La gestione delle informazioni in emergenza

La gestione delle informazioni nelle attività di emergenz a,
l’attivazione e il coordinamento delle componenti del serviz io
naz ionale della protezione civile e indicaz ione degli interventi
prioritari
Dott. Fabio Palombi - Dipartimento della Protezione Civile
1
L’esigenza
• Garantire il necessario coordinamento degli
indirizzi operativi attraverso:
– Flusso delle informazioni
– Adozione di un modello organizzativo
– Prime e immediate attivazioni
2
La comunicazione dell’evento
e il flusso delle informazioni
• L’attivazione della struttura di coordinamento
operativo (sia a livello locale che nazionale) richiede
necessariamente alcune ore a partire dal verificarsi
dell’evento
• E’ evidente che le prime attività di soccorso saranno
caratterizzate dall’attivazione “immediata” e
“spontanea” delle strutture di protezione civile che
operano ordinariamente sul territorio (la cui capacità
operativa non risulti compromessa dagli effetti
dell’evento stesso)
3
• Per evitare che i primi interventi, per quanto tempestivi, si
rivelino poco efficaci è indispensabile, sin dalle primissime fasi
dell’emergenza, che ciascuna struttura operi in stretto
raccordo con le altre
• Per rafforzare l’impiego delle strutture operative in questa
logica, il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del
Capo del Dipartimento della Protezione Civile, sentito il
Presidente della Regione interessata, può disporre (anche
prima della dichiarazione dello stato d’emergenza) il
coinvolgimento delle strutture operative nazionali (art. 3 D.L.
245/02 convertito nella L. 286/02)
4
Ufficio Stampa e del
Portavoce
Segreteria del Capo
Dipartimento
Consigliere giuridico
L’organizzazione del Dipartimento della Protezione Civile
Relazioni
Istituzionali
Contenzioso
Rapporti con il
Sistema Nazionale di
protezione civile
Relazioni
Internazionali
VICE CAPO DEL
DIPARTIMENTO
Grandi eventi
Studi e ricerche
I - Volontariato,
formazione e
comunicazione
Volontariato
Formazione
Diffusione della
conoscenza della
protezione civile
Comunicazione e
relazioni con il
pubblico
II - Rischi
idrogeologici e
antropici
Centro Funzionale
Centrale
Settore Idro e
Settore Meteo
Rischio idrogeologico,
idraulico, idrico,
marittimo e
costiero
Rischio ambientale
Rischio
tecnologico
Rischio Incendi
boschivi e di
interfaccia
Ispettivo e
monitoraggio
tecnico degli
interventi
strutturali e postemergenza
III - Rischio
sismico e
vulcanico
IV - Gestione
delle emergenze
Coordinamento
SISTEMA e COEMM
Pericolosità e
rischio sismico
Vulnerabilità,
normativa tecnica
e interventi di
mitigazione
Gestione tecnica
post-evento
Monitoraggio
sismico del
territorio
Rischio vulcanico
Procedure,
pianificazioni di
emergenza e
esercitazioni
Gestione delle
risorse in
emergenza
VAmministrazione
e bilancio
VI - Risorse
umane e
strumentali
Politiche
contrattuali
Gestione ed
organizzazione del
personale
Affari
amministrativi
Affari finanziari
Gestione degli
immobili,
autoparco e
sicurezza sui
luoghi di lavoro
Controllo interno
Emergenza
sanitaria e
assistenza alla
popolazione
Informatica e
sistemi per le
comunicazioni
Mobilità e servizi
essenziali
Telecomunicazioni
in emergenza
COAU
5
prime attivazioni in caso di emergenza nazionale
•
•
•
•
•
Corpo Nazionale VVF
Forze Armate
Forze di Polizia
Corpo Forestale dello Stato
Comando generale delle
Capitanerie di porto – Guardia
costiera
• CRI
• Organizzazioni Nazionali
Volontariato
• CNSAS
• Regioni e Province Autonome
• Ministero del Lavoro, della Salute e
delle Politiche sociali
• ENAC
• ENAV
• GSE
•
•
•
•
•
•
•
•
Terna
ANAS / Autostrade per l’Italia / AISCAT
Gruppo Ferrovie dello Stato
Società di telefonia fissa e mobile Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3G
RAI
Gruppo Poste Italiane
ENI
ENEL
PRINCIPALI ATTIVITÀ IN COMITATO OPERATIVO
azioni
immediate
Attività di soccorso
e di verifica degli
effetti
azioni entro
12 ore
Attivazione
ulteriori risorse
azioni entro
24 ore
Assistenza
popolazione
Attivazione mezzi, risorse e personale
Verifica impatto dell’evento
Stima risorse presenti sul territorio
Istituzione centri operativi
Verifica agibilità, ricognizione danni,
individuazioni aree di emergenza,
predisposizione strutture di assistenza
Invio team specialistici
Ricovero della popolazione
Informazioni sicurezza strutture
6
Messa in sicurezza – Avvio ripristino servizi primari
PRIME ATTIVAZIONI IN CASO DI EMERGENZA NAZIONALE
DELLE STRUTTURE OPERATIVE
•forniscono dettagliate informazioni riguardo le conseguenze determinate
dall'evento;
AZIONI
IMMEDIATE • forniscono gli elementi informativi riguardo le risorse umane, logistiche e
tecnologiche presenti ed impiegabili nell'immediatezza sul territorio;
•attivano le risorse disponibili e adottano le misure di specifica competenza;
•propongono l'eventuale impiego di risorse aggiuntive;
• attivano il proprio personale per le attività di ricognizione dei danni e per
AZIONI ENTRO l’allestimento delle strutture/aree di ricovero della popolazione;
12 ORE
• assicurano la presenza di proprio personale presso i centri operativi e di
coordinamento attivati sul territorio;
AZIONI ENTRO • supporto operativo e logistico per l’assistenza alloggiativa d’urgenza della
popolazione
24 ORE
7
• Presso il Dipartimento della Protezione civile si impiega il centro di
coordinamento denominato SISTEMA che garantisce la raccolta, la verifica
e la diffusione delle informazioni con l’obiettivo di allertare e attivare
tempestivamente le diverse componenti e strutture preposte alla gestione
dell’emergenza.
• SISTEMA opera h 24 con presenza del personale del Dipartimento e delle
seguenti strutture operative (non rigida):
–
–
–
–
–
–
–
–
C.N.VV.F.
FF.A.
P.S.
CC.
G.d.F.
C.F.S.
C.P.
C.R.I.
8
• SISTEMA, nell’ordinario, riceve, richiede,
raccoglie, elabora e verifica le informazioni
riguardanti gli eventi calamitosi (anche minimi)
avvenuti, previsti o in corso, sia sul territorio
nazionale che estero
• In caso di eventi di tipo c) SISTEMA si configura
come struttura di supporto al Comitato
Operativo
9
Il Comitato Operativo
ANAS
CNMCA
RID
Capo Dipartimento
Protezione Civile
Forze di Polizia
Autostrade
Ferrovie
CNSAS
RFI
Corpo
Nazionale
dei Vigili
del Fuoco
CNR
ENAV
Conferenza unificata
Stato/Regioni/Città ed
autonomie locali
Croce
Rossa
Italiana
Forze
Armate
TERNA
ENEL
Organizzazioni
di volontariato
Corpo
Forestale
dello Stato
Poste
Italiane
Servizio
sanitario
nazionale
Telecom
ISPRA
Vodafone
ENEA
Wind
INGV
ENAC
RAI
Tim
10
Il Sistema si attiva – Il Comitato Operativo
EI
AM
MM
CC
CFS
PS
VVF
Viabilità e Trasporti
•ANAS, Autostrade e
FS
•ENAC - ENAV
CRI
DPC
Sistema
Sanitario
SERVIZI di
Comunicazione e
Telecomunicazioni
•Rai, Mediaset, La 7
•Telecom,
TIM,WIND,TRE,
Vodafone
Altri servizi
•POSTE
•TERNA, ENEL
CNSAS
CNR
ISPRA
Volontariato
Strutture
Regionali e
Provinciali di
PC
11
Sala Situazione Italia
 Centro Situazioni
 24h/365
 Struttura Modulare
Presenza permanente
•
•
•
•
•
•
•
•
•
DPC
VVF
COI
PS
CC
CRI
GdF
CFS
CP
12
Per la determinazione degli Stati di
configurazione si fa riferimento a
scenari di massima costruiti per
ciascuna tipologia
di evento sulla base delle
caratteristiche dell’evento e/o
sui possibili suoi effetti sulla
popolazione e sul territorio.
Il progressivo aggiornamento degli
scenari mediante l’acquisizione delle
informazioni provenienti dal
territorio e l’attività di valutazione
effettuata dagli Uffici tecnici del
Dipartimento determina l’eventuale
passaggio da uno Stato di
configurazione all’altro.
SO Ordinaria
S1
Vigilanza
S2 Presidio operativo
S3
Unità di crisi
13
• La capacità di SISTEMA di assolvere alle proprie funzioni è strettamente
connessa alla tempestività e attendibilità delle comunicazioni in entrata
• A fronte di questo le sale operative delle strutture operative e delle
Regioni e Province interessate, le Prefetture, attuano le seguenti
disposizioni
– Quando ricevono notizie dell’evento ne danno immediata comunicazione a
SISTEMA
– Informano SISTEMA relativamente agli interventi già effettuati o previsti
indicandone tipologia, località, tempistica e risorse impiegate
– Verificano le proprie risorse e informano SISTEMA indicandone
caratteristiche, quantità, dislocazione e tempistiche di attivazione e impiego
– Comunicano a SISTEMA eventuali necessità di concorso o supporto
nell’intervento
– Mantengono i contatti con SISTEMA fino alla conclusione della situazione in
atto
14
configurazione ordinaria
S0
SISTEMA
CC
PS
GdF
CFS
VVF
D
P
Servizio nazionale
della protezione civile
CP
COI
C
Internet, ansa…
UFFICIO
STAMPA
COAU
COEM
CFC
RESPONSABILE: CAPO TURNO DPC
MODELLO
D’INTERVENTO





monitora il territorio per individuare le situazioni di criticità
aggiorna le banche dati
raccoglie e verifica le notizie
mantiene costanti contatti con COAU, COEM e CFC
15
redige il mattinale
configurazione di vigilanza
S1
SISTEMA
CC
CFS
VVF
D
COAU
PS
GdF
COEM
P
CP
notizia
evento non previsto
di piccola scala
COI
avviso
C
avviso di
criticità
moderata
CFC
Servizi
competenti
UFFICIO
STAMPA
RESPONSABILE: CAPO TURNO DPC
MODELLO
D’INTERVENTO




raccoglie, verifica e valida la notizia
comunica l’evento all’interno del DPC secondo procedure
informa i servizi interessati per acquisire elementi
redige e diffonde il “rapporto d’evento”
16
S2
configurazione presidio operativo
SISTEMA
CC
PS
GdF
CFS
VVF
D
COAU
P
CP
notizia
Fx
COI
avviso
C
COEM
F1
evento non previsto
di media scala
attivazione CNV
avviso di
criticità
elevata
CFC
RESPONSABILE: COORDINATORE DI SISTEMA
MODELLO
D’INTERVENTO





raccoglie, verifica e valida la notizia
comunica l’evento all’interno del DPC secondo procedure
informa i servizi interessati per acquisire elementi
redige e diffonde il “rapporto d’evento”
Attiva le necessarie funzioni
17
S3
configurazione unità di crisi
SISTEMA
CC
PS
GdF
CFS
VVF
P
COAU
S0
COI
C
F5
F2
F6
F3
F7
F4
FX
COEM
SISTEMA
CC
evento
S2
D
CP
F1
PS
GdF
CFS
VVF
D
COAU
P
ORA X
CP
COI
notizia
evento non previsto
di grande scala
C
18
ora X
SISTEMA
CC
PS
GdF
CFS
VVF
D
P
notizia
CP
COI
evento non previsto
a grande scala
C
COAU
RESPONSABILE: CAPO TURNO DPC
MODELLO D’INTERVENTO
CC
D
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
P
C
contatta l’INGV
avvia il SIGE
avvisa i vertici del DPC
contatta il reperibile di SAPE
su indicazione del CD o VCD
convoca il Com Op con
sistema automatico
attiva i reperibili con sistema
automatico
contatta Regioni - UTG Province - Comuni
emette comunicato stampa
COAU
1.
2.
3.
4.
5.
6.
CFS
GdF
VVF
PS
CP
1.
contattano le proprie sale
operative per verifica notizia e
raccolta informazioni sugli effetti
dell’evento
2.
contatta autostrade, ANAS ed RFI
per verifica viabilità e rete
ferroviaria (PS - CFS)
3.
verifica funzionalità porti
prossimi all’area colpita (CP GdF)
4.
verifica disponibilità mezzi navali
(COI - CP)
5.
verifica funzionalità delle reti dei
servizi essenziali (VVF)
6.
raccoglie informazioni sul
danneggiamento delle strutture
19
strategiche (CC - VVF)
COI
attiva i P180 DPC
attiva gli elicotteri DPC
verifica con SISTEMA
funzionalità aeroporti
individua i luoghi di
atterraggio più vicini alla zona
colpita
verifica con SISTEMA la
disponibilità di mezzi aerei
delle altre strutture operative
Attiva le richieste di restrizione
dello spazio aereo (NOTAM)
S3
configurazione straordinaria
ora X +1
RESPONSABILE SALA SISTEMA: COORDINATORE DI SISTEMA





REDAZIONE
RAPPORTO DI
EVENTO
(
COI
CC
caratteristiche dell’evento
area colpita
effetti sul territorio
situazione viabilità
situazione servizi essenziali
F1 – tecnica di valutazione,
pianificazione e censimento danni
CP
PS
GdF
CFS
F2 – sanità
SISTEMA
VVF
D
P
COAU
 mezzi aerei disponibili
 intervento strutture operative
 centri operativi attivati
 condimeteo
(cartografia allegata)
F3 – mass media e informazione
F4 - volontariato
C
COEM
MODELLO
D’INTERVENTO
F5 – logistica, materiali mezzi
F6 – strutture operative e mobilità
F7 – coordinamento regioni
F8 - servizi essenziali
F10 - coord. attività internazionali
 attivazione della segreteria
di coordinamento
 15 azioni prioritarie
20
configurazione straordinaria
S3
ora X +1
RESPONSABILE DI.COMA.C.: DIRETTORE UFFICIO EMERGENZE
MODELLO
D’INTERVENTO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
controllo accessi al DPC
gestione chiamate in arrivo (call-center)
organizzazione del Comitato Operativo
emanazione provvedimenti straordinari
partenza nuclei DPC
gestione mass media
movimentazione beni DPC
organizzazione della mobilità nazionale
coordinamento sistema nazionale dei soccorsi
individuazione aree di emergenza
individuazione luoghi di coordinamento
verifica/potenziamento del sistema sanitario
verifica/potenziamento dei servizi essenziali
valutazione rischi indotti
avvio rapporti internazionali
21
S3
configurazione straordinaria
ora X +1
1) controllo accessi al DPC
a)
b)
c)
d)
rafforzamento presidi della sicurezza interna
garantire l’accesso del personale DPC alla Sala Italia
garantire la disponibilità del piazzale per auto di Autorità e Comitato Operativo
gestire l’accesso dei giornalisti
2) gestione chiamate in arrivo
a) attivare il centralino DPC h24
b) attivare il call center esterno
c) organizzare le informazioni da diffondere attraverso il call center
3) organizzazione del Comitato Operativo
a)
b)
c)
d)
e)
f)
verificare la ricezione della convocazione attraverso telefonate
organizzare la registrazione dei componenti
assegnare le postazioni in sala
verificare la funzionalità delle tecnologie
produrre la cartografia, le immagini e la documentazione necessaria ad
illustrare l’evento e gli interventi
organizzare la logistica di supporto
4) emanazione provvedimenti straordinari
a) predisporre il decreto del PCM ai sensi dell’art. 3 della L. 286/2002
b) predisporre il decreto di dichiarazione dello stato di emergenza
22
configurazione straordinaria
S3
ora X +1
5) partenza nuclei DPC
a) costituire i nuclei in pronta partenza (coordinamento - TLC - macrosismica aree emergenza – allestimento DI.COMA.C)
b) verificare ed integrare dotazioni personali (telefoni, PC, rapp.evento, radio)
c) organizzare trasporto da via vitorchiano al luogo di destinazione
d) assicurare gli aspetti amministrativi (autorizzazione missione, copertura
assicurativa,..)
e) organizzare logistica in loco (se possibile: trasporti, alloggio …)
6) gestione mass media e informazioni alla popolazione
a)
b)
c)
d)
e)
verificare funzionalità Auditorium (tecnologie e logistica)
individuare percorsi interni dedicati
attivare ISORADIO - individuare ed allestire postazione fissa
attivare servizio SMS
pubblicare sul sito web le prime informazioni sull’evento
7) movimentazione beni DPC
a) attivare le tende e i beni associati, provvedere al trasporto, all’individuazione e
all’allestimento dell’area di destinazione e gestirne il montaggio e il
funzionamento
b) attivare le convenzioni per le forniture di beni e servizi
c) gestire l’immediato reperimento e messa a disposizione di altri beni di prima
necessità (anche privati)
23
S3
configurazione straordinaria
8) organizzazione della mobilità nazionale
ora X +1
 delineare il quadro delle interruzioni sulle reti delle infrastrutture di trasporto
 individuare gli entry point dei soccorsi provenienti via mare e via aerea e
organizzarne
o
la gestione (individuazione di responsabili per ciascuno dei luoghi)
 definire gli itinerari per il raggiungimento via terra delle aree di ammassamento da
parte dei soccorritori
 regolamentare gli accessi all’area delle operazioni (NOTAM, AVURNAV, cancelli
sulla
s
rete stradale di interesse nazionale)
9) coordinamento del sistema nazionale dei soccorsi
a) definire il quadro delle risorse già impiegate sul territorio
b) definire il quadro delle risorse nazionali già movimentate
c) attivare ed indirizzare le ulteriori risorse dello Stato necessarie (navi, aerei, mezzi
terrestri, mezzi speciali, tende ed effetti letterecci, materiali e mezzi di logistica)
d) indirizzare le colonne mobili delle Regioni secondo un piano di gemellaggio
(individuazione di un responsabile per ciascuna colonna mobile)
e) indirizzare il volontariato nazionale secondo un piano di gemellaggio
(individuazione di un responsabile per ciascuna colonna mobile)
f) garantire la copertura assicurativa del personale mobilitato (tecnici, volontari..)
10) individuazione
1
aree e strutture di emergenza (ammassamento e ricovero)
a)
b)
c)
d)
verificare la pianificazione di emergenza locale
raccogliere informazioni da Regioni, UTG, Province e Amministrazioni dello Stato
chiedere la verifica delle aree da parte di tecnici (regioni, comuni, VVF)
avviare il censimento delle strutture ricettive al di fuori dell’area a rischio
24
configurazione straordinaria
S3
ora X +1
11) individuazione luoghi di coordinamento
a)
b)
c)
d)
verificare il modello integrato
verificare la pianificazione di emergenza locale
raccogliere informazioni da Regioni, UTG, Province e Amministrazioni dello Stato
chiedere la verifica delle strutture da parte di tecnici (regioni, comuni, VVF)
12) verifica/potenziamento del sistema sanitario
a) pianificare sulla base dello scenario di danno (modello sismico) la risposta sanitaria
di emergenza
b) chiedere la verifica delle strutture sanitarie da parte di tecnici (regioni, comuni, VVF)
c) definire il quadro delle risorse già impiegate sul territorio e dei piani sanitari attivati
d) delineare il quadro delle risorse nazionali già movimentate
e) individuare le ulteriori risorse delle Regioni e del volontariato disponibili in termini
di materiali, mezzi e professionalità da indirizzare nell’ambito del piano di
gemellaggio
f) avviare la pianificazione di un ponte aereo per il trasporto dei feriti
g) avviare la pianificazione dell’intervento per il riconoscimento, il recupero, il
trasporto e la sistemazione provvisoria delle salme
25
S3
configurazione straordinaria
13) verifica/potenziamento servizi essenziali
ora X +1
a) delineare il quadro delle interruzioni delle reti di servizio
b) richiedere il potenziamento della copertura di telefonia mobile
c) richiedere l’attivazione dei servizi per i centri di coordinamento e le aree di
emergenza
d) verificare l’avvenuta attivazione dei sistemi alternativi di erogazione in caso di
interruzione dei servizi
e) verificare l’avvenuta attivazione delle misure di messa in sicurezza per le
infrastrutture critiche
f) verificare l’operatività delle reti di telecomunicazione di emergenza
14) valutazione rischi indotti
a) individuare i fenomeni di dissesto già indotti dall’evento e/o potenziali
b) individuare gli impianti industriali e le dighe ricadenti nell’area colpita; richiedere
la verifica degli eventuali effetti indotti dal sisma e delle misure conseguentemente
adottate
c) attivare i centri di competenza per implementare le reti di monitoraggio dei
fenomeni da rischio indotto
d) definire i possibili scenari di rischio ed individuare le misure di salvaguardia per la
popolazione e le infrastrutture
15) avvio dei rapporti internazionali
 redigere ed inviare l’info sheet all' ERC
 valutare la possibilità di attivare altre organizzazioni internazionali o altri paesi
sulla base di accordi bilaterali
 mantenere i rapporti con il MAE per la gestione delle informazioni sulla
26
popolazione straniera direttamente coinvolta o indirettamente interessata
ATTIVAZIONE SQUADRE SAR – SEARCH AND RESCUE
ATTIVAZIONE COLONNE MOBILI REGIONALI - gemellaggi
27
ATTIVAZIONE RADIOTELECOMUNICAZIONI DI EMERGENZA
ALLESTIMENTO CENTRI OPERATIVI
INVIO SQUADRE PER IL RILIEVO MACROSISMICO, LA VERIFICA
DELLE AGIBILITÀ E LA VALUTAZIONE RISCHIO INDOTTO
28
ATTIVAZIONE
ORGANIZZAZIONI
NAZIONALI
VOLONTARIATO
ALLESTIMENTO PMA E OSPEDALI DA CAMPO
29
ALLESTIMENTO AREE DI EMERGENZA
RICHIESTA AIUTI INTERNAZIONALI
30
Centri operativi
( – terremoto 2009
L’Aquila
(Di.Coma.C)
(
2
Casacalenda
C
– terremoto 2002 (COC)
Salò (Brescia) - terremoto 2004
(COM)
Villagrande Strisaili – frane e alluvioni
31
2004 (COC)
Adozione di un
modello organizzativo
• A meno di eventi catastrofici che annullino la
capacità di reazione da parte del territorio, la
prima risposta all’emergenza deve essere
garantita dalla struttura locale, a partire da
quella comunale, preferibilmente attraverso
l’attivazione di un Centro Operativo Comunale
(COC) dove siano rappresentate le diverse
componenti che operano nel contesto locale
32
•
•
A livello comunale il Sindaco assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso
e di assistenza alla popolazione e provvede ai primi interventi necessari a fronteggiare
l’emergenza, dando attuazione a quanto previsto dalla pianificazione di emergenza.
Anche utilizzando il “potere di ordinanza”, il Sindaco, attraverso il personale della struttura
comunale e chiedendo l’ausilio delle componenti e strutture operative presenti sul territorio
(VVF, PS, CC, 118, enti gestori rete idrica, elettrica, gas, rifiuti e della telefonia, volontariato
locale) con il supporto di ditte e aziende private, provvede a
– L’individuazione di una sede idonea per l’ubicazione del centro operativo comunale,
delle aree di attesa e delle aree di ricovero della popolazione (laddove non previsto
già in fase di pianificazione dell’emergenza)
– L’individuazione delle situazioni di pericolo e la prima messa in sicurezza della
popolazione, anche previe evacuazioni
– L’assistenza sanitaria ai feriti
– La distribuzione dei pasti e l’assegnazione di un alloggio alternativo ai “senza tetto”
– La continua informazione alla popolazione sulla situazione in atto e sui
comportamenti da adottare attraverso uno sportello informativo comunale
– Il controllo della viabilità
– Il presidio del territorio per seguire l’evoluzione dell’evento
33
• A livello provinciale, secondo il modello adottato da
ciascuna Regione, si attiva il Centro Coordinamento
Soccorsi (CCS) nel quale sono rappresentati, oltre alla
Regione, alla Prefettura ed alla Provincia, gli enti, le
amministrazioni e le strutture operative funzionali
alla gestione dell’emergenza con il compito di
– Valutare le esigenze del territorio
– Impiegare le risorse già disponibili
– Definire la tipologia e l’entità delle risorse regionali e
nazionali necessarie per integrare quelle già disponibili a
livello provinciale
34
•
•
•
•
Presso il CCS viene assicurata la direzione unitaria degli interventi da coordinare
con quelli realizzati dai Sindaci dei comuni interessati
Il modello organizzativo a livello provinciale deve prevedere una sala operativa
unica ed integrata, che da un lato attua quanto stabilito dal CCS e dall’altro
raccoglie, verifica e diffonde informazioni relative all’evento ed alla risposta di
protezione civile attraverso il raccordo con la sala operativa regionale e SISTEMA
In relazione all’estensione dell’area interessata dall’evento ed alla popolazione da
assistere, in virtù del principio di sussidiarietà, si attivano i Centri Operativi
intercomunali (come i COM)
In assenza di un preciso modello adottato dalla Regione
– Il Prefetto è responsabile dell’attivazione e dell’impiego delle risorse statuali,
dell’ordine e della sicurezza pubblica ed emette ordinanze esercitando la funzione di
sussidiarietà nei confronti dei Sindaci; assume, coordinandosi con il Presidente della
giunta regionale, la direzione unitaria dei servizi di emergenza, adotta i provvedimenti
necessari ad assicurare i primi soccorsi, vigila sull’attuazione dei servizi urgenti
– Il Presidente della Provincia è responsabile dell’attivazione delle proprie risorse, cura
le problematiche concernenti la viabilità, le reti e le infrastrutture di servizi e, se
previsto dall’ordinamento regionale, coordina l’impiego del volontariato
35
• A livello regionale viene assicurata
– L’attivazione e l’impiego della colonna mobile regionale
– La gestione degli interventi di emergenza sanitaria
– La verifica di agibilità degli edifici, il rilievo del danno, la
valutazione del rischio residuo ed indotto, la verifica di
potabilità delle acque e gli interventi di bonifica
ambientale
– La partecipazione di propri funzionari alle attività dei
centri operativi
– La gestione delle reti radio per le comunicazioni di
emergenza
– L’impiego dei beni stoccati presso i CAPI
36
• La sala operativa regionale, che deve
assicurare in emergenza l’operatività h24,
garantisce a SISTEMA l’aggiornamento delle
informazioni, comunica la tipologia e l’entità
delle risorse nazionali necessarie per integrare
quelle territoriali, mantiene il raccordo con i
centri operativi a livello provinciale e
comunale
37
• A livello nazionale, presso il Dipartimento della
Protezione Civile
– Si riunisce il Comitato Operativo che assicura la direzione
unitaria ed il coordinamento delle attività di emergenza
– Il Comitato, sulla base delle caratteristiche dell’evento,
delle esigenze e delle risorse disponibili, definisce la
strategia di intervento
• La continuità del flusso delle informazioni è
assicurata da SISTEMA che mantiene il costante
collegamento con i centri operativi attivati
38
•
La risposta del Dipartimento, nel dettaglio, si
articola:
1) Convocazione Unità di Crisi
2) Invio Task force di valutazione, supporto e
coordinamento
3) Convocazione Comitato Operativo
4) Convocazione Commissione Grandi Rischi
39
Principali azioni immediate (< 12 ore)
delle strutture operative
• Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
– Fornire dettagliate informazioni riguardo le
conseguenze determinate dall’evento
– Fornire elementi informativi riguardo risorse
umane, logistiche e tecnologiche (SaR)
– Disporre di eventuali risorse aggiuntive
– Mettere a disposizione i propri centri operativi
mobili per un primo coordinamento in loco
– Indicare i coordinatori delle operazioni di soccorso
tecnico urgente
40
• Forze armate
– Fornire dettagliate informazioni riguardo le
conseguenze determinate dall’evento
– Fornire elementi informativi riguardo risorse
umane, logistiche e tecnologiche (aeroporti)
– Disporre di eventuali risorse aggiuntive
– Attivare risorse di terra, aeree o navali per
eventuali evacuazioni o trasporto di feriti
– Disporre l’emissione di NOTAM per regolare
l’attività di volo sulle aree a rischio o interdette
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• Forze di Polizia
– Fornire dettagliate informazioni riguardo le
conseguenze determinate dall’evento
– Fornire elementi informativi riguardo risorse
umane, logistiche e tecnologiche
– Disporre di eventuali risorse aggiuntive
– Il Questore della provincia provvede ad
individuare il coordinatore delle attività di ordine
e sicurezza pubblica
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• Capitanerie di Porto
– Fornire dettagliate informazioni riguardo le conseguenze determinate
dall’evento
– Fornire elementi informativi riguardo risorse umane, logistiche e
tecnologiche
– Disporre di eventuali risorse aggiuntive
– Indicare i coordinatori delle oprazioni di soccorso per gli interventi a
mare
– Fornire informazioni sull’agibilità delle infrastrutture portuali e
marittime
– Attiva le risorse navali, anche private, per l’evecuazione o trasporto
dei feriti
– Disporre l’emissione dell’AVURNAV per l’interdizione delle aree a
rischio
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• Croce Rossa Italiana
– .Fornire dettagliate informazioni riguardo le
conseguenze determinate dall’evento (in ambito
sanitario)
– Fornire elementi informativi riguardo risorse
umane, logistiche e tecnologiche
– Disporre di eventuali risorse aggiuntive
– Assicurare il concorso al soccorso e all’assistenza
sanitaria
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• Organizzazioni di Volontariato
– Fornire un quadro informativo, in raccordo con il
rappresentante della Regione, riguardante la
presenza di organizzazioni di volontariato presenti
sul territorio
– Proporre l’eventuale impiego di risorse aggiuntive
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• Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e
speleologico
– Fornire un quadro informativo riguardante la
presenza del corpo presente sul territorio
– Proporre l’eventuale impiego di risorse aggiuntive
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Dott. Fabio Palombi
[email protected]
www.protezionecivile.gov.it
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