Lezione 12 e Lezione 13 Giovedı́ 26 Marzo 2009 Avendo introdotto i linguaggi del primo ordine, diamo adesso le regole di deduzione naturale che riguardano i quantificatori. Come nel caso della logica proposizionale daremo, per ciascun quantificatore, regole di introduzione e regole di eliminazione. Come vedremo, le regole di deduzione naturale per i quantificatori coinvolgono anche condizioni che ne restringono l’applicazione. Cominciamo con il quantificatore universale. La regola di introduzione é φ(x) ∀xφ(x) ∀I Condizione per ∀I : la variabile x non é una delle variabili libere delle ipotesi non scaricate nel sottoalbero con conclusione φ(x). La regola di eliminazione per il quantificatore universale é: ∀xφ(x) φ(t) ∀E Condizione per ∀E : il termine t deve essere sostituibile per x in φ(x) Definiremo precisamente che cosa vuol dire che un termine t é sosituibile per una variabile x in una formula φ(x) piú avanti. Informalmente, questa condizione garantisce che nessuna delle variabili libere che compaiono in t venga resa legata da uno dei quantificatori che compaiono in φ(x). Per il momento, ci basterà sapere che x é sempre sostituibile per x in φ(x), cosicché la seguente istanza della regola ∀E é sempre corretta: ∀xφ(x) φ(x) ∀E (1) Diamo adesso qualche esempio di alberi di derivazione costruiti con le regole per il quantificatore universale. Esempio 1. Costruiamo un albero di derivazione la cui unica ipotesi non scaricata é ∀x∀yφ(x, y) e la cui conclusione é ∀y∀xφ(x, y). L’albero é costruito come segue: ∀x∀yφ(x, y) ∀E ∀yφ(x, y) ∀E φ(x, y) ∀I ∀xφ(x, y) ∀I ∀y∀xφ(x, y) 1 Si noti come le applicazioni della regola ∀I soddisfano la condizione necessaria per la loro applicazione, visto che le variabili x e y non compaiono come variabili libere nell’ipotesi non scaricata dell’albero. La regola ∀E é stata poi applicata solo nel caso speciale indicato in (1). Esempio 2. Costruiamo un albero con conclusione la formula ∀xφ(x)∧∀xψ(x) e la cui unica ipotesi non scaricata é la formula ∀x(φ(x) ∧ ψ(x)). L’albero é costruito come segue: ∀x(φ(x) ∧ ψ(x)) φ(x) ∧ ψ(x) φ(x) ∀xφ(x) ∀x(φ(x) ∧ ψ(x)) ∀E φ(x) ∧ ψ(x) ∧E ψ(x) ∀I ∀xψ(x) ∀xφ(x) ∧ ∀xψ(x) ∀E ∧E ∀I ∧I Esempio 3. Lavorando nel linguaggio dell’aritmetica di Peano, diamo adesso un esempio di applicazione scorretta della regola ∀I : x=0 ∀x(x = 0) L’ipotesi non scaricata é la formula x = 0, che contiene x come variabile libera. Esempio 4. Diamo anche un esempio di applicazione scorretta della regola ∀E : ∀x¬∀y(x = y) ¬∀y(y = y) Qui, avremmo voluto applicare la regola di ∀E con ¬∀y(x = y) al posto della formula φ(x) e y al posto del termine t. Secondo la definzione che daremo piú avanti, tuttavia, y non é sostituibile per x in ¬∀y(x = y). Informalmente, questo avviene perché la variabile y appare tra le variabili quantificate di ¬∀y(x = y) e quindi se sostituiamo y per x in questa formula otteniamo che y viene ‘legata’ dal quantificatore ∀y. Anche se non abbiamo introdotto ancora la nozione di validità di una formula, anticipiamo che l’ipotesi non scaricata dell’albero é valida in ogni struttura con almeno due elementi distinti, mentre la conclusione non é valida in una tale struttura. Diamo adesso le regole per il quantificatore esistenziale. La regola di introduzione é: φ(t) ∃xφ(x) ∃I Condizione per ∃I : il termine t deve essere sostituibile per x in φ(x) La regola di eliminazione é: [φ(x)]∗ · · · · ψ ∃xφ(x) ψ ∃E,∗ Condizione per ∃E : la variabile x non é una delle variabili libere né di ψ né delle ipotesi non scaricate nel sottoalbero con conclusione ψ tranne φ(x). 2 Diamo un esempio dell’applicazione di queste regole. Esempio 5. Costruiamo un albero con conclusione ∃xφ(x) ∨ ∃xψ(x) e con unica ipotesi non scaricata ∃x(φ(x) ∨ ψ(x)). L’albero é il seguente: [φ(x) ∨ ψ(x)]3 [φ(x)]1 [ψ(x)]2 ∃xφ(x) ∃xψ(x) ∃xφ(x) ∨ ∃xψ(x) ∃xφ(x) ∨ ∃xψ(x) ∨E,1,2 ∃x(φ(x) ∨ ψ(x)) ∃xφ(x) ∨ ∃xψ(x) ∃E,3 ∃xφ(x) ∨ ∃xψ(x) Si noti che l’applicazione della regola ∃E é corretta in quanto le ipotesi φ(x) e ψ(x) che potrebbero contenere la x tra le loro variabili libere sono state scaricate nell’applicazione della regola ∨E , e quindi non sono piú tra le ipotesi non scaricate del sottoalbero con conclusione ∃xφ(x) ∨ ∃xψ(x). Le nozioni di albero di derivazione, di derivabilità di una formula φ da un insieme di formule Γ, e di teorema, sono definite come nel caso della logica proposizionale, e useremo notazione identica a quella introdotta precendentemente. In particolare, scriveremo Γ ` φ per indicare che esiste un albero di derivazione con conclusione φ e le cui ipotesi non scaricate sono contenute in Γ. Concludiamo dando la definizione formale di che cosa vuol dire che un termine t é sostituibile per una variabile x in una formula φ. Per ricorsione su φ, definiamo: (1) t é sempre sostituibile per x in P (t1 , . . . , tn ). (2) t é sostituibile per x in φ ∗ ψ, ove ∗ ∈ {∧, ∨, ⇒}, se t é sostituibile per x in φ e ψ. (3) t é sostituibile per x in ∀yφ e ∃yφ se vale almeno una delle seguenti due possibilità: (3a) x non compare come variabile libera in (∀y)φ e ∃yφ. (3b) y non compare come variabile libera in t e t é sostuibile per x in φ. In pratica, la condizione piú utile é quella in (3b), che definisce formalmente che nessuna variabile di t sará catturata dal quantificatore ∀y. 3