La geometria del punto di equivisione

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La geometria del punto di equivisione
Definizione
Dato un triangolo A,B,C, un punto F del piano si dice punto di equivisione di A,B,C se i tre lati
AB,BC e BC sono visti da F con lo stesso angolo, cioè se AFB, BFC e CFA sono angoli di 120°.
Vediamo per quali triangoli esiste un punto di equivisione.
Supponiamo che esista un punto di equivisione per il triangolo ABC.
In questo caso l'angolo AFB sarà di 120° e
quindi i due angoli FAB e FBA saranno minori
di 60°.
Il punto C deve trovarsi sull'unica semiretta che
esce da F e forma angoli di 120° con le
semirette FA e FA.
Ne segue che anche l'angolo FAC è minore di
60° e sommando l'angolo BAC è minore di
120°.
Lo stesso argomento vale per gli altri due
vertici.
Possiamo quindi concludere che:
se esiste un punto di equivisione per il triangolo ABC allora gli angoli di questo triangolo sono tutti
minori di 120°.
Viceversa possiamo dimostrare che se il triangolo ABC ha tutti gli angoli più piccoli di 120° allora
esiste uno e un solo punto F tale che i tre angoli AFB, BFC, CFA siano di 120°.
Questo punto può essere costruito in due modi: con due triangoli equilateri o, più semplicemente,
con un triangolo equilatero.
Con due triangoli equilateri:
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•
Costruiamo un triangolo equilatero ABD
sul lato AB
Tracciamo la circonferenza che passa
per i tre punti ABD.
Ogni punto F dell'arco AB, del
semipiano del triangolo ABC, da luogo a
un angolo AFB di 120° perché in un
quadrilatero inscritto in una
circonferenza la somma di due angoli
opposti (cioè di AFB e ADB) è 180°
Per trovare la giusta posizione di F costruiamo
un secondo triangolo equilatero sul lato AC e un
secondo cerchio circoscritto al triangolo.
I due archi di circonferenza AC e AB hanno un
punto in comune F per il quale i due angoli AFB
e AFC sono entrambi di 120°. Il punto in
comune esiste ed è interno al triangolo perché
l'angolo BAC più piccolo di 120°
Se infatti l'angolo in A fosse più grande di 120°
allora le due circonferenze si incontrerebbero
negli archi maggiori e quindi l'angolo alla
circonferenza non sarebbe più di 120° ma di
60°. In questo caso dunque gli angoli AFB e
AFC risulterebbero di 60° e il punto ottenuto
intersecando i due archi non ha la proprietà
voluta.
Per concludere la dimostrazione osserviamo che essendo l'angolo giro di 360° l'angolo CFB sarà
dato da:
CFB=360°-AFB-AFC=120°
e quindi se costruiamo un terzo triangolo equilatero sul lato CB e la circonferenza circoscritta essa,
necessariamente passerà per il punto F dato che, come abbiamo visto, l'angolo CFB è di 120°.
Il fatto che il punto di Equivisione è unico dipende dal fatto che AFB=120° se e solo se F si trova
sull'arco AB interno al triangolo, e AFC=120° se e solo se F si trova sull'arco di circonferenza AC e
due circonferenze che hanno un punto in comune (il punto A) si intersecano in un unico altro punto.
Con un triangolo equilatero:
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•
F è un punto di equivisione perché l'angolo
AFD è uguale all'angolo ABD dato che
insistono sulla stessa corda, ma questo angolo è
di 60° e quindi CFA è di 120° e anche AFB è di
120° per la ragione vista precedentemente.
Anche in questo caso l'unicità segue dal fatto la
retta CD interseca la circonferenza in due soli
punti.
Costruiamo il triangolo equilatero ABD
sul lato AB del triangolo
Costruiamo la circonferenza circoscritta
al triangolo equilatero
Congiungiamo D con C
Sia F il punto di intersezione della
circonferenza con il segmento CD
Come nel caso precedente la retta CD interseca
la circonferenza internamente al triangolo solo
se l'angolo in A non supera i 120°
In conclusione:
Il punto di equivisione di A,B,C esiste se e solo se il triangolo ABC ha tutti gli angoli minori di
120°. In questo caso tale punto è unico e può essere costruito con due o tre triangoli equilateri
costruiti sui lati del dato triangolo.
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