LuganoInScena Stagione 2015/16 Nello specchio LAC Lugano Arte e Cultura LuganoInScena Stagione 2015/16 Nello specchio LAC Lugano Arte e Cultura Informazioni e prevendita Biglietteria LAC Piazza Bernardino Luini 6 CH–6901 Lugano T. +41 (0)58 866 4222 [email protected] www.luganoinscena.ch Palazzo dei Congressi T. +41 (0)91 923 3120 Carmelo Rifici Direttore artistico Cari Spettatori, Carissimi Amici di LuganoInScena, finalmente siamo nel nuovo Teatro. Dopo tanto parlarne, tante polemiche e grandi aspettative, il LAC alza il suo sipario. La tela di Salvador Dalí, con la sua alzata simbolica, darà l’avvio a tutto grazie al magico spettacolo della Compagnia Finzi Pasca, “La Verità”. LAC, ovvero Lugano Arte e Cultura, in lingua francese significa lago: il lago di Lugano è il grande sipario della nostra città che, come tutte le altre, ha le sue forti contraddizioni, le sue virtù, ma anche i suoi seri problemi che cerca di superare con coraggio, con i suoi limiti e le sue ambizioni. Una città è fatta di contrari e lo specchio ce li mostra tutti, sia quelli evidenti, sia quelli più nascosti. Il lago è lo specchio della città, il teatro è lo specchio dei suoi cittadini. Ecco perché quest’anno ho voluto intitolare la stagione “Nello specchio”. Il gioco di parole è chiaro: il lago riflette, il teatro riflette. Luogo del gioco e dello svago, il teatro rimane lo specchio della società. Il nostro specchio. La novità più bella di questa stagione sono le nostre produzioni. Sì, quest’anno la Città di Lugano non si occuperà solo di portare i migliori spettacoli dell’anno, ma anche di produrre idee, di lanciare segnali e previsioni, e lo fa con due partner d’eccezione: il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e il Teatro Sociale di Bellinzona. Saranno tre le produzioni e avranno tutte a che fare con il lago, lo specchio e il mistero: il “Gabbiano” di Čechov, “Non ogni notte la luna” con la regia di Antonio Ballerio e “Attraverso lo specchio”, la magica esperienza che Marcello Chiarenza ha preparato per un pubblico da 0 a 99 anni. E poi una bella collaborazione con RSI, una rivisitazione in forma di musical della “Vita Nova” di Dante, il “Sommo Poeta” che sarà protagonista anche della prima parte della stagione, a cominciare dall’inaugurazione. Un’altra novità è che abbiamo deciso di eliminare le categorie teatrali delle scorse stagioni: via i titoli “Teatro di prosa”, “Teatro comico”, ecc. Il teatro è teatro, senza generi né categorie. Useremo solo dei piccoli segnali, per indicarvi se gli spettacoli saranno adatti a tutti o solo ad un pubblico consapevole. Vi segnaleremo inoltre dei percorsi da seguire attraverso dei focus. Infatti, visto il successo dello scorso anno del Focus su Federico García Lorca, quest’anno ve ne proporremo degli altri, molto interessanti e che avranno sempre un legame con lo specchio e la riflessione. Il primo Focus – con tre appuntamenti – sarà su Čechov, il più grande autore del ‘900 che, grazie al suo lavoro di scandaglio dell’anima, ha aperto la strada a tutto il teatro moderno: il suo è fatto di personaggi così umani da permetterci di specchiarci sempre in loro, anche quando appaiono meschini e fragili. Abbiamo voluto chiamare “CinemaInScena” un Focus su alcuni spettacoli che si riferiscono alla settima arte: il cinema, a nostro avviso, è il grande specchio della modernità che, grazie alle sue possibilità tecniche, permette allo spettatore di penetrare nella sua stessa anima. Grandi appuntamenti con la Compagnia Mauri-Sturno e il suo lavoro sul cinema di Tornatore; Giulio Scarpati sarà Marcello Mastroianni nel capolavoro di Ettore Scola con una strepitosa Sophia Loren, qui interpretata dalla sensibile Valeria Solarino; Antonio Latella ridisegna le eroine dei film del maestro Rainer Werner Fassbinder; e ancora, lo spettacolo di Alessandro Gassmann con Teatro Foce T. +41 (0)58 866 6800 Apertura cassa un’ora prima dell’inizio dello spettacolo Orari d’apertura Ma–Me / Do: 10.30–18.30 Gio–Sa: 10.30–20.00 Lunedì chiuso – In caso di spettacolo serale, dalle 19.00 alle 21.00 Nei giorni con spettacoli serali in programma, l’orario sarà prolungato fino a mezz’ora dopo l’inizio dello spettacolo. Partner e Sponsor Partner istituzionali Coproduttori 4 Sponsor della stagione in abbonamento LuganoInScena Sponsor di spettacolo Partner tecnici 2015/16 Media Partner 5 LuganoInScena Ottavia Piccolo sulla condizione dei nuovi operai diventerà, il prossimo anno, un film. Ci sarà anche un Focus filosofico, incentrato sulla figura del grande pensatore del nostro ultimo secolo, tragicamente e prematuramente scomparso, ma che ha saputo riflettere profondamente, in maniera addirittura profetica, sulla nostra società: Pier Paolo Pasolini. A lui dedicheremo due spettacoli: “Pilade” e “PPP ultimo inventario prima di liquidazione”. La guerra, purtroppo, è intorno a noi; la televisione ce la mostra in tutta la sua cruda violenza. Rifletteremo sulla sua origine con la nuova e intensa produzione del Teatro del Carretto dedicata all’“Iliade” di Omero e con uno spettacolo che parla della condizione dei giovani durante la prima guerra mondiale, di cui cade il tragico centenario. Altro importante appuntamento sarà con tre spettacoli di giovani autori molto quotati che rivisiteranno temi e personaggi sacri in chiave contemporanea, in quanto archetipi che parlano ancora a noi e di noi. Da ultimo, ma non per importanza, il teatro si occuperà di diversità: la Compagnia di Pippo Delbono ci stupirà con i suoi meravigliosi attori diversamente abili, mentre la Candoco Dance Company presenterà il lavoro intenso e pregevole dei suoi ballerini portatori di handicap. Grandi anche tutti gli altri ospiti: Anna Della Rosa, Sandro Lombardi, Federico Tiezzi, Antonio Cornacchione, Arturo Brachetti, Paolo Rossi, Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, Gianluca Ramazzotti, Anna Mazzamauro, Valter Malosti, Luca De Filippo, I Legnanesi, il Teatro delle Albe, Ferruccio Soleri; i maestri internazionali Peter Brook, Lorraine Pintal; e tanti altri, tra cui il lavoro dei nostri artisti del territorio, Officina Orsi e Alan Alpenfelt. Prima di salutarvi, sono orgoglioso di annunciarvi il nostro programma di danza. Il LAC ha un palcoscenico tale da permetterci Compagnie da capogiro. Inizieremo con uno spettacolo che si intitola “Lac”, ovvero la reinterpretazione de “Il lago dei cigni” di Ciajkovskij, con Les Ballets de Monte-Carlo, bellissimo ed emozionante. Si continua con il Balletto di Roma e l’“Otello” di Verdi, l’internazionale e celebre Constanza Macras, la Sydney Dance Company e tanti giovani coreografi; ma l’appuntamento da non perdere sarà la serata su Stravinskij e Debussy, in occasione della quale la Compagnia di Virgilio Sieni, Direttore della Biennale Danza di Venezia, danzerà accompagnata dal vivo dall’Orchestra della Svizzera italiana, per la prima volta in buca d’orchestra. Il maestro Sieni regalerà a Lugano la prima assoluta internazionale de “La mer” di Debussy, altro mportante segnale verso quell’obiettivo di unione delle arti che il LAC ci richiede. 6 LuganoInScena 2015/16 Giovanna Masoni Brenni Vicesindaca e Capo Area Cultura e Istruzione della Città di Lugano Si apre una nuova stagione di LuganoInScena, finalmente al LAC! Non capita spesso, nemmeno nelle grandi città, di inaugurare un nuovo teatro. Per Lugano e per la Svizzera italiana è un momento importante almeno quanto lo fu l’apertura del Teatro Apollo, nel lontano 1897. Negli ultimi vent’anni alcune tappe fondamentali, come la fondazione dell’Università della Svizzera italiana, hanno tracciato il cammino di Lugano da comune a realtà urbana: la ricerca di un’identità, per la città, passa ora da qui, dal LAC e dal nuovo teatro che apriamo non solo per noi, ma per i nostri figli e tutte le generazioni future, alle quali, non senza un po’ d’emozione, idealmente lo consegniamo. L’apertura del nuovo centro culturale offre a LuganoInScena e agli attori del territorio una casa e degli spazi per la creazione. La preparazione e l’energia del Direttore artistico Carmelo Rifici permettono di alimentare ulteriormente il dialogo con la scena indipendente locale e non solo, creando nuove collaborazioni e produzioni che arricchiscono la stagione e allo stesso tempo contribuiscono all’evoluzione dell’offerta teatrale di Lugano quale realtà creativa. Queste produzioni si inseriscono in una stagione che vedrà protagonisti anche grandi nomi della scena internazionale. Una stagione di grande teatro, danza e musica, ricca di sorprese e priva di barriere, che saprà smuovere gli animi. LuganoInScena dimostra nuovamente la sua attenzione ed una sensibilità tutta particolare verso le scuole e i giovani, con rappresentazioni dedicate, percorsi dietro le quinte ed una politica di prezzi accessibili. Perché il teatro, nato come espressione della prima democrazia - quella Ateniese -, fin dai suoi albori non solo rappresenta i sentimenti e le passioni dell’animo umano, ma è soprattutto strumento di crescita, capace di indurre la società tutta a interrogare se stessa e dimostrare così la propria maturità e consapevolezza. Colgo dunque l’occasione per ringraziare Carmelo Rifici, che con grande professionalità ha saputo allestire questa prima stagione di LuganoInScena al LAC in cui Lugano potrà riflettersi, e per ringraziare, con lui e tutti i collaboratori di LuganoInScena e del LAC, enti pubblici e privati, cittadini, cittadine e istituzioni, i pubblici, gli attori della cultura tutti, gli sponsor e i mecenati: tutti, a loro modo, linfa vitale di questa nuova grande stagione. 7 LuganoInScena Calendario 2015/16 Settembre 12/13/15–20.09 F 16/19.09 18/19/20.09 Ottobre 01/02.10 12.10 14/15.10 16.10 A 17/18.10 17/18.10 M 24.10 28.10 Novembre A 05/06/08.11 11.11 13.11 M 21.11 D 22.11 A 23/24.11 26/27/28.11 29.11 F 29/30.11 8 A F M D Abbonamento – La Grande Prosa Famiglie Musica Danza La Verità Attraverso lo specchio Non ogni notte la luna Teen Dante L’origine del mondo Peperoni difficili Inferno Novecento Ivanov Conférence de choses Branduardi in concerto Albertine, en cinq temps Gabbiano Antropolaroid Estival Night Les Ballets de Monte-Carlo Words and music La cativìssima Romeo e Giulietta Ama e cambia il mondo Polvere Brachetti che sorpresa! LuganoInScena 2015/16 Dicembre A 01/02.12 05/06.12 19 08.12 21 10/11.12 F 22 A 12/13.12 23 15.12 24 19.12 D 25 21.12 M 26 22/23.12 27 29/30.12 28 Gennaio 79 08.01 29 11.01 F F 12.01 30 14.01 32 15.01 80 18.01 70 19/20.01 32 22.01 33 23/24.01 34 25.01 35 27.01 36 29.01 D 9 Molière: la recita di Versailles The valley of astonishment Alice Prossima fermata Bellinzona Il prezzo L’amore segreto di Ofelia Balletto di Roma The voices of victory Pinocchio.Ilgrandemusical Mummenschanz Peter Pan Genesiquattrouno Il macello di Giobbe La prima cena Adamo & Eva Iliade Ieri è un altro giorno La periferia dell’infinito Ti regalo la mia morte, Veronika In trincea Avanim (Pietre) Constanza Macras LuganoInScena 37 38 39 40 41 42 71 80 43 44 45 45 46 47 47 48 49 49 50 51 52 72 Febbraio 04/05.02 A 06.02 D 15/16.02 A 21.02 M 23/24.02 D 23/24.02 A 26.02 F 28.02 Marzo 02.03 D 05.03 D 06.03 F 07.03 08/09.03 A 12.03 M 15/16.03 A 18/19/20.03 22.03 A 23/24.03 10 Una pura formalità A.M.R. company Il vizio dell’arte Battiato in concerto Balletto Civile Il berretto a sonagli Nuda e cruda La piccola fiammiferaia Choreographic Collision Compagnia Virgilio Sieni Il cavaliere inesistente Ivan Illic 7 minuti Il nostro Enzo: ricordando Jannacci La morte di Danton I Legnanesi La famiglia Colombo PPP ultimo inventario prima di liquidazione Non ti pago LuganoInScena 2015/16 Aprile 53 04.04 73 54 05.04 81 06.04 73 08.04 D 55 14.04 M 55 16.04 56 19/20.04 A 23/24.04 F 74 Maggio 75 01.05 56 13.05 57 21/22/23.05 58 24/25.05 D 82 La locandiera di Carlo Goldoni Slot machine Pantani Sydney Dance Company L’opera da tre soldi Orchidee Una giornata particolare Le cirque invisible Candoco Dance Company Pilade 12parole7pentimenti Arlecchino servitore di due padroni 59 60 60 61 11 LuganoInScena 61 63 63 76 83 64 65 66 77 67 67 68 ©Laila Pozzo La Grande Prosa Stagione in abbonamento Con il sostegno di ©Ivano Lamanna ©Masiar Pasquali Il vizio dell’arte 53 Una pura formalità 7 minuti 58 La morte di Danton 59 55 Non ti pago 61 30 ©Gioia Casale Gabbiano Il berretto a sonagli ©Fabrizio Cestari per Primopiano 27 Ivanov 54 33 La cativìssima 41 Il prezzo 12 LuganoInScena Molière: la recita di Versailles 2015/16 37 65 Una giornata particolare 13 LuganoInScena ©Brunella Giolivo ©Wendell Teodoro ©Jean-François Gratton LuganoInScena internazionale 66 Antonio Latella 50 Avanim (Pietre) 52 Michel Tremblay / Lorraine Pintal 29 Constanza Macras / DorkyPark 72 Candoco Dance Company 77 Les Ballets de Monte-Carlo ©Hugo Glendinning 70 Pippo Delbono 14 LuganoInScena 76 ©Pascal Victor 75 ©Alice Blangero Compagnia Virgilio Sieni Sydney Dance Company ©Thomas Aurin ©Rocco Casaluci Le cirque invisible 64 2015/16 15 LuganoInScena Peter Brook 38 CinemaInScena Focus Ieri è un altro giorno La periferia dell’infinito Ti regalo la mia morte, Veronika Una pura formalità 7 minuti La morte di Danton Una giornata particolare 19/20.01.16 22.01.16 Dante 23/24.01.16 Un musical e uno spettacolo di prosa compongono il Focus su Dante Alighieri, il “Sommo Poeta” padre della lingua italiana, mettendo in risalto l’estrema attualità delle sue opere. 16.10.15 Čechov 23 15/16.03.16 26 19/20.04.16 Tre appuntamenti imperdibili per un Focus dedicato al più grande autore del Novecento che, grazie al suo lavoro di scandaglio dell’anima, ha aperto la strada a tutto il teatro moderno. Non ogni notte la luna Ivanov Gabbiano 18/19/20.09.15 17/18.10.15 05/06/08.11.15 Pasolini PPP ultimo inventario prima di liquidazione Pilade 13.05.16 16 LuganoInScena 2015/16 Sacro contemporaneo 22 11.01.16 27 12.01.16 30 15.01.16 Un Focus filosofico sulla figura di Pier Paolo Pasolini, il grande pensatore del nostro ultimo secolo che ha saputo riflettere profondamente, in maniera quasi profetica, sulla nostra società. 22.03.16 04/05.02.16 08/09.03.16 Teen Dante Inferno Novecento 01/02.10.15 60 Mito e guerra Iliade In trincea Pilade 18.01.16 13.05.16 17 LuganoInScena 49 49 50 53 58 59 65 Le sacre scritture, riviste e riattualizzate in maniera originale, sono alla base dei tre spettacoli a cui dedichiamo un Focus dal titolo significativo. Genesiquattrouno Il macello di Giobbe Adamo & Eva 25.01.16 67 CinemaInScena è un Focus dedicato a sette spettacoli che hanno un legame con la settima arte e i suoi grandi protagonisti. 45 46 47 Una riflessione sulla Guerra attraverso i grandi miti dell’antichità: le parole di Omero, Pasolini e alcune testimonianze di militi ignoti diventano un monito del passato al nostro presente. 48 51 67 ©Viviana Cangialosi Inaugurazione Teatro 12.09 Do13.09 ore 14.30 e 20.30 Ma15.09 ore 20.30 Me16.09 ore 20.30 Gi 17.09 ore 20.30 Ve18.09 ore 20.30 Sa19.09 ore 20.30 Do20.09 ore 14.30 Compagnia Finzi Pasca La Verità Sa ore 19.30 autore, regista, co-design luci e coreografie Daniele Finzi Pasca direttrice di creazione, produttrice e partecipazione alla scrittura Julie Hamelin Finzi, musica, sound design e co-design coreografie Maria Bonzanigo, scenografia, accessori e ideazione Hugojo e L’hugo Hugo Gargiulo, produttore esecutivo e consulente artistico Antonio Vergamini, costumi Giovanna Buzzi, co-design luci Alexis Bowles, video designer Roberto Vitalini - bashiba.com, assistente alla regia Geneviève Dupéré, make-up e hairstyle designer Chiqui Barbé, direttore di produzione Marc Laliberté, consulente artistico Fabrizio Arigoni, ricercatore Facundo Ponce de León, creatore di sculture coreografiche Toni Vighetto, ideatrice Carré Mariève Hémond, coreografia Carré Annie-Kim Déry, ideatore ruota Cyr Daniel Cyr, artisti Moira Albertalli, Erika Bettin, Jean-Philippe Cuerrier, Annie-Kim Déry, Stéphane Gentilini, Andrée-Anne Gingras-Roy, Evelyne Laforest, Francesco Lanciotti, David Menes, Marco Paoletti, Félix Salas, Beatriz Sayad e Rolando Tarquini, direttrice di tournée e di scena Allegra Spernanzoni, direttore tecnico Alexis Bowles, macchinista Dave Bourdages, rigger Jens Leclerc, fonico Fabio Lecce, tecnico luci Gonzalo Soldi, macchinista in formazione Nicolò Baggio, assistente al direttore tecnico Marzio Picchetti, restauratore Andrea Ravano Équipe di produzione a Lugano: project manager Tanja Milosevic , assistente project manager Anna Locatelli, contabile Amal Meroni Sala Teatro LAC Cat. prezzo F “La Verità” è uno spettacolo realizzato con il sostegno di: Cornèrcard, Grand Hotel Villa Castagnola, OSI, RSI, La Place des Arts, Maison de la Culture de Nevers et de la Nièvre, Scène Nationale de Bayonne – Sud Aquitain, Città di Lugano, Cantone Ticino, Pro Helvetia, Caffè Chicco d’Oro, Fidinam, Ernst Göhner Stiftung, Sintetica - Partner per la ricerca. Con il sostegno di 18 LuganoInScena 2015/16 19 Teatro ©Viviana Cangialosi ©Viviana Cangialosi Inaugurazione “La Verità è tutto ciò che abbiamo sognato, ciò che abbiamo vissuto, ciò che abbiamo inventato, tutto quello che fa parte della nostra memoria.” (Daniele Finzi Pasca) Scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca, “La Verità” è uno spettacolo che riunisce l’acrobazia, il teatro, la musica e la danza, con la presenza di tredici artisti raccolti intorno ad un telone originale di Salvador Dalí. L’enorme opera, dipinta dal pittore spagnolo negli anni ‘40 a New York per il suo balletto “Tristan Fou”, si ritrova oggi di nuovo sulla scena. Dal surrealismo alla realtà, la nuova creazione della Compagnia Finzi Pasca dipinge una poesia acrobatica ed eccentrica, composta dalla visione di Daniele Finzi Pasca e dai colori del telone di Salvador Dalí. Dalla première a Montréal, nel gennaio del 2013, “La Verità” è stato rappresentato oltre 250 volte in Svizzera, Canada, Brasile, Uruguay, Colombia, Messico, Francia, Ungheria, Danimarca, Olanda, Emirati Arabi Uniti, Spagna e Italia, attirando oltre 200’000 spettatori. 16.09 Sa19.09 ore 10.30 e 14.30 Attraverso lo specchio Me ore 14.30 Hall e Sala Teatro LAC Repliche riservate alle scuole: me 16.09 ore 9.30, gio 17.09 ore 9.30 e 14.30, ve 18.09 ore 9.30 e 14.30 Un gioco del teatro che parla del teatro, un omaggio allo spettatore il cui sguardo sappia riflettersi nel gioco dell’attore. Un percorso dall’ingresso all’uscita, attraverso lo specchio di una porta, di un sipario, di un racconto... Un viaggio nella notte dello spazio e del tempo. Ogni lettera è uno scomparto, ogni parola una carrozza: con le stesse lettere che scrivono la parola “treno”, ora possiamo dire “entro”. F Età da 6 anni All’ingresso Se il tempo cambia, non dimenticate l’ombrello. C’è un modo sicuro per ricordare di non dimenticare: usatelo all’andata come para-pioggia e al ritorno come parasole. In sala Prego venite avanti, ogni fila ha una lettera, ogni singola poltrona un numero... Siete comodi? Bene, buonasera e benvenuti... Ho detto sera invece di buongiorno, qui in teatro non ci sono finestre, quindi non si distingue l’ora del giorno dall’ora della sera. Il teatro Il LAC. Lugano, un lago: sono le stesse sei lettere... Il lago è lo specchio e l’occhio la città. Teatro significa guardare. Teatro, attore: sono le stesse sei lettere... Le poltrone hanno i vostri occhi, speriamo di tenerli svegli. Il sipario Come le palpebre il sipario si apre: è un occhio che aspetta di guardarvi negli occhi. Una bocca che aspetta di cantare. Una porta che vi porterà oltre lo specchio. Spettacolo gratuito ©Salvador Dalí, Fundación Gala-Salvador Dalí “Daniele Finzi Pasca ha creato un’ambiziosa e visivamente incantevole opera… La Verità tocca il sublime…” (The Gazette, Montréal, Canada, 18.01.2013) “Cattura il pubblico dolcemente, per portarlo in un meraviglioso mondo onirico.” (Neue Zürcher Zeitung, Zürich, Svizzera, 28.10.2013) “Uno spettacolo di circo luminoso, onirico, vitale e melanconico costruito intorno al fondale di Dalí.” (El País, Madrid, Spagna, 11.11.2013) 20 LuganoInScena 2015/16 di e regia Marcello Chiarenza con Elena Chiaravalli, Cinzia Morandi, Francesco Mariotta e Daniele Bianco musiche Carlo Cialdo Capelli scene Marcello Chiarenza costumi Teatro Pan produzione LuganoInScena 21 Teatro Inaugurazione / Focus su Čechov ©Loreta Daulte Musical / Focus su Dante 18.09 Sa19.09 ore 19.30 Do20.09 15.30 Non ogni notte la luna Ve ore 19.30 tratto dalla biografia e dai testi di Anton Čechov di e regia Antonio Ballerio con Antonio Ballerio, Tatiana Winteler, Camilla Parini e Simon Waldvogel scene e costumi Margherita Baldoni musiche Zeno Gabaglio luci Matteo Crespi aiuto regia Massimiliano Zampetti produzione LuganoInScena Teatrostudio LAC Spettacolo gratuito 01.10 Ve 02.10 ore 20.30 Teen Dante – Farei parlando innamorar la gente Gio ore 20.30 ideato, scritto e diretto da Mariella Zanetti musiche composte da Giovanni Santini assistente regia Igor Horvat con V. Mannias, C. Moneta, L. Donadio, G. Palasciano, S. Zanobbio, J. Sarno, M. V. Scarlattei, F. Rina, R. Rigano, G. Latina, S. Dho, V. Mignogna, F. Tripaldi, R. Buffonini e E. Turetta ensemble diretto da Francesco Bossaglia musicisti E. F. Maligno, L. Roccasalva, V. Luca, G. Cardelli, E. Lomazzi, F. Romano, S. Cignoli, L. Zampar, C. Pedrazzetti, F. Parini e G. Dalla Bona prodotto da Francesca Giorzi – RSI Rete Due con la collaborazione di CSI, Lugano e Milano Teatro – Scuola P. Grassi e il contributo di DECS – Contributo finanziario del Cantone Ticino derivante dall’Aiuto federale per la promozione della cultura e della lingua italiane, fsrc Fondazione svizzera per la radio e la cultura, LuganoInScena – Città di Lugano e Pro Helvetia Sala Teatro LAC Età da 11 anni Cat. prezzo H Anton Čechov. Professione: medico e scrittore. “La medicina è mia moglie, la letteratura la mia amante. Se l’una mi stanca, vado a passare la notte con l’altra”. Disposto a sposarsi realmente solo a queste condizioni: “Datemi una moglie che sia come la luna, che non compaia nel mio cielo ogni notte”. Nel 1898, l’astro, che non solo scherzosamente sogna, si materializza in Ol’ga Knipper, attrice in ascesa del neonato Teatro d’Arte di Mosca, diretto da due rivoluzionari “sognatori di teatro”: Nemirovic-Dancenko e Stanislavskij, i quali capiscono subito il valore poetico e la modernità del linguaggio teatrale di Čechov. Lo spettacolo analizzerà lo straordinario amore di Anton e Ol’ga - due personalità caratterialmente diverse -, costretti a vivere separati, lui a Jalta a causa della sua malattia, lei a Mosca per la sua professione, ma comunque uniti da una libertà di pensiero scevra da pregiudizi e decisi a rispettare ognuno l’autonomia dell’altro. Oltre alla storia d’amore, verrà analizzato anche il tormentato e affascinante rapporto con la loro professione. In scena quattro attori: una coppia anziana e una giovane. Entrambe sono composte dallo scrittore Čechov e dall’attrice Knipper che, in un gioco di rimandi e di specchi, agiscono in uno spazio della memoria dove vivono in libertà la frantumazione cronologica del testo e il moltiplicarsi in alcuni personaggi delle commedie cecoviane, concedendosi così al gioco del teatro in esempi e citazioni in cui vita reale e finzione teatrale si avvicinano a tal punto da annullare la loro distanza. 22 LuganoInScena 2015/16 Trasformare, attraverso l’immaginazione, le vicende storico-letterarie narrate nella “Vita Nuova” di Dante Alighieri per raccontarle con uno stile accattivante: è quanto ha fatto l’autrice e regista Mariella Zanetti con il musical “Teen Dante”, capace di far volare la storia al di là del tempo e trasmettere emozioni forti. Vi sorprenderete, senza accorgervene, a cantare i sonetti del poeta e dei suoi “colleghi” stilnovisti. “Teen Dante” è la grande storia d’amore di un giovane agli inizi del suo percorso professionale. Il sommo Alighieri è invitato a scendere dal piedistallo per planare sulla scena nel ruolo di un ragazzo geniale alle prese con i tipici problemi dei suoi 18 anni; in un alternarsi di situazioni divertenti, romantiche, erotiche, grottesche, drammatiche, surreali. Il musical “Teen Dante – Farei parlando innamorar la gente” strappa Alighieri al mito per restituirlo alla vita, alla sua vita di adolescente che nel 2015 compie 750 anni. 23 Teatro FIT Festival 12.10 Lu ore 20.30 Sala Teatro LAC Cat. prezzo J Premio UBU 2012 Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica a Lucia Calamaro; Miglior attrice a Daria Deflorian; Ex Aequo Miglior attrice non protagonista a Federica Santoro 24 L’origine del mondo, ritratto di un interno Me ore 20.30 di e regia Lucia Calamaro con Daria Deflorian, Federica Santoro e Daniela Piperno produzione 369gradi - PAV in collaborazione con FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea/ LuganoInScena/ LAC – Lugano Arte e Cultura 14.10 Gio15.10 ore 20.30 Peperoni difficili (la verità chiede di essere conosciuta) Sala Teatro LAC di e regia Rosario Lisma con Anna Della Rosa, Ugo Giacomazzi, Rosario Lisma e Andrea Narsi produzione Teatro Franco Parenti Cat. prezzo H Composto da 3 atti (“Donna melanconica al frigorifero”, “Certe domeniche in pigiama”, “Il silenzio dell’analista”), lo spettacolo mette in scena la crisi individuale che travolge un gruppo familiare, nella fattispecie la crisi di una madre, Daria, che fagocita la figlia, Federica. Daria non esce più: dalla sua “tana” constata di conoscere realmente un solo umano, il quale convive nello stesso corpo e, a volte, si distrae anche da lui, se lo perde, non lo capisce. Questa relazione fluttuante e disattenta spesso fa sì che si ritrovi a non essere contemporanea neanche di se stessa. Questo convivente è suo malgrado familiarizzato con l’umano di Daria, visto che ne dipende affettivamente, la richiama a lei e al tempo: la figlia. È lei, Federica, che mantiene il mondo; è lei il suo Atlante domestico, tanto che, a volte, uno si chiede chi abbia messo al mondo chi in questa faccenda. Nella casa in cui Daria si muove con sua figlia, temporaneamente rinchiuse in cerca di un senso ritrovato, appaiono “figure della soglia”, abitanti del dentro-fuori, che irrompono e agiscono. Figure, queste, tutte animate dalla stessa volontà: tirarla fuori. Ispirandosi a “La Commedia umana” di Balzac, Lucia Calamaro indaga la coscienza di una Madre, esplora gli stati d’animo mortificati di una Figlia “adultizzata”, la sua assenza di modelli, la sua tenacia; tratteggia l’indifferenza, la rabbia e l’impotenza di tutti gli altri, quelli che si ritrovano a gestire una persona depressa, senza sapere come. LuganoInScena 2015/16 Ambientato nella cucina di un giovane parroco di provincia, “Peperoni difficili” si ispira a una piccola vicenda realmente accaduta e pone domande sul “mentire a fin di bene”, sulla verità e il diritto di dirla o di saperla. I personaggi coinvolti, oltre al parroco, sono la sua bellissima sorella volontaria in Africa, un bidello allenatore della squadra dell’oratorio e un bancario, colto, brillante e stranamente inconsapevole di essere spastico. Rosario Lisma, autore vincitore del Premio ETI Nuove Sensibilità 2009 con “L’operazione”, si ispira alla tradizione umoristica del ‘900 e alla Commedia all’italiana. In scena, con lui, oltre a Ugo Giacomazzi e Andrea Narsi, anche Anna Della Rosa, giovane pluripremiata interprete del teatro italiano e ultimamente sugli schermi cinematografici in “La Grande Bellezza” di Sorrentino. “Non è facile trovare una commedia che fa ridere, e parecchio, mettendo in discussione con intelligenza temi capitali. Succede in Peperoni difficili, nuovo testo di Rosario Lisma; giovane attore di talento. […] Il quesito se sia meglio mentire a fin di bene o dire la verità a tutti i costi si innesta su situazioni quotidiane e si incarna in personaggi non attesi, ma vivi nelle loro opposte, fragili umanità, in una pièce ben scritta che mescola risata e dramma, di solida costruzione e dialoghi irresistibili, con quattro interpreti […] in stato di grazia. Bravi.” (la Repubblica) 25 Teatro Focus su Čechov ©Ivano Lamanna Focus su Dante 16.10 Inferno Novecento Ve ore 20.30 Sala Teatro LAC 17.10 Do 18.10 ore 16.30 di Federico Tiezzi drammaturgia a cura di Fabrizio Sinisi con Sandro Lombardi e David Riondino produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi Cat. prezzo H Ivanov Sa ore 20.30 di Anton Čechov regia di Filippo Dini con Filippo Dini, Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Gianluca Gobbi, Orietta Notari, Valeria Angelozzi, Ivan Zerbinati, Ilaria Falini e Fulvio Pepe traduzione Danilo Macrì produzione Fondazione Teatro Due, Teatro Stabile di Genova Sala Teatro LAC A distanza di dieci anni dal fortunatissimo “Dante Inferno”, Federico Tiezzi riunisce di nuovo Sandro Lombardi e David Riondino intorno alla “Commedia” dantesca. Lo spettacolo, che nasce da un’idea del giovane drammaturgo Fabrizio Sinisi, mette a confronto i maggiori personaggi dell’Inferno dantesco con grandi icone del Novecento (Lady Diana e Dodi Al-Fayed, Marilyn Monroe, Giulio Andreotti, Andy Warhol, Pier Paolo Pasolini…) o con momenti cruciali della sua storia, costruendo una diversa possibilità di lettura e fruizione del poema fondante della cultura italiana. “Inferno Novecento” innesca uno strumento attraverso il quale il mondo contemporaneo possa interpretare la prima cantica dantesca, ma offre anche un modo per farsene interprete. La grande poesia di Dante diventa un percorso all’interno delle contraddizioni dell’uomo contemporaneo e, a sua volta, la contemporaneità intride di nuove figure e di fatti presenti alla nostra memoria l’universo immaginario dell’aldilà dantesco. Alternando episodi dell’Inferno con brani di celebri firme del giornalismo italiano, si realizza un viaggio non solo attraverso la “Commedia”, ma anche una discesa nei gorghi dell’anomalo, tremendo secolo appena trascorso. Accanto ai versi dell’Inferno, il Novecento occidentale trova infatti una sua disarmante coincidenza, e il testo di Dante, usato come lente d’ingrandimento della nostra epoca, rivela una straordinaria e quasi angosciante attualità. Cat. prezzo H “Ivanov” è la prima delle grandi opere teatrali di Anton Čechov, scritta nel 1887, all’età di 27 anni. Essa racconta l’ultimo anno di vita di un uomo che si trova a fare i conti con la propria incapacità di vivere, la sua inadeguatezza verso il mondo che lo circonda e l’irrimediabile perdita di ogni speranza nei confronti della vita. La commedia è la sua lotta contro ognuna di queste forze che lo ostacolano quotidianamente nei rapporti con i suoi amici, con i suoi nemici, con sua moglie. Essendo una commedia scritta in età giovanile, “Ivanov” possiede una portata dirompente di emotività, di divertimento e di erotismo che la rendono carica di un fascino irresistibile. La sua poetica si esprime a tinte forti, e la violenza delle situazioni e dei rapporti esplode con brutalità, fino alla morte. A Sponsor della stagione in abbonamento “Ivanov trascina tutti nel tunnel nero dell’inattività, della paralisi mentale e spirituale, tutti lottano contro di lui o tentano di guarirlo, fino all’estremo sacrificio. Ivanov è il virus letale della sua società, è il simbolo della malattia che si genera all’interno di quel ristretto gruppo di esseri umani che agiscono nella commedia. Ivanov è al tempo stesso anche la cura del suo mondo, in quanto mette tutti di fronte a se stessi, ai propri limiti, alla propria povertà, dando ad ognuno l’occasione per la salvezza personale. […] Čechov ci esorta a confrontarci con lui costantemente. Instaurare un dialogo con il nostro Ivanov, quello dentro di noi, mettersi in relazione con lui, capire bene chi è, osservarlo, comprendere qual è la nostra attitudine nei suoi riguardi, rappresenta la provocazione che Čechov ci propone.” (Filippo Dini, regista) “Inferno Novecento” invita dunque lo spettatore a un percorso in cui la poesia si fa complementare alla cronaca: il Novecento – per tanti aspetti ancora il nostro tempo – diventa il luogo di una discesa agli inferi, di uno sguardo sulla nostra storia recente e sul nostro presente. 26 LuganoInScena 2015/16 27 Teatro ©Jean-François Gratton FIT Festival 17.10 Sa ore 11.00 (1° episodio) ore 16.30(2° episodio) 18.10 Do ore 11.00 (3° episodio) ore 16.30(4° episodio) Conférence de choses di e regia François Gremaud con Pierre Mifsud produzione 2b company in collaborazione con FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea / LuganoInScena / LAC – Lugano Arte e Cultura Lo spettacolo è composto da quattro episodi indipendenti tra di loro della durata di un’ora ciascuno. Pierre Mifsud – come una sorta di “tenutario di un sapere” enciclopedico contemporaneo – accoglie il pubblico e inizia il suo racconto. Da un luogo ad un altro, da un soggetto ad un altro. Rimbalza nel suo racconto di qua e di là. Dal bisonte alla regina Margot, da Descartes alla liquirizia Haribo, da Annie Hall alla Cometa di Halley. Non si ferma fino a che il timer non scade allo scoccare dei 60 minuti. “Conférence de choses” è una passeggiata divertente nel cuore del sapere enciclopedico partecipativo contemporaneo. Il processo di scrittura, ci svelano gli autori, consiste, partendo da un soggetto, a seguire su Wikipedia una serie di soggetti a lui collegati. E questo all’infinito. È anche una straordinaria prova d’attore che sfida la semplicità e, nello stesso tempo, la difficoltà, mettendosi a nudo: un attore, un pubblico in uno spazio e in un tempo, senza effetti, senza rete, senza tecnica. Teatrostudio LAC Spettacolo in francese Cat. prezzo K 28.10 Albertine, en cinq temps Me ore 20.30 Sala Teatro LAC di Michel Tremblay regia di Lorraine Pintal con Lise Castonguay, Eva Daigle, Martine Francke, Monique Miller, Marie Tifo e Madeleine Péloquin coproduzione Théâtre du Nouveau Monde (Montréal) / Théâtre du Trident (Québec) Spettacolo in francese con sopratitoli in italiano Trent’anni fa Michel Tremblay scrisse uno dei grandi testi del teatro contemporaneo, ponendo una donna di fronte a se stessa e alle differenti età della sua vita. Tra l’Albertine di trent’anni, sconvolta per aver quasi picchiato a morte la figlia undicenne, e quella di settant’anni che, ormai affaticata, entra in una casa di accoglienza, Tremblay traccia cinque linee di vita per disegnare l’arco di tutta un’esistenza divisa tra il senso di colpa e la rabbia. Nell’atmosfera sospesa del crepuscolo – tra gli scintillii del calar del sole e il lento levar della luna purpurea d’estate – le Albertine, ispirate dall’ascolto attento della loro sorella Madeleine, ci consegnano la cantata della propria vita trasformata dall’aspro lirismo di una lingua al tempo stesso terribile e carezzevole. Lorraine Pintal voleva da molto tempo mettere in scena questo capolavoro della drammaturgia canadese, al fine di mostrare tutta la luce emanata dal tragitto di questa donna che, accedendo alla coscienza del proprio destino, ha saputo cogliere tutto il tragico della condizione umana. Cat. prezzo H In collaborazione con “Pièce magistrale […] qui fait la part belle au grand talent des comédiennes qui l’interprètent. Monique Miller est extraordinaire […] un incontournable. À voir, absolument!” (Anne-Josée Cameron, Le Téléjournal/Québec, Ici Radio-Canada Télé) “Siamo immersi, ed è un vero incanto.” (Thierry Sartoretti, Radio Télévision Suisse First) 28 LuganoInScena 2015/16 29 Teatro ©Masiar Pasquali Focus su Čechov 05.11 06.11 ore 20.30 08.11 ore 16.30 Gabbiano Gio ore 20.30 Ve Do Sala Teatro LAC Prima internazionale Cat. prezzo H A Sponsor della stagione in abbonamento di Anton Čechov adattamento e regia di Carmelo Rifici con, in ordine alfabetico, Giovanni Crippa, Ruggero Dondi, Zeno Gabaglio, Mariangela Granelli, Igor Horvat, Emiliano Masala, Maria Pilar Pérez Aspa, Fausto Russo Alesi, Giorgia Senesi e Anahì Traversi e con l’amorevole partecipazione di Antonio Ballerio scene Margherita Palli costumi Margherita Baldoni musiche Zeno Gabaglio luci Jean-Luc Chanonat assistenti di regia Agostino Riola e Francesco Leschiera produzione LuganoInScena in coproduzione con LAC Lugano Arte e Cultura, Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa e Teatro Sociale di Bellinzona Un giovane teatrante pieno di dubbi sulla necessità del fare teatro oggi, un famoso scrittore che si interroga sulla necessità o meno di scrivere, una giovane ambiziosa che sogna il successo, una donna di successo che non sogna, un’umanità che desidera essere personaggio, personaggi che si specchiano in un lago che mostra la loro misera umanità. “Perché scegliere di fare Gabbiano? È la domanda che continuo a farmi, alla quale non ho risposta. Almeno non una. Intanto è un Classico e questo mi permette di lavorare sulla memoria di un testo che ho sempre amato, su cui ho sempre lavorato, sul quale ho fatto centinaia di ipotesi, che ogni volta cambiano e si contraddicono. In secondo luogo mi viene da dire che Gabbiano parla di cose che tutti sanno: di rapporti familiari, di conflitti e di delusioni, senza averne consapevolezza. Entrare in un mondo familiare e vedere che ogni volta ti mostra qualcosa che non avevi notato dà la curiosa sensazione di visitare un universo conosciuto e, al tempo stesso, misterioso: “ Čechov è talmente semplice che fa paura”, diceva Gor’kij. Gabbiano è veramente un testo misterioso: ci mostra un’umanità, una famiglia che non riesce mai ad essere sincera e che, per riuscire a convivere, deve continuamente mentire e immaginarsi di essere qualcosa che non è. Nel momento però che una cosa è immaginata, non diventa comunque vera? In Gabbiano tutti si rappresentano, anzi sono tutti ossessionati dalla rappresentazione. Si impegnano a vivere una vita che non è la loro e tentano di eternarla, di renderla un presente continuo. Non sarà perché tentano disperatamente di fermare la vita e bloccare dentro di loro il sinistro desiderio di voler uscire, di volare via per fare parte di qualcosa di più grande? Kostantin, nel suo testo, parla di un’anima universale che tutto ingloba; il medico Dorn parla del destino dell’umanità di ricongiungersi, prima o dopo, ad un tutto. Nina dice: “pensano che io voglia fare l’attrice, ma io sono attratta dal lago, come un gabbiano”. “Anche lo spirito è fatto di materia”, dice il maestro Medvedenko. Teatro e mistero, verità e sogno. Non a caso i protagonisti sono attori, scrittori, registi, e l’umanità che gira intorno a loro, fatta di contadini, di lavoratori, non sogna altro che essere attori e scrittori. Ossessione della rappresentazione di sé. I personaggi recitano su un palcoscenico che si specchia in un lago che mostra a sua volta la loro misera umanità e l’incapacità di volare in alto. Il lago li attrae verso il basso.” (Dalle note di regia di Carmelo Rifici) 30 LuganoInScena 2015/16 31 Teatro Nuovi percorsi 11.11 22.11 Me ore 20.30 Sala Teatro LAC Cat. prezzo J Do ore 16.30 e 20.30 Teatrostudio LAC Cat. prezzo K Antropolaroid Words and music di e con Tindaro Granata, Premio “Mariangela Melato” – Prima Edizione 2013 – come Attore emergente produzione Proxima Res di Samuel Beckett regia e adattamento visivo di Alan Alpenfelt con Adele Raes e NITON (Zeno Gabaglio, Luca Xelius Martegani e El Toxyque) produzione V XX ZWEETZ Definire “Antropolaroid” non è semplice: ad oggi non c’è nulla di paragonabile al lavoro originalissimo di Tindaro Granata, il quale, da solo, racconta di figure familiari, di generazioni, di una terra, la Sicilia, da cui anche allontanarsi, con il proposito di andare a Roma per diventare attore e fare del cinema… “Antropolaroid” è uno spettacolo di cupa bellezza, struggente, attraversato da un’inquietudine dolorosa, dove a tratti si coglie ugualmente, amaramente, l’occasione di ridere, per la caratterizzazione dei personaggi, il loro susseguirsi sulla scena, e per l’abilità stessa dell’attore nel trasformarsi: tante, infatti, le metamorfosi. Premio della giuria popolare della “Borsa Teatrale Anna Pancirolli” / Premio “ANCT” dell’Associazione Nazionale dei Critici nel 2011 / Premio “Fersen” in qualità di “Attore Creativo” nel 2012 32 LuganoInScena 23.11 Ma24.11 ore 20.30 La cativìssima (Epopea di Toni Sartana) Lu ore 20.30 La nuova produzione Beckett Sounds vede uniti la Compagnia V XX ZWEETZ e il gruppo NITON nell’esplorazione della degenerazione della lingua, della memoria e della vita, attraverso il dramma sonoro di Samuel Beckett “Words and music”. Lo spettacolo è ambientato in un imprecisato futuro: due prigionieri, Bob e Joe, sono detenuti in un’angusta torre carceraria. Croak, il vecchio aguzzino, li visita regolarmente per ottenere definizioni di concetti umani ancestrali. Bob si esprime attraverso la musica e Joe attraverso le parole, nel tentativo di offrire al dispotico Croak vividi ricordi e appigli per nuove sensazioni. Una notte, però, sulle scale, tra la luce delle candele scorge una faccia che destabilizzerà l’esistenza dei tre personaggi… di e regia Natalino Balasso con Natalino Balasso, Francesca Botti, Marta Dalla Via, Andrea Pennacchi, Silvia Piovan e Stefano Scandaletti produzione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale Sala Teatro LAC Cat. prezzo H “La cativìssima (Epopea di Toni Sartana)” è la prima commedia di un progetto di trilogia ideato da Natalino Balasso. L’idea è quella di creare l’epopea di un personaggio surreale e fuori dagli schemi, Toni Sartana, il quale non ha mezzi termini, non ha remore morali ed è totalmente ignaro di ciò che significa correttezza. Toni Sartana tradisce chiunque pur di raggiungere il suo scopo che, per inciso, sembrerebbe sconosciuto anche a lui stesso. In questa prima commedia assistiamo alla resistibile ascesa di Toni Sartana, da semplice sindaco di un piccolo paese di campagna fino ai vertici del suo partito, in seno al quale tradirà anche gli amici più fidati pur di diventare la massima carica della Regione Serenissima: Asessore ai Schei. Ma questo non gli basterà e vorrà giungere a conquistare anche la confinante Regione Giulia: un inseguimento del Potere fine a se stesso. In questo clima da fanta-politica, in un tempo non definito, che potrebbe essere il futuro, Toni Sartana riluce come una sorta di Ubu Re veneto; fa ruotare gli eventi attorno a sé, istigato da una moglie, la signora Lea, che, come una moderna lady Macbeth, è forse più crudele di lui. Tutto questo porterà ad una rovinosa caduta ma, come Ubu, Sartana ha la consistenza dei pupazzi di gomma, non si fa mai male e casca sempre in piedi. Egli è salvato dalla sua stessa inconsapevolezza. A Sponsor della stagione in abbonamento Con il sostegno di “Uno spettacolo di autentica sensibilità che colpisce anche l’inconscio.” (Il Sipario) 2015/16 33 Teatro ©Tommaso Le Pera Musical 26.11 Ve 27.11 ore 20.30 Sa 28.11 ore 15.30 e 20.30 Romeo e Giulietta Ama e cambia il mondo Gio ore 20.30 tratto dall’opera di William Shakespeare spettacolo musicale di Gérard Presgurvic regia di Giuliano Peparini con Giulia Luzi, Federico Marignetti, Luca Giacomelli Ferrarini, Riccardo Maccaferri, Gianluca Merolli, Leonardo Di Minno, Vittorio Matteucci, Barbara Cola, Roberta Faccani, Silvia Querci e Giò Tortorelli musiche e libretto Gérard Presgurvic; versione italiana Vincenzo Incenzo coreografie Veronica Peparini prodotto da David Zard Sala Teatro LAC Cat. prezzo A 29.11 Polvere Dialogo tra uomo e donna Do ore 16.30 e 20.30 Teatrostudio LAC di e regia Saverio La Ruina con Saverio La Ruina e Cecilia Foti produzione Scena Verticale Cat. prezzo K LuganoInScena e il suo impegno civile contro la violenza, anche psicologica, sulle donne. “Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un “prima”, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco.” (Da un’operatrice di un Centro antiviolenza) In collaborazione con Già considerata una vera e propria opera dei record, con ben 45 artisti sul palco, 23 cambi di scena, oltre 270 costumi e un’équipe tecnica e di produzione di 55 persone, “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo” continua il suo tour internazionale e giunge per la prima volta in Svizzera, pronta ad emozionare Lugano con un cast innovativo. Fedelissimo al plot shakespeariano, il musical scritto da Gérard Presgurvic è andato in scena in un tour che ha già toccato le principali città italiane e non, suscitando ad ogni rappresentazione una calorosissima accoglienza da parte di un pubblico sempre molto numeroso. In un allestimento moderno e continuamente mutevole, grazie a scenografie computerizzate e proiezioni in 3D, si muovono interpreti di ottimo livello, freschi, giovani, dirompenti nei numeri, dalle voci convincenti e sensibili nel restituire caratteri e sentimenti che sicuramente sentono propri. GpC e LivePassion “Non so quanto c’entri il femminicidio con questo lavoro. Ma di sicuro c’entrano i rapporti di potere all’interno della coppia, di cui quasi ovunque si trovano tracce.” (Saverio La Ruina) “Di solito sono le donne a parlare delle donne. Soprattutto quando si tratta di violenza e dei rapporti di potere. Saverio La Ruina è una magnifica eccezione. La violenza è tutta psicologica ed emotiva nella sequenza di scene che La Ruina sviluppa in un micidiale crescendo di tensione. La Ruina è attore maestro del dettaglio, del gesto minimo.” (Sara Chiappori, la Repubblica) “Ama e cambia il mondo”: è una rivendicazione del diritto all’amore, qualunque latitudine sessuale, culturale o geografica abbia, al di là dei confini tra le etnie e i popoli. L’amore è il sentimento assoluto con il quale i due innamorati trovano il loro posto nel mondo. Essere al costo di non essere è la legge di ogni vita autentica. La ribellione dei due veronesi diventa così metafora totale dei nostri contrastati tempi. 34 LuganoInScena 2015/16 35 Teatro Brachetti che sorpresa! di e con Arturo Brachetti regia di Davide Calabrese con Luca Bono, Luca & Tino, Francesco Scimemi e Kevin Michael Moore produzione Arte Brachetti srl Sala Teatro LAC F In collaborazione con GpC e LivePassion 01.12 Me 02.12 ore 20.30 Molière: la recita di Versailles Ma ore 20.30 novità di Stefano Massini, Paolo Rossi e Giampiero Solari tratto da “L’improvvisazione di Versailles” di Molière regia di Giampiero Solari con Paolo Rossi, Lucia Vasini, Fulvio Falzarano, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciani, Stefano Bembi, Mariaberta Blasko, Riccardo Zini, Irene Villa, Karoline Comarella e Paolo Grossi produzione Teatro Stabile di Bolzano Sala Teatro LAC Dopo l’incredibile successo de “L’uomo dai mille volti” e di “Ciak si gira”, il ciuffo più famoso d’Italia ritorna, in compagnia dei suoi amici, con uno straordinario e imprevedibile varietà magico di illusionismo contemporaneo: “Brachetti che sorpresa!”. Arturo si trova in un luogo pieno di valigie, casse e bauli provenienti da tutto il mondo. Un limbo tanto misterioso quanto affascinante, colmo di oggetti ricchi di storie raccolte nei lunghi viaggi e di personaggi curiosi. Chissà se Arturo troverà la sua valigia rossa perduta? Per farlo, come in un grande videogame, dovrà affrontare prove e livelli… un po’ come nella vita. Brachetti, il più grande trasformista al mondo, entusiasma il suo pubblico e propone il meglio del quick change, quell’arte da lui stesso reinventata che lo ha reso celebre e acclamato ai quattro angoli del pianeta: in un battito di ciglia (forse due) si trasforma davanti agli occhi degli spettatori, dal cappello alle scarpe, cambiando abito ma, soprattutto, anima. Un caleidoscopio di personaggi che realizza con grandi costumi o solo con pochi oggetti, per ricordarci che con poco si può fare tutto, basta lasciarsi andare alla fantasia. Cat. prezzo C ©Gioia Casale ©Paolo Ranzani 29.11 Lu 30.11 ore 20.30 Do ore 20.30 Cat. prezzo H A “L’improvvisazione di Versailles” ( L’impromptu de Versailles) è una commedia scritta da Molière nel 1663 in cui il capocomico francese mette in scena se stesso e la sua Compagnia, dichiarando apertamente le sue idee sull’arte drammatica e abbozzando quella “Comédie des comédiens” che da molto tempo, si dice, aveva intenzione di scrivere. Con l’intento di fondare la nuova commedia di carattere e di costume, Molière riassume l’esperienza del teatro comico italiano e, in particolare, della Commedia dell’arte, ritenendo necessario realizzare opere che attraggano il pubblico, non soltanto quello della corte e di Parigi, ma anche “la platea che si lascia coinvolgere”. La riscrittura dell’opera, firmata da Stefano Massini, Paolo Rossi e Giampiero Solari, si prefigge di approfondire l’arte comica, di fondere la tradizione e l’attualità con rigore e poesia. Ne nasce una divertente rappresentazione della vita quotidiana dei teatranti, alla ricerca del capolavoro, tra brani tratti dalle commedie più celebri e stralci della biografia straordinariamente affascinante del grande capocomico francese. Sponsor della stagione in abbonamento Con il sostegno di Artista a 360 gradi, Arturo Brachetti è capace di passare dalla trasformazione ad altre performance che lasceranno il pubblico a bocca aperta: il fascino delle ombre cinesi, l’emozione del sand painting, il divertimento del fumetto western vivente e altro ancora. Un sorprendente viaggio nella fantasia in cui il grande artista, come un cicerone, condurrà il pubblico per mano. 36 LuganoInScena 2015/16 Un viaggio nel teatro, nelle opere e nella biografia di Molière, il racconto del dietro le quinte di una Compagnia in prova che deve allestire uno spettacolo in tutta fretta, una nuova commedia che mette a confronto, in un gioco di specchi temporali ed esistenziali, il lavoro e la vita del capocomico Molière e del personaggio capocomico Paolo Rossi. 37 Teatro ©Pascal Victor Rassegna Senza confini 05.12 Do06.12 ore 16.30 Peter Brook The valley of astonishment Sa ore 20.30 di e regia Peter Brook e Marie-Hélène Estienne con Kathryn Hunter, Marcello Magni e Bruce Myers con i musicisti Raphaël Chambouvet e Toshi Tsuchitori traduzione italiana sopratitoli Luca Delgado produzione C.I.C.T. - Théâtre des Bouffes du Nord coproduzione Theatre for a New Audience, New York, Les Théâtres de la ville de Luxembourg Sala Teatro LAC Spettacolo in inglese con sopratitoli in italiano Cat. prezzo H In collaborazione con 38 08.12 Alice Ma ore 16.30 e 19.00 Teatro Foce ispirato ai racconti di Lewis Carroll “Alice nel paese delle meraviglie” e “Attraverso lo specchio” regia di Fabrizio Pallara drammaturgia Simona Gambaro con Danila Barone, Dario Garofalo, Valerio Malorni e Raffaella Tagliabue produzione teatrodelleapparizioni e Teatro del Piccione in collaborazione con la Rassegna Senza confini, gli altri spettacoli sul sito www.teatro-pan.ch F Età da 6 anni Cat. prezzo K Con il sostegno di La giornalista Mrs. Costas (Sammy per gli amici) ha una memoria infinita che le permette di ricordare tutto senza appuntare niente. Eppure, proprio perché “troppo brava”, verrà licenziata. Così avrà inizio un girone dantesco colorato con esuberante fantasia e umanità: medici, esami clinici, uno show televisivo per fenomeni, altri casi di sinestesia e un vortice di domande che apriranno nuovi interrogativi. Come si può dimenticare? Come è possibile essere (se stessi) quando non si è (come gli altri)? Così Peter Brook e Marie-Hélène Estienne proseguono il loro lungo viaggio (come già in “L’homme qui” o “Je suis un phénomène”) alla scoperta dei misteri del cervello umano, restituendo una rappresentazione che ha il tocco lieve di un guizzo nelle profondità umane. Si ride, si gioca, ci si commuove dinanzi a uno spettacolo che non rifiuta di accogliere nessun sentimento. Un viaggio caleidoscopico nei misteri e nelle meraviglie del cervello umano. Uno spettacolo/gioco meta-teatrale che, seguendo il testo di Carroll, mostra il suo vero e la sua illusione, si fa specchio dentro lo specchio; di più, si fa vita. Alice potrebbe non credere ai propri occhi, potrebbe razionalmente dire che un coniglio con il panciotto e un orologio nel taschino non esiste. Ma invece pronuncia il proprio atto di fede: crede al mistero, entra nel gioco, come se si disponesse di fronte ad un’opera d’arte. Guidata dalla curiosità, si ritrova immersa nella propria storia. È in quel momento che la sua immaginazione diventa creatrice. Finisce dentro il teatro delle meraviglie, dentro il gioco che è il suo gioco. Se Alice non fosse stata disposta a credere, non sarebbe neppure partita. Se non fosse stata disposta ad “attraversare”, non ci sarebbe questa storia. È necessario credere non solo ai propri occhi. Un po’ come quando si va a teatro e si accetta la sua convenzione, facendo professione di credo alla sua finzione. E Alice-spettatrice non può sottrarsi al suo compito: essere creatrice del proprio viaggio. “Il titolo The valley of astonishment (La valle dello stupore) deriva dal grande poema persiano Il verbo degli uccelli di Farid al-Din‘Attar. Viaggeremo in territori sconosciuti – nella vita segreta di persone che vivono delle esperienze così intense da nasconderle agli altri – mescolando suoni e colori, gusti e parole, memorie e immagini con una tale intensità da passare in un istante dall’inferno al paradiso.” (Peter Brook e Marie-Hélène Estienne) “Una creatura contemporanea capace di parlare ai grandi e ai piccini. Visioni, fulminei incontri di personaggi [...] quattro attori che sembrano cento […] accompagnano il cammino della stupita creatura di Lewis Carroll. “ (Laura Martellini, Corriere della Sera) LuganoInScena 2015/16 39 Teatro ©Nikclick 10.12 Ve 11.12 ore 20.30 Prossima fermata Bellinzona Gio ore 20.30 di e regia Flavio Stroppini e Monica De Benedictis con Antonio Ballerio, Igor Horvat, Cito Steiger, Anahì Traversi e Tatiana Winteler con i musicisti Andrea Manzoni e Thomas Guggia e con la partecipazione di Gianni Frizzo produzione Teatro Sociale Bellinzona – Bellinzona Teatro Teatro Foce Cat. prezzo K 12.12 Do 13.12 ore 16.30 Il prezzo Sa ore 20.30 di Arthur Miller regia di Massimo Popolizio con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale e Elia Schilton traduzione Masolino D’Amico produzione Compagnia Umberto Orsini Sala Teatro LAC “Il prezzo” di Arthur Miller è un testo che fotografa, con spietata lucidità e amara compassione, le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente la crisi, due fratelli si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un appartamento che sta per essere demolito e in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della vita. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne il prezzo. Da questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere può esercitare su chi si dibatte nella crisi. Miller tratta il tema con la sua consueta maestria, facendoci scoprire un capolavoro che, pur venendo da lontano, risulta estremamente attuale. Cat. prezzo H Nel magazzino della memoria ferroviaria di Bellinzona, l’archivista e il suo aiutante smistano i ricordi legati alla stazione. Più di un secolo di storia è archiviato in diverse sezioni. Ogni sezione è un territorio disseminato di storie: aneddoti, vapore, scioperi, disastri, elettricità. Queste storie interessano sempre a meno persone. Tuttavia, l’arrivo di Sharon, una giovane donna alla ricerca di una verità di famiglia, permetterà di girovagare nel tempo e spolverare fascicoli di storie vicine e lontane, quasi dimenticate, fra scritti, filmati, documenti sonori e fotografie. Per realizzare questo spettacolo di teatro documentario, gli autori hanno frugato negli archivi e tra i ricordi dei bellinzonesi per due anni. Hanno capito che la ferrovia è l’anima e il sangue della città, e che possiamo costruire il futuro soltanto sulle fondamenta di una solida memoria del passato. A Sponsor della stagione in abbonamento Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Umberto Orsini, fondata nel 2013 dallo stesso Orsini, vede tra i protagonisti il bravissimo Massimo Popolizio, vincitore di molteplici premi teatrali nonché talentuoso attore cinematografico, ultimamente sugli schermi con “Il giovane favoloso” di Mario Martone. Scritto nel 1968, “Il prezzo” di Miller è un’ottima occasione di riflessione sulla situazione odierna e le sue incertezze. Dopo il successo de “L’anno della valanga”, il Teatro Sociale di Bellinzona torna a produrre uno spettacolo che tocca da vicino il nostro territorio e chi vi abita. Lo fa ripercorrendo, in tono spesso divertito e scanzonato, la storica presenza della ferrovia a Bellinzona. In scena cinque bravissimi attori ticinesi, assecondati da due ottimi musicisti che, passando dalla commedia al musical, non si risparmiano per raccontare un pezzo di storia che è di tutti i ticinesi. 40 LuganoInScena 2015/16 41 Teatro ©Pepe Musical 15.12 L’amore segreto di Ofelia Ma ore 20.30 Teatro Foce di Steven Berkoff regia di Michele Di Mauro e Carlotta Viscovo con Michele Di Mauro e Carlotta Viscovo la voce di Gertrude è di Franca Nuti traduzione Adele D’Arcangelo produzione Fondazione Teatro Piemonte Europa / Festival delle Colline Torinesi Cat. prezzo K 22.12 Me 23.12 ore 20.30 Pinocchio Il grande musical Ma ore 20.30 regia di Saverio Marconi con Manuel Frattini, Roberto Colombo, Beatrice Baldaccini, Gianluca Sticotti, Giulia Marangoni, Gioacchino Inzirillo, Fabrizio Corucci, Luigi Fiorenti e Claudia Belli musiche Dodi Battaglia, Red Canzian e Roby Facchinetti produzione musicale I Pooh coreografie Fabrizio Angelini produzione Compagnia della Rancia Sala Teatro LAC Cat. prezzo H “Amleto”, atto III, scena prima: dopo il celebre monologo “essere o non essere”, Ofelia, obbligata dal padre, restituisce ad Amleto i doni e le lettere da lui precedentemente ricevuti. È proprio da questa memorabile scena che trova ispirazione Steven Berkoff: cosa c’era scritto in quelle lettere? Sappiamo così poco dell’amore tra Amleto e Ofelia. La fanciulla vive lo scorrere degli avvenimenti e il delinearsi della tragedia sempre un po’ di riflesso rispetto al Principe protagonista. Berkoff inventa un carteggio tra i due amanti, parallelo al dramma shakespeariano: attraverso questo, ci regala immagini di amore cortese, desiderio sessuale e presagi di imminenti catastrofi, dando vita a un’originale forma di “drammaturgia epistolare in versi”. Grazie alle pagine roventi di questo epistolario contemporaneo, il pubblico di oggi è invitato a spiare ed ascoltare ciò che nel testo di Shakespeare non è dato: l’altrove dei due personaggi, il loro amore segreto e gli arabeschi dell’anima e del corpo. L’abbraccio di due esistenze votate a un destino di morte. Ispirato al romanzo di Collodi, “Pinocchio. Il grande musical” è uno spettacolo che sintetizza la cultura, la creatività e l’identità italiana. Il personaggio di Pinocchio è infatti senza dubbio uno dei più famosi al mondo, rappresentato in centinaia di forme artistiche, dalla letteratura ai film, dalla musica ai videogiochi. Il successo dello spettacolo, firmato da Saverio Marconi con le musiche dei Pooh, in questi anni è andato ben oltre le centinaia e centinaia di repliche in tutta Italia, i 500.000 spettatori e le tournée internazionali in Corea (2009) e a New York (2010), che hanno accolto con entusiasmo la versione musical di una delle storie italiane più conosciute all’estero e tradotta in ben 240 lingue. “Pinocchio. Il grande musical” si prepara quindi a conquistare il pubblico del LAC con spettacolari cambi di scena e coloratissimi costumi, canzoni che restano nel cuore e coreografie scatenate, per oltre due ore di spettacolo che diverte, commuove e sorprende con grandiosi effetti speciali. Il musical è destinato a un pubblico trasversale, dai bambini agli adulti, che si lascerà incantare dalla sorprendente nascita del burattino costruito dal legno di un pino, dalla poesia del teatrino di Mangiafuoco, dalle gag di Gatto e Volpe, dalla magia di Turchina e dal ritmo esplosivo del Paese dei Balocchi. Vedi anche in Danza L’amore segreto di Ofelia 23/24.02.16 73 42 LuganoInScena 2015/16 43 Teatro Sacro contemporaneo Rassegna Senza confini 29.12 Me 30.12 ore 20.30 Mummenschanz I musicisti del silenzio Ma ore 20.30 creato da Floriana Frassetto, Andres Bossard e Bernie Schürch con Floriana Frassetto, Philipp Egli, Raffaella Mattioli e Pietro Montandon Sala Teatro LAC Immergetevi nella magia del silenzio e delle ombre: corpi che mutano e che cambiano, diventando qualsiasi cosa e assumendo ogni forma. È lo spettacolo dell’arte visiva, della mimica e del non-verbale, arricchito di nuovi sketch, tanto emozionante quanto divertente, che i leggendari Mummenschanz – che la stampa ha definito “les musiciens du silence” – portano sul palcoscenico della Sala Teatro LAC di Lugano. Le brillanti idee dei Mummenschanz, gruppo teatrale fondato a Parigi nel 1972 da Andres Bossard, Floriana Frassetto e Bernie Schürch, sono state presentate alle platee di tutto il mondo. Oggi rappresentano molto più di un nome. Il loro lavoro è diventato una forma d’arte che ha affascinato diverse generazioni di spettatori di ogni età e cultura, i quali, guidati nel lavoro creativo dei Mummenschanz, diventano testimoni di strane creature senza tempo, dalle forme incredibili e colorate. Cat. prezzo G F Le storie raccontate dai Mummenschanz sono soltanto visive. Non ci sono accompagnamenti musicali né scenografie. Irrompono sul palcoscenico indossando quello che la nostra società ha depauperato di valore, i nostri scarti: sacchetti dilatati, resti di tubo a fisarmonica, teste di bidoni, fili di ferro o serpentini luminescenti, stralci di stoffa, pezzi di cartone, polistirene, gommapiuma ed altro ancora. Tutti materiali, questi, mossi o modellati in modo da generare una fantasmagoria proteiforme centrata sull’umano, la quale ci trascina in un insolito girotondo gioioso, sorprendendoci, divertendoci e meravigliandoci ogni volta. Teatro visivo, di ombre e di silenzi, di forme cangianti e piene di vita. Ma, se è vero che “del poeta è il fin la meraviglia”, questa è anche poesia, una poesia che incanta da oltre quarant’anni grandi e piccini. 44 LuganoInScena 2015/16 08.01 Ve ore 20.30 Teatro Foce F Età da 6 anni Cat. prezzo K Peter Pan Una storia di pochi centimetri e piume di Fabrizio Visconti e Rossella Rapisarda regia di Fabrizio Visconti con Davide Visconti, Rossella Rapisarda e Simone Lombardelli produzione Eccentrici Dadarò in collaborazione con la Rassegna Senza confini, gli altri spettacoli sul sito www.teatro-pan.ch Lo spettacolo, nato per i bambini e consigliato agli adulti, affronta l’importante tema del diritto di ogni bambino di esprimersi e seguire le proprie attitudini, dell’accettazione e valorizzazione delle disuguaglianze, del rapporto tra fantasia e ragione, di come crescere non debba significare perdere la capacità di sognare e di credere all’importanza della fantasia. Vincitore del premio ETI Stregagatto “Visioni d’infanzia” 2004 come Migliore Compagnia emergente Vincitore Premio Benevento Città Ragazzi 2004 45 Teatro 11.01 Lu ore 20.30 Teatrostudio LAC Cat. prezzo K Genesiquattrouno Caino e Abele, storia di una fratellanza deviata di e con Gaetano Bruno e Francesco Villano drammaturgia e musiche Gaetano Bruno Due figure si ritrovano in quel luogo eletto tempo prima “oasi d’avventura” per sentirsi al riparo dal mondo. Timorosi nei primi passi, ripercorrono i soliti rituali fortificando ad ogni risata il loro sodalizio. Due bambini ricominciano a giocare nella grotta che ha sancito la loro alleanza. La diffidenza iniziale cede il passo al riconoscimento di sangue e, gioco dopo gioco, i due confermano il loro amore. Ma nei loro sguardi c’è adesso una strana luce, un riverbero che nessuno dei due ha mai colto prima negli occhi dell’altro. Un sospetto che li fa essere guardinghi tra loro, come non lo sono mai stati. Due fratelli trattengono il respiro per dirigersi verso quella separazione che cambierà per sempre la vita di entrambi. Spettacolo selezionato al Premio In-Box 2014 Sacro contemporaneo 12.01 Il macello di Giobbe Ma ore 20.30 Sala Teatro LAC 14.01 di e regia Fausto Paravidino con Emmanuele Aita, Ippolita Baldini, Federico Brugnone, Filippo Dini, Iris Fusetti, Angelica Leo e Barbara Ronchi (in alternanza), Vito Saccinto e Monica Samassa produzione Teatro Valle Occupato - Fondazione Teatro Valle Bene Comune Cat. prezzo H La macelleria di Giobbe, finora prospera, rischia di chiudere. Per salvarla, l’onesto macellaio si è indebitato con la banca. Ha una famiglia da nutrire, il garzone da pagare, una figlia malata e un figlio partito per gli Stati Uniti a studiare finanza. Ritornato al paese per salvare la macelleria, il figlio persegue le proprie idee, che il padre non condivide, mentre due clown inquietanti, pagati da lugubri banchieri, si aggirano attorno al negozio con l’intento di fare fortuna con ogni mezzo. Sullo sfondo di questo “macello” biblico, di cui sono vittime il buon Giobbe e la sua famiglia, due dèi si affrontano: il Dio dell’avvenire, quello del figlio e del denaro, e il vecchio Dio stanco, quello che Giobbe interpella e che resta muto e indifferente... “Il macello di Giobbe”, scritto e diretto da Fausto Paravidino, uno degli autori più interessanti del panorama teatrale italiano, è un testo che indaga e narra quel presente dal quale intere generazioni si sentono escluse e del quale vogliono riappropriarsi. “Mi interessava studiare il Libro di Giobbe senza sapere dove questo mi avrebbe portato. Mi interessava il confronto col sacro, col mistero, con Dio. Mi interessavano la crisi economica, gli incomprensibili meccanismi della finanza, apparentemente assurdi, talmente assurdi da costituire un’antiteologia.” (Dalle note di regia di Fausto Paravidino) ©Michela Amadei ©Valeria Tomasulo ©Angelo Maggio Sacro contemporaneo 15.01 Gio ore 20.30 Teatro Foce Cat. prezzo K Ve ore 20.30 Teatrostudio LAC Cat. prezzo K La prima cena Adamo & Eva di Michele Santeramo regia di Michele Sinisi con Mauro Barbiero, Silvia Benvenuto, Anna Dimaggio, Matias Endrek, Alberto Ierardi e Silvia Rubes produzione Teatrino dei Fondi residenza artistica di San Miniato di e regia Mauro Santopietro con Alessia Giangiuliani e Mauro Santopietro produzione Progetto Goldstein e Teatro della Dodicesima “La prima cena” racconta dell’incontro tra due fratelli e una sorella un mese dopo il funerale del padre. Si incontrano nella casa in cui l’uomo ha vissuto sino agli ultimi giorni di vita, per conoscere l’eredità che spetta loro. Arrivando in compagnia dei propri consorti per condividere la scoperta, verranno a conoscenza di un’eredità fatta di storie personali mai condivise, troppo ingombranti in un tempo che ora non sorride più. Tre coppie che sembrano per la prima volta ballare al buio in una cena di primi ricordi. “Adamo & Eva” è composto da sette quadri, come sette sono i giorni in cui Dio creò il mondo, quanto il tempo che Adamo ed Eva impiegarono ad allontanarsi da Dio e dalla propria Casa, il Paradiso. In questo viaggio, i protagonisti attraversano epoche e momenti cruciali della storia dell’uomo e della sua evoluzione, fino ad arrivare al contemporaneo, diventando emblema di una qualsiasi coppia di oggi. Si narrano le vicende dei nostri leggendari progenitori scappati dal Paradiso per il bisogno di conquistare, di costruire, di conoscere, di amarsi. Progetto vincitore Bando di produzione della Regione Lazio per la nuova drammaturgia 46 LuganoInScena 2015/16 47 Teatro CinemaInScena CinemaInScena 18.01 Iliade Lu ore 20.30 Sala Teatro LAC Cat. prezzo H Con il sostegno di “Iliade” è un testo vivo; quello di Maria Grazia Cipriani è immersione, scavo dritto al cuore del dettato omerico, ritessitura di un poema altrimenti troppo esteso per uno spettacolo. Nel copione quattordici dei ventiquattro libri originali, tutti a loro modo adattati. Il taglio si concentra su alcuni aspetti per tralasciarne altri: in rilievo la vicenda di Patroclo (la più fedele al poema), mentre sono assenti Ulisse, Paride, Menelao, Aiace e varie figure femminili (tranne Teti e Andromaca, su fronti opposti). Le vicende sentimentali sono escluse, in favore di un approccio virile, di uomini in guerra, valori quali gloria e vittoria. Domina Giove sugli altri dèi che, in silenzio, osservano la mattanza dalle finestrelle in legno. Nella prima parte sono gli eroi achei in primo piano, sino all’ingresso di Ettore. È lui a far valere la ragione degli attaccati. Negletto, abbandonato dal fratello e dai compagni, combatte per la sua patria. A poco valgono le preghiere del padre e della moglie nel momento più toccante della vicenda. E così si termina con i due eroi, l’uno di fronte all’altro. Vendetta e onore pronti a scontrarsi a spada sguainata. E la vita non pende dalla parte dell’eroe tenero, dell’uomo che ha paura; è la vendetta ad avere la meglio. C’è una selezione chiara delle molte storie che compongono la vicenda: la componente letteraria è modellata ad arte, frutto di un raffinato lavoro che è scrittura di scena, messa a punto di una visione potente, distruttiva, e che riesce a rendere, con dolente dolcezza, la storia delle vittime di una guerra prepotentemente maschile. 48 LuganoInScena 19.01 Me 20.01 ore 20.30 22.01 Ve ore 20.30 Teatrostudio LAC Ma ore 20.30 di Omero adattamento e regia di Maria Grazia Cipriani con Giovanni Balzaretti, Nicolò Belliti, Andrea Jonathan Bertolai, Elsa Bossi, Maria Vittoria Nervi, Fabio Pappacena, Giacomo Pecchia, Antonio Pomponio e Giacomo Vezzani traduzione Vincenzo Monti e Rosa Calzecchi Onesti produzione Teatro del Carretto Età da 11 anni ©Marco D’Elia ©Guido Mencari Mito e guerra 2015/16 Sala Teatro LAC Cat. prezzo H Ieri è un altro giorno di Silvain Meyniac e Jean François Cros regia di Eric Civanyan con Gianluca Ramazzotti, Antonio Cornacchione, Milena Miconi, Biancamaria Lelli, Antonio Conti e Alessandro Sampaoli versione italiana Luca Barcellona e David Conati produzione Ginevra Media Production srl Siamo in uno studio di avvocati: spinto dal padrone dello studio, Bernardo, e dal genero di quest’ultimo, Federico, l’avvocato Pietro Paolucci è sul punto di essere complice di un atto contrario alla sua etica, pur di raggiungere il suo sogno di lavorare in uno studio di Londra. Nel momento in cui commette il gesto irreparabile, uno strano personaggio bussa alla sua porta… Da quel momento può succedere di tutto ed è quello che accadrà! Con il sostegno di 49 Teatro Cat. prezzo L La periferia dell’infinito Cortometraggio regia e sceneggiatura di Igor Samperi con Flavio Bucci, Renato Sarti, Flavio Pistilli e Fabio Doriali produzione Atropo Production, 2015 1983. Una notte, sulla scorta dell’entusiasmo generato dal segnale Wow! , due giovani laureandi, Thomas e Kirk, che stanno scandagliando l’Universo alla ricerca di una frequenza di origine artificiale, captano un segnale. Esso è tuttavia incompleto e risulta pertanto indecifrabile. 2013. Nonostante le grandi potenzialità, Thomas ha deciso di confinarsi in un osservatorio di periferia e di continuare a tentare di decodificare il messaggio. La notte del trentesimo anniversario dalla sua ricezione, quando tutto sembra ormai perduto, la strumentazione capta nuovamente il medesimo segnale. Stavolta, però, esso è completo e Thomas riesce pertanto nel proprio intento. Il suo contenuto è l’esordio di un’esperienza sconvolgente ai limiti della comprensione umana. Mito e guerra ©Brunella Giolivo CinemaInScena 23.01 Do 24.01 ore 16.30 Ti regalo la mia morte, Veronika Sa ore 20.30 liberamente ispirato alla poetica del cinema fassbinderiano di Federico Bellini e Antonio Latella regia di Antonio Latella con Monica Piseddu e, in ordine alfabetico, Valentina Acca, Massimo Arbarello, Fabio Bellitti, Caterina Carpio, Sebastiano Di Bella, Nicole Kehrberger, Candida Nieri, Fabio Pasquini, Annibale Pavone e Maurizio Rippa produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione nell’ambito di Progetto Prospero Sala Teatro LAC Cat. prezzo H 25.01 In trincea La prima guerra mondiale vista da una trincea Lu ore 20.30 Teatro Foce Età da 12 anni di e regia Michele Di Giacomo con Michele Di Giacomo, Federico Manfredi e Umberto Terruso produzione Alchemico Tre Cat. prezzo K Nato in occasione del centenario della prima guerra mondiale, “In Trincea” è uno spettacolo che si preoccupa di raccontare la Grande Guerra sia ai ragazzi, sia ad un pubblico adulto. Tre giovani soldati, Melo, Tonino e Francesco, sono costretti alla convivenza forzata in una trincea, luogo simbolo della Grande Guerra. La trincea diventa uno spazio fuori dal tempo, in cui emergono la paura della morte e le contraddizioni delle ideologie, in cui si evoca il passato e non si capisce più se si è tra i vivi o tra i morti. “In Trincea” è un viaggio emotivo ed umano di tre ragazzi lontani dalle loro case, che hanno visto morte, ingiustizia e sofferenza per troppo tempo. Uno spettacolo che vuole riportare in vita il ricordo di tutti i militi ignoti affinché non siano morti invano. Con “Ti regalo la mia morte, Veronika”, Antonio Latella incontra per la seconda volta la poetica di Rainer Werner Fassbinder, dopo la messa in scena de “Le lacrime amare di Petra von Kant” nel 2006. La base di questo nuovo lavoro non è però un testo teatrale dell’autore bavarese, ma parte dell’opera cinematografica che Fassbinder ha dedicato alla rappresentazione e all’analisi della donna. Partendo dalla rievocazione della vicenda di Veronika Voss, ultima tra le protagoniste del suo cinema, lo spettacolo incontra alcune tra le figure femminili grazie alle quali il regista ha consegnato forse una grande unica opera in cui sguardo cinematografico e biografia personale tendono inevitabilmente a coincidere. Una corsa folle, senza protezioni, una prolungata allucinazione dove realtà e finzione diventano quasi indistinguibili. Entriamo così nella mente di Veronika, diva sul viale del tramonto e vittima della morfina somministrata da medici senza scrupoli, dove i ricordi e i personaggi rievocati diventano apparizioni in bianco e nero: il nero come forma perfetta che fagocita gli altri colori, e il bianco della purezza ma anche del lutto. E, inevitabilmente, il bianco della morfina, che trasforma le memorie in gratificazioni, deforma ogni percezione fino a rendere accettabile la morte come possibilità o liberazione. 50 LuganoInScena 2015/16 “Con In Trincea vogliamo raccontare la situazione dei soldati italiani al fronte fino al 1917, anno cruciale della Grande Guerra, anno della disfatta di Caporetto e del cambio di gestione del Regio Esercito dall’antico Cadorna al più moderno Diaz. Molte sono le lettere che ci testimoniano la rabbia contro i graduati per il loro atteggiamento, la paura, le condizioni di vita al limite della sopportazione. Su quelle lettere abbiamo costruito il nostro racconto. Un racconto emotivo ed umano di tre giovani soldati che hanno lasciato a casa affetti e sospeso le loro vite.” (Dalle note di regia di Michele Di Giacomo) 51 Teatro Giorno della Memoria 27.01 CinemaInScena Avanim (Pietre) Me ore 20.30 Sala Teatro LAC tratto dal monumento “The Warsaw Ghetto Uprising Monument” di Nathan Rapoport di Yinon Tzafrir regia di Yinon Tzafrir e Daniel Zafrani con Avi Gibson Bar-el, Mott Sabag, Hila Spector, Nimrod Ronen, Michael Marks e Yinon Tzafrir produzione ORTO-Da Theatre Group Cat. prezzo H Premiato come uno dei 10 migliori nuovi spettacoli al mondo (Germania / NRW 2007) Premio del pubblico e premio del Comitato Artistico alla Feira de Teatro de Castilla Y Leon (Spagna - 2007) Fin dalla sua nascita, la Compagnia teatrale israeliana ORTO-Da ha riscosso un grande successo in tutto il mondo e ha vinto significativi premi teatrali. I suoi componenti portano in scena una fusione post moderna di mimica corporea, clownerie con un tocco dark , danza e visual art , creando in questo modo uno stile unico e di grande immediatezza che raggiunge il pubblico oltrepassando qualsiasi barriera linguistica e culturale. Premio migliore messa in scena al concorso Kipod Hazahav (Israele - 2008) Per “Avanim”, gli ORTO-Da si sono ispirati al monumento scolpito da Nathan Rapoport alla memoria delle vittime dell’Olocausto e dei resistenti del Ghetto di Varsavia, posto nel 1948 all’ingresso del Ghetto. Truccati sorprendentemente, in modo da rappresentare le figure del monumento stesso, gli attori, all’inizio immobili come pietre, si animano gradualmente sino a prendere vita. Proiettati nel 21° secolo, i personaggi intraprendono un viaggio intimo nelle coscienze e nel tempo, un viaggio poetico nelle menti e nelle memorie, nel presente e nella storia. 4 premi dall’organizzazione mondiale del teatro per ragazzi ASSITEJ nel 2011 “In una sincronia perfetta di movimenti, musica e luci, lo spettacolo si dipana leggiadro, ci commuove, ci fa ridere, a volte sembra “prenderci a schiaffi” con scene toccanti e crude, altre prova ad addolcirci con fiori e innamoramenti.” (Mariagiovanna Grifi, CorriereSpettacolo) Migliore spettacolo al PUF Festival di Pola (Croazia - 2008) 52 LuganoInScena 04.02 Ve 05.02 ore 20.30 Una pura formalità Gio ore 20.30 2015/16 liberamente tratto dall’omonimo film di Giuseppe Tornatore versione teatrale e regia di Glauco Mauri con Glauco Mauri, Roberto Sturno, Giuseppe Nitti, Amedeo D’Amico, Paolo Benvenuto Vezzoso e Marco Fiore produzione Compagnia Mauri Sturno Sala Teatro LAC “Una pura formalità” di Glauco Mauri è il racconto di una lunga, misteriosa notte dove un uomo aiuta un altro uomo a cercare di capire quel viaggio, a volte stupendo e a volte terribile, ma sempre affascinante, che è la vita. Un delitto è stato commesso e ne viene accusato Onoff, un celebre scrittore: l’intreccio della vicenda, inizialmente oscuro e misterioso, avrà un capovolgimento finale alquanto sorprendente e radicale, per cui quello che sembrava essere un giallo si rivelerà tutt’altra cosa… Il tema centrale di “Una pura formalità” è la ricerca della memoria. Gli squarci che si aprono nella mente del protagonista, durante il serrato interrogatorio in uno “strano” commissariato, ricostruiscono il suo passato, risalgono alle sue origini con continui colpi di scena… Cat. prezzo H A Sponsor della stagione in abbonamento Quando il film uscì nelle sale nel 1994 fu accolto, per la sua inquietante novità, con una certa difficoltà da parte della critica. Oggi è considerato uno dei film di Tornatore più belli in assoluto (lo stesso autore ne è convinto), un “piccolo capolavoro”: ne erano protagonisti Gérard Depardieu e Roman Polanski con Sergio Rubini. “L’intensità del racconto, il suo ritmo, illuminato da emozionanti colpi di scena, una razionale e al tempo stesso commossa visione della vita, mi hanno spinto, in pieno accordo con Tornatore, ad una libera versione teatrale. Già il film ha una sua struttura sospesa fra cinema e teatro e questo mi ha molto aiutato nel lavoro. E come negli “incontri” fortunati, la storia così magnificamente raccontata nel film, ha fatto germogliare in me emozioni inaspettate che diventavano sempre più mie.” (Glauco Mauri, regista) 53 Teatro ©Laila Pozzo 15.02 Ma16.02 ore 20.30 Lu ore 20.30 Il vizio dell’arte Sala Teatro LAC di Alan Bennett uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Ida Marinelli, Umberto Petranca, Alessandro Bruni Ocaña, Michele Radice, Vincenzo Zampa e Matteo de Mojana traduzione Ferdinando Bruni produzione Teatro dell’Elfo Cat. prezzo H A Dopo il grande successo di “The History Boys”, la Compagnia Teatro dell’Elfo torna in scena con un nuovo dramma di Alan Bennett. Ferdinando Bruni e Francesco Frongia firmano la regia di questa irriverente e spassosa – ma anche inaspettatamente commovente – pièce che parla di teatro, di poesia e di musica, di etica e della paura di invecchiare. “Il vizio dell’arte” è un esilarante gioco di “teatro nel teatro” in cui assistiamo alla prova di una nuova produzione del National Theatre, intitolata “Il giorno di Calibano”; cuore del play è l’incontro tra il poeta britannico Wystan Hugh Auden e il compositore inglese Benjamin Britten, i quali si rivedono dopo vent’anni di lontananza. Sponsor della stagione in abbonamento 23.02 Me 24.02 ore 20.30 26.02 Ve ore 20.30 Sala Teatro LAC Ma ore 20.30 “Una delle migliori prove di Ferdinando Bruni, arrogante stropicciato Auden e capriccioso, fragile Fitz. Questione di voce, timbri, il vero protagonista è lui. Con Elio De Capitani che regge il gioco dando al suo Britten le sfumature del tormento represso e al suo Henry la malinconia ironica dell’attore eterno secondo. Ida Marinelli, Umberto Petranca, Alessandro Bruni Ocaña, Vincenzo Zampa, Michele Radice, Matteo de Mojana completano un cast tutto da applaudire.” (la Repubblica) A Sala Teatro LAC Cat. prezzo H Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello adattamento e regia di Valter Malosti con Valter Malosti e cast in via di definizione produzione Teatro di Dioniso Beatrice è convinta che il marito la tradisca con la sposa di Ciampa, suo segretario. Accecata dalla gelosia e punta nell’orgoglio, sporge denuncia alla polizia e architetta un piano per cogliere in flagrante i due amanti. Questi vengono effettivamente sorpresi insieme e arrestati, ma le prove dell’adulterio non ci sono e, come dice il commissario, “la situazione può tornare alla normalità”. Se non per Ciampa che verrà additato da tutto il paese come un “cornuto”. Ma proprio il saggio e mite scrivano sarà capace di trovare una soluzione… Sponsor della stagione in abbonamento 54 LuganoInScena 2015/16 55 Teatro Cat. prezzo H Nuda e cruda di e con Anna Mazzamauro regia di Livio Galassi musiche originali di Amedeo Minghi fisarmonica Salvatore Cauteruccio contrabbasso e pianoforte Sasà Calabrese violino Andrea De Martino produzione Stefano Mascagni e ACTI Teatri Indipendenti Dopo i successi delle due precedenti stagioni teatrali, Anna Mazzamauro torna in scena con lo spettacolo “Nuda e Cruda” in cui esorta il pubblico a spogliarsi dei ricordi cattivi, degli amori sbagliati, dei tabù del sesso, a liberarsi dalla paura della vecchiaia e ad esibire la propria diversità attraverso risate purificatrici. Sagace e liberatorio, insolente e mite, audace e timido, ridanciano e impegnato, “Nuda e Cruda” trova nei vari dislivelli emotivi l’energia teatrale e coinvolgente per magnetizzare il pubblico e condurlo all’interno di se stesso, senza filtri inibitori, senza ombre protettrici, con trasparenze dichiarate che la scenografia diafana e iridescente asseconda ed esalta. ©Nicoletta Garioni Rassegna Senza confini 28.02 Do ore 16.30 e 19.00 Sala Teatro LAC F Età da 3 anni Cat. prezzo J 06.03 Do ore 16.30 Teatrostudio LAC F Età da 3 anni Cat. prezzo K La piccola fiammiferaia Il cavaliere inesistente di Hans Christian Andersen testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Olga Bercini, Massimiliano Grazioli e Francesca Bizzarri produzione Cà Luogo d’Arte in collaborazione con la Rassegna Senza confini, gli altri spettacoli sul sito www.teatro-pan.ch di Italo Calvino regia di Fabrizio Montecchi con Valeria Barreca e Tiziano Ferrari voce registrata Mariangela Granelli coproduzione Teatro Gioco Vita, Festival “L’altra scena” e EPCC – Théâtre de Bourg-en-Bresse, scène conventionnée Lo spettacolo vi porterà sul palcoscenico della nuova Sala Teatro LAC! Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si rivive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore: è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. L’importante è che l’incredibile e meraviglioso gioco della finzione non venga ingabbiato dall’ipocrisia tutta adulta del “questo è meglio non dirlo!”. Senza indugi e con grande caparbietà, la piccola Claire proporrà e porterà ostinatamente a termine la storia della piccola fiammiferaia, opponendosi decisa e serena ai dubbi degli adulti. 56 LuganoInScena 07.03 Ivan Illic Lu ore 20.30 Sala Teatro LAC liberamente tratto da Lev Tolstoj traduzione, adattamento e regia di Ola Cavagna con Mauro Avogadro e Nicola Bortolotti produzione Compagnia Umberto Orsini Cat. prezzo H Ivan Illic ha una vita soddisfacente, una buona carriera e una vita familiare e sociale apparentemente appagante. Nel nuovo appartamento di Pietroburgo, città in cui si è trasferito dopo una promozione, cade da uno sgabello sistemando una tenda e prende un colpo al fianco. Il dolore provocato dalla caduta diventa, nei giorni, sempre più forte e tutte le cure si rivelano inutili. Il pensiero della morte gli fa riconoscere la falsità della sua vita, di chi lo circonda, dei suoi apparenti successi. L’unica persona che gli sa stare vicino è un giovane servo che lo assiste fino alla terribile agonia. Morente, capisce che così libererà dalla sofferenza, prima che se stesso, gli altri; con questo pensiero può morire sereno… Mauro Avogadro, finalista come “miglior interprete” Premio Le Maschere del Teatro Italiano Lo spettacolo è un teatro d’ombre in cui la presenza immateriale e incorporea dell’ombra si fonde con la presenza materiale e corporea dell’attore. Queste due qualità di presenza scenica rendono molto bene, nelle loro tante possibilità combinatorie, i diversi piani dell’essere presenti ne “Il cavaliere inesistente” di Calvino. Tolstoj: inviso agli ortodossi per la sua visione del mondo, ci ha regalato pagine indimenticabili. Lo spettacolo prende spunto dai suoi racconti, da “Anna Karenina” a “Guerra e pace”, e culmina con “La morte di Ivan Illic” affrontando l’origine e la fine di ciò che ci è dato di conoscere: la vita e la morte. Che cosa c’è di più semplice? Da questa raffigurazione si sviluppa una teatralità espressivamente giocata tra parole vive e registrate, immagini e sdoppiamenti di personaggi. Ci dice come la morte sia un nulla leopardiano appena ravvivato dall’amore. Noi viviamo per dire sempre addio, ma solo così viviamo”. L’alto potenziale rappresentativo del teatro d’ombre, capace di farci viaggiare facilmente nel tempo e nello spazio, si presta a tradurre il ricco immaginario storico-favolistico di questo classico della letteratura del Novecento. La scrittura di Calvino si dà per archetipi, figure, immagini che suggeriscono immediatamente visioni e rimandano continuamente ad altro, in un lucido gioco di rispecchiamento tra fantasia e verità, come l’ombra. 2015/16 57 Teatro CinemaInScena 08.03 Me 09.03 ore 20.30 7 minuti Ma ore 20.30 Cat. prezzo H A Undici protagoniste operaie daranno voce e anima a tutte quelle rabbie, angosce e paure che il mondo del lavoro dipendente vive in questo momento. Lo spettacolo, basato su un episodio realmente accaduto in una fabbrica francese nel 2012, mette in scena i rapporti e i percorsi di vita di queste undici donne – madri, figlie e mogli – tutte diverse tra loro, ma capaci di raccontare un’umanità che tenta disperatamente di reagire all’incertezza del futuro. “7 minuti”, spettacolo sulla condizione dei nuovi operai, diventerà presto un film. Sponsor della stagione in abbonamento Con il sostegno di 15.03 Me 16.03 ore 20.30 La morte di Danton Ma ore 20.30 di Stefano Massini regia di Alessandro Gassmann con Ottavia Piccolo, Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Balkissa Maiga , Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Corallo, Arianna Ancarani e Giulia Zeetti produzione Fondazione Emilia Romagna Teatro, Teatro Stabile dell’Umbria, Teatro Stabile del Veneto Sala Teatro LAC ©Fabrizio Cestari per Primopiano ©De Martin B CinemaInScena di Georg Büchner regia di Mario Martone con Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon e cast in via di definizione produzione Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale Sala Teatro LAC Prima Internazionale Cat. prezzo H A Sponsor della stagione in abbonamento 7 minuti… di pausa in meno: questa la proposta fatta alle operaie di una fabbrica tessile per evitare il licenziamento. 7 minuti su 15. Una decisione non semplice in quanto, in qualità di rappresentanti del consiglio operaio, le undici donne devono decidere per tutte e 200 le lavoratrici loro colleghe, assumendosi così una grande responsabilità. La riflessione andrà ben oltre la decisione… “Ottavia Piccolo, Blanche, rappresenterà, tra questi undici caratteri, la possibilità di resistenza, il tentativo di far prevalere nel caos la logica, la giustizia, una sorta di “madre coraggiosa” che tenta di indicare una via alternativa. Il disegno registico, come mia abitudine, si concentrerà sul tentativo di dare verità a queste anime, descrivendone, in una scenografia iperrealista, tutte le diversità, emozioni, incomprensioni, tentando, come sempre, di amplificare le emozioni già presenti nel testo. Il teatro può davvero essere luogo di denuncia senza mai rinunciare alla produzione di emozioni, questo ho fatto finora e continuerò a fare con 7 minuti.” (Dalle note di regia di Alessandro Gassmann) 58 LuganoInScena 2015/16 Nei soli ventiquattro anni in cui si consuma la sua appassionata e tormentata esistenza, lo scrittore e anatomista Georg Büchner ci ha lasciato alcuni tra i testi più significativi del teatro moderno, come “Woyzeck” e “Leonce e Lena”. Scritto in sole cinque settimane, tra il gennaio ed il febbraio del 1835, “La morte di Danton” descrive l’atmosfera degli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilien de Robespierre. Il discorso drammatico è concentrato proprio sulla contrapposizione tra i due alfieri della Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi destinati alla ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Danton non crede alla necessità del Terrore e difende una visione del mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione rivoluzionaria; il suo antagonista, invece, incarna la linea giacobina, stoica, intransigente e furiosa. La fatica di Danton, che si contrappone con lucida razionalità al fanatismo di Robespierre, altro non è che la sfiducia nella possibilità di trasformare il mondo, una visione del reale che tuttavia non incrina la volontà di lotta e la coscienza di trovarsi dalla parte giusta della storia. Capace di esercitare ancora oggi una potente attrazione, Büchner nutre “La morte di Danton” di una serie di temi tutti rilevanti per il nostro tempo: la natura della rivoluzione, il rapporto tra uomini e donne, l’amicizia, la classe, il determinismo, il materialismo e il ruolo del teatro stesso. 59 Teatro ©David McKnight Peterson ©Andrea Pizzalis / Daniele + Virgiania Pizzalis Focus su Pasolini 18.03 Sa19.03 ore 20.30 Do20.03 ore 16.30 22.03 Ma ore 20.30 Sala Teatro LAC Ve ore 20.30 Sala Teatro LAC Cat. prezzo G I Legnanesi La famiglia Colombo regia di Antonio Provasio con Antonio Provasio, Enrico Dalceri e Luigi Campisi produzione CHI.TE.MA. È la festa di S. Ambrogio, i cortili sono in festa e quello abitato dalla famiglia Colombo lo è ancora più degli altri: la Teresa, infatti, insieme al suo Giovanni e alla Mabilia, con l’ausilio delle altre “cortigiane” e delle suore del paese, sta preparando una recita festosa per omaggiare il Santo Patrono. Sarà proprio durante l’allestimento della festa che la Mabilia si innamorerà di uno strano “personaggio”, un nuovo arrivato nel cortile che la conquisterà in modo bizzarro… 60 LuganoInScena 23.03 Gio24.03 ore 20.30 04.04 Lu ore 20.30 Sala Teatro LAC Me ore 20.30 Cat. prezzo J PPP ultimo inventario prima di liquidazione (hommage à Pier Paolo Pasolini) regia di Stefano Ricci drammaturgia ricci/forte cast in via di definizione produzione CSS, Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia e Festival delle Colline Torinesi I romanzi di Pier Paolo Pasolini, un terreno civile disseminato di andirivieni, spiazzamenti continui, cadute e riprese tematiche, la discussione di un lavoro che trova l’unità nel suo farsi, nei risentimenti di un io spavaldo e insieme turbato. Uno sguardo non lineare, privo di fiction letteraria, proverà a restituire il bisogno di etica che Pasolini denunciava da quelle pagine congedate. Uno smascheramento della società attraverso lo sguardo visionario e critico di un ensemble che da sempre si interroga sulle metamorfosi del Presente. 2015/16 A Cat. prezzo H Sala Teatro LAC Non ti pago di Eduardo De Filippo regia di Luca De Filippo con Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo e, in ordine alfabetico, Giovanni Allocca, Federica Altamura, Carmen Annibale, Gianni Cannavacciuolo, Andrea Cioffi, Viola Forestiero e Paola Fulciniti produzione ELLEDIEFFE La commedia, tra le più brillanti del repertorio eduardiano, parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata che, nella cruda realtà quotidiana fatta di paure, angosce e miseria, non rinuncia però alla speranza, all’illusione, all’ingenua attesa di un colpo di fortuna che determini un futuro migliore. Sponsor della stagione in abbonamento 61 Teatro Cat. prezzo H La locandiera di Carlo Goldoni regia di Andrea Chiodi con Caterina Carpio, Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Emiliano Masala e Francesca Porrini produzione Proxima Res Firenze, città della “risciacquatura” in Arno manzoniana ma anche goldoniana: questo il luogo in cui agiscono le figure di un’apparente spensierata commedia amorosa in cui, però, il non detto, il non desiderato e il non voluto diventano parole schiette, desideri e voglie. Una locandiera che, senza cambiare una virgola del testo goldoniano, giocherà sugli equivoci del maschile e del femminile e sul grande equivoco dell’essere e dell’apparire. Cinque attori si confronteranno con tutti i ruoli, sottolineando il momento in cui abbandoneranno la maschera della Commedia dell’arte per cominciare a lavorare sul personaggio. Essi saranno chiamati a muoversi in uno spazio fatto da più facce: quello sfavillante, quasi da varietà, più vicino al “vorrei essere” che all’essere, e quello più buio e nascosto, senza luci della ribalta, ma più intimo e vero. Nuovi percorsi 05.04 Il Teatro delle Albe, fondato nel 1983 da Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Luigi Dadina e Marcella Nonni, porta avanti un originale percorso che unisce ricerca e tradizione nell’invenzione di un linguaggio scenico contemporaneo: l’attore, la drammaturgia e l’alchimia dei linguaggi scenici sono alcuni dei nodi di pensiero che ne caratterizzano fortemente la poetica. In oltre trent’anni di lavoro, il Teatro delle Albe si è affermato come una delle più importanti realtà sul piano nazionale e internazionale, ricevendo prestigiosi riconoscimenti. Ermanna Montanari, attrice, autrice e scenografa, affianca Marco Martinelli, drammaturgo e regista, nella direzione artistica. All’interno della Compagnia, fondamentale è l’apporto degli attori Luigi Dadina, Alessandro Argnani, Luca Fagioli, Roberto Magnani e delle attrici Michela Marangoni, Laura Redaelli, Alessandro Renda, che hanno segnato, con la loro presenza scenica, il percorso del gruppo. Nel 1991 il Teatro delle Albe fonda Ravenna Teatro, “Stabile Corsaro” a vocazione insieme etica ed estetica, ora neo Centro di Produzione. 62 LuganoInScena 06.04 Ma ore 20.30 Teatrostudio LAC Cat. prezzo K Me ore 20.30 Sala Teatro LAC Cat. prezzo J Slot machine Pantani di Marco Martinelli e Ermanna Montanari regia di Marco Martinelli con Alessandro Argnani produzione Teatro delle Albe–Ravenna Teatro di e regia Marco Martinelli con Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Roberto Magnani, Michela Marangoni, Ermanna Montanari, Francesco Mormino, Laura Redaelli e Simone Zanchini coproduzione Teatro delle Albe–Ravenna Teatro, le manège.mons - Scène Transfrontalière de création et de diffusion asbl “Slot machine racconta la caduta vertiginosa di un giocatore, di un annegare nell’azzardo, dove ogni legame affettivo viene sacrificato sull’altare del niente. Amara è la sua fine e, nel suo malato sogno di potenza, delira da solo dal fondo di un fossato di campagna, colpito a morte dai suoi strozzini, allo stesso tempo vittima e carnefice di se stesso. Il gioco è una sfinge. Come una sfinge, ci interroga sulla nostra natura. E se siamo noi a interrogarlo, a interrogarne il concetto, l’essenza, la presenza millenaria nella storia dell’umanità, come un oracolo antico ci fornisce risposte ambigue: il gioco può manifestarsi come la voragine dell’autodistruzione solitaria, oppure, al contrario, come il senso più alto e bello dello stare insieme, del miracolo della convivenza. Il gioco può rivelarsi strumento demonico o danza angelica, inferno o paradiso, perché va al fondo della nostra enigmatica natura umana.” (Dalle note di regia di Marco Martinelli) 2015/16 ©Claire Pasquier ©Davide Baldrati Rassegna Teatro delle Albe 63 Teatro 14 febbraio 2004: Marco Pantani viene ritrovato senza vita in un residence di Rimini. Aveva appena compiuto 34 anni. Dopo i trionfi al Giro d’Italia e al Tour de France, le accuse di doping a Madonna di Campiglio – rivelatesi poi infondate – lo hanno condotto a un lento ma inevitabile crollo psicologico fino a una morte forse tragicamente annunciata. Tra il campione adulato e il morto di Rimini, che giaceva in mezzo alla cocaina nei panni di un vagabondo, vi è tutta la complessità di un’epoca al tempo stesso sublime e crudele che si esercita senza pudore. Senza vergogna. Martinelli mette in scena una veglia funebre e onirica, affollata di personaggi, che, come un rito antico, ripercorre le imprese luminose dell’eroe. CinemaInScena 16.04 Orchidee Sa ore 20.30 Sala Teatro LAC di e regia Pippo Delbono con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Bobò, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo e Grazia Spinella produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro di Roma, Nuova Scena- Arena del Sole- Teatro Stabile di Bologna, Théâtre du Rond Point-Parigi, Maison de la Culture d’AmiensCentre de Création et de Production Cat. prezzo H “L’orchidea è il fiore più bello ma anche il più malvagio, mi diceva una mia amica, perché non riconosci quello che è vero da quello che è finto. Come questo nostro tempo. In Orchidee c’è, come in tutti i miei spettacoli, il tentativo di fermare un tempo che sto attraversando. Un tempo mio, della mia Compagnia, le persone che lavorano ormai da molti anni con me, ma anche un tempo che stiamo attraversando e vivendo oggi tutti noi. Italiani, europei, occidentali, cittadini del mondo. Un tempo confuso dove mi sento, ci sentiamo, in tanti, credo, sperduti... Con la sensazione di aver perduto qualcosa. Per sempre. Forse la fede politica, rivoluzionaria, umana, spirituale. […] Ma Orchidee nasce anche da tanti vuoti, da tanti abbandoni. Il vuoto che viviamo nella cultura, nell’essere artisti perduti. Il teatro che spesso sento un luogo diventato troppo polveroso, finto, morto. La menzogna accettata della rappresentazione teatrale. Ma Orchidee parla anche del bisogno vitale di riempire quel vuoto. Parla del bisogno di ricercare ancora, altre madri, altri padri, altra vita, altre storie. E poi, stranamente, le parole “importanti” del teatro che volevo abbandonare mi sono ritornate addosso e hanno ritrovato un loro senso nuovo, incastrate con la mia vita. E anche la mia vita, forse, è diventata, con quelle parole, la vita di tanti altri. Credo che Orchidee rappresenti per me quel bisogno vitale, incontenibile, di continuare ancora, nonostante tutto, a scrivere, a parlare dell’amore.” (Dalle note di regia di Pippo Delbono) 64 LuganoInScena 19.04 Me 20.04 ore 20.30 Una giornata particolare Ma ore 20.30 2015/16 di Ettore Scola e Ruggero Maccari adattamento teatrale di Gigliola Fantoni regia di Nora Venturini con Giulio Scarpati, Valeria Solarino e cast in via di definizione produzione Compagnia Gli Ipocriti Sala Teatro LAC Un ambiente chiuso, due grandi protagonisti, due storie umane che si incontrano in uno spazio comune in cui sono “obbligati” a restare, prigionieri. Fuori il mondo, la Storia, la cui eco arriva dalla radio. Un grande evento che fa da sfondo a due piccole storie personali in una giornata che sarà particolare per tutti... Unità di tempo e unità di luogo; due personaggi che, grazie al loro incontro, cambiano, si trasformano sotto i nostri occhi, scoprono una parte nuova di se stessi, modificano il loro sguardo sulla realtà che li circonda. Sono due umiliati, due calpestati, due ultimi; nel giorno del ballo, sono le due Cenerentole rimaste a casa. La loro storia è quella – purtroppo sempre attuale – di coloro che non hanno voce, spazio né rispetto. Sui loro destini cammina, con passo marziale, la Storia con la “S” maiuscola. Cat. prezzo H A Sponsor della stagione in abbonamento Lo spettacolo è tratto dal film capolavoro di Ettore Scola “Una giornata particolare” (1977), interpretato magistralmente da Marcello Mastroianni e Sofia Loren – qui a loro volta impersonati dai bravissimi Giulio Scarpati e Valeria Solarino. 65 Teatro Nuovi percorsi ©Tommaso Le Pera Focus su Pasolini / Mito e guerra 23.04 Do 24.04 ore 16.30 Le cirque invisible Sala Teatro LAC È difficile definire uno spettacolo come quello ideato e messo in scena da Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin. Per quasi due ore si susseguono, senza interruzione, trucchi, battute, gag e acrobazie. Se si dovesse riassumere in breve ciò che “Le cirque invisible” rappresenta, probabilmente la parola esatta per farlo sarebbe “magia”. Non magia in senso teatrale, non abile prestidigitazione, ma la magia a cui si credeva da bambini, quella che questo mondo sempre più tecnologizzato e frenetico sta cancellando. Quando si spengono le luci della platea e si accendono i riflettori sul palco, tutto quello che lo spettatore deve fare è dimenticare la razionalità e lasciarsi trasportare dalla leggerezza e dalla bravura di questi due artisti straordinari. Jean Baptiste Thierrée affascina con i suoi modi di bambino vecchio, con la sua esperienza messa al servizio di una continua parodia dei tradizionali spettacoli di prestigio. I trucchi ci sono, ma non sono essenziali come la complicità che si crea tra attore e spettatori. Victoria Chaplin si presenta agli antipodi del suo compagno di giochi: come lui è istrionico e fracassone, così lei si presenta sulla scena silenziosa, con uno sguardo stupito e un po’ spaventato, ammantata in vestiti che si trasformano in pochi attimi in un fantastico zoo immaginario. Sa ore 20.30 13.05 Ve ore 20.30 Sala Teatro LAC di e regia Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin con Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin produzione Thierrée-Chaplin Cat. prezzo H F Nei loro numeri, i due artisti sono aiutati da marchingegni astrusi che vengono montati sulla scena, da valigie coloratissime dal contenuto più vario e da una frotta di conigli, colombe, papere che sembrano non essere a disagio sul palcoscenico. Allo spettatore non resta altro che dimenticare, per poche ore, di essere cresciuto. 66 LuganoInScena 2015/16 21.05 Do 22.05 ore 11.00, 16.30 e 20.30 Lu 23.05 ore 18.30 e 20.30 Sa ore 11.00, 16.30 e 20.30 Cat. prezzo J Pilade di Pier Paolo Pasolini regia e drammaturgia di Daniele Salvo con Ivan Alovisio, Sara Aprile, Claudia Benassi, Simone Bobini, Simone Ciampi, Michele Costabile, Elio D’Alessandro, Marcella Favilla, Melania Fiore, Selene Gandini, Paola Giglio, Piero Grant, Marco Imparato, Francesca Mària, Sara Pallini, Silvia Pietta e Alessandra Salamida produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello È una storia di devozione, dedizione, ingenuità perduta, disperata dolcezza, fedeltà assoluta, ricerca ostinata della verità, lealtà e amore maschile. Per questo l’obbediente, il silenzioso, il discreto, il timido Pilade, nato per essere amico, rimarrà per sempre solo. Attraverso il lavoro sulla recitazione di Daniele Salvo, il pensiero e il corpo di Pasolini giungono con forza sino ai nostri giorni. Si tratta di un’attualizzazione non esteriorizzata nei costumi o nelle scene, ma celata nell’interpretazione e nel lavoro sulla recitazione, una recitazione colma di segreti, obliqua e antiretorica. 67 Teatro All’interno della struttura LAC Cat. prezzo K 12parole7pentimenti direzione e concetto Rubidori Manshaft testi usb key Roberta Dori Puddu voce attori usb key Daria Deflorian, Cinzia Morandi e Monica Piseddu voce giovani usb key Yuri Tre Re, Jessica, Matteo e Arianna Panizza produzione Officina Orsi (CH) “12parole7pentimenti” è un percorso – per 16 spettatori e 16 cuffie – nell’anima della struttura del LAC. Un viaggio all’interno dei pensieri carpiti dei protagonisti-inconsapevoli, camminando tra le riflessioni di quattro pilastri che sostengono il nostro vivere: amore, morte, sesso e denaro. Quello che si vivrà è un’esperienza intima ma condivisa, un percorso in sei steps tra bellezza e cinismo, tra sesso a luci rosse e amore dolcissimo. ©Diego Ciminaghi 24.05 Me 25.05 ore 20.30 Danza Arlecchino servitore di due padroni Ma ore 20.30 Culture del Presente La stagione di Danza 2015/2016 è dedicata a quelle forme della danza e del balletto contemporanei capaci di testimoniare, in termini anche culturali, il tempo presente. L’idea è quella di dimostrare la capacità di questo immaginario, di queste visioni, nelle loro diverse articolazioni che la programmazione comprende e propone, a trasformarsi e a produrre cultura. L’ispirazione è internazionale: ben 9 diverse compagnie provenienti da Germania, Italia, Principato di Monaco, Australia e Inghilterra presentano coreografie e performance di diversa natura e genere affinché lo spettacolo si traduca in una esperienza di desiderio e di spostamento: dalla forza del palcoscenico al cuore della platea. di Carlo Goldoni regia di Giorgio Strehler con Ferruccio Soleri produzione Piccolo Teatro di Milano–Teatro d’Europa Sala Teatro LAC Cat. prezzo H È un mito del teatro ed è famoso in tutto il mondo: il classico di Carlo Goldoni, reso immortale dal grandissimo Giorgio Strehler, calcherà le scene della Sala Teatro LAC, pronto a divertire, con la sua energia viva e dinamica, grandi e piccoli spettatori. Protagonista – indiscusso – sempre lui, Ferruccio Soleri, 85 anni “nascosti” dietro la maschera del celebre Truffaldino, record mondiale per avere interpretato lo stesso ruolo nel medesimo spettacolo per più anni, oltre mezzo secolo. “Fiumi di parole hanno raccontato la storia di un evento teatrale unico, uno spettacolo che andò in scena la prima volta nel luglio del 1947 e che, da allora, ha girato il mondo ed è stato visto in Paesi di lingua e cultura diversissime e lontanissime dalle nostre. Qual è il “segreto” di Arlecchino? Per quale motivo continua, inesorabilmente, a farci ridere - e non solo anche se ne conosciamo a memoria le battute? Perché ha attraversato le generazioni? Tante le risposte possibili: l’infinita umanità di cui questo testo e lo spettacolo di Strehler sono intrisi, il fatto che parli di un poveraccio che mette a frutto l’ingegno per riuscire a mangiare due volte e che, allo stesso tempo, guarda e “giudica” una società in cambiamento. Ma è, soprattutto, la testimonianza di un percorso artistico, poetico, estetico di Strehler.” (Sergio Escobar, Direttore Piccolo Teatro di Milano–Teatro d’Europa) In collaborazione con 68 LuganoInScena 2015/16 69 Rassegna Les Ballets de Monte-Carlo Lac (da “Il lago dei cigni”) Cat. prezzo H Partner ufficiali Les Ballets de Monte-Carlo ©Gabriele Orlandi ©Alice Blangero 21.11 Sa ore 20.30 Sala Teatro LAC 19.12 Balletto di Roma Otello Sa ore 20.30 Sala Teatro LAC coreografia Fabrizio Monteverde musiche Antonín Dvořák costumi Santi Rinciari Cat. prezzo H Sous la Présidence de S.A.R. La Princesse de Hanovre Les Ballets de Monte-Carlo Jean-Christophe Maillot coreografia Jean-Christophe Maillot musiche Piotr Ilich Ciajkovskij scenografia Ernest Pignon-Ernest costumi Philippe Guillotel luci Jean-Christophe Maillot e Samuel Thery drammaturgia Jean Rouaud (Premio Goncourt 1990) composizione Bertrand Maillot Una delle produzioni più di successo del Balletto di Roma a firma di uno dei migliori autori italiani di danza contemporanea torna in scena nella versione originale della Compagnia romana. Fabrizio Monteverde rivisita il testo shakespeariano lavorando sugli snodi psicologici che determinano la dinamica dell’ambiguo e complesso intreccio tra i protagonisti Otello, Desdemona e Cassio. In questo triangolo (mai equilatero) di rapporti, i tre vertici risultano costantemente intercambiabili, grazie sì agli intrighi di Iago, ma ancor più alle varie maschere del “non detto” con cui la Ragione combatte – spesso a sua stessa insaputa, ancor più spesso con consapevoli menzogne – il Sentimento. L’ambientazione costante in un moderno porto di mare (un dichiarato omaggio agli sgargianti fotogrammi fassbinderiani di “Querelle de Brest”) chiarisce e amplia l’intuizione di base: se Otello è – come è sempre stato – un “diverso”, un outsider, non tanto per il colore della pelle quanto per il suo essere “straniero”, abituato ad “altre regole del gioco”, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di “zona franca”, un limbo in cui si arriva o si attende di partire, un coacervo di diversità in cui tutte le pulsioni vengono pacificamente accettate come naturali e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo brulicare del ricambio umano, lo straniero, il diverso o il barbaro smettono di esistere. La stessa forte presenza del mare suggerisce i segreti, gli ininterrotti moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità, gli slittamenti progressivi e inevitabili nei territori proibiti del Piacere, della Gelosia e del Delitto. Tratto da “Il lago dei cigni”, “Lac” è un’interessante e applauditissima reinterpretazione del celebre balletto tardo romantico musicato da Ciajkovskij. L’eterna contrapposizione del bene e del male, insita nella fiaba, e la complessa partitura musicale sono state oggetto di innumerevoli metamorfosi. La versione di Jean-Christophe Maillot è stata presentata nel 2011 durante le feste di fine anno al Forum Grimaldi di Monaco, riscuotendo un immenso successo. Intatta la partizione del balletto in tre atti, è stata cambiata la trama, anche se i due cigni, bianco e nero, si contendono sempre l’amore del Principe. In un’atmosfera cupa e angosciante, il Principe è trascinato dagli intrighi della Regina della Notte a dover scegliere tra il Cigno Nero e la sua amica d’infanzia, il Cigno Bianco. Le danze della splendida Compagnia di cinquanta ballerini colgono i momenti più significativi della storia, creando attesa e grandi emozioni. Con il sostegno di “[…] Jean-Christophe Maillot a réussi le difficile pari de retailler ce diamant sans rien lui ôter de son éclat ni de son essence.” (Le Figaro Magazine) 70 LuganoInScena 2015/16 71 Danza Prima nazionale Cat. prezzo H ©Francesco Carbone ©Andrea Macchia ©Thomas Aurin 29.01 Ve ore 20.30 Sala Teatro LAC 06.02 Constanza Macras / DorkyPark The past Sa ore 20.30 Teatrostudio LAC direzione e coreografia Constanza Macras di e con Louis Becker, Emil Bordás, Fernanda Farah, Luc Guiol, Miako Klein, Nile Koetting, Johanna Lemke, Ana Mondini, Felix Saalmann, Miki Shoji e Michael Weilacher drammaturgia Carmen Mehnert musiche Oscar Bianchi musicisti Miako Klein e Michael Weilacher produzione Constanza Macras / DorkyPark e Hellerau – European Center for the Arts, Dresda A.M.R. company Studio numero 0 Dis-persi prima TANZ “The past” è un’esplorazione dell’arte della memoria, o ars memoriae, in cui i ricordi sono associati a luoghi fisici e spazi architettonici. Il punto di partenza è la città come luogo geografico concreto, come àncora della memoria, come contesto mentale e modo di pensare. Cosa succede ai nostri ricordi, cosa succede a chi rammenta luoghi fisici ormai distrutti? Constanza Macras ha raccolto le testimonianze di coloro che ricordano le città come erano un tempo, diverse dall’aspetto attuale. Le azioni dello spettacolo si riferiscono alle antiche tecniche dell’ars memoriae, secondo cui per richiamare i ricordi alla memoria dobbiamo innanzitutto trovare e organizzare le nostre impressioni. Al centro di questa tecnica mnemonica vi è l’orientamento spaziale: come usiamo i luoghi da ricordare? Lo spettacolo, per la prima volta in Svizzera, esplora gli spazi architettonici come strumenti narrativi della nostra storia; per la sua riscrittura, per superare le ferite del passato e per capire gli eventi contemporanei (personali e globali) all’interno di un ciclo continuo di cui facciamo parte. 23.02 Me 24.02 ore 20.30 Ma ore 20.30 Cat. prezzo K progetto di Alessio Maria Romano “Dis-persi” è l’inizio di un progetto di ricerca. Un incontro fra persone, corpi e pensieri differenti. “Studio numero 0” è l’inizio di questo incontro. Un gruppo di uomini muove “pensiero e corpo” in un’azione continua al confine fra un mondo reale ed uno onirico. I movimenti sono frammentati e i pensieri finiscono in pezzi, senza più un ordine né un senso, tesi alla ricerca di un contatto e di una qualche possibilità comunicativa. “In una società dove l’individuo è ossessionato dalla prestazione, dalla competizione, dal risultato e dall’iperattività, abbiamo cercato una nostra “prima TANZ”: un linguaggio forse simile ad una favola dimenticata al confine con una fragilità e un “non lo so””. (Alessio Maria Romano) Teatrostudio LAC Cat. prezzo K Balletto Civile L’amore segreto di Ofelia di Steven Berkoff ideazione scrittura fisica e messa in scena Michela Lucenti e Maurizio Camilli con Michela Lucenti e Maurizio Camilli produzione Balletto Civile / Fondazione Teatro Due/ Pierfrancesco Pisani La sfida di Michela Lucenti e Maurizio Camilli è di rendere le parole corporee, parole che esprimono passioni del tutto contemporanee, costruire una drammaturgia fisica sfruttando la complicità e l’alternanza del segreto – e ipotetico – rapporto epistolare tra il Principe di Danimarca e la sua amata Ofelia, parole e gesti che si infilano, si sovrappongono, costruiscono immagini ed emozioni. Vedi anche in Teatro L’amore segreto di Ofelia 15.12.15 42 72 LuganoInScena 2015/16 73 Danza ©Rocco Casaluci 02.03 Choreographic Collision What is classic? Me ore 20.30 Teatrostudio LAC Percorso di ricerca coreografica a cura di DanzaVenezia direzione artistica Manola Bettio, Viviana Palucci e Stefano Tomassini Cat. prezzo K 05.03 Compagnia Virgilio Sieni La mer Sa ore 20.30 Sala Teatro LAC Prima Internazionale Cat. prezzo G La sagra della primavera Il Progetto si propone di offrire a giovani coreografi italiani, con un proprio nucleo di danzatori, una straordinaria opportunità di sperimentazione, di ricerca, di scambio, di confronto e di supporto alla produzione per realizzare e presentare al pubblico un lavoro a tema specifico, condotto a termine e perfezionato avvalendosi della collaborazione dell’équipe dei professionisti di “Choreographic Collision”. Il Progetto ha la durata di circa sei mesi e si svolge a Venezia a partire da settembre 2015 fino a febbraio 2016. regia e coreografia Virgilio Sieni musica Igor Stravinskij costumi Giulia Bonaldi e Virgilio Sieni produzione Teatro Comunale di Bologna e Compagnia Virgilio Sieni con Emilia Romagna Teatro Musiche eseguite dal vivo dall’OSI – Orchestra della Svizzera italiana, diretta da Yannis Pouspourikas, per la prima volta nella buca d’orchestra della nuova Sala Teatro LAC. “La tematica di questa edizione – What is classic? – intende indagare, in termini performativi, alcuni classici del repertorio di danza, sia per ripensare la validità culturale della nozione di passato, e sia per ritrovare ragioni e problemi contemporanei in un patrimonio coreico troppo spesso immobilizzato nella ripetizione mercantile o silenziato attraverso una acquisizione neutrale, mai problematica; con una forte convinzione di fondo: è classico ciò che è capace di opporsi alla barbarie.” (Stefano Tomassini) 74 LuganoInScena 2015/16 regia e coreografia Virgilio Sieni musica Claude Debussy una produzione in esclusiva LuganoInScena Il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, dal 2013 direttore della Biennale di Venezia Settore Danza, creerà appositamente per LuganoInScena una nuova produzione sulla musica de “La mer” di Claude Debussy: una prima assoluta da non perdere. La seconda coreografia è stata creata sulla musica di Igor Stravinskij con l’intento di iniziare un cammino nella frammentazione e nella composizione del corpo coreografico, per intravedere il luogo che si presenta al rito nell’oggi del corpo. Danzare “La sagra della primavera” rappresenta per Sieni un’opportunità per rovesciare alcuni modelli colonialisti della coreografia occidentale, dove il rito appare esclusivamente come forma barbara; ai dodici interpreti viene chiesto di originare i movimenti da un continuum di risonanze e di stratificazioni ritmiche. 75 Danza ©Hugo Glendinning ©Wendell Teodoro 08.04 Ve ore 20.30 Sala Teatro LAC Sydney Dance Company Interplay Prima nazionale Programma in tre parti Nell’ambito di Steps, festival della danza del Percento culturale Migros coreografia di Rafael Bonachela, Jacopo Godani e Gideon Obarzanek direttore artistico Rafael Bonachela produzione Dominic Chang Nell’ambito di Steps, festival della danza del Percento culturale Migros In collaborazione con LuganoInScena 2015/16 coreografie di Thomas Hauert e Trisha Brown direzione artistica Pedro Machado e Stine Nilsen Anche se gli approcci divergono, le opere combinate di questo programma si basano entrambe fortemente sull’improvvisazione. Trisha Brown riprende, in “Set and reset/reset”, un capolavoro della danza postmoderna americana e prosegue, modernizzandola, la sua ricerca sul movimento iniziata nel XX secolo. È un vero piacere osservare la formazione evolvere al ritmo dei movimenti fluidi e costanti. In “Notturnino”, Thomas Hauert – fedele a se stesso – lascia improvvisare i suoi interpreti all’interno di un quadro definito precedentemente; l’insieme del programma è ritmato dalla colonna sonora del commovente documentario “Il bacio di Tosca” (1984), realizzato da Daniel Schmid sui residenti della casa di riposo per musicisti creata da Giuseppe Verdi. Da queste diverse ispirazioni emerge, ogni volta con sfumature differenti, un dialogo emozionante e sempre leggero sulla vulnerabilità, la vecchiaia e la vanità. La Sydney Dance Company presenterà a Lugano un programma vario (tre parti) che attesta la grande diversità artistica della stessa Compagnia. Il direttore artistico Rafael Bonachela rende omaggio a Johann Sebastian Bach con “2 in D Minor”, integrando, con grande musicalità, una violinista alla sua coreografia. Di tutt’altro genere è “Raw Models” di Jacopo Godani, coreografia che si ispira alla freschezza di Forsythe: i suoi movimenti, a volte morbidi, a volte bruschi, trasformano le scene di gruppo in un’esperienza vertiginosa. Il tocco finale è apportato da “L’Chaim!” (inno alla vita in ebraico e in yiddish), coreografia di Gideon Obarzanek interpretata da tutto l’ensemble e da un attore. Il coreografo qui si interroga su se stesso e su ciò che accade in scena; da questo dialogo risulteranno incredibili capovolgimenti, prima di sfociare in un’abbagliante perdita di controllo. 76 Candoco Dance Company Notturnino Set and reset/reset La Compagnia britannica Candoco Dance Company è, da 25 anni, una delle principali formazioni di danza contemporanea europea. Le sue coreografie, molto differenti fra loro, esplorano nuovi orizzonti con il più grande successo: mettono in scena dei danzatori in situazione di handicap e non, e i coreografi attingono allegramente dalle molteplici possibilità offerte da questa costellazione particolare. Cat. prezzo H Attraverso tre sfaccettature molto differenti, la Sydney Dance Company, per la prima volta in Svizzera, mescola, con eleganza, perfezione tecnica e creatività. L’ensemble, vero powerhouse della danza contemporanea australiana, conta sedici danzatrici e danzatori, e si descrive come un “ponte mobile” tra l’Australia e il resto del mondo, propagando le opere australiane all’estero e assimilando influenze diverse dai suoi viaggi. Cat. prezzo H 01.05 Do ore 16.30 Sala Teatro LAC 77 Danza Musica 24.10 Camminando camminando Angelo Branduardi, Tour 2015 Sa ore 20.30 Sala Teatro LAC chitarra elettrica e acustica Michele Ascolese contrabbasso, basso e armonica a bocca Stefano Olivato tastiere e fisarmonica Leonardo Pieri batteria e percussioni Davide Regazzoni Cat. prezzo D Un concerto di grande coinvolgimento e trasporto nel quale il suono diventa magia ed irrompe nella vita di ogni giorno, che ci allontana dal “qui ed ora”, che ci insegna un modo diverso di vivere e nel quale gli spettatori verranno considerati “come giardini segreti magici la mattina presto in cui si entra a piedi nudi per non fare rumore”. Dopo il suo ultimo lavoro, “Il Rovo e la Rosa – Ballate d’amore e di morte”, dove Angelo Branduardi ha ripescato a piene mani nella tradizione del periodo elisabettiano, puntando a saldare produzione pop e lavoro di ricerca, il menestrello d’oltre Po torna in tour. Si riapre il grande libro delle “Child Ballads”, la monumentale antologia che il musicologo Francis J. Child raccolse nell’Ottocento compendiando il patrimonio culturale del folk inglese, scozzese ed irlandese, poi trasmigrato anche in America; Branduardi si sofferma sulle arie dell’età Elisabettiana in voga a cavallo tra Cinque e Seicento. “Il Rovo e la Rosa” sarà al centro del tour come filo rosso di un’antologia che proporrà, tra gli altri, i sempreverdi “La Luna”, “Confessioni di un malandrino”, “Il dono del cervo”, ecc. Il concerto è costruito all’insegna del “meno c’è, più c’è”: Branduardi lavora per sottrazione, anziché per addizione. Cercando essenzialità e pulizia, cerca il vuoto, al contrario dei barbari che ne avevano terrore. Più che a riempire gli spazi con arrangiamenti su arrangiamenti, egli punta a lasciare anche i giusti silenzi, con l’obiettivo di permettere alle frasi musicali di respirare e di manifestarsi pienamente. “Sarà un tour double-face, dove convivranno le due anime che considero essenziali della musica: il sudore e lo spirito, due parti abbastanza in antitesi.” (Angelo Branduardi) 78 LuganoInScena 2015/16 79 Musica ©Sebastiano Facco ©Yasuhisa Yoneda 13.11 21.12 Ve ore 20.30 Sala Teatro LAC Cat. prezzo I Estival Night Prima parte Michel Camilo Suite per pianoforte, arpa e archi Orchestra della Svizzera italiana direttore Kevin Griffiths solista Michel Camilo, pianoforte Seconda parte Michel Camilo piano solo Terza parte Brazilian Jazz Project feat. Franco Ambrosetti, Randy Brecker & Danilo Rea I concerti saranno trasmessi in diretta da RSI Rete Due In collaborazione con RSI Rete Due Città di Lugano Camera di Commercio Canton Ticino Estival Jazz Lugano 80 Lu ore 18.30 e 21.00 Palazzo dei Congressi 21.02 Cat. prezzo E The voices of victory Franco Battiato in concerto Do ore 20.30 Sala Teatro LAC Considerato tra le personalità più importanti e influenti di tutto il panorama cantautorale italiano, Franco Battiato farà tappa a Lugano con il suo straordinario Tour 2016. Cat. prezzo B Il cantautore siciliano si è da sempre confrontato con molteplici stili musicali, combinandoli tra loro con un approccio eclettico e originale. Si va dagli inizi romantici degli anni sessanta, alla musica elettronica e sperimentale dei settanta, passando per l’avanguardia colta, la musica etnica, il rock progressivo e la musica leggera, attraversando finanche l’opera lirica e la musica classica. Vincitore di prestigiosi premi, Battiato è uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe ed un Premio Tenco. In collaborazione con GpC e LivePassion Il concerto Gospel di Natale! “The voices of victory” nasce da Perfect Harmony, una family band creata nel 1992 da Jennifer Ingram con le talentuose figlie Nicole e Chrystal, e completata da Christian Spirit Taylor, marito di Niki, in veste di pianista. Dopo un’estesa attività come quartetto, Nicole Ingram, Direttrice musicale della band, ha sentito il desiderio di ampliare l’organico del suo gruppo e arricchirlo di voci e ritmica. Oltre alla musica, anche i testi riflettono i suoi molteplici interessi, tra i quali l’esoterismo, la teoretica filosofica, la cultura sufista e la meditazione orientale. Artista a 360 gradi, Battiato si è cimentato anche in altri campi espressivi come la pittura, l’editoria, il cinema e la televisione. Dopo aver condiviso il palco con celebrità del gospel e della musica rock-pop quali Robin Gibb (The Bee Gees), The Simple Minds, Sinead O’Connor, Rini-tee 5:7, Ron Kenoly, Martha Munizzi, Stellar Award Nominee Elder Jimmy Hicks e Stellar Award Nominee Dana Mackey, è stata l’apparizione al celebre programma televisivo “Celebration of Gospel” ad aver dato loro l’occasione di pubblicare il loro primo disco, “The Next Level”, vincitore di numerosi premi. In collaborazione con GpC e LivePassion LuganoInScena 2015/16 81 Musica Nuovi Percorsi 12.03 Il nostro Enzo Ricordando Jannacci Sa ore 20.30 Sala Teatro LAC 14.04 con Moni Ovadia pianoforte Alessandro Nidi con un quintetto d’archi creato appositamente per la rappresentazione nella Sala Teatro LAC in collaborazione con Aspettando Poestate Cat. prezzo H L’opera da tre soldi Gio ore 20.30 Sala Teatro LAC di Bertolt Brecht e Kurt Weill regia di Daniel Bausch lavoro vocale Antonella Astolfi movimenti scenici Colette Roy scenografia Franco Cavani direzione Arturo Tamayo in collaborazione con Conservatorio della Svizzera italiana, Scuola Teatro Dimitri e DACD SUPSI Cat. prezzo J In esclusiva ed in prima esecuzione assoluta per la rappresentazione nella nuova Sala Teatro di Lugano, Moni Ovadia e Alessandro Nidi saranno accompagnati da un quintetto d’archi composto da due violini, una viola, un violoncello e un contrabbasso, in un personalissimo e sentito omaggio al grande Enzo Jannacci. Le forze del Conservatorio della Svizzera italiana, della Scuola Teatro Dimitri e del DACD della SUPSI si confrontano quest’anno nel consueto spettacolo transdisciplinare per la stagione “900presente” con una delle opere più conosciute del teatro musicale del Novecento: “L’opera da tre soldi” di Brecht-Weill, che mette in scena l’ambiente della malavita londinese e gli intrighi del mondo aristocratico, visti con distaccato ma realistico cinismo. “Come si fa a cadere nel pessimismo quando c’è la musica?”, diceva Enzo Jannacci, cantautore, cabarettista e attore – ma anche cardiochirurgo – tra i maggiori protagonisti della scena musicale italiana del dopoguerra. Fin dagli anni ‘50 ha lavorato insieme agli amici Dario Fo e Giorgio Gaber, passando dalla canzone dialettale al rock e al jazz, fornendo l’ispirazione anche a personaggi come Renato Pozzetto, Diego Abatantuono e Massimo Boldi. Fin dalle prime rappresentazioni, “L’opera da tre soldi” ha sempre riscosso l’attenzione e i favori del pubblico, sia per l’affascinante e indimenticabile musica di Kurt Weill, sia per i temi di carattere politico e morale che mettono alla berlina i vizi presenti, allora come oggi, nella società contemporanea. Tra i suoi brani più noti: “Vengo anch’io. No tu no”, “El portava i scarp del tennis”, “Ho visto un re”, “Quelli che…”, La vita l’è bela”. Alcune di queste canzoni, diventate oramai dei classici, sono reinterpretate da Moni Ovadia – anch’egli artista versatile e curioso sperimentatore che si è affermato nel teatro musicale dimostrando una sua personale ricerca espressiva – che le propone in un’inedita quanto fascinosa veste. 82 LuganoInScena 2015/16 83 Musica Abbonamenti Tariffe Teatro Ridotto Categoria A 1ª 2ª 3ª 4ª CHF 100.90 CHF 86.90 CHF 70.80 CHF 56.50 – – B 1ª 2ª CHF 98.– CHF 78.– – – C 1ª 2ª 3ª CHF 89.– CHF 79.– CHF 69.– D 1ª 2ª CHF 88.– CHF 77.– E 1ª 2ª 3ª CHF 79.– CHF 69.– CHF 59.– F 1ª 2ª 3ª CHF 77.– CHF 55.– CHF 44.– G* 1ª 2ª 3ª CHF 70.– CHF 50.– CHF 40.– H 1ª 2ª 3ª CHF 50.– CHF 40.– CHF 30.– I 1ª CHF 44.– – J 1ª CHF 35.– – CHF 20.– CHF 12.– K 1ª CHF 25.– – CHF 20.– CHF 12.– L 1ª CHF 15.– – 1ª 2ª Platea/Loggia Platea/Loggia CHF 504.– CHF 384.– CHF 432.– CHF 312 .– Abbonamento Argento* 10 spettacoli teatrali 1ª 2ª Platea/Loggia Platea/Loggia CHF 440.– CHF 340.– CHF 380.– CHF 280.– Abbonamento Bronzo 8 spettacoli teatrali 1ª 2ª Platea/Loggia Platea/Loggia CHF 368.– CHF 288.– CHF 320.– CHF 240.– Danza1ª 2ª Per tutti gli abbonati (Oro/Argento/ Bronzo), possibilità di usufruire del 50% di sconto sull’acquisto dei biglietti (max. 2 biglietti a persona) per gli spettacoli “L’origine del mondo” e “Conférence de choses”. Il prezzo ridotto è applicabile a: beneficiari AVS/AI, studenti e apprendisti. CHF 264.– CHF 198.– L’Abbonamento Danza include i seguenti spettacoli internazionali: •Les Ballets de Monte-Carlo, “Lac“ (da “Il lago dei cigni”) •Balletto di Roma, “Otello” •Constanza Macras/DorkyPark, “The past” •Compagnia Virgilio Sieni, “La mer” e “La sagra della primavera” •Sydney Dance Company, “Interplay” •Candoco Dance Company, “Notturnino” / “Set and reset/reset” LuganoInScena Prezzo intero *Per lo spettacolo “I Leganesi: la famiglia Colombo”, oltre ai prezzi della Categoria G, possibilità di scegliere la Categoria VIP a CHF 90.– (dalla fila AA alla DD) L’abbonamento dà diritto ad assistere agli spettacoli del programma scelto nel posto e nella serata preventivamente indicati dall’abbonato. L’abbonamento è trasferibile, per cui in caso di impedimento si prega l’abbonato di trasferirlo ad altra perso­na che possa usufruirne, infatti per motivi organizzativi, cambiamenti di sorta non verranno più eseguiti. 84 Studenti / Apprendisti Intero Abbonamento Oro* 12 spettacoli teatrali *I detentori di un “Abbonamento Oro” o di un “Abbonamento Argento” potranno beneficiare, su richiesta, di un biglietto a metà del prezzo intero per lo spettacolo “Peperoni difficili” e di un biglietto per lo spettacolo “Arlecchino servitore di due padroni” con CHF 10.– di riduzione. Ridotto AVS/AI Ridotto CDT Settore Gli abbonati al Corriere del Ticino beneficiano di tariffe preferenziali. Gli sconti non sono cumulabili: tutte le offerte di sconto sono applicabili unicamente sul “prezzo intero” 2015/16 85 LuganoInScena CHF 79.– CHF 69.– CHF 59.– – CHF 69.– CHF 59.– CHF 49.– – – – – Fino ai 14 anni CHF CHF CHF CHF 90.90 76.90 60.90 46.30 – CHF 79.– CHF 69.– CHF 59.– – CHF 69.– CHF 59.– CHF 49.– CHF20.– CHF 12.– CHF 60.– CHF 40.– CHF 30.– CHF 20.– CHF 12.– CHF 45.– CHF 35.– CHF 25.– CHF 20.– CHF 12.– – – – – Staff Direttore Artistico Carmelo Rifici [email protected] Produzione e organizzazione Maria Fico [email protected] Marketing e Logistica Vanessa Schaefer [email protected] Si ringrazia per le consulenze Andrea Chiodi, settore Teatro Stefano Tomassini, settore Danza Mediazione culturale T +41 (0)58 866 42 30 [email protected] Amministrazione Stefano Cimasoni [email protected] Coordinamento redazionale Nicola Fiori [email protected] Punti vendita ticketcorner Manor, FFS, La Posta, ecc. Vendita online www.ticketcorner.ch Call center 0900 800 800 tutti i giorni dalle 8:00 alle 22:00 (fr. 1.19/min. da rete fissa) Impressum Stampa Fontana Print SA, Lugano Ulteriori aggiornamenti del programma saranno consultabili sul sito www.luganoinscena.ch Layout Studio CCRZ, Balerna Grafica Central studio, Lugano Foto di copertina ©Masiar Pasquali 86 LuganoInScena 2015/16 ll lago di Lugano è il grande sipario della nostra città che, come tutte le altre, ha le sue forti contraddizioni. Una città è fatta di contrari e lo specchio ce li mostra tutti, sia quelli evidenti, sia quelli più nascosti. Il lago è lo specchio della città, il teatro è lo specchio dei suoi cittadini. www.luganoinscena.ch