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Storia e mito
La figura del Cavaliere nel Medioevo
Kemisia
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i Templari, gli Ospitalieri e vari gruppi nati nelle diverse regioni d’Europa
L
struttura militare e cavalleresca che troviamo nell’età medioevale si forma
a seguito di molteplici cambiamenti occorsi nella storia degli imperi
precedenti. La storia dell’Europa è tradizionalmente divisa in 4 grandi
epoche: L’epoca classica, il medioevo, l’epoca odierna e l’età contemporanea.
La caduta dell’impero Romano e la germanizzazione della maggior parte dell’Europa,
comportano un imbarbarimento di una delle società che era tra le più civili e ben
strutturate della storia. E’ in questo periodo che ritroviamo la nascita di molte delle
istituzioni che ci hanno accompagnato fino ad oggi, una per tutti La chiesa cattolica.
Si inizia progressivamente a ricercare una condizione di stabilità e molti popoli
germanici si stanziarono sui territori un tempo appartenuti all’Impero d’Occidente. Il
merito di ciò fu della Chiesa; i barbari convertiti alla religione Cristiana, si sentirono
infatti motivati ad integrarsi nell’unità spirituale e culturale occidentale ricostituita
dalla Chiesa, che aveva ripreso alcuni degli elementi della tradizione romana quali la
lingua latina, la cultura ed il diritto.
In questi periodi tumultuosi la chiesa inizia ad avere un sempre più forte potere,
facendo leva sull’ignoranza della popolazione la riesce a tenere imbrigliati i fedeli e farli
vivere con l’unico scopo di redimere i loro peccati. In questo clima si d’à il via alle
Crociate, ogni cavaliere partiva per una crociata con lo scopo di redimere lui stesso o un
parente defunto dal peccato e per convertire o
uccidere gli infedeli. Probabilmente qualcuno di
questi si chiese come poteva essere un buon modo
per chiedere perdono dei propri peccati quello di
uccidere altre persone, quando proprio Gesù stesso
aveva detto “ non uccidere”. La chiesa era
ovviamente ben preparata e pur di riconquistare,
forza, truppe, alleanze e ricchezze, rispose che
uccidere gli “infedeli” non era uccidere ma era
compiacere il signore perché gli infedeli avevano
occupato la santa terra dell’altissimo.
Cavalieri Crociati
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Le crociate vedono anche la fondazione di vari ordini cavallereschi come i
Templari, gli Ospitalieri e vari gruppi nati nelle diverse regioni d’Europa
come ad esempio i “Cavalieri del Tau” Nati ad Altopascio nella seconda
metà del 1100, con l’unico scopo di difendere i pellegrini che percorrevano la
via francigena . I cavalieri del Tau appartengono e nascono dall’ordine di
frati di S.Jacopo d’Altopascio, gruppo religioso che si occupava di curare e
nutrire i pellegrini ma che dovette armarsi per potersi difendere da ladri e
assassini.
sigillo dell’ordine dei cavalieri del tau
Nell’epoca medioevale il cavaliere era posto al centro della struttura politica
e economica. Questo nuovo ordine sociale, basato su una classe di cavalieri
al servizio di un nobile locale (conte, marchese,duca) e, servita a sua volta,
dai contadini, si consolidò definitivamente intorno all’XI secolo. Ogni
cavaliere doveva possedere abbastanza ricchezze da permettersi la
cavalcatura e le armi, per questo i cavalieri provenivano tutti da famiglie
nobili, il primogenito doveva sempre essere un cavaliere perché avrebbe
ereditato la casata e l’onore della stessa.
Quando un bambino di nobile casata raggiungeva l’età dei 7 anni, era pronto
per iniziare la sua educazione di cavaliere e veniva inviato come paggio
nella dimora di un altro nobile che avrebbe servito e dal quale avrebbe
imparato ad essere un cavaliere. Nessun cavaliere poteva essere addestrato
alle armi dal proprio padre, ma veniva iniziato alla guerra da un altro
signore che spesso era un parente oppure un nobile più potente al quale la
famiglia doveva rispetto. Strappati alla famiglia in tenera età imparavano a
vivere in società prettamente militari e fino ai 14 anni imparavano a
cavalcare, a curare gli animali e le attrezzature militari per poter servire in
tutto e per tutto il loro nuovo “padre”. All’età di 14 anni venivano affidati ad
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un cavaliere del drappello del signore adottivo e lo seguivano come scudieri
Accompagnandolo in battaglia, aiutandolo ad indossare l’armatura e
soccorrendolo quando era ferito o disarcionato. Se avesse svolto bene i suoi
compiti e superato questa lunga fase di apprendistato, intorno ai ventuno
anni avrebbe ricevuto la sospirata investitura a cavaliere. L’importanza e
l’eleganza della cerimonia di investitura dipendeva soprattutto dalla famiglia
di provenienza del candidato. Più la famiglia era ricca e importante e piu’
autorità e lusso ci sarebbe stato alla cerimonia. “il buffetto” sulla guancia o
sulla nuca dello scudiero sanciva il definitivo passaggio al rango di cavaliere,
questa usanza fù sostituita nel XIII secolo da un colpetto con il piatto della
spada, avvolte era il signore adottivo a compiere il rito, altre volte addirittura
il re.
Le figlie femmine restavano con la madre fino a che non si fossero pianificate
le loro nozze,in questi anni imparavano i mestieri femminili e imparavano
dalla loro madre a governare la casa, le proprietà della famiglia e la servitù.
Cavalieri Templari
Cavalieri Templari
Blasone di Filippo de Milly (1120-1171)
divenuto Gran Maestro dei Templari.
Parigi 18 marzo 1314,
rogo dei templari
L’ordine dei cavalieri templari Nasce intorno al 1100, dopo la conquista di
Gerusalemme con la prima crociata il 15 luglio 1099. Molti crociati, credendo
che i confini fossero ormai sicuri ripartirono per tornare in patria lasciando
solo un piccolo esercito alla difesa di Gerusalemme, ma molti di loro persero
la vita nella strada che collega Gerusalemme al porto di Jaffa. Nove crociati,
dopo la morte di un loro compagno, fecero voto di difendere i viaggi dei
pellegrini tra il porto di Jaffa e Gerusalemme. Furono alloggiati presso la
moschea di al-Aqsa, dove una volta sorgeva il tempio di re Salomone, e per i
loro voti pronunciati e questa ubicazione furono denominati Poveri cavalieri
di Cristo e del Tempio di Salomone o più semplicemente Templari. Nacquero
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così i Monaci Guerrieri. Nel 1128, da Papa Onorio II (1124-1130), i
Templari furono riconosciuti come ordine e San Bernardo di Chiaravalle
(1090-1153) ne giustificò l’uso delle armi e ne compilò la Regola.
Col trascorrere degli anni le truppe mussulmane sotto il comando del sultano
d’Egitto Salah Al-Din Misero in ginocchio le truppe cristiane e a riprendersi
pezzo per pezzo tutti i territori conquistati dai crociati. Persa la terra santa, i
cavalieri Templari si ritrovarono militarmente “ disoccupati”, a differenza
degli altri ordini cavallereschi che spostarono il loro interesse su nuovi punti
geografici.
Il 13 Ottobre 1307, un venerdì 13, tutti i Templari sul territorio francese, furono
arrestati su ordine del re Filippo. L’accusa fu di eresia, basata sulle
dichiarazioni di un testimone diretto della confessione di un Templare espulso
dall’ordine e suo compagno di cella nel carcere di Béziers. Il templare avrebbe
confessato e narrato di un cerimoniale basato sul rinnegamento di Cristo, di
sputi sulla Croce, di sodomia , di riti magici e tanto bastò a Guglielmo di
Nogaret per imbastire un clamoroso processo a carico del più potente Ordine
religioso dell’epoca.
Iniziarono gli interrogatori e le confessioni vennero strappate con la tortura,
le prime vittime ci furono nel 1310 quando 54 Templari ritrattarono le
confessioni estorte con la forza, vennero quindi immediatamente bruciati sul
rogo. Nel 1312 fu bandito e sciolto l’ordine tutti i templari vennero
condannati al carcere a vita e i loro beni furono confiscati e distribuiti
all’ordine degli ospitalieri.
Con la scomparsa dell’ordine non si mette comunque fine alla sua storia.
L’ordine dei templari era comunque sia un ordine molto riservato, una
cerchia ristretta e per certi tratti segreta di cavalieri, questo atteggiamento è
stato alla base di tutte le leggende che circondano il ricordo dell’ordine.
Specialmente dopo la scomparsa dell’ordine, l’interesse dei più si è spostato
su una “chiacchiera” particolare, l’interesse della massa e specialmente del re
di Francia era tutto sul Tesoro dei templari. L’origine del tesoro si deve
ricercare ancora in epoca romana quando fu assaltato e saccheggiato il
tempio di Salomone. Alcuni sacerdoti, avvisati dell’imminente assalto delle
truppe romane, avevano nascosto quello che di piu’ sacro c’era nella cultura
Ebraica nei sotterranei del tempio, luoghi inaccessibili e costituiti da un
districarsi di corridoi e di stanze segrete. I cavalieri templari, al loro arrivo in
terra santa, come abbiamo già detto scelsero proprio il tempio di salomone
come sede dell’ordine e dai successivi scavi archeologici si ha la certezza che
abbiano cercato e probabilmente trovato quello che cercavano. IL tesoro
avrebbe dovuto contenere oggetti molto importanti e mistici quali: l'Arca
dell'Alleanza, la Vera Croce, la Sindone, il Graal, la Menorah (il candeliere a
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sette braccia completamente d'oro), varie suppellettili, vasi d'oro, ma
soprattutto antichi documenti che rivelavano segreti iniziatici e sapienzali
destinati a pochi eletti. IL 13 ottobre 1307 (ricordo che secondo calendario
cascava di venerdì) L’arresto di massa dei templari su territorio francese
sarebbe andato a buon fine con il recupero di parte del tesoro nascosto.
Filippo il bello aveva quindi fatto arrestare i templari per eresia, trafugato il
tesoro più importante dell’epoca e incominciava a bruciarne qualcuno sul
rogo. Questo comportamento costò molto caro sia a lui che al papa. Il gran
maestro dell’ordine Giacomo de Molay, mentre bruciava sul rogo, li
maledisse entrambi e anche se non ci sono certezze sul fatto che la
maledizione sia stata esclamata a gran voce si sa che di li in poi tutti quelli
che erano stati coinvolti nella soppressione dell’ordine ebbero un destino
infausto.
Rogo
di
Mola
candelabro
cadendogli
y
Papa Clemente V morì quattro settimane dopo il rogo, Un
addosso, appiccò il fuoco al catafalco. Ciò suscitò grande impressione sul popolo, che lo
interpretò come un castigo di Dio. Filippo morì nell’autunno dello stesso anno e con lui
la maggior parte degli esecutori dell’ordine di arresto. I cronisti riportano anche il testo
della maledizione pronunciata tra le fiamme dal maestro:
«Per il tuo ingiusto giudizio io mi appello al Dio vero e vivente; tu comparirai tra un anno e un
giorno con Filippo a sua volta responsabile di tutto ciò, per rispondere alle mie contestazioni e
presentare la tua difesa».
Un’altra versione della storia vede morire il papa allo stesso modo, ma la sorte di
Filippo si compie in maniera diversa. Pare che il gran maestro non si fosse limitato a
maledire Filippo, ma che abbia maledetto anche le 13 generazioni successive alla sua,
tutti i figli maschi del re sono morti in circostanze particolari dopo aver dato alla luce
almeno un erede maschio, che a sua volta sarebbe cresciuto e sarebbe morto dopo aver
dato alla luce un nuovo erede maschio e così via per le 13 generazioni successive. il
numero 13 è ricorrente per varie ragioni: il rogo avvenne il 13 ottobre come abbiamo già
detto ma il significato più vicino è il numero dei partecipanti all’ultima cena ovvero 13
comprendendo Gesù.
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A oggi il tesoro resta comunque un mistero, l’unico ha potuto confermarne
l’esistenza e recuperarne qualche componente, il Graal e l’arca dell’alleanza,
è stato Indiana Jones.
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Cavalieri Ospitalieri
Blasone dell’ordine
degli ospitalieri
L’Ordine Ospitaliero di San Giovanni è il più antico tra gli ordini equestri nati nel
medioevo. La fondazione risale al 1050, quando alcuni mercanti della repubblica
marinara di Amalfi ottennero dal Califfo d'Egitto il permesso per costruire a
Gerusalemme una chiesa, un convento e un ospedale nel quale assistere i pellegrini.
Quella chiesa fu dedicata a San Giovanni Battista, e lì nacque l'Ordine di San Giovanni
di Gerusalemme, che si dedicava alla gestione dell'ospedale per l'assistenza dei
pellegrini in Terra Santa.
Con la conquista di Gerusalemme nel 1099 ad opera dei crociati in Terrasanta,
cominciano ad affluire sempre più numerosi i pellegrini da tutto il mondo cristiano. È
proprio in seguito alla prima crociata, che l’ordine prettamente religioso divenne un
ordine cavalleresco cristiano dotato di un proprio statuto,all’ordine fu affidata la cura e
la difesa dei pellegrini diretti in Terra santa. L’ordine degli ospitalieri comprendeva
anche affiliati di sesso femminile, le mansioni affidate a queste ultime comprendevano
l’assistenza ai malati, la cura dei feriti e l’opera di conversione dei fedeli. Nelle
immagini possiamo vedere 2 donne appartenenti all’ordine, per la maggiore dovevano
vestire di nero ed esporre chiaro l’emblema dell’ordine, era importante che fossero
sempre a capo coperto. Per molti anni gli ospedali gestiti da questo ordine hanno
curato qualunque genere di pellegrino, di qualunque razza e religione, siano stati essi
mussulmani o cattolici avevano il diritto di essere curati. Le vesti originali dell’ordine
erano quelle dei frati benedettini, successivamente fu’ inserita la croce amalfitana bianca
su sfondo nero e il mantello anchesso nero.
La storia dei cavalieri ospitalieri non si conclude nel medioevo, ma si protrae
per i secoli, fino al’800. Dopo aver perso la terra santa l’ordine si riorganizzò
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a Cipro e conquistarono Rodi nel 1300. dopo secoli di battaglia e dopo aver
costruito una forza navale di tutto rispetto, nel 1550 furono costretti a lasciare
Rodi che ormai era stata riconquistata dai turchi. I Cavalieri dell’ordine si
spostano a malta dove fonderanno l’ordine dei cavalieri di Malta. Le vesti
rimangono le stesse e il regolamento dell’ordine anche ma lo stendardo
cambia, la stella a otto punte viene inserita su sfondo rosso.
Oggi esiste un gruppo in toscana che si è voluto ispirare proprio a questo
ultimo periodo per fondare un gruppo di rievocazione storica ispirato ai
cavalieri ospitalieri e a tutto quello che viveva con loro. Vi riporto qui sotto
un paio di foto della cerimonia di riconferma dei voti di appartenenza
all’ordine che hanno inscenato il 10 maggio a Barga, per il “calen di Maggio”.
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Commento personale
Quelle che vi ho descritto, sono solo una piccola parte degli ordini militari
che esistevano in epoca Medioevale, Ho analizzato brevemente queste
categorie perché sono le più affascinanti e anche le più famose. Sull’ordine
dei templari si è detto molto, notevoli sono le leggende nate in seguito allo
“sterminio dell’ordine”, si parla di maledizioni, fantasie e superstizioni. Ai
Templari ( o ai francesi) possiamo attribuire una delle ragioni per cui il
numero 13 porta tremendamente sfortuna, venerdì 13 ottobre 1307 furono
arrestati tutti gli appartenenti all’ordine residenti in territorio francese,
successivamente saranno torturati e uccisi come suddetto, questo significato
va comunque a sommarsi anche ad altre ragioni relative al numero 13 ( mai
sedersi a tavola in 13) .
Ogni Ragazzo che raggiungeva il rango di cavaliere avrebbe scelto la sua
strada seguendo fedelmente le tradizioni di famiglia, sarebbe quindi potuto
diventare un cavaliere crociato, se il padre lo era o se il padre lo desiderava,
sarebbe potuto restare a servizio del signore che lo aveva cresciuto per
ricoprire incarichi di prestigio nella sua milizia o sarebbe cresciuto creando
un drappello tutto suo che combattesse per il suo blasone. Le opportunità
erano molte e prima o poi sarebbe arrivato il momento giusto per dimostrare
il proprio valore in battaglia.
A chi fosse interessato al periodo o alla figura del cavaliere Medioevale,
consiglio la lettura di un piccolo libricino : “L’avventura di un cavaliere
medievale” -Georges Duby- Laterza editori. Il libro racconta la vera storia di
un bambino destinato a diventare cavaliere, Tramite documenti scovati nei
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più impensabili archivi della Francia l’autore ricostruisce la vita di Arnulfo,
Figlio del conte di Guines. Le notizie sono perlopiù basate sul diario tenuto
dal ciambellano di palazzo che fra il 1194 e il 1203 scrisse un libro contenente
la storia degli antenati del conte, ma anche la vita di Arnulfo. Scorrendo le
pagine del libro si ha l’impressione di vivere in un vero e proprio castello
dove ogni giorno bisogna affrontare necessità diverse, anche perché la vita di
Arnulfo è piena di colpi di scena, di battaglie, di assedi e di viaggi. Questo è
un libro che io consiglio a chi voglia veramente interagire con il racconto
storico, non è un romanzo, è un racconto.
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