Bollettino n°22 – 18 gennaio 2010 Conviviale al ristorante Al Camin

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Bollettino n°22 – 18 gennaio 2010
Conviviale al ristorante Al Camin
Cronaca della serata
La conviviale del 18 gennaio si apre con il saluto alle bandiere e con il saluto rivolto ai soci dal Presidente.
Giandomenico Cortese ci ricorda la Festa della Cultura in occasione del giorno di San Bassiano che si terrà nel Duomo
di S. Maria in Colle. Quest'anno il nostro Club ha contribuito ad arricchire il Museo cittadino con il dono di dodici
stampe remondiniane, che vi saranno esposte da domani sera.
La nostra partecipazione a tale Festa, su invito dell'Amministrazione Comunale che viene ringraziata per questo dal
Presidente, sarà particolarmente significativa.
Giandomenico Cortese, vista la presenza di soci molto superiore a quella desumibile dalla lista delle prenotazioni,
causa questa del ritardato inizio della conviviale e di evidenti disagi arrecati al ristorante, rivolge un ulteriore invito a
tutti noi ad essere sempre più corretti nelle prenotazioni.
Il Presidente ci anticipa il programma di febbraio, che troverete allegato al presente bollettino, e ci precisa le date e le
mete delle nostre prossime uscite:
−27 febbraio, a Brescia, visita alla mostra “ INCA origine e misteri della civiltà dell'oro”;
−27 marzo, a Venezia,visita, organizzata da Dionisio Vianello e Aimone Bonsi, al nuovo museo d'arte contemporanea
alla Punta della Dogana;
−20 aprile, a Vicenza, concerto della Banda dell'Arma dei Carabinieri nel nuovo teatro comunale;
−26 aprile interclub con Schio e Thiene, conviviale di degustazione degli asparagi.
Giandomenico Cortese presenta il relatore della serata, il Presidente incoming Francesco Salsa, e l'argomento della sua
relazione: La mente e l'Uomo, relazione decisamente importante e di notevole interesse.
Una breve presentazione del nostro amico Francesco Salsa:
“Maturità classica.
Laurea in Medicina e Chirurgia, Università di Palermo cum laude.
Specializzazioni:
Neurologia,Università degli Studi di Padova(68/70)
Medicina Fisica e Riabilitazione, Università di Milano, (70/70).
Master in economia sanitaria, Università degli studi di Roma Tor Vergata, 12 Giugno 1999.
STATO DI SERVIZIO
Sede sociale: Via Campo Marzio, 22 - 36061 Bassano del Grappa (VI) - [email protected]
Segretario: Annabianca Compostella - uff: via Beata Giovanna 70 -36061 Bassano del Grappa (VI)
E-mail [email protected] tel e fax +39 0424 525191– cell. 349 8718400
ULSS 3 di Bassano del Grappa:
responsabile di una Unità Semiintensiva per il trattamento dei pazienti con patologia cerebrovascolare in fase
acuta(Stroke Unit) dal 30.10.97.
Responsabile facente funzioni della struttura complessa di Neurologia dallo 01.08.99.
Direttore della Struttura Complessa di Neurologia dal 1°Maggio 2000.
Direttore del Dipartimento Neuro-Geriatrico-Riabilitativo dal 1° Gennaio 2001 al 31 Dicembre 2002.
Direttore Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione dal 1° gennaio 2003.
Componente del Gruppo Tecnico Regionale Stroke Unit afferente la Direzione Regionale dei Servizi ospedalieri ed
ambulatoriali della Regione Veneto dal 2002.
Referee della Commissione Nazionale per la formazione continua per l’attribuzione dei crediti agli eventi formativi del
progetto ECM per la Neurologia dalla sua istituzione.
Membro del Comitato Etico per la sperimentazione dei farmaci dell’ULSS 3 dalla sua istituzione e Presidente del
Comitato Etico per la sperimentazione dei farmaci della provincia di Vicenza dal settembre 2006.
Consulente del Comitato Editoriale della rivista Ictus, organo ufficiale dell’Italian Stroke Forum, dalla sua formazione.
PROFILO SCIENTIFICO
Nel 1991 Socio fondatore della S.I.N.V. (Società Interdisciplinare Neurovascolare) che ha lo "scopo di promuovere
l'ampliamento delle conoscenze sulle malattie cerebrovascolari”(Árt.2 dello Statuto).
Ne è Segretario Tesoriere fino al 2001 e quindi Presidente.
Attualmente continua a dare il suo contributo alla vita della Società in qualità di Past-President.
Contribuisce all'organizzazione di 18 Congressi Nazionali e di quattro corsi teorico pratici di patologia cerebrovascolare
Ha organizzato diversi congressi di rilievo nazionale su temi di interesse neurologico.
Invitato come Relatore o Docente a numerosi Convegni o Corsi su temi inerenti le vasculopatie cerebrali.
Ha elaborato, assieme ai Colleghi della S.I.N.V., una Cartella clinica computerizzata per lo studio delle malattie
cerebrovascolari al fine di omogeneizzare il linguaggio e le procedure e consentire lo scambio di informazioni in un
settore della patologia eminentemente multidisciplinare e che presenta difficoltà di comunicazione tra specialisti di
branche diverse.
Ha partecipato attivamente, come ricercatore, a numerosi trials multicentrici di intervento farmacologico italiani ed
stranieri.
Ha collaborato con la Prof. Elisabeth Tournier Lasserve della Facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Parigi allo
studio di una nuova entità nosografica chiamata CADASIL (Cerebral Autosomic Dominant Arteriopathy, Subcortical
Infarct, Leucoencephalopaty).
Nel luglio 1997 ha ricevuto il Premio Urschiz, per un lavoro pubblicato sull'American Journal of human Genetics dal
titolo: "Cerebral Autosomal Dominant Arteriopathy with Subcortical Infarcts and Leucoencephalopathy, Genetic
Homogeneity and mapping of the locus within a 2cM interval“.
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Ha fatto parte del Consiglio dei Sanitari e del Comitato Etico per la Ricerca e la Sperimentazione dei Farmaci dell'ULSS
3.
E' stato componente il consiglio dell’Ordine dei medici della provincia di Vicenza e, per un altro mandato, ne è stato
revisore dei conti.
Nel 1997 un suo progetto per "La gestione del Paziente con ictus cerebri in fase acuta in area dedicata con
monitoraggio semiintensivo" è stato finanziato con un contributo di £ 108.000.000 (centootto milioni) dalla Fondazione
CARIVERONA nell'ambito del " Progetto Sanità 1996/97" (Commissari Achille Ardigò; Silvio Garattini; Mario Trabucchi).
Ha partecipato, come Relatore o Moderatore invitato a molti congressi nazionali ed internazionali nell’ambito della
patologia cerebrovascolare
In quiescenza per dimissione volontaria dal settembre 2006
Ricopre, da allora, la carica di Presidente del Comitato Etico per la sperimentazione dei farmaci della provincia di
Vicenza e, dal 2008, di Coordinatore dei 4 Comitati Etici per la Pratica Clinica della stessa provincia.”
Vista la natura e l'importanza della relazione di Francesco Salsa, la stessa viene di seguito integralmente riportata.
Rotary Club di Bassano del Grappa
18 Gennaio 2010
Cervello; Mente; Uomo; …
Per definire preliminarmente l’ambito di discussione di questo nostro incontro tento una esplicazione grossolana ma
condivisibile del titolo di questa relazione.
Il cervello è il più importante organo del nostro corpo. Con una approssimazione azzardata in un contesto scientifico
ma tollerabile in ambito divulgativo, si potrebbe definire come l’hardware sul quale “gira” il software mente. L’uomo è
meno facilmente definibile in maniera esaustiva ma, appoggiandoci sulle spalle dei giganti che ci hanno preceduto, lo
definiremo, con Cartesio, un essere pensante.
I puntini di sospensione vanno riferiti ad un Quid difficile o impossibile da definire ma che tutti gli uomini, da sempre,
hanno aspirato a e tentato di definire. Vi faremo un rapido cenno alla fine di questa relazione.
Ho infine il dovere di dire che la prima parte di questa presentazione contiene dati che ho già esposto in un altro mio
intervento in questa stessa sede nel 2003. Mi scuso per la ripetizione che è necessaria perché, senza il richiamo a
questi dati, sarebbero incomprensibili i nuovi dati che presenterò
Il Cervello è sicuramente la macchina più sofisticata esistente in natura.
È grazie ad esso che la specie umana ha piegato l’ambiente alle proprie esigenze, modificandolo profondamente,
anzicchè subirne i condizionamenti.
Un orso bianco lascerà il pack solo se un uomo gli consentirà di farlo, ma non esiste posto, nella terra, nei mari o nello
spazio, in cui l’uomo non sia o non possa recarsi se decide di farlo.
Con il suo peso medio di 1400 gr. il cervello rappresenta il 2% del peso corporeo ma assorbe il 15/20% della gittata
cardiaca e utilizza il 20% del consumo di O2 dell’intero corpo a riposo.
Non ha riserve energetiche ed ha un metabolismo aerobico, cioè abbisogna di un ininterrotto rifornimento di sangue
ossigenato per mantenere la propria funzionalità e integrità strutturale.
Tutto ciò e la sua fragilità anatomica lo avrebbe reso inadatto alla sopravvivenza se non fosse protetto dai traumi
attraverso la scatola cranica e dalle eventuali carenze nutritive attraverso una serie di meccanismi di autoregolazione
locale che ne assicurano il costante rifornimento energetico.
Le cellule che lo compongono, i neuroni, dialogano tra di loro per mezzo di impulsi elettrici e di sostanze chimiche
denominate neurotrasmettitori.
Ognuna di queste cellule è provvista di una miriade di prolungamenti attraverso i quali viene in contatto con altre
cellule alle quali invia e dalle quali riceve incessantemente stimoli elettrici.
In nessun momento della vita l’attività neuronale si ferma.
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Vi è sempre un “rumore di fondo” che consente all’intero apparato di essere sveglio e pronto a reagire.
Il cervello presiede alla motilità volontaria la cui armonica esecuzione è garantita dal cervelletto che ha avuto, nella
specie umana, un altrettanto importante sviluppo del cervello.
Con estrema approssimazione si può dire che il cervello pensa in termini di singoli movimenti. Il cervelletto esegue in
termini di atti motori globalmente intesi.
Senza il cervelletto il movimento deve essere pensato e costruito a partire dai singoli muscoli interessati. Con il
cervelletto l’atto motorio è un tutt’uno precostituito e globalmente eseguito in modo automatico, in quanto
precedentemente appreso ed immagazzinato per essere riutilizzato su richiesta del cervello.
L’ordine del cervello rappresenta una sorta di bozza sulla scorta della quale il cervelletto recupera il prodotto finito
equivalente nella sua memoria e lo rende immediatamente fruibile.
Ciò ha reso possibile la costruzione e l’uso di strumenti il cui sviluppo ha portato alla nostra tecnologia e civiltà.
In realtà però l’abilità motoria più importante prodotta dallo sviluppo del cervelletto è quella che ha consentito la
nascita del linguaggio che, in tutte le sue forme, è alla base della disseminazione delle informazioni.
Tale meccanismo di apprendimento si basa sul principio di plasticità sinaptica.
Le cellule nervose sono definite perenni in quanto, una volta lese, non vengono sostituite. Noi nasciamo con un certo
pool neuronale e moriamo con quello meno le cellule che abbiamo perso per strada.
Questo concetto però è vero per le cellule ma non per i collegamenti che queste hanno tra di loro.
L’attività funzionale e gli stimoli neurotrasmettitoriali che la consentono possono, a livello di collegamento tra singole
cellule, determinare una proliferazione di connessioni che rappresentano la traccia strutturale delle esperienze
pregresse e che possono essere richiamate, al bisogno, con la riattivazione di tali connessioni neoformate. In sintesi: il
cervello è una struttura statica a livello macrostrutturale e plastica a livello microstrutturale.
Questo è il meccanismo su cui poggia la memoria.
L’intervento del cervelletto conferisce al movimento (immaginiamo la danza o i virtuosismi di un musicista o di un
cantante) la caratteristica di armonia ed efficienza che gli è propria solo nella specie umana.
Ciò spiega perché i due centri hanno collegamenti tali per cui il cervello decide ed avvia il movimento autonomamente
ma questo passa necessariamente per il cervelletto che ne modifica, migliorandola, la qualità.
La differenza tra un atto motorio eseguito con la supervisione del cervelletto e quello ordinato dal cervello è quella
esistente tra una scultura perfettamente finita e la sua bozza.
Da ciò inizia il processo evolutivo che ha dato all’uomo la sua immensa superiorità per la sopravvivenza.
Nel cervello ha sede la mente.
Cos’è la mente? Possiamo pensare di arrivare a conoscere la mente?
Le nostre conoscenze in ogni settore dello scibile continuano a crescere a ritmo sostenuto ma ciò avviene perché le
nostre ricerche sono gestite dal cervello.
Ma, se il cervello è sufficientemente attrezzato per farci comprendere il funzionamento del sistema cardiocircolatorio o
del sistema immunitario o le leggi che regolano le interrelazioni tra le galassie, lo è altrettanto per comprendere la
mente?
Il cervello riceve degli stimoli dall’ambiente, li elabora e produce risposte adeguate alla soluzione degli infiniti
problemi che in ogni istante della nostra esistenza ci si propongono. E ciò con meccanismi elettrici e chimici
elementari.
La mente funziona alla stessa maniera? La consapevolezza di sé e dell’ambiente, il carattere, le emozioni, lo humor
che è così specifico da caratterizzare la specie umana, la personalità, l’intelligenza, la capacità di produrre cultura e
fruirne, l’anima si potrebbe dire con una grossolana approssimazione, hanno la stessa sede strutturale e la stessa
modalità di funzionamento?
Intanto possiamo affermare che cervello e mente sono strettamente collegati ed interdipendenti.
La mimica, la stazione eretta, il cammino, il respiro, il battito cardiaco sono tutte funzioni dipendenti dal cervello e da
questo regolate ma è nota a tutti la grande influenza esercitata dallo stato d’animo su tali funzioni.
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Noi respiriamo in maniera riflessa ma possiamo, volontariamente, trattenere il respiro.
Questo inoltre si modifica in base alle esigenze energetiche determinate dalla attività fisica ma anche durante un
incubo notturno quando la nostra attività motoria è modesta ma la nostra mente “decide” che dobbiamo affrontare
uno sforzo e che quindi abbiamo bisogno di un incremento delle energie disponibili. E questo vale anche per il lavoro
cardiaco.
Si è dimostrato che le patologiche alterazioni del pensiero e del comportamento che si ritenevano attinenti alla mente
in quanto prive di segni e sintomi che evidenziassero lesioni strutturali del cervello in realtà apparivano tali in quanto
le conoscenze del tempo erano inadeguate ad evidenziare lesioni strutturali in realtà esistenti.
Si è giustamente enfatizzata la differenza anatomica morfovolumetrica del cervello della specie umana rispetto a
quello delle altre specie. Si è attribuito allo sviluppo dei poli frontali e di altre strutture come il cervelletto l’enorme
balzo in avanti nelle capacità motorie, la nascita del linguaggio e l’emergere di potenzialità intellettive che erano
impensabili prima di tale evoluzione strutturale del cervello.
Quindi mente e cervello sono la stessa cosa? Gli scimpanzé non hanno una mente nel senso umano del termine perché
in essi non ha avuto luogo quel particolare sviluppo del cervello e del cervelletto che si è invece verificato nel loro
cugino uomo?
Nell’uomo si è sviluppata la capacità di produrre cultura da disseminare a tutti gli esseri umani e di fruire di quella
prodotta da tutti gli esseri umani a seguito dello sviluppo anatomico del suo cervello tale da consentire una molto
maggiore produzione di eventi elettrici e chimici elementari?
Se così fosse non si spiegherebbe perché l’uomo di Neanderthal, che possedeva un cervello di dimensioni simili al
nostro ed il linguaggio, fosse culturalmente arcaico ed incapace di produrre arte o avere un pensiero scientifico.
Da quel nostro lontano parente e malgrado non vi sia stata una significativa evoluzione biologica del cervello umano,
si è avuta un’evoluzione culturale che ha trasformato completamente la vita umana.
Questo processo ha avuto luogo in virtù dello scambio di informazioni reso possibile dal linguaggio e dai numeri.
Noi dobbiamo vedere la nostra cultura non solo come il prodotto della nostra mente ma anche come la sua fonte.
Ogni informazione memorizzata comporta la nascita di nuovi collegamenti tra le cellule interessate a quella
determinata funzione e quindi una variazione morfologica della microstruttura cerebrale in senso di implementazione
del cervello.
Questa rende disponibile una maggiore massa di dati da processare e scambiare per ottenere ulteriori prodotti
dell’intelligenza che vengono a loro volta memorizzati lasciando una traccia microstrutturale sottoforma di connessioni
tra le cellule nervose e conseguentemente un ulteriore implementazione delle potenzialità del cervello.
È un processo potenzialmente infinito o comunque a tempo indeterminato. In questo senso sebbene la nostra mente
viva ed operi nel presente essa affonda la sue radici nel passato e ogni nostro pensiero presente la plasma per il
futuro. La nostra mente è la somma della sua realtà passata e la fonte della nostra realtà futura.
.
Mentre il cervello è una struttura anatomica, la mente è una entità incorporea, senza forma, senza limiti, vasta ed in
continuo divenire. È il collettore ultimo di tutte le interazioni e gli interscambi che hanno luogo nel cervello.
Mente è il nome di un processo. Tale processo è interamente prodotto dagli eventi fisiologici che hanno luogo nel
cervello.
La mente ha bisogno del cervello ma non è il cervello il quale contribuisce al verificarsi delle complesse interrelazioni
che a loro volta producono la consapevolezza di noi e del mondo che ci circonda e con il quale interagiamo ma non
preordina né determina tali interrelazioni o l’umana consapevolezza.
Dunque il cervello è una struttura anatomica; la mente è una entità incorporea in continuo divenire.
Ma l’uomo cos’è? Un essere pensante dice Cartesio: “cogito ergo sum”, esisto in quanto penso e posso risalire ad ogni
conoscenza grazie alla mia capacità di ragionare.
Tale assioma che postula una netta separazione tra intelletto ed emozione relegando quest’ultima ad un ruolo
secondario e spesso di disturbo del pensiero “lucido” è stato, per secoli, un principio ispiratore della ricerca indiscusso.
Ma l’uomo puro raziocinio è null’altro che un potentissimo computer capace di prestazioni strabilianti.
Se l’uomo fosse puro raziocinio più uomini di adeguata intelligenza e preparazione, di fronte ad uno stesso problema
chiaramente dettagliato, giungerebbero alle stesse conclusioni e decisioni.
Ma così non è.
Nel 1997 l’IBM costruì un “supercomputer” chiamato Deep Blue con una potenza di calcolo mai raggiunta fino ad allora
e con quello sfidò il campione del mondo di scacchi, il russo Kasparov, che accettò la sfida.
Su cinque incontri Kasparov vinse la prima partita. Deep Blue le altre quattro.
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L’uomo aveva perduto.
Antonio Damasio, sulla scorta dei suoi studi e dell’osservazione di numerosi casi clinici emblematici, ha dimostrato che
il cervello non può essere ridotto ad un semplice calcolatore.
Esso è anche il centro dove si formano e producono le emozioni che sono la base del sentimento e questo a sua volta
condiziona il ragionamento, l’assunzione di responsabilità e le scelte decisionali.
Senza emozioni e sentimenti saremmo automi incapaci di tradurre in scelte responsabili le conclusioni dei nostri
ragionamenti pur proceduralmente corretti.
Cesseremmo di essere individui umani, con inclinazioni, aspirazioni e volontà indipendenti e proprie
Damasio corregge l’errore di Cartesio rovesciando il suo aforisma: non “esisto in quanto penso” ma “penso in quanto
esisto”.
Colloca il pensiero nella sua giusta dimensione di altissima e stupefacente componente di una ben altrimenti grande e
complessa dimensione umana connotata dalla unicità ed assoluta diversità di ogni singolo individuo che pensa ed
agisce con un raziocinio guidato dal sentimento.
Un supercomputer può battere a scacchi il campione del mondo ma “pensa” in base ad algoritmi che gli sono stati
forniti. Non ha emozioni, sentimenti, non ha anima e questo lo condanna irrimediabilmente ad essere prevedibile,
identico ad altri mille computers forniti dello stesso software.
Due uomini potrebbero avere un uguale cervello ma le loro menti sarebbero sempre diverse perché i loro neuroni
“parlano” tra di loro in maniera diversa in quanto diverso è il loro vissuto emozionale e culturale e ciò spiega
l’insostituibilità, l’unicità, e l’assoluta diversità di ciascun singolo individuo.
Nel 2003 concludevo la mia relazione chiedendovi provocatoriamente se ritenevate proponibile l’equazione: il cervello
sta alla mente come la mente sta a Dio.
Oggi vi (mi) chiedo: stante quanto abbiamo detto sulle illimitate potenzialità della mente ritenete proponibile l’ipotesi
che questa sia la via attraverso la quale l’Uomo tende asintoticamente a Dio?
Francesco Salsa
Al termine della relazione, seguita con estrema attenzione da tutti, le domande dei soci, dopo una dovuta breve pausa
di riflessione, sono particolarmente numerose e pertinenti.
Queste costituiscono l'occasione per conoscere ulteriori sorprendenti caratteristiche e capacità del nostro cervello e
della nostra mente, illustrate con particolare efficacia da Francesco Salsa.
Il Presidente ringrazia il relatore e non può esimersi dal dichiarare il proprio stupore, condiviso dall'assemblea, nei
confronti della meravigliosa macchina uomo ed il proprio ringraziamento nei confronti del suo creatore.
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PROSSIMI APPUNTAMENTI
- lunedì 1 febbraio, ore 20, alla Rosina, conviviale a base di cacciagione offerta dall’amico Renato
Luca; sarà nostro ospite il giovane Mattia Pedon, figlio del titolare dell’azienda Pedon di Molvena, leader
europeo nel mercato dei legumi e cereali secchi; Mattia ci parlerà della sua esperienza di studente in
Economia Internazionale presso un’Università in Cina; è il primo di una serie di incontri con giovani che
stanno svolgendo o hanno già svolto un’importante esperienza formativa all’estero;
- lunedì 8 febbraio, ore 20, Al Camin, conviviale con la relazione del nostro socio e Past President
Eugenio Mocchi sul tema “L’Afghanistan: tentativi di pace”.;
- lunedì 15 febbraio, ore 20, Al Camin, conviviale intrattenuta dai nostri soci Mario Baruchello e
Claudio Menon sugli esiti dell’influenza A h1v1;
- lunedì 22 febbraio, ore 20, Al Camin, conviviale con ospite il giovane Andrea Cucchini, figlio del
nostro socio Francesco, che, laureato in Scienze Politiche ci parlerà della sua esperienza al Parlamento
Europeo di Bruxelles;
ALLEGATI AL PRESENTE BOLLETTINO
- lettera del Governatore
- visita mostra Giorgione e interclub
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REGISTRO DELLE PRESENZE DEL 11 GENNAIO 2010
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REGISTRO DELLE PRESENZE DEL 18 GENNAIO 2010
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