Biologia Vegetale Prof. S. Sosa Organismi animali e vegetali • ANIMALI • VEGETALI • assumono sostanze organiche prodotte da altri organismi per costruire le proprie molecole organiche (eterotrofi o consumatori) • assenza della parete cellulare • crescita limitata • mobilità • presenza di numerosi organi e apparati (animali superiori) • assumono semplici composti inorganici presenti in natura e l’energia luminosa (fotosintesi) per costruire le proprie molecole organiche (autotrofi o produttori) • parete cellulare cellulosica • crescita illimitata • immobilità • numero ridotto di organi (piante superiori: radice, fusto, foglie) - Unità strutturale e funzionale in Cellula vegetale cui si svolgono i processi biochimici alla base della vita - E’ la più piccola entità vivente in grado di nutrirsi, accrescersi e riprodursi (dividersi) autonomamente - Forma: varia (sferica, cilindrica, prismatica, cubica,…) - Organizzazione: - parete cellulare - membrana cellulare - citoplasma: citosol + organuli, compartimenti ed altri componenti, alcuni simili a quelli della cellula animale Cellula animale Membrana Nucleo Citoplasma Citosol Compartimenti: mitocondri REL, RER apparato di Golgi, lisosomi e perossisomi Altri componenti: ribosomi elementi del citoscheletro, centrioli (ciglia, flagelli, microvilli) Cellula vegetale Parete Membrana Nucleo Citoplasma Citosol Compartimenti: mitocondri REL, RER, apparato di Golgi, lisosomi e perossisomi vacuoli plastidi gliossisomi Altri componenti: ribosomi elementi del citoscheletro Parete cellulare • Struttura: strato polisaccaridico (cellulosico) che riveste le cellule vegetali esternamente alla membrana • Funzioni: • Conferimento della forma alla cellula • Conferimento della resistenza e protezione alla cellula (limita l’espansione della cellula: es. previene lo scoppio della cellula se posta in una soluzione diluita: osmosi) • Supporto meccanico • Passaggio di acqua e piccole molecole Composizione della parete • Microfibrille polisaccaridiche di cellulosa cementate da una matrice non fibrillare (amorfa), costituita da emicellulose, pectine, proteine e lipidi. Componente microfibrillare: cellulosa CH2OH O OH H 11 OH H OH H H OH CH2OH O OH H 4 H OH H OH H H OH CH2OH CH2OH O O OH H H H O OH H OH H OH H H H OH H OH beta-glucosio beta-glucosio cellobiosio H H cellulosa Polimero lineare (non ramificato) di molecole di β-glucosio (unite da legami glucosidici β 1→4) Matrice amorfa: emicellulose • Polisaccaridi ramificati di zuccheri a 6 e 5 atomi di carbonio (glucosio, galattosio, xilosio, fucosio,…) uniti con legami β 1→4. • Esistono varie classi di emicellulose: tutte le emicellulose sono costituite da una catena lineare di un solo zucchero a cui sono legate corte catene laterali di altri zuccheri Glc Glc Glc Glc Glc Xyl Glc Glc Glc Glc Glc Fuc Gal Matrice amorfa: pectine • Polisaccaridi ramificati contenenti, tra altri zuccheri, molecole di acido galatturonico (derivato del galattosio, recante un COOH al posto di un CH2OH) COOH O OH H Ac. galatturonico H OH H H H OH OH I gruppi -COOH sono in grado di legare cationi (Ca++ o Mg++) formando dei ponti tra le molecole delle pectine. Essi sono legami reversibili e intercambiabili tanto che il complesso di pectine non è una struttura rigida. Inoltre, presentando residui idrofili, tali molecole richiamano acqua e creano un gel adesivo tra le cellule. (Le pectine sono abbondanti nella parete cellulare della frutta). Organizzazione della parete cellulare • La composizione della parete varia nel corso del ciclo vitale delle cellule • Nelle cellule giovani appena divise, esternamente alla membrana si trova uno strato comune alle cellule adiacenti, la lamella mediana, costituita principalmente da pectine, nonché altri zuccheri e proteine • La lamella mediana è il collante che tiene unite tali cellule • In seguito, tra la lamella mediana e la membrana cellulare, si deposita la parete vera e propria • La parete formata mentre la cellula cresce è detta parete primaria; alcune cellule, terminata la crescita, depositano un altro strato di parete tra quella primaria e la membrana cellulare: la parete secondaria. Lamella mediana e parete cellulare Parete primaria 5 catene (polimeri lineari) di cellulosa parallele tra loro, unite da legami idrogeno formano le micelle. Queste si associano a formare microfibrille (resistenti come un cavo ma flessibili) Le microfibrille sono cementate tra loro da pectine, emicellulose e proteine. Altri componenti (proteine coniugate a zuccheri: glicoproteine: estensine: ruolo nell’estensibilità della parete; lectine: ruolo nel riconoscimento tra superfici cellulari; lipidi coniugati a zuccheri: glicolipidi. Organizzazione della parete primaria Parete primaria Orientamento delle microfibrille: è determinante per stabilire la forma delle cellule - trasversale: le cellule sono destinate ad allungarsi (la P intracellulare determinata dall’acqua assorbita favorisce l’allungamento e non l’allargamento) - casuale: le cellule assumono una forma sferica (la crescita avviene in ugual misura in tutte le direzioni) Parete secondaria Dopo la parete primaria, alcune cellule che hanno terminato l’accrescimento depositano nuovi strati di parete cellulare, dal lato citoplasmatico (tra la membrana e la parete primaria): la parete secondaria Composizione: microfrille cementate tra loro da a formare macrofibrille, disposte in diversi strati, costituite da molecole di cellulosa più lunghe di quelle della parete primaria; scarsità o assenza di pectine Spesso impregnata di altre sostanze (lignina, cutina, suberina, minerali) Parete secondaria Organizzazione: strati di fibre cellulosiche compatte e parallele, immerse in poca matrice non fibrosa Proprietà: ridotta idratazione, rigidità, sostegno Modificazioni della parete cellulare • Nella parete di alcune cellule vi sono altre sostanze che la impregnano: – Lignina: polimero di alcoli aromatici che fornisce rigidità e resistenza; protegge dall’attacco di microorganismi. Lignificazione: impregnazione con lignina (inizia dalla parete secondaria verso l’esterno; es. in alcune cellule di vasi conduttori) Modificazioni della parete cellulare • Altre sostanze che impregnano la parete: – Suberina: polimero di lipidi impermeabilizzanti. Suberificazione: impregnazione con suberina (es. formazione di strati di sughero nelle cortecce) – Cutina: sostanza complessa di natura lipidica, impermeabilizzante (es.: nelle cellule di rivestimento). Può impregnare la parete esterna o formare uno strato di rivestimento esterno alla parete (es. cuticola che riveste le foglie) – Cere: sostanze lipidiche spesso associate alla cutina – Minerali: impregnazione con sostanze minerali e conseguente indurimento ed irrobustimento della parete (es. silice o calcare: Equiseto, Graminaceae, …) Equiseto Graminacea Plasmodesmi Canali di collegamento tra due cellule adiacenti, delimitati dalla membrana plasmatica: le membrane plasmatiche delle cellule contigue sono in continuità ed i citoplasmi sono a diretto contatto I plasmodesmi attraversano la lamella mediana e le pareti primaria e secondaria e sono tipici delle cellule vegetali. Si formano durante la divisione cellulare. Plasmodesmi Internamente sono delimitati da un tubulo (desmotubulo) originato dal reticolo endoplasmatico Funzione: garantire la comunicazione tra le cellule Membrana cellulare Doppio strato fosfolipidico, fitosteroli, proteine, zuccheri: confine tra interno ed esterno; controllo dei flussi di sostanze da e verso la cellula Cellule vegetali: il colesterolo è sostituito da fitosteroli Vacuoli • Organuli rivestiti da una membrana (tonoplasto) contenenti un succo vacuolare acido • Diversi dai vacuoli delle cellule animali: nelle cellule vegetali sono di dimensioni maggiori e svolgono numerose funzioni Il numero varia con lo sviluppo cellulare: vacuoli piccoli e numerosi nelle cellule giovani; un unico vacuolo voluminoso nelle cellule adulte (talvolta occupa anche >90 % del volume cellulare) Vacuoli • Spesso il vacuolo, voluminoso e pieno d’acqua, fa addossare il citoplasma e gli organuli in prossimità della membrana cellulare • Origine: vescicole del RE associato all’apparato di Golgi che, con l’accrescimento cellulare, si fondono in un unico vacuolo • Contenuto: H2O, altre sostanze disciolte o sospese (ioni inorganici e diverse molecole organiche) • Funzioni: molteplici, tra cui accumulo di vari tipi di molecole (inclusi composti sintetizzati dalle piante ed importanti per l’attività farmacologica) Funzioni dei vacuoli • Accumulo e segregazione di metaboliti inutili o tossici • Accumulo di metaboliti con ruolo ecologico di relazione (es. repulsione predatori o fitopatogeni) • Accumulo di sostanze di riserva (es. zuccheri, proteine, aminoacidi, altri metaboliti utili) • Funzione digestiva, grazie al contenuto di enzimi, che degradano vari composti per essere riutilizzati (analogamente ai lisosomi della cellula animale). Provenienza degli enzimi: vescicole dal RE e dal Golgi • Sostegno attraverso il turgore cellulare (osmosi) • Forza motrice per la distensione cellulare grazie all’osmosi • Apertura e chiusura degli stomi (osmosi) Vacuoli, osmosi e turgore cellulare • Tonoplasto: membrana semipermeabile in cui sono inserite proteine, principalmente di trasporto • Permeabilità: H2O, CO2, ammoniaca e varie molecole idrofobe • Impermeabilità: ioni, a.a., proteine, zuccheri, composti di riserva, di rifiuto, pigmenti • Proteine di trasporto di membrana a livello del tonoplasto: trasportano tali composti nel vacuolo, anche contro gradiente di concentrazione • La concentrazione di soluti nel vacuolo è alta: ciò richiama H2O per osmosi, determinando la pressione di turgore Pressione di turgore • Turgore cellulare: pressione sulle parete cellulare esercitata dall’H2O entrata nel vacuolo • Cellule turgide contengono più acqua di quelle flaccide • Turgore cellulare: sostegno per le piante erbacee e le parti giovani di una pianta • Il turgore è determinato dall’osmosi • Osmosi: diffusione dell’H2O, attraverso una membrana semipermeabile, dal compartimento a minor concentrazione di soluto, al compartimento a maggior concentrazione di soluto (tendenza a ridurre la differenza di concentrazione, diluendo la soluzione più concentrata) Osmosi Comportamento di due soluzioni con diversa concentrazione dello stesso soluto, a contatto tra loro Assenza di membrana semipermeabile Presenza di membrana semipermeabile Il flusso netto di H2O può essere contrastato applicando una pressione al compartimento dove il soluto è più concentrato: pressione osmotica. Osmosi, vacuolo, parete e turgore • In una cellula posta in una soluzione a concentrazione di soluti minore di quella intracellulare (soluz. ipotonica; es. abbondante acqua piovana), l’H2O entra per osmosi, il vacuolo si rigonfia e aumenta il turgore della cellula • La cellula però non scoppia, grazie alla presenza della parete cellulare che offre resistenza alla pressione: a un certo punto, la resistenza della parete bilancia la pressione osmotica, fermando il flusso di H2O verso l’interno della cellula • Soluz. isotonica: la cellula si trova in uno stato di turgore naturale • In ambiente a concentrazione di soluti maggiore di quello intracellulare (soluz. ipertonica; es. nei terreni salati), la cellula perde H2O per osmosi, il vacuolo si contrae e la membrana si discosta dalla parete (plasmolisi): la cellula non ha pressione di turgore e la pianta tende ad appassire Osmosi, turgore e plasmolisi Soluz. ipotonica: aumento del turgore Soluz. isotonica: turgore normale Soluz. ipertonica: plasmolisi Organuli e componenti coinvolti nella sintesi proteica e nel trasporto • Nucleo: contiene ed esprime le informazioni genetiche • Ribosomi e componenti associati (RNA e preteine): sintetizzano le proteine • Reticolo endoplasmatico (REL e RER): impacchetta le proteine per un’eventuale veicolazione in altre sedi • Apparato di Golgi: guida il movimento delle proteine verso specifici compartimenti cellulari Organuli coinvolti nel metabolismo energetico Plastidi • Organuli di varie dimensioni e forma, delimitati da una doppia membrana, in cui avvengono molteplici attività correlate al metabolismo cellulare • Membrana esterna: forma regolare • Membrana interna: variamente ripiegata • All’interno è contenuta una sostanza (stroma) • Principali tipi di plastidi: – cloroplasti - cromoplasti – leucoplasti Cloroplasti: i plastidi più comuni • Membrana interna ripiegata a formare sacchi appiattiti (tilacoidi), che ne aumentano notevolmente la superficie I tilacoidi sono disposti in pile (grana), collegate tra loro da tilacoidi intergrana Lo stroma contiene DNA, RNA, ribosomi, enzimi, vari composti organici Analogie strutturali tra cloroplasti e mitocondri Presenza di DNA, RNA, ribosomi, enzimi Cloroplasti: funzioni • Sede della fotosintesi • La membrana dei tilacoidi contiene la clorofilla e altri pigmenti in grado di catturare l’E solare • Lo stroma contiene enzimi coinvolti nella conversione della CO2 in zuccheri • I cloroplasti sono coinvolti nella sintesi di amido, amminoacidi, basi azotate, acidi grassi e alcuni pigmenti • Parte delle proteine dei cloroplasti sono sintetizzate sulla base delle informazioni del loro DNA Cloroplasti: origine • Precursori dei cloroplasti: proplastidi, organuli presenti nelle cellule in attiva divisione • Alla luce: nei proplastidi si forma la clorofilla ed i tilacoidi → cloroplasti • Al buio: nei proplastidi si forma un precurosre della clorofilla (protoclorofilla) → ezioplasti • Alla luce: negli ezioplasti la protoclorofilla si trasforma in clorofilla, vengono sintetizzate tutte le molecole coinvolte nella fotosintesi e si completa il sistema dei tilacoidi • I cloroplasti possono dividersi per scissione Cromoplasti • Plastidi maturi privi di clorofilla, contenenti pigmenti liposolubili (carotenoidi) • Assenza del sistema lamellare interno tipico dei cloroplasti • Origine: solitamente dai cloroplasti invecchiati (prima della caduta delle foglie, durante la maturazione dei frutti) • La clorofilla viene degradata, scompare il sistema lamellare interno ed emerge il colore dei carotenoidi • Funzione: attrazione di animali impollinatori e dispersori dei semi Leucoplasti • Plastidi maturi incolori, in base al contenuto, distinti in amiloplasti, oleoplasti e proteoplasti • Amiloplasti: plastidi in cui si accumula amido sotto forma di granuli (il glucosio neosintetizzato viene mobilizzato nella pianta ed accumulato negli amiloplasti sotto forma di amido) CH2OH O H H OH H OH OH H OH CH2OH O H H OH H OH OH H OH alfa-glucosio alfa-glucosio H H CH2OH CH2OH O H O H H H H OH H OH H OH OH O H OH H OH H maltosio amido Amido • Costituito da: amilosio (20 %) e amilopectina (80 %), diversi per configurazione e n° di molecole costituenti • Amilosio: ripetizione di circa 1000 molecole di α-glucosio (unite da legami α 1→4) formanti una catena lineare avvolta ad elica; solubile in H2O calda • Amilopectina: catena di qualche migliaio di unità di α-glucosio (unite da legami α 1→4), ramificata ogni 20-25 unità (attraverso legami α 1→6); insolubile in H2O Amido • Granuli di amido: l’amido si deposita in strati successivi attorno ad un punto detto ilo, formando dei granuli che si ingrandiscono fino a schiacciare la sostanza plastidiale Leucoplasti • Oleoplasti: accumulano goccioline oleose • Proteoplasti: rari, accumulano sostanze proteiche Conversione tra vari tipi di plastidi proplastidio ezioplasto cromoplasto leucoplasto cloroplasto Altri organuli e strutture: perossisomi • Organuli delimitati da una singola membrana (presenti anche nelle cellule animali) • Compartimenti in cui avvengono reazioni enzimatiche che devono essere separate dal citoplasma a causa della possibile tossicità di alcuni prodotti di reazione • Contengono enzimi in grado di trasferire H da vari composti e di legarlo a O2 per formare perossido d’idrogeno (H2O2: tossico!) ed enzimi (perossidasi) per degradare il perossido d’idrogeno • Cellule vegetali: perossisomi associati a cloroplasti e mitocondri • Funzione: cooperano con i cloroplasti ed i mitocondri in alcune reazioni metaboliche coinvolte in un processo detto fotorespirazione • Origine: membrana del reticolo endoplasmatico; gli enzimi contenuti sono sintetizzati nel citoplasma Perossisomi Perossisomi, cloroplasti e mitocondri: cooperazione nella fotorespirazione