Un tempo di riscoperta della realtà viva della Chiesa Vangelo Nell’anno B, la lettura semicontinua di Mc viene integrata, dopo il racconto della moltiplicazione dei pani, con Gv 6, il capitolo tutto dedicato al pane di Vita. Marco 4-6: la missione di Gesù in Galilea, fino alla moltiplicazione dei pani Nella ripresa della lettura semicontinua di Mc, la liturgia offre: la parte dell’insegnamento parabolico di Gesù sulla semina della Parola, seme del Regno di Dio, (4, 134); alcuni segni di Gesù come liberatore da forme diverse di male, dalla paura della natura scatenata, alle forme di possesso demoniaco, alla guarigione da fragilità mortali (4,35-5,43); dal distacco da Nazaret e alla formazione dei Dodici Apostoli; dalla crisi della decapitazione del Battista alla moltiplicazione dei pani (6,1 – 44). Giovanni 6: il discorso sul pane di vita Collegandosi alla moltiplicazione dei pani, la liturgia propone il passaggio al discorso sul pane di vita del cap.6 di Gv. Così per cinque domeniche (agosto), si è introdotti nella grande catechesi sulla salvezza operata da Gesù con il dono della sua vita, che mira ad una comunione vitale con il credente in lui, tanto da passare le sue energie di vita che porta alla comunione eterna col Padre. Dal conivolgimento del condividere cinque pani e due pesci fino alla fiducia di Gesù che dà il suo corpo e sangue per aprie la nostra vita all’eternità. Cogliendo il senso unitario di questo percorso con cui Gesù avvia la procalamazione del Regno, si hanno due elementi costitutivi della Chiesa: l’ascolto della Parola – la condivisione fraterna, che hanno nella celebrazione eucaristica la loro “fonte e culmine”. Seconda lettura: l’Apostolo 2 Corinti: fatiche e frutti di comunione di una giovane chiesa Della 2 Cor vengono offerti alcuni brani per tre domeniche, con le fatiche e le speranze di Paolo. In particolare viene presentata la colletta a favore della chiesa madre di Gerusalemme, come frutto di riconoscenza per la fede in Gesù, diffusa proprio da quel popolo. Le riflessioni di Paolo attorno alla colletta, con queste radici cristologiche potrebbe illuminare il modo di celebrare loffertorio nell’Eucaristia: infatti questa parte della mesma è rimasta per lo più nello stile “preconciliare”: il celebrante se la sbriga per conto suo, mentre la cantoria si esibisce; del dialogo di benedizione non se ne tiene conto! Efesini: il grande grazie di Paolo per il mistero della Chiesa, progetto di comunione scaturito dalla Trinità La liturgia propone la lettura quasi completa di questa lettera, in cui l’apostolo prigioniero contempla, ringrazia ed incoraggia il cammino della Chiesa nella luce della comunione trinitaria. Il grazie per l’opera di misericordia con cui Gesù ha manifestato il progetto a cui Dio lavorava da sempre, si intreccia l’insegnamento su aspetti concreti di vita dei credenti, testimoni con la carità di una verità di vita proiettata verso l’eternità. E’ una delle grandi lettere del corpo paolino, ma non avendo grandi polemiche su questioni ecclesiali ed essendo teologicamente già un po’ troppo “cattolica”, non è stata molto considerata, rispetto a Rom, Gal e Cor. Scarsa di notizie specifiche sia di Paolo che dei destinatari, è forse una lettera a più comunità: ed è un canto di grazie per la Chiesa. La Chiesa è qui frutto del progetto (il “mistero” ora manifestato) del Padre realizzato in Gesù: egli è la “pienezza”, il “capo” (1m22-23; 4,15-16), che “ricapitola” (1,10), cioò da senso e unità; non assorbe in sè, ma ama la Chiesa sua “sposa” (5,22-23); e questo per la misericordia con cui sulla Croce ha fatto unità tra tutti I popoli (2,14-18). Coinvolge ogni uomo in questo dinamismo facendolo crescere nella maturità che è verità nella carità (4,1-16) e pone il dinamismo che rinnova I rapporti di vita: dalla coppia, ai generazioni alle dipendenze sociali (5,21-6,18). Il tutto nelle speranza della peina realizzazione nella comunione trinitaria (1,1-18; 2,14-18; 4,1-6). E’ una sfida per noi oggi: tra comunità tutte prese dalla loro singola efficienza senza prospettiva ne cattolica ne eterna, e una Chiesa universale di cui al più appare il Papa, I vescovi, ma che ha poco a vedere con la nostra vita quotidiana e personale. Le prime letture Segni e richiami profetici all’alleanza di Dio con il suo popolo Nelle prime domeniche fanno da sfondo i richiami di profeti verso la piena realizzazione del progetto di Dio per un nuovo popolo, fedele alla sua alleanza; nelle domeniche parallele al discorso sul pane di vita, si leggono alcuni segni compiuti da Dio per nutrire e sostenere il cammino del suo popolo.