DB1POM...............10.10.2010.............22:38:02...............FOTOC24 AL COMUNALE TEATRO DELLE PASSIONI Galin Stoev, la realtà del sogno di Calder “Incontri possibili” di Rachid Zanouda Un rumore di catene, una luce fredda, una cabina di plexiglass come porta del regno di Polonia. Si presenta così “La vie est un rêve” di Galin Stoev, che andrà in scena con l’ultima replica oggi alle 15 al teatro Comunale di Modena. Un allestimento di un classico del teatro barocco spagnolo che ruota sull’il- Una scena dal lavoro di Galin Stoev lusione, in una sorta di gioco di ruolo dei personaggi, al confine tra la menzogna e la verità. Una prova registica, quella sulla scelta di Sigismondo, di rinnovamento della tradizione, svolta nell’ambito del progetto Prospero, nella quale però suona forzato il rapporto tra una scena concepita secondo canoni moderni e un testo, proposto nella versione integrale, che risponde ancora a convenzioni barocche. Alice Moro Alle Passioni lo spettacolo di Zanouda Un uomo d’affari che vuole porre fine alla sua vita per evitare il carcere e un ragazzo figlio d’immigrati: due personalità diverse s’incrociano sulla banchina di una città portuale. Nell’evolversi della vicenda i loro destini si sovrapporranno a quelli di nuovi personaggi dando vita a confronti destabiliz- Tornano a Modena Burrows & Fargion con due nuove creazioni presentate oggi e domani nella galleria Alla Civica la danza ironica delle parole Il duo anglo-italiano debutta con “Cheap lecture” e “The Cow piece” di Vega Partesotti Il coreografo e danzatore inglese Jonathan Burrows e il compositore e “non danzatore” italiano Matteo Fargion tornano a Vie con due nuove ironiche performance: “Cheap lecture” e “The Cow piece”, in scena una dopo l’altra questa sera alle 21 e domani alle 19 alla Galleria Civica di Modena. Lunedì 11 ottobre GALIN STOEV La vie est un rêve (2h30’) Teatro Comunale ‘Luciano Pavarotti’, Modena ore 15.00 RACHID ZANOUDA Quai Ouest (2h) Teatro delle Passioni, Modena ore 18.00 BELARUS FREE THEATRE EUREPICA. Challenge (3h) Teatro delle Passioni, Modena ore 21.00 JONATHAN BURROWS MATTEO FARGION Cheap Lecture e The Cow Piece (1h) Galleria Civica, Modena ore 21.00 116SABA.cdr Danzatore di formazione classica, per anni solista del Royal Ballet, Jonathan Burrows ha cominciato a lavorare come coreografo alla fine degli anni ’80. L’incontro con Matteo Fargion avviene qualche tempo dopo, quando Burrows gli chiede di comporre le musiche per alcuni suoi spettacoli. La relazione coreografo/compositore arriva a una svolta nel 2002, anno della prima performance “Both sitting duet”, preludio a una trilogia di duetti ironici e minimalisti. E’ una non-danza che destabilizza e diverte per la sua semplice genialità, in cui la musica è spesso sostituita dalla sua traduzione gestuale o dalla voce degli interpreti. Con “Cheap lecture”, che ha debuttato nel 2009 al Cultureel Centrum Maasmelechen di Limburg (Belgio), i due artisti offrono una sorta di mani- Un’immagine di “Cheap Lecture” uno degli spettacoli di Jonathan Burrows e Matteo Fargion festo del loro metodo di lavoro: la performance è una traduzione della “Lecture on nothing” di John Cage, in cui il compositore americano applicò la struttura della sua scrittura musicale a una conferenza. “Cheap lecture” riproduce lo stesso schema, dove le microstrutture ripetono la macrostruttura che le contiene, cambiando le parole di Cage e aggiungendo alcuni brani di Schubert per piano. A danzare non è il corpo ma le parole, il cui ritmo, sottolineato dalla proiezione leggermente fuori sincrono delle stesse su uno schermo, si accorda a quello degli sguardi e dei gesti. “The cow piece” è invece una surreale meditazione sulla danza, la musica e la morte di cui è protagonista una mucca, presente in scena sotto forma di un modellino di plastica. “Eurepica airline”, volo di linea sul mosaico europeo Stasera e domani in replica alle Passioni l’epica dei Belarus Free Theatre L’Eurepica airline, titolo dello spettacolo, sorvola l’Europa, più mosaico di Paesi che continente, e scende ad analizzarne le tessere, le contraddizioni, i legami, che fanno del disegno unitario più una sfida che una realtà. In replica al Teatro delle Passioni stasera con inizio alle 21 e domani alle 20.30, i Belarus Free Theatre con “Eurepica. Challenge” organizzano uno spettacolo dal coro polifonico: quattordici drammaturghi europei, e non solo, hanno collaborato a questo progetto, ciascuno con la produzione di un testo focalizzato sulle dinamiche del proprio paese di provenienza. Pluralità di voci che riecheggia nella colonna sonora originale del compositore neoclassico Sergey Nevski, la quale nonostante la differenza di linguaggi si propone come inno nazionale a unire i paesi che partecipano al progetto. La sfida politica, caratteristica della compagnia, si estende all’Europa tutta. Matteo Vallorani zanti, affrontando il tema dell’integrazione. “Quai ouest” di Bernard-Marie Koltès è la prima ambiziosa regia del giovane Zanouda nell’ambito del progetto Prospero. Il lirismo e la tensione della prosa vengono resi attraverso una raffinatezza estrema del parlato. I personaggi erompono attraverso la parola, eclissandosi nei cambi di scena con accurati giochi di luci. Ultima replica oggi alle 18 alle Passioni. Ilaria de Lillo Comunale, Passioni, Storchi, Civica Un percorso di sensi all’inizio del festival Il re vestito di rosso salta sullo scranno, inarca la schiena e solleva la gamba, a mimare un passo di flamenco, mentre gocce di vapore si condensano nella parte interna della cabina. Venerdì sera, teatro Comunale. Modena. Negli attimi di pausa durante il raccontare la ragazza coreana socchiude il labbro inferiore: in quell’attimo esatto le si crea una fossetta sulla guancia. E la chitarra blu klein. Sabato sera, Carpi. La sabbia nera carbone fra le dita dei piedi della robusta negritudine in cerca di deIllustrazione di Francabandera naro. Luci fioche di buche nere in forma di cerchio. Parola accerchia. Scuro marrone-blu rembrandt. Venerdì notte, Teatro delle Passioni. Modena. La bellezza elegante si leva in forma di airone. Gemito millenario, verso animale. Femmina d’uomo e cicogna. Teatro Storchi, domenica mattina. Gesto bianco e nero, intonato a pelli chiare. E la lingua rossa della ragazza esce come lumaca dalle labbra, fino all’immagine di Einstein. I capelli biondo-nordeuropa, in un’innaturale acconciatura scolpita. Artificiale corruzione della memoria pop. Turbine di ruota. Angoscia centrifuga. Recinto di parole. Senso di chiaro. Luci piene ad accompagnare una lettura vortice. Biondo derviscio in danza sul niente. Galleria Civica. Sabato pomeriggio. Renzo Francabandera