“La Protezione civile in Liguria“ ing. Stefano Vergante IL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE Legge Del Rio 56/2014 LR 15/2015 DDL Braga e referendum IL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE Direttiva europea 2007/60: Relativa alla valutazione e gestione rischio alluvione D.lgs. 49/2010 - Le Regioni provvedono, tra l’altro, in coordinamento con il DPC a predisporre e attuare il sistema di allertamento - Piani di gestione Piano di gestione rischio alluvione Direttiva Alluvioni: le attività di competenza del sistema di protezione civile PIANI DI GESTIONE RISCHIO ALLUVIONI AUTORITA’ DI BACINO DISTRETTUA LE REGIONI / DPC Sulla base delle mappe del rischio di cui all’art. 6 d.lgs. 49/2010 e secondo le previsioni dell’art. 7 comma 3, lettera b), le Regioni in coordinamento con il DPC predispongono la parte dei piani di gestione relative al SISTEMA DI ALLERTAMENTO I PIANI DI GESTIONE, per la parte di cui al comma 3 lettera b), contengono una sintesi dei contenuti dei piani urgenti di emergenza predisposti ai sensi dell'articolo 67, comma 5, del decreto legislativo n. 152 del 2006, nonché della normativa previgente e tengono conto degli aspetti relativi alle attività di: ART.7 comma 5 d.lgs 49/2010 1. previsione, monitoraggio, sorveglianza ed allertamento posti in essere attraverso la rete dei centri funzionali; 2. presidio territoriale idraulico posto in essere attraverso adeguate strutture e soggetti regionali e provinciali; 3. regolazione dei deflussi posta in essere anche attraverso i piani di laminazione; 4. supporto all'attivazione dei piani urgenti di emergenza predisposti dagli organi di protezione civile ai sensi dell'articolo 67, comma 5, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e della normativa previgente. 5. Sintesi dei contenuti dei piani urgenti di emergenza La Protezione Civile in Liguria Legge Regionale 9/2000 – “Adeguamento della disciplina e attribuzione agli enti locali delle funzioni amministrative in materia di protezione civile ed antincendio”. Le novità dopo il ddl 104/2016 1) Organizzazione regionale: SOR – SORI – UCR 2) Il livello provinciale: ex province e UTR – CCS e COM 3) La diramazione dell’allerta idrogeologica e idraulica cromatica 4) La formazione del volontariato Organizzazione del sistema di protezione civile Comitato Operativo Commissione Grandi Rischi Sala Situazioni – SISTEMA DI.COMA.C. (sul posto) LIVELLO NAZIONALE dichiarazione stato di emergenza SOR SORI Unità di crisi LIVELLO REGIONALE c CENTRO COORDINAMENTO SOCCORSI b LIVELLO PROVINCIALE CENTRO OPERATIVO MISTO. CENTRO OPERATIVO MISTO. a LIVELLO COMUNALE CENTRO OPERATIVO COMUNALE Previsione e prevenzione del rischio meteoidrologico Scenari di rischio in Liguria La Carta delle criticità è uno strumento adottato dalla Protezione civile per segnalare ai comuni e al cittadino le situazioni di rischio potenziale note alla Regione Liguria. E’ composta dalla sovrapposizione dei seguenti livelli: •aree a pericolosità di frana •fasce inondabili dei piani di bacino •classi di sismicità ai sensi dell'ordinanza n.3274/03 •dighe e invasi •siti industriali a rischio di incidente rilevante ai sensi del decreto legge 334/99 e sito Acna •zone soggette a valanga Scenari di rischio in Liguria Portale del rischio naturale ed antropico del Nord-Ovest e la gestione delle emergenze Strumenti Operativi – Mappe di rischio D.l.vo 49/10 ALLERTA FASI OPERATIVE Previsione meteorologica Centro Meteo CFMI di Modelli meteo CRITICITA'- a cui consegue ALLERTA di Protezione Civile : GIALLO ROSSO Livello Minimo: Livello Minimo: Livello Minimo: Modelli idrologici ARANCI ONE ATTENZIONE PRE-ALLARME Criticità ordinari a Criticità moderata Criticità elevata ALLARME procedura autonoma della singola Amministrazio ne Allerta CODICE GIALLO CODICE ARANCIONE Soglia Media CODICE ROSSO Soglia Alta FASI OPERATIVE della pianificazione di EMERGENZA di tutti i sistemi territoriali (Regione, Province, Comuni): sintesi delle azioni pianificate per la gestione dell’emergenza. La fase di allarme non può conseguire da previsione. Elementi fondamentali di un piano di emergenza: -Parte generale: informazioni e conoscenza territorio e rischi, definizione degli scenari derivanti da piani bacino cui si aggiunge presenza rischio dighe, si individuano punti critici, si descrivono gli eventi attesi anche in modo dinamico -Lineamenti della pianificazione: obiettivi da raggiungere per mitigare il danno derivante dagli scenari allertamento soccorso e evacuazione popolazione, assistenza popolazione, funzionalità TLC, monitoraggio fenomeni, coordinamento attività, informazione e comunicazione alla popolazione, ripristino sevizi essenziali e viabilità, danni, ecc. -Modello di intervento: risposte operative, soggetti coinvolti e procedure per raggiungere gli obiettivi Aspetti organizzativi di risposta all’evento con accordi tra amministrazioni (unioni di comuni, protocolli di intesa con amm. locali e statali e str. operative), organizzazione del sistema di allertamento e flussi di comunicazione, presenza sul territorio di risorse logistiche, si assegnano responsabilità e compiti, si approvano procedure in base all’evoluzione dell’evento Comunicazione alla popolazione: è demandata al comune come livello istituzionale competente È un aspetto richiesto anche dalla Direttiva 2007/60 e ripreso dal d. lgs 49/2010 Terminologia: distinzione della fase di previsione per la quale si adotterà specificamente il termine di ALLERTA dalla gestione dell’emergenza per la quale si adotteranno i termini ATTENZIONE/PREALLARME/ALLARME Esempio di azioni previste in ciascuna fase: ATTENZIONE – informazione, reperibilità, verifica delle procedure PREALLARME – apertura COC, presidi territoriali, interdizione ponti o sottopassi a rischio ALLARME – evacuazioni, gestione soccorsi e assistenza alla popolazione 5. Sintesi dei contenuti dei piani urgenti di emergenza ai sensi dell'articolo 67, comma 5, del decreto legislativo n. 152 del 2006, nonché della normativa previgente Ricognizione ed un indirizzo sui contenuti dei piani di emergenza comunali, provinciali, regionali che verifichi la presenza di aspetti della pianificazione indispensabili per la gestione del rischio di alluvioni basata sugli scenari di rischio individuati sulla base delle mappe di rischio, come predisposte dalle Autorità di bacino. Tale ricognizione si propone venga effettuata attraverso una sorta di checklist degli elementi essenziali per il rischio in argomento dei piani di emergenza, valida per i diversi livelli territoriali, anche in accordo con gli indirizzi di cui al Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 dicembre 2008 Sistema Regionale di Rilevamento Danno Occorso Eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari. Sistema Regionale di Rilevamento Danno Occorso VOBBIA – Ponte di Zan Scheda segnalazione danni opere pubbliche DGR 1562/2011 Somma Urgenza Messa in Sicurezza Sistemazione Definitiva Scheda segnalazione danni opere pubbliche Scheda segnalazione danni opere pubbliche Scheda segnalazione danni opere pubbliche Scheda segnalazione danni opere pubbliche Scheda segnalazione danni opere pubbliche Scheda segnalazione danni opere pubbliche