L’APPARATO RESPIRATORIO E LE PATOLOGIE RESPIRATORIE Docente Elena Pedrotti, infermiera presso 118 Trentino Emergenza Pagina 1 di 13 La respirazione viene generalmente definita come la funzione mediante la quale gli esseri viventi assumono ossigeno dall'ambiente esterno ed eliminano anidride carbonica e vapore acqueo. Ma la respirazione non consiste soltanto in uno scambio gassoso fra l'organismo e l'ambiente. Con l'introduzione dell'ossigeno comincia un complesso processo che attraverso una serie di reazioni che si svolgono direttamente nelle cellule, porta alla demolizione di sostanza organica con conseguente liberazione di energia chimica indispensabile per tutti i processi vitali e con l'eliminazione di anidride carbonica e acqua come prodotti di scarto. L’apparato respiratorio si divide in vie respiratorie superiori ( naso, faringe e laringe) e inferiori( trachea, bronchi, bronchioli e alveoli). Le vie aeree superiori: 1. Le fosse nasali sono due cavità separate dal setto nasale che comunicano con l'esterno attraverso le narici e posteriormente con la faringe attraverso le coane. La loro funzione è di allungare il percorso dell'aria permettendone la pulizia, il riscaldamento e l'umidificazione. Le fosse nasali sono rivestite di mucosa che ha funzione olfattiva superiormente e funzione respiratoria inferiormente. Pagina 2 di 13 2. La faringe: Cavità imbutiforme rivestita di epitelio piatto, comune all'apparato digerente e respiratorio che continua anteriormente nella laringe (respiratorio) e posteriormente nell'esofago (digerente). 3. Epiglottide, con il riflesso di deglutizione, impedisce ai corpi solidi o liquidi di entrare nella laringe e nelle vie respiratorie inferiori. 4. La laringe: E' un breve condotto a forma di piramide triangolare tronca con la base maggiore rivolta verso l'alto, rivestita da epitelio piatto, che comunica con la faringe attraverso la glottide, delimitata dall'epiglottide. Intorno è delimitata dalle cartilagini tiroidea, cricoidea e posteriormente alle due cartilagini aritenoidee. In basso dalle corde vocali che hanno la funzione della fonazione (voce). Sono i più piccoli muscoli volontari del corpo. Le vie aeree inferiori: 1. La Trachea: tubo rigido lungo circa 12 cm, tenuto aperto da anelli cartilaginei (16-20) e rivestito all'interno da epitelio cilindrico ciliato che impedisce la penetrazione di piccoli corpi estranei o del muco. All'estremità inferiore la trachea si divide in due grossi bronchi. 2. I 2 bronchi principali destro e sinistro che hanno la stessa struttura della trachea (anelli cartilaginei ed epitelio cilindrico ciliato) che si addentrano ciascuno nel polmone corrispondente, dividendosi in più rami => bronchi lombari (3 a destra e 2 a sinistra), corrispondenti ai lobi polmonari => bronchi segmentali => bronchioli che hanno nella loro parete ancora piccoli pezzi di anelli cartilaginei e molta muscolatura liscia. Hanno la facoltà di contrarsi e chiudersi per regolare il flusso d'aria agli alveoli. L’insieme di tutte le ramificazioni formate dai bronchi nei polmoni viene chiamato l'albero bronchiale 3. Gli Alveoli sono delle cellule microscopiche raggruppate. Costituiscono l'organo finale in cui avviene lo scambio dei gas tra sangue e aria. Simili a dei piccoli sacchetti/acini, ricchi di capillari che derivano dall'arteria polmonare, contengono internamente un sottilissimo strato di acqua che permette all'o2 e al CO2 di sciogliersi e di passare dall'aria al sangue e viceversa. Lo scambio avviene passivamente, per la differenza di pressione che c’è nell'aria e nel sangue dei due gas. Pagina 3 di 13 I polmoni occupano la maggior parte della cavità toracica. Sono due masse spugnose ed elastiche con profonde scissure che li dividono in lobi: tre lobi a destra e due a sinistra. All'interno dei lobo vi sono delle vescicole dette lobuli polmonari che racchiudono i bronchioli. Ciascun polmone è avvolto da una membrana sierosa, la pleura, costituita da due foglietti di cui all'interno (pleura viscerale) tappezza la superficie polmonare e l'esterno (pleura parietale) si pone a contatto con la cavità toracica. Uno speciale liquido, liquido pleurico, mantiene lubrificati i due foglietti facilitando lo scorrimento dell'uno sull'altro durante i movimenti respiratori. LA MECCANICA RESPIRATORIA La respirazione è una successione di atti respiratori, ciascuno dei quali è costituito da una inspirazione seguita da una espirazione, che il corpo esegue grazie all'azione dei muscoli intercostali e del diaframma. ( Frequenza respiratoria ) L’inspirazione è un processo attivo che richiede uno sforzo muscolare. A riposo gli atti respiratori si succedono con ritmo regolare , automatico ed involontario, circa 1216 atti al minuto. Il muscolo inspiratorio più importante è il diaframma. Durante l'inspirazione l'aria ricca di ossigeno entra attivamente nei polmoni grazie ad un movimento di espansione della cassa toracica, che aumenta di volume. A questo scopo il diaframma, che in posizione di riposo è a forma di cupola, si appiattisce e contemporaneamente i muscoli intercostali si contraggono e spingono in alto e in fuori la cassa toracica. Insieme a questa si espandono anche i polmoni. Più intensa è l'azione dei muscoli intercostali più aria entra nei polmoni. Pagina 4 di 13 L'espirazione, durante la quale l'aria povera d'ossigeno viene espulsa passivamente, avviene quando i muscoli e il diaframma, che hanno provocato l'inspirazione, si rilasciano. Ciò determina una costrizione della gabbia toracica e una contrazione dei polmoni che, essendo molto elastici, espellono l'aria. L'aria espirata contiene ancora una certa quantità di ossigeno Il ritmo della respirazione è automatico e involontario tanto è vero che prosegue indisturbato anche durante il sonno o in assenza di coscienza. I muscoli coinvolti sono volontari e ogni loro contrazione è stimolata da impulsi nervosi. Questi impulsi si originano nel "centro respiratorio" presente nel midollo allungato. Il centro respiratorio è diviso in due parti addette rispettivamente all'inspirazione e all'espirazione. Il centro inspiratorio attiva i muscoli intercostali fino a che esso non viene inibito dai recettori di distensione presenti nei polmoni. A questo punto interviene il centro espiratorio, posto più in profondità, che rende possibile l'espirazione. Inoltre, il midollo allungato contiene neuroni recettori che controllano la concentrazione dell'anidride carbonica nel sangue. Un livello elevato di CO2 segnala un aumento dell'attività cellulare e quindi un maggior fabbisogno di ossigeno. I recettori perciò reagiscono immediatamente ordinando un'intensificazione del ritmo e della profondità del respiro. Questi recettori sono molto sensibili: lo 0.3% in più di anidride carbonica comporta un raddoppio delle inspirazioni e quindi di conseguenza delle espirazioni. La frequenza respiratoria, dunque, è determinata soprattutto dalla quantità di anidride carbonica che è necessario espellere dall'organismo. Pagina 5 di 13 SCAMBIO GASSOSO L’ossigeno e l’anidride carbonica passano dagli alveoli al sangue per diffusione. Durante l’inspirazione la pressione parziale di ossigeno negli alveoli è molto elevata, mentre durante l’espirazione la pressione dell’anidride carbonica negli alveoli è bassa. L’ossigeno passa per diffusione dagli alveoli al sangue perché la pressione d’ossigeno è più alta negli alveoli che nei capillari sanguigni, per la stessa ragione l anidride carbonica si diffonde dai vasi allo spazio alveolare. Composizione dell’aria inspirata e espirata per riuscire a capire l’avvenuto scambio gassoso. GAS AZOTO OSSIGENO ANIDRIDE CARBONICA ALTRI GAS e vapore acqueo ARIA INSPIRATA 78% 21% 0,04% PRESENTI ARIA ESPIRATA 78% 16% 4% In quantità superiori all’aria ispirata Pagina 6 di 13 INSUFFICIENZA RESPIRATORIA L’insufficienza respiratoria è l’incapacità del sistema respiratorio di assicurare un adeguato scambio gassoso sotto sforzo o a riposo . Le cause principali possono essere: OSTRUZIONI DELLE VIE AEREE causate da corpi estranei o lingua retroflessa , vomito e sangue, traumi al collo , edema allergico . ALTERAZIONE DELL’ARIA causata da mancanza di O2 ambientale, alta quota, reazione chimica, gas velenosi. IMPEDIMENTO POLMONARE causata da annegamento, edema polmonare, polmonite, contusione polmonare. TRAUMI TORACICI causata da traumi costali, PNX. ALTERAZIONI MUSCOLI RESPIRATORI causata da tetano, botulismo, farmaci, folgorazioni. ALTERAZIONI DEI CENTRI NERVOSI causata da ictus, anossia prolungata, ACC, farmaci o droghe, traumi cranici. SEGNI E SINTOMI INSUFFICIENZA RESPIRATORIA: sensazione di fame d’aria difficoltà a parlare utilizzo muscoli accessori movimenti del torace assimetrici ortopnea obbligata (respirazione migliora nel star seduto) colorito cutaneo (cianosi), cute sudata alterazione coscienza : agitazione o sopore frequenza respiratoria alterata <10 a/min o > 30 a/min Pagina 7 di 13 saturazione < 90% presenza di respiro rumoroso con fischi o rantoli frequenza cardiaca (tachicardia) COMPITO DEL SOCCORITORE Individuare segni e sintomi per riuscire a: 1. riconoscere se il paziente respira bene; 2. saper se necessita dell’attivazione di supporto avanzato ALS; 3. sapere metter in atto dei trattamenti immediati. CAUSE PIU’ COMUNI D’ INSUFFICIENZA RESPIRATORIA EDEMA POLMONARE Per edema polmonare acuto (EPA) si intende un aumento dei liquidi nello spazio extravascolare (interstizio e alveoli) a livello del parenchima polmonare. SEGNI E SINTOMI: rumori respiratori umidi (respiro “gorgogliante” ) respiro non si modifica con il colpo di tosse; agitazione posizione seduta, spesso a bordo letto nelle prime ore del mattino (posizione ortopnoica) tachicardia sudorazione algida Pagina 8 di 13 pallore , tardivamente cianosi non riuscire a parlare catarro schiumoso FR >30 a/min Sat. <90%. INTERVENTI: tranquillizzare il paziente somministrare ossigeno con reservoire ( prescrizione della centrale) posizione seduta monitorare i parametri richiesta di supporto avanzato esser preparati per eventuale BLSD. ASMA L'asma è una malattia infiammatoria caratterizzata da ostruzione generalmente reversibile delle vie aeree inferiori spesso in seguito a sensibilizzazione da parte di allergeni. Talvolta però l'ostruzione bronchiale può essere irreversibile. SEGNI E SINTOMI: la dispnea con sibilo espiratorio accompagnata o meno da tosse se non primo episodio avrà i suoi farmaci da somministrare (PUFF) agitazione e sofferenza postura seduta tosse Pagina 9 di 13 FR >30 a/min sat <90% stanchezza che poi potrebbe evolvere in sopore. INTERVENTI: aiutare il paziente a somministrare eventuali farmaci tranquillizzare il paziente somministrare ossigeno (prescrizione centrale) mantenere posizione seduta attivare ALS monitorare i parametri esser preparati per eventuale BLSD. IPERVENTILAZIONE Condizione temporanea nella quale la respirazione è veloce e profonda, causando un eliminazione eccessiva di anidride carbonica . Determinata spesso da periodi di stress o ansia. SEGNI E SINTOMI: respirazione veloce formicolio periferico sensazione di costrizione al collo o dolore al torace saturazione > 90% Pagina 10 di 13 INTERVENTI: monitorare i parametri per escludere altre cause tranquillizzare il paziente farlo respirare lentamente (inspirare con il naso espirare con la bocca) farlo respirare in un sacchetto con bocca e naso oppure in una maschera reservoire . ANNEGAMENTO introduzione di liquido nelle vie aeree conseguente nei polmoni e alveoli, non permettendo lo scambio gassoso. SEGNI E SINTOMI: dipendono dalle fasi dove l’infortunato viene recuperato. INTERVENTI: sicurezza ambientale, non cercare di far gli eroi; valutazione primaria ABC ; riscaldare l’infortunato; somministrazione d’ossigeno o sostegno ventilatorio; eventuale BLSD ( in un luogo asciutto, asciugare il torace) OSSIGENOTERAPIA L’ossigeno è un farmaco che possiede: 1. indicazioni 2. controindicazioni 3. effetti collaterali Pagina 11 di 13 Richiede pertanto una prescrizione che comprenda: somministrazione, tempi di somministrazione, sospensione. In emergenza o comunque dove esiste pericolo per la immediatamente. dose, modalità di vita va posizionato Il circuito dell’ erogazione ossigeno è composto da : bombola con manometro e regolatore di flusso flussimetro tubi e raccordi umidificatore dispositivi d’erogazione BOMBOLA La bombola takeo ha un regolatore di flusso che permette di erogare ossigeno in sicurezza: riduce la pressione tra i 2,5 - 4,8 atm). E’ dotato di manometro che indica la quantità residua della bombola espressa in atmosfere. Per calcolare quanti litri di ossigeno e conseguente autonomia (in minuti) della bombola si esegue questa formula: capacità della bombola (lt) x pressione in bar (rilevato sul manometro) / ossigeno somministrato al paziente L/min FLUSSIMETRO Regola il flusso dell’ossigeno in lt/min. UMIDIFICATORE Contenitore cilindrico : in emergenza non viene più umidificato l’ossigeno. Pagina 12 di 13 DISPOSITIVI D’EROGAZIONE DELL’OSSIGENO L’ossigeno può esser somministrato tramite sistemi ad alto o basso flusso : classificati in base all’interferenza dell’aria ambiente nel sistema e alla presenza di serbatoi inspiratori . Basso flusso sono : occhialini (domiciliari per terapia a lungo termine); maschera semplice; maschera reservoir. Alto flusso è: maschera di venturi ( in dotazione a Trentino Emergenza). Occhialini : il flusso erogato varia da 1 a 6 lt/min. In alcuni BPCO i flussi possono esser inferiori anche a 1 lt/min. Son ben tollerati dal paziente perché non impediscono di mangiare e di parlare, non sono indicati se c’è una respirazione prevalentemente bucale (bocca aperta) oppure se c’è congestione nasale. Maschera semplice: il flusso erogabile è dai 5 ai 10 lt/min(dal 35% al 55% di concentrazione di ossigeno). Non è indicata per i BPCO ( rischio di ipercapnia). Maschera reservoir : il flusso erogabile è dai 10 ai 15 lt/min (dal 60% al 90% di concentrazione ossigeno) Il flusso erogabile non deve esser inferiore ai 8 lt/min perché si accumula anidride carbonica nella maschera, non deve esser inferiore ai 10 lt/min altrimenti il reservoir non si mantiene gonfio. Perciò per flussi inferiori si annoda il reservoir e si toglie la valvola tra reservoir e maschera diventando : maschera semplice. Pagina 13 di 13