L’IMPORTANZA DELLA LUCE
La luce come intendiamo noi nasce a fine ‘800.
Gli elementi fondamentali sono:
1. produttore (colui che investe il denaro per acquistare o noleggiare le attrezzature)
2. apparato che produce luce (contribuisce alla realizzazione)
3. luce (contribuisce alla realizzazione)
LUCE
Fino agli anni 20 le riprese erano esclusivamente diurne.
Il linguaggio (della luce nel cinema) è nato con il montaggio e quindi la luce aveva bisogno
di cambiare. Ma non esistevano ancora apparati adatti.
Hollywood era divenuto il centro industriale cinematografico proprio perché era in
California, un territorio molto luminoso e soleggiato (e poco piovoso).
Gli studi cinematografici erano costruiti in modo da essere aperti e usufruire la luce solare.
Nacquero gli Studi rotanti, cioè studi che potevano ruotare su se stessi per seguire la luce
del Sole e poterla utilizzare tutta, da mattina a sera.
La luce nel cinema si può dividere in due fasi:
PRIMA FASE  NEON: corpi illuminanti, lampade
SECONDA FASE  CORPI ILLUMINANTI AD ARCO: ognuno dei quali era controllato
da un operatore (problemi: - generavano raggi ultravioletti, per cui le radiazioni creavano
dei problemi agli occhi di chi lavorava a stretto contatto con quelle luci; - fuoriuscita di
fumo a causa del surriscaldamento delle lampade)
Da ricordare: il cinema era in bianco e nero agli inizi, quindi le esigenze di illuminazione
erano diverse da ora e la tecnica era più funzionale al supporto.
LA LUCE NEL CORSO DEI DECENNI
ANNI 50
Il cinema elimina tutte le precedenti lampade e si comincia ad usare quelle al quarzo e al
tungsteno. In questo modo cambiano anche le tecniche del cinema (che tra l’altro risultano
meno costose).
Le tecniche dell’illuminazione cambiarono a loro volta assieme all’evoluzione delle
pellicole. Questa innovazione permise di uscire dagli studi per girare le scene (N.B. ancora
con il cinema in b/n) in Europa, perché in America i sindacali all’epoca non lo
permettevano.
L’introduzione della pellicola a colori, che tra l’altro era poco sensibile, causò un
arretramento da parte dell’uso delle luci.
Queste pellicole erano evidenziate dai verdi, rossi e blu, costringendo a calcare il trucco del
viso degli attori altrimenti l’incarnato risultava bianco.
In quel periodo vedere il colore era una novità assoluta e creava stupore come accadeva
alle origini. Fu un successo. Aumentarono i consumatori di cinema e questo permise di
sviluppare sempre più la qualità delle pellicole. Quando si arrivò ad avere pellicole più
sensibili si tornò ad usare le lampade al tungsteno. In questo modo aumentarono i
problemi delle tecniche di illuminazione portando quindi ad usare una tecnica mista (luce
naturale + l. artificiale) per rendere le immagini più realistiche possibile.
ANNI 70
Vennero introdotti i corpi illuminanti a scarica HMI (25 lampi al secondo, non
percepiti dall’occhio umano che vedeva invece un fascio di luce continua, un po’ come
accade con le immagini a 24 frames al secondo per cui noi percepiamo il movimento e non
i singoli fotogrammi).
Queste lampade avevano la logica di quelle ad arco, ma in chiave moderna (senza camino).
Disponeva della stessa composizione spettrale della luce diurna, motivo per cui permetteva
di evitare i filtri colorati.
Avevano una forte componente di azzurro e poco di rosso: erano infatti corpi illuminanti
freddi.
Con le pellicole a 200 ASA occorreva la metà della quantità di luce che si impiegava
precedentemente. Il miglioramento della pellicola causa un perfezionamento della qualità
e un abbassamento dei prezzi.
In questo periodo il gusto della luce sta cambiando e l’attenzione per questa diventa
un’esigenza.
La luce viene codificata  luce = scienza (la luce ha un influsso psicologico notevole)
OGGI
Le pellicole originali avevano 7 strati, ora grazie alle nano tecnologie si è arrivati ad avere
una pellicola a 15 strati:
Es.
Pellicole KODAK (15 differenze di toni di grigio riportate su pellicola)
- Da 200 ASA si passa a 500 ASA, così si usa esclusivamente la luce naturale e si sistemano
i toni con lampade.
- Dagli anni 2000 in poi la luce si è fatta sempre più naturale, per questo motivo si cercano
quasi ed esclusivamente set esterni.
- Avvento del digitale: la distinzione tra cinema (pellicola) e televisione (digitale) viene
sempre meno.
- Alta definizione arriva ora ai 4K (quella standard è 1K  definizione di un
fotogramma.
- Ora si ha il tele cinema che passa la pellicola su digitale e dopo il montaggio il filmato
viene traslato su di un rapporto chimico.
RIVOLUZIONE (FUTURO)
LED  nuove sorgenti luminose
- Ritorno dei NEON  tarati per alcune caratteristiche (del cinema e) delle pellicole.