LuganoInScena
Stagione 2015/16
Nello specchio
LAC Lugano Arte e Cultura
LuganoInScena
Stagione 2015/16
Nello specchio
LAC Lugano Arte e Cultura
Informazioni e prevendita
Biglietteria LAC
Piazza Bernardino Luini 6
CH–6901 Lugano
T. +41 (0)58 866 4222
[email protected]
www.luganoinscena.ch
Palazzo dei Congressi
T. +41 (0)91 923 3120
Carmelo Rifici
Direttore artistico
Cari Spettatori, Carissimi Amici di LuganoInScena,
finalmente siamo nel nuovo Teatro. Dopo tanto parlarne, tante
polemiche e grandi aspettative, il LAC alza il suo sipario. La tela di
Salvador Dalí, con la sua alzata simbolica, darà l’avvio a tutto
grazie al magico spettacolo della Compagnia Finzi Pasca, “La Verità”.
LAC, ovvero Lugano Arte e Cultura, in lingua francese significa
lago: il lago di Lugano è il grande sipario della nostra città che, come
tutte le altre, ha le sue forti contraddizioni, le sue virtù, ma anche
i suoi seri problemi che cerca di superare con coraggio, con i suoi
limiti e le sue ambizioni. Una città è fatta di contrari e lo specchio
ce li mostra tutti, sia quelli evidenti, sia quelli più nascosti.
Il lago è lo specchio della città, il teatro è lo specchio dei suoi
cittadini. Ecco perché quest’anno ho voluto intitolare la stagione
“Nello specchio”. Il gioco di parole è chiaro: il lago riflette,
il teatro riflette. Luogo del gioco e dello svago, il teatro rimane
lo specchio della società. Il nostro specchio.
La novità più bella di questa stagione sono le nostre produzioni.
Sì, quest’anno la Città di Lugano non si occuperà solo di portare
i migliori spettacoli dell’anno, ma anche di produrre idee, di lanciare
segnali e previsioni, e lo fa con due partner d’eccezione: il Piccolo
Teatro di Milano – Teatro d’Europa e il Teatro Sociale di Bellinzona.
Saranno tre le produzioni e avranno tutte a che fare con il lago,
lo specchio e il mistero: il “Gabbiano” di Čechov, “Non ogni notte
la luna” con la regia di Antonio Ballerio e “Attraverso lo specchio”,
la magica esperienza che Marcello Chiarenza ha preparato per un
pubblico da 0 a 99 anni. E poi una bella collaborazione con RSI,
una rivisitazione in forma di musical della “Vita Nova” di Dante,
il “Sommo Poeta” che sarà protagonista anche della prima parte
della stagione, a cominciare dall’inaugurazione.
Un’altra novità è che abbiamo deciso di eliminare le categorie teatrali
delle scorse stagioni: via i titoli “Teatro di prosa”, “Teatro comico”, ecc.
Il teatro è teatro, senza generi né categorie. Useremo solo dei
piccoli segnali, per indicarvi se gli spettacoli saranno adatti a tutti
o solo ad un pubblico consapevole. Vi segnaleremo inoltre dei
percorsi da seguire attraverso dei focus. Infatti, visto il successo
dello scorso anno del Focus su Federico García Lorca, quest’anno
ve ne proporremo degli altri, molto interessanti e che avranno
sempre un legame con lo specchio e la riflessione. Il primo Focus –
con tre appuntamenti – sarà su Čechov, il più grande autore del
‘900 che, grazie al suo lavoro di scandaglio dell’anima, ha aperto la
strada a tutto il teatro moderno: il suo è fatto di personaggi così
umani da permetterci di specchiarci sempre in loro, anche quando
appaiono meschini e fragili.
Abbiamo voluto chiamare “CinemaInScena” un Focus su alcuni
spettacoli che si riferiscono alla settima arte: il cinema, a nostro
avviso, è il grande specchio della modernità che, grazie alle sue
possibilità tecniche, permette allo spettatore di penetrare nella sua
stessa anima. Grandi appuntamenti con la Compagnia Mauri-Sturno
e il suo lavoro sul cinema di Tornatore; Giulio Scarpati sarà Marcello
Mastroianni nel capolavoro di Ettore Scola con una strepitosa
Sophia Loren, qui interpretata dalla sensibile Valeria Solarino; Antonio
Latella ridisegna le eroine dei film del maestro Rainer Werner
Fassbinder; e ancora, lo spettacolo di Alessandro Gassmann con
Teatro Foce
T. +41 (0)58 866 6800
Apertura cassa un’ora prima
dell’inizio dello spettacolo
Orari d’apertura
Ma–Me / Do: 10.30–18.30
Gio–Sa: 10.30–20.00
Lunedì chiuso – In caso di
spettacolo serale,
dalle 19.00 alle 21.00
Nei giorni con spettacoli serali
in programma, l’orario sarà
prolungato fino a mezz’ora dopo
l’inizio dello spettacolo.
Partner e Sponsor
Partner
istituzionali
Coproduttori
4
Sponsor della
stagione in
abbonamento
LuganoInScena
Sponsor di
spettacolo
Partner tecnici
2015/16
Media Partner
5
LuganoInScena
Ottavia Piccolo sulla condizione dei nuovi operai diventerà, il prossimo
anno, un film. Ci sarà anche un Focus filosofico, incentrato sulla
figura del grande pensatore del nostro ultimo secolo, tragicamente
e prematuramente scomparso, ma che ha saputo riflettere profondamente, in maniera addirittura profetica, sulla nostra società:
Pier Paolo Pasolini. A lui dedicheremo due spettacoli: “Pilade” e
“PPP ultimo inventario prima di liquidazione”. La guerra, purtroppo,
è intorno a noi; la televisione ce la mostra in tutta la sua cruda
violenza. Rifletteremo sulla sua origine con la nuova e intensa produzione del Teatro del Carretto dedicata all’“Iliade” di Omero e con
uno spettacolo che parla della condizione dei giovani durante la prima
guerra mondiale, di cui cade il tragico centenario. Altro importante
appuntamento sarà con tre spettacoli di giovani autori molto quotati
che rivisiteranno temi e personaggi sacri in chiave contemporanea,
in quanto archetipi che parlano ancora a noi e di noi.
Da ultimo, ma non per importanza, il teatro si occuperà di diversità:
la Compagnia di Pippo Delbono ci stupirà con i suoi meravigliosi
attori diversamente abili, mentre la Candoco Dance Company presenterà il lavoro intenso e pregevole dei suoi ballerini portatori
di handicap.
Grandi anche tutti gli altri ospiti: Anna Della Rosa, Sandro Lombardi,
Federico Tiezzi, Antonio Cornacchione, Arturo Brachetti, Paolo Rossi,
Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Elio De Capitani e Ferdinando
Bruni, Gianluca Ramazzotti, Anna Mazzamauro, Valter Malosti,
Luca De Filippo, I Legnanesi, il Teatro delle Albe, Ferruccio Soleri;
i maestri internazionali Peter Brook, Lorraine Pintal; e tanti altri,
tra cui il lavoro dei nostri artisti del territorio, Officina Orsi e Alan
Alpenfelt.
Prima di salutarvi, sono orgoglioso di annunciarvi il nostro programma
di danza. Il LAC ha un palcoscenico tale da permetterci Compagnie
da capogiro. Inizieremo con uno spettacolo che si intitola “Lac”, ovvero
la reinterpretazione de “Il lago dei cigni” di Ciajkovskij, con Les
Ballets de Monte-Carlo, bellissimo ed emozionante.
Si continua con il Balletto di Roma e l’“Otello” di Verdi, l’internazionale
e celebre Constanza Macras, la Sydney Dance Company e tanti
giovani coreografi; ma l’appuntamento da non perdere sarà la serata
su Stravinskij e Debussy, in occasione della quale la Compagnia
di Virgilio Sieni, Direttore della Biennale Danza di Venezia, danzerà
accompagnata dal vivo dall’Orchestra della Svizzera italiana, per
la prima volta in buca d’orchestra. Il maestro Sieni regalerà a Lugano
la prima assoluta internazionale de “La mer” di Debussy, altro
mportante segnale verso quell’obiettivo di unione delle arti che il
LAC ci richiede.
6
LuganoInScena
2015/16
Giovanna
Masoni Brenni
Vicesindaca
e Capo Area Cultura
e Istruzione della
Città di Lugano
Si apre una nuova stagione di LuganoInScena, finalmente al LAC!
Non capita spesso, nemmeno nelle grandi città, di inaugurare
un nuovo teatro. Per Lugano e per la Svizzera italiana è un momento
importante almeno quanto lo fu l’apertura del Teatro Apollo,
nel lontano 1897.
Negli ultimi vent’anni alcune tappe fondamentali, come la fondazione
dell’Università della Svizzera italiana, hanno tracciato il cammino
di Lugano da comune a realtà urbana: la ricerca di un’identità, per la
città, passa ora da qui, dal LAC e dal nuovo teatro che apriamo
non solo per noi, ma per i nostri figli e tutte le generazioni future, alle
quali, non senza un po’ d’emozione, idealmente lo consegniamo.
L’apertura del nuovo centro culturale offre a LuganoInScena e agli
attori del territorio una casa e degli spazi per la creazione.
La preparazione e l’energia del Direttore artistico Carmelo Rifici
permettono di alimentare ulteriormente il dialogo con la scena indipendente locale e non solo, creando nuove collaborazioni e produzioni
che arricchiscono la stagione e allo stesso tempo contribuiscono
all’evoluzione dell’offerta teatrale di Lugano quale realtà creativa.
Queste produzioni si inseriscono in una stagione che vedrà protagonisti anche grandi nomi della scena internazionale. Una stagione
di grande teatro, danza e musica, ricca di sorprese e priva di barriere,
che saprà smuovere gli animi.
LuganoInScena dimostra nuovamente la sua attenzione ed una
sensibilità tutta particolare verso le scuole e i giovani, con rappresentazioni dedicate, percorsi dietro le quinte ed una politica di prezzi
accessibili. Perché il teatro, nato come espressione della prima
democrazia - quella Ateniese -, fin dai suoi albori non solo rappresenta i sentimenti e le passioni dell’animo umano, ma è soprattutto
strumento di crescita, capace di indurre la società tutta a interrogare
se stessa e dimostrare così la propria maturità e consapevolezza.
Colgo dunque l’occasione per ringraziare Carmelo Rifici, che con
grande professionalità ha saputo allestire questa prima stagione
di LuganoInScena al LAC in cui Lugano potrà riflettersi, e per ringraziare, con lui e tutti i collaboratori di LuganoInScena e del LAC,
enti pubblici e privati, cittadini, cittadine e istituzioni, i pubblici,
gli attori della cultura tutti, gli sponsor e i mecenati: tutti, a loro modo,
linfa vitale di questa nuova grande stagione.
7
LuganoInScena
Calendario 2015/16
Settembre
12/13/15–20.09
F
16/19.09
18/19/20.09
Ottobre
01/02.10
12.10
14/15.10
16.10
A
17/18.10
17/18.10
M
24.10
28.10
Novembre
A
05/06/08.11
11.11
13.11
M
21.11
D
22.11
A
23/24.11
26/27/28.11
29.11
F
29/30.11
8
A
F
M
D
Abbonamento – La Grande Prosa
Famiglie
Musica
Danza
La Verità
Attraverso lo specchio
Non ogni notte la luna
Teen Dante
L’origine del mondo
Peperoni difficili
Inferno Novecento
Ivanov
Conférence de choses
Branduardi in concerto
Albertine, en cinq temps
Gabbiano
Antropolaroid
Estival Night
Les Ballets de Monte-Carlo
Words and music
La cativìssima
Romeo e Giulietta
Ama e cambia il mondo
Polvere
Brachetti che sorpresa!
LuganoInScena
2015/16
Dicembre
A
01/02.12
05/06.12
19
08.12
21
10/11.12
F
22
A
12/13.12
23
15.12
24
19.12
D
25
21.12
M
26
22/23.12
27
29/30.12
28
Gennaio
79
08.01
29
11.01
F
F
12.01
30
14.01
32
15.01
80
18.01
70
19/20.01
32
22.01
33
23/24.01
34
25.01
35
27.01
36
29.01
D
9
Molière: la recita
di Versailles
The valley of astonishment
Alice
Prossima fermata
Bellinzona
Il prezzo
L’amore segreto di Ofelia
Balletto di Roma
The voices of victory
Pinocchio.Ilgrandemusical
Mummenschanz
Peter Pan
Genesiquattrouno
Il macello di Giobbe
La prima cena
Adamo & Eva
Iliade
Ieri è un altro giorno
La periferia dell’infinito
Ti regalo la mia morte,
Veronika
In trincea
Avanim (Pietre)
Constanza Macras
LuganoInScena
37
38
39
40
41
42
71
80
43
44
45
45
46
47
47
48
49
49
50
51
52
72
Febbraio
04/05.02
A
06.02
D
15/16.02
A
21.02
M
23/24.02
D
23/24.02
A
26.02
F
28.02
Marzo
02.03
D
05.03
D
06.03
F
07.03
08/09.03
A
12.03
M
15/16.03
A
18/19/20.03
22.03
A
23/24.03
10
Una pura formalità
A.M.R. company
Il vizio dell’arte
Battiato in concerto
Balletto Civile
Il berretto a sonagli
Nuda e cruda
La piccola fiammiferaia
Choreographic Collision
Compagnia Virgilio Sieni
Il cavaliere inesistente
Ivan Illic
7 minuti
Il nostro Enzo:
ricordando Jannacci
La morte di Danton
I Legnanesi
La famiglia Colombo
PPP ultimo inventario
prima di liquidazione
Non ti pago
LuganoInScena
2015/16
Aprile
53
04.04
73
54
05.04
81
06.04
73
08.04
D
55
14.04
M
55
16.04
56
19/20.04
A
23/24.04
F
74
Maggio
75
01.05
56
13.05
57
21/22/23.05
58
24/25.05
D
82
La locandiera
di Carlo Goldoni
Slot machine
Pantani
Sydney Dance Company
L’opera da tre soldi
Orchidee
Una giornata particolare
Le cirque invisible
Candoco Dance Company
Pilade
12parole7pentimenti
Arlecchino servitore di
due padroni
59
60
60
61
11
LuganoInScena
61
63
63
76
83
64
65
66
77
67
67
68
©Laila Pozzo
La Grande Prosa
Stagione in abbonamento
Con il sostegno di
©Ivano Lamanna
©Masiar Pasquali
Il vizio dell’arte
53
Una pura formalità
7 minuti
58
La morte di Danton
59
55
Non ti pago
61
30
©Gioia Casale
Gabbiano
Il berretto a sonagli
©Fabrizio Cestari per Primopiano
27
Ivanov
54
33
La cativìssima
41
Il prezzo
12
LuganoInScena
Molière: la recita di Versailles
2015/16
37
65
Una giornata particolare
13
LuganoInScena
©Brunella Giolivo
©Wendell Teodoro
©Jean-François Gratton
LuganoInScena internazionale
66
Antonio Latella
50
Avanim (Pietre)
52
Michel Tremblay / Lorraine Pintal
29
Constanza Macras / DorkyPark
72
Candoco Dance Company
77
Les Ballets de Monte-Carlo
©Hugo Glendinning
70
Pippo Delbono
14
LuganoInScena
76
©Pascal Victor
75
©Alice Blangero
Compagnia Virgilio Sieni
Sydney Dance Company
©Thomas Aurin
©Rocco Casaluci
Le cirque invisible
64
2015/16
15
LuganoInScena
Peter Brook
38
CinemaInScena
Focus
Ieri è un altro giorno
La periferia dell’infinito
Ti regalo la mia morte,
Veronika
Una pura formalità
7 minuti
La morte di Danton
Una giornata particolare
19/20.01.16
22.01.16
Dante
23/24.01.16
Un musical e uno spettacolo di prosa compongono
il Focus su Dante Alighieri, il “Sommo Poeta” padre
della lingua italiana, mettendo in risalto l’estrema
attualità delle sue opere.
16.10.15
Čechov
23
15/16.03.16
26
19/20.04.16
Tre appuntamenti imperdibili per un Focus dedicato
al più grande autore del Novecento che, grazie
al suo lavoro di scandaglio dell’anima, ha aperto
la strada a tutto il teatro moderno.
Non ogni notte la luna
Ivanov
Gabbiano
18/19/20.09.15
17/18.10.15
05/06/08.11.15
Pasolini
PPP ultimo inventario
prima di liquidazione
Pilade
13.05.16
16
LuganoInScena
2015/16
Sacro
contemporaneo
22
11.01.16
27
12.01.16
30
15.01.16
Un Focus filosofico sulla figura di Pier Paolo Pasolini,
il grande pensatore del nostro ultimo secolo che
ha saputo riflettere profondamente, in maniera quasi
profetica, sulla nostra società.
22.03.16
04/05.02.16
08/09.03.16
Teen Dante
Inferno Novecento
01/02.10.15
60
Mito e guerra
Iliade
In trincea
Pilade
18.01.16
13.05.16
17
LuganoInScena
49
49
50
53
58
59
65
Le sacre scritture, riviste e riattualizzate in maniera
originale, sono alla base dei tre spettacoli
a cui dedichiamo un Focus dal titolo significativo.
Genesiquattrouno
Il macello di Giobbe
Adamo & Eva
25.01.16
67
CinemaInScena è un Focus dedicato a sette
spettacoli che hanno un legame con la settima
arte e i suoi grandi protagonisti.
45
46
47
Una riflessione sulla Guerra attraverso i grandi
miti dell’antichità: le parole di Omero, Pasolini
e alcune testimonianze di militi ignoti diventano
un monito del passato al nostro presente.
48
51
67
©Viviana Cangialosi
Inaugurazione
Teatro
12.09
Do13.09
ore 14.30 e 20.30
Ma15.09
ore 20.30
Me16.09
ore 20.30
Gi 17.09
ore 20.30
Ve18.09
ore 20.30
Sa19.09
ore 20.30
Do20.09
ore 14.30
Compagnia Finzi Pasca
La Verità
Sa
ore 19.30
autore, regista, co-design luci e coreografie Daniele Finzi Pasca
direttrice di creazione, produttrice e partecipazione alla scrittura
Julie Hamelin Finzi, musica, sound design e co-design coreografie
Maria Bonzanigo, scenografia, accessori e ideazione Hugojo e L’hugo
Hugo Gargiulo, produttore esecutivo e consulente artistico
Antonio Vergamini, costumi Giovanna Buzzi, co-design luci
Alexis Bowles, video designer Roberto Vitalini - bashiba.com,
assistente alla regia Geneviève Dupéré, make-up e hairstyle designer
Chiqui Barbé, direttore di produzione Marc Laliberté,
consulente artistico Fabrizio Arigoni, ricercatore Facundo Ponce de León,
creatore di sculture coreografiche Toni Vighetto,
ideatrice Carré Mariève Hémond, coreografia Carré Annie-Kim Déry,
ideatore ruota Cyr Daniel Cyr, artisti Moira Albertalli, Erika Bettin,
Jean-Philippe Cuerrier, Annie-Kim Déry, Stéphane Gentilini,
Andrée-Anne Gingras-Roy, Evelyne Laforest, Francesco Lanciotti,
David Menes, Marco Paoletti, Félix Salas, Beatriz Sayad
e Rolando Tarquini,
direttrice di tournée e di scena Allegra Spernanzoni, direttore tecnico
Alexis Bowles, macchinista Dave Bourdages, rigger Jens Leclerc,
fonico Fabio Lecce, tecnico luci Gonzalo Soldi, macchinista in formazione
Nicolò Baggio, assistente al direttore tecnico Marzio Picchetti,
restauratore Andrea Ravano
Équipe di produzione a Lugano: project manager Tanja Milosevic ,
assistente project manager Anna Locatelli, contabile Amal Meroni
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo F
“La Verità” è uno spettacolo realizzato con il sostegno di:
Cornèrcard, Grand Hotel Villa Castagnola, OSI, RSI,
La Place des Arts, Maison de la Culture de Nevers et de la Nièvre,
Scène Nationale de Bayonne – Sud Aquitain, Città di Lugano,
Cantone Ticino, Pro Helvetia, Caffè Chicco d’Oro, Fidinam, Ernst
Göhner Stiftung, Sintetica - Partner per la ricerca.
Con il sostegno di
18
LuganoInScena
2015/16
19
Teatro
©Viviana Cangialosi
©Viviana Cangialosi
Inaugurazione
“La Verità è tutto ciò che
abbiamo sognato, ciò che
abbiamo vissuto, ciò che
abbiamo inventato, tutto
quello che fa parte della
nostra
memoria.”
(Daniele Finzi Pasca)
Scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca, “La Verità” è uno spettacolo
che riunisce l’acrobazia, il teatro, la musica e la danza, con la presenza
di tredici artisti raccolti intorno ad un telone originale di Salvador Dalí.
L’enorme opera, dipinta dal pittore spagnolo negli anni ‘40 a New York
per il suo balletto “Tristan Fou”, si ritrova oggi di nuovo sulla scena.
Dal surrealismo alla realtà, la nuova creazione della Compagnia Finzi
Pasca dipinge una poesia acrobatica ed eccentrica, composta dalla
visione di Daniele Finzi Pasca e dai colori del telone di Salvador Dalí.
Dalla première a Montréal, nel gennaio del 2013, “La Verità” è stato
rappresentato oltre 250 volte in Svizzera, Canada, Brasile, Uruguay,
Colombia, Messico, Francia, Ungheria, Danimarca, Olanda,
Emirati Arabi Uniti, Spagna e Italia, attirando oltre 200’000 spettatori.
16.09
Sa19.09
ore 10.30 e 14.30
Attraverso lo specchio
Me
ore 14.30
Hall e Sala Teatro LAC
Repliche riservate
alle scuole:
me 16.09 ore 9.30,
gio 17.09 ore 9.30
e 14.30,
ve 18.09 ore 9.30
e 14.30
Un gioco del teatro che parla del teatro, un omaggio allo spettatore
il cui sguardo sappia riflettersi nel gioco dell’attore. Un percorso
dall’ingresso all’uscita, attraverso lo specchio di una porta, di un sipario,
di un racconto... Un viaggio nella notte dello spazio e del tempo. Ogni
lettera è uno scomparto, ogni parola una carrozza: con le stesse lettere
che scrivono la parola “treno”, ora possiamo dire “entro”.
F Età da 6 anni
All’ingresso
Se il tempo cambia, non dimenticate l’ombrello. C’è un modo sicuro per
ricordare di non dimenticare: usatelo all’andata come para-pioggia e al ritorno
come parasole.
In sala
Prego venite avanti, ogni fila ha una lettera, ogni singola poltrona un numero...
Siete comodi? Bene, buonasera e benvenuti... Ho detto sera invece di buongiorno, qui in teatro non ci sono finestre, quindi non si distingue l’ora del giorno
dall’ora della sera.
Il teatro
Il LAC. Lugano, un lago: sono le stesse sei lettere... Il lago è lo specchio e l’occhio
la città. Teatro significa guardare. Teatro, attore: sono le stesse sei lettere...
Le poltrone hanno i vostri occhi, speriamo di tenerli svegli.
Il sipario
Come le palpebre il sipario si apre: è un occhio che aspetta di guardarvi negli
occhi. Una bocca che aspetta di cantare. Una porta che vi porterà oltre lo
specchio.
Spettacolo gratuito
©Salvador Dalí, Fundación Gala-Salvador Dalí
“Daniele Finzi Pasca ha creato un’ambiziosa e visivamente incantevole opera…
La Verità tocca il sublime…” (The Gazette, Montréal, Canada, 18.01.2013)
“Cattura il pubblico dolcemente, per portarlo in un meraviglioso mondo
onirico.” (Neue Zürcher Zeitung, Zürich, Svizzera, 28.10.2013)
“Uno spettacolo di circo luminoso, onirico, vitale e melanconico costruito
intorno al fondale di Dalí.” (El País, Madrid, Spagna, 11.11.2013)
20
LuganoInScena
2015/16
di e regia Marcello Chiarenza
con Elena Chiaravalli, Cinzia Morandi, Francesco Mariotta
e Daniele Bianco
musiche Carlo Cialdo Capelli
scene Marcello Chiarenza
costumi Teatro Pan
produzione LuganoInScena
21
Teatro
Inaugurazione / Focus su Čechov
©Loreta Daulte
Musical / Focus su Dante
18.09
Sa19.09
ore 19.30
Do20.09
15.30
Non ogni notte la luna
Ve
ore 19.30
tratto dalla biografia e dai testi di Anton Čechov
di e regia Antonio Ballerio
con Antonio Ballerio, Tatiana Winteler,
Camilla Parini e Simon Waldvogel
scene e costumi Margherita Baldoni
musiche Zeno Gabaglio
luci Matteo Crespi
aiuto regia Massimiliano Zampetti
produzione LuganoInScena
Teatrostudio LAC
Spettacolo gratuito
01.10
Ve 02.10
ore 20.30
Teen Dante – Farei parlando
innamorar la gente
Gio
ore 20.30
ideato, scritto e diretto da Mariella Zanetti
musiche composte da Giovanni Santini
assistente regia Igor Horvat
con V. Mannias, C. Moneta, L. Donadio, G. Palasciano, S. Zanobbio,
J. Sarno, M. V. Scarlattei, F. Rina, R. Rigano, G. Latina, S. Dho,
V. Mignogna, F. Tripaldi, R. Buffonini e E. Turetta
ensemble diretto da Francesco Bossaglia
musicisti E. F. Maligno, L. Roccasalva, V. Luca, G. Cardelli, E. Lomazzi,
F. Romano, S. Cignoli, L. Zampar, C. Pedrazzetti, F. Parini e G. Dalla Bona
prodotto da Francesca Giorzi – RSI Rete Due
con la collaborazione di CSI, Lugano e Milano Teatro – Scuola P. Grassi
e il contributo di DECS – Contributo finanziario del Cantone Ticino
derivante dall’Aiuto federale per la promozione della cultura
e della lingua italiane, fsrc Fondazione svizzera per la radio e la cultura,
LuganoInScena – Città di Lugano e Pro Helvetia
Sala Teatro LAC
Età da 11 anni
Cat. prezzo H
Anton Čechov. Professione: medico e scrittore. “La medicina è mia
moglie, la letteratura la mia amante. Se l’una mi stanca, vado a passare
la notte con l’altra”. Disposto a sposarsi realmente solo a queste condizioni: “Datemi una moglie che sia come la luna, che non compaia
nel mio cielo ogni notte”. Nel 1898, l’astro, che non solo scherzosamente
sogna, si materializza in Ol’ga Knipper, attrice in ascesa del neonato
Teatro d’Arte di Mosca, diretto da due rivoluzionari “sognatori di teatro”:
Nemirovic-Dancenko e Stanislavskij, i quali capiscono subito il valore
poetico e la modernità del linguaggio teatrale di Čechov.
Lo spettacolo analizzerà lo straordinario amore di Anton e Ol’ga - due
personalità caratterialmente diverse -, costretti a vivere separati,
lui a Jalta a causa della sua malattia, lei a Mosca per la sua professione,
ma comunque uniti da una libertà di pensiero scevra da pregiudizi e decisi
a rispettare ognuno l’autonomia dell’altro. Oltre alla storia d’amore,
verrà analizzato anche il tormentato e affascinante rapporto con la loro
professione. In scena quattro attori: una coppia anziana e una giovane.
Entrambe sono composte dallo scrittore Čechov e dall’attrice Knipper
che, in un gioco di rimandi e di specchi, agiscono in uno spazio della
memoria dove vivono in libertà la frantumazione cronologica del testo
e il moltiplicarsi in alcuni personaggi delle commedie cecoviane, concedendosi così al gioco del teatro in esempi e citazioni in cui vita reale e
finzione teatrale si avvicinano a tal punto da annullare la loro distanza.
22
LuganoInScena
2015/16
Trasformare, attraverso l’immaginazione, le vicende storico-letterarie
narrate nella “Vita Nuova” di Dante Alighieri per raccontarle con uno
stile accattivante: è quanto ha fatto l’autrice e regista Mariella Zanetti
con il musical “Teen Dante”, capace di far volare la storia al di là del
tempo e trasmettere emozioni forti. Vi sorprenderete, senza accorgervene, a cantare i sonetti del poeta e dei suoi “colleghi” stilnovisti.
“Teen Dante” è la grande storia d’amore di un giovane agli inizi del suo
percorso professionale. Il sommo Alighieri è invitato a scendere dal
piedistallo per planare sulla scena nel ruolo di un ragazzo geniale alle
prese con i tipici problemi dei suoi 18 anni; in un alternarsi di situazioni
divertenti, romantiche, erotiche, grottesche, drammatiche, surreali.
Il musical “Teen Dante – Farei parlando innamorar la gente” strappa
Alighieri al mito per restituirlo alla vita, alla sua vita di adolescente
che nel 2015 compie 750 anni.
23
Teatro
FIT Festival
12.10
Lu
ore 20.30
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo J
Premio UBU 2012
Nuovo testo italiano
o ricerca drammaturgica
a Lucia Calamaro;
Miglior attrice a Daria
Deflorian;
Ex Aequo Miglior attrice
non protagonista
a Federica Santoro
24
L’origine del mondo,
ritratto di un interno
Me
ore 20.30
di e regia Lucia Calamaro
con Daria Deflorian, Federica Santoro e Daniela Piperno
produzione 369gradi - PAV
in collaborazione con FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena
contemporanea/ LuganoInScena/ LAC – Lugano Arte e Cultura
14.10
Gio15.10
ore 20.30
Peperoni difficili
(la verità chiede di essere
conosciuta)
Sala Teatro LAC
di e regia Rosario Lisma
con Anna Della Rosa, Ugo Giacomazzi, Rosario Lisma e Andrea Narsi
produzione Teatro Franco Parenti
Cat. prezzo H
Composto da 3 atti (“Donna melanconica al frigorifero”, “Certe domeniche in pigiama”, “Il silenzio dell’analista”), lo spettacolo mette in scena
la crisi individuale che travolge un gruppo familiare, nella fattispecie la
crisi di una madre, Daria, che fagocita la figlia, Federica.
Daria non esce più: dalla sua “tana” constata di conoscere realmente
un solo umano, il quale convive nello stesso corpo e, a volte, si distrae
anche da lui, se lo perde, non lo capisce. Questa relazione fluttuante
e disattenta spesso fa sì che si ritrovi a non essere contemporanea
neanche di se stessa. Questo convivente è suo malgrado familiarizzato
con l’umano di Daria, visto che ne dipende affettivamente, la richiama
a lei e al tempo: la figlia. È lei, Federica, che mantiene il mondo; è lei il
suo Atlante domestico, tanto che, a volte, uno si chiede chi abbia messo
al mondo chi in questa faccenda. Nella casa in cui Daria si muove con
sua figlia, temporaneamente rinchiuse in cerca di un senso ritrovato,
appaiono “figure della soglia”, abitanti del dentro-fuori, che irrompono e
agiscono. Figure, queste, tutte animate dalla stessa volontà: tirarla fuori.
Ispirandosi a “La Commedia umana” di Balzac, Lucia Calamaro indaga
la coscienza di una Madre, esplora gli stati d’animo mortificati di una
Figlia “adultizzata”, la sua assenza di modelli, la sua tenacia; tratteggia
l’indifferenza, la rabbia e l’impotenza di tutti gli altri, quelli che si ritrovano a gestire una persona depressa, senza sapere come.
LuganoInScena
2015/16
Ambientato nella cucina di un giovane parroco di provincia, “Peperoni
difficili” si ispira a una piccola vicenda realmente accaduta e pone
domande sul “mentire a fin di bene”, sulla verità e il diritto di dirla
o di saperla. I personaggi coinvolti, oltre al parroco, sono la sua bellissima sorella volontaria in Africa, un bidello allenatore della squadra
dell’oratorio e un bancario, colto, brillante e stranamente inconsapevole di essere spastico.
Rosario Lisma, autore vincitore del Premio ETI Nuove Sensibilità
2009 con “L’operazione”, si ispira alla tradizione umoristica del ‘900
e alla Commedia all’italiana. In scena, con lui, oltre a Ugo Giacomazzi
e Andrea Narsi, anche Anna Della Rosa, giovane pluripremiata interprete del teatro italiano e ultimamente sugli schermi cinematografici
in “La Grande Bellezza” di Sorrentino.
“Non è facile trovare una commedia che fa ridere, e parecchio, mettendo
in discussione con intelligenza temi capitali. Succede in Peperoni difficili,
nuovo testo di Rosario Lisma; giovane attore di talento. […] Il quesito se
sia meglio mentire a fin di bene o dire la verità a tutti i costi si innesta su
situazioni quotidiane e si incarna in personaggi non attesi, ma vivi nelle
loro opposte, fragili umanità, in una pièce ben scritta che mescola risata e
dramma, di solida costruzione e dialoghi irresistibili, con quattro interpreti
[…] in stato di grazia. Bravi.” (la Repubblica)
25
Teatro
Focus su Čechov
©Ivano Lamanna
Focus su Dante
16.10
Inferno Novecento
Ve
ore 20.30
Sala Teatro LAC
17.10
Do 18.10
ore 16.30
di Federico Tiezzi
drammaturgia a cura di Fabrizio Sinisi
con Sandro Lombardi e David Riondino
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi
Cat. prezzo H
Ivanov
Sa
ore 20.30
di Anton Čechov
regia di Filippo Dini
con Filippo Dini, Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Gianluca Gobbi,
Orietta Notari, Valeria Angelozzi, Ivan Zerbinati, Ilaria Falini e Fulvio Pepe
traduzione Danilo Macrì
produzione Fondazione Teatro Due, Teatro Stabile di Genova
Sala Teatro LAC
A distanza di dieci anni dal fortunatissimo “Dante Inferno”, Federico
Tiezzi riunisce di nuovo Sandro Lombardi e David Riondino intorno alla
“Commedia” dantesca. Lo spettacolo, che nasce da un’idea del giovane
drammaturgo Fabrizio Sinisi, mette a confronto i maggiori personaggi
dell’Inferno dantesco con grandi icone del Novecento (Lady Diana
e Dodi Al-Fayed, Marilyn Monroe, Giulio Andreotti, Andy Warhol, Pier
Paolo Pasolini…) o con momenti cruciali della sua storia, costruendo
una diversa possibilità di lettura e fruizione del poema fondante della
cultura italiana. “Inferno Novecento” innesca uno strumento attraverso
il quale il mondo contemporaneo possa interpretare la prima cantica
dantesca, ma offre anche un modo per farsene interprete. La grande
poesia di Dante diventa un percorso all’interno delle contraddizioni
dell’uomo contemporaneo e, a sua volta, la contemporaneità intride di
nuove figure e di fatti presenti alla nostra memoria l’universo
immaginario dell’aldilà dantesco. Alternando episodi dell’Inferno con
brani di celebri firme del giornalismo italiano, si realizza un viaggio
non solo attraverso la “Commedia”, ma anche una discesa nei gorghi
dell’anomalo, tremendo secolo appena trascorso. Accanto ai versi
dell’Inferno, il Novecento occidentale trova infatti una sua disarmante
coincidenza, e il testo di Dante, usato come lente d’ingrandimento della
nostra epoca, rivela una straordinaria e quasi angosciante attualità.
Cat. prezzo H
“Ivanov” è la prima delle grandi opere teatrali di Anton Čechov, scritta
nel 1887, all’età di 27 anni. Essa racconta l’ultimo anno di vita di un
uomo che si trova a fare i conti con la propria incapacità di vivere, la sua
inadeguatezza verso il mondo che lo circonda e l’irrimediabile perdita
di ogni speranza nei confronti della vita. La commedia è la sua lotta
contro ognuna di queste forze che lo ostacolano quotidianamente nei
rapporti con i suoi amici, con i suoi nemici, con sua moglie.
Essendo una commedia scritta in età giovanile, “Ivanov” possiede
una portata dirompente di emotività, di divertimento e di erotismo che
la rendono carica di un fascino irresistibile. La sua poetica si esprime
a tinte forti, e la violenza delle situazioni e dei rapporti esplode con
brutalità, fino alla morte.
A
Sponsor della stagione
in abbonamento
“Ivanov trascina tutti nel tunnel nero dell’inattività, della paralisi mentale e
spirituale, tutti lottano contro di lui o tentano di guarirlo, fino all’estremo sacrificio.
Ivanov è il virus letale della sua società, è il simbolo della malattia che si genera
all’interno di quel ristretto gruppo di esseri umani che agiscono nella commedia.
Ivanov è al tempo stesso anche la cura del suo mondo, in quanto mette
tutti di fronte a se stessi, ai propri limiti, alla propria povertà, dando ad ognuno
l’occasione per la salvezza personale. […] Čechov ci esorta a confrontarci con
lui costantemente. Instaurare un dialogo con il nostro Ivanov, quello dentro di noi,
mettersi in relazione con lui, capire bene chi è, osservarlo, comprendere qual è
la nostra attitudine nei suoi riguardi, rappresenta la provocazione che Čechov ci
propone.” (Filippo Dini, regista)
“Inferno Novecento” invita dunque lo spettatore a un percorso in cui la poesia
si fa complementare alla cronaca: il Novecento – per tanti aspetti ancora
il nostro tempo – diventa il luogo di una discesa agli inferi, di uno sguardo sulla
nostra storia recente e sul nostro presente.
26
LuganoInScena
2015/16
27
Teatro
©Jean-François Gratton
FIT Festival
17.10
Sa
ore 11.00 (1° episodio)
ore 16.30(2° episodio)
18.10
Do
ore 11.00 (3° episodio)
ore 16.30(4° episodio)
Conférence de choses
di e regia François Gremaud
con Pierre Mifsud
produzione 2b company
in collaborazione con FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena
contemporanea / LuganoInScena / LAC – Lugano Arte e Cultura
Lo spettacolo è composto da quattro episodi indipendenti tra di loro
della durata di un’ora ciascuno.
Pierre Mifsud – come una sorta di “tenutario di un sapere” enciclopedico contemporaneo – accoglie il pubblico e inizia il suo racconto.
Da un luogo ad un altro, da un soggetto ad un altro.
Rimbalza nel suo racconto di qua e di là. Dal bisonte alla regina Margot,
da Descartes alla liquirizia Haribo, da Annie Hall alla Cometa di Halley.
Non si ferma fino a che il timer non scade allo scoccare dei 60 minuti.
“Conférence de choses” è una passeggiata divertente nel cuore del
sapere enciclopedico partecipativo contemporaneo.
Il processo di scrittura, ci svelano gli autori, consiste, partendo da un
soggetto, a seguire su Wikipedia una serie di soggetti a lui collegati.
E questo all’infinito.
È anche una straordinaria prova d’attore che sfida la semplicità e,
nello stesso tempo, la difficoltà, mettendosi a nudo: un attore,
un pubblico in uno spazio e in un tempo, senza effetti, senza rete,
senza tecnica.
Teatrostudio LAC
Spettacolo
in francese
Cat. prezzo K
28.10
Albertine, en cinq temps
Me
ore 20.30
Sala Teatro LAC
di Michel Tremblay
regia di Lorraine Pintal
con Lise Castonguay, Eva Daigle, Martine Francke, Monique Miller,
Marie Tifo e Madeleine Péloquin
coproduzione Théâtre du Nouveau Monde (Montréal) /
Théâtre du Trident (Québec)
Spettacolo
in francese
con sopratitoli
in italiano
Trent’anni fa Michel Tremblay scrisse uno dei grandi testi del teatro
contemporaneo, ponendo una donna di fronte a se stessa e alle differenti età della sua vita. Tra l’Albertine di trent’anni, sconvolta per aver quasi
picchiato a morte la figlia undicenne, e quella di settant’anni che, ormai
affaticata, entra in una casa di accoglienza, Tremblay traccia cinque linee
di vita per disegnare l’arco di tutta un’esistenza divisa tra il senso di colpa
e la rabbia. Nell’atmosfera sospesa del crepuscolo – tra gli scintillii
del calar del sole e il lento levar della luna purpurea d’estate – le Albertine,
ispirate dall’ascolto attento della loro sorella Madeleine, ci consegnano
la cantata della propria vita trasformata dall’aspro lirismo di una lingua
al tempo stesso terribile e carezzevole.
Lorraine Pintal voleva da molto tempo mettere in scena questo capolavoro
della drammaturgia canadese, al fine di mostrare tutta la luce emanata
dal tragitto di questa donna che, accedendo alla coscienza del proprio
destino, ha saputo cogliere tutto il tragico della condizione umana.
Cat. prezzo H
In collaborazione con
“Pièce magistrale […] qui fait la part belle au grand talent des comédiennes
qui l’interprètent. Monique Miller est extraordinaire […] un incontournable.
À voir, absolument!” (Anne-Josée Cameron, Le Téléjournal/Québec,
Ici Radio-Canada Télé)
“Siamo immersi, ed è un vero incanto.”
(Thierry Sartoretti, Radio Télévision Suisse First)
28
LuganoInScena
2015/16
29
Teatro
©Masiar Pasquali
Focus su Čechov
05.11
06.11
ore 20.30
08.11
ore 16.30
Gabbiano
Gio
ore 20.30
Ve
Do Sala Teatro LAC
Prima internazionale
Cat. prezzo H
A
Sponsor della stagione
in abbonamento
di Anton Čechov
adattamento e regia di Carmelo Rifici
con, in ordine alfabetico, Giovanni Crippa, Ruggero Dondi,
Zeno Gabaglio, Mariangela Granelli, Igor Horvat,
Emiliano Masala, Maria Pilar Pérez Aspa, Fausto Russo Alesi,
Giorgia Senesi e Anahì Traversi
e con l’amorevole partecipazione di Antonio Ballerio
scene Margherita Palli
costumi Margherita Baldoni
musiche Zeno Gabaglio
luci Jean-Luc Chanonat
assistenti di regia Agostino Riola e Francesco Leschiera
produzione LuganoInScena
in coproduzione con LAC Lugano Arte e Cultura, Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa e Teatro Sociale di Bellinzona
Un giovane teatrante pieno di dubbi sulla necessità del fare teatro
oggi, un famoso scrittore che si interroga sulla necessità o meno
di scrivere, una giovane ambiziosa che sogna il successo, una donna
di successo che non sogna, un’umanità che desidera essere personaggio, personaggi che si specchiano in un lago che mostra la loro
misera umanità.
“Perché scegliere di fare Gabbiano? È la domanda che continuo a farmi, alla
quale non ho risposta. Almeno non una. Intanto è un Classico e questo mi
permette di lavorare sulla memoria di un testo che ho sempre amato, su cui ho
sempre lavorato, sul quale ho fatto centinaia di ipotesi, che ogni volta cambiano e si contraddicono. In secondo luogo mi viene da dire che Gabbiano parla
di cose che tutti sanno: di rapporti familiari, di conflitti e di delusioni, senza
averne consapevolezza. Entrare in un mondo familiare e vedere che ogni volta
ti mostra qualcosa che non avevi notato dà la curiosa sensazione di visitare
un universo conosciuto e, al tempo stesso, misterioso: “ Čechov è talmente
semplice che fa paura”, diceva Gor’kij.
Gabbiano è veramente un testo misterioso: ci mostra un’umanità, una famiglia che non riesce mai ad essere sincera e che, per riuscire a convivere,
deve continuamente mentire e immaginarsi di essere qualcosa che non è.
Nel momento però che una cosa è immaginata, non diventa comunque vera?
In Gabbiano tutti si rappresentano, anzi sono tutti ossessionati dalla rappresentazione. Si impegnano a vivere una vita che non è la loro e tentano di
eternarla, di renderla un presente continuo. Non sarà perché tentano disperatamente di fermare la vita e bloccare dentro di loro il sinistro desiderio
di voler uscire, di volare via per fare parte di qualcosa di più grande? Kostantin,
nel suo testo, parla di un’anima universale che tutto ingloba; il medico Dorn
parla del destino dell’umanità di ricongiungersi, prima o dopo, ad un tutto.
Nina dice: “pensano che io voglia fare l’attrice, ma io sono attratta dal lago, come
un gabbiano”. “Anche lo spirito è fatto di materia”, dice il maestro Medvedenko.
Teatro e mistero, verità e sogno. Non a caso i protagonisti sono attori, scrittori,
registi, e l’umanità che gira intorno a loro, fatta di contadini, di lavoratori, non
sogna altro che essere attori e scrittori. Ossessione della rappresentazione
di sé. I personaggi recitano su un palcoscenico che si specchia in un lago
che mostra a sua volta la loro misera umanità e l’incapacità di volare in alto.
Il lago li attrae verso il basso.” (Dalle note di regia di Carmelo Rifici)
30
LuganoInScena
2015/16
31
Teatro
Nuovi percorsi
11.11
22.11
Me
ore 20.30
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo J
Do
ore 16.30 e 20.30
Teatrostudio LAC
Cat. prezzo K
Antropolaroid
Words and music
di e con Tindaro Granata, Premio “Mariangela
Melato” – Prima Edizione 2013 – come Attore
emergente
produzione Proxima Res
di Samuel Beckett
regia e adattamento visivo di Alan Alpenfelt
con Adele Raes e NITON (Zeno Gabaglio,
Luca Xelius Martegani e El Toxyque)
produzione V XX ZWEETZ
Definire “Antropolaroid” non è semplice:
ad oggi non c’è nulla di paragonabile al lavoro
originalissimo di Tindaro Granata, il quale,
da solo, racconta di figure familiari, di generazioni, di una terra, la Sicilia, da cui anche
allontanarsi, con il proposito di andare a Roma
per diventare attore e fare del cinema…
“Antropolaroid” è uno spettacolo di cupa
bellezza, struggente, attraversato da
un’inquietudine dolorosa, dove a tratti si coglie
ugualmente, amaramente, l’occasione di
ridere, per la caratterizzazione dei personaggi,
il loro susseguirsi sulla scena, e per
l’abilità stessa dell’attore nel trasformarsi:
tante, infatti, le metamorfosi.
Premio della giuria popolare della “Borsa Teatrale
Anna Pancirolli” / Premio “ANCT” dell’Associazione Nazionale dei Critici nel 2011 / Premio “Fersen”
in qualità di “Attore Creativo” nel 2012
32
LuganoInScena
23.11
Ma24.11
ore 20.30
La cativìssima
(Epopea di Toni Sartana)
Lu
ore 20.30
La nuova produzione Beckett Sounds vede
uniti la Compagnia V XX ZWEETZ e il gruppo
NITON nell’esplorazione della degenerazione
della lingua, della memoria e della vita,
attraverso il dramma sonoro di Samuel Beckett
“Words and music”.
Lo spettacolo è ambientato in un imprecisato
futuro: due prigionieri, Bob e Joe, sono
detenuti in un’angusta torre carceraria. Croak,
il vecchio aguzzino, li visita regolarmente
per ottenere definizioni di concetti umani
ancestrali. Bob si esprime attraverso la musica
e Joe attraverso le parole, nel tentativo di
offrire al dispotico Croak vividi ricordi e appigli
per nuove sensazioni. Una notte, però,
sulle scale, tra la luce delle candele scorge una
faccia che destabilizzerà l’esistenza dei tre
personaggi…
di e regia Natalino Balasso
con Natalino Balasso, Francesca Botti, Marta Dalla Via,
Andrea Pennacchi, Silvia Piovan e Stefano Scandaletti
produzione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo H
“La cativìssima (Epopea di Toni Sartana)” è la prima commedia
di un progetto di trilogia ideato da Natalino Balasso. L’idea è quella
di creare l’epopea di un personaggio surreale e fuori dagli schemi,
Toni Sartana, il quale non ha mezzi termini, non ha remore morali
ed è totalmente ignaro di ciò che significa correttezza. Toni Sartana
tradisce chiunque pur di raggiungere il suo scopo che, per inciso,
sembrerebbe sconosciuto anche a lui stesso. In questa prima commedia assistiamo alla resistibile ascesa di Toni Sartana, da semplice
sindaco di un piccolo paese di campagna fino ai vertici del suo partito, in seno al quale tradirà anche gli amici più fidati pur di diventare
la massima carica della Regione Serenissima: Asessore ai Schei.
Ma questo non gli basterà e vorrà giungere a conquistare anche
la confinante Regione Giulia: un inseguimento del Potere fine a se
stesso. In questo clima da fanta-politica, in un tempo non definito,
che potrebbe essere il futuro, Toni Sartana riluce come una sorta
di Ubu Re veneto; fa ruotare gli eventi attorno a sé, istigato da una
moglie, la signora Lea, che, come una moderna lady Macbeth,
è forse più crudele di lui. Tutto questo porterà ad una rovinosa caduta
ma, come Ubu, Sartana ha la consistenza dei pupazzi di gomma,
non si fa mai male e casca sempre in piedi. Egli è salvato dalla sua
stessa inconsapevolezza.
A
Sponsor della stagione
in abbonamento
Con il sostegno di
“Uno spettacolo di autentica sensibilità che colpisce
anche l’inconscio.” (Il Sipario)
2015/16
33
Teatro
©Tommaso Le Pera
Musical
26.11
Ve 27.11
ore 20.30
Sa 28.11
ore 15.30 e 20.30
Romeo e Giulietta
Ama e cambia il mondo
Gio
ore 20.30
tratto dall’opera di William Shakespeare
spettacolo musicale di Gérard Presgurvic
regia di Giuliano Peparini
con Giulia Luzi, Federico Marignetti, Luca Giacomelli Ferrarini, Riccardo Maccaferri, Gianluca Merolli, Leonardo Di Minno, Vittorio Matteucci,
Barbara Cola, Roberta Faccani, Silvia Querci e Giò Tortorelli
musiche e libretto Gérard Presgurvic; versione italiana Vincenzo Incenzo
coreografie Veronica Peparini
prodotto da David Zard
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo A
29.11
Polvere
Dialogo tra uomo e donna
Do
ore 16.30 e 20.30
Teatrostudio LAC
di e regia Saverio La Ruina
con Saverio La Ruina e Cecilia Foti
produzione Scena Verticale
Cat. prezzo K
LuganoInScena e il suo impegno civile contro la violenza,
anche psicologica, sulle donne.
“Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione
della donna la parte conclusiva. Ma c’è un “prima”, immateriale, impalpabile,
polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la
avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso
e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole
che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto
sbrigativo, talvolta brusco.” (Da un’operatrice di un Centro antiviolenza)
In collaborazione con
Già considerata una vera e propria opera dei record, con ben 45 artisti
sul palco, 23 cambi di scena, oltre 270 costumi e un’équipe tecnica e di
produzione di 55 persone, “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo”
continua il suo tour internazionale e giunge per la prima volta in Svizzera, pronta ad emozionare Lugano con un cast innovativo. Fedelissimo
al plot shakespeariano, il musical scritto da Gérard Presgurvic è andato
in scena in un tour che ha già toccato le principali città italiane e non,
suscitando ad ogni rappresentazione una calorosissima accoglienza
da parte di un pubblico sempre molto numeroso. In un allestimento
moderno e continuamente mutevole, grazie a scenografie computerizzate e proiezioni in 3D, si muovono interpreti di ottimo livello, freschi,
giovani, dirompenti nei numeri, dalle voci convincenti e sensibili nel
restituire caratteri e sentimenti che sicuramente sentono propri.
GpC e LivePassion
“Non so quanto c’entri il femminicidio con questo lavoro. Ma di sicuro
c’entrano i rapporti di potere all’interno della coppia, di cui quasi ovunque si
trovano tracce.” (Saverio La Ruina)
“Di solito sono le donne a parlare delle donne. Soprattutto quando si tratta di
violenza e dei rapporti di potere. Saverio La Ruina è una magnifica eccezione.
La violenza è tutta psicologica ed emotiva nella sequenza di scene che
La Ruina sviluppa in un micidiale crescendo di tensione. La Ruina è attore
maestro del dettaglio, del gesto minimo.” (Sara Chiappori, la Repubblica)
“Ama e cambia il mondo”: è una rivendicazione del diritto all’amore, qualunque latitudine sessuale, culturale o geografica abbia, al di là dei confini
tra le etnie e i popoli. L’amore è il sentimento assoluto con il quale i due
innamorati trovano il loro posto nel mondo. Essere al costo di non essere è
la legge di ogni vita autentica. La ribellione dei due veronesi diventa così
metafora totale dei nostri contrastati tempi.
34
LuganoInScena
2015/16
35
Teatro
Brachetti che sorpresa!
di e con Arturo Brachetti
regia di Davide Calabrese
con Luca Bono, Luca & Tino, Francesco Scimemi
e Kevin Michael Moore
produzione Arte Brachetti srl
Sala Teatro LAC
F
In collaborazione con
GpC e LivePassion
01.12
Me 02.12
ore 20.30
Molière: la recita di Versailles
Ma
ore 20.30
novità di Stefano Massini, Paolo Rossi e Giampiero Solari
tratto da “L’improvvisazione di Versailles” di Molière
regia di Giampiero Solari
con Paolo Rossi, Lucia Vasini, Fulvio Falzarano, Emanuele Dell’Aquila,
Alex Orciani, Stefano Bembi, Mariaberta Blasko, Riccardo Zini,
Irene Villa, Karoline Comarella e Paolo Grossi
produzione Teatro Stabile di Bolzano
Sala Teatro LAC
Dopo l’incredibile successo de “L’uomo dai mille volti” e di “Ciak si gira”,
il ciuffo più famoso d’Italia ritorna, in compagnia dei suoi amici,
con uno straordinario e imprevedibile varietà magico di illusionismo
contemporaneo: “Brachetti che sorpresa!”.
Arturo si trova in un luogo pieno di valigie, casse e bauli provenienti
da tutto il mondo. Un limbo tanto misterioso quanto affascinante,
colmo di oggetti ricchi di storie raccolte nei lunghi viaggi e di personaggi curiosi. Chissà se Arturo troverà la sua valigia rossa perduta?
Per farlo, come in un grande videogame, dovrà affrontare prove e livelli…
un po’ come nella vita.
Brachetti, il più grande trasformista al mondo, entusiasma il suo
pubblico e propone il meglio del quick change, quell’arte da lui stesso
reinventata che lo ha reso celebre e acclamato ai quattro angoli del
pianeta: in un battito di ciglia (forse due) si trasforma davanti agli
occhi degli spettatori, dal cappello alle scarpe, cambiando abito ma,
soprattutto, anima. Un caleidoscopio di personaggi che realizza
con grandi costumi o solo con pochi oggetti, per ricordarci che con
poco si può fare tutto, basta lasciarsi andare alla fantasia.
Cat. prezzo C
©Gioia Casale
©Paolo Ranzani
29.11
Lu 30.11
ore 20.30
Do
ore 20.30
Cat. prezzo H
A
“L’improvvisazione di Versailles” ( L’impromptu de Versailles) è una
commedia scritta da Molière nel 1663 in cui il capocomico francese
mette in scena se stesso e la sua Compagnia, dichiarando apertamente
le sue idee sull’arte drammatica e abbozzando quella “Comédie des
comédiens” che da molto tempo, si dice, aveva intenzione di scrivere.
Con l’intento di fondare la nuova commedia di carattere e di costume,
Molière riassume l’esperienza del teatro comico italiano e, in particolare, della Commedia dell’arte, ritenendo necessario realizzare opere
che attraggano il pubblico, non soltanto quello della corte e di Parigi,
ma anche “la platea che si lascia coinvolgere”. La riscrittura dell’opera,
firmata da Stefano Massini, Paolo Rossi e Giampiero Solari, si prefigge
di approfondire l’arte comica, di fondere la tradizione e l’attualità con
rigore e poesia. Ne nasce una divertente rappresentazione della vita
quotidiana dei teatranti, alla ricerca del capolavoro, tra brani tratti
dalle commedie più celebri e stralci della biografia straordinariamente
affascinante del grande capocomico francese.
Sponsor della stagione
in abbonamento
Con il sostegno di
Artista a 360 gradi, Arturo Brachetti è capace di passare dalla trasformazione ad altre performance che lasceranno il pubblico a bocca aperta:
il fascino delle ombre cinesi, l’emozione del sand painting, il divertimento del
fumetto western vivente e altro ancora. Un sorprendente viaggio nella
fantasia in cui il grande artista, come un cicerone, condurrà il pubblico per mano.
36
LuganoInScena
2015/16
Un viaggio nel teatro, nelle opere e nella biografia di Molière, il racconto del
dietro le quinte di una Compagnia in prova che deve allestire uno spettacolo
in tutta fretta, una nuova commedia che mette a confronto, in un gioco di
specchi temporali ed esistenziali, il lavoro e la vita del capocomico Molière
e del personaggio capocomico Paolo Rossi.
37
Teatro
©Pascal Victor
Rassegna Senza confini
05.12
Do06.12
ore 16.30
Peter Brook
The valley of astonishment
Sa
ore 20.30
di e regia Peter Brook e Marie-Hélène Estienne
con Kathryn Hunter, Marcello Magni e Bruce Myers
con i musicisti Raphaël Chambouvet e Toshi Tsuchitori
traduzione italiana sopratitoli Luca Delgado
produzione C.I.C.T. - Théâtre des Bouffes du Nord
coproduzione Theatre for a New Audience, New York,
Les Théâtres de la ville de Luxembourg
Sala Teatro LAC
Spettacolo
in inglese
con sopratitoli
in italiano
Cat. prezzo H
In collaborazione con
38
08.12
Alice
Ma
ore 16.30 e 19.00
Teatro Foce
ispirato ai racconti di Lewis Carroll “Alice nel paese delle meraviglie”
e “Attraverso lo specchio”
regia di Fabrizio Pallara
drammaturgia Simona Gambaro
con Danila Barone, Dario Garofalo, Valerio Malorni
e Raffaella Tagliabue
produzione teatrodelleapparizioni e Teatro del Piccione
in collaborazione con la Rassegna Senza confini, gli altri spettacoli
sul sito www.teatro-pan.ch
F Età da 6 anni
Cat. prezzo K
Con il sostegno di
La giornalista Mrs. Costas (Sammy per gli amici) ha una memoria
infinita che le permette di ricordare tutto senza appuntare niente.
Eppure, proprio perché “troppo brava”, verrà licenziata. Così avrà
inizio un girone dantesco colorato con esuberante fantasia e umanità:
medici, esami clinici, uno show televisivo per fenomeni, altri casi di
sinestesia e un vortice di domande che apriranno nuovi interrogativi.
Come si può dimenticare? Come è possibile essere (se stessi)
quando non si è (come gli altri)? Così Peter Brook e Marie-Hélène
Estienne proseguono il loro lungo viaggio (come già in “L’homme
qui” o “Je suis un phénomène”) alla scoperta dei misteri del cervello
umano, restituendo una rappresentazione che ha il tocco lieve di
un guizzo nelle profondità umane. Si ride, si gioca, ci si commuove
dinanzi a uno spettacolo che non rifiuta di accogliere nessun sentimento. Un viaggio caleidoscopico nei misteri e nelle meraviglie del
cervello umano.
Uno spettacolo/gioco meta-teatrale che, seguendo il testo di Carroll,
mostra il suo vero e la sua illusione, si fa specchio dentro lo specchio;
di più, si fa vita. Alice potrebbe non credere ai propri occhi, potrebbe
razionalmente dire che un coniglio con il panciotto e un orologio
nel taschino non esiste. Ma invece pronuncia il proprio atto di fede:
crede al mistero, entra nel gioco, come se si disponesse di fronte
ad un’opera d’arte. Guidata dalla curiosità, si ritrova immersa nella
propria storia. È in quel momento che la sua immaginazione diventa
creatrice. Finisce dentro il teatro delle meraviglie, dentro il gioco che
è il suo gioco. Se Alice non fosse stata disposta a credere, non sarebbe
neppure partita. Se non fosse stata disposta ad “attraversare”,
non ci sarebbe questa storia. È necessario credere non solo ai propri
occhi. Un po’ come quando si va a teatro e si accetta la sua convenzione,
facendo professione di credo alla sua finzione. E Alice-spettatrice
non può sottrarsi al suo compito: essere creatrice del proprio viaggio.
“Il titolo The valley of astonishment (La valle dello stupore) deriva dal grande
poema persiano Il verbo degli uccelli di Farid al-Din‘Attar. Viaggeremo in
territori sconosciuti – nella vita segreta di persone che vivono delle esperienze così intense da nasconderle agli altri – mescolando suoni e colori,
gusti e parole, memorie e immagini con una tale intensità da passare in un
istante dall’inferno al paradiso.” (Peter Brook e Marie-Hélène Estienne)
“Una creatura contemporanea capace di parlare ai grandi e ai piccini.
Visioni, fulminei incontri di personaggi [...] quattro attori che sembrano cento
[…] accompagnano il cammino della stupita creatura di Lewis Carroll. “
(Laura Martellini, Corriere della Sera)
LuganoInScena
2015/16
39
Teatro
©Nikclick
10.12
Ve 11.12
ore 20.30
Prossima fermata Bellinzona
Gio
ore 20.30
di e regia Flavio Stroppini e Monica De Benedictis
con Antonio Ballerio, Igor Horvat, Cito Steiger, Anahì Traversi
e Tatiana Winteler
con i musicisti Andrea Manzoni e Thomas Guggia
e con la partecipazione di Gianni Frizzo
produzione Teatro Sociale Bellinzona – Bellinzona Teatro
Teatro Foce
Cat. prezzo K
12.12
Do 13.12
ore 16.30
Il prezzo
Sa
ore 20.30
di Arthur Miller
regia di Massimo Popolizio
con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale e Elia Schilton
traduzione Masolino D’Amico
produzione Compagnia Umberto Orsini
Sala Teatro LAC
“Il prezzo” di Arthur Miller è un testo che fotografa, con spietata
lucidità e amara compassione, le conseguenze della devastante crisi
economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29.
Figli di un padre che ha subito drammaticamente la crisi, due fratelli
si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un
appartamento che sta per essere demolito e in cui sono accumulati
i mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della vita. Un vecchio
broker è chiamato per stabilirne il prezzo. Da questo semplice spunto
emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura
della perdita improvvisa del benessere può esercitare su chi si dibatte
nella crisi. Miller tratta il tema con la sua consueta maestria,
facendoci scoprire un capolavoro che, pur venendo da lontano, risulta
estremamente attuale.
Cat. prezzo H
Nel magazzino della memoria ferroviaria di Bellinzona, l’archivista
e il suo aiutante smistano i ricordi legati alla stazione. Più di un secolo
di storia è archiviato in diverse sezioni. Ogni sezione è un territorio
disseminato di storie: aneddoti, vapore, scioperi, disastri, elettricità.
Queste storie interessano sempre a meno persone. Tuttavia, l’arrivo
di Sharon, una giovane donna alla ricerca di una verità di famiglia,
permetterà di girovagare nel tempo e spolverare fascicoli di storie vicine
e lontane, quasi dimenticate, fra scritti, filmati, documenti sonori e
fotografie.
Per realizzare questo spettacolo di teatro documentario, gli autori
hanno frugato negli archivi e tra i ricordi dei bellinzonesi per due
anni. Hanno capito che la ferrovia è l’anima e il sangue della città,
e che possiamo costruire il futuro soltanto sulle fondamenta di una
solida memoria del passato.
A
Sponsor della stagione
in abbonamento
Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Umberto Orsini, fondata nel 2013
dallo stesso Orsini, vede tra i protagonisti il bravissimo Massimo Popolizio,
vincitore di molteplici premi teatrali nonché talentuoso attore cinematografico,
ultimamente sugli schermi con “Il giovane favoloso” di Mario Martone.
Scritto nel 1968, “Il prezzo” di Miller è un’ottima occasione di riflessione sulla
situazione odierna e le sue incertezze.
Dopo il successo de “L’anno della valanga”, il Teatro Sociale di Bellinzona
torna a produrre uno spettacolo che tocca da vicino il nostro territorio
e chi vi abita. Lo fa ripercorrendo, in tono spesso divertito e scanzonato,
la storica presenza della ferrovia a Bellinzona. In scena cinque bravissimi
attori ticinesi, assecondati da due ottimi musicisti che, passando dalla
commedia al musical, non si risparmiano per raccontare un pezzo di storia
che è di tutti i ticinesi.
40
LuganoInScena
2015/16
41
Teatro
©Pepe
Musical
15.12
L’amore segreto di Ofelia
Ma
ore 20.30
Teatro Foce
di Steven Berkoff
regia di Michele Di Mauro e Carlotta Viscovo
con Michele Di Mauro e Carlotta Viscovo
la voce di Gertrude è di Franca Nuti
traduzione Adele D’Arcangelo
produzione Fondazione Teatro Piemonte Europa /
Festival delle Colline Torinesi
Cat. prezzo K
22.12
Me 23.12
ore 20.30
Pinocchio
Il grande musical
Ma
ore 20.30
regia di Saverio Marconi
con Manuel Frattini, Roberto Colombo, Beatrice Baldaccini,
Gianluca Sticotti, Giulia Marangoni, Gioacchino Inzirillo,
Fabrizio Corucci, Luigi Fiorenti e Claudia Belli
musiche Dodi Battaglia, Red Canzian e Roby Facchinetti
produzione musicale I Pooh
coreografie Fabrizio Angelini
produzione Compagnia della Rancia
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo H
“Amleto”, atto III, scena prima: dopo il celebre monologo “essere o
non essere”, Ofelia, obbligata dal padre, restituisce ad Amleto i doni
e le lettere da lui precedentemente ricevuti. È proprio da questa
memorabile scena che trova ispirazione Steven Berkoff: cosa c’era
scritto in quelle lettere? Sappiamo così poco dell’amore tra Amleto
e Ofelia. La fanciulla vive lo scorrere degli avvenimenti e il delinearsi
della tragedia sempre un po’ di riflesso rispetto al Principe protagonista. Berkoff inventa un carteggio tra i due amanti, parallelo al
dramma shakespeariano: attraverso questo, ci regala immagini di
amore cortese, desiderio sessuale e presagi di imminenti catastrofi,
dando vita a un’originale forma di “drammaturgia epistolare in versi”.
Grazie alle pagine roventi di questo epistolario contemporaneo,
il pubblico di oggi è invitato a spiare ed ascoltare ciò che nel testo
di Shakespeare non è dato: l’altrove dei due personaggi, il loro
amore segreto e gli arabeschi dell’anima e del corpo. L’abbraccio
di due esistenze votate a un destino di morte.
Ispirato al romanzo di Collodi, “Pinocchio. Il grande musical” è uno
spettacolo che sintetizza la cultura, la creatività e l’identità italiana.
Il personaggio di Pinocchio è infatti senza dubbio uno dei più famosi al
mondo, rappresentato in centinaia di forme artistiche, dalla letteratura
ai film, dalla musica ai videogiochi. Il successo dello spettacolo, firmato
da Saverio Marconi con le musiche dei Pooh, in questi anni è andato
ben oltre le centinaia e centinaia di repliche in tutta Italia, i 500.000
spettatori e le tournée internazionali in Corea (2009) e a New York
(2010), che hanno accolto con entusiasmo la versione musical
di una delle storie italiane più conosciute all’estero e tradotta in ben
240 lingue.
“Pinocchio. Il grande musical” si prepara quindi a conquistare il pubblico del
LAC con spettacolari cambi di scena e coloratissimi costumi, canzoni
che restano nel cuore e coreografie scatenate, per oltre due ore di spettacolo
che diverte, commuove e sorprende con grandiosi effetti speciali. Il musical
è destinato a un pubblico trasversale, dai bambini agli adulti, che si lascerà
incantare dalla sorprendente nascita del burattino costruito dal legno di un
pino, dalla poesia del teatrino di Mangiafuoco, dalle gag di Gatto e Volpe,
dalla magia di Turchina e dal ritmo esplosivo del Paese dei Balocchi.
Vedi anche in Danza
L’amore segreto di Ofelia
23/24.02.16
73
42
LuganoInScena
2015/16
43
Teatro
Sacro contemporaneo
Rassegna Senza confini
29.12
Me 30.12
ore 20.30
Mummenschanz
I musicisti del silenzio
Ma
ore 20.30
creato da Floriana Frassetto, Andres Bossard e Bernie Schürch
con Floriana Frassetto, Philipp Egli, Raffaella Mattioli e Pietro Montandon
Sala Teatro LAC
Immergetevi nella magia del silenzio e delle ombre: corpi che mutano
e che cambiano, diventando qualsiasi cosa e assumendo ogni forma.
È lo spettacolo dell’arte visiva, della mimica e del non-verbale, arricchito
di nuovi sketch, tanto emozionante quanto divertente, che i leggendari
Mummenschanz – che la stampa ha definito “les musiciens du silence”
– portano sul palcoscenico della Sala Teatro LAC di Lugano. Le brillanti
idee dei Mummenschanz, gruppo teatrale fondato a Parigi nel 1972
da Andres Bossard, Floriana Frassetto e Bernie Schürch, sono state
presentate alle platee di tutto il mondo. Oggi rappresentano molto più
di un nome. Il loro lavoro è diventato una forma d’arte che ha affascinato
diverse generazioni di spettatori di ogni età e cultura, i quali, guidati
nel lavoro creativo dei Mummenschanz, diventano testimoni di strane
creature senza tempo, dalle forme incredibili e colorate.
Cat. prezzo G
F
Le storie raccontate dai Mummenschanz sono soltanto visive. Non ci sono
accompagnamenti musicali né scenografie. Irrompono sul palcoscenico
indossando quello che la nostra società ha depauperato di valore, i nostri scarti:
sacchetti dilatati, resti di tubo a fisarmonica, teste di bidoni, fili di ferro o serpentini luminescenti, stralci di stoffa, pezzi di cartone, polistirene, gommapiuma
ed altro ancora. Tutti materiali, questi, mossi o modellati in modo da generare
una fantasmagoria proteiforme centrata sull’umano, la quale ci trascina in
un insolito girotondo gioioso, sorprendendoci, divertendoci e meravigliandoci
ogni volta. Teatro visivo, di ombre e di silenzi, di forme cangianti e piene di vita.
Ma, se è vero che “del poeta è il fin la meraviglia”, questa è anche poesia,
una poesia che incanta da oltre quarant’anni grandi e piccini.
44
LuganoInScena
2015/16
08.01
Ve
ore 20.30
Teatro Foce
F Età da 6 anni
Cat. prezzo K
Peter Pan
Una storia di pochi
centimetri e piume
di Fabrizio Visconti e Rossella Rapisarda
regia di Fabrizio Visconti
con Davide Visconti, Rossella Rapisarda
e Simone Lombardelli
produzione Eccentrici Dadarò
in collaborazione con la Rassegna Senza confini,
gli altri spettacoli sul sito www.teatro-pan.ch
Lo spettacolo, nato per i bambini e consigliato
agli adulti, affronta l’importante tema del
diritto di ogni bambino di esprimersi e seguire
le proprie attitudini, dell’accettazione e valorizzazione delle disuguaglianze, del rapporto tra
fantasia e ragione, di come crescere non debba
significare perdere la capacità di sognare e di
credere all’importanza della fantasia.
Vincitore del premio ETI Stregagatto
“Visioni d’infanzia” 2004 come
Migliore Compagnia emergente
Vincitore Premio Benevento Città Ragazzi 2004
45
Teatro
11.01
Lu
ore 20.30
Teatrostudio LAC
Cat. prezzo K
Genesiquattrouno
Caino e Abele,
storia di una
fratellanza deviata
di e con Gaetano Bruno e Francesco Villano
drammaturgia e musiche Gaetano Bruno
Due figure si ritrovano in quel luogo eletto
tempo prima “oasi d’avventura” per sentirsi
al riparo dal mondo. Timorosi nei primi passi,
ripercorrono i soliti rituali fortificando ad ogni
risata il loro sodalizio. Due bambini ricominciano a giocare nella grotta che ha sancito la loro
alleanza. La diffidenza iniziale cede il passo al
riconoscimento di sangue e, gioco dopo gioco,
i due confermano il loro amore. Ma nei loro
sguardi c’è adesso una strana luce, un riverbero
che nessuno dei due ha mai colto prima
negli occhi dell’altro. Un sospetto che li fa
essere guardinghi tra loro, come non lo sono
mai stati. Due fratelli trattengono il respiro
per dirigersi verso quella separazione che
cambierà per sempre la vita di entrambi.
Spettacolo selezionato al Premio In-Box 2014
Sacro contemporaneo
12.01
Il macello di Giobbe
Ma
ore 20.30
Sala Teatro LAC
14.01
di e regia Fausto Paravidino
con Emmanuele Aita, Ippolita Baldini, Federico Brugnone,
Filippo Dini, Iris Fusetti, Angelica Leo e Barbara Ronchi (in alternanza),
Vito Saccinto e Monica Samassa
produzione Teatro Valle Occupato - Fondazione Teatro Valle Bene Comune
Cat. prezzo H
La macelleria di Giobbe, finora prospera, rischia di chiudere.
Per salvarla, l’onesto macellaio si è indebitato con la banca. Ha una
famiglia da nutrire, il garzone da pagare, una figlia malata e un
figlio partito per gli Stati Uniti a studiare finanza. Ritornato al paese
per salvare la macelleria, il figlio persegue le proprie idee, che il padre
non condivide, mentre due clown inquietanti, pagati da lugubri
banchieri, si aggirano attorno al negozio con l’intento di fare fortuna
con ogni mezzo. Sullo sfondo di questo “macello” biblico, di cui sono
vittime il buon Giobbe e la sua famiglia, due dèi si affrontano: il Dio
dell’avvenire, quello del figlio e del denaro, e il vecchio Dio stanco,
quello che Giobbe interpella e che resta muto e indifferente...
“Il macello di Giobbe”, scritto e diretto da Fausto Paravidino, uno degli
autori più interessanti del panorama teatrale italiano, è un testo che
indaga e narra quel presente dal quale intere generazioni si sentono
escluse e del quale vogliono riappropriarsi.
“Mi interessava studiare il Libro di Giobbe senza sapere dove questo mi
avrebbe portato. Mi interessava il confronto col sacro, col mistero, con Dio.
Mi interessavano la crisi economica, gli incomprensibili meccanismi
della finanza, apparentemente assurdi, talmente assurdi da costituire
un’antiteologia.” (Dalle note di regia di Fausto Paravidino)
©Michela Amadei
©Valeria Tomasulo
©Angelo Maggio
Sacro contemporaneo
15.01
Gio
ore 20.30
Teatro Foce
Cat. prezzo K
Ve
ore 20.30
Teatrostudio LAC
Cat. prezzo K
La prima cena
Adamo & Eva
di Michele Santeramo
regia di Michele Sinisi
con Mauro Barbiero,
Silvia Benvenuto,
Anna Dimaggio, Matias Endrek,
Alberto Ierardi e Silvia Rubes
produzione Teatrino dei Fondi
residenza artistica di San Miniato
di e regia Mauro Santopietro
con Alessia Giangiuliani
e Mauro Santopietro
produzione Progetto Goldstein
e Teatro della Dodicesima
“La prima cena” racconta dell’incontro tra
due fratelli e una sorella un mese dopo il
funerale del padre. Si incontrano nella casa
in cui l’uomo ha vissuto sino agli ultimi giorni
di vita, per conoscere l’eredità che spetta loro.
Arrivando in compagnia dei propri consorti
per condividere la scoperta, verranno a conoscenza di un’eredità fatta di storie personali
mai condivise, troppo ingombranti in un tempo
che ora non sorride più. Tre coppie che sembrano per la prima volta ballare al buio in una
cena di primi ricordi.
“Adamo & Eva” è composto da sette quadri,
come sette sono i giorni in cui Dio creò
il mondo, quanto il tempo che Adamo ed Eva
impiegarono ad allontanarsi da Dio e dalla
propria Casa, il Paradiso. In questo viaggio,
i protagonisti attraversano epoche e momenti
cruciali della storia dell’uomo e della sua
evoluzione, fino ad arrivare al contemporaneo, diventando emblema di una qualsiasi
coppia di oggi. Si narrano le vicende
dei nostri leggendari progenitori scappati
dal Paradiso per il bisogno di conquistare,
di costruire, di conoscere, di amarsi.
Progetto vincitore
Bando di produzione della Regione Lazio
per la nuova drammaturgia
46
LuganoInScena
2015/16
47
Teatro
CinemaInScena
CinemaInScena
18.01
Iliade
Lu
ore 20.30
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo H
Con il sostegno di
“Iliade” è un testo vivo; quello di Maria Grazia Cipriani è immersione,
scavo dritto al cuore del dettato omerico, ritessitura di un poema
altrimenti troppo esteso per uno spettacolo. Nel copione quattordici
dei ventiquattro libri originali, tutti a loro modo adattati. Il taglio si
concentra su alcuni aspetti per tralasciarne altri: in rilievo la vicenda di
Patroclo (la più fedele al poema), mentre sono assenti Ulisse, Paride,
Menelao, Aiace e varie figure femminili (tranne Teti e Andromaca,
su fronti opposti). Le vicende sentimentali sono escluse, in favore di
un approccio virile, di uomini in guerra, valori quali gloria e vittoria.
Domina Giove sugli altri dèi che, in silenzio, osservano la mattanza
dalle finestrelle in legno. Nella prima parte sono gli eroi achei in primo
piano, sino all’ingresso di Ettore. È lui a far valere la ragione degli
attaccati. Negletto, abbandonato dal fratello e dai compagni, combatte per la sua patria. A poco valgono le preghiere del padre e della
moglie nel momento più toccante della vicenda. E così si termina con
i due eroi, l’uno di fronte all’altro. Vendetta e onore pronti a scontrarsi
a spada sguainata. E la vita non pende dalla parte dell’eroe tenero,
dell’uomo che ha paura; è la vendetta ad avere la meglio.
C’è una selezione chiara delle molte storie che compongono la vicenda:
la componente letteraria è modellata ad arte, frutto di un raffinato lavoro che
è scrittura di scena, messa a punto di una visione potente, distruttiva,
e che riesce a rendere, con dolente dolcezza, la storia delle vittime di una
guerra prepotentemente maschile.
48
LuganoInScena
19.01
Me 20.01
ore 20.30
22.01
Ve
ore 20.30
Teatrostudio LAC
Ma
ore 20.30
di Omero
adattamento e regia di Maria Grazia Cipriani
con Giovanni Balzaretti, Nicolò Belliti, Andrea Jonathan Bertolai,
Elsa Bossi, Maria Vittoria Nervi, Fabio Pappacena, Giacomo Pecchia,
Antonio Pomponio e Giacomo Vezzani
traduzione Vincenzo Monti e Rosa Calzecchi Onesti
produzione Teatro del Carretto
Età da 11 anni
©Marco D’Elia
©Guido Mencari
Mito e guerra
2015/16
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo H
Ieri è un altro giorno
di Silvain Meyniac e Jean François Cros
regia di Eric Civanyan
con Gianluca Ramazzotti,
Antonio Cornacchione, Milena Miconi,
Biancamaria Lelli, Antonio Conti
e Alessandro Sampaoli
versione italiana Luca Barcellona e David Conati
produzione Ginevra Media Production srl
Siamo in uno studio di avvocati: spinto dal
padrone dello studio, Bernardo, e dal genero
di quest’ultimo, Federico, l’avvocato Pietro
Paolucci è sul punto di essere complice di un
atto contrario alla sua etica, pur di raggiungere il suo sogno di lavorare in uno studio di
Londra. Nel momento in cui commette il gesto
irreparabile, uno strano personaggio bussa
alla sua porta… Da quel momento può succedere di tutto ed è quello che accadrà!
Con il sostegno di
49
Teatro
Cat. prezzo L
La periferia
dell’infinito
Cortometraggio
regia e sceneggiatura di Igor Samperi
con Flavio Bucci, Renato Sarti,
Flavio Pistilli e Fabio Doriali
produzione Atropo Production, 2015
1983. Una notte, sulla scorta dell’entusiasmo
generato dal segnale Wow! , due giovani
laureandi, Thomas e Kirk, che stanno scandagliando l’Universo alla ricerca di una frequenza
di origine artificiale, captano un segnale.
Esso è tuttavia incompleto e risulta pertanto
indecifrabile.
2013. Nonostante le grandi potenzialità,
Thomas ha deciso di confinarsi in un osservatorio di periferia e di continuare a tentare
di decodificare il messaggio. La notte del
trentesimo anniversario dalla sua ricezione,
quando tutto sembra ormai perduto, la strumentazione capta nuovamente il medesimo
segnale. Stavolta, però, esso è completo
e Thomas riesce pertanto nel proprio intento.
Il suo contenuto è l’esordio di un’esperienza
sconvolgente ai limiti della comprensione
umana.
Mito e guerra
©Brunella Giolivo
CinemaInScena
23.01
Do 24.01
ore 16.30
Ti regalo la mia morte,
Veronika
Sa
ore 20.30
liberamente ispirato alla poetica del cinema fassbinderiano
di Federico Bellini e Antonio Latella
regia di Antonio Latella
con Monica Piseddu e, in ordine alfabetico, Valentina Acca,
Massimo Arbarello, Fabio Bellitti, Caterina Carpio, Sebastiano Di Bella,
Nicole Kehrberger, Candida Nieri, Fabio Pasquini, Annibale Pavone
e Maurizio Rippa
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione nell’ambito
di Progetto Prospero
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo H
25.01
In trincea
La prima guerra mondiale
vista da una trincea
Lu
ore 20.30
Teatro Foce
Età da 12 anni
di e regia Michele Di Giacomo
con Michele Di Giacomo, Federico Manfredi e Umberto Terruso
produzione Alchemico Tre
Cat. prezzo K
Nato in occasione del centenario della prima guerra mondiale,
“In Trincea” è uno spettacolo che si preoccupa di raccontare la Grande
Guerra sia ai ragazzi, sia ad un pubblico adulto. Tre giovani soldati,
Melo, Tonino e Francesco, sono costretti alla convivenza forzata in
una trincea, luogo simbolo della Grande Guerra. La trincea diventa
uno spazio fuori dal tempo, in cui emergono la paura della morte e le
contraddizioni delle ideologie, in cui si evoca il passato e non si capisce più se si è tra i vivi o tra i morti. “In Trincea” è un viaggio emotivo
ed umano di tre ragazzi lontani dalle loro case, che hanno visto morte,
ingiustizia e sofferenza per troppo tempo. Uno spettacolo che vuole
riportare in vita il ricordo di tutti i militi ignoti affinché non siano morti
invano.
Con “Ti regalo la mia morte, Veronika”, Antonio Latella incontra per
la seconda volta la poetica di Rainer Werner Fassbinder, dopo la messa
in scena de “Le lacrime amare di Petra von Kant” nel 2006. La base di
questo nuovo lavoro non è però un testo teatrale dell’autore bavarese,
ma parte dell’opera cinematografica che Fassbinder ha dedicato alla
rappresentazione e all’analisi della donna. Partendo dalla rievocazione
della vicenda di Veronika Voss, ultima tra le protagoniste del suo cinema,
lo spettacolo incontra alcune tra le figure femminili grazie alle quali
il regista ha consegnato forse una grande unica opera in cui sguardo
cinematografico e biografia personale tendono inevitabilmente a coincidere. Una corsa folle, senza protezioni, una prolungata allucinazione
dove realtà e finzione diventano quasi indistinguibili. Entriamo così nella
mente di Veronika, diva sul viale del tramonto e vittima della morfina
somministrata da medici senza scrupoli, dove i ricordi e i personaggi
rievocati diventano apparizioni in bianco e nero: il nero come forma
perfetta che fagocita gli altri colori, e il bianco della purezza ma anche del
lutto. E, inevitabilmente, il bianco della morfina, che trasforma le memorie in gratificazioni, deforma ogni percezione fino a rendere accettabile
la morte come possibilità o liberazione.
50
LuganoInScena
2015/16
“Con In Trincea vogliamo raccontare la situazione dei soldati italiani al fronte fino al 1917, anno cruciale della Grande Guerra, anno della disfatta di
Caporetto e del cambio di gestione del Regio Esercito dall’antico Cadorna al
più moderno Diaz. Molte sono le lettere che ci testimoniano la rabbia contro
i graduati per il loro atteggiamento, la paura, le condizioni di vita al limite della
sopportazione. Su quelle lettere abbiamo costruito il nostro racconto.
Un racconto emotivo ed umano di tre giovani soldati che hanno lasciato a
casa affetti e sospeso le loro vite.” (Dalle note di regia di Michele Di Giacomo)
51
Teatro
Giorno della Memoria
27.01
CinemaInScena
Avanim (Pietre)
Me
ore 20.30
Sala Teatro LAC
tratto dal monumento “The Warsaw Ghetto Uprising Monument”
di Nathan Rapoport
di Yinon Tzafrir
regia di Yinon Tzafrir e Daniel Zafrani
con Avi Gibson Bar-el, Mott Sabag, Hila Spector,
Nimrod Ronen, Michael Marks e Yinon Tzafrir
produzione ORTO-Da Theatre Group
Cat. prezzo H
Premiato come uno
dei 10 migliori nuovi
spettacoli al mondo
(Germania / NRW 2007)
Premio del pubblico e
premio del Comitato
Artistico alla Feira de
Teatro de Castilla Y
Leon (Spagna - 2007)
Fin dalla sua nascita, la Compagnia teatrale israeliana ORTO-Da
ha riscosso un grande successo in tutto il mondo e ha vinto significativi
premi teatrali. I suoi componenti portano in scena una fusione
post moderna di mimica corporea, clownerie con un tocco dark ,
danza e visual art , creando in questo modo uno stile unico e di grande
immediatezza che raggiunge il pubblico oltrepassando qualsiasi
barriera linguistica e culturale.
Premio migliore messa
in scena al concorso
Kipod Hazahav
(Israele - 2008)
Per “Avanim”, gli ORTO-Da si sono ispirati al monumento scolpito
da Nathan Rapoport alla memoria delle vittime dell’Olocausto e dei
resistenti del Ghetto di Varsavia, posto nel 1948 all’ingresso del
Ghetto. Truccati sorprendentemente, in modo da rappresentare le
figure del monumento stesso, gli attori, all’inizio immobili come pietre,
si animano gradualmente sino a prendere vita.
Proiettati nel 21° secolo, i personaggi intraprendono un viaggio intimo
nelle coscienze e nel tempo, un viaggio poetico nelle menti e nelle
memorie, nel presente e nella storia.
4 premi dall’organizzazione mondiale
del teatro per ragazzi
ASSITEJ nel 2011
“In una sincronia perfetta di movimenti, musica e luci, lo spettacolo si dipana
leggiadro, ci commuove, ci fa ridere, a volte sembra “prenderci a schiaffi” con
scene toccanti e crude, altre prova ad addolcirci con fiori e innamoramenti.”
(Mariagiovanna Grifi, CorriereSpettacolo)
Migliore spettacolo
al PUF Festival di Pola
(Croazia - 2008)
52
LuganoInScena
04.02
Ve 05.02
ore 20.30
Una pura formalità
Gio
ore 20.30
2015/16
liberamente tratto dall’omonimo film di Giuseppe Tornatore
versione teatrale e regia di Glauco Mauri
con Glauco Mauri, Roberto Sturno, Giuseppe Nitti, Amedeo D’Amico,
Paolo Benvenuto Vezzoso e Marco Fiore
produzione Compagnia Mauri Sturno
Sala Teatro LAC
“Una pura formalità” di Glauco Mauri è il racconto di una lunga, misteriosa notte dove un uomo aiuta un altro uomo a cercare di capire quel
viaggio, a volte stupendo e a volte terribile, ma sempre affascinante,
che è la vita.
Un delitto è stato commesso e ne viene accusato Onoff, un celebre
scrittore: l’intreccio della vicenda, inizialmente oscuro e misterioso,
avrà un capovolgimento finale alquanto sorprendente e radicale,
per cui quello che sembrava essere un giallo si rivelerà tutt’altra cosa…
Il tema centrale di “Una pura formalità” è la ricerca della memoria.
Gli squarci che si aprono nella mente del protagonista, durante il serrato interrogatorio in uno “strano” commissariato, ricostruiscono
il suo passato, risalgono alle sue origini con continui colpi di scena…
Cat. prezzo H
A
Sponsor della stagione
in abbonamento
Quando il film uscì nelle sale nel 1994 fu accolto, per la sua inquietante novità,
con una certa difficoltà da parte della critica. Oggi è considerato uno dei film
di Tornatore più belli in assoluto (lo stesso autore ne è convinto), un “piccolo
capolavoro”: ne erano protagonisti Gérard Depardieu e Roman Polanski con
Sergio Rubini.
“L’intensità del racconto, il suo ritmo, illuminato da emozionanti colpi di scena,
una razionale e al tempo stesso commossa visione della vita, mi hanno spinto,
in pieno accordo con Tornatore, ad una libera versione teatrale. Già il film ha
una sua struttura sospesa fra cinema e teatro e questo mi ha molto aiutato nel
lavoro. E come negli “incontri” fortunati, la storia così magnificamente raccontata nel film, ha fatto germogliare in me emozioni inaspettate che diventavano
sempre più mie.” (Glauco Mauri, regista)
53
Teatro
©Laila Pozzo
15.02
Ma16.02
ore 20.30
Lu
ore 20.30
Il vizio dell’arte
Sala Teatro LAC
di Alan Bennett
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Ida Marinelli,
Umberto Petranca, Alessandro Bruni Ocaña, Michele Radice,
Vincenzo Zampa e Matteo de Mojana
traduzione Ferdinando Bruni
produzione Teatro dell’Elfo
Cat. prezzo H
A
Dopo il grande successo di “The History Boys”, la Compagnia Teatro
dell’Elfo torna in scena con un nuovo dramma di Alan Bennett.
Ferdinando Bruni e Francesco Frongia firmano la regia di questa
irriverente e spassosa – ma anche inaspettatamente commovente –
pièce che parla di teatro, di poesia e di musica, di etica e della paura di
invecchiare. “Il vizio dell’arte” è un esilarante gioco di “teatro nel
teatro” in cui assistiamo alla prova di una nuova produzione del National
Theatre, intitolata “Il giorno di Calibano”; cuore del play è l’incontro tra il
poeta britannico Wystan Hugh Auden e il compositore inglese Benjamin
Britten, i quali si rivedono dopo vent’anni di lontananza.
Sponsor della stagione
in abbonamento
23.02
Me 24.02
ore 20.30
26.02
Ve
ore 20.30
Sala Teatro LAC
Ma
ore 20.30
“Una delle migliori prove di Ferdinando Bruni, arrogante stropicciato Auden
e capriccioso, fragile Fitz. Questione di voce, timbri, il vero protagonista è lui.
Con Elio De Capitani che regge il gioco dando al suo Britten le sfumature
del tormento represso e al suo Henry la malinconia ironica dell’attore eterno
secondo. Ida Marinelli, Umberto Petranca, Alessandro Bruni Ocaña, Vincenzo
Zampa, Michele Radice, Matteo de Mojana completano un cast tutto da
applaudire.” (la Repubblica)
A
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo H
Il berretto a sonagli
di Luigi Pirandello
adattamento e regia di Valter Malosti
con Valter Malosti e cast in via di definizione
produzione Teatro di Dioniso
Beatrice è convinta che il marito la tradisca
con la sposa di Ciampa, suo segretario. Accecata dalla gelosia e punta nell’orgoglio, sporge
denuncia alla polizia e architetta un piano
per cogliere in flagrante i due amanti. Questi
vengono effettivamente sorpresi insieme e
arrestati, ma le prove dell’adulterio non ci sono
e, come dice il commissario, “la situazione può
tornare alla normalità”. Se non per Ciampa
che verrà additato da tutto il paese come un
“cornuto”. Ma proprio il saggio e mite scrivano
sarà capace di trovare una soluzione…
Sponsor della stagione
in abbonamento
54
LuganoInScena
2015/16
55
Teatro
Cat. prezzo H
Nuda e cruda
di e con Anna Mazzamauro
regia di Livio Galassi
musiche originali di Amedeo Minghi
fisarmonica Salvatore Cauteruccio
contrabbasso e pianoforte Sasà Calabrese
violino Andrea De Martino
produzione Stefano Mascagni e ACTI
Teatri Indipendenti
Dopo i successi delle due precedenti stagioni
teatrali, Anna Mazzamauro torna in scena
con lo spettacolo “Nuda e Cruda” in cui esorta
il pubblico a spogliarsi dei ricordi cattivi, degli
amori sbagliati, dei tabù del sesso, a liberarsi
dalla paura della vecchiaia e ad esibire la
propria diversità attraverso risate purificatrici.
Sagace e liberatorio, insolente e mite, audace
e timido, ridanciano e impegnato, “Nuda e
Cruda” trova nei vari dislivelli emotivi l’energia
teatrale e coinvolgente per magnetizzare
il pubblico e condurlo all’interno di se stesso,
senza filtri inibitori, senza ombre protettrici,
con trasparenze dichiarate che la scenografia
diafana e iridescente asseconda ed esalta.
©Nicoletta Garioni
Rassegna Senza confini
28.02
Do
ore 16.30 e 19.00
Sala Teatro LAC
F Età da 3 anni
Cat. prezzo J
06.03
Do
ore 16.30
Teatrostudio LAC
F Età da 3 anni
Cat. prezzo K
La piccola
fiammiferaia
Il cavaliere
inesistente
di Hans Christian Andersen
testo di Marina Allegri
regia di Maurizio Bercini
con Alberto Branca, Olga Bercini,
Massimiliano Grazioli e Francesca Bizzarri
produzione Cà Luogo d’Arte
in collaborazione con la Rassegna Senza confini,
gli altri spettacoli sul sito www.teatro-pan.ch
di Italo Calvino
regia di Fabrizio Montecchi
con Valeria Barreca e Tiziano Ferrari
voce registrata Mariangela Granelli
coproduzione Teatro Gioco Vita,
Festival “L’altra scena” e EPCC – Théâtre de
Bourg-en-Bresse, scène conventionnée
Lo spettacolo vi porterà sul palcoscenico
della nuova Sala Teatro LAC!
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si
muore e si rivive mille volte, la più terribile cattiveria
lascia spazio in pochi secondi al più grande
gesto d’amore: è bello ridere a crepapelle quanto
piangere di commozione o di rabbia. L’importante
è che l’incredibile e meraviglioso gioco della
finzione non venga ingabbiato dall’ipocrisia tutta
adulta del “questo è meglio non dirlo!”.
Senza indugi e con grande caparbietà, la piccola
Claire proporrà e porterà ostinatamente a termine
la storia della piccola fiammiferaia, opponendosi
decisa e serena ai dubbi degli adulti.
56
LuganoInScena
07.03
Ivan Illic
Lu
ore 20.30
Sala Teatro LAC
liberamente tratto da Lev Tolstoj
traduzione, adattamento e regia di Ola Cavagna
con Mauro Avogadro e Nicola Bortolotti
produzione Compagnia Umberto Orsini
Cat. prezzo H
Ivan Illic ha una vita soddisfacente, una buona carriera e una vita familiare e sociale apparentemente appagante. Nel nuovo appartamento
di Pietroburgo, città in cui si è trasferito dopo una promozione, cade da
uno sgabello sistemando una tenda e prende un colpo al fianco.
Il dolore provocato dalla caduta diventa, nei giorni, sempre più forte
e tutte le cure si rivelano inutili. Il pensiero della morte gli fa riconoscere
la falsità della sua vita, di chi lo circonda, dei suoi apparenti successi.
L’unica persona che gli sa stare vicino è un giovane servo che lo assiste fino alla terribile agonia. Morente, capisce che così libererà
dalla sofferenza, prima che se stesso, gli altri; con questo pensiero
può morire sereno…
Mauro Avogadro,
finalista come
“miglior interprete”
Premio Le Maschere
del Teatro Italiano
Lo spettacolo è un teatro d’ombre in cui la
presenza immateriale e incorporea dell’ombra
si fonde con la presenza materiale e corporea
dell’attore. Queste due qualità di presenza scenica rendono molto bene, nelle loro tante possibilità combinatorie, i diversi piani dell’essere
presenti ne “Il cavaliere inesistente” di Calvino.
Tolstoj: inviso agli ortodossi per la sua visione del mondo, ci ha regalato pagine
indimenticabili. Lo spettacolo prende spunto dai suoi racconti, da “Anna Karenina”
a “Guerra e pace”, e culmina con “La morte di Ivan Illic” affrontando l’origine
e la fine di ciò che ci è dato di conoscere: la vita e la morte. Che cosa c’è di più
semplice? Da questa raffigurazione si sviluppa una teatralità espressivamente
giocata tra parole vive e registrate, immagini e sdoppiamenti di personaggi.
Ci dice come la morte sia un nulla leopardiano appena ravvivato dall’amore.
Noi viviamo per dire sempre addio, ma solo così viviamo”.
L’alto potenziale rappresentativo del teatro
d’ombre, capace di farci viaggiare facilmente nel
tempo e nello spazio, si presta a tradurre il ricco
immaginario storico-favolistico di questo classico
della letteratura del Novecento. La scrittura
di Calvino si dà per archetipi, figure, immagini che
suggeriscono immediatamente visioni e rimandano continuamente ad altro, in un lucido gioco di
rispecchiamento tra fantasia e verità, come l’ombra.
2015/16
57
Teatro
CinemaInScena
08.03
Me 09.03
ore 20.30
7 minuti
Ma
ore 20.30
Cat. prezzo H
A
Undici protagoniste operaie daranno voce e anima a tutte quelle rabbie, angosce e paure che il mondo del lavoro dipendente vive in questo
momento. Lo spettacolo, basato su un episodio realmente accaduto
in una fabbrica francese nel 2012, mette in scena i rapporti e i percorsi
di vita di queste undici donne – madri, figlie e mogli – tutte diverse tra
loro, ma capaci di raccontare un’umanità che tenta disperatamente di
reagire all’incertezza del futuro. “7 minuti”, spettacolo sulla condizione
dei nuovi operai, diventerà presto un film.
Sponsor della stagione
in abbonamento
Con il sostegno di
15.03
Me 16.03
ore 20.30
La morte di Danton
Ma
ore 20.30
di Stefano Massini
regia di Alessandro Gassmann
con Ottavia Piccolo, Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi,
Balkissa Maiga , Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli,
Eleonora Bolla, Vittoria Corallo, Arianna Ancarani e Giulia Zeetti
produzione Fondazione Emilia Romagna Teatro,
Teatro Stabile dell’Umbria, Teatro Stabile del Veneto
Sala Teatro LAC
©Fabrizio Cestari per Primopiano
©De Martin B
CinemaInScena
di Georg Büchner
regia di Mario Martone
con Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon e cast in via di definizione
produzione Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale
Sala Teatro LAC
Prima Internazionale
Cat. prezzo H
A
Sponsor della stagione
in abbonamento
7 minuti… di pausa in meno: questa la proposta fatta alle operaie di una
fabbrica tessile per evitare il licenziamento. 7 minuti su 15. Una decisione non
semplice in quanto, in qualità di rappresentanti del consiglio operaio, le undici
donne devono decidere per tutte e 200 le lavoratrici loro colleghe, assumendosi così una grande responsabilità. La riflessione andrà ben oltre la decisione…
“Ottavia Piccolo, Blanche, rappresenterà, tra questi undici caratteri, la possibilità di resistenza, il tentativo di far prevalere nel caos la logica, la giustizia, una
sorta di “madre coraggiosa” che tenta di indicare una via alternativa. Il disegno
registico, come mia abitudine, si concentrerà sul tentativo di dare verità a
queste anime, descrivendone, in una scenografia iperrealista, tutte le diversità,
emozioni, incomprensioni, tentando, come sempre, di amplificare le emozioni
già presenti nel testo. Il teatro può davvero essere luogo di denuncia senza mai
rinunciare alla produzione di emozioni, questo ho fatto finora e continuerò
a fare con 7 minuti.” (Dalle note di regia di Alessandro Gassmann)
58
LuganoInScena
2015/16
Nei soli ventiquattro anni in cui si consuma la sua appassionata e
tormentata esistenza, lo scrittore e anatomista Georg Büchner ci ha
lasciato alcuni tra i testi più significativi del teatro moderno, come
“Woyzeck” e “Leonce e Lena”.
Scritto in sole cinque settimane, tra il gennaio ed il febbraio del 1835,
“La morte di Danton” descrive l’atmosfera degli ultimi giorni del Terrore,
la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che
lo contrappone a Maximilien de Robespierre. Il discorso drammatico
è concentrato proprio sulla contrapposizione tra i due alfieri della
Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi
destinati alla ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.
Danton non crede alla necessità del Terrore e difende una visione del
mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione
rivoluzionaria; il suo antagonista, invece, incarna la linea giacobina,
stoica, intransigente e furiosa.
La fatica di Danton, che si contrappone con lucida razionalità al
fanatismo di Robespierre, altro non è che la sfiducia nella possibilità di
trasformare il mondo, una visione del reale che tuttavia non incrina la
volontà di lotta e la coscienza di trovarsi dalla parte giusta della storia.
Capace di esercitare ancora oggi una potente attrazione, Büchner nutre
“La morte di Danton” di una serie di temi tutti rilevanti per il nostro tempo:
la natura della rivoluzione, il rapporto tra uomini e donne, l’amicizia, la classe,
il determinismo, il materialismo e il ruolo del teatro stesso.
59
Teatro
©David McKnight Peterson
©Andrea Pizzalis / Daniele + Virgiania Pizzalis
Focus su Pasolini
18.03
Sa19.03
ore 20.30
Do20.03
ore 16.30
22.03
Ma
ore 20.30
Sala Teatro LAC
Ve
ore 20.30
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo G
I Legnanesi
La famiglia
Colombo
regia di Antonio Provasio
con Antonio Provasio, Enrico Dalceri e
Luigi Campisi
produzione CHI.TE.MA.
È la festa di S. Ambrogio, i cortili sono in festa
e quello abitato dalla famiglia Colombo
lo è ancora più degli altri: la Teresa, infatti,
insieme al suo Giovanni e alla Mabilia, con
l’ausilio delle altre “cortigiane” e delle suore
del paese, sta preparando una recita festosa
per omaggiare il Santo Patrono.
Sarà proprio durante l’allestimento della festa
che la Mabilia si innamorerà di uno strano
“personaggio”, un nuovo arrivato nel cortile
che la conquisterà in modo bizzarro…
60
LuganoInScena
23.03
Gio24.03
ore 20.30
04.04
Lu
ore 20.30
Sala Teatro LAC
Me
ore 20.30
Cat. prezzo J
PPP ultimo
inventario prima
di liquidazione
(hommage à
Pier Paolo Pasolini)
regia di Stefano Ricci
drammaturgia ricci/forte
cast in via di definizione
produzione CSS, Teatro Stabile
di Innovazione del Friuli Venezia Giulia
e Festival delle Colline Torinesi
I romanzi di Pier Paolo Pasolini, un terreno
civile disseminato di andirivieni, spiazzamenti
continui, cadute e riprese tematiche, la discussione di un lavoro che trova l’unità nel suo farsi,
nei risentimenti di un io spavaldo e insieme
turbato. Uno sguardo non lineare, privo di
fiction letteraria, proverà a restituire il bisogno
di etica che Pasolini denunciava da quelle
pagine congedate.
Uno smascheramento della società attraverso lo
sguardo visionario e critico di un ensemble che da
sempre si interroga sulle metamorfosi del Presente.
2015/16
A
Cat. prezzo H
Sala Teatro LAC
Non ti pago
di Eduardo De Filippo
regia di Luca De Filippo
con Luca De Filippo, Carolina Rosi,
Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo e, in ordine
alfabetico, Giovanni Allocca, Federica Altamura,
Carmen Annibale, Gianni Cannavacciuolo,
Andrea Cioffi, Viola Forestiero e Paola Fulciniti
produzione ELLEDIEFFE
La commedia, tra le più brillanti del repertorio eduardiano, parla di sogni, vincite al lotto,
superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata che, nella cruda
realtà quotidiana fatta di paure, angosce
e miseria, non rinuncia però alla speranza,
all’illusione, all’ingenua attesa di un colpo
di fortuna che determini un futuro migliore.
Sponsor della stagione
in abbonamento
61
Teatro
Cat. prezzo H
La locandiera
di Carlo Goldoni
regia di Andrea Chiodi
con Caterina Carpio, Tindaro Granata,
Mariangela Granelli, Emiliano Masala
e Francesca Porrini
produzione Proxima Res
Firenze, città della “risciacquatura” in Arno
manzoniana ma anche goldoniana: questo il
luogo in cui agiscono le figure di un’apparente
spensierata commedia amorosa in cui, però,
il non detto, il non desiderato e il non voluto
diventano parole schiette, desideri e voglie.
Una locandiera che, senza cambiare una
virgola del testo goldoniano, giocherà sugli
equivoci del maschile e del femminile e sul
grande equivoco dell’essere e dell’apparire.
Cinque attori si confronteranno con tutti i ruoli, sottolineando il momento in cui abbandoneranno la maschera della Commedia dell’arte per cominciare a lavorare sul personaggio.
Essi saranno chiamati a muoversi in uno
spazio fatto da più facce: quello sfavillante,
quasi da varietà, più vicino al “vorrei essere”
che all’essere, e quello più buio e nascosto,
senza luci della ribalta, ma più intimo e vero.
Nuovi percorsi
05.04
Il Teatro delle Albe, fondato nel 1983 da Marco Martinelli, Ermanna
Montanari, Luigi Dadina e Marcella Nonni, porta avanti un originale
percorso che unisce ricerca e tradizione nell’invenzione di un linguaggio
scenico contemporaneo: l’attore, la drammaturgia e l’alchimia dei
linguaggi scenici sono alcuni dei nodi di pensiero che ne caratterizzano
fortemente la poetica.
In oltre trent’anni di lavoro, il Teatro delle Albe si è affermato come
una delle più importanti realtà sul piano nazionale e internazionale,
ricevendo prestigiosi riconoscimenti. Ermanna Montanari, attrice,
autrice e scenografa, affianca Marco Martinelli, drammaturgo
e regista, nella direzione artistica.
All’interno della Compagnia, fondamentale è l’apporto degli attori
Luigi Dadina, Alessandro Argnani, Luca Fagioli, Roberto Magnani
e delle attrici Michela Marangoni, Laura Redaelli, Alessandro Renda,
che hanno segnato, con la loro presenza scenica, il percorso del
gruppo.
Nel 1991 il Teatro delle Albe fonda Ravenna Teatro, “Stabile Corsaro”
a vocazione insieme etica ed estetica, ora neo Centro di Produzione.
62
LuganoInScena
06.04
Ma
ore 20.30
Teatrostudio LAC
Cat. prezzo K
Me
ore 20.30
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo J
Slot machine
Pantani
di Marco Martinelli e Ermanna Montanari
regia di Marco Martinelli
con Alessandro Argnani
produzione Teatro delle Albe–Ravenna Teatro
di e regia Marco Martinelli
con Alessandro Argnani, Luigi Dadina,
Roberto Magnani, Michela Marangoni,
Ermanna Montanari, Francesco Mormino,
Laura Redaelli e Simone Zanchini
coproduzione Teatro delle Albe–Ravenna Teatro,
le manège.mons - Scène Transfrontalière
de création et de diffusion asbl
“Slot machine racconta la caduta vertiginosa di
un giocatore, di un annegare nell’azzardo, dove
ogni legame affettivo viene sacrificato sull’altare
del niente. Amara è la sua fine e, nel suo malato
sogno di potenza, delira da solo dal fondo di
un fossato di campagna, colpito a morte dai suoi
strozzini, allo stesso tempo vittima e carnefice
di se stesso.
Il gioco è una sfinge. Come una sfinge, ci interroga
sulla nostra natura. E se siamo noi a interrogarlo,
a interrogarne il concetto, l’essenza, la presenza
millenaria nella storia dell’umanità, come un
oracolo antico ci fornisce risposte ambigue:
il gioco può manifestarsi come la voragine
dell’autodistruzione solitaria, oppure, al contrario,
come il senso più alto e bello dello stare insieme,
del miracolo della convivenza. Il gioco può rivelarsi
strumento demonico o danza angelica, inferno
o paradiso, perché va al fondo della nostra enigmatica natura umana.”
(Dalle note di regia di Marco Martinelli)
2015/16
©Claire Pasquier
©Davide Baldrati
Rassegna
Teatro delle Albe
63
Teatro
14 febbraio 2004: Marco Pantani viene
ritrovato senza vita in un residence di Rimini.
Aveva appena compiuto 34 anni. Dopo i trionfi
al Giro d’Italia e al Tour de France, le accuse
di doping a Madonna di Campiglio – rivelatesi
poi infondate – lo hanno condotto a un lento
ma inevitabile crollo psicologico fino a una
morte forse tragicamente annunciata.
Tra il campione adulato e il morto di Rimini,
che giaceva in mezzo alla cocaina nei panni
di un vagabondo, vi è tutta la complessità di
un’epoca al tempo stesso sublime e crudele
che si esercita senza pudore. Senza vergogna.
Martinelli mette in scena una veglia funebre
e onirica, affollata di personaggi, che, come
un rito antico, ripercorre le imprese luminose
dell’eroe.
CinemaInScena
16.04
Orchidee
Sa
ore 20.30
Sala Teatro LAC
di e regia Pippo Delbono
con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Bobò, Margherita Clemente,
Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio,
Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo e Grazia Spinella
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro di Roma,
Nuova Scena- Arena del Sole- Teatro Stabile di Bologna,
Théâtre du Rond Point-Parigi, Maison de la Culture d’AmiensCentre de Création et de Production
Cat. prezzo H
“L’orchidea è il fiore più bello ma anche il più malvagio, mi diceva una mia
amica, perché non riconosci quello che è vero da quello che è finto.
Come questo nostro tempo. In Orchidee c’è, come in tutti i miei spettacoli,
il tentativo di fermare un tempo che sto attraversando. Un tempo mio,
della mia Compagnia, le persone che lavorano ormai da molti anni con me,
ma anche un tempo che stiamo attraversando e vivendo oggi tutti noi.
Italiani, europei, occidentali, cittadini del mondo. Un tempo confuso dove
mi sento, ci sentiamo, in tanti, credo, sperduti... Con la sensazione di aver
perduto qualcosa.
Per sempre. Forse la fede politica, rivoluzionaria, umana, spirituale. […]
Ma Orchidee nasce anche da tanti vuoti, da tanti abbandoni. Il vuoto che
viviamo nella cultura, nell’essere artisti perduti. Il teatro che spesso sento
un luogo diventato troppo polveroso, finto, morto. La menzogna accettata
della rappresentazione teatrale.
Ma Orchidee parla anche del bisogno vitale di riempire quel vuoto.
Parla del bisogno di ricercare ancora, altre madri, altri padri, altra vita, altre
storie. E poi, stranamente, le parole “importanti” del teatro che volevo
abbandonare mi sono ritornate addosso e hanno ritrovato un loro senso
nuovo, incastrate con la mia vita. E anche la mia vita, forse, è diventata, con
quelle parole, la vita di tanti altri. Credo che Orchidee rappresenti per me
quel bisogno vitale, incontenibile, di continuare ancora, nonostante tutto,
a scrivere, a parlare dell’amore.” (Dalle note di regia di Pippo Delbono)
64
LuganoInScena
19.04
Me 20.04
ore 20.30
Una giornata particolare
Ma
ore 20.30
2015/16
di Ettore Scola e Ruggero Maccari
adattamento teatrale di Gigliola Fantoni
regia di Nora Venturini
con Giulio Scarpati, Valeria Solarino e cast in via di definizione
produzione Compagnia Gli Ipocriti
Sala Teatro LAC
Un ambiente chiuso, due grandi protagonisti, due storie umane che
si incontrano in uno spazio comune in cui sono “obbligati” a restare,
prigionieri. Fuori il mondo, la Storia, la cui eco arriva dalla radio.
Un grande evento che fa da sfondo a due piccole storie personali
in una giornata che sarà particolare per tutti...
Unità di tempo e unità di luogo; due personaggi che, grazie al loro
incontro, cambiano, si trasformano sotto i nostri occhi, scoprono una
parte nuova di se stessi, modificano il loro sguardo sulla realtà che
li circonda. Sono due umiliati, due calpestati, due ultimi; nel giorno del
ballo, sono le due Cenerentole rimaste a casa. La loro storia è quella –
purtroppo sempre attuale – di coloro che non hanno voce, spazio
né rispetto. Sui loro destini cammina, con passo marziale, la Storia
con la “S” maiuscola.
Cat. prezzo H
A
Sponsor della stagione
in abbonamento
Lo spettacolo è tratto dal film capolavoro di Ettore Scola “Una giornata
particolare” (1977), interpretato magistralmente da Marcello Mastroianni
e Sofia Loren – qui a loro volta impersonati dai bravissimi Giulio Scarpati
e Valeria Solarino.
65
Teatro
Nuovi percorsi
©Tommaso Le Pera
Focus su Pasolini / Mito e guerra
23.04
Do 24.04
ore 16.30
Le cirque invisible
Sala Teatro LAC
È difficile definire uno spettacolo come quello ideato e messo in scena
da Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin. Per quasi due ore
si susseguono, senza interruzione, trucchi, battute, gag e acrobazie.
Se si dovesse riassumere in breve ciò che “Le cirque invisible”
rappresenta, probabilmente la parola esatta per farlo sarebbe “magia”.
Non magia in senso teatrale, non abile prestidigitazione, ma la magia
a cui si credeva da bambini, quella che questo mondo sempre
più tecnologizzato e frenetico sta cancellando. Quando si spengono le
luci della platea e si accendono i riflettori sul palco, tutto quello che lo
spettatore deve fare è dimenticare la razionalità e lasciarsi trasportare
dalla leggerezza e dalla bravura di questi due artisti straordinari.
Jean Baptiste Thierrée affascina con i suoi modi di bambino vecchio,
con la sua esperienza messa al servizio di una continua parodia
dei tradizionali spettacoli di prestigio. I trucchi ci sono, ma non sono
essenziali come la complicità che si crea tra attore e spettatori.
Victoria Chaplin si presenta agli antipodi del suo compagno di giochi:
come lui è istrionico e fracassone, così lei si presenta sulla scena
silenziosa, con uno sguardo stupito e un po’ spaventato, ammantata
in vestiti che si trasformano in pochi attimi in un fantastico zoo
immaginario.
Sa
ore 20.30
13.05
Ve
ore 20.30
Sala Teatro LAC
di e regia Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin
con Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin
produzione Thierrée-Chaplin
Cat. prezzo H
F
Nei loro numeri, i due artisti sono aiutati da marchingegni astrusi che vengono
montati sulla scena, da valigie coloratissime dal contenuto più vario e da
una frotta di conigli, colombe, papere che sembrano non essere a disagio sul
palcoscenico. Allo spettatore non resta altro che dimenticare, per poche ore,
di essere cresciuto.
66
LuganoInScena
2015/16
21.05
Do 22.05
ore 11.00, 16.30 e 20.30
Lu 23.05
ore 18.30 e 20.30
Sa
ore 11.00, 16.30 e 20.30
Cat. prezzo J
Pilade
di Pier Paolo Pasolini
regia e drammaturgia di Daniele Salvo
con Ivan Alovisio, Sara Aprile, Claudia Benassi,
Simone Bobini, Simone Ciampi, Michele
Costabile, Elio D’Alessandro, Marcella Favilla,
Melania Fiore, Selene Gandini, Paola Giglio,
Piero Grant, Marco Imparato, Francesca Mària,
Sara Pallini, Silvia Pietta e Alessandra Salamida
produzione La Fabbrica dell’Attore –
Teatro Vascello
È una storia di devozione, dedizione, ingenuità perduta, disperata dolcezza, fedeltà
assoluta, ricerca ostinata della verità, lealtà
e amore maschile. Per questo l’obbediente,
il silenzioso, il discreto, il timido Pilade, nato
per essere amico, rimarrà per sempre solo.
Attraverso il lavoro sulla recitazione di
Daniele Salvo, il pensiero e il corpo di Pasolini
giungono con forza sino ai nostri giorni.
Si tratta di un’attualizzazione non
esteriorizzata nei costumi o nelle scene,
ma celata nell’interpretazione e nel lavoro
sulla recitazione, una recitazione colma
di segreti, obliqua e antiretorica.
67
Teatro
All’interno della
struttura LAC
Cat. prezzo K
12parole7pentimenti
direzione e concetto Rubidori Manshaft
testi usb key Roberta Dori Puddu
voce attori usb key Daria Deflorian,
Cinzia Morandi e Monica Piseddu
voce giovani usb key Yuri Tre Re,
Jessica, Matteo e Arianna Panizza
produzione Officina Orsi (CH)
“12parole7pentimenti” è un percorso – per
16 spettatori e 16 cuffie – nell’anima della
struttura del LAC. Un viaggio all’interno dei
pensieri carpiti dei protagonisti-inconsapevoli, camminando tra le riflessioni di quattro
pilastri che sostengono il nostro vivere:
amore, morte, sesso e denaro. Quello che
si vivrà è un’esperienza intima ma condivisa, un percorso in sei steps tra bellezza
e cinismo, tra sesso a luci rosse e amore
dolcissimo.
©Diego Ciminaghi
24.05
Me 25.05
ore 20.30
Danza
Arlecchino servitore
di due padroni
Ma
ore 20.30
Culture del Presente
La stagione di Danza 2015/2016 è dedicata a quelle forme della danza
e del balletto contemporanei capaci di testimoniare, in termini anche culturali,
il tempo presente. L’idea è quella di dimostrare la capacità di questo immaginario,
di queste visioni, nelle loro diverse articolazioni che la programmazione
comprende e propone, a trasformarsi e a produrre cultura.
L’ispirazione è internazionale: ben 9 diverse compagnie provenienti da
Germania, Italia, Principato di Monaco, Australia e Inghilterra presentano
coreografie e performance di diversa natura e genere affinché lo
spettacolo si traduca in una esperienza di desiderio e di spostamento:
dalla forza del palcoscenico al cuore della platea.
di Carlo Goldoni
regia di Giorgio Strehler
con Ferruccio Soleri
produzione Piccolo Teatro di Milano–Teatro d’Europa
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo H
È un mito del teatro ed è famoso in tutto il mondo: il classico di Carlo
Goldoni, reso immortale dal grandissimo Giorgio Strehler, calcherà
le scene della Sala Teatro LAC, pronto a divertire, con la sua energia
viva e dinamica, grandi e piccoli spettatori. Protagonista – indiscusso
– sempre lui, Ferruccio Soleri, 85 anni “nascosti” dietro la maschera
del celebre Truffaldino, record mondiale per avere interpretato lo stesso
ruolo nel medesimo spettacolo per più anni, oltre mezzo secolo.
“Fiumi di parole hanno raccontato la storia di un evento teatrale unico,
uno spettacolo che andò in scena la prima volta nel luglio del 1947 e che,
da allora, ha girato il mondo ed è stato visto in Paesi di lingua e cultura
diversissime e lontanissime dalle nostre. Qual è il “segreto” di Arlecchino?
Per quale motivo continua, inesorabilmente, a farci ridere - e non solo anche se ne conosciamo a memoria le battute? Perché ha attraversato
le generazioni? Tante le risposte possibili: l’infinita umanità di cui questo
testo e lo spettacolo di Strehler sono intrisi, il fatto che parli di un poveraccio
che mette a frutto l’ingegno per riuscire a mangiare due volte e che,
allo stesso tempo, guarda e “giudica” una società in cambiamento. Ma è,
soprattutto, la testimonianza di un percorso artistico, poetico, estetico di
Strehler.” (Sergio Escobar, Direttore Piccolo Teatro di Milano–Teatro d’Europa)
In collaborazione con
68
LuganoInScena
2015/16
69
Rassegna
Les Ballets de Monte-Carlo
Lac
(da “Il lago dei cigni”)
Cat. prezzo H
Partner ufficiali
Les Ballets de Monte-Carlo
©Gabriele Orlandi
©Alice Blangero
21.11
Sa
ore 20.30
Sala Teatro LAC
19.12
Balletto di Roma
Otello
Sa
ore 20.30
Sala Teatro LAC
coreografia Fabrizio Monteverde
musiche Antonín Dvořák
costumi Santi Rinciari
Cat. prezzo H
Sous la Présidence de S.A.R. La Princesse de Hanovre
Les Ballets de Monte-Carlo
Jean-Christophe Maillot
coreografia Jean-Christophe Maillot
musiche Piotr Ilich Ciajkovskij
scenografia Ernest Pignon-Ernest
costumi Philippe Guillotel
luci Jean-Christophe Maillot e Samuel Thery
drammaturgia Jean Rouaud (Premio Goncourt 1990)
composizione Bertrand Maillot
Una delle produzioni più di successo del Balletto di Roma a firma di uno
dei migliori autori italiani di danza contemporanea torna in scena nella
versione originale della Compagnia romana. Fabrizio Monteverde rivisita il
testo shakespeariano lavorando sugli snodi psicologici che determinano
la dinamica dell’ambiguo e complesso intreccio tra i protagonisti Otello,
Desdemona e Cassio. In questo triangolo (mai equilatero) di rapporti,
i tre vertici risultano costantemente intercambiabili, grazie sì agli intrighi di
Iago, ma ancor più alle varie maschere del “non detto” con cui la Ragione
combatte – spesso a sua stessa insaputa, ancor più spesso con consapevoli menzogne – il Sentimento.
L’ambientazione costante in un moderno porto di mare (un dichiarato
omaggio agli sgargianti fotogrammi fassbinderiani di “Querelle de
Brest”) chiarisce e amplia l’intuizione di base: se Otello è – come è sempre stato – un “diverso”, un outsider, non tanto per il colore della pelle
quanto per il suo essere “straniero”, abituato ad “altre regole del gioco”,
è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di “zona franca”,
un limbo in cui si arriva o si attende di partire, un coacervo di diversità
in cui tutte le pulsioni vengono pacificamente accettate come naturali
e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo brulicare
del ricambio umano, lo straniero, il diverso o il barbaro smettono
di esistere. La stessa forte presenza del mare suggerisce i segreti, gli
ininterrotti moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità,
gli slittamenti progressivi e inevitabili nei territori proibiti del Piacere,
della Gelosia e del Delitto.
Tratto da “Il lago dei cigni”, “Lac” è un’interessante e applauditissima
reinterpretazione del celebre balletto tardo romantico musicato da
Ciajkovskij. L’eterna contrapposizione del bene e del male, insita nella
fiaba, e la complessa partitura musicale sono state oggetto di innumerevoli metamorfosi. La versione di Jean-Christophe Maillot è stata
presentata nel 2011 durante le feste di fine anno al Forum Grimaldi di
Monaco, riscuotendo un immenso successo. Intatta la partizione
del balletto in tre atti, è stata cambiata la trama, anche se i due cigni,
bianco e nero, si contendono sempre l’amore del Principe.
In un’atmosfera cupa e angosciante, il Principe è trascinato dagli
intrighi della Regina della Notte a dover scegliere tra il Cigno Nero
e la sua amica d’infanzia, il Cigno Bianco. Le danze della splendida
Compagnia di cinquanta ballerini colgono i momenti più significativi
della storia, creando attesa e grandi emozioni.
Con il sostegno di
“[…] Jean-Christophe Maillot a réussi le difficile pari de retailler ce diamant
sans rien lui ôter de son éclat ni de son essence.” (Le Figaro Magazine)
70
LuganoInScena
2015/16
71
Danza
Prima nazionale
Cat. prezzo H
©Francesco Carbone
©Andrea Macchia
©Thomas Aurin
29.01
Ve
ore 20.30
Sala Teatro LAC
06.02
Constanza Macras / DorkyPark
The past
Sa
ore 20.30
Teatrostudio LAC
direzione e coreografia Constanza Macras
di e con Louis Becker, Emil Bordás, Fernanda Farah, Luc Guiol,
Miako Klein, Nile Koetting, Johanna Lemke, Ana Mondini,
Felix Saalmann, Miki Shoji e Michael Weilacher
drammaturgia Carmen Mehnert
musiche Oscar Bianchi
musicisti Miako Klein e Michael Weilacher
produzione Constanza Macras / DorkyPark e Hellerau – European
Center for the Arts, Dresda
A.M.R. company
Studio numero 0
Dis-persi
prima TANZ
“The past” è un’esplorazione dell’arte della memoria, o ars memoriae,
in cui i ricordi sono associati a luoghi fisici e spazi architettonici.
Il punto di partenza è la città come luogo geografico concreto, come
àncora della memoria, come contesto mentale e modo di pensare.
Cosa succede ai nostri ricordi, cosa succede a chi rammenta luoghi
fisici ormai distrutti? Constanza Macras ha raccolto le testimonianze
di coloro che ricordano le città come erano un tempo, diverse
dall’aspetto attuale. Le azioni dello spettacolo si riferiscono alle antiche
tecniche dell’ars memoriae, secondo cui per richiamare i ricordi
alla memoria dobbiamo innanzitutto trovare e organizzare le nostre
impressioni.
Al centro di questa tecnica mnemonica vi è l’orientamento spaziale:
come usiamo i luoghi da ricordare?
Lo spettacolo, per la prima volta in Svizzera, esplora gli spazi architettonici
come strumenti narrativi della nostra storia; per la sua riscrittura, per superare
le ferite del passato e per capire gli eventi contemporanei (personali e globali)
all’interno di un ciclo continuo di cui facciamo parte.
23.02
Me 24.02
ore 20.30
Ma
ore 20.30
Cat. prezzo K
progetto di Alessio Maria Romano
“Dis-persi” è l’inizio di un progetto di ricerca. Un
incontro fra persone, corpi e pensieri differenti.
“Studio numero 0” è l’inizio di questo incontro.
Un gruppo di uomini muove “pensiero e corpo”
in un’azione continua al confine fra un mondo
reale ed uno onirico. I movimenti sono frammentati e i pensieri finiscono in pezzi, senza più un
ordine né un senso, tesi alla ricerca di un contatto e di una qualche possibilità comunicativa.
“In una società dove l’individuo è ossessionato
dalla prestazione, dalla competizione, dal risultato
e dall’iperattività, abbiamo cercato una nostra
“prima TANZ”: un linguaggio forse simile ad una
favola dimenticata al confine con una fragilità
e un “non lo so””. (Alessio Maria Romano)
Teatrostudio LAC
Cat. prezzo K
Balletto Civile
L’amore segreto
di Ofelia
di Steven Berkoff
ideazione scrittura fisica e messa in scena
Michela Lucenti e Maurizio Camilli
con Michela Lucenti e Maurizio Camilli
produzione Balletto Civile / Fondazione Teatro
Due/ Pierfrancesco Pisani
La sfida di Michela Lucenti e Maurizio Camilli
è di rendere le parole corporee, parole che
esprimono passioni del tutto contemporanee,
costruire una drammaturgia fisica sfruttando
la complicità e l’alternanza del segreto –
e ipotetico – rapporto epistolare tra il Principe
di Danimarca e la sua amata Ofelia,
parole e gesti che si infilano, si sovrappongono,
costruiscono immagini ed emozioni.
Vedi anche in Teatro L’amore segreto di Ofelia
15.12.15
42
72
LuganoInScena
2015/16
73
Danza
©Rocco Casaluci
02.03
Choreographic Collision
What is classic?
Me
ore 20.30
Teatrostudio LAC
Percorso di ricerca coreografica
a cura di DanzaVenezia
direzione artistica Manola Bettio, Viviana Palucci e Stefano Tomassini
Cat. prezzo K
05.03
Compagnia Virgilio Sieni
La mer
Sa
ore 20.30
Sala Teatro LAC
Prima Internazionale
Cat. prezzo G
La sagra della primavera
Il Progetto si propone di offrire a giovani coreografi italiani,
con un proprio nucleo di danzatori, una straordinaria opportunità
di sperimentazione, di ricerca, di scambio, di confronto e di
supporto alla produzione per realizzare e presentare al pubblico
un lavoro a tema specifico, condotto a termine e perfezionato
avvalendosi della collaborazione dell’équipe dei professionisti
di “Choreographic Collision”.
Il Progetto ha la durata di circa sei mesi e si svolge a Venezia a partire
da settembre 2015 fino a febbraio 2016.
regia e coreografia Virgilio Sieni
musica Igor Stravinskij
costumi Giulia Bonaldi e Virgilio Sieni
produzione Teatro Comunale di Bologna e Compagnia Virgilio Sieni
con Emilia Romagna Teatro
Musiche eseguite dal vivo dall’OSI – Orchestra della Svizzera italiana,
diretta da Yannis Pouspourikas, per la prima volta nella buca d’orchestra
della nuova Sala Teatro LAC.
“La tematica di questa edizione – What is classic? – intende indagare,
in termini performativi, alcuni classici del repertorio di danza, sia per ripensare
la validità culturale della nozione di passato, e sia per ritrovare ragioni
e problemi contemporanei in un patrimonio coreico troppo spesso
immobilizzato nella ripetizione mercantile o silenziato attraverso una
acquisizione neutrale, mai problematica; con una forte convinzione di fondo:
è classico ciò che è capace di opporsi alla barbarie.” (Stefano Tomassini)
74
LuganoInScena
2015/16
regia e coreografia Virgilio Sieni
musica Claude Debussy
una produzione in esclusiva LuganoInScena
Il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, dal 2013 direttore della Biennale
di Venezia Settore Danza, creerà appositamente per LuganoInScena
una nuova produzione sulla musica de “La mer” di Claude Debussy:
una prima assoluta da non perdere.
La seconda coreografia è stata creata sulla musica di Igor Stravinskij
con l’intento di iniziare un cammino nella frammentazione e nella
composizione del corpo coreografico, per intravedere il luogo che si
presenta al rito nell’oggi del corpo. Danzare “La sagra della primavera”
rappresenta per Sieni un’opportunità per rovesciare alcuni modelli
colonialisti della coreografia occidentale, dove il rito appare esclusivamente come forma barbara; ai dodici interpreti viene chiesto di originare
i movimenti da un continuum di risonanze e di stratificazioni ritmiche.
75
Danza
©Hugo Glendinning
©Wendell Teodoro
08.04
Ve
ore 20.30
Sala Teatro LAC
Sydney Dance Company
Interplay
Prima nazionale
Programma in tre parti
Nell’ambito di Steps,
festival della danza
del Percento
culturale Migros
coreografia di Rafael Bonachela, Jacopo Godani e Gideon Obarzanek
direttore artistico Rafael Bonachela
produzione Dominic Chang
Nell’ambito di Steps,
festival della danza
del Percento
culturale Migros
In collaborazione con
LuganoInScena
2015/16
coreografie di Thomas Hauert e Trisha Brown
direzione artistica Pedro Machado e Stine Nilsen
Anche se gli approcci divergono, le opere combinate di questo programma
si basano entrambe fortemente sull’improvvisazione. Trisha Brown riprende,
in “Set and reset/reset”, un capolavoro della danza postmoderna americana
e prosegue, modernizzandola, la sua ricerca sul movimento iniziata nel
XX secolo. È un vero piacere osservare la formazione evolvere al ritmo dei
movimenti fluidi e costanti. In “Notturnino”, Thomas Hauert – fedele a se
stesso – lascia improvvisare i suoi interpreti all’interno di un quadro definito
precedentemente; l’insieme del programma è ritmato dalla colonna sonora
del commovente documentario “Il bacio di Tosca” (1984), realizzato
da Daniel Schmid sui residenti della casa di riposo per musicisti creata
da Giuseppe Verdi. Da queste diverse ispirazioni emerge, ogni volta
con sfumature differenti, un dialogo emozionante e sempre leggero sulla
vulnerabilità, la vecchiaia e la vanità.
La Sydney Dance Company presenterà a Lugano un programma vario
(tre parti) che attesta la grande diversità artistica della stessa Compagnia.
Il direttore artistico Rafael Bonachela rende omaggio a Johann Sebastian
Bach con “2 in D Minor”, integrando, con grande musicalità, una violinista
alla sua coreografia. Di tutt’altro genere è “Raw Models” di Jacopo Godani,
coreografia che si ispira alla freschezza di Forsythe: i suoi movimenti,
a volte morbidi, a volte bruschi, trasformano le scene di gruppo in un’esperienza vertiginosa. Il tocco finale è apportato da “L’Chaim!” (inno alla vita in
ebraico e in yiddish), coreografia di Gideon Obarzanek interpretata da tutto
l’ensemble e da un attore. Il coreografo qui si interroga su se stesso e su
ciò che accade in scena; da questo dialogo risulteranno incredibili capovolgimenti, prima di sfociare in un’abbagliante perdita di controllo.
76
Candoco Dance Company
Notturnino
Set and reset/reset
La Compagnia britannica Candoco Dance Company è, da 25 anni,
una delle principali formazioni di danza contemporanea europea.
Le sue coreografie, molto differenti fra loro, esplorano nuovi orizzonti
con il più grande successo: mettono in scena dei danzatori in
situazione di handicap e non, e i coreografi attingono allegramente
dalle molteplici possibilità offerte da questa costellazione particolare.
Cat. prezzo H
Attraverso tre sfaccettature molto differenti, la Sydney Dance
Company, per la prima volta in Svizzera, mescola, con eleganza,
perfezione tecnica e creatività. L’ensemble, vero powerhouse
della danza contemporanea australiana, conta sedici danzatrici
e danzatori, e si descrive come un “ponte mobile” tra l’Australia
e il resto del mondo, propagando le opere australiane all’estero
e assimilando influenze diverse dai suoi viaggi.
Cat. prezzo H
01.05
Do
ore 16.30
Sala Teatro LAC
77
Danza
Musica
24.10
Camminando camminando
Angelo Branduardi, Tour 2015
Sa
ore 20.30
Sala Teatro LAC
chitarra elettrica e acustica Michele Ascolese
contrabbasso, basso e armonica a bocca Stefano Olivato
tastiere e fisarmonica Leonardo Pieri
batteria e percussioni Davide Regazzoni
Cat. prezzo D
Un concerto di grande coinvolgimento e trasporto nel quale il suono
diventa magia ed irrompe nella vita di ogni giorno, che ci allontana dal
“qui ed ora”, che ci insegna un modo diverso di vivere e nel quale gli
spettatori verranno considerati “come giardini segreti magici la mattina
presto in cui si entra a piedi nudi per non fare rumore”. Dopo il suo
ultimo lavoro, “Il Rovo e la Rosa – Ballate d’amore e di morte”, dove
Angelo Branduardi ha ripescato a piene mani nella tradizione del periodo elisabettiano, puntando a saldare produzione pop e lavoro di ricerca, il menestrello d’oltre Po torna in tour. Si riapre il grande libro delle
“Child Ballads”, la monumentale antologia che il musicologo Francis J.
Child raccolse nell’Ottocento compendiando il patrimonio culturale del
folk inglese, scozzese ed irlandese, poi trasmigrato anche in America;
Branduardi si sofferma sulle arie dell’età Elisabettiana in voga a cavallo
tra Cinque e Seicento. “Il Rovo e la Rosa” sarà al centro del tour come
filo rosso di un’antologia che proporrà, tra gli altri, i sempreverdi
“La Luna”, “Confessioni di un malandrino”, “Il dono del cervo”, ecc.
Il concerto è costruito all’insegna del “meno c’è, più c’è”: Branduardi
lavora per sottrazione, anziché per addizione. Cercando essenzialità
e pulizia, cerca il vuoto, al contrario dei barbari che ne avevano terrore.
Più che a riempire gli spazi con arrangiamenti su arrangiamenti,
egli punta a lasciare anche i giusti silenzi, con l’obiettivo di permettere
alle frasi musicali di respirare e di manifestarsi pienamente.
“Sarà un tour double-face, dove convivranno le due anime che considero
essenziali della musica: il sudore e lo spirito, due parti abbastanza
in antitesi.” (Angelo Branduardi)
78
LuganoInScena
2015/16
79
Musica
©Sebastiano Facco
©Yasuhisa Yoneda
13.11
21.12
Ve
ore 20.30
Sala Teatro LAC
Cat. prezzo I
Estival Night
Prima parte
Michel Camilo Suite per pianoforte, arpa e archi
Orchestra della Svizzera italiana
direttore Kevin Griffiths
solista Michel Camilo, pianoforte
Seconda parte
Michel Camilo piano solo
Terza parte
Brazilian Jazz Project feat. Franco Ambrosetti,
Randy Brecker & Danilo Rea
I concerti saranno trasmessi in diretta
da RSI Rete Due
In collaborazione con
RSI Rete Due
Città di Lugano
Camera
di Commercio
Canton Ticino
Estival Jazz Lugano
80
Lu
ore 18.30 e 21.00
Palazzo dei Congressi
21.02
Cat. prezzo E
The voices
of victory
Franco Battiato in concerto
Do
ore 20.30
Sala Teatro LAC
Considerato tra le personalità più importanti e influenti di tutto il panorama cantautorale italiano, Franco Battiato farà tappa a Lugano con il
suo straordinario Tour 2016.
Cat. prezzo B
Il cantautore siciliano si è da sempre confrontato con molteplici stili
musicali, combinandoli tra loro con un approccio eclettico e originale.
Si va dagli inizi romantici degli anni sessanta, alla musica elettronica
e sperimentale dei settanta, passando per l’avanguardia colta,
la musica etnica, il rock progressivo e la musica leggera, attraversando
finanche l’opera lirica e la musica classica.
Vincitore di prestigiosi premi, Battiato è uno tra gli artisti con il maggior
numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe ed
un Premio Tenco.
In collaborazione con
GpC e LivePassion
Il concerto Gospel di Natale!
“The voices of victory” nasce da Perfect
Harmony, una family band creata nel 1992 da
Jennifer Ingram con le talentuose figlie Nicole
e Chrystal, e completata da Christian Spirit
Taylor, marito di Niki, in veste di pianista.
Dopo un’estesa attività come quartetto,
Nicole Ingram, Direttrice musicale della band,
ha sentito il desiderio di ampliare l’organico
del suo gruppo e arricchirlo di voci e ritmica.
Oltre alla musica, anche i testi riflettono i suoi molteplici interessi, tra i quali
l’esoterismo, la teoretica filosofica, la cultura sufista e la meditazione orientale.
Artista a 360 gradi, Battiato si è cimentato anche in altri campi espressivi come
la pittura, l’editoria, il cinema e la televisione.
Dopo aver condiviso il palco con celebrità del
gospel e della musica rock-pop quali Robin
Gibb (The Bee Gees), The Simple Minds, Sinead
O’Connor, Rini-tee 5:7, Ron Kenoly, Martha
Munizzi, Stellar Award Nominee Elder Jimmy
Hicks e Stellar Award Nominee Dana Mackey,
è stata l’apparizione al celebre programma
televisivo “Celebration of Gospel” ad aver dato
loro l’occasione di pubblicare il loro primo disco,
“The Next Level”, vincitore di numerosi premi.
In collaborazione con
GpC e LivePassion
LuganoInScena
2015/16
81
Musica
Nuovi Percorsi
12.03
Il nostro Enzo
Ricordando Jannacci
Sa
ore 20.30
Sala Teatro LAC
14.04
con Moni Ovadia
pianoforte Alessandro Nidi
con un quintetto d’archi creato appositamente
per la rappresentazione nella Sala Teatro LAC
in collaborazione con Aspettando Poestate
Cat. prezzo H
L’opera da tre soldi
Gio
ore 20.30
Sala Teatro LAC
di Bertolt Brecht e Kurt Weill
regia di Daniel Bausch
lavoro vocale Antonella Astolfi
movimenti scenici Colette Roy
scenografia Franco Cavani
direzione Arturo Tamayo
in collaborazione con Conservatorio della Svizzera italiana,
Scuola Teatro Dimitri e DACD SUPSI
Cat. prezzo J
In esclusiva ed in prima esecuzione assoluta per la rappresentazione
nella nuova Sala Teatro di Lugano, Moni Ovadia e Alessandro Nidi
saranno accompagnati da un quintetto d’archi composto da due violini,
una viola, un violoncello e un contrabbasso, in un personalissimo e
sentito omaggio al grande Enzo Jannacci.
Le forze del Conservatorio della Svizzera italiana, della Scuola Teatro
Dimitri e del DACD della SUPSI si confrontano quest’anno nel consueto spettacolo transdisciplinare per la stagione “900presente” con
una delle opere più conosciute del teatro musicale del Novecento:
“L’opera da tre soldi” di Brecht-Weill, che mette in scena l’ambiente
della malavita londinese e gli intrighi del mondo aristocratico, visti
con distaccato ma realistico cinismo.
“Come si fa a cadere nel pessimismo quando c’è la musica?”, diceva Enzo
Jannacci, cantautore, cabarettista e attore – ma anche cardiochirurgo –
tra i maggiori protagonisti della scena musicale italiana del dopoguerra.
Fin dagli anni ‘50 ha lavorato insieme agli amici Dario Fo e Giorgio Gaber,
passando dalla canzone dialettale al rock e al jazz, fornendo l’ispirazione
anche a personaggi come Renato Pozzetto, Diego Abatantuono
e Massimo Boldi.
Fin dalle prime rappresentazioni, “L’opera da tre soldi” ha sempre riscosso
l’attenzione e i favori del pubblico, sia per l’affascinante e indimenticabile
musica di Kurt Weill, sia per i temi di carattere politico e morale che mettono
alla berlina i vizi presenti, allora come oggi, nella società contemporanea.
Tra i suoi brani più noti: “Vengo anch’io. No tu no”, “El portava i scarp del
tennis”, “Ho visto un re”, “Quelli che…”, La vita l’è bela”. Alcune di queste
canzoni, diventate oramai dei classici, sono reinterpretate da Moni Ovadia –
anch’egli artista versatile e curioso sperimentatore che si è affermato
nel teatro musicale dimostrando una sua personale ricerca espressiva –
che le propone in un’inedita quanto fascinosa veste.
82
LuganoInScena
2015/16
83
Musica
Abbonamenti
Tariffe
Teatro
Ridotto
Categoria
A
1ª
2ª
3ª
4ª
CHF 100.90
CHF 86.90
CHF 70.80
CHF 56.50
–
–
B
1ª
2ª
CHF 98.–
CHF 78.–
–
–
C
1ª
2ª
3ª
CHF 89.–
CHF 79.–
CHF 69.–
D
1ª
2ª
CHF 88.–
CHF 77.–
E
1ª
2ª
3ª
CHF 79.–
CHF 69.–
CHF 59.–
F
1ª
2ª
3ª
CHF 77.–
CHF 55.–
CHF 44.–
G*
1ª
2ª
3ª
CHF 70.–
CHF 50.–
CHF 40.–
H
1ª
2ª
3ª
CHF 50.–
CHF 40.–
CHF 30.–
I
1ª
CHF 44.–
–
J
1ª
CHF 35.–
–
CHF 20.–
CHF 12.–
K
1ª
CHF 25.–
–
CHF 20.–
CHF 12.–
L
1ª
CHF 15.–
–
1ª
2ª
Platea/Loggia
Platea/Loggia
CHF 504.–
CHF 384.–
CHF 432.–
CHF 312 .–
Abbonamento Argento*
10 spettacoli teatrali
1ª
2ª
Platea/Loggia
Platea/Loggia
CHF 440.–
CHF 340.–
CHF 380.–
CHF 280.–
Abbonamento Bronzo
8 spettacoli teatrali
1ª
2ª
Platea/Loggia
Platea/Loggia
CHF 368.–
CHF 288.–
CHF 320.–
CHF 240.–
Danza1ª
2ª
Per tutti gli abbonati (Oro/Argento/
Bronzo), possibilità di usufruire
del 50% di sconto sull’acquisto dei
biglietti (max. 2 biglietti a persona)
per gli spettacoli “L’origine del mondo”
e “Conférence de choses”.
Il prezzo ridotto è applicabile a:
beneficiari AVS/AI, studenti e
apprendisti.
CHF 264.–
CHF 198.–
L’Abbonamento Danza include
i seguenti spettacoli internazionali:
•Les Ballets de Monte-Carlo, “Lac“
(da “Il lago dei cigni”)
•Balletto di Roma, “Otello”
•Constanza Macras/DorkyPark,
“The past”
•Compagnia Virgilio Sieni, “La mer”
e “La sagra della primavera”
•Sydney Dance Company, “Interplay”
•Candoco Dance Company,
“Notturnino” / “Set and reset/reset”
LuganoInScena
Prezzo intero
*Per lo spettacolo “I Leganesi:
la famiglia Colombo”, oltre ai prezzi
della Categoria G, possibilità di
scegliere la Categoria VIP a CHF 90.–
(dalla fila AA alla DD)
L’abbonamento dà diritto ad assistere agli
spettacoli del programma scelto nel posto e nella
serata preventivamente indicati dall’abbonato.
L’abbonamento è trasferibile, per cui in caso di
impedimento si prega l’abbonato di trasferirlo
ad altra perso­na che possa usufruirne, infatti per
motivi organizzativi, cambiamenti di sorta non
verranno più eseguiti.
84
Studenti /
Apprendisti
Intero
Abbonamento Oro*
12 spettacoli teatrali
*I detentori di un “Abbonamento Oro”
o di un “Abbonamento Argento”
potranno beneficiare, su richiesta,
di un biglietto a metà del prezzo intero
per lo spettacolo “Peperoni difficili” e
di un biglietto per lo spettacolo
“Arlecchino servitore di due padroni”
con CHF 10.– di riduzione.
Ridotto AVS/AI
Ridotto CDT
Settore
Gli abbonati al Corriere del Ticino beneficiano
di tariffe preferenziali. Gli sconti non sono
cumulabili: tutte le offerte di sconto sono applicabili
unicamente sul “prezzo intero”
2015/16
85
LuganoInScena
CHF 79.–
CHF 69.–
CHF 59.–
–
CHF 69.–
CHF 59.–
CHF 49.–
–
–
–
–
Fino ai 14 anni
CHF
CHF
CHF
CHF
90.90
76.90
60.90
46.30
–
CHF 79.–
CHF 69.–
CHF 59.–
–
CHF 69.–
CHF 59.–
CHF 49.–
CHF20.–
CHF 12.–
CHF 60.–
CHF 40.–
CHF 30.–
CHF 20.–
CHF 12.–
CHF 45.–
CHF 35.–
CHF 25.–
CHF 20.–
CHF 12.–
–
–
–
–
Staff
Direttore Artistico
Carmelo Rifici
[email protected]
Produzione
e organizzazione
Maria Fico
[email protected]
Marketing e Logistica
Vanessa Schaefer
[email protected]
Si ringrazia
per le consulenze
Andrea Chiodi,
settore Teatro
Stefano Tomassini,
settore Danza
Mediazione culturale
T +41 (0)58 866 42 30
[email protected]
Amministrazione
Stefano Cimasoni
[email protected]
Coordinamento redazionale
Nicola Fiori
[email protected]
Punti vendita ticketcorner
Manor, FFS, La Posta, ecc.
Vendita online
www.ticketcorner.ch
Call center 0900 800 800
tutti i giorni dalle 8:00 alle 22:00
(fr. 1.19/min. da rete fissa)
Impressum
Stampa
Fontana Print SA, Lugano
Ulteriori aggiornamenti
del programma saranno
consultabili sul sito
www.luganoinscena.ch
Layout
Studio CCRZ, Balerna
Grafica
Central studio, Lugano
Foto di copertina
©Masiar Pasquali
86
LuganoInScena
2015/16
ll lago di Lugano è il grande sipario della
nostra città che, come tutte le altre,
ha le sue forti contraddizioni. Una città è
fatta di contrari e lo specchio ce li mostra
tutti, sia quelli evidenti, sia quelli più
nascosti. Il lago è lo specchio della città,
il teatro è lo specchio dei suoi cittadini.
www.luganoinscena.ch