cow piece”
di Vega Partesotti
Il coreografo e danzatore inglese Jonathan Burrows e il
compositore e “non danzatore” italiano Matteo Fargion tornano a Vie con due nuove ironiche performance: “Cheap lecture” e “The Cow piece”, in scena una dopo l’altra questa sera alle 21 e domani alle 19 alla Galleria Civica di Modena.
Lunedì
11 ottobre
GALIN STOEV
La vie est un rêve (2h30’)
Teatro Comunale ‘Luciano
Pavarotti’, Modena
ore 15.00
RACHID ZANOUDA
Quai Ouest (2h)
Teatro delle Passioni,
Modena ore 18.00
BELARUS FREE THEATRE
EUREPICA. Challenge (3h)
Teatro delle Passioni,
Modena ore 21.00
JONATHAN BURROWS MATTEO FARGION
Cheap Lecture e The Cow
Piece (1h)
Galleria Civica, Modena
ore 21.00
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Danzatore di formazione
classica, per anni solista del
Royal Ballet, Jonathan Burrows ha cominciato a lavorare come coreografo alla fine
degli anni ’80. L’incontro con
Matteo Fargion avviene qualche tempo dopo, quando Burrows gli chiede di comporre
le musiche per alcuni suoi
spettacoli. La relazione coreografo/compositore arriva
a una svolta nel 2002, anno
della prima performance
“Both sitting duet”, preludio
a una trilogia di duetti ironici e minimalisti. E’ una
non-danza che destabilizza e
diverte per la sua semplice
genialità, in cui la musica è
spesso sostituita dalla sua
traduzione gestuale o dalla
voce degli interpreti. Con
“Cheap lecture”, che ha debuttato nel 2009 al Cultureel
Centrum Maasmelechen di
Limburg (Belgio), i due artisti offrono una sorta di mani-
Un’immagine
di “Cheap
Lecture”
uno degli
spettacoli
di Jonathan
Burrows
e Matteo
Fargion
festo del loro metodo di lavoro: la performance è una traduzione della “Lecture on nothing” di John Cage, in cui il
compositore americano applicò la struttura della sua
scrittura musicale a una conferenza. “Cheap lecture” riproduce lo stesso schema, dove le microstrutture ripetono la macrostruttura che le
contiene, cambiando le parole di Cage e aggiungendo alcuni brani di Schubert per
piano. A danzare non è il corpo ma le parole, il cui ritmo,
sottolineato dalla proiezione
leggermente fuori sincrono
delle stesse su uno schermo,
si accorda a quello degli
sguardi e dei gesti. “The cow
piece” è invece una surreale
meditazione sulla danza, la
musica e la morte di cui è
protagonista una mucca, presente in scena sotto forma di
un modellino di plastica.
“Eurepica airline”, volo di linea sul mosaico europeo
Stasera e domani in replica alle Passioni l’epica dei Belarus Free Theatre
L’Eurepica airline, titolo dello
spettacolo, sorvola l’Europa, più
mosaico di Paesi che continente, e
scende ad analizzarne le tessere,
le contraddizioni, i legami, che fanno del disegno unitario più una sfida che una realtà.
In replica al Teatro delle Passioni stasera con inizio alle 21 e domani alle 20.30, i Belarus Free
Theatre con “Eurepica. Challenge” organizzano uno spettacolo
dal coro polifonico: quattordici
drammaturghi europei, e non solo, hanno collaborato a questo progetto, ciascuno con la produzione
di un testo focalizzato sulle dinamiche del proprio paese di provenienza.
Pluralità di voci che riecheggia
nella colonna sonora originale del
compositore neoclassico Sergey
Nevski, la quale nonostante la differenza di linguaggi si propone come inno nazionale a unire i paesi
che partecipano al progetto.
La sfida politica, caratteristica
della compagnia, si estende all’Europa tutta.
Matteo Vallorani
zanti, affrontando il tema dell’integrazione. “Quai ouest” di Bernard-Marie Koltès è la prima ambiziosa regia del giovane Zanouda nell’ambito del progetto Prospero. Il lirismo e la tensione della prosa vengono resi attraverso una raffinatezza estrema del parlato. I personaggi
erompono attraverso la parola,
eclissandosi nei cambi di scena con
accurati giochi di luci. Ultima replica oggi alle 18 alle Passioni.
Ilaria de Lillo
Comunale, Passioni, Storchi, Civica
Un percorso di sensi
all’inizio del festival
Il re vestito di rosso salta sullo
scranno, inarca la schiena e solleva
la gamba, a mimare un passo di flamenco, mentre gocce di vapore si
condensano nella parte interna della
cabina. Venerdì sera, teatro Comunale. Modena. Negli attimi di pausa durante il raccontare la ragazza coreana socchiude il labbro inferiore: in
quell’attimo esatto le si crea una fossetta
sulla
guancia. E la
chitarra blu
klein. Sabato
sera, Carpi.
La sabbia nera carbone
fra le dita
dei piedi della robusta negritudine in
cerca di deIllustrazione di Francabandera
naro.
Luci
fioche di buche nere in forma di cerchio. Parola
accerchia. Scuro marrone-blu rembrandt. Venerdì notte, Teatro delle
Passioni. Modena. La bellezza elegante si leva in forma di airone. Gemito
millenario, verso animale. Femmina
d’uomo e cicogna. Teatro Storchi, domenica mattina. Gesto bianco e nero, intonato a pelli chiare. E la lingua rossa della ragazza esce come lumaca dalle labbra, fino all’immagine
di Einstein. I capelli biondo-nordeuropa, in un’innaturale acconciatura
scolpita. Artificiale corruzione della
memoria pop. Turbine di ruota. Angoscia centrifuga. Recinto di parole.
Senso di chiaro. Luci piene ad accompagnare una lettura vortice. Biondo
derviscio in danza sul niente. Galleria Civica. Sabato pomeriggio.
Renzo Francabandera