MELONE (Cucumis melo L.)
ASPETTI GENERALI
Il melone (Cucumis melo) è una pianta rampicante della famiglia delle
Cucurbitaceae. Originario dell’Africa, il Melone è oggi diffuso in tutto il mondo per i
suoi frutti rotondeggianti, dolci e profumati. In Italia si coltiva in gran parte in pieno
campo ma anche in coltura semi-forzata o in serra.
Il melone è una pianta annuale costituita da un fusto principale strisciante, che
si ramifica e, grazie ai viticci, può diventare rampicante, se fornito di sostegni.
Le foglie sono arrotondate, reniformi o divise in lobi, ruvide al tatto. Le radici
sono molto sviluppate in superficie, ma scendono molto anche in profondità.
La pianta di melone è di norma monoica: prima si sviluppano fiori maschili, poi i
fiori femminili; però non sono rari i tipi andromonoici con fiori maschili e fiori
ermafroditi. Il frutto di notevoli dimensioni e peso da 1 a 4 Kg, è costituito da un
epicarpo (la buccia) saldato a un mesocarpo carnoso che costituisce la parte edule, al
cui interno si forma una cavità riempita da un massa spugnosa e flaccida nella quale
sono inseriti numerosi semi. Questi sono allungati, appuntiti a un’estremità e di colore
biancastro.
Le esigenze ambientali del melone sono elevate: esige alte temperature, teme
l’eccessiva umidità, vuole terreno profondo e perfettamente drenato.
In base alle caratteristiche del frutto si distinguono 3 gruppi varietali di
melone: cantalupi, retati e da inverno.
Meloni cantalupi: i frutti sono globosi, a buccia liscia o leggermente verrucosa,
di colore verde-grigio, con solchi ben marcati; la polpa ha colore aranciato o salmone
ed è molto profumato; questi meloni sono precoci, di media pezzatura (peso da 0,6 a
1,5 Kg), poco serbe voliMeloni retati: i frutti sono ovali o tondeggianti, con buccia fittamente
reticolata per formazioni tuberose peridermiche; la costolatura spesso manca o è
poco marcata; la polpa è di colore verde-giallo o arancione, molto profumata; il peso
dei frutti oscilla da 1 a 2,5 Kg, la serbevolezza è scarsa. Siccome molte varietà di
questo tipo provengono dagli U.S.A., questi meloni sono anche noti come meloni
americani.
Meloni da inverno: hanno frutti di medie e grandi dimensioni (peso da 1,5 a 4 Kg)
apprezzati per la possibilità di essere conservati per molti mesi (fino all’inverno): i
frutti sono lisci e senza costole, di colore giallo o verde scuro, con polpa bianca, verde
chiaro o gialla, dolce ma poco profumata.
Per quanto riguarda l’avvicendamento la coltura del melone non può tornare su
un terreno prima che siano passati diversi anni: ciò per contenere su livelli tollerabili
gli attacchi delle crittogame e dei parassiti terricoli (fusariosi, verticellosi, nematodi).
La semina si fa in primavera avanzata (aprile-maggio), quando la temperatura ha
raggiunto i 14-15 °C. la fittezza da dare alla coltura del melone è di 0,4-0,5 piante a
m2 e si realizza generalmente con file distanti 2-2,5 m e pianta a 0,8-1 m sulla fila.
Nella coltura in serra la fittezza è superiore (1,5-2 piante a m2) perché le piante non
vengono lasciate strisciare a terra, ma sono allevate in verticale mediante fili o reti in
modo da sfruttare meglio il prezioso spazio della serra.
La semina in campo in pien’aria è il sistema più diffuso, ma non trascurabile
importanza ha la coltura del melone pacciamata e semi-forzata (oltre a quella in serra
che esula da questa trattazione): la prima si realizza con la pacciamatura di film
plastico steso a terra, la seconda si realizza con la pacciamatura e con piccoli tunnel
che ricoprono ogni fila di piante; l’obiettivo è di poter anticipare l’impianto (di 20-30
giorni) e la maturazione dei frutti (di 10-20 giorni).
La difesa del melone prevede ordinariamente trattamenti contro le svariate
avversità che lo insidiano. I più temibili e frequenti parassiti che possono aggredire il
melone sono: l’oidio o mal bianco, la peronospora tracheofusariosi o fusarium, l’afide
delle cucurbitacee che è tra l’altro un pericoloso vettore di virosi e il ragnetto rosso.
CONCIMAZIONE
Esigenze podologiche
I terreni migliori sono quelli franchi, ben strutturati e ben dranati. Sono da
evitare i terreni eccessivamente argillosi o troppo sabbiosi, dove fornisce prodotti di
scarso valore commerciale.
PH
I risultati migliori si hanno con valori di pH compreso tra 6,5 e 7,5; sono da
evitare i terreni acidi.
I valori relativi all’assorbimento sono in funzione della produzione conseguibile
infatti all’analisi sono stati determinate le entità riportate nelle tabelle che seguono.
ASPORTAZIONI
Elementi
Valori di asportazione (kg per q.
di prodotto t.q.)
0,50
0,20
0,80
0,80
0,15
Azoto (N)
Fosforo (P2O5)
Potassio (K2O)
Calcio (Ca)
Magnesio (Mg)
In assenza di bilancio della fertilità e di analisi si può ipotizzare una
fertilizzazione come di seguito riportata per una produzione di 400 qli/ha.
elementi
N
P2O5
K2O
Dosi (kg/ha)
150
100
200
La sostanza organica deve essere distribuita alla preparazione del terreno.
Fosforo e potassio vanno distribuiti prima dell’impianto, assieme a circa il 50%
dell’azoto.
Il melone è una coltura abbastanza esigente, ma gli eccessi di concimazione
possono far aumentare la salinità del terreno, soprattutto nelle colture in serra o
pacciamate.
Gli eccessi di azoto possono ostacolare una maturazione equilibrata; in
particolare sono da evitare le concimazioni azotate dopo l’inizio della formazione della
rezzatura dei meloni retati.
In ogni caso il ricorso alla fertirrigazione consente di ottimizzare l’utilizzazione
dei fertilizzanti in funzione delle esigenze della coltura nel corso della stagione.
IRRIGAZIONE
L’irrigazione è uno degli strumenti essenziali per ottenere una produzione
abbondante e di buona qualità.
Si è accertato che il melone ha delle esigenze idriche elevate in concomitanza
con la formazione dei fiori e lo sviluppo dei frutti, in prossimità della maturazione le
disponibilità idriche dovrebbero essere diminuite.
Infatti all’approssimarsi della raccolta, è bene sospendere l’irrigazione per
evitare la spaccatura dei frutti ed il deprezzamento qualitativo della polpa.
Il melone si avvantaggia dell’irrigazione localizzata e della fertirrigazione.
In generale, nelle zone dove non piove durante il ciclo colturale, occorre un
volume stagionale di 3.000-4.000 mc/ha.
In serra si arriva anche a 4.000-5000 mc/ha.
Fabbisogni idrici
I fabbisogni idrici medi valutati in prove decennali in Val di Chiana definiscono
esigenze di circa 1900 mc/ha in valutazioni di melone pacciamato ed irrigato a goccia.
Come sopra accennato le fasi fenologiche in cui si registra il maggiore stress
idrico sono quelle della fioritura ed inizio allegazione.
Sempre riferendoci alle prove effettuate in Val di Chiana emerge che i volumi
di restituzione in mm per intervento irriguo hanno raggiunto punte di 7.5 e 7.8 in
terreni di medio impasto.
COLTIVAZIONE NELL’AREA INTERESSATA
La coltivazione del melone nell’area oggetto degli interventi, ammonta
complessivamente a circa 142 ettari, concentrati quasi esclusivamente nella
Valdichiana. Infatti nella porzione di Valtiberina interessata dal progetto di
Montedoglio sono presenti solamente 0,64 ettari, concentrati esclusivamente nel
comune di Anghiari.
La situazione della Valdichiana aretina invece, similmente ad altre colture
ortive, è profondamente diversa, in quanto risulta diffusa praticamente in tutti i
comuni e con superfici interessanti. in particolare in quelli dove sono tradizionalmente
presenti aziende orticole. La maggiore superficie investiva nel 2010 è stata nel
comune di Foiano della Chiana
I dati sono delle coltivazioni sono stati forniti da Artea (Agenzia regionale
toscana erogazioni in agricoltura) sulla base delle domande presentate dall’aziende
agricole per la richiesta del premio unico aziendale o per la richiesta del gasolio
agricolo (gestione UMA).
ANGHIARI
MONTERCHI
SANSEPOLCRO
VALTIBERINA
totale
irriguo
asciutto
0,64
0,64
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
AREZZO
CAST FIORENTINO
CIVITELLA VAL
DICHIANA
CORTONA
FOIANO DELLA CHIANA
LUCIGNANO
MARCIANO DELLA
CHIANA
MONTE SAN SAVINO
VALDICHIANA
0,64
0,64
0,00
20,70
24,32
1,88
9,34
18,82
14,98
5,61
34,77
18,85
0,97
4,71
29,73
8,38
0,97
0,90
5,04
10,46
0,00
14,77
21,81
14,75
21,81
0,02
0,00
141,79
VALDICHIANA
AREZZO
CAST FIORENTINO
CIVITELLA VAL DICHIANA
CORTONA
FOIANO DELLA CHIANA
LUCIGNANO
MARCIANO DELLA CHIANA
MONTE SAN SAVINO
TOTALE HA
91,56
50,23
VALTIBERINA
20,70
24,32
5,61
34,77
18,85
0,97
14,77
21,81
141,79
ANGHIARI
MONTERCHI
SANSEPOLCRO
0,64
0,00
0,00
TOTALE HA
0,64