cultura e storia M MARIO APOLLONIO E IL TEATRO: GLI STUDI DI UNA VITA ario Apollonio nasce a Oriano il 28 settembre 1901. Compie i primi studi a Brescia, dove inizia a frequentare l'oratorio filippino della Pace, guidato da padre Giulio Bevilacqua, da poco tornato dall'UniversitaÁ di Lovanio. Dopo essere stato ammesso al Collegio Ghislieri di Pavia, si laurea in Filologia moderna nel 1923, con una tesi sulla commedia dell'arte, duramente criticata, per le aperture verso la prassi della scena, dal suo maestro Ireneo Sanesi. Durante il periodo di insegnamento al Civico Liceo Pareggiato di Varese (1925-35) inizia le collaborazioni al quotidiano cattolico ``L'Italia'', pubblicando contemporaneamente la prima edizione della fortunatissima Storia della Commedia dell'arte (1930) e le prime monografie su Alfieri, Metastasio e Goldoni (1930 e 1932), nonche Uomini e forme nella cultura italiana delle Origini. Saggio di storiografia letteraria (1934). Nel 1935 inizia il curriculum accademico che lo porteraÁ a insegnare Letteratura italiana a Oslo (1936-39), a Urbino (1938-44) e alla Cattolica di Milano (dal 1942). Nel 1938 e nel 1940 escono i primi due volumi della Storia del teatro italiano. Durante la guerra si schiera intellettualmente su posizioni antifasciste: eÁ tra gli ideatori e collaboratori della rivista ``L'Uomo'' (insieme a Dino del Bo, Bontadini, Turoldo) e ospita nella propria casa numerosi perseguitati politici, tra cui Giuseppe Dossetti e Luigi Santucci. Riesce anche a pubblicare il saggio critico Ermetismo (1945). Nel 1947 pubblica Critica ed esegesi (riedito, con aggiunte, nel 1971) ed entra a far parte della commissione istitutrice del Piccolo Teatro di Milano, di cui redige la Lettera programmatica (uscita nello stesso anno sul ``Politecnico''), ma subito dopo ne esce per manifesta incompatibilitaÁ tra la sua linea cattolica e spiritualista e la poetica di Grassi e Strehler. Tra il 1946 e il 1950 escono il terzo e il quarto volume della Storia del teatro italiano e, nel 1948, il primo volume delle Fondazioni della cultura italiana moderna. Storia letteraria dell'Ottocento (Vite LOMBARDIA NORD-OVEST La scomparsa, trentatre anni fa, di Mario Apollonio privava la cultura italiana di una delle figure piuÁ lucide e prolifiche della storia critica del teatro e della letteratura, ma non solo. A questo studioso e accademico, drammaturgo e scrittore, che dopo il giovanile insegnamento liceale a Varese ritornoÁ nel Varesotto stabilendosi a Malnate e poi a Galliate Lombardo, eÁ stato recentemente intitolato il Teatro di Varese. Arturo Bortoluzzi 83 2/2004 Alla pagina precedente: Il professor Mario Apollonio (a destra) all'inaugurazione della Scuola superiore di Giornalismo, a Bergamo, il 25 febbraio 1962. Da Mario Apollonio. I giorni e le opere, a cura di Paola Provenzano, Brescia, Editrice La Scuola. 2001. dei poeti). Del 1951 sono invece i due volumi vallardiani su Dante. Storia della ``Commedia''. Tra il 1952 e il 1961, mentre pubblica i volumi secondo e terzo delle Fondazioni della cultura italiana (Mediazione dell'intelligenza, 1952 e Miti del popolo nuovo, 1961), la Letteratura dell'EtaÁ Barocca e la Letteratura dei contemporanei. Cronache, testi, saggi (riedita nel 1969), si situa la sua attivitaÁ di promotore accademico delle discipline dello spettacolo e della comunicazione. Nel 1955 inaugura la prima cattedra italiana di `Storia del teatro', cui si affianca l'attivitaÁ del neonato Circolo di Drammaturgia e della rivista ``Drammaturgia'', incentrata sull'idea del coro inteso come matrice di un teatro di incontro e di partecipazione, di trasformazione sociale e culturale, di interazione tra attore e spettatore, libero tanto dal formalismo estetico e dalle derive intellettualistiche del teatro di regia come dal dilagante conformismo del teatro d'intrattenimento (tesi riassunte in Storia, dottrina e prassi del coro, del 1956). Sul versante della comunicazione e dei media emergenti fonda e dirige, nel 1961, per l'UniversitaÁ Cattolica, la `Scuola superiore di giornalismo e mezzi audiovisivi', con sede a Bergamo, dove trovano spazio insegnamenti non solo di cinema e teatro, ma anche di giornalismo, televisione e comunicazione pubblicitaria. Gli anni Sessanta lo vedono inoltre direttamente coinvolto nella formazione dei nuovi quadri del sistema radiotelevisivo, a cui partecipa con trasmissioni e radiodrammi (in particolare spiccano le dodici Paraliturgie per la Radio Svizzera Italiana e le conversazioni al programma Rai Classe unica, da cui prende forma la Storia del teatro: il Seicento e il Settecento, pubblicato nel 1962). Nel 1966 partecipa alla fondazione del Teatro San Babila di Milano e, nello stesso anno, istituisce alla Cattolica una cattedra di Filologia dantesca. Del 1970, a un anno dalla morte improvvisa (28 giugno 1971), eÁ Ontologia della prassi, compendio intellettuale e spirituale delle sue teorie sulla creazione artistica, mentre usciranno postumi gli Studi sullo strutturalismo critico (1972). 2/2004 84 LOMBARDIA NORD-OVEST A fronte e in questa pagina: Frontespizi e copertine di alcune delle opere piuÁ importanti di Mario Apollonio. APOLLONIO E L'AREA VARESINA Apollonio, anche lui, rimase stregato dai molti incanti del panorama varesino: dal lago di Varese con, alle spalle, la catena del Rosa, dai tramonti rossofuoco che, incendiate le coltri nevose del massiccio del Rosa, si inabissano nelle acque lacustri e tanto avevano ispirato nel tempo pittori (da Bellotto a Guttuso), scrittori e poeti (da Stendhal a Testori). Rimase cosõÁ affascinato dalla maestositaÁ dell'ambiente da voler costruire casa, `La Caterina', a Galliate Lombardo nella localitaÁ `Sciresee'. Casa progettata da Richino Castiglioni, da cui poter suggere quel rapinoso landscape: non in una volta sola ma lentamente, a piccole dosi, attraverso feritoie e obloÁ posizionati ad arte. Il suo amore per il territorio varesino non fu precipitosamente per il lago. InizioÁ una vita giovanile nel centro di Varese per recarsi a insegnare al Liceo Classico Cairoli. Poi, dopo aver vissuto a Milano per un ventennio, eccolo ± prima che a Galliate ± prendere in affitto a Malnate (tra il 1960 e il 1968) la villa Mirasole. Come leggiamo nell'articolo del professor Franco Lanza (Un ricordo di Mario Apollonio ieri e oggi, in ``Tracce'', n. 25, ottobre 1998): ``Gli anni trascorsi a Malnate furono singolarmente folti di incontri di alto interesse letterario e artistico. LõÁ, all'ombra dei larici dell'amplissimo parco in lenta ascesa verso il fabbricato liberty, che domina la valletta di Cagno sul vicino confine svizzero, convenivano professori, scrittori, uomini di teatro di ogni estrazione e diciamo pure di ogni statura: Carlo Bo, Paolo Grassi, Riccardo Bacchelli, Gustavo Contadini, Giovanni Testori, Giuseppe Colombo, Renzo Tian, Carlo Castelli, Giancarlo Vigorelli, Dino del Bo, Giuseppe Lanza, Umberto Morucchio, Federico Doglio''. E dopo: che la biblioteca di Mario Apollonio eÁ stata ceduta in comodato dai suoi eredi al Comune di Galliate Lombardo; che il medesimo Comune, auspice il suo sindaco Carlo Tibiletti ha deciso di costituire in onore e ricordo una fondazione e una biblioteca; dopo tutto cioÁ LOMBARDIA NORD-OVEST 85 2/2004 zione del teatro cittadino a Mario Apollonio (proposta immediatamente fatta propria dalla proprietaÁ dell'istituzione teatrale), ma secondo il parere di Varese Europea dovraÁ riunire una schiera di universitari allievi o amici del cattedratico milanese, col compito, appunto, di garantire una qualificata attivitaÁ sia del teatro varesino sia della fondazione e della biblioteca galliatesi. IL CONVEGNO: UN NOME DI PRESTIGIO PER IL TEATRO DI VARESE Perche dedicare un teatro al professor Mario Apollonio? Perche a Varese? Nessuna iniziativa v'eÁ di piuÁ propria e fin anche benaugurate, considerato il carattere innovativo, quasi rivoluzionario dell'opera del nostro. Non eÁ stata una scelta elitaria e poco condivisa: i molti varesini presenti alla serata sono la risposta piuÁ chiara alle stucchevoli e pretestuose critiche di alcuni (pochi) giornali locali. Come si ricorda nel breve profilo biografico, Apollonio dedicoÁ al teatro ± uno dei tanti talenti della sua poliedrica esistenza ± molto del suo tempo come accademico, critico, storico e commentatore delle scene e fin come drammaturgo. Di Apollonio ricordiamo in primis la prestigiosa Storia del teatro italiano, in quattro volumi eÁ stato naturale per il Comune di Varese, nella persona del suo sindaco Aldo Fumagalli, cogliere l'invito proprio del Comune di Galliate Lombardo di fare la sua parte. Questo, in primo luogo, all'insegna di quella collaborazione che deve informare i rapporti tra gli Enti pubblici e privati che nell'area varesina trovano un comune denominatore nell'Associazione Varese Europea per la gestione del Piano strategico d'area. E cosõÁ Varese, non solo ha promosso l'intitola- 2/2004 86 LOMBARDIA NORD-OVEST A fronte e in questa pagina: Due vedute della villa di Mario Apollonio a Galliate e uno scorcio interno della vetrata aperta sul paesaggio. Le fotografie sono tratte da un servizio ampiamente illustrato con fotografie, disegni del progetto e una testimonianza diretta dell'architetto Enrico Castiglioni, dal titolo Per la solitudine di uno studioso in campagna, pubblicato in ``Domus'', n. 439, giugno 1966. della storiografia di Apollonio, che individua nell'espressione teatrale la tendenza all'unitaÁ dei partecipanti. Per questo rifiuta un teatro identificato di volta in volta in uno solo dei suoi soggetti: autore, regista, attori ecc., in favore di una concezione di esso come luogo in cui il gruppo si riconosce e si interroga sul proprio destino. Per Apollonio il teatro eÁ possibilitaÁ di aggregazione intorno a una proposta, che ha la sua cifra nella coralitaÁ. Apollonio scrisse la Lettera programmatica del Piccolo di Milano (significativamente cioÁ eÁ stato ricordato al convegno dal direttore del Piccolo, Sergio Escobar) e nella stessa cittaÁ figuroÁ tra i fondatori del Teatro San Babila. L'iniziativa di Varese Europea per Mario Apollonio ha avuto in partenza padri importanti e autorevoli. In primo luogo il professor Dante Isella, seguito dal professor Cesare Segre. Il convegno, tenutosi al Teatro di Varese lo scorso 27 maggio, oltre a una introduzione dei sindaci di Varese e Galliate Lombardo, entrambi nell'Associazione Varese Europea (pro- (1938-50). Rieditata da Rizzoli l'anno passato, ci viene ripresentata con molte novitaÁ, grazie al lavoro certosino fatto dalla figlia Carla, purtroppo scomparsa, e da Fabrizio Fiaschini, ma grazie, anche, all'introduzione di Sisto Dalla Palma che ne eÁ stato il discepolo principe, oggi maestro. Lo studioso riassume, nel suo intervento, alcuni percorsi della metodologia di Apollonio: quelli della cultura come drammaturgia; delle forme teatriche colte nella vivida complessitaÁ delle forme espressive; della multidisciplinaritaÁ; della coralitaÁ, entro cui si genera la parola; dell'invenzione poetica come prodotto dell'intersoggettivitaÁ o dell'identitaÁ del gruppo; del luogo dove si fa teatro, magari fuori dal teatro, ovvero nelle piazze, nelle cantine, dato che l'unitaÁ del teatro eÁ in chi assiste e non ``in una concezione estrinseca di tecnica, di suggestione, di ambiente''. Apollonio mostroÁ subito di non accettare ne lo storicismo di matrice naturalista, ne quello dell'enciclopedismo documentario; avversoÁ ogni indizio di formalismo e consideroÁ la poesia drammatica come poesia parlata e drammatizzata, capace di comunicare con la moltitudine, in un rapporto dialettico tra la realtaÁ collettiva della forma e l'individualitaÁ creativa dell'artefice. Con questa consapevolezza indagoÁ il teatro religioso medievale che si impose sulla teatralitaÁ decorativa e frammentaria della classicitaÁ decadente e che seppe fondare una nuova mitologia, quella cristiana, pronta a soppiantare la mitologia degli antichi, ponendo le basi della drammaturgia italiana che Apollonio propone attraverso tutte le sue forme, oltre che i suoi generi, facendo convivere la storia dei testi con quella degli attori, degli scenografi (con lunghe incursioni nel teatro d'Opera) e, oggi, con quella degli esecutori, dei registi che hanno saputo rimescolare le carte. Le sue ultime pagine sono dedicate alla drammaturgia della protesta e dell'attualitaÁ del sacro, anche nell'era dei mass media, grazie al nesso tuttora esistente tra rito e festa, che non eÁ nostalgia del passato, ma una sorta di necessitaÁ per l'avvenire. La costante ricerca di senso eÁ la specificitaÁ LOMBARDIA NORD-OVEST 87 2/2004 Copertine e frontespizio di tre opere di critica letteraria e copertine di due romanzi di Mario Apollonio. A fronte: motrice dell'iniziativa), e del titolare del Teatro, prima delle relazioni di tre dei massimi esperti di Mario Apollonio ± Sisto Dalla Palma, Franco Lanza e Giorgio Veronesi ±, ha ospitato il saluto di qualificati portavoce di istituzioni che lo hanno allogato all'opera e una rappresentante della famiglia Apollonio. Si sono cosõÁ susseguiti la di lui pronipote, Laura, esponenti dell'UniversitaÁ Cattolica del Sacro Cuore e dell'Ambrosianeum, Stefano Castiglioni architetto, figlio di quell'Enrico Castiglioni di cui si eÁ detto, e un delegato del rettore dell'UniversitaÁ dell'Insubria. Grazie all'interessamento della famiglia Apollonio, sono stati reperiti e quindi proiettati spezzoni di significativi filmati su lezioni universitarie del nostro e interviste a qualificati uomini di cultura italiani. Sisto Dalla Palma ha infine selezionato pagine scelte dell'opera di Apollonio che sono state declamate con arte e passione. Quanto qui illustrato eÁ un chiaro esempio degli accattivanti e avanguardistici risultati che possono essere perseguiti all'interno di Varese Europea per lo sviluppo dell'area varesina nei piuÁ svariati settori: da quello, appunto culturale, a quelli sociale, economico produttivo, fino ad arrivare alle tematiche dell'accoglienza, dello sviluppo sostenibile, del turismo e della viabilitaÁ. La locandina della serata dedicata a Mario Apollonio tenuta al Teatro di Varese il 27 maggio 2004. 2/2004 88 LOMBARDIA NORD-OVEST LOMBARDIA NORD-OVEST 89 2/2004