REALIZZATA DA ENRICO ANDREOLI
Indice:
Indice: ..............................................................................................................1
Bibliografia: .....................................................................................................3
La cronologia della guerra ...............................................................................4
Le origini della guerra......................................................................................6
La guerra lampo di Hitler: l’occupazione della Polonia e l’offensiva ad
occidente. .........................................................................................................7
L’espandersi del conflitto.................................................................................9
Le campagne di Russia e d’Africa, l’intervento degli Stati Uniti e i successi
giapponesi nel Pacifico (1941 – 1942)...........................................................10
La controffensiva alleata su ogni fronte (1942 – 1943) .................................13
La guerra in Europa: Dallo sbarco in Normandia alla resa tedesca (1944 –
1945) ..............................................................................................................16
La fine della guerra in Estremo Oriente (1944 – 1945)..................................18
Benito Mussolini............................................................................................20
Biografia .....................................................................................................20
Biografia (INGLESE) .................................................................................24
Socialist Affiliations ...................................................................................24
Birth of Fascism..........................................................................................25
Enrico Andreoli
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Bibliografia:
Moduli di storia vol. 3 “Il Novecento”
Giorgio De Vecchi, Giorgio Giovanetti, Emilio Zanette
(edizioni Scolastiche Bruno Mondadori)
Atlante Storico
Georges Duby
Società Editrice Internazionale Torino
Enciclopedia Encarta DVD
http:\\www.gransito.com
http:\\www.studenti.it
http:\\www.google-immagini.it
Enrico Andreoli
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La cronologia della guerra
1939
Settembre : Truppe tedesche attaccano la Polonia ; Francia e Gran Bretagna
dichiarano guerra alla Germania ; Varsavia capitola ; truppe sovietiche
occupano la Polonia orientale secondo quanto stabilito nel "Patto NaziSovietico" ; l’Italia proclama lo stato di non belligeranza .
Novembre : L’Unione Sovietica attacca sorprendentemente la Finlandia .
1940
Aprile/Maggio : La Germania occupa la Danimarca e la Norvegia .
Maggio/Giugno : Attacco tedesco alla Francia , che capitola .
Giugno : L’Italia entra in guerra e attacca la Francia , già vinta dalla Germania
nazista ; in Francia vanno organizzandosi i primi nuclei di resistenza antitedesca
.Luglio/Settembre : Battaglia d’Inghilterra durante la quale gli inglesi
respingono gli attacchi aerei tedeschi .
Agosto/Ottobre : Offensiva italiana in Africa , bloccata dalle forze inglesi .
Ottobre : L’Italia attacca la Grecia senza successo .
Novembre : Attacco inglese alla flotta italiana nel porto di Taranto ; all’Italia
vengono inflitti gravissimi danni .
1941
Marzo : Gli Stati Uniti , ancora neutrali , promulgano la legge "affitti prestiti" ,
un provvedimento , di fatto , totalmente a favore dell’Inghilterra .
Marzo/Aprile : Vittoriose campagne tedesche contro Grecia , Jugoslavia ed in
Africa Settentrionale .
Giugno : Truppe tedesche e alcuni contingenti italiani attaccano l’Unione
Sovietica ; l’offensiva , vittoriosa , si promulga sino a dicembre .
Agosto : Incontro tra Roosevelt e Churchill , firma della Carta Atlantica .
Dicembre : Attacco giapponese a Pearl Harbor ; gli Stati Uniti entrano in
guerra.
1942
Gennaio/Aprile : Importanti vittorie giapponesi in Asia .
Maggio/Giugno : Controffensiva americana nel Pacifico contro il Giappone .
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Giugno : Nuova offensiva tedesca in Unione Sovietica .
Ottobre/Novembre : Truppe inglesi sconfiggono in Africa le armate dell’Asse .
Novembre : Controffensiva sovietica , l’armata nazista è imbottigliata a
Stalingrado ; truppe alleate sbarcano in Marocco .
1943
Gennaio : Le truppe naziste sgombrano la Libia .
Febbraio : A Stalingrado l’armata tedesca si arrende .
Maggio : Gli alleati conquistano la Tunisia .
Luglio : Sbarco americano in Sicilia ; Mussolini viene fatto arrestare dal re .
Badoglio diviene capo del governo ; i Tedeschi assumono il controllo militare
della penisola italiana .
Agosto : La Sicilia è completamente conquistata dagli statunitensi . Gli alleati
continuano a salire lungo la penisola ; Badoglio chiede l’armistizio ; L’Italia
non è più alleata con la Germania ; Formazione dei primi gruppi partigiani .
Novembre/Dicembre : Conferenza di Teheran tra Churchill , Roosevelt e Stalin.
1944
Gennaio : Le truppe russe liberano la Crimea e l’Ucraina ed entrano in Polonia .
Febbraio/Ottobre : Offensive americane contro i giapponesi . La situazione nel
Pacifico è ormai totalmente appannaggio degli USA .
Giugno : Le armate alleate entrano a Roma ; Sbarco alleato in Normandia .
Luglio : Attentato senza successo ad Hitler .
Agosto/Settembre : Parigi e quasi la totalità di Francia e Belgio sono liberate
dagli alleati .
Agosto/Ottobre : L’esercito sovietico entra in Romania , Bulgaria , Estonia e
Lettonia .
Ottobre : I tedeschi si ritirano da Atene e dalla penisola greca .
1945
Gennaio/Marzo : I russi entrano in Polonia , Ungheria , Cecoslovacchia ed
Austria .
Febbraio : Conferenza di Jalta tra Churchill , Roosevelt e Stalin , nella quale
decidono il futuro assetto dell’Europa .
Marzo : Truppe americane varcano il Reno ed entrano in Germania .
Aprile : Truppe statunitensi e truppe sovietiche si incontrano sull’Elba ; nel
Pacifico la marina statunitense ha ormai il totale controllo su quella nipponica .
Aprile/Maggio : Battaglia finale a Berlino ; la capitale tedesca viene devastata ;
Hitler si uccide.
Maggio : La Germania capitola senza condizioni ; La guerra in Europa è
terminata.
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Agosto : Gli Stati Uniti sganciano la bomba atomica sulle città nipponiche di
Hiroshima e Nagasaki ; anche il Giappone si arrende senza condizioni .
Settembre : Il Giappone firma la resa , è la fine della Seconda Guerra Mondiale
Le origini della guerra
La seconda guerra mondiale fu originata dall’azione aggressiva della Germania
in Europa e del Giappone in Asia. Mentre in Germania l’ascesa al potere di
Hitler aveva segnato la rinascita del nazionalismo, in Giappone si vedeva nella
creazione di un grande impero la soluzione dei gravi problemi interni.
Incoraggiato dal potere conquistato da Hitler, Mussolini assunse un
atteggiamento colonialista e nel 1936 proclamò l’Impero d’Etiopia. In seguito,
assieme alla Germania offrì il proprio appoggio alla guerra di Franco contro il
fronte popolare spagnolo. A questi primi atti di violenza, gli stati democratici
non reagirono, mentre l’Italia e la Germania erano sempre più unite dall’asse
Roma – Berlino.
Il
1°
settembre
1939
ci
fu
l’invasione della Polonia da parte
della Germania a causa della
rivendicazione
della
città
di
Danzica. Questo fu l’ultimo anello
di una catena di atti aggressivi con
i quali Hitler voleva realizzare il III
Reich (3° grande impero tedesco),
avendo già annesso alla Germania
Austria e Cecoslovacchia. Fu a
questo punto che Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania, il
3 settembre ebbe così inizio il 2° conflitto mondiale. In seguito i due stati
condussero trattative con l’Unione Sovietica per ottenerne l’appoggio, ma si
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conclusero velocemente quando, i ministri degli esteri sovietici firmarono il
patto di non – aggressione con la Germania. Mussolini nonostante fosse legato
ad Hitler e alla Germania dal “ patto d’acciaio “ con il quale si impegnava in
caso di conflitto ad intervenire a favore dell’alleato, si vide costretto a causa
della grave impreparazione delle forze armate italiane a proclamare, con il
consenso del Fuhrer, lo stato di non belligeranza dell’Italia.
La guerra lampo di Hitler: l’occupazione della
Polonia e l’offensiva ad occidente.
In meno di un mese fu occupato tutto il territorio polacco. La Polonia venne
divisa fra la Germania e
l’Unione sovietica: a questa
spettò, sulla base di precedenti
accordi
il
potere
sulle
repubbliche Baltiche e su una
parte della Finlandia. Hitler
intanto,
stava
preparando
l’offensiva anche ad occidente,
tale attacco ebbe inizio nel
maggio del ’40.
Dopo alcuni successi nell’Atlantico, con l’azione di sommergibili, mine
magnetiche e di unità corsare, indirizzò il suo attacco verso le coste del mare
del nord. Occupò Danimarca e Norvegia (aprile – giugno 1940) e invase Olanda
e Belgio nonostante fossero neutrali. Le truppe francesi furono aggirate e
travolte dalle corazzate tedesche che poterono così raggiungere Parigi il 14
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giugno. Nell’arco di dieci giorni tutto il territorio settentrionale francese era in
mano ai tedeschi.
Il 10 giugno, nel frattempo
Mussolini aveva dichiarato
guerra alla Francia e alla
Gran Bretagna. Egli ritenne
opportuno
l’intervento
anticipare
dell’Italia
in
previsione della futura, e
ormai prossima, resa della
Francia e delle concessioni
territoriali che ne sarebbero derivate. L’esercito tuttavia non era in grado di
sostenere un tale sforzo bellico; prova ne è che le truppe italiane, colte di
sorpresa dalla dichiarazione di guerra, furono costrette a ritardare l’attacco alle
frontiere francesi, per conseguire al termine delle operazioni, due giorni dopo,
risultati di scarso rilievo e Mussolini dovette accontentarsi di modeste
assegnazioni territoriali.
L’8 agosto del 1940 Hitler ordinò l’offensiva aerea sulla Gran Bretagna che
durò fino al 31 ottobre dello stesso anno. Gli inglesi resistettero ai continui
bombardamenti che si scatenarono sulle loro città e l’aviazione tedesca, pur
superiore per numero di unità, non riuscì a prevalere su quella inglese. A
rendere efficace la difesa inglese contribuì in modo particolare l’impiego del
Radar. Hitler fu costretto a rinunciare allo sbarco nell’isola. Questa prima
sconfitta si dimostrò determinante per l’esito finale del conflitto.
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L’espandersi del conflitto
Durante l’attacco tedesco agli stati
occidentali, L’U.R.S.S. procedette alla
definitiva
incorporazione
dei
paesi
baltici. Per fermare l’avanzata russa,
Hitler, si preoccupò d’intervenire nelle
regioni orientali dell’Europa e firmò
con il Giappone il 27 settembre 1940 un
patto
che
rappresentava
un’aperta
minaccia all’Unione Sovietica a causa
dell’impegno sottoscritto dalle potenze
dell’asse di costruire una grande Asia.
Intanto Mussolini, combatteva gli inglesi nel Mediterraneo e in Africa dove
nell’Agosto del 1940 l’esercito Italiano occupava la Somalia e nel settembre
dello stesso anno avanzò verso l’Egitto. Successivamente il Duce tentò la
conquista della Grecia, ma l’armata Italiana non solo non riuscì ad occupare il
territorio Greco, anzi fu costretta ad arretrare in Albania di fronte alla
controffensiva di truppe ben addestrate. L’apertura da parte dell’Italia di due
nuovi fronti non aveva significato per l’Asse alcuna conquista di degno rilievo
per il futuro del conflitto e già alla fine del ’40 si registrarono i primi successi
inglesi nella controffensiva in Africa orientale.
Un nuovo attacco alla Grecia fallì miseramente e Hitler fu costretto a fare
intervenire le proprie armate sui fronti aperti da Mussolini, per rimediare ai
fallimenti delle truppe italiane. Le sconfitte subite nel mediterraneo, ebbero
l’effetto d’indicare il punto debole dello schieramento nell’Asse e di riportare in
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equilibrio la situazione che sembrava a favore della Germania. Nel ’41 la Gran
Bretagna, forte degli aiuti ricevuti dagli USA, che le permisero la ripresa, fece
si, che alcuni Stati europei tesero ad uscire dall’alleanza con Berlino.
Nell’aprile del ’41 la Germania iniziò la campagna dei Balcani con un
imponente schieramento e l’appoggio degli eserciti italiano, bulgaro e
ungherese. I tedeschi conquistarono la Jugoslavia, la Grecia e Creta. Hitler che
fino a questo momento aveva riportato molte vittorie ma nessuna decisiva per
l’esito finale del conflitto fu costretto ad affrontare l’U.R.S.S..
Le campagne di Russia e d’Africa, l’intervento
degli Stati Uniti e i successi giapponesi nel
Pacifico (1941 – 1942)
Il 22 giugno 1941 ebbe
inizio
l’attacco
a
sorpresa della Germania
all’U.R.S.S.. Le armate
tedesche sfondarono le
frontiere russe secondo
tre
diverse
linee
di
marcia. La prima verso
Leningrado, la seconda
verso Mosca e la terza
verso Kijev e Harkov. I tedeschi raggiunsero in meno di un mese la linea
fortificata Stalin, che andava dal golfo di Finlandia al Mar Nero guadagnando
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ogni giorno chilometri su chilometri. Nell’Ucraina le forze Russe opposero una
tenacia resistenza. Ciò non impedì che in agosto la parte occidentale della
Regione fosse in mano ai tedeschi, e in ottobre Leningrado restò isolata dal
restò dell’U.R.S.S.. Nonostante le rilevanti conquiste, il piano di Hitler poteva
dirsi a questo punto fallito. Stalin, infatti, non aveva buttato allo sbaraglio il
grosso delle sue forze come il Fuhrer aveva previsto, ma l’aveva mantenuto al
di la delle zone conquistate dal nemico, così, al termine dell’offensiva i tedeschi
non solo dovevano accusare perdite rilevanti ma dovevano subire anche dopo il
loro inutile tentativo di conquistare Mosca, la controffensiva dei sovietici.
In Africa gli inglesi poterono riunire le forze e nel novembre del 1941 ebbe
inizio la controffensiva che riconsegnò l’intera Cirenaica alle truppe
britanniche.
Quasi contemporaneamente della ripresa degli inglesi in Africa avvenne
l’entrata in guerra degli Stati Uniti. L’episodio che provocò l’intervento
statunitense nella seconda guerra mondiale fu l’attacco dei giapponesi alla base
aeronavale di Pearl Harbor nelle Hawaii il 7 dicembre 1941. Il Giappone mirava
da tempo ad estendere il suo dominio in estremo oriente: aveva occupato la
Manciuria, invaso la Cina occupando Pechino, Shanghai e Nanchino, aveva
esteso la sua occupazione all’Indocina Francese suscitando la reazione di
Roosevelt e Churchill, (rispettivamente il Presidente degli U.S.A. e il primo
ministro inglese) che avevano deciso la sospensione di rifornimenti di petrolio
essenziale all’economia giapponese.
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Da qui la decisione di attaccare gli Stati Uniti come premessa per la conquista
della supremazia navale nel Pacifico. Il Piano operativo giapponese tendeva alla
creazione di una fascia difensiva intorno allo stato con la possibilità di sfruttare
entro questo perimetro le notevoli ricchezze offerte dalle terre del Pacifico sud
– occidentale. Il congresso americano votò lo stato di guerra contro il Giappone.
Germania e Italia su richiesta del governo nipponico che si avvaleva del patto
stipulato precedentemente, dichiararono guerra agli Stati Uniti. Il 1° gennaio del
1942 venticinque Stati firmarono l’atto costitutivo delle Nazioni Unite e
formarono un blocco compatto contro la coalizione Nazifascista. Gli Americani
in questa prima fase della guerra nel Pacifico decisero di tenere una condotta
puramente difensiva.
Nel frattempo gli Italo –
Tedeschi,
effettuate
con
successo alcune operazioni
nel
Mediterraneo,
fecero
affluire in Libia un notevole
gruppo di forze. Ad ElAlamein si spense la spinta
iniziale sia per la difesa
opposta dagli inglesi sia per il difetto di rifornimenti: 400 Km di deserto
separavano le divisioni Italo – Tedesche dalle basi. Nell’ottobre del ’42 il
contrattacco alleato segnò la fine della guerra d’Africa.
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La controffensiva alleata su ogni fronte (1942
– 1943)
Dal maggio ’42 gli Stati Uniti, terminata la fase difensiva nella guerra del
Pacifico iniziarono una fase di difesa attiva. La flotta americana, si rivelò più
efficiente che quella giapponese e meglio organizzata per la disponibilità di
numerose basi, utili per il rifornimento di combustibili e carburanti e per
l’imbarco delle truppe. Le parti erano ormai invertite: il Giappone modificò il
proprio piano operativo riducendo in modo notevole il progettato “perimetro
difensivo”, mentre gli Stati Uniti tendevano alla conquista delle isole del
Pacifico. La disparità di forze divenne evidente nel ’43 quando gli americani
avanzarono sia nel Pacifico centrale sia in quello sud – occidentale. La presenza
americana si faceva sentire anche sui fronti occidentali. Le forze inglesi e
statunitensi eseguivano le direttive di un unico comando in ogni luogo. I
bombardieri, inviati in Gran Bretagna, iniziarono nell’agosto del’42 i loro voli
sull’Europa, arrecando gravi danni
all’industria bellica tedesca. Quando
le truppe statunitensi sbarcarono in
Marocco e Algeria, i tedeschi si
trovarono serrati tra le armate anglo –
americane. Nell’aprile del ‘43 le
truppe americane si congiunsero con
quelle inglesi e le ultime forze italo –
tedesche furono costrette a firmare la resa.
Le coste tunisine costituirono la base per la campagna d’Italia. Gli alleati
effettuarono lo sbarco sulle coste meridionali della Sicilia ad Anzio. Gli
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americani occuparono l’isola in circa quaranta giorni e le previsioni ottimistiche
fatte da Mussolini crollarono in breve tempo. Del resto solo una minoranza
credeva ancora nella vittoria dell’Asse.
Questo si poteva capire perché
nel marzo del ’43 le masse
popolari scioperarono contro
il governo, i partiti politici,
disciolti dal regime, ripresero
clandestinamente la propria
attività
e
alcuni
gruppi
avevano posto come priorità
l’uscita
dell’Italia
dalla
guerra.
Il 25 luglio Vittorio Emanuele
III (Re d’Italia) fece arrestare Mussolini e affidò il governo a Badoglio. Questo
dapprima continuò il conflitto poi, iniziò le trattative per l’armistizio.
L’annuncio avvenne
l’8 settembre del 1943 ma, le truppe italiane si ritrovarono indifese contro la
reazione tedesca.
Gli anglo – americani sbarcati in Calabria entrarono il 1° ottobre a Napoli,
ormai in mano alla popolazione insorta contro i nazisti.
La loro marcia a nord incontro delle forti linee di resistenza: alla fine del ’43
mentre Mussolini, liberato dai tedeschi, costituiva la repubblica di Salò, le
truppe americane erano ferme sulla linea Gustav. E’ da dire che la lentezza
delle operazioni rientrava nel piano statunitense, infatti, lo scopo non era quello
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di raggiungere la Germania attraverso l’Italia
ma quello di indebolire la difesa tedesca,
tenendo impegnato nella penisola un rilevante
numero di divisioni avversarie ed evitandone
così l’impiego su altri fronti strategicamente
più importanti.
La controffensiva Russa cominciata nel ’42
trovò
il
suo
epicentro
nella
città
di
Stalingrado, che raggiunta dall’armata tedesca
e attaccata da ogni lato non rese le armi. I tedeschi assedianti Stalingrado
divennero assediati. Hitler ordinò di non abbandonare il campo ma la sua
armata dovette arrendersi nel febbraio del’43. Nella ritirata resa ancora più
problematica dall’inverno russo, persero la vita migliaia di soldati di cui la
maggior parte italiani.
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La guerra in Europa: Dallo sbarco in
Normandia alla resa tedesca (1944 – 1945)
Sconfitta in Africa, costretta in U.R.S.S. ad abbandonare quasi tutte le posizioni
conquistate, martellata dai bombardamenti che ridussero le sue città ad ammassi
informi di rovine, la Germania iniziò il 1944 già sull’orlo della sconfitta. La
Resistenza che nacque come moto spontaneo di reazione alla politica della
Germania, divenne un vero e proprio “secondo fronte” che creò gravi problemi
organizzativi e militari ai tedeschi. In Italia e in Francia gli anglo – americani
ebbero i primi rapporti con i movimenti clandestini.
Solo nel maggio del’44, a
causa
del
appenninico
condizioni
gli
alleati
sistema
e
delle
meteorologiche,
statunitensi
riuscirono a sfondare il fronte
della linea Gustav giungendo
a Roma nel giugno ’44 e a Firenze nel settembre dello stesso anno. Qui le
operazioni alleate dovettero subire al sopraggiungere dell’inverno una nuova
sosta sulla linea Gotica. Nella primavera del ’45, con la ripresa dell’avanzata
alleata e dell’azione partigiana anche l’Italia del Nord fu liberata: il 25 aprile gli
alleati entrarono a Milano e Genova, il 26 a Torino. Il 29 aprile Mussolini fu
catturato mentre tentava la fuga in Svizzera e successivamente giustiziato.
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Nel frattempo il comando anglo –
americano sferrò il suo attacco ad Ovest
della
Francia,
precisamente
in
Normandia. Occupata la Bretagna, le
truppe alleate avanzarono nell’interno
della Francia verso Parigi. Qui il 19
agosto
venne
dato
l’ordine
di
insurrezione: i carri armati americani,
preceduti da quelli francesi, entrarono
nella
città
e
il
comando
della
guarnigione tedesca firmò la resa. Ai
primi di settembre quasi tutta la Francia
era ormai liberata e De Gaulle poteva
costituire il nuovo governo. Intanto gli
alleati entravano nel Belgio e nell’Olanda.
Sul fronte sovietico, i russi dopo aver sgomberato tutto il proprio territorio
dall’esercito invasore, lanciarono successivi attacchi che all’inizio dell’ultimo
anno di guerra, portarono il suo esercito al confine germanico.
All’inizio del 1945 la situazione in Europa era già ben definita. Ad est la
Germania aveva perso tutti i suoi stati satelliti. Nella Iugoslavia il movimento di
resistenza Tito aveva già rioccupato gran parte del territorio. In Grecia gli
Inglesi avevano liberato Atene con l’ausilio delle forze partigiane. Nelle regioni
dell’Italia settentrionale le comunità di resistenza avevano impegnato una parte
considerevole delle forze nazifasciste.
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Quando gli alleati avevano da poco iniziato l’ultima offensiva contro la
Germania, Stalin, Roosevelt e Churchill si incontrarono a Jalta per concordare il
coordinamento del piano d’attacco e la successiva spartizione in zona
d’influenza dei territori liberati. Il 13 febbraio, si scateno l’attacco contro le
linee fortificate della Germania occidentale, mentre sull’altro confine i russi
forzavano le frontiere orientali. L’armata inglese nel frattempo avanzava da
settentrione. Il 30 aprile Hitler si suicidò insieme con alcuni suoi fidati
collaboratori. L’armata rossa entrò a Berlino il 2 maggio e il 7 la resa della
Germania segnò la fine della 2a guerra mondiale in Europa.
La fine della guerra in Estremo Oriente (1944
– 1945)
Al momento della resa tedesca il
Giappone
resisteva
americani.
Mentre
ancora
agli
andava
restringendosi il cerchio intorno al
Giappone, questo tentò di rafforzare
le proprie posizioni all’interno della
zona di difesa colpendo le basi
americane in Cina. Con queste
operazioni i giapponesi ottennero
qualche risultato, ma non riuscirono
a contrastare il rifornimento alleato
della Cina. Intanto gli americani
proseguivano nella loro avanzata. Gli U.S.A. possedevano intorno al Giappone
tutti i punti strategici utili per lo scatenamento dell’offensiva finale ma, il
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Giappone non accennava ad arrendersi, anzi ricorse all’impiego di nuovi mezzi
(i Kamikaze) e risparmiò la propria aviazione per resistere all’ultimo attacco
nemico. In ogni modo il Giappone appariva già battuto e il 26 luglio ricevette
dal nuovo presidente degli Stati Uniti, Harry Truman, l’intimazione della resa
incondizionata. Al rifiuto, gli U.S.A. lanciarono su Hiroshima e Nagasaki (6 e 9
agosto) le bombe atomiche. Il 14 agosto l’Impero Nipponico accettò la resa e la
guerra ebbe fine in tutto il mondo.
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Benito Mussolini
Noto anche come : Il Duce
Data di Nascita : 29 luglio 1883
Data di Morte : 28 aprile 1945
Genitori : Alessandro Mussolini e
Rosa Maltoni
Posizione : Presidente del Consiglio
( Duce )
Biografia
Benito Mussolini nacque il 29 luglio del 1883 a Dovia di Predappio , in
provincia di Forlì , figlio di Alessandro Mussolini , fabbro ferraio di impronta
socialista , e di Rosa Maltoni maestra elementare . Studiò nel collegio salesiano
di Faenza (1892-93) e poi nel collegio Carducci di Forlimpopoli, conseguendo
nel 1901 il diploma di maestro elementare. Nel frattempo , si iscrisse al partito
socialista , nel 1902 andò in Svizzera per sottrarsi al servizio militare, rientrò in
Italia nel 1904 grazie all'amnistia , fece il bersagliere a Verona. Nella sua breve
emigrazione , entrò in rapporto con Serrati , Balabanov e altri rivoluzionari,
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ponendo le basi della propria cultura politica,
in cui si mescolavano gli influssi di Marx e
Blanqui insieme a quelli di Nietzsche e
Pareto. Nel 1909 di ritorno a Forlì da
un’esperienza giornalistica a Trento , Benito
Mussolini conobbe Rachele Guidi che sposò
sei anni più tardi . Nel 1915 venne nominato
direttore dell’ "Avanti" e di conseguenza si
trasferì a Milano . Con lo scoppio della Prima
Guerra
Mondiale
,
Mussolini
cambiò
radicalmente idea sulla posizione dell’Italia , era favorevole all’entrata del
nostro paese nel conflitto , naturalmente questo cambiamento non fu gradito dal
partito socialista che lo espulse dal partito stesso e lo sollevò dall’incarico di
direttore del giornale . Il 24 maggio 1915 , quando l'Italia entrò in guerra ,
definì questa giornata "la più radiosa della nostra storia". Richiamato alle armi
nell’agosto 1915 , dopo essere stato ferito durante un'esercitazione (febbraio
1917) , ritornò alla direzione del suo giornale, dalle colonne del quale, ruppe gli
ultimi legami ideologici con l'originaria matrice socialista . Nell’immediato
dopoguerra partecipò alla fondazione dei fasci di combattimento , ancora
precariamente organizzati e di ideologie politiche molto vaghe , che non
riscossero pochi consensi . Tuttavia , man mano che la situazione italiana si
andava deteriorando e il fascismo si caratterizzava come forza organizzata in
funzione antisocialista e antisindacale, Mussolini otteneva crescenti adesioni e
favori da agrari e industriali e quindi dai ceti medi. Alle elezioni del maggio
1921 alla Camera vennero eletti 36 deputati fascisti . Nel 1922 dopo la marcia
su Roma il Re lo incaricò di formare il nuovo governo, nel 1924 consolidò il
suo potere grazie anche al risultato delle elezioni. Mussolini , dopo l'assassinio
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di Matteotti che aveva denunciato irregolarità nelle elezioni, entrò in crisi ma i
partiti antifascisti non ne approfittarono , Mussolini ne uscì con un atto di forza.
Col discorso alla Camera del 3 gennaio 1925 e le misure adottate in seguito
sconvolse la struttura liberale dello stato italiano. Nacque di lì a poco il culto
del Duce. Concluse un importante accordo con la Chiesa , noto come Patti
Lateranensi , nei quali la Chiesa riconobbe lo stato italiano e la sua capitale che
a sua volta riconosceva lo stato della Città del Vaticano, inoltre l'Italia si
impegnava a pagare una
forte
indennità
ripagare
perdita
il
Papa
dello
Pontificio,
inoltre
per
della
Stato
fu
ideato un concordato che
intaccava il carattere laico
dello stato ; la politica
interna
italiana
fu
decisamente conservatrice. Invece la politica estera faceva perno sullo spirito
nazionalistico e tentò di essere al centro delle vicende internazionali, a volte con
successo, come durante il tentativo di annessione tedesco dell'Austria, e quando
promosse il convegno di Stresa con l'Inghilterra e la Francia dove sembrava
essere nato un fronte ostile alla rimilitarizzazione della Renania , ma le cose
cominciarono a cambiare quando conquistò l'Etiopia, cosa che gli mise contro
gli inglesi e gli fece sprecare grandi quantità di entrate dello stato . Inoltre fece
combattere alcuni reparti dell'esercito a fianco di truppe dell'esercito tedesco e
Franco nella rivoluzione spagnola, permise senza opporsi l'Anschluss e la
persecuzione ebraica, il suo destino si legava sempre più a quello di Hitler , fino
alla nascita dell’Asse Roma-Berlino . Nel "Patto d’Acciaio" italo-tedesco vi era
Enrico Andreoli
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un articolo che sanciva che in caso di entrata in guerra di una delle due nazioni ,
anche l’altra era automaticamente tirata in causa . Mussolini fu quindi
"obbligato dalle proprie scelte" ad entrare in guerra benché l’Italia sia
totalmente impreparata ad un conflitto , sia militarmente che economicamente .
Il primo settembre 1939 la Germania nazista attacca la Polonia , questo è
l'inizio della Seconda Guerra Mondiale che vedrà Mussolini e Hitler alleati . In
realtà la "politica bellica italiana" ottenne solo insuccessi che ridiedero spazio a
tutte le energie contrarie al fascismo precedentemente represse. E così vennero
le gravi vicende della guerra, in Grecia nel 1941 e poi in Egitto nel 1942 . Dopo
l'invasione alleata della Sicilia e il suo ultimo colloquio con Hitler ( il 19 luglio
1943 ), fu sconfessato da un voto del Gran Consiglio il 24 luglio e fatto
arrestare dal re Vittorio Emanuele III il 25 luglio . Trasferito a Ponza, poi alla
Maddalena e infine a Campo Imperatore sul Gran Sasso, il 12 settembre fu
liberato dai paracadutisti tedeschi di Otto Skorzeny e portato in Germania, da
dove il 15 proclamò la ricostituzione del Partito Fascista Repubblicano.
Mussolini ritornò in Italia per fondare la Repubblica Sociale Italiana , o
Repubblica di Salò , che cercava di far rivivere il mito fascista ma ormai era
tardi e anche la Germania dava segni di cedimento. Negli ultimi mesi di guerra
lo si vide raramente in pubblico, una volta crollata la linea gotica penso' a
rifugiarsi a Milano tentando di venire patti col Comitato di Liberazione
Nazionale, temendo la cattura fuggì verso Como per poi andare in Svizzera .
Nonostante fosse vestito da soldato in una colonna di tedeschi in ritirata venne
riconosciuto ad un posto di blocco partigiano . Dopo un sommario processo ,
venne fucilato il 28 aprile 1945 , il suo corpo venne esposto in piazzale Loreto a
Milano assieme alla compagna e alcuni gerarchi fascisti, poi dopo numerose
traversie venne sepolto a Predappio .
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Biografia (INGLESE)
BENITO MUSSOLINI, (1883-1945), Fascist dictator of Italy from 1922 to
1943. He centralized all power in himself as the leader (il duce) ofthe
Fascist party and attempted to create an Italian empire, ultimately in
alliance with Hitler’s Gcrmany. Mussolini was born in Predappio, near
Forlì, in Romagna, on July 29, 1883. His father, Alessandro was a
blacksmith, and his mother, Rosa was a schoolteacher. Like his father,
Benito became a fervent socialist. He qualified as an elementary
schoolmaster in l901.
Socialist Affiliations
He became the editor at Forlì of a socialist newspaper, "La lotta di classe"
(the class struggle). His early enthusiasm for Karl Marx was modified by a
mixture of ideas from the philosophy of Friedrich Nietzsche, the
revolutionary doctrines of Auguste Blanqui, and the syndaca1ism of
George Sorel. In 1910, Mussolini became secretary of the local Socialist
party at Forlì.
At this stage in his life his political views were almost the opposite of what
they later became. When Italy declared war on Turkey in 1911, he was
imprisoned for his pacifist propaganda. Appointed editor of the official
Socialist newspaper " Avanti", he moved to Milano, where he established
himself as the most forceful of all labor leaders of Italian socialism. He
belived that the proletariat should unite "in one formidable fascio"
(bundle). Some see this as the start of the fascist movement. When World
Enrico Andreoli
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War I broke out in 1914, Mussolini agreed with the other Socialist that
Italy should not join it. Only a class war was acceptable to him, and the
threatened to lead a proletarian revolution if the government decided to
fight. But several months later he unexpectedly changed his position on the
war, leaving the Socialist party and his editorial chair.
Birth of Fascism
In November 1914 he founded a new paper, "il Popolo d'Italia". He
evidently hoped the war might lead to a collapse of society that would
bring him to power. Called up for mililary service, he was wounded in
grenade practice in 1917 and returned to edit his paper. Fascism became an
organized politica1 movement in March 1919 when Mussolini founded the
"Fasci di combattimento". After failing in the 1919 elections, Mussolini at
last entered parliament in 1921 as a rightwing member. The fascist formed
armed squads to terrorize, Mussolini former Socialist collegues. The
government seldom interfered. In return for the support of a group of
industrialists and agrarians, Mussolini gave his approva1 to strikebreaking,
and he abandoned revolutionary agitation. When the liberal governments
of Giovanni Giolitti, Ivanoe Bonomi and Luigi Facta failed to stop the
spread of anarchy, Mussolini was invited by the king in October 1922 to
form a government.
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