Regina delle alpi – Eryngium alpinum Zone Smeraldo in cui compare la specie Les Amburnex (78) Descrizione Redazione: Sylvie Pouchol Rilettura: Silvio Stucki Altezza 30-100 cm. Pianta a più steli. Foglie basali verdi, triangolari, dentellate, possono raggiungere i 25 cm. Foglie s uperiori provviste di denti s pinosi. All’es tremità degli steli e dei ramos celli, fiori blu-violetto di dimensioni inferiori a 5 mm, raccolti in un’infiores cenza a capolino che può raggiungere i 6 cm di altezza. Involucro fiorale color ametista che circonda e s upera l’infiores cenza, costituito da numerose brattee spinose dispos te irregolarmente. Frutto ovale segnato da leggere nervature longitudinali munite di robuste scaglie. I frutti sono relativamente pesanti. Habitat: La Regina delle Alpi cresce su s uoli fres chi e profondi, abbastanza ricchi di nutrienti, calcarei e spesso argillosi, s u declivi pietrosi, generalmente ripidi, in pos izione soleggiata. Predilige piccoli biotopi fres chi o banchi rocciosi, formazioni lussureggianti di erbe alte e tendenti a trasformars i in prati umidi, ghiaioni grossolani. La Regina delle Alpi compare anche occasionalmente nelle macchie di pino mugo e ontano verde. L’habitat della Regina delle Alpi può essere s uddiviso in due categorie: habitat di origine della specie: canaloni delle valanghe, combe, prati ai piedi delle cenge. habitat sostitutivi, dipendenti dalle attività antropiche: prati, radure e boschetti in cui la falciatura e il pascolo vengono praticati con modalità spiccatamente es tensive. Minacce Possibili misure di tutela Cambiamenti nelle tecniche agricole. Mantenere la tradizionale falciatura tardiva, evitare di utilizzare nuovamente s uperfici favorevoli lasciate incolte per lungo tempo, contratti di gestione. Pascolo precoce (prima che i frutti giungano a maturazione). Consentire il pascolo solo in autunno (dopo la fruttificazione) e con modalità estensiva, in caso contrario recintare l’area. Pres enza di sterpaglie. Decespugliare per conservare un ambiente aperto. Infrastrutture turistiche, strade, canalizzazioni. Pianificazione accurata e ris pettos a della specie in qualunque situazione. Raccolta, s radicamento. Cartelli indicanti il divieto di raccolta, riserve botaniche, vendita dei semi, sorveglianza durante la fase della fioritura. Area di ripartizione popolazioni. ristretta, isolamento delle Tutela dei siti (mappatura delle aree), verifiche periodiche, moltiplicazione ex situ di materiale proveniente da cias cuna area, reintroduzione sperimentale su basi scientifiche, cartografia dettagliata dei siti, monitoraggio dell’efficacia delle misure adottate. Statuto di protezione La specie è classificata vulnerabile su scala mondiale (UICN 1998), ma ha già raggiunto lo status di s pecie minacciata in numerosi Paesi. La Regina delle Alpi è inserita nella Convenzione di Berna e nella direttiva dell’Unione Europea «Conservazione habitat, fauna, flora». In Svizzera, la specie è classificata come vulnerabile (nella Lista Rossa del 2002) e gode di protezione integrale. Considerati l’as petto attraente della pianta, l’esiguità delle popolazioni e la scarsa competitività in ambiente di pas colo, la s pecie è fortemente minacciata in tutto il Paese, ad eccezione delle Prealpi occidentali (VS, VD, FR). Fino alla metà del secolo, la riduzione degli effettivi poteva dirsi media, oggi si limita a un lieve calo. Distribuzione geografica L’areale di questa s pecie endemica dell’ambiente prealpino occidentale si es tende dalle Alpi marittime alle Alpi di Slovenia e Croazia passando per il Vorarlberg, con un centro di dis tribuzione nelle Alpi occidentali. La Regina delle Alpi è inoltre presente nell’Alto Giura francese e s ulle montagne di Bos nia e Montenegro. Sul territorio s vizzero s ono disseminate diverse aree di ripartizione di questa pianta (Giura, Nord delle Alpi e Alpi interne), con prevalenza nelle Prealpi vallesane, vodesi e friburghes i. La Regina delle Alpi non è invece presente nei cantoni Glarona, San Gallo, Appenzello, Ticino e in Engadina. In Svizzera, è possibile incontrarla nel piano montano e soprattutto nel piano subalpino, ovvero tra i 1000 e i 2500 m di altitudine. As petti biologici La Regina delle Alpi è una pianta vivace le cui parti aeree seccano e muoiono durante la brutta s tagione. La produzione delle foglie e degli steli comincia solo dopo il disgelo e il perianzio assume la colorazione blu a metà luglio. Fioritura: dalla fine di giugno a settembre. La prima fioritura avviene a 2–4 anni dalla germinazione, dopo di che la pianta può fiorire ogni anno, benché il fenomeno s i osservi più comunemente ogni due anni. Impollinazione: in parte entomofila, soprattutto ad opera delle api. I fiori di una stessa pianta possono fecondars i reciprocamente ed è possibile anche l’impollinazione autogama. Fruttificazione: i frutti maturano tra agosto e inizio settembre, a seconda dell’altitudine e dell’es posizione. In genere, la produzione di semi è notevole. Il vento li dis perde su una s uperficie ristretta attorno alla pianta madre. Germinazione: per germinare, i semi devono essere es posti al freddo invernale. La germinazione ha luogo in primavera, dopo la disseminazione. Il tasso medio di germinazione è pari a circa il 40%. A partire da metà luglio, nelle zone in cui vi è una forte densità di Regina delle Alpi è possibile osservare numerose plantule. Particolarità della s pecie: la Regina delle Alpi mostra alcune caratteristiche spettacolari, come il dimorfismo fogliare, l’orientamento costante dell’infiores cenza in direzione opposta al sole e il fatto che l’involucro finemente dentellato s i apra solo all’alba e si richiuda durante la notte o in presenza di condizioni meteorologiche avverse. Questa specie, spiccatamente sociale, forma piccoli cespugli o ciuffi. Le popolazioni costituite da pochi esemplari sono molto ins tabili e s compaiono abbastanza rapidamente. Bibliografia GEHU, J.M. (1984) : Apérçu s ynécologique s ur la station à Eryngium alpinum du Doron de Pralognan. Doc. Phytosociol. 8 : 247-355. HESS, HE., LANDOLT, E., R. HIRZEL: (1976-1980): Flora der Schweiz und angrenzender Gebiete. 3 vols, 2690 pp. 2 ed., Birkhäuser Verlag, Basel. SUTTER, R. (1978): Sind die Centaurea rhapontica und Delphinium elatum Hoch staudenfluren Assoziationen? Ein Beitrag zur Kenntnis der Adenostyletalia in den Alpen. Mitt. Ostalp. Dinar. 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