L’iliade nell’arte
L’iliade è un poema epico di 24 canti scritto da Omero nell’ VIII secolo a.C. e
racconta dei 51 giorni dell'ultimo anno della guerra di Troia (che ne durò 10)
La leggenda narra che la guerra di Troia ebbe origine dal rapimento di Elena,
moglie di Menelao, re di Sparta, da parte di Paride, figlio di Piamo re di Troia. Al
banchetto per le nozze di Teti e Peleo non venne invitata Eris, dea della discordia.
Per vendicarsi la dea scrisse su un mela “alla più bella” e la lanciò sul tavolo delle
tre dee: Era, Atene e Afrodite. Tra queste nacque una lite. Per placarla Zeus le
mandò da un pastore di nome Paride. Tutte e tre le dee, per aggiudicarsi la mela,
promettono a Paride doni preziosi. Paride scelse Afrodite che gli promise l’amore
della donna più bella del mondo: Elena. Con l’aiuto della dea Paride rapisce Elena,
moglie del re di Sparta Menelao. L’uomo infuriato giura vendetta e chiede al
fratello Agamennone di organizzare una spedizione contro Troia.
Il nucleo conduttore della storia è l'ira d'Achille, re dei Mirmidoni, adirato con
Agamennone. Dopo il rapimento di Elena da parte di Paride, i greci, capitanati
da Achille e Agamennone, volevano riscattarsi. Dopo nove anni di un lungo
assedio, Agamennone non volle restituire a Crise, sacerdote di Apollo, la figlia
Criseide. Il dio mandò perciò una terribile pestilenza nel campo greco, ed i troiani
cominciarono a vincere ripetutamente i greci. Agamennone è quindi costretto a
restituirla, però chiede come bottino di guerra, la schiava di Achille, Briseide. Egli
prese ciò come un affronto, e si ritirò dalla guerra. Senza di lui la Grecia era persa:
i troiani non facevano altro che guadagnare vittorie su vittorie, finché un giorno,
Patroclo, il miglior amico di Achille, non decise di scendere in campo con i vestiti
dell'amico. Ettore, capo dei Troiani, credendo che fosse Achille, lo uccise. Quando
quest’ultimo lo venne a sapere decise di vendicarsi e nel corso di un duello uccise
Ettore, l'assassino del suo migliore amico e deturpò il suo corpo trascinandolo con
il suo carro, appeso per i piedi. Dopo varie suppliche da parte di Priamo, Achille
mosso a compassione si decide a restituirgli il cadavere del figlio.
Così si conclude l’iliade.
Nelle pagine seguenti troverete una raccolta di celebri opere d’arte che illustrano le
vicende narrate nell’Iliade.
Le nozze di Teti e Peleo (1606-1609),
Hendrick de Clerck
Al convitto di nozze fra il re Peleo e la
ninfa Teti, furono invitati tutti gli dei,
tranne una, la dea della discordia Eris.
Questa, per vendicarsi dello sgarbo,
lanciò sulla tavola degli invitati una
mela d'oro con la scritta: "alla più bella".
Il giudizio di Paride (1485-1488),
Sandro Botticelli
Le tre dee si recano da Paride perché
scelga chi tra loro è la più bella. Era gli
promette la saggezza, Atena la potenza
ed Afrodite l’amore della donna più
bella, Elena. Paride sceglierà Afrodite.
Paride ed Elena (1793), Jacques Louis
David
L’amore tra Elena e Paride e la
successiva fuga dei due amanti, sarà la
causa della guerra di Troia. Elena infatti
la moglie del re di Sparta Menelao.
Agamennone, re di Argo e Micene e fratello di Menelao, guida la
spedizione dei greci contro Troia
La disputa tra Achille e Agamennone
(XVIII sec), Johann Heinrich Tischbein.
Durante l'ultimo anno della guerra di Troia,
una terribile pestilenza decimò l’esercito
greco. Achille decise di convocare gli indivini
per sapere le modalità con le quali porre fine
al terribile flagello. L'indovino Calcante
annunciò che la pestilenza era stata mandata
da Apollo, affinchè la figlia di un suo
sacerdote, Crise, ritornasse al padre. Ma
Agamennone a tale richiesta si infuriò,
asserendo che per rinunciare alla sua ancella, avrebbe voluto in cambio la serva di
Achille, Briseide.
Patroclo conduce Briseide da
Agamennone, Bertel Torvaldsen (1770-1844).
Da questo episodio ha origine l’ira di Achille,
l’argomento principale dell’Iliade. Dopo che
Achille, a malincuore, lascia andare Briseide,
decide di non combattere più per Agamennone.
Menelao sorregge il corpo di Patroclo (190
a.C.), Loggia dei Lanzi, Firenze (Italia)
Quando Achille si ritirò dalla battaglia, Patroclo,
indossate le sue armi, si spacciò per l'amico,
portando terrore e scompiglio nelle schiere.
Tuttavia, storidito in un primo momento da
Apollo, Patroclo morirà per mano di Ettore.
Il duello tra Ettore e Achille
Deciso a vendicare la morte
dell’amico Patroclo, Achille torna a
combattere fa strage di nemici,
mettendo in fuga l’esercito troiano.
Rimane sul campo solo Ettore, che
uccise barbaramente.
Achille trascina il corpo senza
vita di Ettore attorno a Troia.
Affresco della fine del XIX secolo nel
palazzo dell'Achilleion a Corfù.
Achille, preso dalla rabbia, trascina il
corpo di Ettore intorno alle mura di
Troia.
Il corpo di Ettore riportato a Troia,
rilievo su sarcofago romano (180-200
circa).
Priamo, il padre di Ettore, chiede il corpo
di suo figlio, ed Achille impietosito decide
di restituirglielo.
Pannozzo Elisabetta
Quinto Gaia
Sassi Amel