Sindrome X fragile Definizione: Ritardo mentale legato ad una mutazione dei siti fragili del cromosoma X. Approfondimento MUTAZIONE GENETICA: All'inizio degli anni '40, furono due studiosi, Martin e Bell, che individuarono l'esistenza di una grave forma familiare di ritardo mentale presente nei maschi. Da allora, fino agli anni '90, tale sindrome sembrava confinata in un numero molto limitato di soggetti. Dal 1991 in poi, la ricerca genetica si e’ accorta che, a fianco alla classica sindrome descritta dal 1943 dai suddetti studiosi, esistono tutte una serie di altre gradazioni di ritardo mentale di livello variabile a seconda della entità del difetto genetico. Per comprendere come tale processo si realizzi, si deve tener presente che alla base di una ottimale organizzazione delle proteine che compongono importanti strutture cerebrali (come l'ippocampo, il verme cerebellare ed il sistema ventricolare), presiede una serie di geni che si localizzano sul cromosoma X. Essi presentano normalmente, lungo la loro struttura, alcuni siti detti "fragili", costituiti da triplette di aminoacidi (chiamati CGG) che si ripetono diverse volte lungo il braccio del cromosoma. Tutti possediamo questi piccoli siti, ma in numero modesto, solitamente inferiore a 50. Se il numero di tali siti supera un certo valore (oltre 200) inizia a comparire un ritardo mentale che diviene sempre più rilevante in proporzione all'aumentare del numero delle ripetizioni e del sito genetico mutato. Per comprendere bene tale meccanismo bisogna intanto familiarizzare con alcune definizioni: I portatori della premutazione (coloro che presentano da 50 a 200 triplette CGG). Questi possono trasferire il gene ai loro figli, amplificando il difetto genetico nel processo di generazione e producendo cos“ una prole affetta dalla mutazione franca. 1/4 Sindrome X fragile Gli affetti dalla sindrome, detti anche soggetti mutati (coloro che presentano oltre 200/250 triplette CGG) il cui grado di deficit intellettivo, dipende dal numero delle triplette e dall'esatta localizzazione del gene. Cosa avviene nel passaggio tra una generazione e le successive ? Ammettiamo che esista un soggetto maschile portatore. Esso trasmetterà la premutazione alla prole di sesso femminile ma non a quella di sesso maschile, giacchè il gene difettoso si alloca solo sui cromosomi femminili (X). La premutazione può essere trasmessa di generazione in generazione silenziosamente prima che un bambino sia influenzato dalla Sindrome. Ad un certo punto, non si conoscono bene i meccanismi perchè ciò avvenga, ma il soggetto premutato trasferisce al figlio un gene totalmente mutato, secondo lo schema generazionale del quale si è già detto e che di seguito si esemplifica: 1. Il gene FMR1 Il gene FMR1 è situato sul cromosoma di X. Questo gene è responsabile di insegnare alla cellula come generare FMRP, ovvero la proteina presupposta al funzionamento normale del cervello. 2. Il codice genetico normale Il gene FMR1 contiene solitamente una ripetizione limitata delle sequenze di CGG (la gamma normale è dalle 5 alle 50 ripetizioni). 3. Il codice genetico della premutazione Alcuni soggetti presentano un numero maggiore di ripetizioni di CGG. Quando esso varia fra le 50 e le 200 ripetizioni allora l'individuo è un elemento portatore di premutazione della Sindrome di X Fragile. Solitamente questi soggetti non vengono influenzati dagli effetti della Sindrome, ma rischiano di trasmetterla alla prole. 4. Il codice genetico della mutazione completa (full mutation) Se il numero di ripetizioni eccede e supera le 200, il codice genetico viene interrotto 2/4 Sindrome X fragile impedendo la produzione della proteina regolatrice (chiamata aFMR) e causando di conseguenza la cosiddetta Full Mutation o mutazione completa. Questo è il caso di individui affetti dalla sindrome. Cosa accade a chi ha la mutazione completa (oltre 200 triplette)? Come si è detto, gli effetti di tale sindrome sono molto variabili e vanno dai casi più gravi di autismo e ritardo mentale, fino alle condizioni più sfumate nelle quali i bambini sembrano soltanto più "irrequieti", mentre poi, arrivati nell'età scolare vanno incontro a gravi difficoltà di apprendimento. I più frequenti difetti neuro-comportamentali provocati da questa patologia sono: - RITARDO PSICOMOTORIO DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTO DIFFICOLTA' LINGUISTICHE DIFFICOLTA' DI LETTURA E SCRITTURA IRREQUIETEZZA AUTISMO IPERATTIVITA' AVVERSIONE AL CONTATTO FISICO EPISODI CONVULSIVI Oltre a questa serie di anomalie vi sono tratti somatici tipici come il viso stretto ed allungato, le orecchie grandi e più basse della media, ingrossamento testicolare, piede piatto, iperestensibilità delle articolazioni. Allo stato attuale non esistono terapie farmacologiche per il trattamento dell'X-fragile anche se gli psicofarmaci possono essere talvolta utilizzati per migliorare alcuni aspetti comportamentali. Qual'è il rischio di avere un feto con ritardo mentale? 3/4 Sindrome X fragile Per quanto oggi si conosce ben una donna su sole 259 è portatrice sana del gene! Di conseguenza un individuo di sesso maschile su 1500 presenterà la sindrome mentre per le femmine l'incidenza è di un caso su 2500. Secondo l'Associazione Italiana Sindrome dell'X-fragile tale sindrome si avvia a divenire un vero flagello, in considerazione del fatto che la problematica si sta amplificando una generazione dietro l'altra esponenzialmente. Tale continua e lenta progressione deve il suo incrementarsi anche a causa dell'assoluta mancanza di informazione sul fatto che le attuali tecniche di biologia molecolare siano in grado di poter riconoscere tale patologia. COSA SI PUO’ FARE OGGI: Durante la vita prenatale, in utero. attraverso indagini di genetica molecolare sul liquido amniotico (o sui villi coriali si possono individuarei soggetti affetti dalla mutazione completa (Full Mutation) non solo per il gene più noto (FRAX-A) ma anche per altri siti genetici recentemente scoperti e più rari (FRAX-E e FRAX-F). Prima di concepire. Laddove vi fosse un dubbio o una familiarità con la sindrome, il laboratorio di genetica molecolare, può fare ancora di più: valutare l'eventuale presenza di una premutazione, nelle donne, allertando pertanto i soggetti premutati sul loro rischio di avere figli affetti. 4/4