La difesa fitosanitaria negli impianti di arboricoltura da legno

annuncio pubblicitario
La difesa fitosanitaria
negli impianti di arboricoltura da legno
È indispensabile allo scopo di garantire livelli di
accrescimento costanti ed omogenei e di tutelare
la qualità del legname prodotto
PROBLEMATICHE PIUTTOSTO COMPLESSE, ANCHE PERCHÉ LE SOGLIE DI
TOLLERANZA, RELATIVAMENTE AI DANNI CHE POSSONO ESSERE CAUSATI DA
ATTACCHI DI INSETTI, SONO MOLTO BASSE ED È PER QUESTO CHE GLI
INTERVENTI DEVONO ESSERE STABILITI ED ESEGUITI TEMPESTIVAMENTE.
Nell’ambito dell’arboricoltura da legno uno
dei maggiori rischi è quello che il valore
economico (ed anche estetico) delle piante
siano compromessi dall’insorgere di malattie.
Gli attacchi che più si devono temere sono
quelli causati dai lepidotteri (fitofagi), cioè da
insetti a metamorfosi completa (la larva
diventa farfalla in seguito alla metamorfosi di
un bruco).
In seguito sono riportati i più dannosi.
HYPHANTRIA CUNEA (Ifantria americana)
Nella pianura lombarda compie due generazioni l’anno, deponendo le uova sulla pagina
inferiore delle foglie, preferibilmente nella
parte più alta e soleggiata della chioma.
Provoca riduzione dell’accrescimento legnoso,
sviluppo non omogeneo del legno e, nel caso
di attacchi ripetuti, inevitabile indebolimento
generale della pianta che diventa suscettibile
ad altre forme di patologie.
FILLOFAGI e FITOMIZI
L’infestazione comporta danni di un certo
rilievo negli impianti giovani dove l’integrità
della chioma è uno dei requisiti più importanti
per garantire la regolarità di accrescimento.
Le specie che più interessano sono:
• Hyphantria cunea (fillofago)
• Metcalfa pruinosa (fitomizo)
Sintomi di infestazione da Hyphantria cunea
Se l’attacco è limitato a poche piante è
opportuno intervenire tagliando e distruggendo i rami contenenti le giovani larve.
METCALFA PRUINOSA
Compie una generazione l’anno, la schiusa
delle uova avviene all’inizio dell’estate e i
primi adulti cominciano a vedersi alla fine di
luglio.
Conosciuto anche con il nome di rodilegno
rosso, depone le uova nel periodo estivo nella
corteccia alla base del tronco o del colletto.
Durante l’inverno le larve maturano e si
portano verso la superficie del tronco dove si
impupano. In questo periodo scavano grandi
gallerie
circolari
provocando
danni
irreparabili alla pianta e di conseguenza
alla produzione legnosa.
ZEUZERA PYRINA L.
Adulti di Metcalfa pruinosa su acero
O rodilegno giallo. Ha un ciclo biologico che
può durare due anni. L’ovodeposizione
avviene da maggio a settembre, preferendo le
vecchie gallerie, le screpolatura della corteccia
dei giovani rami (o tronchi di diametro ridotto)
e la base delle gemme. Successivamente le
larve si spostano attraverso le nervature
principali verso i germogli della pianta.
La dannosità della metcalfa è dovuta alla
sottrazione della linfa e soprattutto alla
notevole produzione di cera e di melata che
imbrattando la vegetazione limitano
l’azione fotosintetica delle piante, causando
danni estetici ed economici.
XILOFAGI
Questi insetti si trovano nel legno (ricco di
cellulosa) come adulti o come larve
provenienti dagli strati sottocorticali, dove gli
adulti hanno in precedenza deposto le uova.
Le specie da temere sono:
• Cossus cossus L.
• Zeuzera pyrina L.
Attenzione: Entrambe le specie colpiscono
prevalentemente noce e frassino.
Adulto di Zeuzera pyrina
Il loro attacco rischia di causare la perdita
della dominanza apicale nelle piantine
giovani.
COSSUS COSSUS L.
Larva di Cossus cossus
Foro di sfarfallamento su frassino
COME SI COMBATTE
Tre sono gli obiettivi che si devono perseguire
per ottenere un’efficace protezione degli
impianti:
PREVENZIONE
Comincia con la corretta scelta del postime,
facendo una selezione accurata del materiale
scartando
quello
meno
vigoroso
o
evidentemente malato. Materiale di origine
locale garantisce una maggiore resistenza delle
piante nei confronti degli attacchi di fitofagi.
IMPORTANTE: Rispetto agli impianti
monospecifici (soprattutto se monoclonali),
nei misti la presenza di parassiti è molto
ridotta grazie alle relazioni che si instaurano
tra le componenti dell’ambiente.
LOTTA CHIMICA si effettua solo in caso di
attacchi ingenti e gravi utilizzando insetticidi
attivi per ingestione o per contatto, scegliendo
prodotti specifici nei confronti dei parassiti
presenti.
LOTTA MECCANICA prevalentemente si
effettua a carico dei lepidotteri xilofagi
introducendo un filo di ferro nelle gallerie. In
caso di gravi attacchi si può prevedere
l’asportazione delle parti colpite o dell’intera
pianta.
Per la cattura massiva di maschi adulti di
C. cossus e di Zeuzera sp. si può ricorrere
all’impiego di trappole a ferormone. In questo
modo però non si incide sull’infestazione
larvale già in atto.
SORVEGLIANZA
Si attua mediante:
• osservazione diretta (piuttosto difficile da
conseguire perché nel periodo iniziale gli
insetti
sfuggono
molto
facilmente
all’osservazione);
• utilizzo di trappole a ferormoni (indicato
per i monitoraggi in zone a rischio).
DIFESA VERA E PROPRIA
Viene fatta mediante l’utilizzo di metodi di
lotta chimica, meccanica e biologica.
LOTTA BIOLOGICA si attua prevalentemente contro i lepidotteri defogliatori,
impiegando prodotti a base di Bacillus
thuringensis. È da distribuire verso sera in
quanto il principio attivo è fotosensibile.
Trappola a ferormoni. È posta all’altezza delle chiome
per catturare gli adulti in volo di zeuzera
L’impiego delle trappole è indicata anche per
monitorare i picchi di pullulazione di
lepidotteri
defogliatori:
si
ottengono
indicazioni sui momenti più idonei per
intervenire contro le larve neonate.
IMPORTANTE: La migliore strategia è il costante monitoraggio degli impianti in modo tale da
potere intervenire tempestivamente.
La riproduzione di testi e foto è consentita previa autorizzazione scritta degli Autori
Testi e foto della Direzione Generale Agricoltura e dell’ERSAF – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste
Attività svolta nell'ambito del progetto "Assistenza tecnica arboricoltura da legno",
finanziato dalla D.G. Agricoltura della Regione Lombardia nell'ambito del Programma annuale 2006 dell’ERSAF
Scarica