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I formiche.
I
La logica del dono
di Stefano Zamagni
Presidente dell'Agenzia per le Onlus
motivazioni e argomenti tra loro molto diversi. I neoliberisti si appellano all'azione
volontaria per portare sostegno alle ragioni
del loro "conservatorismo compassionevole"
al fine di assicurare quei livelli minimi di servizi sociali ai segmenti deboli della popolazione che lo smantellamento del Welfare state
da essi invocato lascerebbe altrimenti senza
copertura alcuna. Ma ciò genera un paradosso a dir poco sconcertante. Come si fa a parDue sono le concezioni di volontariato pre- lare in favore di comportamenti di tipo filansenti nel dibattito pubblico, oltre che in let- tropico, come si fa cioè a incoraggiare lo spiteratura - concezioni entrambe legittime, rito donativo quando la regolazione dell'attibeninteso, ma con implicazioni affatto diver- vità economica attraverso il mercato viene
se sul piano del modello di ordine sociale che basata esclusivamente sull'interesse proprio
e sulla razionalità strumentale, vale a dire
si ha in mente di realizzare.
La prima concezione, che possiamo chiama- sull'assunto antropologico dell'homo oeconore "additiva", vede il volontariato come un micus? Solamente se la società fosse composta
s:~t?re ~ocietario che si al??iu.nge agli ~ltri di individui schizofrenici ciò sarebbe possibigia In eSIstenza, tanto che pm dI uno StudIOSO le - individui talmente dissociati da seguire
ha avanzato la proposta di dare vita ad un la logica del self-interest quando operano nel
"quarto. settore" distinto sia dal 'primo (mer- mercato e la logica della gratuità quando vecato), SIa dal secondo (Stato), SIa dal Terzo stono i panni del filantropo o dell'operatore
settore (cooperative sociali, imprese sociali, sociale.
fondazioni). I volontari andrebbero così ad Non intendo affatto negare che talvolta ciò
occupare una nicchia ben circoscritta della possa accadere - come in effetti accade - ma
società, una nicchia che manterrebbe rap- nessun ordine sociale può durare a lungo se
porti di buon vicinato con gli altri tre settori, i suoi membri mantengono un codice dicotoma da essi separata. La seconda concezione, mico di comportamento, tenendo separate le
invece, è quella "emergentista", secondo cui sfere di vita personale. Il volontariato autenquella del volontariato è una forma di agire tico risolve questo paradosso perché ci moche, una volta raggiunta la massa critica, va stra che l'attenzione a chi è nel bisogno non
a modificare anche relazioni già in esistenza è oggettuale, ma personale. L'umiliazione di
tra le altre sfere della società. L'immagine esse~e con~iderati ."oggetti" sia pure di filanche subito viene alla mente è quella del lievi- t~oI?Ia o dI attenZIOne compassionevole è il
to che, una volta aggiunto alla massa di pa- lImIte .grave della concezione neo-liberista.
sta, la fermenta tutta quanta e non solo una Non dlverso è lo "strattonamento" che viene
sua parte. Per la concezione emergentista - al volontariato dal pensiero neostatalista.
che è quella accolta da chi scrive - missione Anch'~sso gen.era un paradosso analogo, sia
specifica e ad un tempo fondamentale del vo- pu~e sl.mI?etr.IC~. Pr~s':lpponendo una forte
lontariato è quella di costituire la forza trai- sohdaneta del CIttadllll per la realizzazione
nante per cambiare il modo di funzionare dei diritti di cittadinanza, lo Stato sociale
delle istituzioni sia politiche sia economiche. rende obbligatorio il finanziamento della
Di operare cioè per la propagazione di una sp~sa. s?cia~e. Ma ~r: tal modo, ess? spiazza il
concezione non individualistica dell'identità pnnCIpIO dI gratUIta, negando, a hvello di dipersonale secondo la quale l'altro non è una scorso pubblico, ogni valenza a principi che
mera proiezione del mio io, un qualcosa di siano diversi da quello di solidarietà, ad
cui posso fare l'uso che voglio. A tale conce- e~e~pio al pri.ncipio di fraternità. Ma una sozione, il volontariato oppone l'idea di una Cleta ~he elogla. a parole il volontariato e poi
identità in relazione con l'altro, per la quale nO~l ncon?s~: 11 .valore .del se~izio gratuito
l'io si produce solo attraverso un processo di nel luoghl pm dlsparatl del bIsogno, entra,
prima o poi, in contraddizione con se stessa.
relazione con l'altro.
Il limite più serio della concezione additiva è Se si ammette che il volontariato svolge una
quello di esporre il volontariato ad un dupli- funzione profetica o - come è stato detto ce "strattonamento", quello che gli viene dal porta con sé una "benedizione nascosta" e
pensiero neoliberista e quello che gli viene poi non si consente che questa funzione didalla posizione neostatalista, sebbene con venti manifesta nella sfera pubblica, perché
Nel dibattito pubblico esistono due
concezioni del volontariato. Una additiva
che lo vede come un settore che si
aggiunge agli altri esistenti; una emergentista per cui esso è una forma di agire
che modifica l'intera società. In quest'ultima ottica, il dono non è più atto privato
verso amici ai quali si è legati da una
relazione a corto raggio, ma atto pubblico
ad ampio raggio
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a tutto e a tutti pensa lo Stato sociale, è chiaro che quella virtù civile per eccellenza che è
lo spirito del dono non potrà che registrare
una lenta atrofia. Non si dimentichi infatti
che la virtù, a differenza di una risorsa scarsa, si decumula con il non uso. L'assistenza
per via esclusivamente statuale tende a produrre soggetti assistiti ma non rispettati, perché essa non riesce ad evitare la trappola
della "dipendenza riprodotta".
Sono dell'idea che il volontariato deve opporre resistenza a queste due contrapposte sirene, pena la sua progressiva irrilevanza e uscita di scena. La sfida che esso deve raccogliere
è quella di battersi per restituire il principio
del dono come gratuità alla sfera pubblica.
Per dirla in altro modo, il contributo più significativo che, per gli "emergentisti", il volontariato può dare alla società è quello di
affrettare il passaggio dal dono come atto privato compiuto a favore di parenti o amici ai
quali si è legati da relazioni a corto raggio, al
dono come atto pubblico che interviene sulle
relazioni ad ampio raggio. A ciò devono mirare l'advocacy (cioè la denuncia di quel che
non va) e il counselling (cioè il coraggio di
avanzare proposte concrete di intervento)
che sono le modalità primarie, anche se non
uniche, dell'azione volontaria. Il volontariato autentico, affermando il primato della relazione sul suo esonero, del legame intersoggettivo sul bene donato, deve poter trovare
spazio di espressione ovunque, in qualunque
ambito dell'agire umano e non solamente in
una nicchia particolare.
SEGNALIAMO Un filo diretto con il mondo del volontariato.
Angeli, l'associazione da sempre impegnata nel Terzo settore fondata
nel 1996 da Paola Severini, ha inaugurato un nuovo portale su Internet,
www.angelipress.com. con tutte le notizie e gli approfondimenti riguardanti
i temi sociali, in collegamento con centinaia di onlus, ong, centri servizio
per il volontariato, cooperative e imprese sociali, in Italia e all'estero.
Sul sito è inoltre consultabile gratuitamente tutto l'archivio delle 66 edizioni
del giornale cartaceo
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