Muscolo Scheletrico 2. Biomeccanica muscolare Prof. Carlo Capelli Fisiologia Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona Obiettivi • Definizione dei determinanti della potenza meccanica espressa dal muscolo: forza e velocità • Modello meccanico dell’unità muscolo-tendinea • Scossa singola, clone, tetano • Tipi di contrazione muscolare • Curva forza-lunghezza della singola fibra e del muscolo in vivo • Curva forza-velocità della singola fibra e in vivo • Contrazione concentrica ed eccentrica • Fenomeno della scala e concentrazione del calcio • Isoforme della miosina e prestazione muscolare I Determinanti delle prestazioni meccaniche del muscolo striato scheletrico Potenza Forza Velocità 1. Caratteristiche delle fibre muscolari 2. Caratteristiche delle unità motorie 3. Caratteristiche dell’unità muscolo tendinea 1. Velocità con la quale avviene l’interazione tra actina e miosina - Carico applicato - Attività ATPasica - Massima forza isometrica sviluppata Modello Meccanico EC: elementi contrattili k1: elementi elastici in serie k2: elementi elastici in parallelo b1: elementi viscosi in parallelo Fc: forza sviluppata dagli EC Ft: forza misurata al capo del tendine Conseguenze in vivo La forza Ft è uguale Fc solo quando k1 è completamente stirata e la velocità di stiramento dx/dt è uguale a zero Scossa singola, clone, tetano Tipi di contrazione muscolare • isotonica – si accorcia a carico (forza) costante • isocinetica – la resistenza sviluppata cambia mantenendo la velocità di accorciamento (stiramento) costante • isometrica (statica) – sviluppo di forza senza modifica della lunghezza • concentrica – sviluppa tensione mentre si accorcia • eccentrica – sviluppa tensione mentre si allunga Singola Fibra muscolare - Determinati della Forza Muscolare Isometrica • La forza isometrica dipende dal numero di ponti tra actina e miosina. A sua volta, il numero dipende: – Diametro della fibra (influenza il numero di miofibrille e il numero di sarcomeri in parallelo) – Lunghezza dei sarcomeri – Quantità di Calcio che si lega alla troponina – Tipo di miosina Dinamometro Isometrico Elementi in serie ed elementi in parallelo IN PARALLELO L/2 L ∆Ltot = ∆Li Ftot = F1 + F2 (quindi F va normalizzata dividendola per la superficie di sezione) Lunghezza dei sarcomeri - Relazione tensione attiva - lunghezza Relazione tensione attiva – lunghezza-Ruolo della Titina • Titina: due segmenti “arrotolati” Ig posti in tandem con l’interposizione del segmento PEVK e del sito N2A • In ogni emisarcomero la titina si lega al filamento sottile nella banda I e al filamento spesso nella banda A • Se il muscolo è stirato, i segmenti Ig e PEVK sono posti in tensione Relazione tensione attiva – lunghezza-Ruolo della Titina • Se la concentrazione di Ca++ citoplasmatica aumenta, N2A si lega al filamento sottile nella banda I • In questo modo, la stiffness della “molla” di titina aumenta e così anche la forza sviluppata dal muscolo Relazione tensione attiva – lunghezza Ruolo della Titina • Se N2A si lega al filamento sottili in molteplici siti, la forza isometrica potrebbe rimanere costante anche se il numero di punti si riduce per l’allungamento del sarcomero • Quindi, la tensione della titina compenserebbe la riduzione del numero di ponti: spiegazione del plateau della curva tensione-lunghezza Prestazione muscolare in vivo Relazione Forza-Lunghezza e elementi elastici in parallleo Manca la fase di plateau Un singolo filamento di Miosina Isoforme delle catene pesanti (MHC) Isoforme della miosina Capacità della pompa per il C2+ del reticolo sarcoplasmatico Diametro (distanza di diffusione) Capacità ossidativa; contenuto di mitocondri; densità dei capillari; mioglobina Capacità glicolitica Tipo I: lento ossidativo Tipo IIa: veloce ossidativo Tipo IIx: veloce glicolitico MHC-I MHC-IIa MHC-IIx Moderata Elevata Elevata Medio Piccolo Grande Elevata Molto alta Bassa Moderata Elevata Elevata Isoforme della miosina e massima forza isometrica Quantità di Calcio che si lega alla troponina Dipende • dalla quantità di calcio liberata dal reticolo sarcoplasmatico • concentrazione di calcio libero raggiunta nel citoplasma • dall’affinità della troponina C per il calcio • dal tempo durante il quale la concentrazione di calcio nel citoplasma resta alta prima che il calcio venga ricatturato dal reticolo sarcoplasmatico Singola Fibra muscolare - Determinati della Velocità di accorciamento • dipende dalla velocità del ciclo di interazione tra actina e miosina. Essa dipende da: – Numero di sarcomeri in serie – Carico applicato (curva F - v) – Attività ATPasica della miosina (Tipi di miosina) – Massima forza isometrica sviluppata Leva isotonica Carico applicato - determinazione della relazione foza-velocità Velocità iniziale di accorciamento: ∆l/∆t Elementi in serie ed elementi in parallelo IN SERIE L/2 ∆Ltot = ∆L1 + ∆L2 Ftot = F1 = F2 ∆L/∆t = ∆L1/∆t + ∆L2/∆t L Carico applicato - Curva Forza-Velocità Relazione tensione attiva – lunghezza-Ruolo della Titina • Teoria del winding della titina con la rotazione dei filamenti • Nel muscolo attivo, i cicli dei punti procurano accorciamento e rotazione dei filamenti sottili: un giro completo ogni 71.5 micron di accorciamento • In questo modo la titina si avvolge attorno ai filamenti sottili aumentando l’immagazzinamento di energia elastica durante la contrazione • Questa energia può essere restituita nel corso dell’accorciamento successivo • La titina, quindi, influenza anche la relazione forza-velocità Attività ATPasica della miosina Massima forza isometrica sviluppata Contrazione eccentrica e condizione in vivo Bibliografia • Fisiologia dell’Uomo, autori vari, Edi.Ermes, Milano • Capitolo 2: Fisiologia del muscolo • Fisiologia Generale e Umana, Rhoades-Pflanzer • Capitolo 16: Muscolo